Il sogno di Dratini

la mia prima fic sui mostri tascabili!!!

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    Oddio, cos'è, un Magikarp? D:
     
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  2. Roxy!
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    CITAZIONE (•Gabry‚ @ 17/5/2011, 21:55) 
    Oddio, cos'è, un Magikarp? D:

    Nooo, non sono così prevedibile image
    Ho già scritto qualche riga, forse prima di domenica arriva
     
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  3. Roxy!
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    Buon sabato mattina!!! Cosa c'è di meglio se non leggere una fan fiction su dei mostri che al posto di morire, sono sempre esausti???
    La trama si sta piegando altrove, ancora un capitolo e le cose che Giasone e gli altri 26 ragazzi credevano di sapere, verranno spazzate via a colpi di ramazza!

    Un grazie a Gabry che mi commenta sempre, sperando sempre che gli piaccia la storia. Un grazie anche a voi, oh utenti invisibili che vi prestate a leggere.
    BENE!
    Si parte!!!

    #9 Il re dei casini!



    Non ci potevo credere.
    Rimanemmo senza dire una parola, la curiosità negli altri tavoli che si faceva sempre più densa a causa della nostra non-reazione.
    < Una capsula > sbottò Nemo, gli occhi scuri fissi sulla sfera bianca e rossa.
    Sara si risistemò per l'ennesima volta la ciocca volante dietro l'orecchio.
    < Ma non è tipo... ingiusto, avere un'altro pokemon? >
    Io non sapevo che rispondere.
    La mia amica aveva ragione, non era possibile possedere più di un alieno, per adesso.
    < Aprila no? > mi esortò Demetrio.
    Ora Francesca, Angelo, Brando e Alice si erano alzati dai loro tavoli e si stavano avvicinando a me.
    "Se è uno sherzo, m'incazzo come un primeape!"
    Afferrai la piccola sfera, la ingrandii e...
    < Aspetta! C'è un'altro biglietto! > Nemo mi fece bloccare il gesto, all'ultimo secondo.
    Effettivamente c'era un biglietto piegato in quattro, non l'avevo ancora visto perchè era sotto la capsula.

    Giasone mio, sono sempre la mamma.
    Prima di usare quel pokemon, ti vorrei far sapere che abbiamo contattato la vostra direttrice per poter permetterci d'inviarti un'altro pokemon.
    A quanto pare quando il nostro regalo sarà nelle tue mani, sarà il giorno in cui i tuoi compagni d'Accademia riceveranno il loro secondo pokemon, ma non so in quale modo, la direttrice non me l'ha detto.
    Comunque, spero che ti piaccia, tanto vi conoscete già!
    Baci, la mamma
    :heart:

    < Il nostro secondo pokemon? > esclamò Sara, su di giri.
    Lo conosco gia? Pensai io.
    Okkey, non c'era un secondo da perdere. La curiosità mi stava uccidendo.
    Diressi la sfera verso il pavimento, lontano dal tavolo e tastai il pulsante al centro della capsula.
    Il flash scaturito ci accecò un po' tutti.
    E poi...
    < LOOOOOU....DREEEEEEEEEED!!!! >
    Le finestre della grande mensa vibrarono, i bicchieri andarono in frantumi e i timpani soffrirono.
    PUM PUM!
    Il tonfo dei piedi alieni facevano tremare il pavimento.
    Davanti a me, davanti a tutta l'Accademia, c'era un pokemon di un metro e una banana che faceva vibrare le sue orecchie a forma di stereo.
    Loudred.
    Il pokemon sonoro, o meglio, casinista.
    C'è chi era caduto all'indietro dalla sedia per lo spavento, chi (tutti) si tappavano le orecchie.
    Mi chiesi se nella vita passata avevo ucciso i miei genitori per meritarmi tutto questo nel presente.
    < DREEEEEEEEEEE...!!! > cristallizzai immediatamente l'alieno blu dai larghi denti, aspettandomi di tutto.
    Gli occhi di tutti mi stavano addosso, paralizzati e frastornati dal forte rumore.
    In un attimo la tipica tranquillità della colazione aveva fatto spazio a fuochi d'artificio non graditi.
    Le bibite contenute nei bicchieri di vetro colavano lungo le tovaglie, inzuppando il pavimento.
    Le finestre non si erano rotte, ma tutte presentavano crepe lunghe e distorte come dei rami tenebrosi.
    Ora avevo capito il simpatico stratagemma della mia famiglia: wishmur, evolvendosi, non era più adatto a vivere in casa.
    Avrebbe fatto troppo casino e rotto chissà quante cose.
    E allora perchè non lo diamo al caro Giasone, che tanto diventerà un domatore eccezionale??
    Non avevo il coraggio di vedere i miei amici negli occhi.
    Semplicemente mi sedetti e aspettai qualcosa da loro, qualsiasi cosa.
    Mentre finì di mangiare la mia brioche, un'ombra oscurò il tavolo.
    < Nerestri, sei pregato di seguirmi. Immediatamente. >
    Era la direttrice, c'era da aspettarselo.
    Mi vedevo già, a trent'anni, che dovevo ancora finire di pagare le finestre della mensa.
    Stupido loudred.
    Stupida famiglia.

    Mi alzai, l'atmosfera densa come la nutella, seguendo Samanta Deinoto. La mensa era silenziosa come una tomba.
    Il casino di qualche secondo era in netto contrasto con l'assenza di qualche tipo di suono.
    Mentre marciavo dietro la donna magra, stavo già pensando a quale vestito indossare e quali mettere nella valigia, perchè sicuramente mi avrebbero espulso.
    L'anticamera che precedeva l'aula insegnanti era spaziosa e luminosa, le finestre socchiuse che davano sul mare luccicante.
    L'estate era alle porte.
    Samanta Deinoto aprì la porta dell'aula e mi fece entrare per primo.
    < Siediti > sbottò, fredda.
    Lei si accomodò subito dopo di me e, intrecciando le lunghe dita sottili, iniziò: < Inadeguatezza alla de-cristallizzazione; disturbo acustico all'ora di colazione, distruzione di trentasei bicchieri; danneggiamento di sette finestre principali... potrei continuare ancora! >
    La poltrona incominciava a stringere, stavo sudando freddo.
    < Mi scusi, io non... >
    < Sapevo che cosa conteneva la capsula? Esatto!! Non si può de-cristallizzare un pokemon senza conoscerne il contenuto! > gridò la donna, sbattendo una mano sulla pila di fogli alla mia destra.
    < Avrebbe potuto esserci... > fece dei gesti ampi con le braccia, < un fearow, uno snorlax... un wailord! >
    I suoi occhi gelidi ispezionarono le mie emozioni che trasparivano dalla mia faccia paonazza.
    Poi sospirò e si ravvivò i capelli a caschetto.
    < La colpa non è del tutto tua, comunque... >
    Sbattei gli occhi, disorientato. < Come? >
    < La tua famiglia, tua madre... ci ha contattato all'indirizzo dell'Accademia per informarsi sulla gestione domestica dei pokemon. Il vostro wishmur si era trasformato e io suggerii di portarlo qui da noi, in modo che tu l'avresti curato. >
    Non sapevo che cosa dire. E allora che cazzo voleva da me? Potevano anche scrivermi sul biglietto quale pokemon era, no?
    < In fondo, l'arrivo del pacco coincideva con la vostra prima cattura di pokemon ufficiale... >
    Mi venne il magone. Mi avevano già assegnato il pokemon, non avevo diritto di scelta come i miei compagni.
    Sticazzi, pero! Una sfiga dopo l'altra!
    Samanta Deinoto controllò l'ora sul suo iDex porpora.
    Il colore degli E.D., gli Esperti Domatori. Beh, non era un mistero che fosse di quel livello.
    < Fra un quarto d'ora daremo l'annuncio ai ragazzi della caccia pokemon. Usciranno dall'Accademia e potranno muoversi per tutto il permimetro circoscritto: dalla foresta al mare. Naturalmente chi possiede già un alieno del tipo Ittico sarà motivato a immergersi nel Mediterraneo, o forse no... >
    < E io? > non sapevo se essere arrabbiato o frustrato. Probabilmente tutte e due le cose.
    < Tu potrai assistere uno dei tuoi amici, oppure cercare di passare qualche tempo con igglypuff e loudred. Ma che caso, hai due pokemon del tipo Mammifero. >
    Tastai la cintura che conteneva già due capsule. Erano tiepide come sempre.
    < Sarebbe una buona idea specializzarsi con i Mammiferi, Nerestri, visto che ne possiedi già due. >
    E pensare che i miei preferiti erano quelli Termici...
    < Lei su che cosa è specializzata, professoressa? >
    La donna di ghiaccio inarcò un sopracciglio curato.
    Oh, cacchio, adesso mi picchia!
    < Chiediglielo al tuo igglypuff. Tuttavia, non ho un'unica specializzazione, Nerestri. >
    Un pidgeotto volò a pochi centimetri dalla finestra, sbattendo vigorosamente le ali.
    Chissà perchè, mi faceva un po' impressione.
    Ci alzammo quasi all'unisono, diretti verso l'aula magna, nella quale i professori avrebbero comunicato la programmazione della giornata.
    Quindi la discussione a quattrocchi era stata una ramanzina o una specie di giustificazione da parte sua?
    La Deinoto non era stata chiara, a parer mio.
    Appena arrivammo all'aula, raggiunsi il mio gruppetto.
    Potevo vedere che venticinque facce avevano assunto un espressione avida di curiosità alla mia vista.
    E soprattutto erano un po' delusi da vedermi illeso dopo una chiaccherata con il Generale di Ferro.
    Ancora una volta ero diventato il protagonista sfigato dell'Accademia.

    < Allora, verrai con me? > mi chiese Sara, mezz'ora dopo essere usciti dall'aula magna, i ragazzi eccitati come non mai alla loro prima cattura d'alieni ufficiale.
    C'è chi aveva chiamato la propria famiglia per quello, o chi come Angelo che faceva misteriori stretching pre-cattura con le braccia.
    Ero molto contento che la mia amica me l'avesse chiesto.
    < Certo! > risposi allegro.
    Più in avanti c'era Demetrio che fissava Nemo, il quale si stava ripassando mentalmente qualche pokemon schedato nell'iDex.
    Certi ragazzi, come Alice e Francesca, avevano deciso di stare insieme per catturare i pokemon. Loro avevano ralts e drifloon, due pokemon che potevano usare mosse in coppia.
    < Hai già pensato in che direzione andare? >
    < Non saprei, forse mi farò guidare da feebas... >
    Certo che Sara sarebbe morta per quel pokemon! Mi stavo accorgendo sempre di più che la mia amica trattava feebas, ma anche gli altri pokemon, in maniera completamente diversa da tutti gli altri...infondengli un amore particolare, come se fosse il loro ultimo giorno di vita.
    La Deinoto e il Beota, il prof di matematica (Anselmo Bastoncini) avevano munito di una nuova capsula i ragazzi, pregando di non sprecarla e di seguire le regole che avevamo imparato in quei tre mesi di studi.
    < Non addentratevi troppo... >
    < Ricordate di indebolirlo con il vostro pokemon. Meglio se potete utilizzare mosse Astratte! >
    Le cosidette mosse Astratte altro non erano che paralizzante, sonnifero, fuocofatuo eccetera.
    Eravamo già arrivati alla sala d'ingresso dell'Accademia, la luce ci inondava tutti e l'aria era frizzante da tutta l'energia eccitata trasmessa dai ragazzi.
    Poi Anselmo e Samanta spalancarono le braccia e gridarono: < Che la cattura vi faccia apprendere più nozioni sui pokemon! Buona fortuna! >
    La prima a partire fu Petunia, in sella al suo bel ponyta, poi Nemo spalleggiato dal suo shyter.
    < Pronto? > la voce si Sara era tremolante per l'eccitazione.
    Io la guardai negli occhi, mentre il resto dei ragazzi ci passava davanti con i loro alieni.
    < Pronto. >


    _Wordcount: 1468

    Edited by Roxy! - 21/5/2011, 14:24
     
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    Bello, ma comunque è Loudred, non Lourdred ;) Ora sono curioso di vedere i pokemon catturati =)
     
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    CITAZIONE (•Gabry‚ @ 21/5/2011, 13:34) 
    Bello, ma comunque è Loudred, non Lourdred ;) Ora sono curioso di vedere i pokemon catturati =)

    Oh cazzo che gaffe!!!!
    Modificoooooooooooooooooooo... image
    Grazie come sempre!
     
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    Grazie a te ^^
     
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    Benebenebenebene! Siamo giunti ad una tappa fondamentale della storia

    Chi riuscirà a catturare l'alieno più faigho nei pressi dell'Accademia?
    _Foresta...
    _Mare...
    _ Pianura...
    Ventisei ragazzi stanno andando incontro al loro destino, la loro strada che li porterà dritti al successo planetario o al fallimento più penoso :candela:
    Nota: Questo capitolo sarebbe dovuto essere più lungo, ma l'ho diviso per motivi di lunghezza (????).

    Vabbè, dai, vi lascio alla lettura!

    GORA CHE' CCHE' MOLL!!!!




    SPOILER (click to view)
    Si, l'ho fatto io! :rotfl:

    # 10 Shiny



    La luce che filtrava attraverso i buchi delle tende pesanti schiariva il pavimento di marmo, come tanti occhi demoniaci...
    Qualcuno stava fumando in quella stanza, una stanza segreta e oscura, l'aria permeava di muffa e legno marcio.
    < Hai posizionato l'alieno dove ti è stato indicato? >
    Ci fu un secondo di esitazione.
    < Certo. Siete sicuri che il prescelto arrivi proprio in quel punto? >
    Gli sbuffi acri del sigaro si spansero per quasi tutta la stanza, immergendo i sette individui in una nebbiolina sgradita.
    < Ovvio. >
    Uno di questi scostò con cautela una parte di tenda.
    < Ormai sono passati undici minuti dalla loro partenza... >
    Una donna arricciò le labbra sottili, quindi accarezzò il suo banette che portava in braccio come un bambino.
    < Perfetto. Fra poche ore sapremo finalmente l'identità del ragazzo Delta ... >


    * * *



    Feebas saltellava eccitato nell'erba alta, inseguendo qualche scia lasciata da un alieno affine al suo metabolismo.
    Era già la terza volta che quel pokèinutile ci faceva zigzagare in giro nei pressi del giardino dell'Accademia.
    Igglypuff di tanto in tanto cadeva per terra, così io lo dovevo puntualmente rimettere in piedi.
    E... no, loudred era nella capsula a non rompere i coglioni. Ci mancava solo quello.
    Chissà dove era andata Alice, per esempio, magari aveva già incontrato qualche pokemon interessante...
    < E' da prima della partenza che non ho visto Demetrio... > iniziò Sara, di fianco a me, con gli occhi puntati verso il suo pokemon.
    Ora il pesce stava annusando qualcosa nell'erba alta.
    Un diglett spuntò dal terreno, mandando per aria qualche briciola di terra umida.
    Io guardai Sara.
    < No eh? Farebbe solo buche dappertutto... Comunque è vero: l'ultima volta che ho visto Demetrio stava fissando Nemo. Si sarà addentrato da qualche parte nella foresta. >
    Superammo con nonchalance diglett, dimostrandoci il suo affetto con una pioggia di terriccio.
    Igglupuff gli fece la linguaccia.
    Il pokemon di Sara continuava a fiutare qualcosa, sempre nella stessa direzione.
    Mancava poco prima della spiaggia, forse voleva solo buttarsi in mare, tanto per rinfrescarsi.
    La mia amica si tolse delle gocce di sudore in fronte con un fazzoletto, poi fissò la linea dell'orizzonte che divideva il mare e il cielo.
    In quel momento vidi in lontananza uno spruzzo di una balena (o forse di un pokemon Ittico) nel mare.
    L'acqua spruzzata si trasformò in tanti cristalli d'arcobaleno, poi ricadde nel mare.
    < Direi che vuole andare nel suo habitat! >
    Ispirai a pieni polmoni l'odore dell'acqua salmastra.
    Appena calpestammo la sabbia dura, io e Sara ci accorgemmo che anche un ragazzo aveva preso in considerazione di esplorare il mare.
    Si chiamava Danilo Cuoruomo, aveva i capelli tinti di platino e possedeva un bell'esemplare di gorebyss.
    Ci salutò da lontano, già con i piedi nudi nell'acqua e i jeans arrotolati fin sopra il ginocchio, poi gridò un comando al suo pokemon.
    < Surf! >
    Il delfino rosa si posizionò nell'acqua e parve indurirsi per reggere il peso di Danilo, quindi il domatore gli montò sulla schiena.
    Guardai gorebyss, poi feebas.
    Sospirai: c'era una bella differenza.
    < Come facciamo a...? >
    La domanda mi morì in gola perchè Sara se ne era andata da un pezzo, forse non aveva neanche visto Danilo.
    Mi guardai intorno: le impronte di scarpe e di solchi di feebas nella sabbia finivano dietro uno scoglio.
    Presi in braccio igglypuff per non perdere altro tempo e raggiunsi la mia amica.
    < Wow! > commentai.
    C'erano una decina di motoscafi decorati con lo stemma dell'Accademia. Certo che ne avevano di finanziatori!
    Sara mi guardò con aria di scuse.
    < Scusami Gias, feeb ha incominciato a correre e non ho potuto fare altro che seguirlo! >
    Io sorrisi: < Figurati! Mi stavo giusto chiedendo come avremmo potuto andare in mare con la sola forza del tuo pokemon! >
    Salimmo su uno dei motoscafi, poi ci guardammo intorno, un po' disorientati.
    Come cazzo funzionava un motoscafo?!

    § § §



    < Shyter, ora! Falsofinale! >
    L'Insetto sputò per terra, poi incrociò le sue lame e si abbattè su un esemplare di manectric.
    Quest'ultimo, spossato dal combattimento, lanciò delle scariche elettriche dal suo pelo blu e richiò il tutto per tutto con un disperato attacco rapido: il guizzo scattante colpì il viso di shyter.
    I due alieni ruzzolarono per terra dal colpo inferto del tipo Elettrico.
    In genere gli alieni selvatici erano meno strategici nella lotta ma molto più resistenti.
    < Falsofinale! > ripetè Nemo, con i pugni stretti e le gambe tese per l'emozione.
    Un manectric non si trova in giro tutti i giorni!
    L'avrebbe reso un suo pokemon.
    Shyter, immobilizzato fra il terreno e il pokemon sopra di lui, urlò per darsi più forza, e sotto il peso dell'avversario liberò le sue lame affilate e l'attaccò.
    Manectric venne lanciato in aria, scie del suo sangue bluastro disegnarono nel cielo delle macabre stelle, poi il pokemon ricadde malamente sul terreno, spandendo una nuvola di polvere sul terreno roccioso.
    Il ragazzo si era spinto verso ovest, a lato della foresta.
    Nemo esultò e ringraziò il suo shyter ansimante, anche il suo pokemon non se la stava spassando molto bene.
    Infine il ragazzo prese dalla cintura la sua capsula vuota (capiva la differenza dall'altra perchè era fredda, mai occupata da un pokemon) e la lanciò con precisione dalla massa inerte di manectric.
    Il DNA dell'alieno si cristallizzò nella capsula, il flash luminoso di circostanza schiarì la scena montagnosa.
    La capsula incominciò ad inclinarsi e Nemo trattenne il fiato.
    Due oscillazioni... tre... quattro...
    < Bingo! > esultò il ragazzo, saltando con tutte le sue forze.
    Un piccolo stormo di uccelli volò via dallo spavento.
    Nemo aveva appena catturato il suo secondo pokemon, manectric.

    § § §



    Con le braccia incrociate, fissavo Sara che armeggiava con i comandi del motoscafo.
    < Eppure dovrebbe... no, aspetta... se schiaccio qui... >
    Mi stavo chiedendo se era il caso di cambiare destinazione e addentrarsi nel bosco.
    Feebas e iggly si sporgevano (per quel che potevano) dal motoscafo ad osservare ora l'acqua, ora il cielo limpido.
    < Sara, ma non serve la patente nautica per usarlo? >
    La ragazza si girò verso di me con la faccia rossa e imperlata di sudore: non ci aveva pensato! Voleva solo far contento feebas e andare in mare aperto.
    < Oh, che peccato... allora... allora dobbiamo scendere. >
    Gli occhi verdi e tristi della mia amica diedero un rapido sguardo al pokemon Ittico che si stava divertendo con il mio alieno paffuto.
    Poi mi venne un colpo di genio, un ricordo di un pomeriggio a sorbirsi un documentario sui viaggi marini.
    Bloccai Sara, già intenta a scendere dal motoscafo e le comunicai, raggiante:
    < Siamo nel 2031, cazzo! C'è il pilota automatico! >
    Il sorriso luminoso della mia amica mi fece accelerare i battiti del cuore.
    < Davvero? Che fortuna! >
    Ora serviva solo un dispositivo che potesse avere il GPS... ah! L'iDex!
    Cosa non faceva quell'apparecchio a parte cuocere gli hamburger?
    Sgambettai con ancora la visione del sorriso di Sara verso il pannello dei comandi e riconobbi quasi subito la fessura- mostrata nel documentario- appena sotto la leva di accensione dove avrei dovuto inserire un estremità del mio iDex.
    Si sentì un CLACK!, poi tirai verso il basso la grande leva rossa e il motoscafo rombò nell'acqua.
    Sara, feebas e iggly saltellarono per la felicità... e poi cominciammo a navigare.

    § § §



    La ragazza si sedette stancamente su una roccia piatta, appoggiando la testa sul palmo della mano.
    Fece passare con le dita le immagini schedate dei pokemon sul suo iDex.
    Aveva già visto ben tredici pokemon in meno di due ore, ma nessuno che le andava a genio.
    Sbuffò.
    Il calore tiepido di ponyta la stava facendo sudare peggio di come non lo era già.
    < Neanche un pokemon degno... >
    Petunia De risi si raccolse i lunghi capelli rossi in una coda, sbuffò di nuovo e imprecò.
    < Pon... > rantolò ponyta, a mezzo metro di distanza, scalciando un po' annoiato.
    Gli occhi scuri della ragazza guardarono penosamente il cavalfuoco.
    < Lo so, Pon, in certi casi sono molto selettiva, ma non voglio un pokemon qualsiasi... >
    < Pony, pon-ponit! >
    < Si, beh, puoi dire tutto quello che vuoi ma io non capirò un cazzo comunque... >
    Petunia si alzò, lisciandosi la gonna e facendo sparire l'iDex nell'enorme borsa che si era portata dietro.
    C'erano molti tipi d'unguenti e spray curativi, gentilmente offerti dall'industria di suo padre: la PokèOmnia Corp.
    < Sarà meglio proseguire, mica posso incontrare pokemon stando qui a... >
    Le si mozzò il fiato non appena vide qualcosa di estremamente veloce passarle accanto.
    Lo spostamento d'aria le aveva fatto ondeggiare la gonna e i capelli; le fiamme su ponyta si ravvivarono per qualche istante.
    Il cavalfuoco si innervosì.
    < Calmo, calmo! E' andato dietro di noi! > esclamò Petunia, accarezzando il pokemon.
    "Interessante..." pensò lei.
    Appoggiò le mani sui fianchi dell'alieno e si issò con una certa maestria.
    Non a caso era una cavallerizza di un certo rango, Miss Stronza.
    < Ponyta! > esclamò la ragazza, puntando il dito verso il verde della foresta, < Segui quella cosa! >
    < POOOON!! > gridò quello, alzando le zampe anteriori. Qualche zolla d'erba si bruciacchiò quando gli zoccoli pestarono nuovamente il terreno.
    Petunia lo sapeva bene, non era bello cavalcare in una foresta fitta come quella, ma ne valeva davvero la pena. Tenere poi le mani nella criniera dal fuoco tiepido era un'altro fastidio di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
    La cosa veloce procedeva nella direzione della scuola, poi girò a sinistra, in direzione della spiaggia.
    Appena Petunia realizzò il tragitto, gridò dalla frustazione: ponyta non avrebbe potuto più continuare.
    L'essere veloce si fermò a pelo dell'acqua, fissando con aria di sfida la domatrice e il suo cavallo fiammeggiante.
    < floatzel? > emise con un sussurro Petunia. Un pokemon nella sua lista degli invitati.
    Il collare a gommone che possedeva al collo di floatzel pulsava al suo ritmo cardiaco.
    Petunia, vedendo il pokemon immobile davanti a loro, scese lentamente da ponyta e atterrò sulla sabbia ocra.
    floatzel inclinò la testa lunga di lato, valutando il pericolo, poi aprì la bocca rivelando dei dentini aguzzi.
    < Che cazzo vuole fare? > esclamò la ragazza, già intenta a prendere la capsula vuota dalla cintura.
    Ponyta forse lo stava capendo, perchè emetteva striduli lamentosi.
    Dalla bocca della donnola aliena uscirono dei raggi d'acqua concentrici, che si avventarono su ponyta, infradiciandolo completamente.
    < PoooOOOO!!! > nitrì il pokemon Termico, barcollando pericolosamente.
    < Bastardo! >
    Poi floatzel gorgogliò soddisfatto e si buttò nell'acqua marina.
    Petunia corse dal suo ponyta che stava tossendo, le sue fiamme sempre più deboli e fredde.
    < Per oggi basta, pon. Torneremo a mani vuote all'Accademia. Che vergogna.>
    La ragazza dai capelli rossi rimise a posto la capsula vuota e prese quella di ponyta, cristallizandolo dentro.
    Sospirò di nuovo e si apprestò a ritornare sui suoi passi, se non avesse visto dei motoscafi ormeggiati dietro ad un grande scoglio.
    "Forse ho ancora una possibilità..."

    § § §


    Sara era accanto a me, scrutando nell'acqua che ci correva veloce sotto di noi un possibile avvistamento di qualche pokemon.
    < Fai ancora sogni su dratini? >
    La domanda, completamente fuori luogo, mi fece oscillare dal motoscafo.
    < Beh, si. Ieri ad esempio sognavo di essere in una stanza sporca e muffosa con dratini che mi supplicava come al solito. >
    < Certo che è proprio strano! > dedusse la mia amica.
    Iggly e feeb stavano giocando ad acchiaparella.
    Il misterioso mondo dei pokemon infantili... -.-"
    < Guarda Gias! C'è una grotta!! > gridò Sara, stringendomi il braccio.
    Trasalii al contatto, mentre i nostri due pokemon si limitarono a fermare il loro gioco, per poi riprenderlo un attimo dopo.
    La vidi anche io: era leggermente ad est, una massa scura circondata da scogli ricoperti d'alghe scivolose.
    < Che facciamo? Ci andiamo? >
    Sara si ravvivò i capelli che sfuggivano al vento e mi sorrise.
    Io sorrisi e arrossii nello stesso momento, fortuna che la mia amica si era girata per comunicare la rotta a feebas.
    Decelerai fino a far fermare il motoscafo, poi tolsi l'iDex dalla fessura per spegnere il veicolo.
    Avevamo attraccato vicino allo scoglio più piatto e asciutto di tutto il perimetro.
    Per maggior sicurezza cristallizzammo i nostri pokemon, poi aiutai Sara a scendere dal motoscafo.
    < Che emozione! > esclamò la mia amica, quasi scivolando su un'alga.
    Non lo potevamo vedere, ma sotto di noi si estendeva una magnifica barriera corallina.
    Cinque anni dopo la venuta dei pokemon, le foreste, i mari e l'aria della Terra si erano sanificate grazie ai poteri di certi pokemon.
    < Credi che ci possa essere un pokemon misterioso qui dentro? > mi chiese, non appena fummo all'apertura della grotta.
    < Spero che i nostri iDex abbiano anche delle funzioni torcia, sinceramente. >
    In effetti non si vedeva proprio un ditto secco.
    < Non preoccuparti, il nostro aggeggio sa fare praticamente tutto... a parte quella cosa con gli hamburger! >

    I nostri passi eccheggiavano nell'umidissa grotta, i nostri capelli si erano praticamente fatti una permanente.
    La temperatura era calata di brutto, avevamo quasi freddo.
    Tenevamo i nostri iDex come lo stemma dei poliziotti americani, solo che questi illuminavano a giorno l'oscurità.
    Uno zubat e qualche pipistrello sparirono infastiditi vedendoci arrivare, compreso un nosepass panciuto (che avevo notato solo io dopo che mi ci era passato vicino).
    Poi Sara si fermò e si appoggiò alla parete bagnata.
    < Hei, ti senti bene? > chiesi preoccupato.
    Forse spingerci così lontano dall'Accademia era stata solo una grande minchiata.
    Sara si mise una mano sulla fronte, poi mi fece cenno di si.
    < E' che sento qualcosa di strano... sembra una cosa che ci sta aspettando. >
    < Eh? >
    La mia amica si massaggiò le tempie, poi si scostò delicatamente da me e riprese a camminare.
    Io la raggiunsi subito.
    < Gias... quando ti ho chiesto se sognavi ancora dratini, beh... l'ho detto perchè da quando è incominciata la giornata che sento una forza... una forza che mi ha attirata qui... quindi se a te succede una cosa del genere, forse anche a me... >
    Aggrottai le sopracciglia, nella luce bianca che emetteva l'iDex.
    < Come fino a qui? Vuoi dire nella grotta? >
    < Lo so che sembra stupido, l'ho pensato pure io! Ma so che qui da qualche parte ci sia "qualcuno" che mi sta aspettando! >
    < Hai paura? > l'unica cosa che mi era venuta in mente in quel momento.
    La caverna si snodava in profondità, anche se l'acqua al posto di aumentare si diradava sempre di più...
    < Non lo so... mi sento come un ferro che sta andando incontro alla calamita. >
    Io le misi una mano sulla spalla.
    < Hei, ci sono qua io. Non ti lascio andare da sola dalla calamita, qualunque cosa succeda! >
    Lei mise la mano sopra la mia.
    < Grazie..:>
    Il momento sarebbe stato da telefilm romantico, se un sibilo da far gelare il sangue non ci avesse fatto cagare sotto dalla fifa.
    Sentii Sara irrigidirsi.
    Ci bloccammo in mezzo ad uno spiazzo largo e pieno di stalattiti e stalagmiti.
    A guardarlo attraverso un occhio critico sembrava una specie di santuario o robe varie, ma in quel momento pensavamo solo alla luce del sole che ci attendeva a chilometri di distanza.
    Il sibilo eccheggiava per tutte le pareti, facendoci trattenere il respiro dalla paura.
    < E' qui! > tremò Sara.
    Alla luce dell'iDex sembrava ancora più cadaverica di come pareva in quel momento.
    Io le presi la mano per darle coraggio.
    Mi pareva di sentire in lontananza dei passi, ma scossi la testa. Ora dovevo solo pensare a proteggere Sara.
    Il suono angosciante della cosa si spese come i nostri iDex.
    Cazzo! Si erano scaricate le batterie.
    < Porca...! > gridai, mi tremavano le ginocchia.
    La mano di Sara mi stava stritolando, mentre l'altra si allungava nel buio...
    < Eccoti, finalmente... >
    Il sussurro della mia amica sembrava ultraterreno.
    E il sole inondò completamente la grotta.


    _ wordcount: 2570 :omg:
     
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    CITAZIONE (•Gabry‚ @ 27/5/2011, 17:05) 
    :Q_________________________________________

    :heart:


    Beh, aspetta a venire nella prossima puntata :ehm:
     
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    Secondo me Petunia cattura il pokemon che vuole catturare Sara u_u
     
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  11. Roxy!
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    non proprio :ehm:
    Cmq, bravo Gabry, non ti sei dimenticato di lei
     
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  12. Roxy!
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    visto che morivo dalla voglia di postare la seconda parte del capitolo che avevo dimezzèito, l'ho finito in pochi giorni!

    Très bien, eravamo rimasti alla caverna buia e ignota giusto?

    _Note: + imprecazioni e punti di vista di nuovi Domatori dell'Accademia
    SPOILER (click to view)
    Per nuovi intendo quansi mai citati


    *wordcount: 2945 :flower:

    #11 Ritorno Spiacevole



    L'esplosione di calore e luce, sprigionato a pochi centimetri da noi, fu così potente da farci sbalzare all'indetro e sbatterci per terra.
    Mi mossi con un forte dolore alla schiena, poi sbattei le palpebre, accecato dalla luce.
    < SARA! > urlai, cercando di rimettermi in piedi.
    Scosse di dolore si propagarono nella mia schiena.
    < Sono qui. >
    La voce della mia amica era debole ma anche spaventata, quindi procedetti a tentoni, trovando finalmente la sua mano, che mi prese subito.
    < Cos'è successo? >
    < Non lo so... >
    < Ce la fai ad alzarti? >
    Sentii i gemiti di Sara nel tentativo di muoversi.
    In quei momenti i nostri occhi si stavano riprendendo dallo schock luminoso.
    Io aiutai la mia amica ad alzarsi, con lo sguardo fisso verso il fondo della grotta.
    C'era effettivamente qualcosa.
    Qualcosa di non molto grande e... brillante che se ne stava appoggiato fra due stalagmiti.
    Ma lo splendore che emetteva era ancora troppo per i nostri occhi, che vedevano tanti flash colorati ogni volta che li chiudevamo.
    Avvolsi il mio braccio attorno alle spalle di Sara in modo da facilitarne il movimento.
    < Così va meglio? >
    Lei si limitò ad annuire, poi indicò la prensenza in fondo alla grotta.
    < Hai visto...? >
    Io avevo visto eccome.
    Ci avvicinammo cautamente, l'essere alieno immobile che mandava bagliori sul soffitto, sugli spuntoni di roccia e sulle poche gocce d'acqua... sembrava di essere entrati nella caverna dei quaranta ladroni, tanto c'erano bagliori d'oro.
    Non appena arrivammo a pochi passi dalla creatura, questa tremò e sibilò.
    Era avvolto da una folta peluria bianca, mentre all'estremità il corpo era marrone finiva a punta. Il capo era circondato da sei corna gialle, gli occhi erano blu elettrico.
    Era la prima volta che vedevo quel tipo pokemon, sempre se di pokemon si trattava.
    Tratteni il respiro quando Sara si chinò per essere alla sua stessa altezza.
    < Non aver paura, piccolino. Non siamo cattivi... >
    Poi allungò la mano verso la lanugine bianca, il pokemon squittì e con le sue zampette nere cercò rifugio negli angoli delle rocce dietro di lui.
    Sara si girò verso di me, con aria preoccupata.
    < Sento che è terrorizzato. Per me non è il suo habitat naturale, questo. >
    Io non sapevo come comportarmi. Non ero proprio di aiuto!
    < E' un pokemon vero? Tu l'hai mai visto? >
    Ma Sara non mi stava ascoltando, presa com'era a fare la mamma-protettrice dei pokemon.
    < Dovremo portarti fuori... ah, se solo avessimo accesi ancora gli iDex! Avremmo potuto catalogarti e saperne di più... >
    < Sarà del tipo Termico? >
    < Credo di si... da bravo, non ti faccio niente... > sussurrava la ragazza, da perfetta ammaliatrice.
    Finalmente il pokemon misterioso si lasciò convincere da Sara, facendosi prendere in braccio.
    Subito il pallore luminoso che emetteva si spostò tutta sulla mia amica e davanti a me.
    < Non posso catturarlo, è l'unica fonte di luce che abbiamo. >
    < Giusto, e poi... >
    Aprii e chiusi la bocca senza emettere suono.
    Dei passi risoluti ma leggeri si facevano sempre più vicini a noi.
    < Abbiamo visite... > bisbigliai, afferrando la capsula di loudred.

    § § §



    Francesca, seguita a pochi passi da Alice, erano sbucate da una stradina che dava su un ampio campo di pannocchie.
    Gli spessi steli ondeggiavano al ritmo calmante vento, come un silenzioso mare vegetale.
    Le due amiche erano state punte da qualche insetto e avevano già finito di pranzare al sacco.
    Francesca teneva un braccio disteso dov'era appoggiato il suo murkrow e l'altra mano teneva saldo l'ampio cappello celeste.
    Indietro, l'Accademia non si vedeva più.
    Alice era riuscita a catturare appena quindici minuti prima un piccolo budew, secondo Francesca era stato facile: l'abra della sua amica aveva dovuto usare solo confusione e poi ipnosi per catturarlo.
    Ma Francesca voleva qualcosa di più potente, di più prezioso.
    < Allora, quanto dobbiamo spingerci oltre? Quel tropius nel bosco non era abbastanza? > sbuffò Alice.
    < Non è perchè se tu ti sei accontentata, io devo sbrigarmi per tornare all'Accademia e prendere il primo magikarp che vediamo! >
    Murkrow gracchiò alla padrona, per darle manforte.
    < Si, si hai ragione! > rispose seccata Alice, torcendosi un ciuffo biondo, < Ma se entro due ore non trovi niente, facciamo dietro front! >
    In quel momento passò un signore anziano in bicicletta che le salutò calorosamente.
    < Pervertito! > gli gridò dietro Francesca.
    < MURKROOOOW!! >
    Gli artigli graffiarono il bracciale di pelle che proteggeva il polso di Francesca.
    Il pokemon si stava agitando, sbattendo le ali (dandole in faccia alla sua domatrice).
    < Che c'è? CALMATI! >
    Alice, che era passata avanti pochi secondi addietro, lo vide per prima e si bloccò in mezzo alla stradina sassosa.
    < Alice! Che cacchio ti fer... >
    Anche Francesca si bloccò, andando a sbattere contro l'amica.
    Apparso dal nulla, nel campo di pannocchie, fluttuava uno spaventoso esemplare di darkrai.

    § § §


    In mezzo a tutta quella puzza di acqua stagnante e oscurità, Petunia moriva dalla voglia di scappare e ritornare sul motoscafo, ma chissà per quale motivo, era troppo curiosa di sapere che cosa si celasse all'interno.
    "I tesori più grandi venivano nascosti nelle grotte mica per caso..."
    Il rettangolo di luce del suo iDex (illuminazione regolata al minimo per risparmiare la batteria) schizzava ora a destra, ora a sinistra, come se da un momento all'altro potesse apparire uno steelix o un crobat.
    Avrebbe voluto ponyta al suo fianco, ma era troppo stanco e bagnato per aiutarla (e fare più luce).
    Non sapeva da quanto era lì, ma era certa che era passato un secolo da quando aveva varcato l'entrata nell'isolotto in mezzo al mare.
    Qualcosa catturò la sua attenzione, i suoi battiti cardiaci aumentarono.
    C'erano due svincoli, e in quello di sinistra c'era un debole bagliore che si spandeva alle pareti strette.
    Subito nella sua mente apparvero immagini di svariati pokemon...
    Chimchar, alcuni pokemon Drago, solrock... charizard...
    Petunia passò l'indice sull'iDex e aumentò la luminosità, poi sollevata dall'ampio raggio visivo, incominciò a correre.
    Il corridoio stretto finiva in un grande circolo di rocce appuntite che s'innalzavano dal terreno, fin quasi a toccare le loro gemelle appese al soffitto.
    I suoi occhi sgranati perlustrarono tutto il perimetro, fino a fermarsi al centro del santuario.
    < Non è possibile! > esclamò Petunia De risi.
    C'erano due figure molto conosciute e molto odiate che la fissavano fra il divertito e il sorpreso.
    Ma non era tutto: c'era un pokemon raro nelle braccia di Sara-l'infermierina.
    Tutto ciò di cui aveva confidato Petunia in se stessa svanì in quel secondo: di trovare un grande e potente pokemon; possibilmente il più forte degli altri venticinque, di essere riconosciuta come la domatrice impavida e solitaria.
    Pestò un piede per terra, incazzata e amareggiata.
    Era arrivata per seconda.
    < Che cazzo ci fate qui?! >

    § § §


    Io tenevo stretta la mano di Sara, immobile e pronto per affrontare chiunque fosse giunto davanti a noi.
    I passi si erano fatti più veloci e vicini... molto vicini.
    Una figura esile dai capelli arruffati si affacciò all'apertura dello spiazzo.
    Si fermò un attimo ad ammirare quello che aveva davanti, poi entrò nella zona di luce che emetteva il pokemon stretto da Sara.
    Non ci potevo credere!
    Petunia De risi in persona!
    < Che cazzo ci fate qui?! > sussurrò livida dalla... frustazione?
    Io non sapevo se riderle in faccia o domandarle se ci aveva seguiti.
    < Beh, tu piuttosto...! > le rispose prontamente Sara, allentando la stretta alla mia mano, dato che il pericolo non esisteva più.
    Petunia socchiuse gli occhi e si avvicinò a noi, i capelli arricciati come i nostri dall'umidità persistente in quella grotta.
    Come se Sara fosse una preda di fronte a una tigre, fece un passo indietro.
    < Che pokemon è quello? > chiese la ragazza dai capelli di fuoco, prendendo l'iDex.
    < Allora neanche tu sai... > chiesi a Miss Stronza.
    La faccia sudata di lei si girò verso la mia.
    < Certo che non lo so! Ma lo scoprirò...scopriremo presto! >
    Petunia chiese con una gentilezza forzata se potesse farle vedere meglio il pokemon a Sara.
    La mia amica le si avvicinò e con riluttanza aprì un po' di più le braccia per farglielo vedere meglio.
    < Okkey, allora... ferma così...>
    CLACK!
    L'immagine si stabilizzò nel dispositivo e dopo due secondi l'iDex aveva già scaricato nella banca dati mondiale della GGP la scheda completa del pokemon.
    Petunia non lesse ad alta voce i risultati, ma ad ogni riga vedevo i suoi occhi strabuzzare di più dalla sorpresa.
    Di tanto in tanto sibilava degli " Oh cazzo" o dei "Non è possibile!", poi quando finì di leggere, cliccò qualcosa sull'iDex e ci guardò.
    < Allora? > la incoraggiai, visto che non emetteva fiato.
    < Sara > le disse, < lo sai che hai in mano un esemplare di larvesta? Un cucciolo di volcarona? >
    Lei sbattè le palpebre più volte, come se non capisse esattamente ciò che stava dicendo.
    In effetti neanche io capivo così tanto entusiasmo e sorpresa da parte di Petunia.
    < Ah > emise Sara, < E quindi? Non l'avevo mai visto... >
    Petunia sibilò "Oh signore!" rivolta al soffitto e poi si mise una mano in fronte, seccata.
    < Ma non capite? Non è un larvesta comune! Il bagliore che emette, le corna gialle... non vi dice niente? Sara, quello è un pokemon shiny! >

    § § §



    Alla ragazza tornarono in mente delle scene di Jurassic Park.
    I protagonisti non dovevano muoversi di fronte al massiccio e gigantesco T-Rex se non volevano farsi sbudellare.
    E quindi, in quel momento terrorizzante, nel campo di pannocchie, Francesca fece lo stesso.
    Non che il panico le permettesse comunque di fare qualsiasi tipo di movimento: aveva le gambe molli e un tic all'occhio che pensava di aver perduto un anno prima prendeva possesso della sua palpebra.
    Alice invece aveva estratto abra e budew dalle capsule, poi ci ripensò su e le cristallizzò nuovamente.
    Un telepatico e un germoglio rosa appena catturato non potevano di certo competere contro dakrai, un tipo Nonmorto.
    Alice comunque era una ragazza famosa per i suoi nervi salvi e per la sua risolutezza.
    < Franci, muoviti! > la esortò l'amica, con gli occhi fissi sul pokemon.
    Darkrai fluttuava a mezzo metro dalle pannocchie, uno spaventapasseri vivente e con cattive intenzioni.
    Finalmente Alice scosse Francesca dalle sue teorie su Jurassic Park e incominciarono a correre fra la stradina acciottolata.
    A quel punto anche darkrai si mosse, come un lenzuolo spinto dal vento.
    Inesorabile e terribilmente lugubre.
    Nelle giovani menti delle ragazze scoppiò una voce bassa e potente.
    Stupidi umani... ottenere il controllo su di noi è stata la scelta più sbagliata che poteste aver mai fatto!
    Era darkrai, gli occhi che fissavano le ragazze urlanti e fuggitive.
    Questa è una piccola vendetta da parte di noi Nonmorti... OMBRARTIGLI!
    Dalle braccie nere zampillarono delle sferzate di energia negativa che andavano a colpire le ragazze, ma fu solo Francesca ad essere presa. Alice le scansò di un soffio.
    < ARGHHHH!! >
    Le urla dolorose fecero scappare ogni animale che dimorava lì vicino.
    Francesca rovinò a terra, sbucciandosi ginocchia, mani e naso.
    Aveva tre grossi graffi sanguinanti sulla schiena.

    § § §



    Così io, Sara e Petunia seguimmo la luce che emanava naturalmente il corpo di larvesta (l'iDex di Miss Stronza aveva fatto la stessa fine dei nostri) fino all'uscita tanto agognata. Ci accorgemmo dal sole che dovevano essere le cinque o le sei del pomeriggio.
    Io avevo già fame.
    Petunia trovò nel motoscafo una batteria universale per caricare il suo iDex, fondamentale per far ripartire il veicolo.
    Sara saltò sul nostro motoscafo e appoggiò delicatamente larvesta a borbo.
    < Beh, deve essere anche nel nostro allora! Gias, carica il tuo, mentre io mi prendo cura di lui... >
    Quando lasciai in carica il mio dispositivo, de-cristallizai igglypuff e loudred.
    Fortuna che quest'ultimo non era energico come quella mattina! Si limitò ad annusare i pokemon nel motoscafo e stirarsi un po' muscoli.
    Lo fissai meglio: tutta la tenerezza che aveva da wishmur era completamente sparita.
    E poi aveva una bocca enorme!
    < Quanto dovremo aspettare per il caricamento? > chiesi a Petunia, che se ne stava in disparte nel suo motoscafo (a pochi metri dal nostro) a fissare la lontana terraferma.
    Lei si girò verso di noi, accigliata, i capelli infuocati e svolazzanti nel vento marino.
    < Boh, mezz'ora al massimo. Ahh, quanto avrei voluto combattere al fianco di ponyta e catturare un bel pokemon! >
    < Ah già, che fine ha fatto il tuo cavallo? > buttò lì Sara, mentre nutriva con spicchi d'arancia e pesca sia larvesta che igglypuff.
    Io vidi benissimo come osservava Petunia l'altra ragazza.
    Con un'ostinato sdegno.
    < Fatti gli affari tuoi! > sbottò Miss Stronza.
    La mia amica fece spallucce.
    < Hei, volevo solo fare una sana conversazione! >
    Loudred stava togliendo dalle manine di iggly i pezzi di frutta, io ne ne accorsi e lo sgridai. Mi sembrava di essere in un asilo!
    < Non sei più un piccoletto! Comportati da pokemon... teenager, intesi! >
    < LOOOURRR!! > sbraitò quello.
    Forse aveva bisogno dei suoi spazi, ma non era il luogo adatto. Avrebbe potuto cadere in mare e io non ero molto bravo nel nuoto, quindi decisi di cristallizzarlo.
    < Mi spiace loudred, quando arriveremo in Accademia ti farò uscire per tutta la sera ok? >
    Venticinque minuti più tardi il mio iDex e quello di Petunia lampeggiarono per indicare che la carica era stata completata.
    Staccai il dispositivo e lo fissai come prima nella fessura.
    < Bene, noi adesso... >
    WROOOMMM!!!
    Petunia non si era sprecata con le chiacchere, era già partita in quarta.
    < Simpatica, la ragazza > commentò sarcastica Sara.

    * * *



    Arrivammo finalmente alla spiaggia dopo una mezz'oretta, il motoscafo di Petunia già ormeggiato e vuoto.
    Forse voleva tentare ancora una cattura, non era stata molto fortunata quel giorno. Provavo una pena del 2% nei suoi confronti.
    Il restante 98% la volevo schiacciata da un incudine.
    Aiutai Sara a scendere dal motoscafo da vero gentiluomo e mi ricordai di far uscire loudred.
    (LOURRRRRRRRR!!!)
    Il familiare profilo dell'Accademia si stagliava contro il cielo sgombro e la parte orientale di foresta.
    Ci raggiunse casualmente poco dopo Nemo, dicendoci tutto contento che aveva catturato un bellissimo manetric.
    < Pero! Complimenti! > lo esaltai.
    < E dove l'hai preso? > chiese Sara. In braccio teneva sempre stretto larvesta.
    Credo che si fosse già abituato alla ragazza.
    Nemo si accorse del pokemon strano e rispose in modo assente.
    < Fuori dal bosco, in pianura... ma che pokemon hai trovato? Perchè brilla?? >
    Io e Sara spiegammo che era un tipo speciale di pokemon che avevamo trovato mezzo stordito in una caverna nel mare.
    < Che figata! > esclamò il ragazzo, dandomi una pacca sulla schiena che per poco non mi fece cadere.
    Ormai eravamo quasi arrivati a scuola.
    Da lontano vedevamo già dei ragazzi nel giardino dell'Accademia con i loro pokemon catturati o i soliti che possedevano.
    < Perchè non entrano? > chiese Sara, perplessa.
    Ora che me lo faceva pensare, non capivo perchè i nostri compagni non entravano.
    Vidi subito Petunia parlare annoiata con il platinato Danilo (che aveva trovato un horsea), la quale appena ci vide fece finta di niente.
    < DEMETRIO! > urlai, non appena vidi il ragazzo con i capelli a noce di cocco, aveva un'aria molto furtiva, come se cercasse di essere invisibile.
    Forse perchè si era appostato dietro ad un aiuola del giardino?
    < Dove cazzo sei stato? Non ti abbiamo neanche visto alla partenza! >
    Lui si avvicinò cauto, aveva un'espressione che non avevo mai visto nella sua faccia. Matura, in un certo senso.
    < Salve, ragazzi > ci salutò lui.
    Salve?!
    Sara lo salutò con la mano libera e gli chiese se avesse incontrato un alieno interessante.
    < Non ora... scusate > rispose evasivo Demetrio, poi con un cenno sparì dalla nostra vista, diretto chissà dove.
    Io alzai un sopracciglio, poi trasalimmo tutti ad un suono angosciante.
    < AIUTO! AIUTO! > era la voce di una ragazza!
    Ci girammo verso il grido disperato... qualcuno stava ritornando dal bosco.
    Accorremmo tutti verso i primi alberi e vedemmo Alice che portava in spalle Francesca, svenuta.
    Il suo vestito era tutto strappato e faceva vedere la schiena completamente macchiata di sangue.
    < Qualcuno chiami l'infermiera! Aiuto! > Le lacrime offuscavano la vista ad Alice, che stremata dal peso portato, svenne in ginocchio un attimo dopo.
    Le ragazze avevano gli occhi strabuzzati, qualcuna si stava mettendo a piangere, altre urlavano disperate, mentre noi ragazzi cercavamo di mascherare le nostre emozioni.
    Danilo corse all'entrata dell'Accademia per cercare aiuto, ma poi si accorse che la porta principale era chiusa.
    Come poteva essere chiusa?
    Un momento dopo, però, il ragazzo platinato indietreggiò lentamente dalle scale.
    Apparve davanti a lui Samanta Deinoto con il corpo insegnanti al completo alle sue spalle.
    Il suo viso scheletrico era imperturbabile.
    < Che cosa succede? > emise, con il tono più infastidito che sorpreso.
    Una ragazza strillò dell'accaduto, non sapendo bene se stare vicino alle due ragazze o alla direttrice.
    Il Generale di Ferro storse la bocca, poi allungò il collo magro per guardare le due ragazze svenute, una sopra l'altra.
    < Ce ne occuperemo più tardi di loro. >
    < Cosa?! > fu il commento generale.
    Improvvisamente sentii il profumo inconfondibile di Demetrio alle spalle.
    Mi girai e lui fece per dirmi qualcosa, ma venni attirato dalle parole della direttrice,quindi volsi lo sguardo verso l'Accademia.
    Scansò Danilo con una manata (che scivolò dalle scale, battendo la schiena sull'erba) per avvicinarsi al portico della scuola.
    Poi scrutò con i suoi occhi gelidi le nostre facce stupefatte e spaventate.
    Io stavo ancora pensando ad Alice e Francesca. Perchè nessuno degli insegnanti faceva qualcosa?
    Samanta poi prese a camminare verso lo spiazzo del giardino, verso di me e Sara.
    Quando era a pochi passi da noi, socchiuse gli occhi di ghiaccio ed esordì:
    < Perchè non hai cristallizzato larvesta? >
    La domanda fu misteriosa per la maggior parte dei ragazzi.
    Ma per me, Sara, Petunia e Nemo era stupefacente.
    < Co...come? > balbettò Sara, intimorita dalla figura della donna.
    Larvesta incominciò a innervosirsi.
    La direttrice schioccò le dita e gli insegnanti avanzarono verso il giardino, ognuno con cinque capsule in bella vista sulla cintura. E le loro espressioni truci facevano paura come gengar.
    < Hai sentito bene > sibilò Samanta Deinoto a Sara, standole a pochi millimetri dal suo naso.
    Sara poteva vederle ogni minima ruga.
    < Ti ho chiesto perchè non l'hai cristallizzato, ragazza Delta. >

    Edited by Roxy! - 30/5/2011, 00:33
     
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    Ragazza Delta? WTF? Ma davvero, perchè non l'ha cristallizzato?
     
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    CITAZIONE (•Gabry‚ @ 30/5/2011, 11:44) 
    Ragazza Delta? WTF? Ma davvero, perchè non l'ha cristallizzato?

    capitolo 10 prime righe:

    "Una donna arricciò le labbra sottili, quindi accarezzò il suo banette che portava in braccio come un bambino.
    < Perfetto. Fra poche ore sapremo finalmente l'identità del ragazzo Delta ... >
    "

    E da qui le cose si complicano
     
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    Ah u_u Boh, scopriremo cosa significa più in là, nevvero?
     
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