Kingdom Hearts Reloaded

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  1. Padfoot96
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    Sera a tutti sono ritornato, scusate l'assenza, ma la scrittura mi prende molto e passo parecchio tempo alla ricerca di nuove idee per scrivere questo tipo di capitoli. Buona lettura.

    CAPITOLO XXI
    In mezzo ai morti viventi


    Il giorno dopo Dexuk si svegliò quasi di colpo, aveva un gran mal di testa, aveva bevuto parecchio, e non era l’unico. Ricordava poco, era tutto così dannatamente confuso, però era steso a terra mezzo nudo, con Larxene accanto, allo stesso modo.
    << Oh santo … - mormorò alzandosi in piedi e andando alla finestra – Ce l’ho fatta!!!>> esultò, riprendendosi pian piano. Cercò di capire con esattezza l’avvenimento, ma c’era ben poco da decifrare, quindi si barricò in bagno, si lavò la faccia, per cercare di trovare lucidità. Erano passate settimane dal suo ingresso nell’Organizzazione, ed era arrivato a quel punto.
    << Caspita … che serata>> mormorò, asciugandosi la faccia. Sentì dei rumori da fuori, probabilmente Larxene si era svegliata. Con molta calma uscì dal bagno, Larxene era indaffarata, stava cercando la sua maglietta quando si accorse di Dexuk.
    << Ah … ecco dov’eri finito!>> disse, tirando un sospiro di sollievo.
    << Dovevo lavarmi la faccia>> rispose Dexuk.
    << A dir la verità pensavo fossi partito per chissà quale Missione, fai quasi sempre così>> ribatté Larxene, mettendosi la maglietta e guardando negli occhi Dexuk.
    << Oggi no … dato che partono quasi tutti i membri – disse avvicinandosi – le Missioni sono state posticipate>>
    << Verrai a trovarmi al C.O?>> gli chiese.
    << Non posso prometterlo, ma farò del mio meglio per esserci>> ammise Dexuk, sedendosi e guardando il soffitto. Prima della serata in discoteca aveva parlato con Xemnas riguardo i dettagli della sua Missione.
    << Il Mondo che dovrai esplorare ha presentato alcuni problemi … gli Heartless si sono ridotti al minimo, devi indagare. Elimina il problema alla radice, numero XV>> gli aveva detto.
    << Perfetto … domani mi direte dove andare suppongo>> rispose lui, e Xemnas annuì, prima poi di andare in discoteca e festeggiare.
    << Partiremo a breve, vieni giù?>> gli chiese Larxene, aveva indossato la tunica e preso i vari kunai, nascondendone qualcuno tra le maniche. Dexuk si alzò di scatto, prese la Kurai, posta accanto al letto e uscirono. C’era un gran via vai di Simili.
    << Perché tutto questo movimento?>> chiese Dexuk.
    << Boh>> fu la risposta secca di Larxene, mentre scendevano. Raggiunsero il Belvedere sul Crepuscolo prima di passare alla Sala delle Vacue Melodie. Incotrarono anche Axel e Roxas, di ritorno dal bar, avevano bevuto qualcosina.
    << Rox, non eri tu quello che non beveva a stomaco vuoto?>> chiese Axel.
    << Credo di potermi permettere uno strappo alle regole, ogni tanto>> sbuffò il numero XIII, tirando su col naso e guardando male il povero Axel che rideva del suo compagno.
    << Ragazzi sapete qualcosa di tutti ‘sti Simili che scorrazzano in giro per il castello?>> chiese Dexuk, proprio mentre un Simile sfrecciava sopra di lui.
    << Da quello che ha detto Xemnas, stanno tutti andando al C.O. mentre altri vanno semplicemente in giro per eseguire le varie mansioni … tipo … rifornire il bar e pulire qua e là!>> rispose Axel prontamente, braccia conserte, alzando l’indice della mano destra.
    << Ti credi Zexion?>> chiese Larxene.
    << Mi piace prenderlo in giro!>> rispose nuovamente Axel sorridendo e grattandosi la testa con la mano sinistra.
    << Beh andiamo!>> disse Roxas, dirigendosi per primo verso l’Area Grigia, seguito a ruota dagli altri tre. Quando fecero il loro ingresso, trovarono tutta la squadra pronta alla partenza, un varco oscuro era già aperto e Marluxia era pronto ad entrare. Zexion pareva seriamente allarmato.
    << Ti prego Marluxia … prendi Dexuk al posto mio!>> piagnucolò il Burattinaio.
    << Nein>> rispose Marluxia perentorio, mentre faceva cenno ad Axel e Larxene di unirsi alla squadra.
    << Beh … ci vediamo al rientro>> disse Axel stringendo la mano a Roxas e poi a Dexuk, che gli fece l’occhiolino sorridendo. Larxene poi si limitò ad abbracciare Dex e a sussurargli qualcosa nell’orecchio, ricevendo come risposta un cenno di assenso con al testa. Un po’ tutti cercarono di capire cosa si fossero detti. Il gruppo si mosse verso il varco oscuro e metà dell’organizzazione svanì, diretta al Castello dell’Oblio. Intanto Saix si avvicinò a Dexuk.
    << La Missione è chiara – disse, aprendo un varco – questa cittadina si chiama Tokonosu, e a quanto pare la popolazione Heartless sta svanendo, è quasi nulla, devi indagare ed eliminare il problema. Muoviti, c’è massima urgenza>> concluse perentorio. Dexuk annuì e si mosse all’interno del varco, controllando il suo inventario. Ogni membro dell’Organizzazione aveva diritto ad un tot numero di oggetti da portare con sé. Dexuk, al contrario di alcuni, non portava lo zaino, ma solo qualche fiala di pozione e un paio di elisir, ma non aveva mai avuto l’occasione di utilizzarli, fino ad allora. Uscì dal varco e si ritrovò in una cittadina, era completamente deserta e qualche palazzo era distrutto o seriamente danneggiato.
    << Cosa è successo qui?>> si chiese, raccogliendo la polvere e annusando l’aria come suo solito.
    Il silenzio fu rotto da alcuni spari e delle urla.
    << Che cosa stai facendo, Kota?!>> riuscì a sentire, era la voce di un ragazzo. Lesto si precipitò sul posto, riuscendo a nascondersi per non farsi vedere. I toni si erano abbassati, non udiva nulla, vedeva solo un gruppo di ragazzi di cui uno, più basso e grasso, stava sparando, doveva essere Kota. D’un tratto dopo un battibecco il ragazzo di nome Kota si mise a piangere, ma venne subito rincuorato. Dexuk stava osservando la scena molto preso, non accorgendosi dell’arrivo di un gruppo di persone, claudicanti e piuttosto rumorose. Quando se ne accorse era ormai troppo tardi.
    << Dannazione!!!>> disse, cercando di saltare, ma uno di quegli uomini lo prese per la caviglia, gli altri lo stavano circondando. Non erano uomini … erano tutti morti e camminavano! Uno di loro lo morse sul collo, e Dexuk fu costretto ad urlare, attirando l’attenzione dei presenti.
    << Adesso basta!!>> urlò, usando Reflexga e proteggendosi da quei cosi. Il gruppo di Kota osservava a bocca aperta, mentre Dexuk infilzava quegli esseri.
    << SFONDAGLI IL CRANIO!!!!>> urlò un ragazzo, in mezzo a loro, era più alto e anche lui armato, come gli altri.
    Dexuk capì il perché, l’uomo da lui infilzato era ancora “vivo” e decise di staccargli la testa, così come fece con gli altri.
    Quando atterrò, però, cominciò a barcollare, e tutti videro un morso sul collo e gli puntarono contro i fucili. Dexuk cominciò a tossire sangue.
    << D – Dananzione … mi mancano … le … forze>> cercò di dire, tossendo. La mano tremava tantissimo, mentre i ragazzi erano pronti a far fuoco su di lui. Non fu facile prendere la fiala di Elisir e berla. Riuscì a smettere di tossire, la ferita si rimarginò e gli ritornarono le forze per rialzarsi.
    << Me la sono vista brutta … >> disse, asciugandosi il sudore dalla fronte. Tutti rimasero sbalorditi.
    << C -Come hai fatto?>> chiese una ragazza, probabilmente era più vicina ad essere donna, bionda, molto carina.
    << La dottoressa Marikawa ha ragione, come ha fatto>> disse un’altra ragazza al tipo alto che gli aveva suggerito i colpi necessari.
    << Informazione riservata, mi spiace … e poi, ha funzionato perché ero vivo>> rispose Dexuk, voltando loro le spalle.
    << Ehi, fermati>> la stessa ragazza che stava confabulando gli prese il braccio, fermandolo e stupendo tutti quanti. Dex la guardò negli occhi. Splendidi occhi rossi scintillavano, sovrastati da un paio di ciuffi dei lunghi capelli giallo ocra, colpendo Dexuk.
    << Hai gli occhi rossi … come i miei>> disse Dexuk.
    << Ma se gli hai grigi>> rispose la ragazza, scettica, in pochissimi secondi occhi e capelli di Dexuk divennero rossi e neri.
    << Non mento se dico che hai i miei stessi occhi>> riprese il numero XV, prendedole la mano che gli stringeva il braccio.
    << Takashi!>> dissero in coro gli altri, mentre il ragazzo alto, Takashi, si dirigeva verso loro due, piuttosto minaccioso, Dexuk lo vide in anticipo e lasciò andare la ragazza, intuendo il perché dell’agitazione di Takashi.
    << Chi sei?>> gli chiese la ragazza, vedendo con la coda dell’occhio Takashi.
    << Dexuk … ma tienilo per te>> le sussurrò.
    << Allora Rei, che facciamo adesso?>> chiese Takashi, spazientito.
    << Oh … parlavo con questo vecchio amico – mentì Rei – vieni con noi?>> gli chiese poi.
    << Sto solo indagando su questi cosi … >> rispose Dexuk, cercando di allontanarsi, ma Rei lo fissò a lungo e decise di seguire il resto del gruppo.
    Il gruppo era composto da Takashi Komuro, Rei Miyamoto, Saya Takagi, Kota Hirano, Shizuka Marikawa e Saeko Busujima. Quest’ultima notò la spada che portava Dexuk.
    << Posso vederla>> gli chiese.
    << È una spada particolare, è rovinata … un … ricordo di famiglia>> mentì Dexuk, non volendo svelare il segreto della Kurai. Cercò di pensare molto a Larxene, seppur le sinuose figure di Saeko e Rei riuscissero a distrarlo da quel pensiero.
    << Dex!!>> si sentì, tutti udirono una voce partire dalla tunica di Dexuk.
    << Scusatemi un secondo>> disse Dexuk, prendendo la ricetrasmittente di Larxene.
    << Dimmi>> rispose il numero XV.
    << Quando vieni a trovarmi? Mi annoio qui!!>> si lamentò Larxene.
    << Sono in Missione adesso, la cosa sembra più lunga del previsto, vengo appena finisco, promesso!>> rispose Dexuk, chiudendo la linea e riunendosi al gruppo.
    << Chi era?>> gli chiese Rei, curiosissima, guardandolo negli occhi, con un sorrisetto.
    << Oh … ecco … - non sapeva se dire che aveva risposto alla sua ragazza o ad un’amica – un’amica … si>> decise, d’un tratto, in maniera istintiva. Rei parve accettare quella risposta e continuarono tutti a camminare, si dovevano dirigere, a detta di Takagi, alla stazione di polizia dove lavorava il padre di Rei. Nel frattempo si era informato anche sulla presenza degli zombies.
    << “Loro” infestano le strade di tutto il mondo da qualche settimana, è stato un processo irreversibile, siamo rimasti veramente in pochi in tutto il mondo, credo. Inoltre chi viene morso dopo poco muore e diventa uno di loro ed è davvero difficile sopravvivere, hanno una forza strepitosa e reagiscono ai suoni>> gli disse Takashi, camminando con lui e Rei in testa al gruppo, Dexuk, osservava la zona e ce n’erano molti di loro lì in giro, ma non si curavano del gruppo, che passava lì in mezzo, risultando silenzioso, nonostante le chiacchiere.
    << Siamo quasi arrivati, è poco più avanti>> disse Rei, andando in avanscoperta. Non era pericoloso, la zona era ben protetta da tutti gli altri. L’edificio poco più avanti fu raggiunto in brevissimo tempo, Dexuk non sentiva alcun odore di Heartless, e ogni tanto la gamba destra lanciava qualche fitta, là dove il Gramo lo aveva morso, eppure si era già ripreso. Ogni tanto lo vedevano zoppicare, e la dottoressa Marikawa gli si avvicinò.
    << Sicuro di stare bene?>> gli chiese.
    << Oh … si, si, tranquilla dottoressa, è solo una vecchia ferita, nulla di grave>> rispose Dexuk, tranquillo, cercando di sorridere.
    << Appena arriviamo voglio dare un’occhiata a quella gamba>> disse la dottoressa, ricompattandosi al gruppo. La squadra fece irruzione nell’edificio, Saeko in testa al gruppo, seguita a ruota da Dexuk , Rei, Takashi e gli altri. La zona era tranquilla, almeno al primo piano e la dottoressa ne approfittò per dare un’occhiata a Dexuk, mentre gli altri davano un’occhiata in giro, erano ormai al tramonto e le nuvole non promettevano molto bene per quella notte.
    << Ma che ti è successo?! – disse, controllandola a dovere – Non si è cicatrizzata del tutto e ha cominciato ad infettarsi … anche se la cosa mi incuriosisce>> continuò, guardando bene la ferita. Il taglio del Gramo, a detta di Xigbar, poteva essere nocivo, e la ferita si era riaperta, infettandosi, di conseguenza gli effetti del morso hanno cominciato a farsi sentire, in maniera anomala.
    << Perché?>> chiese Dexuk, guardando la dottoressa e la gamba.
    << La ferita si cicatrizza da sola, nonostante sia infetta, eppure, ad occhio nudo, non ci sono danni, insomma, niente pus. Niente di niente, solo una piccola fuoriuscita di sangue e di certo qualche fitta di dolore nei movimenti … è strano … cosa ti ha morso?>> chiese, con un’analisi accuratissima. Dexuk rimase per qualche secondo di stucco, a prima vista non avrebbe mai pensato a quel tipo di analisi, non da Shizuka. Ripensò comunque all’episodio, quella sua mossa avventata l’aveva portato a quel punto, se solo non avesse cercato di prendere quella zanna … però non avesse fatto altrimenti, a quest’ora non sarebbe esistita la sua preziosa Kurai. Una manovra azzardata, Dexuk vide scorrere le immagini negli occhi della mente, il suo tuffo nel vuoto, il Gramo in attesa di quella mossa, la sua presa vincente, e la fuga e poi dolore, le zanne del Gramo che stavano chiudendosi con tutta la forza dell’Heartless attorno alla sua gamba destra, e un grandissimo sforzo per liberarsi dalla morsa prima che l’animale desse lo strattone decisivo.
    << Oh … è stato un cane>> rispose Dexuk.
    << Un cane piuttosto grande, le zanne si sono conficcate quasi perfettamente, sei stato fortunato, non ti ha preso l’osso, altrimenti avresti perso la gamba destra … >> concluse la dottoressa Marikawa, alzandosi e raggiungendo gli altri.
    << Siamo tutti?>> chiese Takashi, ma poi notò Dexuk ancora seduto.
    << Ehi Dex – Rei gli si avvicinò – tutto ok?>> gli chiese.
    << Non tanto … mi fa malissimo>> rispose sinceramente Dexuk, prendendo una pozione dalla tunica, e mandando giù. Aveva un saporaccio, alla faccia delle parole di Vexen. Con una smorfia si alzò, Rei gli sorrise.
    << È peggio di una medicina>> ammise Dexuk, ridendo. Poi si aggregarono al gruppo e continuarono la perlustrazione dell’edificio, il padre di Rei lavorava lì.
    << Ok – Hirano prese la parola, nel deposito dei referti del primo piano – qui tengono tutte le prove e gli oggetti sequestrati, ci saranno un sacco di armi illegali e munizioni, possiamo tranquillamente ricaricare>> concluse traficando con alcune armi dei vari Zombies uccisi in quel momento da Takashi e gli altri. Anche se Dexuk rimase un po’ fuori, controllando la zona. Saeko prese una pistola, sebbene non fosse pratica, mentre Takashi cambiò arma. Uscirono tutti dalla stanza, dopo aver riposato e ripercorso il piano. Takashi lasciò il suo fucile lì, l’Ithaca M37, rimanendo qualche secondo in silenzio, facendo un saluto militare al fucile che l’aveva accompagnato fin lì ed ora lo stava lasciando. Dexuk poggiò la mano destra sulla spalla di takashi.
    << Eri affezionato a quel fucile … vero?>> gli chiese.
    << … - Takashi annuì, recuperando il sorriso – mi ha salvato la vita un paio di volte, gli sono debitore>> concluse raggiungendo gli altri. Alcuni di “Loro” attaccarono il gruppo, ma si infransero sul muro composto da Saeko, Dexuk e Takashi, mentre Hirano, Rei e Saya coprivano le spalle, e in mezzo la piccola Alice e la dotoressa Marikawa venivano protette.
    << Dobbiamo raggiungere lo studio di mio padre!>> disse Rei dopo che l’ultimo fu ucciso. Annuirono tutti e cominciarono la corsa, ma prima Saya fu attirata dalla sala computer.
    << Dobbiamo reperire anche delle informazioni!!>> disse fiodandosi dentro seguita a ruota da Hirano e il suo << Clear!>>
    Il sistema era ancora operativo e c’erano poche informazioni e la frustrazione di Takagi cominciò a salire, c’erano informazioni del tutto inutile, finché Alice non premette un pulsante a casaccio.
    << Ehi ma cosa fai gnomo!!>> si lamentò Saya, prima di leggere la schermata.
    << Ottimo lavoro piccola!>> esultò Takagi, l’esercito aveva programamto un piano di evacuazione di lì a due giorni, avevano pochissimo tempo per raggiungere il posto: la scuola elementare Daisan, là dove la amdre di Takashi lavorava. Una doppia buona notizia, dopodiché il gruppo si fiondò nell’ufficio del padre di Rei. Era deserto. Tutti ispezionarono la zona, solo Dexuk rimase all’interno, aveva sentito uno strano odore, puzza di Heartless mista a cadaveri.
    << Ma cosa diavolo può essere … >> mormorò annusando bene, c’era anche odore di pioggia, doveva muoversi per non perdere la traccia. Dalla stanza si udirono urla di gioia, il padre di Rei si trovava in quel momento proprio alla scuola elementare, aveva lasciato un messaggio su di una lavagna, per la felicità di tutti anche se solo Dexuk risultava l’unico decisamente preoccupato, l’odore che aveva percepito non portava a nulla di buono.
    Il gruppo si mosse nuovamente, per uscire dall’edificio. Dex era rimasto in fondo perché Larxy si era fatta sentire nuovamente.
    << Dex sono passati due giorni già e non sei venuto … uffa! Bugiardo!>> si lamentò la numero XII, chiudendo la trasmissione e lasciando il povero XV senza parole.
    << Ancora la tua “amica” ?>> gli chiese Rei, maliziosa.
    << Eheheheh … >> rise Dexuk, si notò perfettamente la cicatrice sull’occhio.

    << E quella come te la sei fatta?>> chiese preoccupata.
    << A dir il vero non me lo ricordo … mi ci sono abituato>> rispose sincero Dexuk, in effetti non aveva mai pensato a quella cicatrice, probabilmente gliel’aveva inferta Xaldin nell’arena, pensò.
    Il gruppo continuò a camminare, sta cominciando a piovere e si ripararono tutti in supermercato nei dintorni, prima di entrare nel quartiere di Rei e Takashi.
    Hirano usò dei profilattici per coprire le armi, ed evitare deterioramenti dovuti a detriti e polvere, mentre gli altri si munirono di impermeabili e Saeko prese anche un ombrello. Dexuk uscì per primo, seguito a ruota dal resto del gruppo, mise il cappuccio e si preparò ad estrarre la Kurai. Saeko notò qualcosa di diverso nel ragazzo di fronte a lei.
    << Che vuoi fare?>> gli chiese subito, da sotto l’ombrello.
    << Credo che dovrò allontanarmi dal gruppo … >> disse Dex, guardandola, Saeko annuì, comprendendo. Gli altri si stavano muovendo a destra, mentre Dexuk, cercando di captare l’odore percepito prima, andò a sinistra. Rei si voltò e lo inseguì.
    << Ma che fai? DEX!!!>> lo chiamò. Il numero XV si voltò, guardando gli occhi rossicci di Rei sotto la pioggia.
    << Ci rivedremo, tranquilla … dovevo fare delle ricerche qui e per farle devo andare dall’altra parte>> disse, poggiando le mani sulle spalle di Rei, sorridendole.
    << Sta attento … >> mormorò prima di andare anche lei dall’altra parte. Vedendola andare ebbe un altro flash … ma questa volta vide una ragazza, con gli stessi capelli e gli occhi verdi, stare accanto a quel tale che gli somigliava, si riprese quasi subito, riprendendo il cammino. Tutti gli altri guardarono la figura incappucciata estrarre, ad un centinaio di metri di distanza, la Kurai dal fodero e poggiarla sulla sua spalla, la lama era enorme. Saeko poi borbottò qualcosa al gruppo riguardo i doveri di un uomo e si incamminarono dall’altro lato.
    Non volle guardarsi indietro, gli stavano simpatici, in fondo. La missione era chiarissima e quela puzza di Heartless mista a cadaveri non prometteva nulla di buono, doveva controllare. Camminò per centinaia di metri, imbattendosi in miriadi di “Loro”, uccidendoli con le poderose sferzate della Kurai. L’odore diventava sempre più forte quando, in lontanaza, vide un’enorme figura ergersi. Una specie di enorme ragno con quattro zampe, ricoperte di spine, sul suo dorso si ergeva un bulbo violaceo. Sotto il bulbo era appesa una bara, con un occhio giallo, probabilmente della creatura al suo interno, la bara incatenata aveva il simbolo degli Heartless. Dexuk notò subito le mani dell’Heartless rinchiuso, erano quasi nascoste, ma si preparavano ad uscire dalla bara, un brutto segno.
    << Dunque sei tu che hai fatto tutto ‘sto macello>> disse Dexuk, evocando il Keyblade nella mano sinistra e impugnando la Kurai con la destra. Al primo passo sbucarono dei tentacoli dal terreno, pronti ad attaccare il numero XV.
    << Hai visto quella cosa?>> chiese Rei a Takashi.
    << Mi chiedo ancora perché ci siamo staccati dal gruppo … dobbiamo andare alla Daisan, ora che anche tua amdre è con noi!!>> si lamentò Takashi.
    << Perché un nostro amico è in pericolo!>> sbottò Rei, tirando su col naso.
    << Insomma … guarda quanti ne ha fatti fuori>> riprese scettico Takashi, guardandosi indietro. Un’intera strada di “Loro”, tutti con la testa fracassata o senza testa, di certo Dexuk non era propriamente in pericolo. Dexuk non si curò dei tentacoli appena sbucati e si fiondò verso la bara che pendeva sotto il bulbo, colpendola con un potente fendente della Kurai, ma appena colpì con il Keyblade le mani dell’Heartless uscirono all’improvviso, colpendo Dexuk con una violenza inaudita. Rei si coprì il volto menter Takashi rimase senza parole. Dexuk rovinò a qualche decina di metri di distanza, rialzandosi a fatica.
    << Non me l’aspettavo>> disse. Sutdiò la zona, non poteva attaccare la bara, ma i tentacoli si. Appena però si fiondò verso uno di quei tentacoli dalla bara fuoriuscirono delle pallottole di veleno. Il ragazzo riuscì ad evitarle, ma queste colpirono un paio di cadaveri alle sue spalle. Questi presero vita, come “Loro”. Dexuk se ne accorse e prima di essere attaccato alle spalle riuscì a tranciar loro le teste. Dopodiché attaccò i tentacoli, riuscendo a tranciarne uno dopo l’altro. Di colpo l’Heartless si immobilizzò, inerte. Era il momento giusto per attaccare e il numero XV si fiondò, colpendolo quanto più poteva. Vide il flusso oscuro, e si preparò a colpirlo, quando però le mani dell’Heartless lo colsero di sorpresa una seconda volta, ferendolo. Rei non era più al fianco di Takashi, si era fiondata verso l’Heartless, che dal bulbo aveva fatto fuoriuscire intanto, del gas velenoso. Dexuk lo vide, e vide anche Rei correre in quella maniera sconsiderata. Se un paio di pallottole di gas avevano riportato in vita quei cadaveri come “Loro”, Rei stava rischiando tantissimo. Il gas si stava abbassando, quando Dexuk riuscì a trasportarsi da Rei, utilizzando le sue ali.
    << Trattieni il respiro!!>> le disse, prendendola. Per sicurezza, portò una mano sul volto e sul naso di Rei, bloccandole il respiro, e trattenendo anche lui il fiato, sbatté le ali e prese il volo, in mezzo a quella cortina e portò fuori pericolo Rei. La ragazza respirò affanosamente.
    << Cosa volevi fare?>> chiese, furibondo, il numero XV.
    << Aiutare … >> rispose timidamente Rei.
    << Non dovresti essere qui, quel gas avrebbe potuto trasformarti in una di “Loro”! – sbottò Dexuk – Piuttosto, raggiungi la Daisan con gli altri, sono sicuro che non sei venuta da sola>> disse, alzandosi e voltandole le spalle.
    << Ma … >>
    << Questo è il mio compito, sono qui per far fuori quella cosa, voi dovete sopravvivere, non rischiare di morire a causa mia, ora va!>> disse, le ali cominciarono a sbattere, nere come la pece, lasciando Rei senza fiato. Dexuk prese il volo e si fiondò nuovamente contro i tentacoli, lanciando sguardi alla bara, il flusso c’era ancora, l’avrebbe colpito alla rima occasione utile. Con un fendente della kurai distrusse il primo tentacolo, lanciò il Keyblade contro l’altro, recidendolo, dopodiché si fiondò nuovamente alla caccia degli ultimi due tentacoli, facendoli fuori allo stesso identico modo. E ancora una volta quel bestione parve tramortito, e Dex, senza troppi indugi, colpì il flusso.
    << Squarcio Buio!!!!>> urlò, mentre una serie di neri fendenti attaccarono l’Heartless. Il suo corpo cominciava a fumare, sta morendo. Dex ripose la Kurai, spiccò il volo, e con il Keyblade attaccò, con un violento fendente che tranciò in due l’essere, che svanì in uno sbuffo di fumo, liberando un cuore. I capelli tornarono grigi come i suoi occhi, aveva passato un’intera giornata in limite, senza accorgersene, ed era estremamente provato. Rei e Takashi gli vennero incontro.
    << Ragazzi, andate presto … alla Daisan!>> disse loro Dex, quando li vide.
    << Tu vieni con noi>> Takashi lo sollevò, portandolo sulla schiena.
    << No – disse Dexuk, scendendo – Andate!>> concluse, perentorio, guardando negli occhi Rei e Takashi. Il ragazzo parve capire e si allontanò.
    << Devi sopravvivere e raggiungerci … hai capito? Devi tornare!>> gli disse Rei, rimanendo lì.
    Dexuk ebbe un altro flash, c’era Fannie, che, piegata in due dalla fatica, chiedeva a Duke di ritornare da lei, dopo la missione, e Duke gli rispondeva.
    << Tornerò>> mormorò Dexuk, gli occhi vitrei, persi nel vuoto. Rei sorrise, mentre riprendeva i sensi, sorrise anche lui, dopodiché la ragazza raggiunse Takashi e gli prese il braccio, appoggiandosi alla spalla. Continuando a sorridere, e avendo in continuazione flash, guardando quei due che si incamminavano, Dexuk prese la ricetrasmittente e aprì un varco.
    << Arrivo>> disse, chiudendo ed entrando nel varco. Sbucò in una stanza molto simile a quelle del Castello principale, ma fu accolto da Larxene e Axel. A quanto pare il suo arrivo portò felicità, o almeno, rallegrò i due che stavano decisamente annoiandosi.
    << Ti sei ricordato, sono passati giorni!>> disse Larxene.
    << Quanti?>> chiese Dexuk allarmato.
    << Qui ne sono passati sette, e c’è la stessa cognizione del tempo al Castello principale, cavolo, è stata impegnativa questa missione eh?>> gli rispose Axel, tranquillo.
    << Direi di sì … è stata molto impegnativa, ho rischiato l’osso del collo>> disse Dexuk, sorridendo e grattandosi la testa.
    << Ok, te lo consiglio vivamente, ritorna al Castello, prima che vengano a cercarti>> riprese Axel, e Dexuk si alzò, ricordando l’ultima volta che non aveva fatto subito rientro al castello.
    << Scusami>> disse poi a Larxene prima di svanire e far rapporto al castello.
    Quando rientrò nell’Area Grigia, tutti erano in attesa.
    << Oh eccolo!!!>> dissero in coro Luxord e Xaldin. Era l’ora di cena, la stanza era molto vuota, tutti stavano mangiando, e Xaldin preparò una scodella per Dexuk all’istante.
    << Sette giorni, numero XV>> disse Saix molto freddo.
    << Gli avete dato una missione impegnativa e tanto!>> dissero in coro Roxas e Xion. Xion, notò Dexuk, era una ragazzina, dell’età di Roxas, molto giovane, capelli a caschetto scuri e occhi azzurrissimi come quelli del numero XIII. Sedette accanto a loro, con la sua zuppa calda.
    << Numero XIV>> disse.
    << Ciao Dex>> sorrise Xion, molto cordiale.
    << Ehi XV!!>> proruppe Roxas, sorridendo anche lui.
    << Dunque, hai trovato il problema?>> chiese Saix, glaciale.
    << Trovato e terminato, come avevi chiesto … anche se mi hai spedito in un posto molto strano>> rispose Dexuk, finendo la sua zuppa a tempo record.
    << Domani voglio tutti e tre i Keyblade in missione, insieme>> disse Xemnas ad un tratto.
    << Lord Xemnas! Sarebbe controproducente e … >> ma Xemnas zittì Saix levando la mano destra.
    << Preparatevi ad andare in un luogo che avete soltanto immaginato>> riprese Xemnas, scomparendo.
    << … Ok … >> Dexuk, Roxas e Xion rimasero un po’ di stucco, ma poi si alzarono e andarono via.
    << Questi giorni senza mezza Organizzazione saranno molto strani>> disse Roxas ad un tratto, mentre raggiungeva la sua stanza e accanto quella di Dexuk e Xion.
    << Se lo dici tu … insomma … ci sarà più calma>> disse Dexuk e Xion annuì, mentre tutti entrarono nelle rispettive stanze.

    ***


    Le abilità di Gohan con il Keyblade crescevano giorno dopo giorno, stava raggiungendo Dan, che ormai era ad un livello poco inferiore a quello di Duke, alla sua ultima battaglia. Solo le loro Aure non riuscivano a raggiungere lo strapotere della Fenice, intrappolata chissà dove nel passato. Intanto Fannie affinava le sue abilità magiche, seguita da Yen Sid. Ormai era pronta, i suoi incantesimi erano potenti.
    << Ragazzi – disse Yen Sid una sera – state migliorando incredibilmente, a breve i miei insegnamenti non vi serviranno più. Quando uscirete da qui, rimanete in gruppo e soprattutto, aspettate ancora un po’ prima di andare a Crepuscopoli, non siete pronti per affrontare Xukog e i suoi seguaci>>
    Questa volta i tre annuirono.
    << Quindi dovremmo andare in giro per i mondi come faceva Duke?>> chiese Daniel.
    << Esatto … non posso consigliarvi null’altro, la vostra preparazione necessità avversari potenti, non so dirvi se sono ancora in circolazione Heartless di Goku o se sono stati tutti assoldati da Xukog, ma posso dirvi che ci sono creature di una forza inimmaginabile che potrete affrontare e grazie alle quali diventare più forti>> rispose Yen Sid, con calma.
    << Quanto tempo dobbiamo aspettare?>> chiese Gohan.
    << Vi consiglio tre anni – rispose Yen Sid, sbalordendoli – il tempo necessario al ritorno di Duke, avrà bisogno del vostro aiuto, quando il varco si riaprirà>> concluse il vecchio, con il consenso dei tre.
    Nei giorni passati dall’ultima litigata generale, Yen Sid aveva deciso di cambiare approccio, andando incontro ai sentimenti dei ragazzi, suoi allievi. Questo portò grandi benefici, Gohan era diventato più tranquillo e Dan stava recuperando la sua allegrai, dopo settimane di pura apatia. Anche Fannie stava recuperando la sua baldanza, che si mostrava solo a tratti in quei giorni bui. Ma sarebbero stati capaci di affrontare i Mondi che Duke non aveva ancora raggiunto?

    ***


    Dekux, nella sua stanza, aveva poco sonno, ripensava alla missione appena conclusa. Per pochi istanti aveva rischiato di diventare uno Zombie e di non poter tornare da Larxene. E poi Rei … quella ragazza che aveva i suoi stessi occhi e che aveva causato molti flash nella sua mente, riguardo una ragazza, dello stesso aspetto, ma con gli occhi verdissimi. Chissà cosa l’aspettava, a detta di Xemnas, nemmeno nelle sue più accese fantasie avrebbe visitato un posto del genere … che cosa gli riservava allora il Superiore?
    Con questo tarlo cercò di addormentarsi, ma nei sogni vedeva tre ragazze, Rei, Fannie e Larxene. Non lo aiutò molto la notte, ma Dexuk riuscì ad addormentarsi.
     
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  2. Padfoot96
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    CAPITOLO XXII
    Disperazione


    Il mattino seguente Dexuk si svegliò di buon’ora. Gli parve strano il risveglio, da solo nella sua stanza. Eppure il suo pensiero non andava molto a quella solitudine temporanea, quanto alla giornata precedente … a quella promessa fatta a caldo, con la tensione massima e il fisico provato dal limite prolungato.
    << Perché le ho promesso di tornare?>> si chiese il ragazzo, alzandosi dal letto e andando in bagno.
    Si sciacquò più volte il viso, guardandosi allo specchio, gli occhi grigi iniettati di sangue e i capelli tutti arruffati. Si grattò la testa sbadigliando prima di farsi una bella doccia rinfrescante. Rimase mezz’ora e più sotto l’acqua scrosciante, con quei volti impressi nella mente, lo stesso sorriso, i capelli molto simili, ma gli occhi così diversi. L’una lo attirava più dell’altra. Ma quella promessa lo tormentava, che bisogno c’era di dirle ciò? Dopotutto il suo compito era quello di entrare ed uscire dai mondi senza farsi notare, eppure, in queste missioni, era riuscito a mimetizzarsi fra i protagonisti di quei luoghi, fino a diventare uno di loro. Ma tutto ciò a cosa sarebbe servito, in fondo?
    Era ormai uscito dalla doccia e più che pronto vestì la tunica nera, mise guanti e allacciò le scarpe, il tutto con calma. Prese la Kurai di sfuggita, nascondendola quasi nella tunica e si avviò. Il corridoio era deserto, si sentivano addirittura gli spifferi, qualcosa di inquietante, non si sarebbe mai abituato ad un castello così vuoto, così come a fatica poteva abituarsi ad un risveglio in solitaria. Ma era ossessionato da quelle sue parole, durante il tragitto. Continuava a chiedersi il perché delle sue azioni in quella missione, ma finalmente giunse nell’Area Grigia. C’erano solamente Xaldin e Xigbar, Xemnas non si era ancora svegliato. Il che era piuttosto singolare, di norma il numero I era il primo a svegliarsi e ad organizzare la giornata, lasciare il timone mattutino alla coppia Xaldin-Xigbar non era una saggia decisione. Sembravano tranquilli, Xaldin servì la colazione senza fiatare, certo era strano Dexuk quella mattina, ma ci fecero tutti poco caso. Dex mangiò in fretta ed aspettò. Giunsero insieme Xion e Roxas.
    << Eheheheheeh … il nostro Roxy sta crescendo>> disse Xigbar d’un tratto. I due appena entrati rimasero di stucco, prima di prendere posto.
    << Hey Dex, che hai?>> chiese d’un tratto Roxas guardando il numero XV con la testa fra le braccia conserte sul tavolo.
    << Vero Dex … non hai spiccicato una parola da quando sei qui>> disse Xaldin, sedendosi sul tavolo.
    << Penso>> rispose Dexuk, alzandosi. In quel momento giunsero Saix e Xemnas. Tutti i membri si lanciarono qualche occhiata, Xaldin, Xigbar, Dexuk e Roxas si lasciarono andare a qualche risolino, mentre Xion non capiva cosa stava succedendo con esattezza. Questo non sfuggì a Xemnas, era di pessimo umore quella mattina.
    << Voi tre, andate, veloci!>> disse, aprendo un varco oscuro e sedendosi a bere il suo caffè. I tre eseguirono l’ordine ed entrarono, Dexuk in testa.
    Si ritrovarono su di una stranissima isola, la nebbia era molto fitta e c’erano alcune bare accanto a loro.
    << Questo posto non mi piace>> disse Roxas, prendendo il Keyblade, stessa cosa fece Xion. Dexuk parve più tranquillo. Cercò di tastare il terreno come suo solito, ma non c’era traccia di Heartless in quel posto.
    << Brutto segno>> si disse, quando Roxas e Xion svanirono. Dexuk si voltò, qualcuno si era fermato.
    << Salve!!!>> proruppe uno scheletro con un’acconciatura afro, un cappello a cilindro su di essa, posto leggermente di traverso, un completo violaceo sgualcito ed un bastone da passeggio.
    << MA PORCA?!>> Dexuk indietreggiò prendendo la sua Kurai.
    << Calmati, mio spaventato amico – disse lo scheletro, alzando il cappello – io sono Brook, in carne e ossa … beh più ossa che carne>> concluse lo scheletro di nome Brook.
    << Oh … capisco … beh … come diavolo fai ad essere vivo?>> chiese Dexuk, riponendo la Kurai.
    < Oh beh … tutto merito di un frutto del mare, ha permesso alla mia anima di tornare nel suo corpo, però a causa della nebbia ho passato anni a cercare il mio corpo e quando l’ho trovato … ahimé … era uno scheletro!! Solo i miei capelli si erano salvati>> rispose Brook, tragico.
    Ma Dexuk aveva voltato le spalle e se ne stava andando, ma fu braccato prima dallo scheletro Brook, poi da una specie di non morto.
    << Oh no … ancora!>> si lamentò Dexuk, brandendo la Kurai. Si lanciò contro la creatura e le tagliò la testa.
    << Bel colpo amico!>> applaudì lo scheletro. Eppure il non morto non parve risentire del colpo, recuperò la testa e ritornò all’attacco.
    << Ma cosa?!>> Dexuk non sapeva cosa fare. In quel momento intervenne Brook, lanciando del sale nella bocca del mostro, che si accasciò al suolo. Una figura nera si levò da quel corpo, una vera e propria Ombra, che se ne andò, ringraziandoli.
    << Come hai fatto?>> chiese Dex.
    << Questi sono solo cadaveri, mossi dalle ombre che le abitano. Moira … il membro della Flotta dei Sette che ha creato questo posto, ruba le ombre ai malcapitati e le usa per far vivere il suo esercito di zombie>> spiegò lo scheletro, tranquillo, appoggiandosi al suo bastone da passeggio.
    << Dove sarà Dex?>> chiese Xion.
    << Non lo so … ma Xemnas ha detto di rientrare … facciamolo>> rispose Roxas, titubante. Aprì dunque un varco Oscuro e vi entrò con la compagna. Xemnas aveva diramato l’ordine di rientro, era successo qualcosa.
    Ma questo Dexuk non lo sapeva, era troppo impegnato a combattere col sale questi non morti assieme allo scheletro Brook.
    << Guarda questo!>> disse ad un certo punto lo scheletro, fermandolo. Dex indietreggiò, curioso. Il bastone da passeggio di Brook in realtà era una spada e lo scheletro la utilizzò. Fu estremamente rapido, era già dall’altra parte.
    << Tre passi in leggerezza … - disse, riponendo pian piano la spada – Colpo Cocca di Freccia!>> e a quelle parole i malcapitati colpiti crollarono al suolo e le ombre si liberarono.
    << Ho cosparso di sale la mia lama>> spiegò poi a Dexuk.
    << Non male come attacco>> ammise il ragazzo, continuando a combattere.
    << Non è molto difficile da imparare, se sei abbastanza veloce puoi eseguirlo>> disse Brook, liberando l’ennesima ombra. Nuovamente Brook si lanciò contro i non morti, ma Dexuk rimase indietro.
    << Xaldin>> disse.
    << Rientro immediato, numero XV>> rispose Xaldin, scomparendo. Così fece Dexuk, che non ebbe modo di sperimentare la Cocca di Freccia.
    C’era un gran via vai di Simili nell’Area Grigia, molti membi erano allarmati.
    << Cosa è successo?>> chiese Dexuk.
    << Siete stati fuori nove giorni, non è stata una bella mossa mandarvi laggiù>> ammise Xemnas, mentre gestiva il lavoro di alcuni Stregoni.
    << Problemi al C.O.>> disse ad un tratto Demyx, passando accanto a Dexuk e poi svanendo.
    << Come?!>> Dexuk parve allarmato. Non voleva pensare al peggio. Ma il suo timore doveva diventare realtà, specie quando giunse Saix, col fiatone. Aveva corso a lungo.
    << Usare un corridoio no eh? Stupido gatto>> disse Xaldin.
    << Zitto metallaro – riprese Saix – non ci sono superstiti al C.O.>> dichiarò il numero VII. L’intera sala cadde nel silenzio, neanche Xemnas aveva la forza di parlare, e questa si che era una notizia. A Dexuk parve crollare il mondo addosso. Si sedette, lo sguardo perso nel vuoto. La stessa cosa fece Roxas, era molto legato ad Axel, e anche lui era partito.
    << Non è possibile … >> disse il biondo numero XIII.
    << Ditemi chi è il responsabile>> disse un tratto Dexuk. Ma non ottenne risposta, mentre un alone oscuro cominciò a circondarlo, alcune scintille percorsero quell’alone. Fu probabilmente l’unica volta nella quale Xemnas non avrebbe mai potuto fermare l’ira di Dexuk. Il ragazzo d’un tratto scomparve.
    << Dove pensi sarà andato?>> chiese Xion.
    << Al C.O>> disse quasi subito Luxord, riponendo il mazzo di carte in tasca.
    In effetti Dexuk si trovava all’ingresso del Castello dell’Oblio. Aveva una stranissima struttura, molte torri si ergevano sulla stradina che conduceva all’ingresso. Dexuk entrò. Appena posò il piede oltre la soglia un susseguirsi di immagini tempestò la sua mente.
    Vide Daniel, Fannie, Gohan, Goku, Bill, Xukog, Omega, Fred, Reg, Francy ed infine suo nonno. Ad ogni immagine corrispondeva un determinato ricordo. Per Daniel i giorni alla Fortezza Oscura e gli allenamenti. Fannie e le sue amorevoli cure, Gohan e la vendetta contro Cell, Bill e Xukog, il suo unico nemico, Omega, il suo sottoposto, Fred e Reg, inseparabili amici, membri dela resistenza della Fortezza Oscura, Francy, il traditore e suo nonno … la sua infanzia, le giornate felici, i racconti, il Keyblade, Sora, Riku. Dexuk si piegò tenendosi la testa fra le mani.
    Poi una figura si mosse davanti a lui, gigante, maestosa. Vide alcune piume fluttuare accanto a lui, gli occhi sgranati.
    << Guardami>> disse la figura. Dexuk alzò lo sguardo. Una Fenice si ergeva su di lui, le ali spalancate, era gigantesca.
    << F – Fenice?>> chiese piano il ragazzo.
    << Duke – continuò Fenice – sei diventato una creatura dell’Oscurità, ci siamo fatti sopraffare entrambi>>
    << MI HAI ABBANDONATO!>> urlò il ragazzo.
    << Qui ti sbagli, Duke – rispose Fenice, calmo – come mai ti sono cresciute delle ali uguali alle mie? Come mai hai cominciato a controllare esclusivamente il fuoco?>> chiese.
    Dexuk non seppe rispondere, Fenice sorrise.
    << Ma adesso … perché sei qui?>> chiese Dexuk.
    << È una dimensione temporale diversa … fra tre anni si aprirà un varco che ti riporterà a casa, vicino al Grattacielo>> rispose Fenice. Dexuk svenne.
    Era nella sua stanza, aveva dormito e tanto. Certo non era difficile capire quanto tempo fosse passato, era tutto così uguale, aveva dormito per qualche ora, probabilmente.
    Guardò il soffitto. Era successo nella sua testa, forse.
    << Ma chi è Duke?>> chiese.

    ***


    A bordo della vecchia Gummyship di Duke, i tre ragazzi avevano appena intrapreso il loro viaggio attorno ai Mondi. Dovevano evitare la figura di Xukog e dei suoi sottoposti, ma Gohan aveva un chiodo fisso.
    << Sono diventato decisamente più forte dell’ultima volta, posso affrontarli!>> si lamentò.
    << Gohan … gli Androidi sono comunque due e sconfitti loro non pensi che scenderebbe in campo lo stesso Xukog, non siamo ancora pronti per affrontarlo>> rispose Fannie, in tono di rimprovero.
    << Fannie ha ragione, abbiamo bisogno di esperienza>> concluse Dan, pilotando la Gummyship lontano da Crepuscopli.
    Il Sayian era poco convinto, sentiva di essere più che pronto per prendere la sua rivincita sugli Androidi una volta per tutte e rivendicare il braccio sinistro.
    Il trio era diretto, su direttiva di Yen Sid, al Mondo che non Esiste, certo, i ragazzi si erano detti che, a rigor di logica, non avrebbe potuto esistere un mondo che propriamente NON ESISTE, ma era segnato nella rotta e quindi eseguirono.
    << Chissà cosa passa nella mente di quel vecchio>> sospirò Gohan, nuovamente. Questa volta Dan e Fannie gli diedero ragione, il Mondo che non Esiste era di fronte a loro.

    ***


    Dexuk continuava a chiedersi se tutto fosse avvenuto nella sua testa o realmente. Certo le piume di Fenice che si muovevano accanto a lui in quel luogo erano dannatamente reali, così come Fenice stesso. Questi interrogativi sembravano dover restare a lungo senza risposta.
     
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