Kingdom Hearts Reloaded

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    Fantastico ^^ ho letto dieci capitoli tutti d'un fiato xD
     
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  2. Padfoot96
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    Oddio XD
    Leggi con calma amico mio, e grazie ;)
     
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  3. Padfoot96
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    Il capitolo precedente ci ha mostrato la grande sfida che Xemnas ha lanciato a Dexuk, un uno contro tutti, e il ragazzo ha mostrato la sua abilità, pur perdendo il controllo. Ma adesso dopo essersi riposato si dovrà preparare alla sua vera sfida, la sua prima missione. A voi la lettura!

    CAPITOLO XV
    La prima missione




    Nel frattempo, 81 anni più avanti, Dan, Fannie e Gohan si trovavano alla Torre Misteriosa, casa del vecchio Yen Sid. Infatti, dopo averli raccolti alla Stazione, Yen Sid li aveva subito portati nella sua dimora, un luogo al sicuro dalle grinfie di Xukog e Omega, e forse anche altri loro sottoposti.
    << Ho fatto alcune indagini – disse una sera – e sembra che Duke sia stato trasferito in un’altra epoca>> concluse, lentamente, il suo sguardo non lasciava presagire nulla di buono.
    << Come è possibile?!?>> chiese Gohan, spiazzato.
    << Xukog – rispose Yen Sid con calma – il Nobody di tuo padre, Gohan … deve aver aperto un varco spazio-tempo, mandando Duke chissà dove nel passato … o nel futuro! Anche se dubito nella seconda>> continuò, parlando più a sé che a Gohan.
    Fannie e Dan erano rimasti in silenzio, non avevano parola, non sapevano cosa fare. Gohan si trasformò.
    << DANNAZIONE!>> urlò, sfondando la scrivania di Yen Sid con un pugno. Il vecchio si voltò, lanciando un’occhiataccia a Gohan, il ragazzo non parve intimorito, anzi, cercò di reggere lo sguardo più che poteva.
    << Mi chiedo – disse Yen Sid – cosa ti prenda in queste situazioni … Gohan>>
    << Vuoi sapere cosa mi prende?! – Gohan stava per esplodere, Dan si alzò, prendendo la spada – Ho visto il mio migliore amico morire, senza poter far nulla! E adesso so che è vivo in qualche modo, bloccato in un’altra epoca, e non posso ugualmente aiutarlo!! Ecco cosa mi prende!!>> disse e la sua Aura dorata esplose, violenta.
    Dan scattò quasi all’istante, bloccò Gohan, e cercò di placare la sua rabbia. Il figlio di Goku cercò di calmarsi, anche se restò traformato in Super Saiyan.
    << G – Gohan … devi stare calmo – disse Fannie, avvicinandosi al ragazzo – dobbiamo avere fiducia … e che Dio ce la mandi buona … ce la faremo, ci aiuterà … >> probabilmente Fannie avrebbe fatto meglio a non parlare, non in quel modo, almeno. Qualcosa scattò di nuovo in Gohan.
    << Dio … - mormorò, esplose la sua Aura, addirittura più tremenda di prima – DIO! – si rivolse a Fannie, col sangue agli occhi – Dov’era Dio quando Duke è andato a morire eh?! Dov’era?! Poteva aiutarlo no?! NO?>>
    Anche Dan esplose.
    << Non pensi di esagerare Gohan!? Cosa ti ha fatto Fannie adesso?!>> le due Aure si stavano incrociando, combattevano. I due si fissarono a lungo, gli sguardi carichi d’odio. Non si erano mai sentiti così avversari come in quell’istante. Quasi senza pensarci fu dan a tirargli un pugno, scagliandolo contro la finestra accanto a Yen Sid, impassibile. Gohan la sfondò e cadde dalla Torre. Dan si gettò a capofitto, spada tratta, verso di lui. Il giovane Super Saiyan si riprese quasi all’istante, e si preparò a ricevere Dan. Lo sguardo corrucciato, caricò la sua Aura mentre Dan scagliò il suo fendente. Il colpo fu evitato con apparente disinvoltura. Gohan passò subito al contrattacco. Era nettamente più veloce di Dan, cominciò a colpirlo, avviando un duello aereo. L’allievo di Duke non riusciva a reggere bene il confronto, la spada pesante non era molto adatta ai combattimenti aerei, lo svantaggio era evidente.
    << Non ci sarebbe gusto – disse Gohan – sconfiggerti così!>> e con un pugno lo scagliò al suolo. Dan resse il colpo e atterrò al suolo con leggerezza.
    << Ti credi così forte Gohan?!>> disse furibondo. La sua Aura azzurrina esplose con forza, sembrava fosse nettamente aumentata dall’ultimo allenamento con Duke. Gohan non parve per niente intimorito, e si caricò nuovamente.
    << Sono un Saiyan, non dimenticarlo!>> urlò Gohan scagliandosi contro dan alla massia velocità possibile. Fu da lui in meno di tre secondi, Dan non riuscì a vederlo, e dovette incassare parecchi colpi. Gohan colpiva con forza inaudita, non dava fiato al suo avversario.
    << Ma perché non interviene?!>> disse Fannie, con gli occhi lucidi, a Yen Sid.
    << Questa loro “battaglia” li aiuterà a migliorarsi, mentalmente e fisicamente>> rispose, calmo, Yen Sid.
    << Non conosce Gohan e Dan allora!! – si lamentò Fannie – Si uccideranno se non facciamo qualcosa!>>
    << Tu dovresti pensare al tuo dovere – disse Yen Sid – di certo non sarai d’aiuto, dovresi imparare la Magia>> continuò Yen Sid.
    << M – Magia?>> Fannie era perplessa.
    Intanto Dan aveva ribaltato la situazione. La sua abilità con la spada e il fattore campo lo aiutarono a mettere Gohan in nettissima difficoltà. Anche se il ragazzo mostrava lampi di puro strapotere fisico in alcuni casi. Infatti riusciva non solo ad evitare il colpo ma ad assestare una serie violenta di pugni. Ma non bastava, Dan sembrava andare oltre il Super Saiyan, o almeno, oltre la forza di Gohan. Con un fendente lo allontanò, il ragazzo era esausto.
    << Ne hai abbastaza Gohan?>> disse Daniel, provato, in tono di sfida.
    << Tsk! – a malapena si reggeva in piedi il Saiyan, ma era ancora spavaldo – Non ti esaltare, un Super Saiyan può superare il proprio limite!>> disse caricando la sua Aura. La terra cominciò a tremare, scintille percorrevano il suo corpo, la sua energia aumentava a dismisura. Dan era immobile, impietrito. Gohan si scagliò nuovamente contro di lui, ancora più forte e veloce nonostante le ferite subite. Daniel non teneva il ritmo era troppo lento, rispetto all’altro allievo di Duke, considerato da lui come un fratello. La loro potenza era identica, ma la velocità era agli antipodi. Dan avrebbe di certo perso.
    << Adesso basta!>> intervenne Yen Sid in mezzo a loro, frenandoli con una magia. Dan era bloccato nel ghiaccio, mentre Gohan da una gabbia di fuoco.
    << Le vostre liti devono concludersi qui, è l’ultima volta questa!>> dise, adirato. Guardava più Gohan che Dan. Il ragazzo era notevolmente cambiato dalla premetura scomparsa di Duke, da tranquillo era diventato molto impulsivo e irascibile, faticava a controllare la rabbia, mentre Dan ebbe un impatto contrario, era diventato estremamente calmo, lucido, aveva perso l’allegria, quasi non rideva più da quel triste giorno. Gohan riprese il controllo e tornò alla sua forma normale, mentre Dan rimase congelato lì di fronte a lui.
    << Fannie sta praticando la magia e sta impegnandosi, mentre nessuno di voi ha mostrato fin’ora le capacità per ottenere il Keyblade!>> disse furibondo Yen Sid.
    << Non ci servirà a nulla avere un Keyblade – disse Gohan altrettanto arrabbiato – la nostra priorità è vendicare la morte di Duke!!!>> anche Dan parve d’accordo, ma questo fece adirare ancora di più Yen Sid. << La nostra priorità è quella di fermare l’avanzata degli Heartless, e per farlo abbiamo bisogno di un guerriero in grado di impugnare il Keyblade!>>
    Non potendo controbattere, Dan e Gohan si scambiarono un cenno di intesa, allungarono la mano destra come avevano visto fare Duke e cercarono di evocare il Keyblade.
    Dexuk si trovava inspiegabilmente nella sua stanza, non ricordava cosa fosse successo esattamente. Si accorse di non essere nella sua stanza, ma in una molto più grande, piena di strumenti, tavoli lunghi. Un uomo vestito di nero, dai lunghi capelli biondi trafficava con alcune fiale e altri strumenti simili.
    << Noto – aveva poca voce, ma al tempo stesso era potente – che ti sei svegliato, numero XV> disse voltandosi. Gli occhi verdi vividi contrastavano il suo aspetto, non era molto giovane ma neanche troppo vecchio, ma quegli occhi, così vividi, così giovani rimasero impressi nella mente di Dexuk. Ne parve quasi ammaliato.
    << Chi saresti?>> chiese.
    << Numero IV, Vexen>> si presentò, dandogli le spalle, tornò ad occuparsi delle sue provette , lavorava a chissà quale progetto.
    << Anziché star qui a poltrire – riprese Vexen, scontroso – va nell’Area Grigia!>>
    Dexuk non se lo fece ripetere due volte, e volò via dalla stanza di Vexen, o meglio, dal suo laboratorio e cercò di raggiungere l’Area Grigia, anche se dovette sforzarsi molto per ricordare esattamente la giusta direzione. Non sapeva bene quale fosse l’ora, ma suppose di essere in ritardo e cominciò a correre. Rapido come un filmine, percorse gran parte del castello ad altissima velocità quando si schiantò.
    << AHIA!>> disse, cadendo a terra, toccandosi il volto. Non si era schiantato contro un muro, ma contro un membro dell’Organizzazione, estremamente alto e robusto, con i capelli di un castano chiaro molto corti. Il membro si voltò, lo sguardo corrucciato, gli occhi azzurri. Non proferì parola, quando sopraggiunse Zexion.
    << Oh, Numero XV, vedo che hai conosciuto Lexeaus, il numero V>> disse con semplicità, poi i due si mossero senza fiatare, lasciando Dexuk seduto per terra senza parole, un po’ perplesso. Si accorse che tutti quanti avevano gli occhi chiari, tranne lui, cosa piuttosto singolare. Non ci badò, e rialzandosi, riprese la corsa verso l’Area Grigia.
    << Frena il tuo ardore Dex!>> urlò qualcuno alle spalle di Dexuk, che si frenò. Voltandosi scoprì che si trattava di Axel seguito dal giovane Roxas.
    << Salve ragazzi – disse Dexuk gioviale – vado un po’ di fretta quindi … >>
    << Ehi Ehi!! – Axel lo trattenne per la spalla sorridendo – Esistono i Corridoi per queste faccende!>> disse con l’aria di chi la sapeva lunga. Roxas e Dexuk rimasero perplessi guardandosi ogni tanto. Axel portò una mano sull fronte, poi levò la mano sinistra e si aprì un varco nell’Oscurità.
    << Di qua!>> esclamò sereno ed entrò nel varco. Un po’ incert Roxas e Dexuk lo seguirono. In pochi secondi si ritrovarono nell’Area grigia. V’erano pochi membri, ma alla finestra c’era Saix. Axel fece segno di andare da lui e così fecero.
    << Oh, eccovi, era ora! – disse Saix piuttosto irritato – Axel oggi sei in missione con Roxas, mentre tu Dexuk … il tuo compagno ti attende già a Crepuscopoli, entra nel varco e sarai lì>> concluse. Dexuk entrò nel varco oscuro aperto da Saix salutando Roxas e Axel, il rosso gli fece qualche segno di incoraggiamento, mentre Roxas rimase lì in piedi, ricambiando il saluto.
    Il varco lo condusse a Crepuscopoli, dove una figura incappucciata, vestita di nero, lo attendeva. In quell’istante ebbe un’altra allucinazione, simile a quelle avute nell’Arena contro i membri dell’Organizzazione. Lo vide di nuovo, lo stesso identico ragazzo, in quella stessa piazza, davanti non ad una figura in nero, ma a qualcun altro, che non seppe riconoscere, ma il ragazzo che gli somigliava si preparava alla battaglia. Una marea di immagini si susseguirono nella sua mente, il ragazzo si inginocchiò, reggendosi la testa, urlando. Era tutto confuso, tutto diverso, ma legato in qualche modo a quel luogo, in cui si trovava in quel momento. La sua Aura oscura esplose, facendo tremare la terra. Il tizio in nero si slanciò verso di lui colpendolo. Dexuk recuperò il controllo. Osservò l’uomo in piedi davanti a lui.
    << X – Xemnas?>> chiese, facendo mente locale.
    << D’ora in poi – rispose Xemnas – mi chiamerai Lord Xemnas, Dexuk>> disse, col suo tono lento e profondo.
    Dexuk annuì, rialzandosi in piedi.
    << Queta è la tua prima Missione – riprese, dandogli le spalle – il tuo obbiettivo è raccogliere i cuori>>
    << Cuori?>> chiese, sorpreso.
    << Si, Cuori – rispose Xemnas, zelante – ci sono due grandi tipologie di Heartless, una di queste libera i Cuori. Il tuo compito è distruggere quegli Heartless e liberare quanti più Cuori possibile>>
    << Ma … Lord Xemnas – si ricordò Dexuk – come potrò distinguerli?>> chiese.
    << Questi Heartless hanno particolare simboli sul petto, ma ora passiamo al lato pratico>> disse e apparvero alcuni Heartless, neri come la pece.
    Dexuk ebbe un secondo flash, miriadi di quegli Heartless che assalivano quel ragazzo sempre al centro delle sue visioni. Questa volta riuscì a gestirlo meglio e reuperò le forze subito. Quando gli Heartless attaccarono non pensò neanche, evocò il Keyblade e li distrusse. Si mosse molto velocemente, gli Heartless non ebbero il tempo di reagire, che insieme svanirono in uno sbuffo di fumo.
    << Molto bene – disse Xemnas – ma loro non libereranno mai dei Cuori, altri sono i tuoi obbiettivi – continuò – bisogna anche esplorare la zona, vedi, non sempre siamo soli e dobbiamo muoverci con assoluta discrezione>> concluse, tra il severo e il tranquillo. Quasi subito un paio di coloni attraversarono la piazza centrale, mentre Xemnas e Dexuk sparirono nel nulla.
    << Non sempre andrai in missione in coppia, ma da solo, quando sarai abbastanza pratico – riprese a bassa voce Xemnas – tu hai il Keyblade, questo ti permette di liberare i Cuori dall’Oscurità che li imprigiona, potresti avere Missioni di Ricognizione e di Esplorazione, ma in ogni caso dovrai liberare Cuori>> concluse.
    V’era un gran via vai di persone in piazza il commercio fluiva rapido e Dexuk rimase ammaliato da quella situazione. I due si mossero tra i palazzi, esplorando la zona.
    << Cosa riesci a capire osservando da quassù la città?>> chiese Xemnas.
    << La città – cominciò Dexuk, stava avendo altri flash, ma questa volta si susseguivano informazioni su Crepuscopoli, ma riuscì a controllarli – è costruita in pendenza. I tram sono i mezzi di comunicazione più usati, anche se più in là – continuò indicando l’enorme torre – c’è la Piazza della Stazione, quindi anche i treni giocano il loro ruolo>> concluse, seguendo Xemnas.
    << Molto bene – disse Xemnas, soddisfatto – allora qui abbiamo anche finito>> disse aprendo un varco oscuro. I due vi entrarono a grande velocità. Erano di nuovo nel castello.
    << Ricorda una cosa – disse piano Xemnas – sono disposto a seguire le tue missioni per una settimana, fa tesoro di queste esperienze>> concluse. Dexuk annuì e si allontanarono entrambi.
    Nell’Area Grigia v’era un grande orologio,Dexuk finalmente capìl’orario. Erano le 19.45, mancava poco più di un quarto d’ora alla cena.
    << Ehi Dex!>> Dexuk non riconobbe la voce, am si aspettò Axel. Invece si trattò del numero IX, Demyx. Pinatò il suo Sitar nel pavimento, ci si appoggiò e lo guardò sorridendo.
    << Ti piace la musica?>> continuò, con disinvoltura.
    << Oh no ora comincia – disse Larxene passandogli alle spalle – ti conviene scappare prima che cominci ad ucciderti con le sue storie!>> sbottò, guardandosi alle spalle e poi dandosi alla fuga.
    << LARXENEEE!!!!>> Luxord le correva dietro, con evidenti scopi, non portava neanche la tunica.
    << Ehi Luxord!! – esplose Dexuk – Ti pare il modo di andare in giro?!>> era piuttosto sbigottito.
    << Quando sarai più grande capirai, lupetto!>> disse Luxord, col sangue agli occhi, poi si gettò alla ricerca di Larxene.
    << Ma che diamine … ?!>> Dexuk rimase piuttosto perplesso, e sopraggiunse anche Zexion, tutto assorto nei suoi pensieri, leggeva il Lexicon con avidità.
    << Luxord da la caccia a Larxene da tempo ormai – disse – ma non capisce che non gliela darà mai>> concluse massaggiandosi la fronte con la mano sinistra. Si alzò il ciuffo mostrando i suoi occhi di un azzurro intenso e fissò Dexuk diritto negli occhi.
    Il ragazzo resse lo sguardo di Zexion con apparente semplciità, e i due sorrisero. Sembrava aver guadagnato una certa fiducia, sembrava che avesse superato un chissà quale esame.
    << Sembri il Nobody più tranquillo oltre a me in questa gabbia di pazzi – riprese Zexion – ogni tanto passa a fare due chiacchiere>> concluse e si immerse nuovamente nella lettura del suo Lexicon. Dexuk rimase lì in piedi e tornò nuovamente da Demyx.
    << Non te ne sei accorto?>> chiese esterrefatto.
    << Di cosa?>> chiese in risposta Dexuk, sbigottito.
    << Zexion ha appena tentato di farti cadere in una delel sue illusioni! Avrebbe potuto ucciderti>> continuò Demyx allarmato.
    << Non l’ha fatto, mi sono limitato a guardarlo negli occhi>> rispose Dexuk, e se ne andò. Anche Demyx rimase perplesso.
    Mancavano cinque minuti alla cena, Dexuk percorreva il corridoi che lo portava al Belvedere sul Crepuscolo, quando sbucò nuovamente Larxene.
    << Dex!! Nascondimi!>> disse allarmata. Dexuk cercò di capire cosa fare, scorse Luxord che svoltava l’angolo quindi senza pensarci aprì un varco oscuro e vi entrò assieme a Larxene.
    << Ok … è la mia stanza, dovresti essere al sicuro>> disse il ragazzo, togliendosi anche lui al tunica.
    << Non farti strane idee bamboccio!>> sbottò Larxene.
    << Tranquilla, non ti tocco! Fa solo un po’ caldo qui e voglio scrivere due righe>> ribatté Dexuk, molto tranquillo. Larxene si sedette sul letto mentre Dexuk prese il diario e andò alla scrivania.
    “ Oggi ho svolto la mia prima missione, sembrano molto semplici per ora … Lord Xemnas è disposto a seguirmi durante le mie prime Missioni. Sembra che il potere del Keyblade possa liberare i Cuori e l’Organizzazione ne ha bisogno … sono la loro arma, solo io posso liberare i Cuori, è il mio compito, e lo porterò a termine, e potrò essere completo, di nuovo! Larxene è qui in camera mia, sta cercando rifugio, Luxord sembra perseguitarla, le darò una mano. Tra poco si andrà a mangiare, quindi per stasera chiudo”
    Dexuk si alzò, Larxene lo guardò un attimo poi tornò a pensare ai fatti suoi, il ragazzo indossò la tunica e aprì un varco.
    << Vieni?>> chiese a Larxene, con gentilezza. La ragazza si alzò e lo seguì, più che altro parve compiaciuta della gentilezza di Dexuk.
    Erano di nuovo sul Belvedere sul Crepuscolo, di Luxord nessuna traccia. Larxene osservò il paesaggio.
    << Siamo parecchio in alto sai?>> disse, molto assorta nei suoi pensieri. Dexuk non parve curarsene molto, anzi, era parecchio indifferente, ma cercò di farsi prendere dalla conversazione, gli pareva di non essere gentile altrimenti.
    << Si abbastanza … dà una strana sensazione stare così in alto>> disse avvicinandosi a Larxene.
    << Grazie di avermi aiutata>> disse poi, tornando rigida e riprendendo a camminare.
    << Sono sempre disponibile>> rispose Dexuk seguendola.
    << Ecco i ritardatari!! – esplose Xaldin – Ragazzi poi non lamentatevi dei piatti freddi, potete divertirvi in altri momenti no?>> la frecciata era molto evidente, ma sia Larxene che Dexuk non se ne curarono. Dexuk si sedette con Larxene, Zexion, Roxas e Axel.
    << L’hai capito Dex!>> disse Axel, facendogli l’occhiolino.
    << Tsk!>>
    << Sei stato molto cavaliere numero XV – disse Zexion – aiutare Larxene in quel modo, non si fa aiutare da tutti, vero Larxy?>> chiese, molto indiscreto.
    << Mph>>
    I due avevano risposto in maniera molto esplicita, e nessuno andò oltre. I due attesero il proprio piatto. Purtroppo però Xaldin dovette dar loro gli avanzi della cena precedente.
    << Vi siete persi le costelette, sono andate a ruba!>> disse Xaldin, quasi soddisfatto. Versò la zuppa nei piatti di Dexuk e Larxene, in quantità più che generosa, dovevano consumare gli avanzi. I due si diedere un piccolo sguardo, poi avidamente cominciarono a consumare la propria porzione. Erano le 20.35 quando finirono di mangiare, e Xemnas si preparava per il solito discorso dopo cena.
    << Kingdom Hearts! – esordì con voce tonante, lenta e profonda – È di questo che abbiamo bisogno, e voi, Roxas, Dexuk, che custodite il Keyblade ci aiuterete e completarlo!>>
    Larxene tirò fuori i suoi coltelli e li puntò al collo di Dexuk.
    << Vedi di completarlo in fretta!>> disse, con un malevolo sorriso. Dexuk ammicò, per nulla intimorito dalla minaccia di Larxene. La ragazza abbassò i coltelli, sembrava troppo accondiscendente. Zexion fu il primo ad accorgersene. Cercò di osservare Dexuk e Larxene con maggiore attenzione, che stessero nascondendo qualcosa? In appena un giorno Dexuk poteva aver davvero legato così profondamente con Larxene.
    << Siete Nobodies>> disse ad alta voce, Dexuk colse la frecciata, ma non se ne curò, come prima, da solo con Larxene, risultò indifferente. Larxene invece scagliò uno dei suoi coltelli contro Zexion, macandolo di proposito.
    << Non stavi leggendo quel Lexicon?!?>> disse piuttosto irritata.
    << Che abbia toccato un punto dolente, Larxy?>> chiese Zexion, quasi divertito da quella risposta, era davvero troppo scontata, troppo … sentimentale. Un atteggiamento che un Nobody non poteva avere.
    Nessuno a quel tavolo fece attenzione al discorso di Xemnas, che parve non curarsene. Dopotutto, Dexuk aveva chiara la propria missione, sapeva cosa fare, così com tutti, ma Xemnas pareva voler davvero ricordare a tutto il perché di quella Organizzazione, faceva leva sul concetto di Nobody. Eppure, sotto i suoi occhi, qualcuno non si comportava da vero Nobody, Larxene e Dexuk non si comportavano in quel momento da Nobodies.
    Li congedò tutti. Dexuk e Larxene furono i primi ad andarsene, seguiti a ruota da Axel e Roxas. Il biondino restava spesso in silenzio. Axel fu il primo a fermarsi, la sua stanza era la 8, e veniva molto prima di quelle degli altri tre.
    << Notte ragazzi – disse Axel, poi guardò Dexuk e ammiccò di nuovo – mi raccomando voi due>>
    Puntualmente i due lo ignorarono. Anche se Larxene si lasciò andare ad un sorrisetto ironico. Dexuk invece alzò le sopracciglia allo stesso scopo, mentre Roxas rimase in silenzio.
    << Ehi Roxy – disse Axel – riprenditi!>> il biondino lo salutò con calma e si avviò con gli altri tre.
    Arrivarono alla stanza numero XII, quella di Larxene. Era il momento di salutarsi, anche se Roxas se ne andò subito, la sua stanza era lì accanto.
    << Allora … - comciniò Larxene – buona notte Dex>> disse, con grande disinvoltura. Quasi senza pensarci si diedero un timido abbraccio, poi Dexuk svanì nell’ombra e Larxene se ne andò in camera. Aveva la stessa sensazione del loro scontro.
    Nella sua stanza, Dexuk tornò di nuovo al suo diario.
    “ Sembra strano, ma Larxene mi fa un effeto diverso dagli altri … perché?” concluse, prima di coricarsi, stanco.
     
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  4. [I]chimaru
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    mmm geniale, potresti farci un libro vero e proprio xD (includendo i diritti di autore dei due giochi/anime)
     
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  5. Padfoot96
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    Si beh, l'idea è un po' anche quella, ma preferirei prima sapere da voi altri cosa sta uscendo fuori, prima di pensare ad una vera e propria stesura a livello commerciale XD
     
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  6. Pika‚
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    Ma non credo proprio che sarebbero interessarti a concederti i diritti d'autore :asd:
     
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  7. [I]chimaru
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    CITAZIONE (Pika‚ @ 12/3/2012, 21:13) 
    Ma non credo proprio che sarebbero interessarti a concederti i diritti d'autore :asd:

    però devi pure ammettere che è geniale come trovata no?
     
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  8. Padfoot96
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    Guarda i diritti d'autore prima li pagherò, ma almeno otterrò qualcosa in cambio credo XDD
     
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  9. Padfoot96
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    Salve a tutti ragazzi, dopo che Dexuk ha cominciato ad integrarsi nell'Organizzazione, ecco alcune chicche per voi, soprattutto Xemnas finalmente si decide a dargli un titolo!

    CAPITOLO XVI
    Un Angelo dalle Ali Nere


    La prima Missione aveva caricato Dexuk in maniera strana, anche se si supponeva che fosse un altro il motivo della sua rinnovata vivacità. La mattina dopo infatti si svegliò di buonora, con uno strano sorriso stampato sulla faccia.
    << Oggi mi impegnerò al massimo in missione!>> disse, mettendosi la tunica. Corse fuori dalla stanza velocissimo. Svegliò Roxas.
    << Ehi Roxy in piedi!!>> disse completamente euforico, saltellava sul posto aspettando Roxas.
    << Ehi Dex – disse completamente assonnato, stropicciandosi gli occhi – sono le otto appena … fammi dormire … >> si lamentò, sbadigliando.
    << Roxas!! I Cuori non aspettano i tuoi comodi!>> disse, divertito quasi. Il povero numero XIII dovette mettersi la tunica non riuscendo a riprendere sono, ma Dexuk era già scappato, diretto verso l’Area Grigia. In realtà si era alzato proprio in tempo, Xaldin stava servendo la colazione ai pochi mattinieri, quali Xigbar, Xemnas, Zexion e Larxene.
    Il numero VI leggeva avidamente il suo Lexicon, come suo solito, mentre Xemnas pareva piuttosto silenzioso. Dexuk si sedette accanto a Larxene, mentre Xigbar stuzzicava Xaldin.
    << Ehi Xaaldin!! – disse, con voce stridula – Quand’è che prepari qualcosa di decente?!>> continuò, scrutandolo con il suo unico occhio giallo vivo. Xaldin lo fulminò con lo sguardo, mentre Xemnas, molto tranquillo, si gustava un caffè macchiato. Zexion continuava a leggere indifferente, intervallando la sua lettura con una sorsata di capuccino. Larxene e Dexuk bevevano un semplice caffè e un paio di biscotti, per cominciare la giornata.
    << Ah … - cominciò Xemnas ad un tratto – Dexuk, nella tua prossima missione dovrai eliminare un determinato numero di Heartless, abbiamo scelto questo giorno perché poca gente esce di casa a Crepuscopoli, pretendo il massimo>> concluse, perentorio.
    << Certamente, Lord Xemnas>> rispose Dexuk, posando la tazza del caffè, era molto determinato e tranquillo, non gli sembrava molto difficile. Anche se la supervisione di Xemnas poteva risultare un fattore di impedimento, ma un Nobody non prova emozioni, non ha vergogna o imbarazzo, deve portare a termine le sue missioni.
    << Zexion, Larxene – riprese, rivolgendosi all’imperturbabile numero VI e la tranquilla numero XII – in ricognizione al Castello della Bestia>>
    << Ma Xemnas! – esplose Xaldin – Il Castello della bestia è il mio territorio!>> obbiettò.
    << Xaldin … - disse Xemnas, massaggiandosi la fronte – per piacere … oggi sarai con Axel, bisogna preparare il C.O>> Xaldin si ammutolì di colpo.
    << Cos’è il C.O?>> chiese dexuk, incuriosito.
    << Diciamo – esordì Zexion, alzando il ciuffo – che è una specie di … di succursale del nostro castello. Una seconda base dell’Organizzazione>> cocnluse, tornando al suo Lexicon e finendo il suo capuccino.
    << Attenderete il risveglio del resto dell’Organizzazione – parlò Xemnas, facendoli trasalire tutti, persino Zexion, che si era molto concentrato nella lettura – Dexuk, andiamo subito>> disse, e si alzò. Dexuk scattò in piedi, trangugiando il resto del caffè. Inavvertitamente, passandole accanto, posò una mano sulla spalla di Larxene e insieme a Xemnas svanì nell’Oscurità.
    << Continuo a dire che il vostro atteggiamento va contro il principio dei Nobodies>> disse Zexion, chiudendo il Lexicon. Larxene non fiatava, anzi, terminò il caffè e si andò a sedere da un’altra parte, fissando Kingdom Hearts.
    << Quando si sveglierà Axel?!>> chiese Xaldin furioso.
    << Ah non me lo chiedere Xaldin>> disse con voce stridula Xigbar.
    Xemnas si allontanò da Dexuk, lo avrebbe seguito da lontano, lo avrebbe osservato sul campo da solo. La piazza centrale era liberissima quella mattina.
    << Non ricordavo che l’Area del Tram fossi così grande … - disse ad un tratto, lo sguardo perso – e vuota … >> il Duke che era in lui si era svegliato ad un tratto, poi però si riprese subito. Cominciò a studiare la zona, osservandola, facendo attenzione ai minimi particolari, toccò il terreno con la mano destra,si piegò e raccolse i granelli di polvere, annusò l’aria.
    << Vi ho trovati>> sussurrò, evocando il Keyblade. Nero come la pece, avvolto da una fiamma oscura, potente. Si alzò e levò la mano sinistra. Generò una piccola sfera di fuoco nero, e la scagliò in un punto poco più avanti. Alcuni Heartless sbucarono, impauriti.
    << Soldati? – disse Xemnas – in genere infestano il Castello della bestia … interessante>> concluse, toccandosi il mento. La cosa non spaventò Dexuk, li aveva scovati in pochissimo tempo, senza doversi muovere o sprecare energie importanti. Si era scagliato ad altissima velocità, negando la fuga ai Soldati, cominciò ad attaccarli. Dexuk li aveva sopravvalutati, non erano così veloci, in effetti li aveva trovati facilmente. Erano quasi sette, ma non badò al loro numero, sette Heartless erano sette Cuori, e andavano liberati.
    << BU!>> esclamò, apparendo davanti ai Soldati, spaventandoli. Poi cominciò a combatterli, avevano una corazza non molto resistente, am riuscivano a resistere al primo attacco.
    << Inutili esseri!>> continuò, facendone fuori uno. Il primo Cuore volò via, verso Kingdom Hearts. Questo quasi esaltò il giovane numero XV, che cominciò a farne fuori uno dopo l’altro, con grande abilità. Riuscì ad evitare un attacco combinato dei Soldati,schivò l’attacco saltando e dovette usare il suo fuoco nero per distruggerli, utilizzando il Keyblade. Ricadde a terra con eleganza, conficcò il Keyblade nel terreno e si piegò. Studiò nuovamente la zona, avvolto dal fumo e dai Cuori che volavano via, verso Kingdom Hearts. Automaticamente svanì nel nulla. Un paio di ragazzi stavano attraversando l’Area del Tram, riapparve accanto a Xemnas, più in alto e riparato.
    << Stai comportandoti molto bene, potrei addirittura andarmene>> disse, quasi in tono lusinghiero.
    << Così mi mette in imbarazzo, Lord Xemnas>> rispose Dexuk, abbassando per un attimo la guardia. Ad un tratto però levò il Keyblade, voltandosi, e sparò di nuovo del fuoco nero, incendiando un altro paio di Heartless. Erano un paio di fiori. << Piante atroci … interessante>> continuò Xemnas, mentre altri due Cuori volarono via. Intanto i due ragazzini erano andati via. Dexuk ne approfittò per scrutare dall’alto l’Area del Tram. Notò alcuni movimenti in un viottolo lì accanto e svanì. Dall’Oscurità spuntò in quel punto. C’erano tantissimi piccoli Soldati che correvano all’impazzata. Xemnas apparì poco dopo.
    << Disertori! Eliminali Dexuk!>> disse.
    I Disertori erano velocissimi, ma poco potenti. Dexuk rimase lì ad osservarli, correvano disordinatamente ma erano troppo veloci. Non poteva di certo star loro dietro, avrebbe sprecato solamente un mucchio di energie preziose. Piantò il Keyblade nel terreno e cominciò a studiarli. Xemnas osservò i comportamenti di Dexuk.
    “ Sembra un osservatore scrupoloso … “ constatò.
    Gli occhi di Dexuk scintillarono. << Ho capito>> mormorò di nuovo, non si curò della presenza di Xemnas e partì all’attacco. Molto veloce sbarrò al strada ad un Disertore, tagliandolo a metà. La prematura morte dell’Heartless, il Cuore che si liberava e fluttuava, adirò gli altri Disertori che si scagliarono contro Dexuk. Il numero XV rimase sorpreso dall’attacco di squadra, ma riuscì a parare i colpi. I Disertori caddero a terra.
    << Troppo semplice>> disse, sorridendo. E li uccise tutti ancor prima che si rialzassero. In uno sbuffo di fumo apparve davanti a Xemnas col Keyblade levato alla sua sinistra. A braccia incrociate il numero I gli fece cenno di guardarsi alle spalle. Altri Disertori erano apparsi, e correvano tutti nella loro drezione.
    << Adesso basta>> disse Dexuk, piuttosto seccato. Strinse l’impugnatura del Keyblade e andò all’attacco. Fu spietato in quell’istante, li fece fuori uno dopo l’altro con appena un fendente, tranciandoli di volta in volta, di netto, a metà. In uno sbuffo enorme di fumo, in mezzo ai Cuori che volavano via, verso Kingdom Hearts piantò il keyblade al suolo. Non c’erano altri Disertori ed era piuttosto stanco. Si fermò lì per recuperare il fiato, poi si piegò nuovamente al suolo, toccò il terreno, raccolse i granelli di polvere strofinandoli tra l’indice, il medio e il pollice della mano destra e annusò l’aria. Rimase fermo, molto teso, in attesa di sentire un rumore, di percepire un movimento, un qualcosa. Poi scattò in piedi. Aveva sentito un rumore, si affacciò. Erano ancora gli abitanti, c’era un gran via vai. Con Xemnas si portò in cima ad un palazzo.
    << Strano … c’è un gran via viai … che ore saranno – disse Dexuk guardando prima l’Area del Tram e poi il sole alto nel cielo – 11.20 … ora di punta>> concluse Dexuk, sedendosi a gambe incrociate.
    << Hai recuperato una ventina di Cuori alla tua prima vera Missione Dexuk, non male>> disse Xemnas.
    << No … ci sono altri Heartless, lo sento>> rispose Dexuk, fissava sempre lo stesso punto. I suoi occhi scintillarono ad un tratto, e si voltò nella direzione della torre, scattando in piedi. Si mosse ad altissima velocità in quella zona, era vuota, tutti i cittadini erano o in casa o nell’Area del Tram. Enorme, nero, si ergeva su di loro. Non era un Heartless che liberava cuori, Dexuk lo aveva notato.
    << Darkside … non ne vedevo uno da tempo>> disse Xemnas pensieroso.
    Dexuk sorrise << Questa volta sarà più interessante farti a pezzi>> ebbe un flash in quell’istante, proprio mentre parlava. Vedea il giovane Duke, impaurito, di fronte allo stesso Heartless, nello stesso punto.
    Il Darkside tirò un violentissimo pugno a Dexuk, che non riuscì a bloccarlo. Il ragazzo fu scagliato lontanissimo. Riuscì a vedere dove andava e stava per finire nell’Area del Tram, affollatissima.
    << ALI!>> disse, e le sue due ali nere spuntarono. Si bloccò a mezzaria, furioso.
    << Me la pagherai cara>> ringhiò, gli occhi divennero rossi, i capelli divennero neri e si alzarono. Un’ Aura Oscura lo avvolse. Il cielo si fece scuro. Gridò di nuovo, e la sua Aura raggiunse il cielo. Sbattè le ali e si diresse ad altissima velocità verso il Darkside. La battaglia infuriò. Dexuk riusciva ad evitare i lenti e potentissimi pugni dell’Heartless, e assestò qualche buon fendente, ma sembrava non sortire alcun effetto.
    << Sei un Purosangue dannazione, non mi darai mai un Cuore!!>>disse, oramai seccato dalla resistenza del Darkside.
    << FIRE!!>> e alcune colonne di nero fuoco si alzarono. Dexuk le manovrò scagliandole contro il Darkside che accusò i colpi. Cadde in ginocchio e Dexuk impugò il Keyblade. << ADESSO!!!>> sbatté nuovamente le ali, caricò la sua energia in quell’unico fendente. Il nero Keyblade si fece avvolgere dal nero fuoco della sua energia, diventando una lama compatta, enorme, ma molto leggera. Tranciò di netto l’enorme Heartless. Il cielo si schiarì, Dexuk tornò normale, e in una sbuffo di fumo conficcò il Keyblade nel terreno. Le ali si ripiegarono. Xemnas avanzò, mise una mano sulla spalla di Dexuk.
    << Missione conclusa>> disse, aprendo un varco Oscuro. Dexuk annuì e si dirsse verso il varco, seguito dal numero I. Erano tornati all’Area Grigia, non c’era ancora nessuno, erano tutti in missione, sembrava. Anche se si sentiva della musica provenire dal basso.
    << Dexuk – proruppe Xemnas – ogni membro dell’Organizzazione ha un titolo, una specie di soprannome, scelto appositamente da me, in base alle proprie capacità>> disse.
    << Dunque, quale titolo vuole darmi, Lord Xemnas?>> chiese Dexuk, indifferente.
    << Black Winged Angel ti va bene?>> propose in risposta Xemnas. Dexuk annuì, e fu congedato.
    Tranquillo si diresse verso la sua stanza, anche se fu attratto dal rumore di sottofondo. Era al Belvedere sul Crepuscolo, scese le scale che conducevano all’Arena. La raggiunse, la musica si intensificava, ma non capiva da dove provenisse. Cercò di andare avanti, guidato dalla musica. Si faceva sempre più forte, quando raggiunse una porta.
    “ DISCOTECA”
    << Che ci fa una discoteca qui nel castello?!>> disse, piuttosto confuso. Per sciogliere ogni dubbio aprì la porta ed entrò. La musica era piacevole, c’erano dei divani molto comodi, con tavolini ergonomici. Una sfera ruotava attaccata al soffitto e produceva strane luci, del tutto nuove a Dexuk, mentre alcuni membri dell’Organizzazione erano al centro della sala e ballavano. Riconobbe subito Axel e Luxord, che si scatenavano come matti. C’era una specie di bar, e al bancone, seduta, c’era Larxene, intenta a bersi una bella birra fresca.
    << Ehi Moguri – disse la ragazza, freddamente – portamene un’altra!>> era ubriaca fradicia. Luxord si avvicinò quasi subito, mentre Dexuk non se ne curò molto, anche se la stava fissando da quando era entrato. Zexion era seduto poco distante da lui, ad uno dei divani. Come suo solito, nonstante la musica e il clima piacevole, leggeva avidamente il suo Lexicon.
    << Ciao Dex>> disse senza staccare gli occhi dal libro.
    << Ehilà Zexion – disse tranquillo – com’è andata la Missione?>> chiese, cercando di avviare una conversazione.
    << Chiedilo a Larxene, io sono andato in ricognizione in un Mondo particolare, lei ha marinato>> disse, voltando un pagina e continuando a leggere. Dexuk seguì il consiglio, si alzò e cercò di parlare con Larxene, ma fu bloccato a metà strada da nientemeno che Demyx.
    << Ehi dex, vieni a ballare! – disse completamente fatto – Ehi Moguri, alza la musica!!!>> il suo alito puzzava di birra, aveva bevuto parecchio. Insieme a Dexuk cominciò a ballare. Il numero XV si lasciò andare, trascinato dalla musica travolgente. Ad un tratto, mentre si aggiunsero anche Axel ed un incredibile Roxas, proruppe in discoteca Xaldin.
    << Ehi Nobodies! – disse furibondo – Osate fare una festa senza di me?!>> e si gettò nella mischia con la grazia di un elefante sbronzo. Ma una volta cominciato, si dimostrò un eccellente ballerino, tutti quanti dovettero andare a sedere per osservarlo. Intanto Larxene continuava a bere, era la settima bottiglia che si scolava, e ne voleva altre.
    << Ehi Larxy>> disse, sedendosi accanto a lei.
    << Oh … Dex – disse, con lo sguardo fisso verso la parete – ciao>> era molto strana.
    << Ehi … tutto bene?>> Dexuk sembrava preoccupato.
    << Oh beh … >>
    << So che non sei andata in ricognizione … >> continuò Dexuk, nonostante la timida risposta della ragazza.
    << Beh … sono dovuta nascondermi in camera tua oggi … Luxord mi inseguiva ancora, e beh … oggi ah proprio esagerato, non sono riuscita ad uscire. Poi è passato Zexion e mi ha avvertita, siamo venuti qui insieme>> disse, continuando a bere.
    << Ehi … Moguri … - disse ad un tratto Dexuk – una birra anche per me – ordinò – Mi spiace … >> riprese, rivolgendosi a Larxene. Questa volta lo stava guardando anche lei. Dexuk cominciò a bere, una calda sensazione pervase il suo corpo, sentiva di poter fare qualunque cosa.
    << Non so perché si comporti così … >> continuò Dexuk, continuando a bere dalla bottiglia. Riusciva a reggere bene l’alcol. Larxene continuavava fissarlo, ogni tanto guardava nella direzione di Luxord, per vedere se la spiava o no. Per ora non faceva nulla.
    << Forse so come fermarlo … >> disse a Dexuk, i suoi occhi verdi scintillavano, mentre gli occhi grigi di Dexuk restavano impassibili, incrociandoli. Si era molto avvicinata a quelle parole, continuava a guardarlo, in modo strano.
    << E come?>> chiese, giustamente, il ragazzo. Non comprendeva bene le intenzioni di Larxene, che si avvicinava sempre di più, intanto la musica si stava fermando e Axel notò quei movimenti strani, facendli notare anche agli altri. Demyx e Roxas rimasero sbalorditi, mentre Xaldin incrociò le braccia, Zexion si massaggiava la fronte e Luxord, sembrava molto strano.
    Larxene non rispose, con la mano destra, lasciata la bottiglia, prese il colletto della tunica di Dexuk, lo avvicinò a sé, e poi chiuse gli occhi, Dexuk per riflesso condizionato fece la stessa cosa. Si baciarono, in quell’istante. La musica si era spenta, non si muoveva nessuno, solo loro, al bancone, facevano qualcosa.
    << Vai Dex!!>> urlò Axel, battendo le mani. Dexuk parve non sentirlo, ricambiava il bacio del numero XII. Luxord divenne paonazzo, si alzò e se ne andò, piuttosto irritato.
    << Non è un comportamento da Nobodies>> sbottò Zexion, chiudendo il Lexicon e portandosi una mano sulla fronte, massaggiandola. Anche se il resto dell’Organizzazione sembrava contenta dell’avvenimento, soprattutto l’inedito Roxas, probabilmente anche lui del tutto ubriaco, era abbracciato ad Axel che cercava di tenerlo un po’ a bada, aveva bevuto un po’ troppo forse. Demyx aveva impugnato il suo Sitar e cercava di creare un’atmosfera migliore, anche se con scarso successo.
    << Ma tu guarda … un paio di giorni che è qui e già ci da dentro … tsk!>> disse Xaldin, incrociando le braccia.
    << Ehi Xaaldiiin! – proruppe Xigbar, appena entrato – che mi sono perso?>> chiese. Xaldin non rispose, ma indicò con un cenno della testa i due campioni che si avvinghiavano al bancone.
    << Per la barba di Merlino!>> disse, spalancando la bocca, del tutto sorpreso.
    “ È tutto così … confuso? Cosa sto facendo?” Dexuk non riusciva bene a capire la situazione, era lì seduto accanto a Larxene e si stavano baciando, ma senza un vero perché.
    “ Forse è un po’ troppo ubriaca” si disse, riuscendo finalmente a staccarsi. Larxene gli si appoggiò sulla spalla, con gli occhi chiusi, si era addormentata. Il ragazzo si lasciò scappare un sorrisetto. Levò la mano destra e aprì un varco Oscuro, prese in braccio Larxene e vi entrò.
    << Ma guarda un po’! – disse Axel, completamente sorpreso – Precoce il ragazzo … >> disse, ridendo, e anche tutti si lasciarono andare ad una grassa risata. Tutti, tranne Zexion e Luxord. Il primo era davvero seccato da tutto quanto, e se ne andò borbottando ancora qualcosa sull’atteggiamento di un Nobody e su un lavoro che doveva fare con Vexen, mentre il povero Luxord, si era dato anche lui al bere, borbottava qualcosa riguardo Larxene e quel “piantagrane” di Dexuk.
    Il numero XV l’aveva riportata nella sua stanza, la mise nel letto e si sedette in terra accanto a lei.
    << Hai bevuto troppo sai?>> disse ad un tratto.
    << Solo un pochino … >> mormorò Larxene, assonnata.
    << Ora dormi, domani sarà tutto passato>> continuò Dexuk, molto distaccato.
    << Mph – rispose Larxene, tra l’irritazione e il divertimento per quell’esternazione di Dexuk – Dex … non credo proprio>> disse, e si addormentò. Dexuk senza fare rumore andò alla scrivania, prese il diario e cominciò a scrivere.
    “ Missione impegnativa quella di oggi … anche se mi incuriosisce il fatto che Lord Xemnas assegni un titolo ad ogni membro … chissà qual è quello di Larxene … a proposto di lei … è successa una cosa strana, molto strana. Oggi mi sono sentito strano accanto a lei … è una sensazione strana … insomma, un Nobody non prova emozioni, eppure mi è sembrato … ci siamo baciati … anche se era ubriaca, molto ubriaca. Non so se questa cosa possa andare avanti … sempre se … insomma … è tutto così strano … sono confuso. Sono un Nobody, non posso provare emozioni come l’amore … anche se … che confusione!”
    Dexuk era giustamente confuso, si trovava nella sua stanza, con una ragazza nel letto, una ragazza che aveva baciato, anche se visibilmente ubriaca, ma era successo tutto davvero! Intanto Larxene dormiva beatamente nel suo letto, Dexuk abbozzò un sorriso, le si avvicinò e le baciò la fronte, quasi senza pensarci, lo fece e basta, istintivamente. Poi si sedette lì per terra, e si addormentò.
     
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  10. Padfoot96
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    Salve ragazzi sono tornato con un nuovo capitolo di questa saga!!!
    Beh, nell'Organizzazione sta succedendo un po' di tutto in appena un paio di giorni che Dexuk è arrivato.
    Gli squilibri portano ad una reazione dei membri più anziani.

    CAPITOLO XVII
    Un vero Nobody …


    La mattina seguente Dexuk si svegliò molto presto, il pavimento era ghiacciato, non aveva dormito molto bene. Si alzò in piedi, Larxene giaceva nel suo letto, non aveva sognato tutto allora. Larxene aveva un’aria molto felice, continuava a dormire profondamente.
    << Non mi va proprio di svegliarla … >> disse piano, aprendo la porta della stanza.
    << Ehi Dex>> sentì chiamare da dentro.
    << Oh, sei sveglia>> disse Dexuk, rientrando in stanza.
    << Già te ne vai?>> chiese, sedendosi sul letto.
    << Beh … - esordì Dexuk, un po’ imbarazzato – sono un Nobody e devo svolgere le mie Missioni e … >> Dexuk non riuscì a finrie la frase che Larxene gli tappò la bocca come la sera precendente. Questa volta però c’era qualcosa di diverso, erano entrambi lucidi e, Larxene sembrava molto più presa della sera precedente.
    << Ehi>> mormorò appena Dexuk, trovando un secondo di respiro da quella morsa così piacevole.
    << Che c’è?>> chiese Larxene, accarezzandogli il volto. Sembrava quasi dolce, completamente diversa da come gli si era presentata all’inizio.
    << Mi chiedo … - cercò di dire, voleva trovare le parole giuste – perché stiamo facendo questo?>> chiese, lasciando uscire i suoi dubbi.
    << Non lo so … facciamolo e basta!>> rispose. Dexuk sembrò accettare quella risposta, e ripresero da dove avevano interotto. Erano stesi sul letto, e continuavano a baciarsi, travolti da quella loro “passione”. Bussarono alla orta, prima che andassero oltre, semmai sarebbero andati oltre.
    << Numero XV! Numero XV!!>> Larxene riconobbe la voce di Vexen, era a dir poco furibondo.
    Dexuk si avviò ad aprire la porta.
    << Numero IV>> disse Dexuk, aprendogli la porta.
    << Sapevo che c’era anche il numero XII qui dentro! – disse puntando il dito contro Larxene – voi due! Andrete subito nell’Area Grigia! Muoversi!>> disse, con grandissima autorità. Dexuk e Larxene decisero di obbedire, e si recarono nell’Area Grigia, la ragazza gli teneva il braccio sinistro. Dexuk era parecchio concentrato, chissà che missione doveva portare a termine quel giorno. In pochi minuti raggiunsero l’Area Grigia. Era vuota, e c’erano solo Zexion, Laexeus e una sedia.
    << Dexuk, siediti qui, Larxene, vieni accanto a me>> disse, Dexuk si sedette, e Larxene andò accanto a Zexion, cosa avrebbero dovuto fare? Con un leggero movimento della mano legò le braccia di Dexuk alla sedia.
    << Ma che fai?!>> chiese Larxene, colta di sorpresa.
    << Eseguo gli ordini>> rispose zelante Zexion.
    << Dexuk – riprese – cos’è un Nobody?>> gli chiese, passaggiandogli accanto.
    << Un essere che non prova emozioni>> rispose molto calmo Dexuk. Zexion annuì, compiaciuto della risposta, poi riprese.
    << E tu sei un Nobody?>> chiese.
    << Si>> rispose Dexuk, sempre con calma, questa volta però, Laexeus intervenì, tirandogli un violentissimo pugno in faccia. Larxene si coprì il volto, Dexuk era ricoperto di sangue, ma sembrava non fare una piega.
    << Sei un Nobody Dexuk?>> gli richiese, avvicinandosi a lui.
    << Sono un Nobody>> rispose Dexuk, nuovamente. Ancora una volta Laexeaus lo colpì, più forte, in volto.
    << Dici di essere un Nobody, ma effettivamente, ti comporti come un vero Nobody?>> chiese, andando più nel dettaglio, Zexion. Forse cercava di aiutare Dexuk.
    << Si >> rispose. Zexion si massaggiò la fronte e fece un cenno a Laexeus. Il numero V cominciò a colpirlo forte più volte, sempre in volto. Laexeus pareva spietato, mentre Dexuk non faceva nulla per difendersi, avave sì le mani legate, ma di certo avrebbe potuto fare qualcosa, ma non la faceva.
    Larxene evocò silenziosamente i suoi coltelli e assalì Zexion alle spalle.
    << Fermalo>> sussurò, coi coltelli puntati alla gola del numero VI.
    << Larxene stai peggiorando la tua posizione>> disse Zexion.
    Dexuk lo notò subito, e decise di reagire. La sua Aura esplose, gli occhi divennero rossi e i capelli neri come la pece. L’Aura nera scacciò Laexeaus, e il giovane si diresse rapidamente verso Larxene. La prese appena in tempo, caddero a terra insieme e subito il ragazzo si alzò, in tempo per bloccare l’attacco di Zexion, usando il suo corpo come scudo. Fu catturato da un’illusione di Zexion. Era intrappolato in un libro e tanti altri gli venivano addosso, lo colpivano in ogni punto del corpo. Poi l’illusione cambiò forma, cambiò luogo. C’erano tanti Zexion, tutti armati di spade o altre armi, mentre lui era imprigionato, sempre nello stesso libro, che sembrava più una lapide, e i vari Zexion cominciavano a colpirlo, in un mare di sangue. Un coltello volò in quell’illusione, e colpì la lapide, distruggendola, assieme all’illusione stessa, e Dexuk si liberò. In realtà Larxene aveva colpito Zexion e gli aveva tolto il Lexicon.
    << Adesso sei inutile numero VI>> disse gelida, buttando via il Lexicon e sollevando Zexion per il colletto, puntandogli al collo i suoi pugnali. Intanto Laexeaus si avventò contro Dexuk, travolgendolo. I due distrussero l’enorme finestra e precipitarono nel vuoto.
    << Sei impazzito numero V?!>> gli urlò contro Dexuk, dandogli un calcio, allontanandolo da sé.
    << No – rispose, con voce roca – devi espiare il tuo peccato!>> disse, e si riavvicinò a Dexuk.
    << Così morirai Leaxeaus!>> disse, aprendo le ali nere. Di certo si sarebbe salvato, ma il numero V? Agì nuovamente senza pensarci due volte, sbatté le ali, e prese Laexeaus. Utilizzò gran parte delle sue energie per tenerlo e cercò di risalire, per tornare all’Area Grigia, Larxene era rimasta da sola con Zexion, poteva essere in pericolo e non poteva lasciar morire un membro dell’Organizzazione. Sbatteva le ali con forza immane, così come cercò in tutti i modi di tenere Leaxeaus, estremamente pesante. Gli ci vollero circa venti minuti ma riuscì a portare l’enorme numero V su all’Area Grigia. Gli si parò davanti una situazione quasi incredibile. Zexion cercava in tutti i modi di riprendere il Lexicon che Larxene aveva sotto il peide destro. La ragazza sfruttava le sue abilità magiche e, a suon di lampi, teneva Zexion a debita distanza dalla sua unica arma. Con il fiatone, Dexuk posò al suolo Laexeaus. L’enorme numero V si alzò subito, tiando fuori una specie di ascia. Con grande stupore di Dexuk, anche lui sapeva sfruttare la sua Aura, che esplose con grandissima energia. Il giovane rimase impassibile, mentre Larxene dovette cercare di proteggersi e Zexion ne approfittò per recuperare il Lexicon.
    << Adesso espierete – disse Laexeaus – i vostri peccati!!>> era chiaro, Dexuk avrebbe affrontato il potente numero V mentre Larxene avrebbe dovuto resistere alle illusioni di Zexion.
    << Dex – sussurrò – dobbiamo lavorare come una squadra>> Dexuk annuìe si lanciò contro Laexeaus, evocando il Keyblade all’ultimo secondo. Pentrò facilmente l’Aura del numero V e si scontrò con l’Ascialma, la potente arma di Laexeaus.
    << Larxene – disse, reggendo lo strapotere fisico del suo avversario – non guardarlo negli occhi!>>
    << Ma come potrò colpirlo?!>> chiese, tenendo lo sguardo basso.
    << Cerca di disarmarlo, ma non guardarlo!>> rispose, il volto corrucciato, teneva inchiodato Laexeaus dov’era. Diede un rapido sguardo a Zexion. Anche lui era concentrato, cercava di intrappolare Larxene in una delle sue illusioni, ma senza successo. “Così Larxene non riuscirà mai a batterlo … devo farlo!” pensò, e si fiondò verso Zexion. Con un pugno gli tolse il Lexicon, poi gli puntò il Keyblade al collo.
    << Game Over … >> mormorò. Ma Laexeaus si fiondò a capofitto sul giovane numero XV, Larxene cercò di intervenire, ma non risucì a fermare l’energumento. Dexuk se lo aspettò, e glaciale, levò la mano sinistra.
    << FINISCILA!!!>> urlò. Con un impulso di energia fermò Laexeaus. Il giorno era passato, presto sarebbero tutti tornati dalle Missioni. Dexuk e Larxene non potevano stare lì dentro ancora per molto, nello stesso istante svanirono nell’Oscurità, per ritrovarsi nella stanza del numero XV.
    << L’hai scampata … >> disse Larxene, sedendosi sul letto.
    << L’abbiamo scampata>> la corresse Dexuk, levandosi la tunica insanguinata. Aveva alcuni tagli sul volto, il sangue secco, c’era anche un bagno nella sua stanza, senza dire nulla vi andò, e si lavò la faccia, cercando di ripulire il sangue. Un vistoso taglio sul naso e uno sulla guancia destra, assieme al vecchio taglio sull’occhio sinistro ricoprivano il suo volto, ora decisamente più pulito.
    << Stai bene?>> chiese Larxene, sembrava preoccupata. Gli accarezzò il volto con il dorso della mano destra, aveva un espressione molto strana.
    << Oh si … ne ho prese di botte peggiori>> disse, ricordando però qualcosa che solo Duke aveva passato. Le prese la mano che lo accarezzava e la abbracciò.
    << Proprio per questo abbiamo rischiato>> le sussurrò nell’orecchio. Larxene scrollò le spalle e si strinse al numero XV. L’ora di cena si avvicinava, e stavano bussando alla porta, interrompendo per qualche istante il loro bacio, di nuovo.
    << So che siete lì dentro! – era Zexion, di sicuro accompagnato da Laexeaus – Se non aprite, il numero V sfonderà la porta!>> i due non se lo fecero ripetere due volte, e nell’Oscurità svanirono. Erano esattamente fuori dal castello, e decisero di muoversi.
    << Se vorranno affrontarmi, avranno la battaglia>> disse, ma non ebbe neanche il tempo di percorrere dieci metri che davanti a lui apparve Xemnas.
    << Angel, Ninfa – disse, rivolgendosi ai due – state creando troppo scompiglio>>
    << Non sono d’accordo – disse Dexuk – Lord Xemnas! Non stiamo facendo nulla di male, perché mai – e si indicò il volto – ha ordinato questo?!>>
    << Siete Nobodies – disse – il vostro atteggiamento mi è stato segnalato come dannoso>>
    << Sarebbe dannoso se dovesse influire sul nostro rendimento in Missione … ma oggi per questo siparietto l’abbiamo saltata, Lord>> si oppose nuovamente Dexuk. Non aveva paura di fronte al Superiore, stringeva forte la mano di Larxene. A Xemnas non sfuggì quel dettaglio.
    << Ahahahahah!>> rise, quasi di gusto e si avviò all’interno del castello. Fece loro cenno di seguirlo.
    << Forse l’abbiamo scampata sul serio>> disse Dexuk, tirando un mezzo sospiro di sollievo.
    << Vediamo … >> disse in tutta risposta Larxene, guardando storto Xemnas. Prese Dexuk per il colleto, come l’altra volta e lo baciò. Dexuk fu piacevolmente sorpreso, mentre Xemnas si girò. Parve piuttoso indifferente, anche perché Dexuk fece una cosa, gli spuntarono le ali. Con quelle avvolse se stesso e Larxene, erano davvero enormi.
    << In Area Grigia, ragazzi, muovetevi>> disse, quasi spazientito, il Superiore. I due svanirono nell’Oscurità, ancora avvinghiati e avvolti dalle ali di Dexuk, per riapparire nell’Area Grigia. Erano arrivati Xigbar, Xaldin, Axel e Roxas prima di loro. Dexuk ripiegò le ali, i due non sembravano volersi staccare in quel moemnto. Axel fischiò, Xigbar cominciò ad applaudire, Xaldin ululò e Roxas sorrise. Sopraggiunsero anche gli altri, Dexuk e Larxene si erano staccati ed erano seduti con Roxas e Axel, poi li raggiunse lo stesso Xemnas accompagnato da Xigbar. Quella sera Xaldin servì piatti di lasagne fumanti a tutti quanti, sembrava di buon umore.
    << Forza ragassuoli, qui ce n’è per tutti!>> disse, passando con le lasagne di tavolo in tavolo. Dexuk e Larxene non si guardavano, non era il momento di farlo almeno, dovevano mangiare. La serata sembrava tranquilla.
    Xemnas si alzò di colpo, rivolgendosi a tutti.
    << Oggi – esordì, con voce profonda – abbiamo avuto prova di quanto un Nobody possa aver ricordi di forti emozioni, ricordi fittizi. Non dobbiamo distoglierci dal nostro obbiettivo! – continuò indicando Kingdom Hearts che brillava in cielo – E per questo tu, Dexuk e tu, Larxene, domani sarete in missione per tutta la giornata al Castello della Bestia, ci sono un sacco di cose da sistemare là dentro e Xaldin deve andare in un nuovo Mondo – Xemnas pareva inamovibile, anche se Xaldin scattò in piedi per protestare – No Xaldin, tu andrai da un’altra parte questa volta>> detto questo si sedette nuovamente, guardò Dexuk e Larxene, e poi riprese a mangiare, non aveva ancora finito. I due si scambiarono una leggerissima occhiata, mentre Zexion leggeva il Lexicon, molto più tranquillo rispetto a prima, lo stesso valeva per Laexeaus, silenzioso e imperturbabile, seduto accanto a Zexion.
    Oramai la cena era finita, tutti dovevano recarsi nelle proprie stanze e prepararsi alla giornata successiva. Un gran mormorio si levò quando tutti si avviarono insieme, si sentivano cose del tipo << Oh dannazione, quest’Organizzazione sta perdendo il senno!>> oppure << Altro che Nobodies!!>> e altri commenti, tutti rivolti a quei due che chiudevano la fila, anzi, non si erano ancora mossi dall’Area Grigia.
    << Parleranno ancora a lungo di noi vero?>> chiese Dexuk, alzandosi in piedi e guardando fuori dalla finestra, pensieroso.
    << Credo che continueranno ancora per qualche giorno .. >> rispose Larxene, raggiungendolo.
    << Dovremmo controllarci, almeno finché siamo nel Castello>> convenne il numero XV, gurdandola negli occhi.
    << O almeno … quando ci sono tutti>> obbiettò Larxene, appoggiandosi alla sua spalla. Dexuk parve d’accordo e la strinse.
    << Ehi piccioncini! – urlò Axel, forse era l’unico a non dare troppo peso a quella situazione – È ora di fare la nanna non vi pare?!>> i due annuirono poi svanirono nell’Oscurità.
    Erano nella stanza di Dexuk, di nuovo, il ragazzo era un po’ stanco, si tolse quasi subito la tunica e la buttò sul letto. Fece finta che Larxene non ci fosse e si stese sul letto. Braccia dietro la testa, piedi incrociati, gli occh grigi penetranti guardavano intensamente il soffitto. Larxene si sedette accanto a lui, sul pavimento, appoggiando la testa accanto alla sua.
    << A cosa pensi?>> chiese molto distaccata, guardando anche lei il soffitto.
    << A questa giornata – disse, toccandosi il naso, rotto dal pugno di Laexeaus – ho ancora dei dubbi>> continuò pensieroso. Larxene gli diede un bacio sulla guancia.
    << Allora dilli!>> esclamò, stendendosi accanto a lui.
    << Potrebbero ripresentarsi situazioni simili a quelle di stamattina e … potrebbero coinvolgere te – cominciò – e sto riflettendo su una cosa … noi siamo Nobodies … non proviamo emozioni … allora perché tutto questo?>>
    << Forse … dico forse – rispose Larxene – nel profondo di chi non ha un cuore c’è un qualcosa di simile … che poi potrebbe riemergere quando completerai Kingdom Hearts>> cercò di sorridergli, non era sicura di quella risposta, ma era una Nobody da più tempo di lui e mentirgli così poteva aiutarlo in qualche modo.
    << Resterà un mistero – riprese Dexuk – ma porterò a termine la missione>> levò la mano destra ed evocò il Keyblade. Si sedette, osservando la sua arma, lasciando perdere la ragazza che era seduta accanto a lui su quel letto. Cercò di comunicare con quella spada, la osservava intensamente. Poi alzò le spalle e l’appoggiò accanto al letto. Con il braccio destro cinse le spalle di Larxene che appoggiò la testa sulla sua spalla, poi si addormentò. La notte avrebeb portato consigli o almeno, avrebbe detto qualcosa in più a lui o ad entrambi. Ma fu una notte senza sogni e ben presto si risvegliò nel cuore della notte. Larxene dormiva profondamente, non si mosse per non svagliarla, e osservò la scena oltre la finestra. I suoi occhi grigi cercavano di andare oltre, di guardare quanto più lontano possibile. Ma non ebbe successo, anzi, lo sforzo gli concigliò il sonno e crollò.

    Spero sia di vostro gradimento!!!
     
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  11. Padfoot96
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    Dopo lo screzio con Lexeaus e Zexion e tutti gli anenssi e connessi, finalmente Dexuk e Larxene si trovano insieme ad affrontare una missione.

    CAPITOLO XVIII
    Doppia Missione per Dexuk


    La mattina giunse quasi subito. Dexuk si svegliò presto, Larxene dormiva sul suo braccio destro e sorrise. Era strano, sentiva un qualcosa battere nel suo petto … ma quel qualcosa non c’era!
    <<larxene>> sussurò, muovendo di poco il braccio. Larxene si svegliò quasi subito, molto sensibile ai rumori esterni.
    << Buon giorno ... >> disse, sbadigliando e stiracchiandosi. Aveva dormito con la tunica, ed era un po’ sudaticcia.
    << Oh accipicchia, devo cambiarmi!>> disse, scattando in piedi. Dexuk fece lo stesso e prese una delle sue magliette nere e le passò una tunica.
    << Per oggi fattele bastare>> disse, grattandosi la testa, non sapendo che fare.
    << Molto gentile Dex>> disse seccata Larxene, guardandolo male. Provò a mettersi quella maglietta, ma era estremamente larga, per cui la restituì al suo proprietario.
    << Ci metto pochi minuti>> disse, sfiorandogli il volto con la mano destra e svanì nell’Oscurità, diretta alla sua stanza. Ci mise davvero pochi minuti, poi riapparve davanti a Dexuk tutta pulita e pronta all’azione.
    << Ora però fatti una doccia, scemo!>> disse, stizzita, con un sorriso.
    << Va bene … la stavo andando a fare però … cavoli!>> Dexuk era rimasto sorpreso e divertito da quell’esternazione. Lui ci mise un pelino più di tempo. Purtroppo gli bruciava la ferita sul naso, l’unica evidente rispetto alle altre cicatrici che aveva in volto e che stavano via via svanendo. Mise un cerotto e si vestì. Uscì dal bagno con la maglietta e i boxer, aveva scordato i pantaloni.
    Larxene glieli lanciò, un po’ rossa in volto e con lo sguardo alzato. Dexuk li mise prontamente, un po’ imbarazzato.
    << Scusami … >> disse poi indossando la tunica, era ancora rosso in volto. Non fecero colazione, anzi, subito si recarono nell’Area Grigia per le disposizioni di Saix.
    << Oggi sarete tutto il giorno al Castello della Bestia – disse – allora, dovrete esplorare il luogo e collezionare quanti più cuori possibili. E monitorate il padrone del Castello>> concluse perentorio il numero VII. Dexuk allora aprì un portale e vi entrò insieme a Larxene.
    Si ritrovarono su di un ponte, di fronte ad una grande entrata. Dexuk si abbassò e toccò il pavimento, c’era tanta polvere, la strofinò fra le dita della mano destra, poi annusò l’aria.
    << Ma che fai?!>> Larxene rimase piuttosto stupita da quel comportamento. Dexuk si alzò.
    << La zona sembra libera … almeno qui sul ponte, ci sono troppi pochi odori, e altri che non conosco, non posso dire se sono Heartless o meno … mi sento inutile!>> disse, stringendo i pugni. Larxene posò una sua mano sulla sua spalla. I due avanzarono. In effetti non c’erano Heartless sul ponte.
    << Allora … questo è l’ingresso – disse Larxene – in caso di Heartless gigante, attaccherebbe solo da qui>> concluse osservando l’entrata. Dexuk aprì il portone, non fece molto rumore. Si trovarono in un enorme spiazzo, un cortile interno. Ma non c’erano alberi o altro, era molto triste, al centro vi erano quattro statue, e il terreno era solcato, mentre alcune mattonelle erano del tutto distrutte.
    << Ci sono evidentissimi segni di lotta>>disse Dexuk, toccando il terreno. Sentiva puzza di Heartless. Era un odore strano, di fumo, ma non di bruciato o di tabacco … un odore che apparteneva solo agli Heartless, nel momento della loro morte. Dexuk era molto abituato a sentirlo, per questo riusciva a capire bene dove si trovassero i suoi obbiettivi.
    << Questa zona – disse, evocando il Keyblade – pullula di Heartless, attenzione>> continuò, facendo cenno a Larxene di armarsi. La ragazza agì d’istinto, prima ancora che Dexuk l’avvertisse era in posizione, armata. Fu questione di minuti che i prmi Shadows comparvero dal nulla, aggredendoli. Come niente quei poveri Shadows svanirono in uno sbuffo di fumo. Dexuk era stato nuovamente spietato, Larxene non aveva fatto in tempo a muoversi contro di loro che già erano scomparsi, tranciati di netto dal potentissimo Keyblade. E la ragazza rimase ammaliata da quel potere straordinario. Era il debole di Larxene, il potere. Continuarono l’esplorazione della zona.
    << Confermo – disse Larxene – un Heartless gigante attaccherebbe da qui … inoltre ci sono evidenti segni di lotta … vuol dire che l’unico modo per accedere al castello è proprio questa entrata>> ma Dexuk pareva non curarsene, era arrivato all’ingresso del castello.
    << La porta è chiusa>> sussurrò, Larxene era arrivata accanto a lui, rendendosi conto dell’entrata bloccata.
    << Dev’esserci almeno un passaggio>> disse Dexuk grattandosi il mento, pensando furiosamente. Alcune statue non erano poste bene, c’erano un paio di spiazzi vuoti e le statue poco più avanti. Non sapendo che fare,Dexuk e Larxene le misero a posto. Si aprì un passaggio accanto all’entrata principale.
    << Eccolo là!>> esclamò Dexuk soddisfatto. Fece cenno a Larxene di andare e insieme entrarono nel cunicolo. Il passaggio era stretto, ma riuscirono ad entrare nel castello. Si trovavano in un passaggio, molto più grande. Pullulava di Heartless.
    << Soldati!>> disse Dexuk, rievocando il Keyblade e gettandosi all’attacco, seguito da Larxene e dai suoi coltelli. Non fu facile affrontarli, erano più forti del solito, e anche più grandi e di un colore diverso.
    << Sono Sergenti, non Soldati Dex!>> disse Larxene, in difficoltà. Dexuk recepì il messaggio e si impegnò maggiormente, mettendo in crisi il suo avversario. Finalmente in uno sbuffo di fumo si liberò un Cuore. Subito corse ad aiutare Larxene, colpì il Sergente alle spalle, liberando un altro Cuore.
    << Ce l’avrei fatta anche da sola!>> sbottò Larxene, un po’ irritata. Un Soldato l’attaccò alle spalle, Dexuk lo vide in tempo e bloccò il colpo, tranciandolo di netto.
    << Occhio – disse – non voglio che ti accada qualcosa>> Larxene rimase un attimo interdetta, poi però riprese la sua solita spavalderia.
    << Allora non ti preoccupare e pensa alla Missione!>> disse, altezzosa. Si guardarono un secondo. Poi istintivamente Dexuk la abbracciò, la strinse forte. Le diede un bacio sulla testa, poi la accarezzò. Un piccolo Shadow temerario si gettò all’attacco. Dexuk generò una barriera e lo distrusse, preso da Larxene.
    << Abbiamo tempo>> sussurrò Larxene. Dexuk annuì livemente, prima di baciarla ancora. Rimasero qualche secondo lì, prima di staccarsi e riprendere la Missione. Quel passaggio pullulava ancora di Heartless purosangue, roba di poco conto, per Dexuk e Larxene fu semplice eliminarli, non dovettero impiegare troppe energie.
    << Il passaggio è facilmente attraversabile, solo che non conduce da nessuna parte>> disse Larxene, di fronte ad un vicolo cieco.
    << Non ne sarei così sicuro … >> Dexuk osservò un’apertura. Si vedeva l’ingresso del castello. Per accedere all’ingresso ed esplorare dovevano gettarsi nel vuoto. Larxene era titubante, ma non aveva altra scelta. Dexuk spalancò le ali. Le porse la mano e si gettò. La zona era libera ed atterrarono con leggerezza. C’erano quattro porte. Si mossero silenziosamente, ed ascoltarono. Qualcuno parlava.
    << Belle è la nostra speranza … >>
    << Il Padrone deve farcela, ma non così!>>
    << Cosa possiamo fare!?>>
    << Di cosa staranno parlando?>> chiese piano Dexuk. Larxene alzò le spalle, l’unico ben informato era Xaldin, ma in quel momento era da tutt’altra parte. Decisero di continuare l’esplorazione, c’erano sei colonne, su alcune evidentissimi tagli, degli artigli avevano solcato il marmo senza apparenti problemi, anche i muri presentavano lo stesso spettacolo.
    << La Bestia … - Larxene toccò quei graffi – che sta facendo?>>
    << Sta cedendo … è un crollo, ci saranno delle situazioni che non regge in questi giorni>> convenne Dexuk, osservando i tagli. Un’enorme scalinata di fronte a loro conduceva a tre porte. Non c’erano Heartless per il momento. La porta centrale pareva quella più invitante.
    << Cosa c’è dietro la porta numero 1?>> chiese Dexuk, con una punta di spirito assolutamente inutile. Larxene si massaggiò la fronte. Ma entrarono in quella stanza. Era un’enorme sala da ballo. Molto ben tenuta. Dexuk evocò istintivamente il Keyblade.
    << Non mi piace – esordì – non ci sono segni di lotta, ma sento puzza di Heartless, la Bestia non ha mai combattuto qui dentro>> ed era vero, la stanza era fin troppo ben tenuta, illuminata e curata. La Bestia sembrava affezionata a quel luogo, per quanto era curato. Quasi subito sbucarono alcuni Heartless,erano dei Soldati. Dexuk e Larxene si gettarono all’attacco, li fecero fuori in poco tempo, liberando parecchi Cuori. Ma i Soldati lasciarono posto ai Disertori, ce n’erano a decine e correvano a destra e a sinistra della sala.
    << Sono tantissimi>> disse Dexuk piantando il Keyblade nel pavimento.
    << Che fai? – Larxene rimase spiazzata – Ti arrendi?!>>
    Dexuk scosse la testa. Si mise in posizione. Unì le mani e preparò la sua Aura.
    << Ti consiglio vivamente di allontanarti da me adesso>> disse, concentrando le sue forze.
    “ Devo fare attenzione, non devo distruggere nulla, cavolo è difficile!” Dexuk non doveva fare danni per non attirare l’attenzione, era davvero difficile.
    << Ka – me – ha – me – ha … >> ricordò, generando una sfera nera tra le sue mani.
    << Così dovrebbe bastare>> mormorò e lanciò la Kamehameha contro i Disertori. Ne distrusse parecchi, riuscendo a non far danni. Ma fece rumore e molto.
    << Dannazione Dex!>> Larxene si avventò contro i Disertori, ne erano rimasti alcuni pronti ad attaccare. Ma fu preceduta da un paio di fiammate di Dexuk che distrussero all’istante gli Heartless. Larxene sbottò di nuovo. Dexuk fu rapidissimo, la prese e si trasportò fuori dal castello. In quell’istante aveva fatto irruzione la Bestia, ruggendo.
    << Appena in tempo>> sospirò Dexuk, grattandosi la testa. L’aveva fatta grossa.
    << IMBRANATO! – gli urlò contro Larxene – La Missione è saltata!>> disse addolcendosi. Accarezzò nuovamente Dexuk, ammiccando. La prese in vita e la alzò.
    << Ehi!!>> riuscì solo a dire, prima di ritoccare terra. << Almeno avvisa>> disse ridendo. La Missione era saltata, quindi potevano tornare al Castello, o far altro, e probabilmente, avrebbero fatto altro.
    Intanto Fannie, Dan e Gohan si allenavano duramente per riuscire a compiere la loro di missione. La giovane cercava in tutti i modi di apprendere al meglio la Magia, e dava il massimo. Però otteneva pochissimi risultati, a mala pena riusciva a creare una piccola pallina di fuoco, e doveva riuscire a generare barriere, curare ferite e creare verie e proprie colonne di fuoco. Ma il suo impegno, costante, soddisfava il vecchio Yen Sid, che intanto seguiva anche gli allenamenti di Daniel e Gohan. Il piccolo Super Saiyan trascurava l’evocazione del Keyblade, continuava a ritenerlo inutile, anche perché non era molto bravo nel maneggiare una spada o qualunque altro tipo di armi, si concentrava per superare il limite.
    << Duke aveva una potenza straordinaria … riuscirò a raggiungerlo!>> diceva ogni volta. E in effetti il suo potere cresceva,a ma gli toglieva tantissime energie. Yen Sid aveva perso ogni speranza con lui, decidendo dunque di appoggiare quei suoi allenamenti. Daniel invece era riuscito ad evocare un Keyblade: grigio, molto leggero e maneggevole, con un impugnatura difensiva, poteva essere impugnato in due versi senza alcun problema. Legata con una catenella v’era una zanna di lupo.
    << Zanna di Lupo – disse Yen Sid, quando finalmente Dan riuscì ad evocare il Keyblade per la prima volta – è un Keyblade più che discreto, non comparabile con quello di Duke, non c’è che dire, ma per te è ottimo Daniel. Bilanciato in attacco e difesa, potere magico non male direi … ed è adatta per i combattimenti aerei, meno potente nel normale corpo a corpo>> continuò, analizzando l’arma di Dan da molto vicino. Il ragazzo non aveva intenzione di abbandonare la sua vecchia spada, adatta al combattimento terrestre, per questo decise di utilizzare il Keyblade solo nei combattimenti aerei. Ma Yen Sid lo esortò ad esercitarsi anche nei combattimenti terrestri. Ed il giovane Daniel, sempre più deciso a fronteggiare la minaccia Heartless e vendicare il suo Maestro ed amico Duke, eseguiva gli ordini obbediente.
    << Duke … - guardava il suo Keyblade, ne stringeva l’impugnatura, si lasciava invadere dal suo potere – riuscirò a vendicarti!>> la sua Aura si sprigionò, crescente. Contrastava quella di Gohan da Super Saiyan. Il figlio di Goku, col sangue agli occhi, si allenava estenuamente. La sua forza doveva aumentare, così come la sua Aura. Alla fine della giornata tornavano entrambi molto stanchi alla Torre.
    << Vi state allenando duramente – disse Yen Sid ai tre – Fannie stai migliorando devo dire … anche se devi impegnarti molto di più – Fannie abbassò lo sguardo, strinse il suo scettro magico, molto leggero e facile da impugnare, un po’ imbarazzata e rammaricata – mentre Daniel … Gohan … la vostra energia aumenta di giorno in giorno – i due non si esaltarono, non si inorgoglirono, la loro forza crescente era sempre niente in confronto al ricordo della forza, dell’altruismo del loro maestro – specialmente tu Dan … ora che finalmente hai evocato il Keyblade potrai prendere il suo posto … >>
    << IL SUO POSTO?!>> proruppe Gohan, trasformandosi, nuovamente in preda alla rabbia. Non aveva oltrepassato del tutto il suo limite, ma era ogni giorno sempre più forte.
    << Gohan – cominciò Yen Sid – è fondamentale far fronte alla minaccia degli Heartless … >> ma il vecchio non riuscì a finire il discorso, Gohan stava perdendo il controllo.
    << Nessuno! – urlò – Nessuno, potrà mai prendere il suo posto! Al diavolo gli Heartless, al diavolo qualunque cosa vuoi, vecchio pazzo!! Preferisco vendicare la scomparsa di Duke piuttosto che illudere qualcuno di poter rimpiazzarlo!! – gli occhi verdi erano iniettati di sangue, tremava per la rabbia, e la sua Aura poteva esplodere da un momento all’altro – Sei pazzo!>>
    Dan evocò il Keyblade.
    << Gohan – disse, cercando di calmarlo – non prenderò il posto del Maestro … il mio obbiettivo … il nostro … è solo quello di vendicarlo>>
    Fannie rimase in silenzio, si era fatta piccola piccola tra loro, stringeva lo scettro e teneva gli occhi chiusi, cercava di non sentirli litigare. Era diventata molto fragile da quel malaugurato giorno.
    Yen Sid rimase in silenzio, offeso dall’impudenza di Gohan, ma conoscio di una verità, in fondo a quelle accuse. Voleva solamente far sì che la minaccia Heartless potesse essere sventata, senza pensare che quei ragazzi che aveva reclutato, anzi, che Duke stesso gli aveva segnalato, avevano dei sentimenti, avevano visto il proprio amico scomparire impotenti. Forse avrebbe dovuto appoggiarli e non indirizzarli su questa strada, adesso aveva un Gohan inferocito davanti, poteva fare qualunque cosa. I due si scambiarono un cenno d’intesa si voltarono e si avviarono fuori.
    << FERMI DOVE SIETE!>> urlò Fannie ergendo un’enorme barriera. I suoi occhi verdissimi erano sbarrati, in preda alla rabbia. Dopo tanto tempo stava esplodendo.
    << Voi parlate – disse – voi volete vendicare Duke … ma non è così che lo farete!! Ci ha segnalati a Yen Sid, secondo voi perché?! Ci voleva proteggere anche mentre non era qui con noi! Per questo io resto!>> sembrava perentoria. Dan si fermò, ma Gohan era del parere contrario. Anzi la sua rabbia continuava a crescere, il giovane Super Saiyan era stufo di quell’attesa.
    << Sono un Saiyan … vivo per combattere e sono fatto per questo … stare qui con le mani in mano, sapendo dove si trova la causa di tutto questo – disse stringendo i pugni, la sua Aura cominciò ad alzarsi sempre più, stava per esplodere – per questo io … io … io VADO!>> disse schizzando fuori dalla finestra.
    << No GOHAN!!!>> Dan gli corse dietro per fermarlo. Ma Gohan aveva già preso il treno diretto a Crepuscopoli, Dan non sarebbe mai arrivato in tempo, ne passava solo uno e doveva aspettare.
    Il treno veloce giuse a Crepuscopoli. Era devastata quasi.
    << Cosa è successo qui?>> si chiese il ragazzo, uscendo dalla Stazione. Era quasi tutto distrutto, le case, le strade, i viottoli, tutto quanto. C’erano degli Heartless in quella zona. Sentì un rumore alle sue spalle, il treno stava partendo, andava a prendere Daniel, pensò. La cosa non importava, doveva vendicare Duke. Corse verso gli Heartless, li fece fuori senza problemi, erano solamente dei piccoli Shadows che scomparvero immediatamente in un unico suffo di fumo senza aver il tempo di difendersi.
    << Lord Xukog! – un ragazzo coi capelli scuri lunghi, un foular rosso intorno al collo, una T-shirt nera e una magliettina bianca sotto di essa, un paio di jeans con uno strappo al ginocchio e scarpe da ginnastica – Un intruso alla Piazza della Stazione!>> sembrava allarmato.
    << C – 17 … calmo. Percepisco la sua Aura … è Gohan>> disse Xukog. I suo occhi gialli scintillavano, il Nobody di Goku era molto tranquillo nella sua fortezza. Si trovavano sempre a Crepuscopoli, alle spalle dell’Area del Tram. Infatti lì v’era un piccolo passaggio che conduceva in un bosco, e dopo il bosco v’era una villa abbandonata, quello era il quartier generale della banda di Xukog.
    << Cosa facciamo?>> chiese C – 17.
    << Va con tua sorella, uccidetelo>> perentorio Xukog. Nonostante fosse il Nobody del padre di quel ragazzo, non si fece scrupoli nel mandare C – 17 e la sorella, C – 18, una ragazza, bionda dagli occhi azzurrissimi come quelli del fratello, con un gilet blu e una maglietta a righe, una gonna e una calzamaglia, anche lei con scarpe da ginnastica, ad uccidere il piccolo Gohan.
    Gohan dal canto suo, correva verso l’Area del Tram, la sua Aura cresceva ad ogni passo. Giunse nell’Area del Tram, era del tutto distrutta anche quella, la pavimentazione era quasi assente, non c’era più nulla ormai.
    << Me la pagherai cara Xukog!>> stringeva i pugni.
    Intanto Fannie e Dan si erano gettati all’inseguimento di Gohan, il treno non era ancora arrivato, stava tardando.
    << Dannazione … Gohan!>> Dan era disperato, Keyblade in mano, la sua Aura stava cominciando a venir fuori. Fannie molto preoccupata, aspettava con ansia quel treno che sembrava non voler arrivare.
    Gohan si fermò al centro dell’Area del Tram.
    << XUKOG!!!!!>> urlò a gran voce. La sua Aura continuava a crescere.
    << Non arriverai mai a lui se prima non batti noi!>> C – 17 e C – 18 fecero il loro ingresso.
    << Voi siete … al servizio di Xukog! – disse mettendosi in posizione – Vi farò a pezzi!>> la rabbia scintillava nei suoi occhi, mentre i due suoi avversari erano molto tranquilli. Questo diede molto fastidio al giovane Gohan che caricò la sua Aura al massimo. La terra cominciava a tremare, C – 17 e C – 18 rimasero sorpresi da tale potenza.
    Gohan scattò e la battaglia ebbe inizio, cercava di tenere testa ai due avversari, che però riuscivano ad intercambiarsi, ad aiutarsi, ad impegnare Gohan su due fronti contemporaneamente. Ma il ragazzo sembrava reggere. Il dispendio di energie però andava oltre le capacità di Gohan, presto avrebbe ceduto. C – 17 riuscì a colpirlo, dopo minuti di estenuante difesa, con un pugno in faccia, scagliandolo lontano, C – 18 schizzò colpendo alla schiena, alzandolo in volo, e nuovamente C – 17 lo colpì nella bocca dello stomaco, tagliandogli il fiato. Gohan franò al suolo, C – 17 e C – 18 qualche metro più su si preparavano a colpirlo. Generano sfere di energia e le scagliarono a ripetizione là dove Gohan era caduto.
    << KA – ME – HA – ME – HA!!!!!!>> Gohan scagliò il suo colpo migliore in risposta ai proiettili di energia dei due Androidi. Riuscì a colpirli, la Kamehameha era parecchio potente. Il ragazzo schizzò subito, furibondo e colpì violentemente C – 17 nello stomaco e con un calcio lo colpì al fianco, alla milza, lanciandolo ancora più lontano. C – 18 gli si avventò contro, prendendolo per i capelli.
    << ARGH!!>> la ragazza creò una seconda sfera di energia pronta a colpirlo al cuore. Ma Gohan fece esplodere la sua Aura, usandola come scudo e fu molto efficace.
    << Non mi sconfiggerete!>> disse, attaccando C – 18, non fu molto gentile, anzi, un diretto in pieno volto l’aveva spedita lontano, poi si fiondò colpendola in pieno stomaco. La ragazza franò al suolo, come Gohan in precedenza. Il ragazzo si mise in posizione.
    << MASENKO!!!!>> disse unendo i palmi delle mani sulla fronte e generando un lampo giallastro molto potente. Il colpo raggiunse il suolo, là dove C – 18 stava rialzandosi, ma intanto C – 17 riuscì a colpire Gohan con un violento calcio, scagliandolo al suolo. Il ragazzo aveva subito il colpo, era tornato alla sua forma normale.
    Il treno era finalmente giunto alla Torre e dan e Fannie lo presero, dovevano soccorere Gohan, era in pericolo.
    Il giovane si rialzò, trasformandosi. C – 17 e C – 18 sopraggiunsero, avevano gli abiti strappati e sembravano furibondi. Specialmente C – 18.
    Anche Gohan era ridotto piuttosto male, l’ultimo colpo era stato il più forte di tutti, perché completamente inaspettato. Ma si era ripreso e pronto per riprendere lo scontro.
    << Vi farò a pezzi dannati!>> disse con rabbia crescente. La sua Aura dorata esplose nuovamente, cercando di intimorirli, ma questa volta anche i due Androidi erano fuori controllo. Gohan aveva assestato loro colpi piuttosto potenti e li aveva leggermente danneggiati.
    << Non può andare più veloce questo treno?!>> Fannie era in preda alla disperazione, dovevano salvare Gohan, mentre Daniel stava raccogliendo le energie per un eventuale battaglia.
    Gohan riprese a combattere, riusciva a reggere lo scontro, affrontando C – 17 e C – 18 uno alla volta molto bene. Mise nuovamente in difficoltà il ragazzo, con una violentissima serie, conclusasi con un violentissimo calcio. Ma C – 18 riuscì ad intervenire, braccandolo, permettendo a C – 17 di colpirlo in più punti.
    << NYAAAAHHH!!!!!!>> Gohan usò nuovamente la sua Aura per difendersi. Era piuttosto provato. C – 17 e C – 18 sopraggiunsero nuovamente, e il ragazzo si voltò verso di loro.
    << Non pensavo di dover ricorrere a questo – disse Gohan – ma non ho scelta!! – levò la mano sinistra – KEYBLADE!!!!!!>> una seconda Aura esplose nella mano sinistra di Gohan, che dovette concentrare molte energie per poter controllare un’Aura così potente. Il Keyblade venne, avvolto da un’Aura completamente dorata, un Keyblade completamente dorato, emanava un energia potentissima.
    “ Eccomi Gohan!!!” una voce potente proruppe nella mente di Gohan, che pareva però contento di sentirla.
    << Drago … sono felice di sentirti!>> disse piano.
    “ Facciamoli a pezzi! Sai come utilizzare la mia forza” rispose Drago.
    Gohan si scagliò contro i due Androidi, Keyblade nella sinistra, con la mano destra scagliò una sfera di energia e riprese la battaglia. Il Keyblade era parecchio forte, dava grattacapi a C – 18, mentre C – 17 doveva vedersela con Gohan stesso, che usava il braccio destro, e gambe. Era estremamente impari questo scontro.
    Il treno giunse finalmente a destinazione. Dan si fiondò fuori, cercando di percepire l’Aura do Gohan, seguito a ruota da Fannie.
    << Dovrebbe essere da questa parte!>> disse il ragazzo, Keyblade in mano, correndo veloce verso l’Area del Tram.
    Gohan cercava di tenere testa ai due Androidi, ma col Keyblade era molto più difficile. Non riusciva a reggere la loro velocità, sarebbe andato incontro ad una morte certa.
    “ Dannazione Gohan! Devi sfruttarmi al massimo, impugnami con la destra, non aver paura!” Gohan parve titubante, ma seguì il consiglio di Drago e passò alla destra, combattendo entrambi i suoi avversari con il Keyblade. La situazione si capovolse, Gohan riuscì ad accelerare, mise in difficoltà C – 18, colpendola a ripetizione con la sua arma, mentre teneva a bada C – 17 con la sinistra, gli scagliò contro il Keyblade lanciandolo.
    << MASENKO!!!>> urlò, colpendo nuovamente C – 18. Il Keyblade tornò al proprietario, si stava gasando. Poteva farcela. Si gettò verso C – 17 colpendolo a ripetizione, fece a brandelli parte della sua maglietta e per poco non riuscì a distruggerlo, se non fosse stato per il ritorno di C – 18 che con un calcio lo scagliò in aria.
    Lo scontro si spostò in cielo, questa volta però i due Androidi erano furibondi e cominciarono a combattere in coppia e non separatamente. E questa volta il Super Saiyan era nei guai. Cercò di tenere testa ai due Androidi ma fu quasi inutile, erano diventati più veloci di lui.
    << Ma quello che impugna Gohan è … ?>> Fannie rimase senza fiato.
    << UN KEYBLADE?!>> Dan rimase senza parole, anche Gohan, che aveva sempre snobbato gli allenamenti di Yen Sid, ora impugnava un Keyblade senza problemi, ed era in difficoltà.
    << Gohan!!!>> urlò Fannie. C – 18 la vide e scagliò una sfera tutta potenza contro di lei. Gohan agì senza pensare, fu più veloce del proiettile e usò il suo corpo come scudo, ne approfittò anche C – 17 che scagliò uno dei suoi colpi migliori, un fascio di pura energia a piena potenza, e ancora C – 18 lanciò sfere di energia a ripetizione verso Gohan, l’occasione per ucciderlo era fin troppo ghiotta. Fannie cercò di generare una barriera, ma fu quasi del tutto inutile, permise a Gohan di non morire all’istante. Dan era ancora sbalordito da tutto quanto. Gohan subì i colpi, proteggendo Fannie. Il suo corpo fumante stramazzò al suolo, lasciando Fannie inorridita e spaventata. Dan prese subito Gohan e con Fannie corse verso la Stazione, il povero Super Saiyan giaceva sulle spalle di Dan. Raggiunsero subito la Stazione e presero il treno. Fannie era disperata, macchiata del sangue di Gohan. Il ragazzo, steso nel treno, era svenuto. Un taglio netto all’occhio sinistro, altre ferite sparse e la cosa più orribile … il suo braccio sinistro non c’era più, sgorgava del sangue al suo posto, stava morendo dissanguato.
    << Heal!>> dissero insieme Fannie e Dan, cercando di dargli un po’ di sollievo. Stavano raggiungendo Yen Sid, presto lì lo avrebbero curato in maniera definitiva ed efficace.
    La Missione di Dexuk e Larxene era saltata. Ma i due non fecero subito ritorno al Castello, anzi, ne aprofittarono e andarono in giro, da soli. Era una specie di appuntamento. Dexuk non aveva idea di dove andare, perciò si recò a Crepuscopoli. Si trovavano sulla Torre, davanti al tramonto, soli. Roxas ed Axel, che in genere occupavano quel posto erano rientrati al castello. Dexuk si sedette, osservò il tramonto, seguito da Larxene che gli si appoggiò alla spalla.
    << Allora che si fa?>> chiese la ragazza.
    << Sai … per ora non ho programmi … potremmo fare di tutto>> disse Dexuk molto sinceramente. A Larxene parve piacere quel piano, del tutto figlio del caso. Non perse tempo, il numero XV, e la baciò. La strinse quanto più forte poteva, preso più che mai dalla Ninfa Selvaggia. Caddero all’indietro, al riparo dalla luce del sole e dal precipizio, e continuarono, presi dal momento.
    Passavano i minuti, erano ancora lì. D’untratto Dexuk ricordò una cosa e si staccò, scattando in piedi.
    << Che c’è?>> chiese Larxene, interdetta.
    << Mi sono ricordato una cosa!! – rispose Dexuk, dandosi uno schiaffo sulla fronte – Vieni!>> disse, prendendola per mano. L’Oscurità li avvolse e li trasportò poco più avanti nell’Area del Tram.
    << E che ci facciamo qui?>> Larxene pareva piuttosto scettica, ma Dexuk fiducioso la trascinò verso un’apertura. Si ritrovarono in un boschetto, la luce filtrava tra le chiome degli alberi, il luogo era molto riparato ed estremamente bello.
    << Qui di certo non ci trovano>> disse Dexuk sorridendo.
    << Ci potevi pensare anche prima>> rispose Larxene sfiorandogli ancora il volto con il dorso della mano.
    << Vero ma … beh … credevo ti piacesse di più il tramonto>> replicò il ragazzo con tutta sincerità.
    << Non costa mai nulla – riprese Larxene, avvicinandosi – chiedere … >> e ripresero da dove avevano interrotto.
    << Dexuk e Larxene NON sono al Castello della Bestia>> sbottò Xaldin, furibondo.
    << Come mai?!>> Saix rimase esterrefatto, aveva dato chiarissime disposizioni.
    << La copertura è saltata, da quello che ho notato – esordì Axel – c’erano bruciature nella Sala da Ballo e la Bestia era lì, probabilmente Dexuk è stato poco accorto>> la sua analisi era stata molto accurata, era andato, su mandato di Xemnas, a controllare la Missione di Larxene e Dexuk.
    << E allora dove diavolo sono?! – sbottò Vexen – Qui bisogna lavorare!!>> Vexen aveva una grandissima cultura del lavoro e quanto stava accadendo non poteva essere tollerato.
    << Calmati vecchio – Zexion con una calma glaciale cercò di placare Vexen – Forse so dove sono … potremmo mandarci Lexeaus>> aveva chiuso il Lexicon sbattendolo, come Vexen, non approvava quanto stava succedendo.
    << No! – Xigbar prese la parola – Vado io>> e svanì subito nell’Oscurità.
    << Il rendimento in Missione non è calato – disse Xemnas – anzi! Guardate quanti Cuori … gran parte provengono dal Castello della Bestia>> osservava, dalla vetrata dell’Area Grigia, Kingdom Hearts sempre con quel fare un po’ sognatore. Ma era un’ossessione, non un sogno.
    Xigbar giunse quasi subito a Crepuscopoli.
    << C’è qualcuno>> mormorò Dexuk a Larxene, staccandosi di poco. Scrutò fuori, dovendosi allontanare dalla ragazza, evocò il Keyblade e avanzò lentamente, senza far rumore. Lo stesso però fece Larxene, avvicinandosi, coltelli alle mani.
    << Tranquilli ragazzi – disse Xigbar, rasserenando Dexuk e Larxene – sono io>>
    << Ciao Xigbar … che ci fai qui?>> chiese Dexuk, conficcando il Keyblade nel terreno.
    << Vi paro le chiappe ecco cosa, sanno che hai fatto saltare la missione e si chiedono dove siate … quindi sono venuto qui, prima che vi mettiate seriamente nei guai!>> rispose Xigbar, molto schietto.
    << Come?!>> Larxene rimase spiazzata.
    << Tu, torna al castello, sta nella tua stanza o in quella di Dex … mentre per quanto riguarda te … ho una missioncina da farti fare>> continuò Xigbar. Larxene svanì poco dopo, dando un ultimo saluto a Dexuk. Il ragazzo rimase concentrato sulla missione di Xigbar.
    << Vedi è molto semplice … devi strappare un dente al Gramo … è un Heartless gigante che ogni tanto si fa vedere vicino al Castello>> spiegò Xigbar.
    << Devo solo strappargli un dente? Beh … sarà semplice ucciderlo … >> disse Dexuk.
    << No no, non devi ucciderlo, devi solo strappargli un canino. Il Gramo è un Heartless Purosangue … non devi ucciderlo, serve vivo. Devi solo togliergli un dente>> continuò Xigbar, svanendo.
    Il Gramo doveva trovarsi nelle vicinanze del Castello dell’Organizzazione, per questo Dexuk si portò all’ingresso del Castello e cominciò a cercare. Non dovette aspettare molto, notò un enorme cane nero egersi di fronte a lui, stava sbranando alcuni Shadows, quando si accorse dell’arrivo del numero XV. Svanì nell’ombra.
    << Ma cosa?!>> pochi istanti dopo sbucò accanto a Dexuk colpendolo con una potentissima zampata.
    << Dananzione!>> il ragazzo fu scagliato lontano, ma si fermò all’istante in aria. Il Gramo ringhiò, mostrando i denti, molto affilati, le orecchie tesissime e il pelo folto ed estremamente scuro, si confondeva con la zona, e riusciva a svanire nell’Oscurità a suo piacimento. Un suo morso non sarebbe stato di certo salutare per Dexuk. Era enorme, ma questo era solo un eufemismo. Dexuk tornò al suolo, e si preparò a combattere.ma nuovamente il Gramo svanì, apparendo accanto a lui, questa volta però il ragazzo era pronto e usò la barriera Reflex per proteggersi dalle zanne dell’Heartless.
    << Ma quanto è potente?!>> una zanna però era rimasta incastrata nella barriera. Un vero colpo di fortuna, ma il Gramo non aveva alcuna intenzione di lasciarlo andare.
    << Ho bisogno di quella zanna … devo tramortirlo!>> disse Dexuk, molto deciso, doveva cercare di liberarsi da quella morsa. Ma le fauci del Gramo erano possenti, non mollavano la presa, stavano spezzando la barriera. Il ragazzo si trasportò nell’Oscruità, ma anche il Gramo fece altrettanto. Il dente cadde a terra, la barriera si era infranta.
    << Eccolo lì!>> Dexuk lo riconobbe scintillante. Doveva recuperarla, in un modo o nell’altro. Lanciò una sfera di fuoco nero contro il Gramo a piena potenza, ma questo la mangiò, ingrossandosi.
    << Non è possibile!>> disse sconcertato. E allora dovette essere maledettamente veloce, si gettò capofitto verso la zanna e la prese, il Gramo lo morse alla gamba ma Dexuk si divincolò da quella presa con uno sforzo atroce, per poco non la perse. Poi scomparve nell’Oscurità. Riapparve all’entrata del castello, un dolore atroce percorreva la sua gamba destra, il morso gliel’aveva quasi staccata, ma riuscì ad avanzare. Intanto Larxene si trovava in camera sua, e si annoiava a morte, fissava il soffitto pensierosa, stesa sul letto.
    << Mi faccio un giro … >> disse, alzandosi e uscendo dalla stanza. Percorse qualche decina di metri prima di trovarsi davanti un Dexuk smorto accasciato al suolo, stava strisciando, con una zanna nella mano destra, cercava di avanzare.
    << Dex!!!!>> disse, andandogli incontro. Lo sollevò da terra e notò la gamba completamente ricoperta di sangue.
    << Ma che missione ti ha fatto svolgere … >> riuscì a dire, avanzando con lui.
    << Dannazione!!!>> Xigbar corse loro incontro.
    << Lo ha morso … non ci voleva>> disse, guardandogli la gamba e prendendo la zanna.
    << Bravo Capitan Ovvio … e adesso?>> chiese Larxene, piuttosto irritata.
    << Adesso portalo subito in infermeria!>> disse Xigbar, pareva un po’ allarmato. Insieme i due si trasportarono nell’infermeria, e consegnarono Dexuk al Moguri medico. Dexuk si sarebbe ristabilito molto presto, la ferita non era troppo profonda, e nella notte si sarebbe ripreso.
    << Oh … si riprenderà molto in fretta. È quel morso che mi preoccupa>> disse Xigbar a Larxene, molto pensieroso.
    << In che senso?!>> parve allarmata.
    << Si dice che il morso del Gramo sia particolarmente nocivo, per questo riesce a divorare senza alcun problema orde di Heartless e i cuori che catturano. Il punto è che sono solo dicerie … >> disse, andandosene.
    Anche Larxene se ne andò, un po’ stanca, eppure avrebbe preferito restare lì. Ma domani la aspettava una Missione molto dura, affidatale da Saix dopo la disastrosa uscita al Castello della Bestia. Per Dexuk invece non v’erano informazioni, non dopo almeno questo infortunio. Ma quel era il piano di Xigbar.
    << Dovrebbe forgiarmi un’ottima arma … >> disse, guardando la zanna. La notte passò molto lentamente, Dexuk sentiva fitte lancinanti percorrergli la gamba destra, sudava freddo. Nel sonno continuava a vedere il Gramo, gli correva incontro, cercava di terminare il lavoro avviato con il morso alla gamba. Non fu una notte tranquilla per il numero XV. Il Moguri medico intanto, imbottendolo di morfina, cercava di non fargli sentire troppo dolore, mentre con punti di sutura cercava di mettere in sesto la sua gamba. Un Elisir sarebbe stato molto più efficace per la ferita, ma in quel momento non ne aveva a disposizione.


    Buona lettura!!!!
     
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  12. Padfoot96
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    Salve a tutti, scusate l'attesa e l'assenza, ho avuto parecchio da fare e non mi sono dedicato a dovere alla stesura del capitolo, stasera pronto per voi!!!
    Dopo il pasticcio combinato nella Missioen con Larxene, Dexuk si è ritrovato dinanzi un Heartless estremamente potente, il Gramo, e per il rotto della cuffia ne è uscito vivo e con la zanna richiesta dal vecchio Xigbar, cosa vorranno farne?

    CAPITOLO XIX
    Il Fabbro Totosai


    La notte passò, finalmente. Dexuk aveva smesso di soffrire, fortunatamente, grazie ad una resistenza straordinaria. Riuscì a riprendersi quasi del tutto la mattina dopo, anche se non era ancora del tutto in grado di camminare. Purtroppo però erano già le dieci del mattino, erano tutti in Missione, compresa Larxene, che aveva dormito, da quanto saputo da Xigbar, nella sua stanza.
    << Se riesci a camminare, ti devo portare in un posto>> gli disse Xigbar quel giorno, stringendo in mano la zanna del Gramo. Dexuk annuì, alzandosi. Era steso sul letto fino a pochi secondi prima, ma voleva assolutamente andare con Xigbar, forse riguardava la zanna che aveva recuperato e voleva saperne di più. A fatica camminava, la gamba faceva male ad ogni passo, ma ugualmente volle seguire Xigbar.
    Il numero II aprì un varco e insieme entrarono.
    In pochi istanti si ritrovarono in un posto strano, erano nel cratere di un vulcano, il caldo era insopportabile, ma Xigbar andò avanti come se nulla fosse, entrando nella bocca di uno scheletro. Un mostro morto e le sue ossa avevano creato una specie di caverna, ma quale creatura poteva abitarvici?
    << Totosai, ci sei?>> chiese Xigbar entrato, seguito da Dexuk.
    << Xigbar?>> richiese una voce stridula. Un vecchio si fece avanti, un po’ gobbo, una pelata e pochi capelli raccolti dalla nuca, con gli occhi enormi e maglietta e pantaloni verdi, con righe di un verdone scuro. I lunghi baffi bianchi erano stropicciati dalle sue mani, sembrava gracilino.
    << Come può un uomo vivere in questo posto … >> disse piano Dexuk.
    << Questo, Dex, è il fabbro Totosai – riprese Xigbar, presentando il vecchio fabbro a Dexuk – che mi dici di questa?>> continuò, parlando con Totosai, lanciandogli la zanna del Gramo.
    << Oh … non male davvero … si potrebbe far qualcosa con questa zanna … ma ha un enorme potere Oscuro>> disse Totosai, guardandola da vicino, gli occhi si fecero se possibili, ancora più grandi.
    << Si, va benissimo, serve una spada a questo ragazzo>> disse Xigbar, presentandogli Dexuk.
    << Mi ricordi parecchio quel Mezzodemone rincitrullito …>> convenne Totosai, guardando fisso Dexuk negli occhi.
    << Mezzo … cosa?!>> disse Dexuk prima che Xigbar svanisse e che giungesse un ragazzo.
    << TOTOSAI!!>> ringhiò, i capelli lunghissimi e bianchi, gli occhi di un giallo intenso e una tunica rossa. Portava una strana collana.
    << Inuyasha … parlavo proprio di te>> disse Totosai, prima che il ragazzo di nome Inuyasha gli pose davanti un fagotto.
    << Cosa c’è lì dentro?>> chiese il vecchio fabbro.
    << Aprilo e muoviti>> sbottò seccamente Inuyasha.
    << UAAAAAAAAHH!! AAAAH!!>> Totosai cominciò a piangere, una spada spezzata si trovava all’interno del fagotto.
    << Cosa hai fatto alla mia Tessaiga? – chiese, prendendo una metà della spada – Idiota … >>
    << Un demone di nome Goshinki l’ha spezzata … puoi ripararla?>> chiese Inuyasha, addolcendosi di poco.
    << Sono il grande Totosai, forgiatore di Tessaiga, certo che posso ripararla, mi basteranno tre giorni e tre notti … ma mi serve un giunto>> continuò Totosai, impugnando una metà di Tessaiga.
    << Un giunto?>> chiese Inuyahsa, curioso.
    << Apri la bocca Inuyasha>> disse Totosai, prendendo una tenaglia.
    << Così?>> chiese Inuyasha, spalancando la bocca. Totosai, veloceemente, staccò un canino al ragazzo.
    << Questo farà malissimo!>> disse Dexuk, chiudendo un occhio.
    << AHIA!!!!! Ma sei impazzito, vecchiaccio?!>> si lamentò Inuyasha, tirandogli un pugno in testa.
    << Non lamentarti!! Ti ricrescerà in mezza giornata!>> rimandò Totosai.
    Inuyasha si accorse di Dexuk, finalmente, lo squadrò per qualche secondo, prima di prendere la parola.
    << E tu chi diavolo sei?>> chiese.
    << LEVATI!>> disse Dexuk, evocando il Keyblade. Uno Shadow si era lanciato alle spalle di Inuyasha e lo tranciò di netto. Il ragazzo dal vestito rosso rimase per qualche secondo stupito.
    << Dexuk, piacere>> disse poi il numero XV, guardando Inuyasha negli occhi.
    << I – Inuyasha>> il ragazzo era ancora leggermente sopreso.
    << Totosai … è lui quel Mezzocoso che mi somigliava?>> chiese Dexuk al vecchio fabbro.
    << Si è lui … >> rispose Totosai, fissando intensamente Tessaiga, o almeno, quanto ne restava.
    << Sono un Mezzodemone!>> sbottò Inuyasha, quasi offeso. Detestava essere un Mezzodemone, il suo sogno era diventare finalmente un Demone completo, ma preferiva essere chiamato in quel modo, piuttosto che Mezzocoso.
    << Fa lo stesso – replicò Dexuk, avvicinandosi a Totosai – per la mia spada?>> chiese.
    << Oh … la tua … sarà pronta in una settimana, prima devo risistemare Tessaiga … >> disse, sospirando profondamente. Dexuk parve soddisfatto e si avviò.
    << Tronerò fra una settimana Totosai!>> disse, allontanandosi quanto più poteva per poter aprire un varco Oscuro. Stava per apirlo quando Inuyasha gli sbucò alle spalle.
    << Puzzi di Mezzodemone>> disse annusandolo.
    << Ma che fai?!>> sbottò Dexuk, irritato. Notò due orecchie canine, si stava comportando come un cane.
    << Mi ha mandato Totosai a chiamarti … quindi torniamo indietro>> replicò Inuyasha, sembrava irritato del fatto di essere usato come messaggero. Rapidamente i due raggiunsero Totosai.
    << Allora ragazzo … resta con Inuyasha, vi porterò entrambe le spade nello stesso giorno>> disse il vecchio fabbro.
    << Non credo di poter restare qui per così tanto tempo … >> disse Dexuk.
    << Sono appena tre giorni e tre notti, non ti costerà nulla>> sbottò Inuyasha, pareva ansioso di andarsene da quel posto.
    Dexuk doveva riuscire a contattare l’Organizzazione, ma non sapeva come. Decise però di tornare al castello, cercò di congedarsi in qualche modo, promettendo di far ritorno di lì a tre giorni, ma doveva divincolarsi da quella stretta. Riuscì ad allontanarsi dalla caverna di Totosai.
    << Oh accipicchia … >> sospirò, quando, inaspettatamente, si aprì innanzi a lui un varco Oscuro.
    << Allora dove ti eri cacciato?!>> proruppe Larxene uscendo dal varco, afferrandolo per un braccio e portandolo verso la caverna.
    << Ma che fai?!>> Dexuk si mosse verso il varco, trascinandola con tutta la forza che aveva in corpo.
    << Ah … giusto … dall’altra parte!>> si fermò Larxene, massaggiandosi la fronte, conscia della gaffe appena fatta. I due varcarono il corridoio Oscuro, diretti al Castello.
    << Dannazione, oggi non hai fatto niente, sai che Saix si infurierà di brutto vero?>> disse Larxene, divertita.
    << Beh … è colpa di Xigbar!>> sbottò Dexuk, cercando di difendersi.
    << Oggi ti dovevano esentare dalle Missioni, ma non trovandoti a letto ma in giro hanno deciso di … beh … farti lavorare un pochetto>> disse Larxene, grattandosi la testa. Dexuk l’abbracciò, per qualche secondo. Non la vedeva dall’inizio della giornata e cercò subito il contatto.
    << Forza andiamo, prima che si arrabbino sul serio>> disse larxene, facendogli l’occhiolino. I due velocemente raggiunsero l’Area Grigia, ormai centro della vita nell’Organizzazione, lì c’erano davvero tutti e qualcuno cominciò ad applaudire l’ingresso del numero XV, Dexuk e della numero XII Larxene. Saix aveva riservato a Dexuk un posto accanto a lui e Luxord, mentre Larxene si sedette tra Axel e Roxas, di fronte a loro.
    << Ma siamo sempre allo stesso tavolo?>> chiese Axel guardandoli.
    << Capita Axel … >> rispose Dexuk, molto sereno.
    << Come niente te ne sei andato, vero Dexuk?>> chiese Saix, i lunghi capelli blu e gli occhi gialli.
    << Ero con Xigbar e di certo non sono andato a perdere tempo, sapevo di non dover partecipare ad alcuna missione … >> ma Saix lo ammutolì, con un cenno della mano.
    << Xigbar ti ha portato nell’epoca Sengoku se non sbaglio … la tua Missione, dopo mangiato, è là>> decretò.
    << Molto bene … >> disse Dexuk.
    << Cosa misteriosa il tempo … come il destino! – esordì Luxord, tirando fuori le sue carte – Sai Dexuk … ci sono Mondi con diverse cognizioni temporali e spaziali … un giorno qui può equivalere ad anni in alcuni casi>> disse.
    << Davvero?>> Dexuk parve molto interessato al riguardo.
    << Oh si! Per esempio … Xigbar, molto spesso fa un giro nell’epoca Sengoku, e quando torna dopo un pochetto, penso qualche ora, nuovamente va da quel tale di nome Totosai … con le armi riparate e pronte all’uso … una volta gliel’ho chiesto … diceva di dover aspettare tre o quattro giorni e con poche ore di qui, passa parecchio tempo laggiù>> rispose Luxord, continuando a guardare e mescolare il mazzo di carte. Ogni tanto ne estraeva una e la fissava, perplesso.
    Anche Dexuk rimase perplesso per qualche secondo, poi si riprese e terminò la sua cena. Quasi immediatamente Saix aprì un varco oscuro facendo segno a Dexuk di andare subito.
    << Diamine Saix, fammi almeno digerire!>> si lamentò Black Winged Angel.
    << Va e basta>> decretò Saix. Dexuk sbuffò ed entrò nel varco.
    << Però potevate aspettare un pochetto>> disse Larxene, finendo la cena e andando nella sua stanza.
    << Ti lamenti troppo Larxy!>> disse Axel con un sorrisetto.
    << Rosso, fatti gli affaracci tuoi>> sbottò la Ninfa Selvaggia, svanendo nel buio.

    ***


    Intanto, alla Torre Misteriosa, erano già passati tre giorni.
    Gohan era steso sul suo letto, immobile, senza il braccio sinistro e fissava il soffitto. Nella sua mente ripercorreva lo scontro fra lui e gli Androidi al servizio di Xukog, e ogni tanto si toccava la spalla sinistra, orfana del suo braccio.
    << Sono tre giorni che non si muove da quel letto … >> disse Fannie, molto preoccupata.
    << È stato ferito – disse Dan – nel suo orgoglio>> concluse, molto calmo.
    << I Saiyan – riprese yen Sid, guardando fuori dalla finestra, ancora rotta – hanno un fortissimo senso dell’orgoglio. Sono guerrieri, nati per la guerra, per diventare i più forti, per mostrarsi più forti. Gohan ora è più Saiyan che mai, e questa sconfitta brucia>> Yen Sid chiarì molte cose riguardo il giovane Gohan.
    << Non posso credere che sia successo … >> mormorò Gohan alzandosi dal letto. Si toccava la spalla, faceva un po’ male, ma stava bene. Era diventato leggermente più alto, la cicatrice sull’occhio sinistro era spaventosa.
    << Come faccio a vederci ancora con questa cicatrice?>> si chiese, toccandola. Il suo occhio reagiva bene. Ma la sua Aura ne aveva risentito, e tanto. Cercò di caricare la propria Aura, ma ottenne poco, non riusciva a trasformarsi.
    << Cosa mi succede?!>> era disperato, per tre giorni, da quando era tornato alla Torre, era rimasto a letto e non riusciva a trasformarsi in Super Saiyan. E la cosa lo preoccupava tantissimo.
    << Gohan, sei sveglio?>> Fannie bussò alla porta, il ragazzo, molto gentilmente, la aprì.
    << Dimmi pure Fannie>> disse Gohan. Ma la ragazza lo abbracciò, lasciandolo interdetto.
    << Siamo tutti preoccupati … stai bene?>> gli chiese, guardandolo negli occhi.
    << S – Si … grazie dell’interessamento>> sorrise Gohan.
    << La tua Energia sta crollando Gohan>> disse Yen Sid, vedendolo.
    << Non riesco a trasformarmi>> ammise Gohan, un po’ imbarazzato.
    << Credo sia normale, dobbiamo intervenire>> continuò il vecchio.
    << E cosa dobbiamo fare?>> chiese Gohan.
    << Arrabbiati – rispose prontamente Yen Sid – lascia esplodere tutta la rabbia che hai in corpo>>
    << È quello che cerco di fare, ma non funziona>> disse Gohan, rammaricato.
    << Sei inutile!! – ringhiò Yen Sid – Un incapace! Tuo padre si vergognerebbe di te!>> a quelle ultime parole scattò qualcosa in Gohan, la sua Aura divenne dorata i capelli si alzarono, gli occhi da scuri divennero verdissimi, persino la cicatrice sull’occhio sinistro parve illuminarsi.
    << NON PRENDERTI GIOCO DI ME!!!!!!>> tuonò, lasciando esplodere un’ Aura completamente diversa da prima, più potente. Quasi in automatico comparve il Keyblade nella sua mano, lasciando Yen Sid di stucco.
    << E quello da dove esce?!>> disse sbalordito. Gohan tornò in sé, l’Aura dorata si attenuò, ma rimase trasformato.
    << Oh … questo! Beh … ricordi quando riprese me e Dan l’ultima volta? Ci chiese di riprendere gli esercizi per evocare il Keyblade ed ecco … quella sera nella mia stanza ho sentito una voce e sono riuscito ad evocare questo Keyblade>> spiegò Gohan, guardando la sua arma.
    << Dragon Heart – mormorò Yen Sid, prendendolo – Un altro Keyblade leggendario, come Anima di Fenice … solo un cuore forte può impugnarlo, sei in comunicazione col Drago che risiede al suo interno. Questo Keyblade ha un potere di attacco eccezionale, la difesa però è bassa, almeno, in relazione all’attacco, è molto squilibrato. Bisogna essere bravi per riuscire a gestirlo a dovere>> disse il vecchio, cercando di analizzare accuratamente il Keyblade di Gohan.
    << Ora che hai un solo braccio – riprese il vecchio – dovrai esercitarti col Keyblade e migliorarti>> concluse Yen Sid. Gohan annuì e insieme a Dan si preparò all’allenamento.

    ***


    << Maledizione, non pensavo di dover affrontare subito la Missione>> ammise Dexuk, in stanza.
    << Neanch’io Dex … >> disse Larxene, negli ultimi giorni era sempre lì in camera. Dexuk stava cambiandosi, pronto per la Missione nell’epoca Sengoku. Il giovane però sembrava parecchio motivato, dopotutto, se quello che aveva detto Luxord era vero …
    << Finalmente avrò la mia spada!>> disse aprendo il varco Oscuro, con un gran sorriso. Larxene parve rispondergli e avvicinandosi gli diede qualcosa.
    << Sarebbe?>> chiese Dexuk, prendendolo in mano.
    << Ne ho uno anch’io, ti aiuterà nella comunicazione>> rispose pronta la Ninfa Selvaggia, facendogli l’occhiolino e Dexuk svanì.
    Si ritrovò in una radura, c’era un gruppo di ragazzi seduti attorno ad un fuoco e riconobbe Inuyasha. In quell’istante attorno a quel gruppo comparvero decine di Heartless.
    << Attenzione!!! Adesso Inuyasha non può aiutarci!>> disse un altro ragazzo, alto, con i capelli corti ed una tunica, sembrava un monaco, impugnava un bastone e con quello cercò di difendersi. Altre due ragazze erano con lui. La prima armata di un enorme boomerang, vestita con un lungo kimono e i capelli neri sciolti, mentre l’arta, con arco e frecce, aveva indumenti diversi, molto più moderni rispetto a quell’epoca, aveva i capelli lunghi, scurissimi e gli occhi molto più chiari. Gli Heartless erano troppi per loro, erano tutti cani, ma Inuyasha era lì seduto, non pareva voler combattere, era diverso.
    << Keyblade>> mormorò Dexuk, le nere fiamme avvolsero la sua mano destra e il Keyblade comparve. Quegli Heartless erano Soldati, andavano distrutti per portare i loro cuori a Kingdom Hearts. Cercò di essere quanto più rapido possibile. Un Soldato si avventò contro la ragazza armata di arco e frecce.
    << Divina Kagome attenta!!>> urlò il monaco, quando dexuk con un fendente rapidissimo fece fuori quell’Heartless e in serie anche gli altri. Kagome si era rannicchiata, mentre tutti gli Heartless erano rimasti fermi. Dexuk, di fronte a quel gruppo, comparve, conficcando il Keyblade nel terreno e in quel momento tutti gli Heartless svanirono in uno sbuffo di fumo, liberando i cuori da loro imprigionati.
    << Come avevi promesso – disse Inuyasha – sei venuto al terzo giorno>> ma il Mezzodemone era diverso: i capelli lunghi neri, non c’erano più le orecchie canine e gli artigli, era un uomo.
    << Inuyasha, conosci questo tipo?>> chiese il monaco.
    << Si bonzo … l’ho incotrato da Totosai … puzza di Mezzodemone>> rispose Inuyasha, tirando su col naso.
    << Mezzodemone?!>> la ragazza di nome Kagome rimase sbalordita e osservò meglio Dexuk, alla luce del fuoco, i suoi capelli grigi potevano ricondurlo ad una vaga somiglianza con Inuyasha, ma gli occhi grigi non lasciavano possibilità.
    << A proposito – proruppe la ragazza con il boomerang – Totosai non dovrebbe essere già qui?>>
    << Giusto Sango!>> rispose il bonzo, sorridendole.
    << Ehi!! Consideratemi!!!>> urlò un bambinetto saltando in mezzo al gruppetto. Era davvero molto piccolo, i capelli chiari e gli occhietti verdi, vispi. Aveva un enorme coda, dal pelo molto folto e portava una specie di gilet sopra una tunica azzurrina. Un piccolo gattino si trovava accanto alla ragazza di nome Sango, dal pelo chiaro, con una macchiolina a forma di rombo sulla fronte e due code. Fissando Dexuk prese fuoco e si trasformò in un’enorme tigre dai denti a sciabola.
    << Buona Kirara>> disse Sango, accarezzandole la testa. La tigre di nome Kirara parve tranquillizzarsi, ma allo stesso tempo era evidentemente riservata nei confronti di Dexuk.
    << Che ti è successo … Inuyasha?>> chiese Dexuk non curandosi degli altri.
    << Non sono affari tuoi>> sbottò Inuyasha.
    << Tranquillo, piccolo Shippo>> disse Kagome ad un tratto, prendendo in braccio il bambinetto.
    << Passiamo alla presentazioni? Io sono Miroku … >> ma il monaco fu zittito da Dexuk stesso.
    << Sono qui solo per la spada che deve portarmi Totosai e per ammazzare esseri come quelli che vi hanno attaccato prima, non servono presentazioni>> disse freddamente il numero XV.
    << Ti pare il modo di parlare?!>> si infuriò Kagome. Dexuk la congelò con lo sguardo, fissandola negli occhi. Un tuono fragoroso, un lampo toccò terra e comparve una mucca con tre occhi e Totosai su di essa.
    << Salve a tutti>> salutò il vecchio fabbro. Subito lanciò la spada a Dexuk, vedendolo.
    << È stata una faticaccia, il potere oscuro che contiene quella spada è enorme, mai più ne forgerò una simile, si chiama Kurai, trattala bene>> disse Totosai, scendendo dal suo destriero.
    << Kurai … >> mormorò Dexuk, impugnandola. Si sentì invadere dal potere della zanna del Gramo, una forza strepitosa. Lunga un metro e mezzo, sembrava parecchio rovinata, come Tessaiga, riparata e riconsegnata ad Inuyasha. Ma al contatto con Dexuk, la spada mutò, la lama raddoppiò anche in lunghezza, era del tutto diversa, eppure non pesava molto, anzi, riusciva a brandirla con una mano.
    << Ha un potere straordinario>> Mirokou osservò attentamente la lama Kurai. In quel mentre comparvero altri Heartless.
    << Lasciateli a me>> disse Dexuk, impugnando Kurai. Si scagliò all’attacco e tranciò di netto un paio di Soldati, ma altri lo attaccarono alle spalle. Rapidissimo, riuscì a voltarsi e a parare i colpi. Vide un flusso oscuro passare di fronte a lui e agli Heartless.
    << Colpisci il flusso!!>> urlò Totosai, spostandosi. Dexuk diede ascolto a Totosai, dopotutto, l’aveva forgiata lui, conosceva appieno le possibilità della sua spada, e colpì il flusso. Il colpo fu violentissimo e spazzò via tutti gli Heartless che si trovavano oltre il flusso colpito. Si erano generati una serie di fasci oscuri che aveva travolto gli Heartless, non lasciando loro scampo.
    << È molto simile alla Cicatrice del Vento>> disse Inuyasha, osservandolo.
    << È lo Squarcio del Buio … quella lama ha una serie di tecniche Oscure davvero terribili, vanno oltre la potenza di Tessaiga stessa>> disse Totosai.
    Altri cuori erano stati liberati in quell’istante, e la spada tornò alla sua forma originale.
    << Totosai – proruppe Dexuk, andandogli incontro – cos’altro sa fare la Kurai?>> chiese.
    << Lo devi scoprire da solo, ragazzo>> disse Totosai, tirando su col naso. Dexuk parve accettare quella risposta.
    << Dex!!! Ci sei?>> il regalo di Larxene cominciò a parlare, e Dexuk si allontanò per poter rispondere.
    << Dimmi Larxy>>
    << Rientra al Castello, la prossima missione sarà in coppia, non so con chi però>> disse Larxene.
    << Bene, ritornerò subito>> chiuse la chiamata Dexuk, tornando in mezzo a quel gruppetto. Totosai gli diede un fodero.
    << Mi raccomando, Dex … cura bene la Kurai>> disse Totosai consegnandogli il fodero. Dexuk, riposta la Kurai si allontanò da lì, cercando di essere veloce e aprì il varco.
    << Oh, eccoti!!>> disse Larxene. Dexuk era tornato nella sua stanza, là dove la Ninfa l’aveva richiamato.
    << Allora che Missione c’è?>> chiese Dexuk, sedendosi sul letto con calma.
    << Nessuna! – rispose Larxene, prontamente – mi ero solo stancata di vederti sempre in Missione … dovresti ringraziarmi!>> concluse la Ninfa ammiccando.
    << Oh … beh … grazie!>> rìreplicò Dexuk, visibilmente sollevato. Si buttò sul letto, togliendosi la tunica, era molto sudato e stanco. << Ho sudato parecchio, ma ne è valsa la pena … >> sospirò, tirando fuori la Kurai. La osservò a lungo, non curandosi di una Larxene che si sedeva accanto a lui. Ma d’un tratto parve accorgersi della ragazza accanto a lui, diventando quasi rigido.
    << Ehi … che hai?>> gli chiese la ragazza, accorgendosi della situazione, era la prima vlta che Dexuk si compotava in quel modo.
    << Sono solo … stanco>> disse il ragazzo alzandosi e tirando fuori le coperte, pronto a dormire.
    << Allora dormiamo>> convenne la Ninfa, togliendosi anche lei la tunica. Dexuk continuò a non badarci, e qualcuno al posto suo di certo ne avrebbe aprofittato, o almeno, sarebbe risultato leggermente più interessato rispetto a lui, che però manteneva la sua compostezza.
    I due si coricarono e dopo qualche secondo Dexuk crollò in un sonno profondo, mentre Larxene rimase un po’ delusa.
    << Ma … forse è davvero stanco>> sbottò, qualcosa nel suo piano era andato storto quella sera.
    << Il C.O>> proruppe Xemnas nella riunione speciale. Vi parteciparono pochi membri, tra i quali Marluxia, Xaldin, Xigbar, Axel, Zexion, Vexen, Lexeaus e Saix.
    << Dobbiamo attivarci immediatamente. Sento che il ragazzo è vicino. Di conseguenza organizzerete una spedizione al Castello, Naminé sarà fondamentale>>
    << Certo Xemnas … organizzeremo … >> disse scettico Vexen.
    << Beh, vecchiaccio, tu sarai il primo ad andare lì!>> ringhiò Xaldin.
    << Marluxia … guidi tu al spedizione>> disse Saix, quasi perentorio come Xemnas. Il numero XI annuì.
    << Sceglierò io il resto della squadra>> disse con un sorriso.
    << Perfetto … sono fottuto>> dissero Axel e Zexion all’unisono.
    << Numero XI … scegli con calma e fammi rapporto domattina, andate>> decretò infine Xemnas, scomparendo per primo.
    << Oh ma che rottura!!! – disse Axel – Non mi va di andare al C.O … >> sbottò, prima di incrociare lo sguardo di Saix. Intuì che qualcosa non andava eppure mantenne la proverbiale simpatia.
    << Cosa guardi … leso?>> disse sprezzante.
    << Attento a come parli rosso>> replicò calmo Saix.
    << Ora cominciano … >> disse Zexion.
    << SI ACCETTANO SCOMMESSE!!!!>> urlarono invece Xigbar e Xaldin. Non si sa come, ma avevano tirato fuori un paio di boccali di birra e stavano bevendo. Pian piano però la sala si svuotò e tutti i membri si coricarono, tutti, tranne Xemnas. Come al solito si trovava all’esterno, sulla terrazza, contemplando Kingdom Hearts. Cercava di sfiorarlo con le mani, ma era irraggiungibile, le stringeva in un pugno e borbottava a lungo. Le sue frasi non avevano senso, non si comprendevano, sembravano espresse con un’ altra lingua e accento diverso. Ma anche lui, poi, si ritirò nelle sue stanze.

    Buona lettura!!! ^^
     
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  13. Mike McKillen
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    è sempre più bella, pad ;)
     
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  14. Padfoot96
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    Salve a tutti, sono tornato con il nuovo capitolo, scusate l'attesa,ma mi ci è voluto più tempo del previsto e ho avuto anche poco tempo a disposizione ultimamente per scrivere, mi spiace ç____ç

    CAPITOLO XX
    Il Castello dell’Oblio


    La mattina dopo i due si svegliarono presto, Dexuk sembrava più pimpante rispetto alla sera precedente, mentre Larxene pareva delusa, ma solo leggermente. Ma quella mattina anche altri erano preoccupati, altri come Axel e Zexion.
    << Marluxia ha appeso l’elenco della squadra … >> disse il numero VI sollevando lo sguardo dal suo Lexicon.
    << Non posso crederci … >> sospirò Axel, molto distaccato.
    Marluxia aveva scritto quasi subito l’elenco dei suoi compagni. Quasi metà dell’Organizzazione avrebbe partecipato alla spedizione al Castello dell’Oblio. Il Castello dell’Oblio era, a detto di Zexion, una specie di succursale del Castello principale, nel Mondo che non Esiste. Però solamente Saix e Xemnas conoscevano l’esatta ubicazione del luogo, e di conseguenza, anche Marluxia. L’elenco, corposo, comprendeva parecchi membri anziani dell’Organizzazione, come Vexen, Lexeaus e Zexion, ed i “nuovi” Axel, Larxene e lo stesso Marluxia. Il numero XI aveva insistito parecchio per avere nel gruppo anche il numero XV, ma il blocco era partito direttamente da Xemnas in persona.
    << Abbiamo bisogno dei Custodi del Keyblade nella sede centrale, per raccogliere i Cuori e… >>
    << Si ho capito, Xemnas … >> rispose Marluxia, un po’ irritato.
    << Stanotte non sarai stanco vero?>> chiese Larxene, alzandosi.
    << Dipende dalla Missione … e poi … devo prendere confidenza con questa>> disse, afferrando la Kurai. La spada in sé era leggermente rovinata, quasi non poteva essere usata per combattere, ma al tocco del numero XV la spada mutò, la lama divenne molto più lunga e doppia, un alone oscuro cominciò ad invaderla, il potere del Gramo cominciava a pulsare e a penetrare anche la mano di Dexuk.
    << Ma dai Dex! – si lamentò Larxene – Che diamine!>> incrociò le braccia, sbuffando. Ma al numero XV poco interessava, anzi, er del tutto preso dalla sua nuova arma.
    << Penso però che stasera … - riprese il ragazzo, riponendo la Kurai – farò un eccezione>>
    I due lasciarono la stanza, sembravano allegri, ma poi, nell’Area Grigia, si seppe l’amara verità.
    << Come sarebbe a dire che devo partecipare alla spedizione!!>> disse adirata.
    << Lamentati con Marluxia!>> disse Axel, evidentemente irritato come la Ninfa Selvaggia.
    << MARLUXIA!!!>> urlò la ragazza appena lo vide all’ingresso.
    << Larxy, non fare la stupidina! – disse Marluxia, gioviale – Ho insistito per inserire anche Dex nella lista ma non ho potuto .. >> aggiunse a bassa voce, facendosi sentire solo da lei. Non parve tranquillizzarsi però, non sembrava voler partecipare alla spedizione. Ma in quel mentre, proprio quando Larxene aveva estratto i coltelli e stava per andare alla caccia di Xemnas, quando la bloccò niente meno che Saix.
    << Tu adesso hai una Missione, con Marluxia. VA’! – disse perentorio – Dexuk, tu vai con Roxas a Crepuscopoli, mentre Axel, tu e Xion vi occupertete del Castello della Bestia>> concluse, almeno, riferendosi a loro, poi si avvicinò a Luxord, intento ad osservare i movimenti di Larxene e a trafficare con il suo cellulare. Aveva una strana espressione, quasi soddisfatta, non si sapeva esattamente con chi stesse parlando.
    Intanto Dexuk e Roxas erano finalmente in Missione insieme, i due detentori del Keyblade all’interno dell’Organizzazione.
    << Allora Dex … tu come lavori?>> chiese Roxas, curioso.
    << Beh … così!>> rispose Dexuk, chinandosi. Tastò il terreno, raccolse i granelli di polvere, quasi annusò l’aria, le orecchie tese a percepire qualunque suono o movimento. Rimase lì, in attesa del segnale, per scoprire la presenza degli Heartless. Ma di questi per il momento non v’era traccia.
    << Ma che diavolo stai facendo?>> chiese Roxas, curioso.
    << Sondo il terreno … per ora questa zona è libera, dobbiamo andare più avanti>> rispose Dexuk, tranquillo. I due dunque avanzarono, si trovavano nella Piazza della Stazione, il luogo era affollatissimo, cercarono di passare inosservati.
    << Secondo te ci noteranno?>> chiese Roxas.
    << Beh, se non tiri fuori il Keyblade, passeremo inosservati>> disse Dexuk, spaventosamente tranquillo, andava oltre la concezione del Nobody, forse neanche Zexion riusciva ad essere così zelante. Per il momento avevano attirato solo qualche sguardo curioso per i loro insoliti indumenti ma tutto filava liscio finché Dexuk non percepì la presenza di un Heartless.
    << È qui … come facciamo?>> chiese a Roxas. C’erano troppe persone, e anche Roxas si era accorto dell’Heartless. Era abbastanza alto, portava una lucente armatura ed impugnava due enormi lame.
    Dexuk pensò in fretta, era orario di punta, c’era un enorme via vai nella Piazza e serviva qualcosa per allontanare i cittadini, ma cosa?
    << Un terremoto … >> mormorò, doveva scatenare un bel terremoto, ma non sapeva come farlo e questo gli dava molto fastidio, un alone scuro stava cominciando ad invaderlo, la terra tremava e quasi tutti i cittadini cercarono la fuga, i palazzi potevano crollare da un momento all’altro e la gente correva a destra e a sinistra. In effetti la piazza si svuotò, lasciando Roxas e Dexuk soli.
    << Bravo campione>> disse Roxas evocando il Keyblade e lanciandosi all’attacco, seguito a ruota da Dexuk, che aveva impugnato la sua Kurai. Il Doppialama era molto resistente, e incassava i colpi senza problemi, lasciando i due visibilmente sorpresi. Il Doppialama passò al controattacco, mettendoli in crisi. A dispetto della stazza, era veloce e i suoi affondi potenti. Fortunatamente la Kurai aveva una resistenza non male e permise a Dexuk di reggere l’attacco del Doppialama. Non riusciva a vedere la corrente Oscura, come poteva usare lo Squarcio Buio? Cercò di allontanare il Doppialama, permettendo a Roxas di sferrare il primo controattacco.
    << Continuo a non vedere la corrente Oscura … maledizione!!! – si lamentò Dexuk, fiondandosi all’attacco – Vorrà dire che la creerò io la corrente!>> disse.
    La Kurai cominciò a pulsare, avvolta sempre più da uno strano alone oscuro, Dexuk si allontanò per poter prendere la mira.
    << Ma che stai facendo Dex!?>> si lamentò Roxas che affrontava da solo il Doppialama e cercava di tenergli testa con tutte le sue forze.
    << Roxas, spostati da lì!!>> urlò Dexuk, muovendo la Kurai. L’alone oscuro creatosi attorno alla sua lama si mosse, generando una specie di tornado. Roxas si spostò all’ultimo secondo, in tempo per vedere un tornado oscuro travolgere con violenza il Doppialama. Dexuk evocò il Keyblade e con grandissima velocità tranciò di netto il Doppialama, con un taglio ad “X” di entrambe le sue armi. Uno sbuffo di fumo ed un cuore si liberò. Il terremoto era finito da un pezzo e la piazza stava per ripopolarsi.
    << Roxas, qui abbiamo finito, meglio muoversi>> disse correndo attraverso un corridoio oscuro, seguito dal numero XIII. Finalmente era rientrati al Castello. Erano anche i primi, non c’era quasi nessuno e ne approfittarono per fermarsi al bar.
    << Ehi Moguri! – chiamò Dexuk – Una birra ghiacciata!>> e all’istante fu servito, mentre Roxas chiese una bottiglietta di tè alla pesca.
    << Ma perché non bevi qualcosa di decente?>> chiese Dexuk.
    << Dex … a stomaco vuoto non mi va di bere>> rispose calmo Roxas.
    << Sei un bambino ancora>> disse ridendo il numero XV.
    << Senti chi parla!>> in quel mentre furono raggiunti da Axel e Larxene.
    << Missione insieme?>> chiese Dexuk.
    << Sopraluogo al C.O>> rispose Larxene contrariata e fissando il moguri, ricevette una bella birra fresca. Axel ordinò un po’ di grappa.
    << Solita?>> chiese il Moguri, era la prima volta che un Moguri parlava e aveva unja voce profondissima per un esserino minuscolo come lui. Axel annuì e fu servito.
    << Ma quella grappa ha un colore strano, con cosa l’hai corretta?>> chiese Dexuk curioso. Axel però non rispose e il XV guardò il Moguri. << Nutella>> mormorò il barista. Dexuk sputò la birra facendo la doccia a Larxene.
    << GRAPPA ALLA NUTELLA?!>> anche Larxene e Roxas sputarono, bagnando Dexuk. Il numero XV poi cominciò a ridere come non aveva mai fatto.
    << Grappa alla nutella … ahahahahahahahah!!! Ti sputtanerò a vita ahahahahah!!>> il ragazzo si rotolava per terra dalle risate, e anche Larxene si lasciò andare a qualche grassa risata. Solo Roxas parve non ridere più di tanto, dando una pacca al povero Axel che si era fatto piccolo piccolo e continuava a bere.
    << Dai seriamente … perché non bevi qualcosa di decente Axel?>> chiese Dexuk, da terra, asciugandosi gli occhi, rideva così tanto da lacrimare.
    << Bevo quello che mi pare, non voglio ubriacarmi>> disse Axel, pianissimo.
    << EH?>> Dexuk non aveva sentito quel bisbiglio.
    << CHUPAAAA!!!!!>> entrò urlando un arzillo Xigbar, facendo un evidente segno con la mano sinistra delle sue parole.
    << Ciao Xigbar>> disse Dexuk, ancora un po’ divertito.
    << Cosa succede qui?>> chiese Xaldin entrando.
    << Ragazzi, la sapete l’ultima?>> chiese il numero XV.
    << Aspetta un secondo, ora me la racconti – disse Xaldin – BARISTA!!! Dammi la cosa più forte che hai qui dentro!>> e il Moguri preparò un bel liquore, che il numero III trangugiò senza mezzi termini e ne chiese un altro.
    << Allora, qual è la grande notizia?>> chiese Xaldin, Dexuk riprese posto e ordinò un’altra birra.
    << Axel beve la Grappina alla Nutellina!!>> urlò, mentre Xigbar mandava giù la sua Vodka.
    I due sputarono tutto, bagnado il Moguri.
    << AXEL!!!! La mandavo giù a tre anni quella roba lì!!!!>> disse ridendo come un pazzo. Anche Xigbar era fuori controllo e rideva senza freno. Il clima era davvero sereno, anche se il pover Axel si era del tutto rimpicciolito.
    La cena poco dopo fu all’insegna delle risate all’ingresso del numero VIII nell’Area Grigia. Xaldin, particolarmente di buon umore, servì piatti di lasagne fumanti, le preferite di Zexion che si fiondò sul piatto come mai aveva fatto prima d’ora. Tutta l’Organizzazione rimase sbigottita, guardando il numero VI famelico, mangiare il suo piatto. Finì quasi subito il suo piatto e si accorse di essere osservato dall’intera Area Grigia.
    << Cos’avete da guardare tutti? Ho fame!>> sbraitò Zexion. Ma Xaldin non aveva ancora finito di servire le porzioni che già una era stata vuotata a tempi record.
    << Z – Zexion? Sei proprio tu? – chiese Marluxia, seduto accanto a lui, si tolse i guanti e appoggiò una mano sulla sua fronte ed una su quella di Zexion – non avrai per caso la febbre?>>
    << Ma lasciamo stare!>> si lamentò Zexion, aprendo il Lexicon e cominciando a leggere.
    << E per te Axel … GRAPPINA ALLA NUTELLINA!!>> disse felicissimo Xaldin. Dexuk e Larxene scoppiarono di nuovo, insieme a tutta quanta la sala.
    << Grappa alla Nutella?? Axel, persino io bevo robaccia più forte di quella!>> disse Vexen.
    << Vexen, tu sei una vecchia spugna, il che è diverso!>> rispose Demyx ridendo e, impugnato il Sitar, suonando qualcosa di forte, forse ispirato dal momento. La melodia era passabile e cercava di rallegrare la serata, mentre Dexuk e gli altri cominciavano a consumare la cena, fra una risata e l’altra. Proprio Dexuk, accompagnato da Larxene, rideva continuamente, dopotutto, aveva svelato lui il segreto. E questo dava molto fastidio ad un Axel ferito nell’orgoglio. Una sfera di fuoco volò nell’Area Grigia, diretta verso il numero XV. Quest’ultimo spostò di lato la testa e diede una leggera spinta anche a Larxene, mentre la sfera di fuoco volò fra le loro teste.
    << Ritenta, sarai più fortunato>> disse Dexuk, finendo il suo piatto di lasagne. E in effetti Axel cercò in ogni modo di colpirlo, ma Dexuk tirò fuori tutte le sue migliori abilità evitando le palle di fuoco e salvando anche Larxene da qualche freccia ardente. Ad un certo punto Dex fu costretto a spostarsi insieme a Larxene, vide che la ragazza portava nascosto un kunai dietro il collo, e lo prese con la bocca. Di scatto lo lanciò con precisione verso Axel.
    << THUNDER!>> disse levando la mano destra verso il kunai che fu pervaso da alcune scariche elettriche. Larxene rimase alquanto perplessa, prima d’ora solo lei riusciva ad usare in quel modo i kunai, perché, d’altronde, erano i SUOI kunai. Ma Axel riuscì ad evitare la lama scagliata da Dexuk, ma il ragazzo non era più al suo posto. Gli occhi rossi, i capelli neri ondeggiavano, un paio d’ali nere e il Keyblade al collo di Axel.
    << Ritenta, sarai più fortunato>> mormorò nuovamente Dexuk. Tutti rimasero in silenzio, consumando la cena. XV e XII furono i primi ad andarsene, seguiti da Axel e Roxas. Il biondino cercava di rincuorare il povero Axel, testimone dello strapotere di Dexuk. Tornati in stanza, Dexuk si tolse la tunica.
    << Che serata … >> disse sedendosi sul letto.
    << La prossima volta che vuoi usare uno dei miei kunai avvisami!>> disse Larxene, contrariata.
    << Scusa, ma dovevo agire in fretta>> cercò di scusarsi Dexuk, sorridendole. Ma Larxene non parve accettare del tutto quella risposta e si mise subito a dormire.

    ***


    “ E pensare che oggi avrei tanto voluto …. “ pensò Dexuk, coricandosi anche lui.
    << Gohan!!!>> Dan corse incotro al giovane Saiyan in ginocchio.
    << Maledizione … >> Gohan non riusciva a muoversi bene, senza il braccio sinistro.
    << Forza Gohan!>> cercava di incitarlo Fannie, che intanto era riuscita a padroneggiare la magia, riusciva ad ergere una barriera impenetrabile, persino la Light Bomb alla massima potenza di Dan non poteva scalfirla.
    Gohan si rialzò, sotto il vigile sguado di Yen Sid e impugnò nuovamente il Keyblade, DragonHeart. Caricò la sua Aura al massimo e si lanciò di nuovo contro Daniel. I due combatterono, Keyblade contro Keyblade. Ma Gohan fu nuovamente gettato per terra.
    << Non ce la faccio … senza il braccio>> disse cercando di rialzarsi.
    << Non ti stai impegnando Gohan. Cominci a combattere con l’idea di essere sconfitto, e questo non ti permette di dare il massimo, è naturale che Dan abbia così facilità nello sconfiggerti>> rispose Yen Sid, perentorio.
    << Anche se fosse così … non sono abituato a combattere con le spade – disse, rialzandosi – ma devo provarci … WAAAAAAAAA!!!!!!>> un’Aura nuova pervase il ragazzino, i capelli si alzarono, divennero dorati, gli occhi verdissimi, qualche scintilla pervase il suo corpo. << Non ho ancora superato il limite, maledizione!>> si lamnetò, eppure la sua forza in quel momento superava nettamente quella di Daniel.
    I due ripresero l’allenamento, questa volta Gohan era decisamente in vantaggio, tanto che Dan dovette pinatare il Keyblade nel terreno.
    << E va bene!!! – disse, generando in entrambe le sue mani una Light Bomb – Kamehameha!!!>> unì le due Light Bomb e scagliò un fascio di bianca luce contro Gohan. Il Saiyan fece la stessa cosa. Caricò una Kamehameha nella mano destra e la lanciò contro Dan. I due fasci si incontrarono, Gohan ci mise tutta la forza che aveva in corpo e stava riuscendo a sconfiggerlo.

    ***


    Le giornate passarono molto uguali, al Castello. Dexuk partecipava a missioni gravose, affrontava orde e orde di Heartless in giro per i mondi, quali il Castello della Bestia e Crepuscopoli, si muoveva in quelle zone. E pian piano si avvicinava il giorno della partenza del gruppo del C.O.
    << Ragazzi, dobbiamo festeggiare!!!>> disse Luxord.
    << Come mai?>> chiesero quasi tutti.
    << Domani il gruppo del C.O partirà, prima di una missione così importante c’è bisogno di svagarsi!!! – disse, pescando una carta – E le carte promettono bene!>> concluse, ottenendo il consenso generale.
    Quella sera, dopo che tutti conclusero le proprie missioni, si andò in discoteca. C’erano proprio tutti, persino Xemnas! E vedere Xemnas e Saix in discoteca non prometteva nulla di buono. Xemnas beveva come una spugna, mandava giù di tutto, senza ubriacarsi, almeno, all’inizio.
    Dexuk, Axel e Roxas invece, diventati buoni amici, erano in pista e si stavano scatenando. In quel mentre fece il suo ingresso in sala il matattore delle feste.
    << Non si festeggia senza di me!>> disse Xadin buttandosi in pista, sempre con la grazia di un elefante sbronzo. Ma appena cominciò a muoversi in maniera quanto meno decente, la pista poté riempirsi di nuovo, con i soliti noti, più Demyx e una lanciatissima Larxene.
    Xemnas cominciò ad accusare la sbornia, dopo si e no sei litri di birra, Saix si era bloccato a meno della metà, e già si muoveva per la pista ondeggiando pericolosamente.
    << La mia … erba gatta … dov’è?>> blaterava ondeggiando.
    << Erba … ?! – Vexen rimase esterrefatto – SAIX!!!!>> urlò contro il numero 7 che cercava disperatamente la sua erba gatta.
    << Ok … si è svegliato il micio mannaro leso … >> disse Xaldin alzandosi dal suo fornello elettrico tascabile.
    << … - Dexuk osservava il fornello avidamente – più che preoccuparmi di quel gatto leso … come diavolo fai ad avere un fornello elettrico TASCABILE?!>> chiese Dexuk, mandando giù l’ennesima birra.
    << Sono un cuoco, segreti del mestiere>> disse Xaldin, con l’aria di chi la sapeva lunga … ma molto lunga.
    << Ma quale segreto!!>> disse Larxene, spuntando al fianco di Dexuk e trangugiando una birra fresca.
    << E voi due quand ‘è che … ?>> Roxas non riuscì a finire la domanda che Axel, Zexion, Xigbar e Luxord gli tapparono la bocca e lo allontanarono.
    << Imbecille, cosa chiedi?!>> tuonò Axel, cercando di non farsi sentire al bancone.
    << Per Luxord è meglio che la situazione resti bloccata!>> si lamentò Luxord.
    << Non voglio ripetere quella cosa con Lexeaus!!>> sbraitò Zexion.
    Tutta la sala si voltò verso il piccolo numero VI, perplessa.
    << Cos’avete fatto … tu … e il colosso?>> chiese curiosissima Larxene. Si era fatta una lunga sosta, molti avevano ballato a lungo ed erano stanchi, altri bevevano e Xemnas era svenuto, permettendo a tutti di fare qualcosa fuori dalle regole, come se non si facesse già abbastanza.
    << Ed ora – urlò Demyx impugnando il suo Sitar – un bel concerto per concludere una serata fantastica!!!>> disse, cominciando a suonare, il Sitar era collegato ad un amplificatore, e finalmente Demyx deliziò la sala con qualcosa di decente. Una melodia dolce e armoniosa, che cercò di scaldare un po’ tutti.
    << Dex andiamo a dormire>> bisbigliò Larxene, quasi crollandogli sulla spalla. Xaldin accanto a lui annuì, con un sorrisetto poco convincente.
    << Anziché tentennare – gli disse, aprendo un varco – io andrei>> concluse ammiccando. Dex annuì e, sollevando Larxene, se ne andò.
    << Povero Luxord!>> disse Luxord con le lacrime agli occhi, stringendo i pugni e mordendosi il labbro inferiore.
    << Avanti Luxord – disse Marluxia, sbucato all’improvviso – ti rifarai>>
    << Lontano da me, finocchio!!>> sbraitò Luxord allontandosi da Marluxia a velocità supersonica. Il numero X cominciò a trafficare con un cellulare, Axel sentì chiaramente il nome << Jessica!>> e cominciò ad allontanarsi pian piano, raggiungendo Xaldin, Xigbar e Roxas al bancone.
    << Che fa Luxord?>> gli chiesero in coro, Xaldin beveva del liquore, Xigbar la sua solita birra rossa e Roxas qualcosa di molto leggero.
    << Lo sciupa femmine è tornato>> dichiarò Axel chiamando il Moguri-barista con un cenno.
    << Solito?>> chiese prontamente il Moguri, e tutti guardarono un Axel stranamente calmo.
    << No … oggi prendo una birra fresca>> rispose, e l’intera sala trattenne il respiro quando il numero VIII cominciò a trangugiare la birra.
    << Non posso crederci>> bisbigliò Xaldin a Xigbar che stava per scoppiare dalle risate e rovinare tutto. Axel mandava giù, e lasciò la bottiglia a metà, sospirando.
    << Non male davvero>> disse, per niente ubriaco e tutti cominciarono a festeggiare, la musica ripartì, Demyx si scatenò con il Sitar, suonando un pezzo Rock dimostrando tutte le sue abilità. Xemnas si era ripreso ed era sceso nuovamente in pista, a discapito dell’altezza, sapeva muoversi molto bene tra la folla, di Saix non si avevano notizie, era del tutto scomparso, insieme a Vexen, sospetti su un qualche esperimento del Freddo Accademico.
    << Ma secondo voi lo denunceranno per maltrattamente di animali?>> chiese Roxas, facendo letteralmente sbellicare Xaldin e Xigbar, intenti a manda giù litri e litri di birra, come loro solito in certe occasioni.
    << Non lo so – rispose Xaldin – però si potrebbe scommettere!!>> propose al vecchio Xigbar.
    << Si, scommettiamo!!! – rispose molto allegro il Tiratore Libero, facendo ondeggiare pericolosamente il suo boccale di birra – Ma prima beviamo!!!>> e mandarono giù l’ennesimo boccale, senza accusare alcuna sbornia.
    Avvenne qualcosa di eccezionale in quel mentre, Zexion abbandonò per la prima e forse unica volta, il suo Lexicon, dopotutto, doveva partire anche lui il giorno dopo e si doveva divertire e, buttandosi nella mischia con la grazia di uno Xaldin ubriaco, franò addosso al povero Xemnas che incredibilmente crollò, preso dal sonno, di nuovo. Fatto ciò, scatenando le risate ossessive di Axel, che aveva alzato il gomito dopo quella prima epica birra, il povero Burattinaio Mascherato si nascose dietro il Lexicon e riprese a leggere.
    Intanto, nella stanza numero XV, Larxene si era buttata sul letto e stava dormendo beatamente.
    << Però non me ne va bene una ultimamente>> si lamentò a bassa voce, togliendosi la tunica e preparandosi a dormire sul pavimento, per l’ennesima volta. Durante quelle giornate, aveva svolto parecchie missioni ed era rientrato pimpante da queste, mentre Larxene si sfiancava come non mai ed era lei quella stanca, di conseguenza le parti si erano invertite per un po’. In quel momento invece la situazione era simile alla prima serata in discoteca, solo che questa volta Larxene era completamente ubriaca e dormiva, o almeno, così credeva Dexuk.
    << Cosa non ti va – cominciò Larxene, sbadigliando – bene?>> chiese.
    << Oh … niente niente>> rispose prontamente Dexuk, sedendosi sul pavimento.
    << Facciamo qualcosa di divertente?>> chiese Larxene.
    << Dai ragazzi,ci siamo – disse Xaldin, guardando un riquadrino assieme a Xigbar e Axel – ora lo fanno, ora lo fanno!!>>
    << Un giorno mi devi spiegare perché diavolo hai installato una telecamera nella stanza di Dexuk>> disse Axel, perplesso e divertito.
    << Se mi chiamano Mr. Porno ci sarà una ragione, funghetto>> rispose Xaldin, ammiccando.
    << Tipo?>> chiese Dexuk.
    << Andiamo sull’Altare del Niente>> propose Larxene.
    << Ma fa un freddo, diamine>> si lamentò Dexuk, Larxene parve non accettare molto quella risposta.
    << E va bene … in questo caso … >> Dexuk non ebbe neanche il tempo di comprendere l’avvenimento, ma Larxene gli si fiondò addosso a velocità supersonica.
    << SIII!!!!>> esultarono in coro Xaldin, Axel e Xigbar. Luxord passò accanto a loro e notò il minischermo.
    << Gli occhi del povero Luxord sanguineranno!!>> disse allontana dosi e destando l’interesse di tutta la sala.
    << Xaldin!!!>> si lamentò Xemnas.
    << Non parlare Xemnas, so cos’avete fatto tu e Saix sull’Altare del Niente! – disse, indicandolo – E non puoi negarlo!!! Ho le prove!>> Xemnas sudava freddo e si sedette.
    Nella stanza numero XV stava succedendo un qualcosa di eccezionale, per tutti i membri dell’Organizzazione, ma per loro le cose sarebbero andate male, Dexuk vide la telecamera e la distrusse con lo sguardo.
    << NO!!!!>> sbraitarono tutti insieme, Xaldin cominciò a piangere.
    << Ed io che speravo di godermi una Larxene nuda … >> a stento tratteneva le lacrime.
    << Dai Xaldin, ti rifarai … insomma … ci sono sempre … le docce?>> propose Axel. Gli occhi di Xaldin si illuminarono.
    << Ma certo!! Le docce!>> disse, fiondandosi fuori dalla discoteca.
    << Axel, me la pagherai cara>> disse Xemnas.
    << Ma che ho fatto!?>> si lamentò Axel, bevendo un’alta birra.
    La prima volta di Dexuk doveva essere memorabile, si trovavano distesi sul pavimento, non stava capendo praticamente nulla, era stato del tutto assalito e poté comprendere il perché del nome di Larxene, la Ninfa Selvaggia. Fatto sta che se la ritrovava adosso e lo stava massacrando nel modo più piacevole possibile per un uomo, in tutti i sensi. Quella notte Dexuk non poteva far altro che cambiare e magari anche crescere. Conobbe un mondo nuovo, un mondo diverso, non più missioni, duro lavoro e sacrificio, ma un mondo dove gli sforzi davano frutti e quei frutti avevano un sapore fantastico. L’invia del povero Luxord dovette crescere in amniera esponenziale, dopotutto, il neofita Dexuk aveva raggiunto un luogo che il numero X poteva solamente immaginare. I due si addormentarono poi di colpo, dopo un’ora fiammeggiante.
    La discoteca si svuotò, tutti andarono a dormire e si dovevano preparare per il giorno dopo, sarebbero partiti in molti verso il Castello dell’Oblio.


    Buona lettura!!!
     
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  15. yolo<3
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    User deleted


    Ehi Padfoot mi piace troppo il tuo libro!
    (la sorella del tuo migliore amico)
     
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31 replies since 15/3/2011, 19:49   815 views
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