Kingdom Hearts Reloaded

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  1. Padfoot96
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    Salve a tutti, scusate l'attesa e l'assenza, ho avuto parecchio da fare e non mi sono dedicato a dovere alla stesura del capitolo, stasera pronto per voi!!!
    Dopo il pasticcio combinato nella Missioen con Larxene, Dexuk si è ritrovato dinanzi un Heartless estremamente potente, il Gramo, e per il rotto della cuffia ne è uscito vivo e con la zanna richiesta dal vecchio Xigbar, cosa vorranno farne?

    CAPITOLO XIX
    Il Fabbro Totosai


    La notte passò, finalmente. Dexuk aveva smesso di soffrire, fortunatamente, grazie ad una resistenza straordinaria. Riuscì a riprendersi quasi del tutto la mattina dopo, anche se non era ancora del tutto in grado di camminare. Purtroppo però erano già le dieci del mattino, erano tutti in Missione, compresa Larxene, che aveva dormito, da quanto saputo da Xigbar, nella sua stanza.
    << Se riesci a camminare, ti devo portare in un posto>> gli disse Xigbar quel giorno, stringendo in mano la zanna del Gramo. Dexuk annuì, alzandosi. Era steso sul letto fino a pochi secondi prima, ma voleva assolutamente andare con Xigbar, forse riguardava la zanna che aveva recuperato e voleva saperne di più. A fatica camminava, la gamba faceva male ad ogni passo, ma ugualmente volle seguire Xigbar.
    Il numero II aprì un varco e insieme entrarono.
    In pochi istanti si ritrovarono in un posto strano, erano nel cratere di un vulcano, il caldo era insopportabile, ma Xigbar andò avanti come se nulla fosse, entrando nella bocca di uno scheletro. Un mostro morto e le sue ossa avevano creato una specie di caverna, ma quale creatura poteva abitarvici?
    << Totosai, ci sei?>> chiese Xigbar entrato, seguito da Dexuk.
    << Xigbar?>> richiese una voce stridula. Un vecchio si fece avanti, un po’ gobbo, una pelata e pochi capelli raccolti dalla nuca, con gli occhi enormi e maglietta e pantaloni verdi, con righe di un verdone scuro. I lunghi baffi bianchi erano stropicciati dalle sue mani, sembrava gracilino.
    << Come può un uomo vivere in questo posto … >> disse piano Dexuk.
    << Questo, Dex, è il fabbro Totosai – riprese Xigbar, presentando il vecchio fabbro a Dexuk – che mi dici di questa?>> continuò, parlando con Totosai, lanciandogli la zanna del Gramo.
    << Oh … non male davvero … si potrebbe far qualcosa con questa zanna … ma ha un enorme potere Oscuro>> disse Totosai, guardandola da vicino, gli occhi si fecero se possibili, ancora più grandi.
    << Si, va benissimo, serve una spada a questo ragazzo>> disse Xigbar, presentandogli Dexuk.
    << Mi ricordi parecchio quel Mezzodemone rincitrullito …>> convenne Totosai, guardando fisso Dexuk negli occhi.
    << Mezzo … cosa?!>> disse Dexuk prima che Xigbar svanisse e che giungesse un ragazzo.
    << TOTOSAI!!>> ringhiò, i capelli lunghissimi e bianchi, gli occhi di un giallo intenso e una tunica rossa. Portava una strana collana.
    << Inuyasha … parlavo proprio di te>> disse Totosai, prima che il ragazzo di nome Inuyasha gli pose davanti un fagotto.
    << Cosa c’è lì dentro?>> chiese il vecchio fabbro.
    << Aprilo e muoviti>> sbottò seccamente Inuyasha.
    << UAAAAAAAAHH!! AAAAH!!>> Totosai cominciò a piangere, una spada spezzata si trovava all’interno del fagotto.
    << Cosa hai fatto alla mia Tessaiga? – chiese, prendendo una metà della spada – Idiota … >>
    << Un demone di nome Goshinki l’ha spezzata … puoi ripararla?>> chiese Inuyasha, addolcendosi di poco.
    << Sono il grande Totosai, forgiatore di Tessaiga, certo che posso ripararla, mi basteranno tre giorni e tre notti … ma mi serve un giunto>> continuò Totosai, impugnando una metà di Tessaiga.
    << Un giunto?>> chiese Inuyahsa, curioso.
    << Apri la bocca Inuyasha>> disse Totosai, prendendo una tenaglia.
    << Così?>> chiese Inuyasha, spalancando la bocca. Totosai, veloceemente, staccò un canino al ragazzo.
    << Questo farà malissimo!>> disse Dexuk, chiudendo un occhio.
    << AHIA!!!!! Ma sei impazzito, vecchiaccio?!>> si lamentò Inuyasha, tirandogli un pugno in testa.
    << Non lamentarti!! Ti ricrescerà in mezza giornata!>> rimandò Totosai.
    Inuyasha si accorse di Dexuk, finalmente, lo squadrò per qualche secondo, prima di prendere la parola.
    << E tu chi diavolo sei?>> chiese.
    << LEVATI!>> disse Dexuk, evocando il Keyblade. Uno Shadow si era lanciato alle spalle di Inuyasha e lo tranciò di netto. Il ragazzo dal vestito rosso rimase per qualche secondo stupito.
    << Dexuk, piacere>> disse poi il numero XV, guardando Inuyasha negli occhi.
    << I – Inuyasha>> il ragazzo era ancora leggermente sopreso.
    << Totosai … è lui quel Mezzocoso che mi somigliava?>> chiese Dexuk al vecchio fabbro.
    << Si è lui … >> rispose Totosai, fissando intensamente Tessaiga, o almeno, quanto ne restava.
    << Sono un Mezzodemone!>> sbottò Inuyasha, quasi offeso. Detestava essere un Mezzodemone, il suo sogno era diventare finalmente un Demone completo, ma preferiva essere chiamato in quel modo, piuttosto che Mezzocoso.
    << Fa lo stesso – replicò Dexuk, avvicinandosi a Totosai – per la mia spada?>> chiese.
    << Oh … la tua … sarà pronta in una settimana, prima devo risistemare Tessaiga … >> disse, sospirando profondamente. Dexuk parve soddisfatto e si avviò.
    << Tronerò fra una settimana Totosai!>> disse, allontanandosi quanto più poteva per poter aprire un varco Oscuro. Stava per apirlo quando Inuyasha gli sbucò alle spalle.
    << Puzzi di Mezzodemone>> disse annusandolo.
    << Ma che fai?!>> sbottò Dexuk, irritato. Notò due orecchie canine, si stava comportando come un cane.
    << Mi ha mandato Totosai a chiamarti … quindi torniamo indietro>> replicò Inuyasha, sembrava irritato del fatto di essere usato come messaggero. Rapidamente i due raggiunsero Totosai.
    << Allora ragazzo … resta con Inuyasha, vi porterò entrambe le spade nello stesso giorno>> disse il vecchio fabbro.
    << Non credo di poter restare qui per così tanto tempo … >> disse Dexuk.
    << Sono appena tre giorni e tre notti, non ti costerà nulla>> sbottò Inuyasha, pareva ansioso di andarsene da quel posto.
    Dexuk doveva riuscire a contattare l’Organizzazione, ma non sapeva come. Decise però di tornare al castello, cercò di congedarsi in qualche modo, promettendo di far ritorno di lì a tre giorni, ma doveva divincolarsi da quella stretta. Riuscì ad allontanarsi dalla caverna di Totosai.
    << Oh accipicchia … >> sospirò, quando, inaspettatamente, si aprì innanzi a lui un varco Oscuro.
    << Allora dove ti eri cacciato?!>> proruppe Larxene uscendo dal varco, afferrandolo per un braccio e portandolo verso la caverna.
    << Ma che fai?!>> Dexuk si mosse verso il varco, trascinandola con tutta la forza che aveva in corpo.
    << Ah … giusto … dall’altra parte!>> si fermò Larxene, massaggiandosi la fronte, conscia della gaffe appena fatta. I due varcarono il corridoio Oscuro, diretti al Castello.
    << Dannazione, oggi non hai fatto niente, sai che Saix si infurierà di brutto vero?>> disse Larxene, divertita.
    << Beh … è colpa di Xigbar!>> sbottò Dexuk, cercando di difendersi.
    << Oggi ti dovevano esentare dalle Missioni, ma non trovandoti a letto ma in giro hanno deciso di … beh … farti lavorare un pochetto>> disse Larxene, grattandosi la testa. Dexuk l’abbracciò, per qualche secondo. Non la vedeva dall’inizio della giornata e cercò subito il contatto.
    << Forza andiamo, prima che si arrabbino sul serio>> disse larxene, facendogli l’occhiolino. I due velocemente raggiunsero l’Area Grigia, ormai centro della vita nell’Organizzazione, lì c’erano davvero tutti e qualcuno cominciò ad applaudire l’ingresso del numero XV, Dexuk e della numero XII Larxene. Saix aveva riservato a Dexuk un posto accanto a lui e Luxord, mentre Larxene si sedette tra Axel e Roxas, di fronte a loro.
    << Ma siamo sempre allo stesso tavolo?>> chiese Axel guardandoli.
    << Capita Axel … >> rispose Dexuk, molto sereno.
    << Come niente te ne sei andato, vero Dexuk?>> chiese Saix, i lunghi capelli blu e gli occhi gialli.
    << Ero con Xigbar e di certo non sono andato a perdere tempo, sapevo di non dover partecipare ad alcuna missione … >> ma Saix lo ammutolì, con un cenno della mano.
    << Xigbar ti ha portato nell’epoca Sengoku se non sbaglio … la tua Missione, dopo mangiato, è là>> decretò.
    << Molto bene … >> disse Dexuk.
    << Cosa misteriosa il tempo … come il destino! – esordì Luxord, tirando fuori le sue carte – Sai Dexuk … ci sono Mondi con diverse cognizioni temporali e spaziali … un giorno qui può equivalere ad anni in alcuni casi>> disse.
    << Davvero?>> Dexuk parve molto interessato al riguardo.
    << Oh si! Per esempio … Xigbar, molto spesso fa un giro nell’epoca Sengoku, e quando torna dopo un pochetto, penso qualche ora, nuovamente va da quel tale di nome Totosai … con le armi riparate e pronte all’uso … una volta gliel’ho chiesto … diceva di dover aspettare tre o quattro giorni e con poche ore di qui, passa parecchio tempo laggiù>> rispose Luxord, continuando a guardare e mescolare il mazzo di carte. Ogni tanto ne estraeva una e la fissava, perplesso.
    Anche Dexuk rimase perplesso per qualche secondo, poi si riprese e terminò la sua cena. Quasi immediatamente Saix aprì un varco oscuro facendo segno a Dexuk di andare subito.
    << Diamine Saix, fammi almeno digerire!>> si lamentò Black Winged Angel.
    << Va e basta>> decretò Saix. Dexuk sbuffò ed entrò nel varco.
    << Però potevate aspettare un pochetto>> disse Larxene, finendo la cena e andando nella sua stanza.
    << Ti lamenti troppo Larxy!>> disse Axel con un sorrisetto.
    << Rosso, fatti gli affaracci tuoi>> sbottò la Ninfa Selvaggia, svanendo nel buio.

    ***


    Intanto, alla Torre Misteriosa, erano già passati tre giorni.
    Gohan era steso sul suo letto, immobile, senza il braccio sinistro e fissava il soffitto. Nella sua mente ripercorreva lo scontro fra lui e gli Androidi al servizio di Xukog, e ogni tanto si toccava la spalla sinistra, orfana del suo braccio.
    << Sono tre giorni che non si muove da quel letto … >> disse Fannie, molto preoccupata.
    << È stato ferito – disse Dan – nel suo orgoglio>> concluse, molto calmo.
    << I Saiyan – riprese yen Sid, guardando fuori dalla finestra, ancora rotta – hanno un fortissimo senso dell’orgoglio. Sono guerrieri, nati per la guerra, per diventare i più forti, per mostrarsi più forti. Gohan ora è più Saiyan che mai, e questa sconfitta brucia>> Yen Sid chiarì molte cose riguardo il giovane Gohan.
    << Non posso credere che sia successo … >> mormorò Gohan alzandosi dal letto. Si toccava la spalla, faceva un po’ male, ma stava bene. Era diventato leggermente più alto, la cicatrice sull’occhio sinistro era spaventosa.
    << Come faccio a vederci ancora con questa cicatrice?>> si chiese, toccandola. Il suo occhio reagiva bene. Ma la sua Aura ne aveva risentito, e tanto. Cercò di caricare la propria Aura, ma ottenne poco, non riusciva a trasformarsi.
    << Cosa mi succede?!>> era disperato, per tre giorni, da quando era tornato alla Torre, era rimasto a letto e non riusciva a trasformarsi in Super Saiyan. E la cosa lo preoccupava tantissimo.
    << Gohan, sei sveglio?>> Fannie bussò alla porta, il ragazzo, molto gentilmente, la aprì.
    << Dimmi pure Fannie>> disse Gohan. Ma la ragazza lo abbracciò, lasciandolo interdetto.
    << Siamo tutti preoccupati … stai bene?>> gli chiese, guardandolo negli occhi.
    << S – Si … grazie dell’interessamento>> sorrise Gohan.
    << La tua Energia sta crollando Gohan>> disse Yen Sid, vedendolo.
    << Non riesco a trasformarmi>> ammise Gohan, un po’ imbarazzato.
    << Credo sia normale, dobbiamo intervenire>> continuò il vecchio.
    << E cosa dobbiamo fare?>> chiese Gohan.
    << Arrabbiati – rispose prontamente Yen Sid – lascia esplodere tutta la rabbia che hai in corpo>>
    << È quello che cerco di fare, ma non funziona>> disse Gohan, rammaricato.
    << Sei inutile!! – ringhiò Yen Sid – Un incapace! Tuo padre si vergognerebbe di te!>> a quelle ultime parole scattò qualcosa in Gohan, la sua Aura divenne dorata i capelli si alzarono, gli occhi da scuri divennero verdissimi, persino la cicatrice sull’occhio sinistro parve illuminarsi.
    << NON PRENDERTI GIOCO DI ME!!!!!!>> tuonò, lasciando esplodere un’ Aura completamente diversa da prima, più potente. Quasi in automatico comparve il Keyblade nella sua mano, lasciando Yen Sid di stucco.
    << E quello da dove esce?!>> disse sbalordito. Gohan tornò in sé, l’Aura dorata si attenuò, ma rimase trasformato.
    << Oh … questo! Beh … ricordi quando riprese me e Dan l’ultima volta? Ci chiese di riprendere gli esercizi per evocare il Keyblade ed ecco … quella sera nella mia stanza ho sentito una voce e sono riuscito ad evocare questo Keyblade>> spiegò Gohan, guardando la sua arma.
    << Dragon Heart – mormorò Yen Sid, prendendolo – Un altro Keyblade leggendario, come Anima di Fenice … solo un cuore forte può impugnarlo, sei in comunicazione col Drago che risiede al suo interno. Questo Keyblade ha un potere di attacco eccezionale, la difesa però è bassa, almeno, in relazione all’attacco, è molto squilibrato. Bisogna essere bravi per riuscire a gestirlo a dovere>> disse il vecchio, cercando di analizzare accuratamente il Keyblade di Gohan.
    << Ora che hai un solo braccio – riprese il vecchio – dovrai esercitarti col Keyblade e migliorarti>> concluse Yen Sid. Gohan annuì e insieme a Dan si preparò all’allenamento.

    ***


    << Maledizione, non pensavo di dover affrontare subito la Missione>> ammise Dexuk, in stanza.
    << Neanch’io Dex … >> disse Larxene, negli ultimi giorni era sempre lì in camera. Dexuk stava cambiandosi, pronto per la Missione nell’epoca Sengoku. Il giovane però sembrava parecchio motivato, dopotutto, se quello che aveva detto Luxord era vero …
    << Finalmente avrò la mia spada!>> disse aprendo il varco Oscuro, con un gran sorriso. Larxene parve rispondergli e avvicinandosi gli diede qualcosa.
    << Sarebbe?>> chiese Dexuk, prendendolo in mano.
    << Ne ho uno anch’io, ti aiuterà nella comunicazione>> rispose pronta la Ninfa Selvaggia, facendogli l’occhiolino e Dexuk svanì.
    Si ritrovò in una radura, c’era un gruppo di ragazzi seduti attorno ad un fuoco e riconobbe Inuyasha. In quell’istante attorno a quel gruppo comparvero decine di Heartless.
    << Attenzione!!! Adesso Inuyasha non può aiutarci!>> disse un altro ragazzo, alto, con i capelli corti ed una tunica, sembrava un monaco, impugnava un bastone e con quello cercò di difendersi. Altre due ragazze erano con lui. La prima armata di un enorme boomerang, vestita con un lungo kimono e i capelli neri sciolti, mentre l’arta, con arco e frecce, aveva indumenti diversi, molto più moderni rispetto a quell’epoca, aveva i capelli lunghi, scurissimi e gli occhi molto più chiari. Gli Heartless erano troppi per loro, erano tutti cani, ma Inuyasha era lì seduto, non pareva voler combattere, era diverso.
    << Keyblade>> mormorò Dexuk, le nere fiamme avvolsero la sua mano destra e il Keyblade comparve. Quegli Heartless erano Soldati, andavano distrutti per portare i loro cuori a Kingdom Hearts. Cercò di essere quanto più rapido possibile. Un Soldato si avventò contro la ragazza armata di arco e frecce.
    << Divina Kagome attenta!!>> urlò il monaco, quando dexuk con un fendente rapidissimo fece fuori quell’Heartless e in serie anche gli altri. Kagome si era rannicchiata, mentre tutti gli Heartless erano rimasti fermi. Dexuk, di fronte a quel gruppo, comparve, conficcando il Keyblade nel terreno e in quel momento tutti gli Heartless svanirono in uno sbuffo di fumo, liberando i cuori da loro imprigionati.
    << Come avevi promesso – disse Inuyasha – sei venuto al terzo giorno>> ma il Mezzodemone era diverso: i capelli lunghi neri, non c’erano più le orecchie canine e gli artigli, era un uomo.
    << Inuyasha, conosci questo tipo?>> chiese il monaco.
    << Si bonzo … l’ho incotrato da Totosai … puzza di Mezzodemone>> rispose Inuyasha, tirando su col naso.
    << Mezzodemone?!>> la ragazza di nome Kagome rimase sbalordita e osservò meglio Dexuk, alla luce del fuoco, i suoi capelli grigi potevano ricondurlo ad una vaga somiglianza con Inuyasha, ma gli occhi grigi non lasciavano possibilità.
    << A proposito – proruppe la ragazza con il boomerang – Totosai non dovrebbe essere già qui?>>
    << Giusto Sango!>> rispose il bonzo, sorridendole.
    << Ehi!! Consideratemi!!!>> urlò un bambinetto saltando in mezzo al gruppetto. Era davvero molto piccolo, i capelli chiari e gli occhietti verdi, vispi. Aveva un enorme coda, dal pelo molto folto e portava una specie di gilet sopra una tunica azzurrina. Un piccolo gattino si trovava accanto alla ragazza di nome Sango, dal pelo chiaro, con una macchiolina a forma di rombo sulla fronte e due code. Fissando Dexuk prese fuoco e si trasformò in un’enorme tigre dai denti a sciabola.
    << Buona Kirara>> disse Sango, accarezzandole la testa. La tigre di nome Kirara parve tranquillizzarsi, ma allo stesso tempo era evidentemente riservata nei confronti di Dexuk.
    << Che ti è successo … Inuyasha?>> chiese Dexuk non curandosi degli altri.
    << Non sono affari tuoi>> sbottò Inuyasha.
    << Tranquillo, piccolo Shippo>> disse Kagome ad un tratto, prendendo in braccio il bambinetto.
    << Passiamo alla presentazioni? Io sono Miroku … >> ma il monaco fu zittito da Dexuk stesso.
    << Sono qui solo per la spada che deve portarmi Totosai e per ammazzare esseri come quelli che vi hanno attaccato prima, non servono presentazioni>> disse freddamente il numero XV.
    << Ti pare il modo di parlare?!>> si infuriò Kagome. Dexuk la congelò con lo sguardo, fissandola negli occhi. Un tuono fragoroso, un lampo toccò terra e comparve una mucca con tre occhi e Totosai su di essa.
    << Salve a tutti>> salutò il vecchio fabbro. Subito lanciò la spada a Dexuk, vedendolo.
    << È stata una faticaccia, il potere oscuro che contiene quella spada è enorme, mai più ne forgerò una simile, si chiama Kurai, trattala bene>> disse Totosai, scendendo dal suo destriero.
    << Kurai … >> mormorò Dexuk, impugnandola. Si sentì invadere dal potere della zanna del Gramo, una forza strepitosa. Lunga un metro e mezzo, sembrava parecchio rovinata, come Tessaiga, riparata e riconsegnata ad Inuyasha. Ma al contatto con Dexuk, la spada mutò, la lama raddoppiò anche in lunghezza, era del tutto diversa, eppure non pesava molto, anzi, riusciva a brandirla con una mano.
    << Ha un potere straordinario>> Mirokou osservò attentamente la lama Kurai. In quel mentre comparvero altri Heartless.
    << Lasciateli a me>> disse Dexuk, impugnando Kurai. Si scagliò all’attacco e tranciò di netto un paio di Soldati, ma altri lo attaccarono alle spalle. Rapidissimo, riuscì a voltarsi e a parare i colpi. Vide un flusso oscuro passare di fronte a lui e agli Heartless.
    << Colpisci il flusso!!>> urlò Totosai, spostandosi. Dexuk diede ascolto a Totosai, dopotutto, l’aveva forgiata lui, conosceva appieno le possibilità della sua spada, e colpì il flusso. Il colpo fu violentissimo e spazzò via tutti gli Heartless che si trovavano oltre il flusso colpito. Si erano generati una serie di fasci oscuri che aveva travolto gli Heartless, non lasciando loro scampo.
    << È molto simile alla Cicatrice del Vento>> disse Inuyasha, osservandolo.
    << È lo Squarcio del Buio … quella lama ha una serie di tecniche Oscure davvero terribili, vanno oltre la potenza di Tessaiga stessa>> disse Totosai.
    Altri cuori erano stati liberati in quell’istante, e la spada tornò alla sua forma originale.
    << Totosai – proruppe Dexuk, andandogli incontro – cos’altro sa fare la Kurai?>> chiese.
    << Lo devi scoprire da solo, ragazzo>> disse Totosai, tirando su col naso. Dexuk parve accettare quella risposta.
    << Dex!!! Ci sei?>> il regalo di Larxene cominciò a parlare, e Dexuk si allontanò per poter rispondere.
    << Dimmi Larxy>>
    << Rientra al Castello, la prossima missione sarà in coppia, non so con chi però>> disse Larxene.
    << Bene, ritornerò subito>> chiuse la chiamata Dexuk, tornando in mezzo a quel gruppetto. Totosai gli diede un fodero.
    << Mi raccomando, Dex … cura bene la Kurai>> disse Totosai consegnandogli il fodero. Dexuk, riposta la Kurai si allontanò da lì, cercando di essere veloce e aprì il varco.
    << Oh, eccoti!!>> disse Larxene. Dexuk era tornato nella sua stanza, là dove la Ninfa l’aveva richiamato.
    << Allora che Missione c’è?>> chiese Dexuk, sedendosi sul letto con calma.
    << Nessuna! – rispose Larxene, prontamente – mi ero solo stancata di vederti sempre in Missione … dovresti ringraziarmi!>> concluse la Ninfa ammiccando.
    << Oh … beh … grazie!>> rìreplicò Dexuk, visibilmente sollevato. Si buttò sul letto, togliendosi la tunica, era molto sudato e stanco. << Ho sudato parecchio, ma ne è valsa la pena … >> sospirò, tirando fuori la Kurai. La osservò a lungo, non curandosi di una Larxene che si sedeva accanto a lui. Ma d’un tratto parve accorgersi della ragazza accanto a lui, diventando quasi rigido.
    << Ehi … che hai?>> gli chiese la ragazza, accorgendosi della situazione, era la prima vlta che Dexuk si compotava in quel modo.
    << Sono solo … stanco>> disse il ragazzo alzandosi e tirando fuori le coperte, pronto a dormire.
    << Allora dormiamo>> convenne la Ninfa, togliendosi anche lei la tunica. Dexuk continuò a non badarci, e qualcuno al posto suo di certo ne avrebbe aprofittato, o almeno, sarebbe risultato leggermente più interessato rispetto a lui, che però manteneva la sua compostezza.
    I due si coricarono e dopo qualche secondo Dexuk crollò in un sonno profondo, mentre Larxene rimase un po’ delusa.
    << Ma … forse è davvero stanco>> sbottò, qualcosa nel suo piano era andato storto quella sera.
    << Il C.O>> proruppe Xemnas nella riunione speciale. Vi parteciparono pochi membri, tra i quali Marluxia, Xaldin, Xigbar, Axel, Zexion, Vexen, Lexeaus e Saix.
    << Dobbiamo attivarci immediatamente. Sento che il ragazzo è vicino. Di conseguenza organizzerete una spedizione al Castello, Naminé sarà fondamentale>>
    << Certo Xemnas … organizzeremo … >> disse scettico Vexen.
    << Beh, vecchiaccio, tu sarai il primo ad andare lì!>> ringhiò Xaldin.
    << Marluxia … guidi tu al spedizione>> disse Saix, quasi perentorio come Xemnas. Il numero XI annuì.
    << Sceglierò io il resto della squadra>> disse con un sorriso.
    << Perfetto … sono fottuto>> dissero Axel e Zexion all’unisono.
    << Numero XI … scegli con calma e fammi rapporto domattina, andate>> decretò infine Xemnas, scomparendo per primo.
    << Oh ma che rottura!!! – disse Axel – Non mi va di andare al C.O … >> sbottò, prima di incrociare lo sguardo di Saix. Intuì che qualcosa non andava eppure mantenne la proverbiale simpatia.
    << Cosa guardi … leso?>> disse sprezzante.
    << Attento a come parli rosso>> replicò calmo Saix.
    << Ora cominciano … >> disse Zexion.
    << SI ACCETTANO SCOMMESSE!!!!>> urlarono invece Xigbar e Xaldin. Non si sa come, ma avevano tirato fuori un paio di boccali di birra e stavano bevendo. Pian piano però la sala si svuotò e tutti i membri si coricarono, tutti, tranne Xemnas. Come al solito si trovava all’esterno, sulla terrazza, contemplando Kingdom Hearts. Cercava di sfiorarlo con le mani, ma era irraggiungibile, le stringeva in un pugno e borbottava a lungo. Le sue frasi non avevano senso, non si comprendevano, sembravano espresse con un’ altra lingua e accento diverso. Ma anche lui, poi, si ritirò nelle sue stanze.

    Buona lettura!!! ^^
     
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31 replies since 15/3/2011, 19:49   815 views
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