Kingdom Hearts Reloaded

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  1. Padfoot96
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    Salve ragazzi sono tornato con un nuovo capitolo di questa saga!!!
    Beh, nell'Organizzazione sta succedendo un po' di tutto in appena un paio di giorni che Dexuk è arrivato.
    Gli squilibri portano ad una reazione dei membri più anziani.

    CAPITOLO XVII
    Un vero Nobody …


    La mattina seguente Dexuk si svegliò molto presto, il pavimento era ghiacciato, non aveva dormito molto bene. Si alzò in piedi, Larxene giaceva nel suo letto, non aveva sognato tutto allora. Larxene aveva un’aria molto felice, continuava a dormire profondamente.
    << Non mi va proprio di svegliarla … >> disse piano, aprendo la porta della stanza.
    << Ehi Dex>> sentì chiamare da dentro.
    << Oh, sei sveglia>> disse Dexuk, rientrando in stanza.
    << Già te ne vai?>> chiese, sedendosi sul letto.
    << Beh … - esordì Dexuk, un po’ imbarazzato – sono un Nobody e devo svolgere le mie Missioni e … >> Dexuk non riuscì a finrie la frase che Larxene gli tappò la bocca come la sera precendente. Questa volta però c’era qualcosa di diverso, erano entrambi lucidi e, Larxene sembrava molto più presa della sera precedente.
    << Ehi>> mormorò appena Dexuk, trovando un secondo di respiro da quella morsa così piacevole.
    << Che c’è?>> chiese Larxene, accarezzandogli il volto. Sembrava quasi dolce, completamente diversa da come gli si era presentata all’inizio.
    << Mi chiedo … - cercò di dire, voleva trovare le parole giuste – perché stiamo facendo questo?>> chiese, lasciando uscire i suoi dubbi.
    << Non lo so … facciamolo e basta!>> rispose. Dexuk sembrò accettare quella risposta, e ripresero da dove avevano interotto. Erano stesi sul letto, e continuavano a baciarsi, travolti da quella loro “passione”. Bussarono alla orta, prima che andassero oltre, semmai sarebbero andati oltre.
    << Numero XV! Numero XV!!>> Larxene riconobbe la voce di Vexen, era a dir poco furibondo.
    Dexuk si avviò ad aprire la porta.
    << Numero IV>> disse Dexuk, aprendogli la porta.
    << Sapevo che c’era anche il numero XII qui dentro! – disse puntando il dito contro Larxene – voi due! Andrete subito nell’Area Grigia! Muoversi!>> disse, con grandissima autorità. Dexuk e Larxene decisero di obbedire, e si recarono nell’Area Grigia, la ragazza gli teneva il braccio sinistro. Dexuk era parecchio concentrato, chissà che missione doveva portare a termine quel giorno. In pochi minuti raggiunsero l’Area Grigia. Era vuota, e c’erano solo Zexion, Laexeus e una sedia.
    << Dexuk, siediti qui, Larxene, vieni accanto a me>> disse, Dexuk si sedette, e Larxene andò accanto a Zexion, cosa avrebbero dovuto fare? Con un leggero movimento della mano legò le braccia di Dexuk alla sedia.
    << Ma che fai?!>> chiese Larxene, colta di sorpresa.
    << Eseguo gli ordini>> rispose zelante Zexion.
    << Dexuk – riprese – cos’è un Nobody?>> gli chiese, passaggiandogli accanto.
    << Un essere che non prova emozioni>> rispose molto calmo Dexuk. Zexion annuì, compiaciuto della risposta, poi riprese.
    << E tu sei un Nobody?>> chiese.
    << Si>> rispose Dexuk, sempre con calma, questa volta però, Laexeus intervenì, tirandogli un violentissimo pugno in faccia. Larxene si coprì il volto, Dexuk era ricoperto di sangue, ma sembrava non fare una piega.
    << Sei un Nobody Dexuk?>> gli richiese, avvicinandosi a lui.
    << Sono un Nobody>> rispose Dexuk, nuovamente. Ancora una volta Laexeaus lo colpì, più forte, in volto.
    << Dici di essere un Nobody, ma effettivamente, ti comporti come un vero Nobody?>> chiese, andando più nel dettaglio, Zexion. Forse cercava di aiutare Dexuk.
    << Si >> rispose. Zexion si massaggiò la fronte e fece un cenno a Laexeus. Il numero V cominciò a colpirlo forte più volte, sempre in volto. Laexeus pareva spietato, mentre Dexuk non faceva nulla per difendersi, avave sì le mani legate, ma di certo avrebbe potuto fare qualcosa, ma non la faceva.
    Larxene evocò silenziosamente i suoi coltelli e assalì Zexion alle spalle.
    << Fermalo>> sussurò, coi coltelli puntati alla gola del numero VI.
    << Larxene stai peggiorando la tua posizione>> disse Zexion.
    Dexuk lo notò subito, e decise di reagire. La sua Aura esplose, gli occhi divennero rossi e i capelli neri come la pece. L’Aura nera scacciò Laexeaus, e il giovane si diresse rapidamente verso Larxene. La prese appena in tempo, caddero a terra insieme e subito il ragazzo si alzò, in tempo per bloccare l’attacco di Zexion, usando il suo corpo come scudo. Fu catturato da un’illusione di Zexion. Era intrappolato in un libro e tanti altri gli venivano addosso, lo colpivano in ogni punto del corpo. Poi l’illusione cambiò forma, cambiò luogo. C’erano tanti Zexion, tutti armati di spade o altre armi, mentre lui era imprigionato, sempre nello stesso libro, che sembrava più una lapide, e i vari Zexion cominciavano a colpirlo, in un mare di sangue. Un coltello volò in quell’illusione, e colpì la lapide, distruggendola, assieme all’illusione stessa, e Dexuk si liberò. In realtà Larxene aveva colpito Zexion e gli aveva tolto il Lexicon.
    << Adesso sei inutile numero VI>> disse gelida, buttando via il Lexicon e sollevando Zexion per il colletto, puntandogli al collo i suoi pugnali. Intanto Laexeaus si avventò contro Dexuk, travolgendolo. I due distrussero l’enorme finestra e precipitarono nel vuoto.
    << Sei impazzito numero V?!>> gli urlò contro Dexuk, dandogli un calcio, allontanandolo da sé.
    << No – rispose, con voce roca – devi espiare il tuo peccato!>> disse, e si riavvicinò a Dexuk.
    << Così morirai Leaxeaus!>> disse, aprendo le ali nere. Di certo si sarebbe salvato, ma il numero V? Agì nuovamente senza pensarci due volte, sbatté le ali, e prese Laexeaus. Utilizzò gran parte delle sue energie per tenerlo e cercò di risalire, per tornare all’Area Grigia, Larxene era rimasta da sola con Zexion, poteva essere in pericolo e non poteva lasciar morire un membro dell’Organizzazione. Sbatteva le ali con forza immane, così come cercò in tutti i modi di tenere Leaxeaus, estremamente pesante. Gli ci vollero circa venti minuti ma riuscì a portare l’enorme numero V su all’Area Grigia. Gli si parò davanti una situazione quasi incredibile. Zexion cercava in tutti i modi di riprendere il Lexicon che Larxene aveva sotto il peide destro. La ragazza sfruttava le sue abilità magiche e, a suon di lampi, teneva Zexion a debita distanza dalla sua unica arma. Con il fiatone, Dexuk posò al suolo Laexeaus. L’enorme numero V si alzò subito, tiando fuori una specie di ascia. Con grande stupore di Dexuk, anche lui sapeva sfruttare la sua Aura, che esplose con grandissima energia. Il giovane rimase impassibile, mentre Larxene dovette cercare di proteggersi e Zexion ne approfittò per recuperare il Lexicon.
    << Adesso espierete – disse Laexeaus – i vostri peccati!!>> era chiaro, Dexuk avrebbe affrontato il potente numero V mentre Larxene avrebbe dovuto resistere alle illusioni di Zexion.
    << Dex – sussurrò – dobbiamo lavorare come una squadra>> Dexuk annuìe si lanciò contro Laexeaus, evocando il Keyblade all’ultimo secondo. Pentrò facilmente l’Aura del numero V e si scontrò con l’Ascialma, la potente arma di Laexeaus.
    << Larxene – disse, reggendo lo strapotere fisico del suo avversario – non guardarlo negli occhi!>>
    << Ma come potrò colpirlo?!>> chiese, tenendo lo sguardo basso.
    << Cerca di disarmarlo, ma non guardarlo!>> rispose, il volto corrucciato, teneva inchiodato Laexeaus dov’era. Diede un rapido sguardo a Zexion. Anche lui era concentrato, cercava di intrappolare Larxene in una delle sue illusioni, ma senza successo. “Così Larxene non riuscirà mai a batterlo … devo farlo!” pensò, e si fiondò verso Zexion. Con un pugno gli tolse il Lexicon, poi gli puntò il Keyblade al collo.
    << Game Over … >> mormorò. Ma Laexeaus si fiondò a capofitto sul giovane numero XV, Larxene cercò di intervenire, ma non risucì a fermare l’energumento. Dexuk se lo aspettò, e glaciale, levò la mano sinistra.
    << FINISCILA!!!>> urlò. Con un impulso di energia fermò Laexeaus. Il giorno era passato, presto sarebbero tutti tornati dalle Missioni. Dexuk e Larxene non potevano stare lì dentro ancora per molto, nello stesso istante svanirono nell’Oscurità, per ritrovarsi nella stanza del numero XV.
    << L’hai scampata … >> disse Larxene, sedendosi sul letto.
    << L’abbiamo scampata>> la corresse Dexuk, levandosi la tunica insanguinata. Aveva alcuni tagli sul volto, il sangue secco, c’era anche un bagno nella sua stanza, senza dire nulla vi andò, e si lavò la faccia, cercando di ripulire il sangue. Un vistoso taglio sul naso e uno sulla guancia destra, assieme al vecchio taglio sull’occhio sinistro ricoprivano il suo volto, ora decisamente più pulito.
    << Stai bene?>> chiese Larxene, sembrava preoccupata. Gli accarezzò il volto con il dorso della mano destra, aveva un espressione molto strana.
    << Oh si … ne ho prese di botte peggiori>> disse, ricordando però qualcosa che solo Duke aveva passato. Le prese la mano che lo accarezzava e la abbracciò.
    << Proprio per questo abbiamo rischiato>> le sussurrò nell’orecchio. Larxene scrollò le spalle e si strinse al numero XV. L’ora di cena si avvicinava, e stavano bussando alla porta, interrompendo per qualche istante il loro bacio, di nuovo.
    << So che siete lì dentro! – era Zexion, di sicuro accompagnato da Laexeaus – Se non aprite, il numero V sfonderà la porta!>> i due non se lo fecero ripetere due volte, e nell’Oscurità svanirono. Erano esattamente fuori dal castello, e decisero di muoversi.
    << Se vorranno affrontarmi, avranno la battaglia>> disse, ma non ebbe neanche il tempo di percorrere dieci metri che davanti a lui apparve Xemnas.
    << Angel, Ninfa – disse, rivolgendosi ai due – state creando troppo scompiglio>>
    << Non sono d’accordo – disse Dexuk – Lord Xemnas! Non stiamo facendo nulla di male, perché mai – e si indicò il volto – ha ordinato questo?!>>
    << Siete Nobodies – disse – il vostro atteggiamento mi è stato segnalato come dannoso>>
    << Sarebbe dannoso se dovesse influire sul nostro rendimento in Missione … ma oggi per questo siparietto l’abbiamo saltata, Lord>> si oppose nuovamente Dexuk. Non aveva paura di fronte al Superiore, stringeva forte la mano di Larxene. A Xemnas non sfuggì quel dettaglio.
    << Ahahahahah!>> rise, quasi di gusto e si avviò all’interno del castello. Fece loro cenno di seguirlo.
    << Forse l’abbiamo scampata sul serio>> disse Dexuk, tirando un mezzo sospiro di sollievo.
    << Vediamo … >> disse in tutta risposta Larxene, guardando storto Xemnas. Prese Dexuk per il colleto, come l’altra volta e lo baciò. Dexuk fu piacevolmente sorpreso, mentre Xemnas si girò. Parve piuttoso indifferente, anche perché Dexuk fece una cosa, gli spuntarono le ali. Con quelle avvolse se stesso e Larxene, erano davvero enormi.
    << In Area Grigia, ragazzi, muovetevi>> disse, quasi spazientito, il Superiore. I due svanirono nell’Oscurità, ancora avvinghiati e avvolti dalle ali di Dexuk, per riapparire nell’Area Grigia. Erano arrivati Xigbar, Xaldin, Axel e Roxas prima di loro. Dexuk ripiegò le ali, i due non sembravano volersi staccare in quel moemnto. Axel fischiò, Xigbar cominciò ad applaudire, Xaldin ululò e Roxas sorrise. Sopraggiunsero anche gli altri, Dexuk e Larxene si erano staccati ed erano seduti con Roxas e Axel, poi li raggiunse lo stesso Xemnas accompagnato da Xigbar. Quella sera Xaldin servì piatti di lasagne fumanti a tutti quanti, sembrava di buon umore.
    << Forza ragassuoli, qui ce n’è per tutti!>> disse, passando con le lasagne di tavolo in tavolo. Dexuk e Larxene non si guardavano, non era il momento di farlo almeno, dovevano mangiare. La serata sembrava tranquilla.
    Xemnas si alzò di colpo, rivolgendosi a tutti.
    << Oggi – esordì, con voce profonda – abbiamo avuto prova di quanto un Nobody possa aver ricordi di forti emozioni, ricordi fittizi. Non dobbiamo distoglierci dal nostro obbiettivo! – continuò indicando Kingdom Hearts che brillava in cielo – E per questo tu, Dexuk e tu, Larxene, domani sarete in missione per tutta la giornata al Castello della Bestia, ci sono un sacco di cose da sistemare là dentro e Xaldin deve andare in un nuovo Mondo – Xemnas pareva inamovibile, anche se Xaldin scattò in piedi per protestare – No Xaldin, tu andrai da un’altra parte questa volta>> detto questo si sedette nuovamente, guardò Dexuk e Larxene, e poi riprese a mangiare, non aveva ancora finito. I due si scambiarono una leggerissima occhiata, mentre Zexion leggeva il Lexicon, molto più tranquillo rispetto a prima, lo stesso valeva per Laexeaus, silenzioso e imperturbabile, seduto accanto a Zexion.
    Oramai la cena era finita, tutti dovevano recarsi nelle proprie stanze e prepararsi alla giornata successiva. Un gran mormorio si levò quando tutti si avviarono insieme, si sentivano cose del tipo << Oh dannazione, quest’Organizzazione sta perdendo il senno!>> oppure << Altro che Nobodies!!>> e altri commenti, tutti rivolti a quei due che chiudevano la fila, anzi, non si erano ancora mossi dall’Area Grigia.
    << Parleranno ancora a lungo di noi vero?>> chiese Dexuk, alzandosi in piedi e guardando fuori dalla finestra, pensieroso.
    << Credo che continueranno ancora per qualche giorno .. >> rispose Larxene, raggiungendolo.
    << Dovremmo controllarci, almeno finché siamo nel Castello>> convenne il numero XV, gurdandola negli occhi.
    << O almeno … quando ci sono tutti>> obbiettò Larxene, appoggiandosi alla sua spalla. Dexuk parve d’accordo e la strinse.
    << Ehi piccioncini! – urlò Axel, forse era l’unico a non dare troppo peso a quella situazione – È ora di fare la nanna non vi pare?!>> i due annuirono poi svanirono nell’Oscurità.
    Erano nella stanza di Dexuk, di nuovo, il ragazzo era un po’ stanco, si tolse quasi subito la tunica e la buttò sul letto. Fece finta che Larxene non ci fosse e si stese sul letto. Braccia dietro la testa, piedi incrociati, gli occh grigi penetranti guardavano intensamente il soffitto. Larxene si sedette accanto a lui, sul pavimento, appoggiando la testa accanto alla sua.
    << A cosa pensi?>> chiese molto distaccata, guardando anche lei il soffitto.
    << A questa giornata – disse, toccandosi il naso, rotto dal pugno di Laexeaus – ho ancora dei dubbi>> continuò pensieroso. Larxene gli diede un bacio sulla guancia.
    << Allora dilli!>> esclamò, stendendosi accanto a lui.
    << Potrebbero ripresentarsi situazioni simili a quelle di stamattina e … potrebbero coinvolgere te – cominciò – e sto riflettendo su una cosa … noi siamo Nobodies … non proviamo emozioni … allora perché tutto questo?>>
    << Forse … dico forse – rispose Larxene – nel profondo di chi non ha un cuore c’è un qualcosa di simile … che poi potrebbe riemergere quando completerai Kingdom Hearts>> cercò di sorridergli, non era sicura di quella risposta, ma era una Nobody da più tempo di lui e mentirgli così poteva aiutarlo in qualche modo.
    << Resterà un mistero – riprese Dexuk – ma porterò a termine la missione>> levò la mano destra ed evocò il Keyblade. Si sedette, osservando la sua arma, lasciando perdere la ragazza che era seduta accanto a lui su quel letto. Cercò di comunicare con quella spada, la osservava intensamente. Poi alzò le spalle e l’appoggiò accanto al letto. Con il braccio destro cinse le spalle di Larxene che appoggiò la testa sulla sua spalla, poi si addormentò. La notte avrebeb portato consigli o almeno, avrebbe detto qualcosa in più a lui o ad entrambi. Ma fu una notte senza sogni e ben presto si risvegliò nel cuore della notte. Larxene dormiva profondamente, non si mosse per non svagliarla, e osservò la scena oltre la finestra. I suoi occhi grigi cercavano di andare oltre, di guardare quanto più lontano possibile. Ma non ebbe successo, anzi, lo sforzo gli concigliò il sonno e crollò.

    Spero sia di vostro gradimento!!!
     
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31 replies since 15/3/2011, 19:49   815 views
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