Kingdom Hearts Reloaded

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  1. Padfoot96
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    Il capitolo precedente ci ha mostrato la grande sfida che Xemnas ha lanciato a Dexuk, un uno contro tutti, e il ragazzo ha mostrato la sua abilità, pur perdendo il controllo. Ma adesso dopo essersi riposato si dovrà preparare alla sua vera sfida, la sua prima missione. A voi la lettura!

    CAPITOLO XV
    La prima missione




    Nel frattempo, 81 anni più avanti, Dan, Fannie e Gohan si trovavano alla Torre Misteriosa, casa del vecchio Yen Sid. Infatti, dopo averli raccolti alla Stazione, Yen Sid li aveva subito portati nella sua dimora, un luogo al sicuro dalle grinfie di Xukog e Omega, e forse anche altri loro sottoposti.
    << Ho fatto alcune indagini – disse una sera – e sembra che Duke sia stato trasferito in un’altra epoca>> concluse, lentamente, il suo sguardo non lasciava presagire nulla di buono.
    << Come è possibile?!?>> chiese Gohan, spiazzato.
    << Xukog – rispose Yen Sid con calma – il Nobody di tuo padre, Gohan … deve aver aperto un varco spazio-tempo, mandando Duke chissà dove nel passato … o nel futuro! Anche se dubito nella seconda>> continuò, parlando più a sé che a Gohan.
    Fannie e Dan erano rimasti in silenzio, non avevano parola, non sapevano cosa fare. Gohan si trasformò.
    << DANNAZIONE!>> urlò, sfondando la scrivania di Yen Sid con un pugno. Il vecchio si voltò, lanciando un’occhiataccia a Gohan, il ragazzo non parve intimorito, anzi, cercò di reggere lo sguardo più che poteva.
    << Mi chiedo – disse Yen Sid – cosa ti prenda in queste situazioni … Gohan>>
    << Vuoi sapere cosa mi prende?! – Gohan stava per esplodere, Dan si alzò, prendendo la spada – Ho visto il mio migliore amico morire, senza poter far nulla! E adesso so che è vivo in qualche modo, bloccato in un’altra epoca, e non posso ugualmente aiutarlo!! Ecco cosa mi prende!!>> disse e la sua Aura dorata esplose, violenta.
    Dan scattò quasi all’istante, bloccò Gohan, e cercò di placare la sua rabbia. Il figlio di Goku cercò di calmarsi, anche se restò traformato in Super Saiyan.
    << G – Gohan … devi stare calmo – disse Fannie, avvicinandosi al ragazzo – dobbiamo avere fiducia … e che Dio ce la mandi buona … ce la faremo, ci aiuterà … >> probabilmente Fannie avrebbe fatto meglio a non parlare, non in quel modo, almeno. Qualcosa scattò di nuovo in Gohan.
    << Dio … - mormorò, esplose la sua Aura, addirittura più tremenda di prima – DIO! – si rivolse a Fannie, col sangue agli occhi – Dov’era Dio quando Duke è andato a morire eh?! Dov’era?! Poteva aiutarlo no?! NO?>>
    Anche Dan esplose.
    << Non pensi di esagerare Gohan!? Cosa ti ha fatto Fannie adesso?!>> le due Aure si stavano incrociando, combattevano. I due si fissarono a lungo, gli sguardi carichi d’odio. Non si erano mai sentiti così avversari come in quell’istante. Quasi senza pensarci fu dan a tirargli un pugno, scagliandolo contro la finestra accanto a Yen Sid, impassibile. Gohan la sfondò e cadde dalla Torre. Dan si gettò a capofitto, spada tratta, verso di lui. Il giovane Super Saiyan si riprese quasi all’istante, e si preparò a ricevere Dan. Lo sguardo corrucciato, caricò la sua Aura mentre Dan scagliò il suo fendente. Il colpo fu evitato con apparente disinvoltura. Gohan passò subito al contrattacco. Era nettamente più veloce di Dan, cominciò a colpirlo, avviando un duello aereo. L’allievo di Duke non riusciva a reggere bene il confronto, la spada pesante non era molto adatta ai combattimenti aerei, lo svantaggio era evidente.
    << Non ci sarebbe gusto – disse Gohan – sconfiggerti così!>> e con un pugno lo scagliò al suolo. Dan resse il colpo e atterrò al suolo con leggerezza.
    << Ti credi così forte Gohan?!>> disse furibondo. La sua Aura azzurrina esplose con forza, sembrava fosse nettamente aumentata dall’ultimo allenamento con Duke. Gohan non parve per niente intimorito, e si caricò nuovamente.
    << Sono un Saiyan, non dimenticarlo!>> urlò Gohan scagliandosi contro dan alla massia velocità possibile. Fu da lui in meno di tre secondi, Dan non riuscì a vederlo, e dovette incassare parecchi colpi. Gohan colpiva con forza inaudita, non dava fiato al suo avversario.
    << Ma perché non interviene?!>> disse Fannie, con gli occhi lucidi, a Yen Sid.
    << Questa loro “battaglia” li aiuterà a migliorarsi, mentalmente e fisicamente>> rispose, calmo, Yen Sid.
    << Non conosce Gohan e Dan allora!! – si lamentò Fannie – Si uccideranno se non facciamo qualcosa!>>
    << Tu dovresti pensare al tuo dovere – disse Yen Sid – di certo non sarai d’aiuto, dovresi imparare la Magia>> continuò Yen Sid.
    << M – Magia?>> Fannie era perplessa.
    Intanto Dan aveva ribaltato la situazione. La sua abilità con la spada e il fattore campo lo aiutarono a mettere Gohan in nettissima difficoltà. Anche se il ragazzo mostrava lampi di puro strapotere fisico in alcuni casi. Infatti riusciva non solo ad evitare il colpo ma ad assestare una serie violenta di pugni. Ma non bastava, Dan sembrava andare oltre il Super Saiyan, o almeno, oltre la forza di Gohan. Con un fendente lo allontanò, il ragazzo era esausto.
    << Ne hai abbastaza Gohan?>> disse Daniel, provato, in tono di sfida.
    << Tsk! – a malapena si reggeva in piedi il Saiyan, ma era ancora spavaldo – Non ti esaltare, un Super Saiyan può superare il proprio limite!>> disse caricando la sua Aura. La terra cominciò a tremare, scintille percorrevano il suo corpo, la sua energia aumentava a dismisura. Dan era immobile, impietrito. Gohan si scagliò nuovamente contro di lui, ancora più forte e veloce nonostante le ferite subite. Daniel non teneva il ritmo era troppo lento, rispetto all’altro allievo di Duke, considerato da lui come un fratello. La loro potenza era identica, ma la velocità era agli antipodi. Dan avrebbe di certo perso.
    << Adesso basta!>> intervenne Yen Sid in mezzo a loro, frenandoli con una magia. Dan era bloccato nel ghiaccio, mentre Gohan da una gabbia di fuoco.
    << Le vostre liti devono concludersi qui, è l’ultima volta questa!>> dise, adirato. Guardava più Gohan che Dan. Il ragazzo era notevolmente cambiato dalla premetura scomparsa di Duke, da tranquillo era diventato molto impulsivo e irascibile, faticava a controllare la rabbia, mentre Dan ebbe un impatto contrario, era diventato estremamente calmo, lucido, aveva perso l’allegria, quasi non rideva più da quel triste giorno. Gohan riprese il controllo e tornò alla sua forma normale, mentre Dan rimase congelato lì di fronte a lui.
    << Fannie sta praticando la magia e sta impegnandosi, mentre nessuno di voi ha mostrato fin’ora le capacità per ottenere il Keyblade!>> disse furibondo Yen Sid.
    << Non ci servirà a nulla avere un Keyblade – disse Gohan altrettanto arrabbiato – la nostra priorità è vendicare la morte di Duke!!!>> anche Dan parve d’accordo, ma questo fece adirare ancora di più Yen Sid. << La nostra priorità è quella di fermare l’avanzata degli Heartless, e per farlo abbiamo bisogno di un guerriero in grado di impugnare il Keyblade!>>
    Non potendo controbattere, Dan e Gohan si scambiarono un cenno di intesa, allungarono la mano destra come avevano visto fare Duke e cercarono di evocare il Keyblade.
    Dexuk si trovava inspiegabilmente nella sua stanza, non ricordava cosa fosse successo esattamente. Si accorse di non essere nella sua stanza, ma in una molto più grande, piena di strumenti, tavoli lunghi. Un uomo vestito di nero, dai lunghi capelli biondi trafficava con alcune fiale e altri strumenti simili.
    << Noto – aveva poca voce, ma al tempo stesso era potente – che ti sei svegliato, numero XV> disse voltandosi. Gli occhi verdi vividi contrastavano il suo aspetto, non era molto giovane ma neanche troppo vecchio, ma quegli occhi, così vividi, così giovani rimasero impressi nella mente di Dexuk. Ne parve quasi ammaliato.
    << Chi saresti?>> chiese.
    << Numero IV, Vexen>> si presentò, dandogli le spalle, tornò ad occuparsi delle sue provette , lavorava a chissà quale progetto.
    << Anziché star qui a poltrire – riprese Vexen, scontroso – va nell’Area Grigia!>>
    Dexuk non se lo fece ripetere due volte, e volò via dalla stanza di Vexen, o meglio, dal suo laboratorio e cercò di raggiungere l’Area Grigia, anche se dovette sforzarsi molto per ricordare esattamente la giusta direzione. Non sapeva bene quale fosse l’ora, ma suppose di essere in ritardo e cominciò a correre. Rapido come un filmine, percorse gran parte del castello ad altissima velocità quando si schiantò.
    << AHIA!>> disse, cadendo a terra, toccandosi il volto. Non si era schiantato contro un muro, ma contro un membro dell’Organizzazione, estremamente alto e robusto, con i capelli di un castano chiaro molto corti. Il membro si voltò, lo sguardo corrucciato, gli occhi azzurri. Non proferì parola, quando sopraggiunse Zexion.
    << Oh, Numero XV, vedo che hai conosciuto Lexeaus, il numero V>> disse con semplicità, poi i due si mossero senza fiatare, lasciando Dexuk seduto per terra senza parole, un po’ perplesso. Si accorse che tutti quanti avevano gli occhi chiari, tranne lui, cosa piuttosto singolare. Non ci badò, e rialzandosi, riprese la corsa verso l’Area Grigia.
    << Frena il tuo ardore Dex!>> urlò qualcuno alle spalle di Dexuk, che si frenò. Voltandosi scoprì che si trattava di Axel seguito dal giovane Roxas.
    << Salve ragazzi – disse Dexuk gioviale – vado un po’ di fretta quindi … >>
    << Ehi Ehi!! – Axel lo trattenne per la spalla sorridendo – Esistono i Corridoi per queste faccende!>> disse con l’aria di chi la sapeva lunga. Roxas e Dexuk rimasero perplessi guardandosi ogni tanto. Axel portò una mano sull fronte, poi levò la mano sinistra e si aprì un varco nell’Oscurità.
    << Di qua!>> esclamò sereno ed entrò nel varco. Un po’ incert Roxas e Dexuk lo seguirono. In pochi secondi si ritrovarono nell’Area grigia. V’erano pochi membri, ma alla finestra c’era Saix. Axel fece segno di andare da lui e così fecero.
    << Oh, eccovi, era ora! – disse Saix piuttosto irritato – Axel oggi sei in missione con Roxas, mentre tu Dexuk … il tuo compagno ti attende già a Crepuscopoli, entra nel varco e sarai lì>> concluse. Dexuk entrò nel varco oscuro aperto da Saix salutando Roxas e Axel, il rosso gli fece qualche segno di incoraggiamento, mentre Roxas rimase lì in piedi, ricambiando il saluto.
    Il varco lo condusse a Crepuscopoli, dove una figura incappucciata, vestita di nero, lo attendeva. In quell’istante ebbe un’altra allucinazione, simile a quelle avute nell’Arena contro i membri dell’Organizzazione. Lo vide di nuovo, lo stesso identico ragazzo, in quella stessa piazza, davanti non ad una figura in nero, ma a qualcun altro, che non seppe riconoscere, ma il ragazzo che gli somigliava si preparava alla battaglia. Una marea di immagini si susseguirono nella sua mente, il ragazzo si inginocchiò, reggendosi la testa, urlando. Era tutto confuso, tutto diverso, ma legato in qualche modo a quel luogo, in cui si trovava in quel momento. La sua Aura oscura esplose, facendo tremare la terra. Il tizio in nero si slanciò verso di lui colpendolo. Dexuk recuperò il controllo. Osservò l’uomo in piedi davanti a lui.
    << X – Xemnas?>> chiese, facendo mente locale.
    << D’ora in poi – rispose Xemnas – mi chiamerai Lord Xemnas, Dexuk>> disse, col suo tono lento e profondo.
    Dexuk annuì, rialzandosi in piedi.
    << Queta è la tua prima Missione – riprese, dandogli le spalle – il tuo obbiettivo è raccogliere i cuori>>
    << Cuori?>> chiese, sorpreso.
    << Si, Cuori – rispose Xemnas, zelante – ci sono due grandi tipologie di Heartless, una di queste libera i Cuori. Il tuo compito è distruggere quegli Heartless e liberare quanti più Cuori possibile>>
    << Ma … Lord Xemnas – si ricordò Dexuk – come potrò distinguerli?>> chiese.
    << Questi Heartless hanno particolare simboli sul petto, ma ora passiamo al lato pratico>> disse e apparvero alcuni Heartless, neri come la pece.
    Dexuk ebbe un secondo flash, miriadi di quegli Heartless che assalivano quel ragazzo sempre al centro delle sue visioni. Questa volta riuscì a gestirlo meglio e reuperò le forze subito. Quando gli Heartless attaccarono non pensò neanche, evocò il Keyblade e li distrusse. Si mosse molto velocemente, gli Heartless non ebbero il tempo di reagire, che insieme svanirono in uno sbuffo di fumo.
    << Molto bene – disse Xemnas – ma loro non libereranno mai dei Cuori, altri sono i tuoi obbiettivi – continuò – bisogna anche esplorare la zona, vedi, non sempre siamo soli e dobbiamo muoverci con assoluta discrezione>> concluse, tra il severo e il tranquillo. Quasi subito un paio di coloni attraversarono la piazza centrale, mentre Xemnas e Dexuk sparirono nel nulla.
    << Non sempre andrai in missione in coppia, ma da solo, quando sarai abbastanza pratico – riprese a bassa voce Xemnas – tu hai il Keyblade, questo ti permette di liberare i Cuori dall’Oscurità che li imprigiona, potresti avere Missioni di Ricognizione e di Esplorazione, ma in ogni caso dovrai liberare Cuori>> concluse.
    V’era un gran via vai di persone in piazza il commercio fluiva rapido e Dexuk rimase ammaliato da quella situazione. I due si mossero tra i palazzi, esplorando la zona.
    << Cosa riesci a capire osservando da quassù la città?>> chiese Xemnas.
    << La città – cominciò Dexuk, stava avendo altri flash, ma questa volta si susseguivano informazioni su Crepuscopoli, ma riuscì a controllarli – è costruita in pendenza. I tram sono i mezzi di comunicazione più usati, anche se più in là – continuò indicando l’enorme torre – c’è la Piazza della Stazione, quindi anche i treni giocano il loro ruolo>> concluse, seguendo Xemnas.
    << Molto bene – disse Xemnas, soddisfatto – allora qui abbiamo anche finito>> disse aprendo un varco oscuro. I due vi entrarono a grande velocità. Erano di nuovo nel castello.
    << Ricorda una cosa – disse piano Xemnas – sono disposto a seguire le tue missioni per una settimana, fa tesoro di queste esperienze>> concluse. Dexuk annuì e si allontanarono entrambi.
    Nell’Area Grigia v’era un grande orologio,Dexuk finalmente capìl’orario. Erano le 19.45, mancava poco più di un quarto d’ora alla cena.
    << Ehi Dex!>> Dexuk non riconobbe la voce, am si aspettò Axel. Invece si trattò del numero IX, Demyx. Pinatò il suo Sitar nel pavimento, ci si appoggiò e lo guardò sorridendo.
    << Ti piace la musica?>> continuò, con disinvoltura.
    << Oh no ora comincia – disse Larxene passandogli alle spalle – ti conviene scappare prima che cominci ad ucciderti con le sue storie!>> sbottò, guardandosi alle spalle e poi dandosi alla fuga.
    << LARXENEEE!!!!>> Luxord le correva dietro, con evidenti scopi, non portava neanche la tunica.
    << Ehi Luxord!! – esplose Dexuk – Ti pare il modo di andare in giro?!>> era piuttosto sbigottito.
    << Quando sarai più grande capirai, lupetto!>> disse Luxord, col sangue agli occhi, poi si gettò alla ricerca di Larxene.
    << Ma che diamine … ?!>> Dexuk rimase piuttosto perplesso, e sopraggiunse anche Zexion, tutto assorto nei suoi pensieri, leggeva il Lexicon con avidità.
    << Luxord da la caccia a Larxene da tempo ormai – disse – ma non capisce che non gliela darà mai>> concluse massaggiandosi la fronte con la mano sinistra. Si alzò il ciuffo mostrando i suoi occhi di un azzurro intenso e fissò Dexuk diritto negli occhi.
    Il ragazzo resse lo sguardo di Zexion con apparente semplciità, e i due sorrisero. Sembrava aver guadagnato una certa fiducia, sembrava che avesse superato un chissà quale esame.
    << Sembri il Nobody più tranquillo oltre a me in questa gabbia di pazzi – riprese Zexion – ogni tanto passa a fare due chiacchiere>> concluse e si immerse nuovamente nella lettura del suo Lexicon. Dexuk rimase lì in piedi e tornò nuovamente da Demyx.
    << Non te ne sei accorto?>> chiese esterrefatto.
    << Di cosa?>> chiese in risposta Dexuk, sbigottito.
    << Zexion ha appena tentato di farti cadere in una delel sue illusioni! Avrebbe potuto ucciderti>> continuò Demyx allarmato.
    << Non l’ha fatto, mi sono limitato a guardarlo negli occhi>> rispose Dexuk, e se ne andò. Anche Demyx rimase perplesso.
    Mancavano cinque minuti alla cena, Dexuk percorreva il corridoi che lo portava al Belvedere sul Crepuscolo, quando sbucò nuovamente Larxene.
    << Dex!! Nascondimi!>> disse allarmata. Dexuk cercò di capire cosa fare, scorse Luxord che svoltava l’angolo quindi senza pensarci aprì un varco oscuro e vi entrò assieme a Larxene.
    << Ok … è la mia stanza, dovresti essere al sicuro>> disse il ragazzo, togliendosi anche lui al tunica.
    << Non farti strane idee bamboccio!>> sbottò Larxene.
    << Tranquilla, non ti tocco! Fa solo un po’ caldo qui e voglio scrivere due righe>> ribatté Dexuk, molto tranquillo. Larxene si sedette sul letto mentre Dexuk prese il diario e andò alla scrivania.
    “ Oggi ho svolto la mia prima missione, sembrano molto semplici per ora … Lord Xemnas è disposto a seguirmi durante le mie prime Missioni. Sembra che il potere del Keyblade possa liberare i Cuori e l’Organizzazione ne ha bisogno … sono la loro arma, solo io posso liberare i Cuori, è il mio compito, e lo porterò a termine, e potrò essere completo, di nuovo! Larxene è qui in camera mia, sta cercando rifugio, Luxord sembra perseguitarla, le darò una mano. Tra poco si andrà a mangiare, quindi per stasera chiudo”
    Dexuk si alzò, Larxene lo guardò un attimo poi tornò a pensare ai fatti suoi, il ragazzo indossò la tunica e aprì un varco.
    << Vieni?>> chiese a Larxene, con gentilezza. La ragazza si alzò e lo seguì, più che altro parve compiaciuta della gentilezza di Dexuk.
    Erano di nuovo sul Belvedere sul Crepuscolo, di Luxord nessuna traccia. Larxene osservò il paesaggio.
    << Siamo parecchio in alto sai?>> disse, molto assorta nei suoi pensieri. Dexuk non parve curarsene molto, anzi, era parecchio indifferente, ma cercò di farsi prendere dalla conversazione, gli pareva di non essere gentile altrimenti.
    << Si abbastanza … dà una strana sensazione stare così in alto>> disse avvicinandosi a Larxene.
    << Grazie di avermi aiutata>> disse poi, tornando rigida e riprendendo a camminare.
    << Sono sempre disponibile>> rispose Dexuk seguendola.
    << Ecco i ritardatari!! – esplose Xaldin – Ragazzi poi non lamentatevi dei piatti freddi, potete divertirvi in altri momenti no?>> la frecciata era molto evidente, ma sia Larxene che Dexuk non se ne curarono. Dexuk si sedette con Larxene, Zexion, Roxas e Axel.
    << L’hai capito Dex!>> disse Axel, facendogli l’occhiolino.
    << Tsk!>>
    << Sei stato molto cavaliere numero XV – disse Zexion – aiutare Larxene in quel modo, non si fa aiutare da tutti, vero Larxy?>> chiese, molto indiscreto.
    << Mph>>
    I due avevano risposto in maniera molto esplicita, e nessuno andò oltre. I due attesero il proprio piatto. Purtroppo però Xaldin dovette dar loro gli avanzi della cena precedente.
    << Vi siete persi le costelette, sono andate a ruba!>> disse Xaldin, quasi soddisfatto. Versò la zuppa nei piatti di Dexuk e Larxene, in quantità più che generosa, dovevano consumare gli avanzi. I due si diedere un piccolo sguardo, poi avidamente cominciarono a consumare la propria porzione. Erano le 20.35 quando finirono di mangiare, e Xemnas si preparava per il solito discorso dopo cena.
    << Kingdom Hearts! – esordì con voce tonante, lenta e profonda – È di questo che abbiamo bisogno, e voi, Roxas, Dexuk, che custodite il Keyblade ci aiuterete e completarlo!>>
    Larxene tirò fuori i suoi coltelli e li puntò al collo di Dexuk.
    << Vedi di completarlo in fretta!>> disse, con un malevolo sorriso. Dexuk ammicò, per nulla intimorito dalla minaccia di Larxene. La ragazza abbassò i coltelli, sembrava troppo accondiscendente. Zexion fu il primo ad accorgersene. Cercò di osservare Dexuk e Larxene con maggiore attenzione, che stessero nascondendo qualcosa? In appena un giorno Dexuk poteva aver davvero legato così profondamente con Larxene.
    << Siete Nobodies>> disse ad alta voce, Dexuk colse la frecciata, ma non se ne curò, come prima, da solo con Larxene, risultò indifferente. Larxene invece scagliò uno dei suoi coltelli contro Zexion, macandolo di proposito.
    << Non stavi leggendo quel Lexicon?!?>> disse piuttosto irritata.
    << Che abbia toccato un punto dolente, Larxy?>> chiese Zexion, quasi divertito da quella risposta, era davvero troppo scontata, troppo … sentimentale. Un atteggiamento che un Nobody non poteva avere.
    Nessuno a quel tavolo fece attenzione al discorso di Xemnas, che parve non curarsene. Dopotutto, Dexuk aveva chiara la propria missione, sapeva cosa fare, così com tutti, ma Xemnas pareva voler davvero ricordare a tutto il perché di quella Organizzazione, faceva leva sul concetto di Nobody. Eppure, sotto i suoi occhi, qualcuno non si comportava da vero Nobody, Larxene e Dexuk non si comportavano in quel momento da Nobodies.
    Li congedò tutti. Dexuk e Larxene furono i primi ad andarsene, seguiti a ruota da Axel e Roxas. Il biondino restava spesso in silenzio. Axel fu il primo a fermarsi, la sua stanza era la 8, e veniva molto prima di quelle degli altri tre.
    << Notte ragazzi – disse Axel, poi guardò Dexuk e ammiccò di nuovo – mi raccomando voi due>>
    Puntualmente i due lo ignorarono. Anche se Larxene si lasciò andare ad un sorrisetto ironico. Dexuk invece alzò le sopracciglia allo stesso scopo, mentre Roxas rimase in silenzio.
    << Ehi Roxy – disse Axel – riprenditi!>> il biondino lo salutò con calma e si avviò con gli altri tre.
    Arrivarono alla stanza numero XII, quella di Larxene. Era il momento di salutarsi, anche se Roxas se ne andò subito, la sua stanza era lì accanto.
    << Allora … - comciniò Larxene – buona notte Dex>> disse, con grande disinvoltura. Quasi senza pensarci si diedero un timido abbraccio, poi Dexuk svanì nell’ombra e Larxene se ne andò in camera. Aveva la stessa sensazione del loro scontro.
    Nella sua stanza, Dexuk tornò di nuovo al suo diario.
    “ Sembra strano, ma Larxene mi fa un effeto diverso dagli altri … perché?” concluse, prima di coricarsi, stanco.
     
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