Era Bella Cartagine, Imperium?

[Axis Power Hetalia] Drammatico, Introspettivo, Slice of Life, Missing Moments, Impero Romano, OC!Cartagine

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  1. Nemeryal
     
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    Wordcounter: 718 (note iniziali e finale escluse)

    Dedicato a: Solanya


    Ed eccoci arrivati all’ultimo capitolo della fan fiction. Ora mi metto a piangere…GWAH! ç_ç Nonostante sia corta, mi ci ero molto appassionata! E adesso mi sono impallata con Impero Romano, quindi aspettatevi a breve una nuova long fiction con Nonno Roma! I personaggi che lo accompagneranno? Con ogni probabilità, gli Imperi Ellenistici! (Che mega spoiler, ragazzi!)





    Liber IV
    Nullo fides ullo fuit umquam foedere tanta
    Quanta in amore tuo ex parte reperta mea est


    (Catullo, Carme 87)







    Domus Augusti, 19 a.C.


    -Allora?-
    La voce di Ottaviano strappò via Romanus dai suoi pensieri: vi riemerse con un singulto strozzato e il viso dapprima pallido, prese un soffio di colore.
    Non si era accorto di essere sprofondato nel passato e aver ignorato così la domanda del princeps: il buio era già balzato con nere fauci sulla città di Roma e le prime stelle palpitavano bianche contro il cielo, a segnare i passi di Selene sul sentiero della notte. Da lontano si scorgevano le fiaccole al limitare delle strade e i lumi accesi nelle case.
    Romanus si passò una mano sulla fronte, senza osare voltarsi e affrontare lo sguardo iroso di Augusto.
    -Ti ho fatto una domanda, Imperium. Per quale motivo esiti a rispondere?-
    Ancora il silenzio, e il fantasma di Elissa che rideva del ghigno delle Furie fra i giardini del Palatino.
    -E’ difficile, dominus, trovare le parole per descrivervi al meglio lo splendore di Cartagine- Romanus deglutì a fatica, la gola secca, la voce che a stento gli arrivava alla labbra –Era bella e tremenda come gli occhi di Venere, scarlatta come il sangue di Marte. La sua voce era quella del mare e sgorgava come pura acqua di fonte da labbra di porpora, ricordo dell’atavica Fenicia- si fermò, portandosi una mano al cuore, chiudendo gli occhi. La lancia di Carthago gli affondò bollente del petto e stento si trattenne dall’urlare per il dolore –Ma il sangue della Grecia, di Roma, di mille e più popoli sotto il suo dominio, macchiava le sue mani. Dita che non erano fatte per ferirsi col telaio, ma col filo della lancia. Era una guerriera. La vergine Diana, dai dardi avvelenati..-
    Romanus sentì dietro di sé un movimento: con la coda dell’occhio vide Augusto alzarsi dal triclinio, mentre Livia Drusilla gli accarezzava il braccio, come ad invitarlo a rimanere seduto.
    -Era solo una città, Imperium- gli ricordò il princeps –Non vi è bisogno di versare lacrime sulle sue ceneri. Fa’ riposare il tuo cuore- il tono si era raddolcito –Era solo una città-
    -Dominus- la voce gracchiante di un vecchio servo impedì a Romanus di rispondere –Mecenate è alle vostre porte-
    Augusto rise e allargò le braccia
    -Vieni, mia sposa!- esclamò –Mecenate è sempre il benvenuto nella mia dimora, non facciamolo attendere! Imperium! Vieni, vieni anche tu ad accogliere il nostro ospite-
    Romanus chiuse le mani a pugno, affondando le unghie nella carne. Si voltò con studiata lentezza e chinò il capo
    -Fra un momento, dominus- rispose, rivolgendo ad Ottaviano un sorriso di forzata cortesia –Certo il nobile Mecenate potrà attendere il mio arrivo. Ci siamo già incontrati questa mattina al Campo Marzio-
    Se Augusto aveva notato l’astio nella voce di Romanus, non lo diede a vedere. Si limitò a squadrarlo per qualche istante, prima lasciare la stanza, Livia Drusilla al fianco.
    Nel silenzio crescente, Romanus afferrò la coppa sul triclinio e la gettò a terra con un grido; cadde in ginocchio e affondò le mani nei capelli. Respirava a fatica e tremava per la rabbia.
    -Roma forse non sanguina?- ringhiò, serrando la mascella. Lasciò la presa sui capelli e fece scorrere le dita sul viso: sulle guance sbocciarono strisce rossastre laddove le unghie erano affondate con più forza, e un rivolo di sangue scarlatto colò dallo zigomo fino al mento.
    -Barbara! Barbara e folle, ecco cos’era Carthago! Elissa dalle vesti preziose ed il pugnale nascosto nella cinta! Elissa dal volto di bambina e gli occhi di fiamma! Elissa figlia del Mare e sposa dell’Oblio!- cominciò a prendere a pugni il pavimento, ignorando il dolore che gli incendiava le nocche –Potessi, cento volte e cento volte ancora affonderei il gladio nel suo petto, le strazierei il cuore, accosterei le labbra alla coppa riempita del suo sangue nero! Lei, lei, maledetta e invisa agli dei! Lei che mi ha reso inviso e maledetto alle divinità..Lei che ha segnato la mia nascita..e ha decretato la mia morte1..- poggiò la fronte bollente contro il pavimento freddo, prese un profondo respiro e rialzò il viso, gli occhi chiusi e il respiro pesante di una Roma in decadenza –Lo so. Son come lei: la copro ogni giorno di insulti, ma morissi se non l’amo2-



    [Liber IV, Epilogus]




    1Sallustio, storico latino vissuto tra l’86 a.C. e il 34.a.C., ha visto nella distruzione di Cartagine del 146 a.C. (quindi la scomparsa del Metu Hostilis, il Timore per il Nemico) l’inizio della progressiva decadenza di Roma che, non più unita per affrontare un nemico comune, sarebbe “collassata” su stessa a causa dei disordini ed odi etc etc interni.



    2Carme 92 di Catullo.


    Vi riporto qui la traduzione del Carme 87, quello che fa da apertura e chiusura dell’intera fan fiction:



    “Nessuna donna può dire di essere stata amata così tanto
    (lett. “amata in modo così veritiero”)
    Quanto la mia Lesbia fu amata da me.
    Nessun patto venne mai rispettato così fedelmente
    Come io lo rispettai per tutto il tempo in cui ti ho amato”














    Grazie.
    Grazie a chi ha commentato, a chi ha seguito, a chi ha dato una piccola possibilità a questa fan fiction.
    Grazie anche alla mia ignara professoressa di Latino e Greco, che con le sue lezioni, le sue spiegazioni, con tutto il lavoro di questi tre anni, mi ha fatto amare il mondo latino (anche se non Cicerone. Ma per quello ci vorrebbe un miracolo!)
    Ancora grazie a tutti voi. Alla prossima!
    Valete,

    Nemeryal



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3 replies since 10/2/2011, 13:50   163 views
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