Dusk

Terzo atto di MOK

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  1. _Holy
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    Nemesis Poser! :ahguru:
     
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    Eccomi qui con un nuovo capitolo, finito da poco! Ci ho messo tanto, ma ho avuto alcuni problemi e in più stavo studiando bene ancora alcune piccole cose per la fiction, e avevo le idee tranquilli, non sono a corto già dal prologo! ;D
    Spero che questo capitolo vi piaccia, penso di essere migliorato.
    Ah! Un avvertimento, è incentrato tutto su Aqua, quindi godetevi quella porca, anche se di porco non fa nulla ;D


    1. La Sacerdotessa

    L’avevano messa in contatto, ed era quello che aspettava da una vita, da quando erano passati tre anni dopo l’inferno.
    Erano andati a vivere a Midgar, con Kairi, Sora e Riku, e quest’ultimo l’aveva abbandonata qualche mese prima, per andare a vivere fuori città, verso le montagne. Ogni tanto aiutava l’altra Custode del Keyblade nelle cure di Sora, ma quel giorno non poteva, doveva dirigersi verso Meltokio, dopo le montagne di Midgar. Non era mai stata in quel posto, ma quando la signora delle Sacerdotesse l’aveva messa in contatto, aveva l’occasione di visitarla.
    Non aveva detto a nessuno della sua assenza, non voleva metterli in pensiero, ma solo Kairi sapeva della sua dedizione alle pratiche dei Sacerdoti, e aveva promesso di non dirlo a nessuno.
    Era uscita dall’abitazione ancora prima dell’alba, rendendosi conto dell’assenza di Ventus. Lavorava di notte, e sapevano tutti ciò che faceva per portare due soldi a casa, anche se alcune spese erano pagate dalla ShinRa sotto richiesta del capo dei SOLDIER, Zack Fair.
    Indossò una mantella blu, con un cappuccio in grado di coprire anche il capo dal freddo mattiniero, e, al posto della gonna blu, dei lunghi pantaloni di color ciano.
    Arrivò in pochi minuti all’uscita di Midgar, notando già vari carri dei mercanti e dei turisti entrare nella città dopo i controlli delle guardie, e in pochi secondi ne uscì, ritrovandosi nella fauna. Era facile trovarsi nel mirino dei briganti per quelle strade, ma non c’era neanche un pizzico di paura in lei.
    Passò in fretta il bosco, arrivando alla fine, all’entrata delle lunghe montagne. In mezzo ad esse si trovava anche uno strapiombo, molto profondo e soprattutto ripido. Deglutì, per poi scuotere il capo prendendo coraggio.
    Si tenne alla parete, e camminò lentamente cercando di non guardare giù, poi alcuni sassolini caddero, creando una piccola crepa sul muro.
    La guardò, e in men che non si dica saltò dall’altra parte, quando il pezzo cadde nello strapiombo. Sospirò, arrivando, dopo pochi minuti, alla fine.
    Continuò per le montagne, impavida, fino ad arrivare alla fine. Ora doveva solo percorrere un pezzo di strada paesana e sarebbe giunta finalmente a Meltokio.

    -Quindi sarà lei, la nuova Sacerdotessa della Luce- accennò una donna seduta su una sedia a fissare l’orizzonte da una finestra, e un'altra, probabilmente di un rango più basso, si limitò ad annuire.
    -Non mi dispiace avere una compagna allo stesso livello, ma vorrei sapere perché il suo rango più alto del vostro- domandò la donna, accavallando le gambe.
    -Ha qualcosa di speciale-
    L’altra, dai capelli mori fino alla nuca, si alzò in piedi, mostrando il proprio mantello bianco, e si voltò verso la propria campagna.
    -E’ una Custode del Keyblade- spiegò, e la donna capì tutto in pochi secondi.
    -Raccomandata, eh?- scherzò ridacchiando, e l’altra negò con un gesto del capo.
    -Penso che sappia cosa fare nei pericoli- continuò –Dovremmo fidarci di lei, Yuna- consigliò, e la donna, infine, si arrese, facendo spallucce.
    -Parteciperemo al suo Rito, Sakura-

    Meltokio. La città splendente per la sua felicità e il suo ricco commercio, ma ad Aqua, in quel momento, non interessava. Era concentrata al suo intento, quella di diventare una Sacerdotessa della Luce.
    Si guardò intorno, notando vari negozi con all’interno poca gente, mentre, intorno, vari carretti di scorte e utensili vari.
    Alzò lo sguardo, notando finalmente il suo obiettivo: il Ritrovo dei Sacerdoti. Un palazzo di circa sette piani, dove, in cima, si tenevano i Riti per diventare sacerdoti.
    Aqua sospirò, facendosi ancora avanti. Tenne ancora il cappuccio sul volto, e la gente gli scambiò rapide occhiate, come se fosse un ladro.
    Cercò di divincolarsi dagli occhi della popolazione, e imboccò in un vicolo, ritrovandosi in decine di mendicanti, alcuni malati e alcuni intenti a rovistare cassonetti pieni di roba inutile e scarti di cibo. Si tappò il naso per la puzza, e uno dei mendicanti, senza un braccio e una gamba, gli lanciò un’occhiata.
    Si sentì triste, per la sua sofferenza.
    Uscì poi velocemente dal vicolo, avvicinandosi sempre di più al ritrovo, dove avrebbe espresso il proprio desiderio.

    Bussò alla porta, e si fece indietro aspettando risposta. Sentì delle voci bisbigliare qualcosa, e non riuscì a capire nulla. Sentii altri spostamenti, e, infine, la porta si aprì.
    -Ben arrivata-, disse una Sacerdotessa, facendo un piccolo inchino. Aqua ricambiò abbassando il cappuccio, e fu poi scortata al terzo piano.
    La Sacerdotessa si bloccò dinanzi una porta, e la aprì. Fece cenno con il braccio di entrare, e quando la bluastra vi ci entrò, chiuse l’ingresso alle sue spalle.
    Sussultò appena, cominciando a sudare freddo per la preoccupazione.
    -Salve, Custode- disse una voce.

    -Quindi lei sa tutto- accennò Aqua, chinando il capo. Yuna sorrise, avvicinandosi alla nuova arrivata e poggiandogli la mano sulla spalla.
    -Sono arrivata qui da cinque anni, e nessuna Sacerdotessa ha mai eguagliato il mio livello, son felice che tu sia la prima- commentò, e Aqua sorrise appena, riprendendo coraggio.
    Indicò poi con il dito una sedia, e fece cenno di sedersi.
    Aqua ubbidì, e accavallò le gambe guardandosi in giro. Era una bella stanza, con una finestra con davanti a una sedia, e, più in là una scrivania con varie pile di fogli sopra.
    -Sei pronta per l’incontro con la Signora?- domandò, e Aqua annuì appena. Yuna si toccò il mento, aprendo poi un armadietto della scrivania, tirando fuori da essa una bottiglia di vino rosato, uno speciale di Meltokio.
    La appoggiò su un tavolino, e prese altri due bicchierini. Tolse il tappo, e versò il liquido dentro i bicchieri, poi ne porse una alla bluastra, che ringraziò con un cenno.
    -Sei di poche parole, emozionata?- domandò.
    -Sì..-
    Yuna sorrise, sorseggiando il contenuto dentro il recipiente, e l’altra fece lo stesso.
    -A breve ci recheremo al settimo piano, dove farai conoscenza della Signora, e lì ci sarà il tuo Rito- spiegò, finendo il liquido. La Custode annuì.
    -In cosa consiste questo Rito?-
    -Dovrai porgere la tua arma, e il potere della nostra Luce entrerà in esso- iniziò, alzandosi in piedi e portando le mani dietro la schiena, tenendola una dentro l’altra –Infine, dovrai danzare, e dopo questa danza, sverrai-
    Aqua sussultò.
    -Non preoccuparti, non è niente di pericoloso. Sarai subito soccorsa, e riposerai per qualche ora, dopodiché, sarai una Sacerdotessa della Luce-.
    -Dovrò rimanere qui?- chiese ancora.
    -Quante domande- disse ridacchiando. –No, potrai tornare nella tua città, basta che tu stia in contatto con me, e dovrai venire qua quando ti chiameremmo-, accennò.
    Aqua sussultò ancora.
    -Ciò vuol dire che dovrò rifarmi il percorso molte volte?-
    Yuna negò con un cenno del capo.
    -No; ti sarà dato un dispositivo in grado di farti teletrasportare al secondo piano del Ritrovo, ma non dovrai perderlo per niente al mondo- commentò, sorridendo.
    Poi qualcuno bussò alla porta.
    L’ora era arrivata, Aqua stava per diventare una Sacerdotessa.

    Yuna e Aqua salirono le scale scortate da una Sacerdotessa con un velo a coprire il volto, e anche di poche parole. Yuna lanciò un sorriso alla bluastra, che continuò a seguire il gruppetto deglutendo per l’emozione di tanto in tanto.
    Qualche minuto dopo arrivarono davanti la porta che portava al tetto, e Aqua cominciò a respirare l’incenso. La Sacerdotessa si bloccò, chinando il capo e aprendo leggermente la porta.
    Yuna fece cenno alla bluastra di accomodarsi, e la Custode annuì, facendo il primo passo.
    Socchiuse gli occhi, e quando li riaprì, vide decine e decine di Sacerdotesse intorno a un focolare, e alcuni incensi che scatenavano un misto di profumi tropicali e aromatici, che Aqua inspirò dentro di sé con una faccia felice.
    Davanti al fuoco notò una Sacerdotessa più strana: aveva un velo bianco sul volto, che faceva intravedere soltanto gli occhi, il naso e la bocca. Una tunica bianca e con una sciarpa nera sul collo, e delle scarpe di pelle.
    Si guardò intorno, sempre più imbarazzata.
    -Collocati qui-, accennò la Sacerdotessa dinanzi a lei, e la bluastra deglutì, avvicinandosi lentamente.
    -Io sono Julia Yue- accennò, porgendo la mano.
    Aqua la guardò, stringendola di conseguenza. La Sacerdotessa accennò un sorriso attraverso il velo.
    -Sono la Sacerdotessa Suprema, comando questo posto- spiegò, guardandosi intorno. –Tra noi, però, non ci sono differenze-
    Aqua annuì.
    -Per diventare una di noi, dovrai danzare intorno al fuoco, ciò si chiama Rito di Unione-
    Aqua incrociò le braccia. Quindi doveva danzare, solamente quello.
    -Durante la danza dovrai poggiare la tua arma sul focolare, e riceverà nuovi poteri- continuò –Solo una cosa sarà pericolosa per la tua salute, però-
    -Cosa?- domandò deglutendo ancora una volta, e la donna le accarezzò il viso con un dito, sorridendole come una madre.
    -Dopo questo processo sverrai, e dovrai rimanere a riposo per un giorno, probabilmente-
    Aqua sospirò per il sollievo, e annuì di conseguenza, con uno sguardo deciso e pronto.
    -Ci sto-

    Si avvicinò al focolare, e inspirò ancora l’incenso nelle proprie narici. Evocò il Keyblade, lasciando di stucco le varie Sacerdotesse presenti al Rito, ancora ignote al potere della bluastra.
    Poggiò l’arma all’interno del fuoco caldo, e la vide riscaldarsi. Inarcò un sopracciglio, poi, quando Julia Yue batté con una stecca una campana, iniziò a danzare.
    Si sentì un tutt’uno con il cielo, la terra, l’acqua e il fuoco. Sentì tutto ardere dentro di sé, e poi vide, nella propria mente, la luce. La sentii parlare, gli diceva di avvicinarsi a lei.
    Danzò per altri cinque minuti, senza sosta, sotto gli sguardi delle Sacerdotesse, ma lei si sentiva bene, non si era accorta fosse passato tutto quel tempo.
    Infine un'altra goccia di luce.
    Poi svenne.

    Si sentì delle braccia intorno, e riuscì a vedere poche cose, ed aveva la vista completamente offuscata.
    Osservò una Sacerdotessa prenderla di scatto, e, con l’aiuto di altre due, accompagnarla a riposare. Julia Yue si avvicinò, ponendole una mano sulla fronte.
    -Il Rito è riuscito- assicurò, e lanciò un occhiata al focolare.
    Il Keyblade era sparito dopo aver inghiottito il potere dei Sacerdoti, era tornato dentro la propria Custode.
    Le Sacerdotesse portarono Aqua dentro un alloggio, poggiandola su un letto e posandogli un panno freddo sulla fronte. La coprirono con dei lenzuoli, e poi, la bluastra, si lasciò andare in un lungo sonno.

    -C’e l’ha fatta?- chiese Yuna avvicinandosi alla Sacerdotessa Suprema, che era rimasta sul tetto a riflettere.
    Annuì.
    Yuna sorrise leggermente.
    -Rimarrà qui?- continuò.
    -Non penso- accennò –E’ pur sempre una Custode del Keyblade, il suo compito è proteggere, non stare qui per l’eternità- commentò.
    Yuna annuì, aveva capito.
    -Vai a riposare, domani mattina andrai con lei a Midgar- disse, incrociando le braccia. Yuna scosse il capo, non avendo capito.
    Non aveva mai abbandonato il Ritrovo da quando era stata presa in custodia da una cittadella, attaccata dagli Heartless e distrutta completamente; era l’unica sopravvissuta, e trovata dalle Sacerdotesse, decise di unirsi.
    Aveva paura di quello che c’era fuori.
    -Non voglio che tu passi la tua vita qui dentro, come ho fatto io- commentò, girandosi. Di colpo la abbracciò, e dopo essersi staccata leggermente, alzò il velo, rivelando il proprio viso. Delicato, come quello di un angelo.
    Yuna sorrise, e Julia Yue si avvicinò, toccandole le labbra con le sue, e si lasciarono andare in un lungo bacio.
     
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    クラッシュバンディクーとキングダムハーツ

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    Yuri? :orrid:
    Carino, mi è sembrato un poco fiacchetto e veloce :asd:
     
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    Un bacio, niente di che :orrid:
     
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  5. Nyxenhaal89
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    Yuri! :orrid:
    Patirai le pene dell'inferno con esplorazioni rettali da parte del Noble Team :orrid:
    torniamo seri.

    Un po' sbrigativo, come ha detto King, ma mi è andato bene. Ben fatto, mi è piaciuta questa parte con protagonista Aqua.
    Attendo il continuo...
    Scusa per la misera recensione :sobad: Ho un esame domani :sobad:
     
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    Lo Yuri non lo vedrete mai più, ci andava bene in quel pezzo :addit:
    Grazie ;D
     
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  7. Rei;
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    Per me lo yuri non ci andava bene. ;-;
    Ma solo perchè non me lo sarei mai immaginato, da nessuna delle due.
    A parte quello, il capitolo mi è piaciuto molto, però mi sarebbe piaciuto sapere un po' di più sul Rito d'Unione, tipo.. che so, in che modo ha danzato Aqua, e se i passi le erano venuti spontaneamente, per esempio.

    Errori:
    ce ne sono un po', ma la maggior parte sono i tuoi soliti ripetuti più volte, quindi "gli" al posto di "le", "sentii" al posto di "sentì".
    Poi ci sono stati alcuni punti, tipo
    "Erano andati a vivere a Midgar, con Kairi, Sora e Riku, e quest’ultimo l’aveva abbandonata qualche mese prima, per andare a vivere fuori città, verso le montagne. Ogni tanto aiutava l’altra Custode del Keyblade nelle cure di Sora, ma quel giorno non poteva, doveva dirigersi verso Meltokio, dopo le montagne di Midgar."
    e il dialogo tra Yuna e Sakura in cui non avevo capito bene di chi parlavi; sapendo che il capitolo era su Aqua dopo mi sono accorta del soggetto, ma in quella frase che ho segnato, alla prima lettura pensavo stessi parlando di Riku che aiutava Kairi. Nel dialogo ho fatto un po' più di fatica. Ma forse questo è un problema mio.

    Detto questo, spero che non farai mai più baciare Julia Yue con Yuna. :addit:
     
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    Mhh, speravo fosse sottinteso il dialogo tra Yuna e Sakura, ma vabbeh. Grazie mille!
     
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  9. _Holy
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    Ultimo a commentare, perché entrare in ritardo fa molto chic U_U

    Non mi sarei aspettato un'Aqua così incline allo yuri, e per gran parte della storia non salta nemmeno alla mente l'eventualità... Ma se riesci a gestire bene il loro rapporto, allora la smetterò di pensare ad un semplice fanservice per noi maschietti ^_^

    Il capitolo è bello, ma avrei preferito che aggiungessi più descrizioni ai luoghi, alla città di Meltokio e al Rito.

    Noto che sei migliorato nel contesto generale, ma devi esercitarti ancora sulle atmosfere.

    E ora ho una domanda: dopo questa trilogia, che farai?
     
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    Comunque, a fare dello yuri, ci sono Yuna e Julia Yue, non Aqua ;D
    Eh sì, forse dovevo ampliare un po' di più nelle descrizioni, ma su Meltokio non mi ci sono voluto fermare io.

    In risposta alla domanda: non lo so, ora punto a finire la trilogia, poi ci penserò.
     
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  11. _Holy
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    CITAZIONE (Nemesis; @ 7/10/2010, 00:14)
    Comunque, a fare dello yuri, ci sono Yuna e Julia Yue, non Aqua ;D
    Eh sì, forse dovevo ampliare un po' di più nelle descrizioni, ma su Meltokio non mi ci sono voluto fermare io.

    In risposta alla domanda: non lo so, ora punto a finire la trilogia, poi ci penserò.

    OMG! Scusa, mi sono distratto a quanto pare :flower:
     
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    CITAZIONE (_Holy @ 7/10/2010, 01:07)
    CITAZIONE (Nemesis; @ 7/10/2010, 00:14)
    Comunque, a fare dello yuri, ci sono Yuna e Julia Yue, non Aqua ;D
    Eh sì, forse dovevo ampliare un po' di più nelle descrizioni, ma su Meltokio non mi ci sono voluto fermare io.

    In risposta alla domanda: non lo so, ora punto a finire la trilogia, poi ci penserò.

    OMG! Scusa, mi sono distratto a quanto pare :flower:

    Tranquillo, a tutti capita di sbagliare anche quando si legge ;P
     
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    Okkei, ciao a tutti, sono Benedetta Parodi.. le uova le uova le uova..
    Ok, bando alle ciancie, eccoci con un nuovo capitolo della fan fiction, e, ringrazio, come al solito: Nyx, Holy, Rei e The King per aver commentato il capitolo precendente, e, ovviamente, il prologo.
    A parer mio questo capitolo non è niente di che, non lo paragono orrendo, ma nemmeno carino.
    Ah! Durante il capitolo è presente una frase (o più :ahguru:) che potrebbe significare qualcosa di importante per il seguito della fiction.. individuatela :guru:
    Buona lettura!

    2. Non è colpa tua

    Il sole era appena sorto su Midgar, e Kairi, quella mattina, si svegliò un’ora prima del previsto. Si lavò in fretta e si diresse al letto, dove Sora risiedeva.
    Dormiva ancora, beatamente, ancora non si era svegliato.
    Kairi sospirò. Aveva passato cinque anni della propria vita a badare a lui, e in quel momento non aveva nessuno ad aiutarla, a stargli vicino.
    Si toccò le spalle accarezzandosi delicatamente, poi si avvicinò a Sora, poggiandogli una mano sulla fronte. Prese una pezza e la bagnò dentro un catino d’acqua, e la poggiò sul capo del castano.
    Era ancora avvolta in un asciugamano di lino, e si avvicinò al proprio armadio aprendolo, ed estraendone il suo solito vestito: rosa e comodo, anche per correre o per muoversi velocemente. Lo indossò in fretta, e poi sospirò.
    Sentii bussare alla porta, e aprì in fretta. Era Terra, che salutò con un cenno del capo la rossa.
    -Farò da guardia, non ti preoccupare, vai, portalo indietro- rassicurò, e la Custode sorrise abbracciandolo con affetto. Poi indossò una giacca, e sparì tra le vie di Midgar.

    Non amava uscire la mattina presto, e sarebbe voluta stare di più a curare Sora, ma doveva recarsi assolutamente dal proprio amico. Erano due anni che non ci parlava veramente, erano due anni che non lo vedeva per bene.
    Il suo amico d’infanzia era sparito due anni prima, per i sensi di colpa. Pensava di aver mandato lui in coma Sora, per avergli estratto con la bocca il Virus H dalla gola, e averlo ferito lui.
    Kairi sospirò, continuando a correre. Si guardò intorno, notando qualche mercante aprire la propria attività e qualcuno portare delle grosse casse all’interno di alcuni negozi.
    Era quasi arrivata all’uscita di Midgar, e, qualche minuto dopo, arrivò all’ingresso, dove alcuni carretti dei mercanti entravano nella città.
    Le guardie, ai lati, controllando i carri in entrata, vedendo se le merci fossero apposto.
    Kairi rabbrividì accarezzandosi ancora le braccia, facendo un passo in avanti.
    Poi guardò il bosco. Era pericoloso andare avanti, sarebbe potuta essere sotto gli sguardi di qualche brigante, o poteva essere assalita da qualche animale feroce.
    E allora cominciò a camminare tra la fauna, senza pensieri, senza preoccupazioni.

    -Lasciatemi! Non toccatemi luridi infami!- sentii delle urla, provenienti da qualche minuto di cammino dalla sua posizione. Scattò in avanti, correndo per soccorrere quella voce femminile.
    Si accostò a un albero, osservando ciò che succedeva. Tre uomini avevano appena accerchiato una donzella, leccandole con la lingua il collo e toccandole il seno e le parti intime, ridendo come maniaci.
    La donna tentò di divincolarsi, sferrando una ginocchiata nei testicoli di un uomo, ricevendo poi un violentissimo schiaffo. Si toccò la guancia, quando Kairi uscì allo scoperto. Impugnò il Keyblade, ed era tanto che non lo faceva, sferrando tre colpi veloci.
    Gli uomini svennero, e la donna, nel panico totale, prese a correre scappando. Kairi fece sparire l’arma, e sospirò incrociando le braccia.
    Infine, riprese a camminare. Un evento così non voleva più incontrarlo quel giorno, e sperava di non fare la stessa fine, ma si sarebbe comunque protetta.
    Lei doveva raggiungere Riku, e parlargli. Doveva riportarlo a Midgar, per tornare a vivere tutti insiemi, uniti. Non era colpa sua, Sora non era andato in coma per il suo egoismo, per la sua voglia di vivere.
    Sospirò ancora.
    Riku abitava vicino le montagne e vicino il bosco, lontano dalla civiltà. Si era costruito una casa da solo, e si allenava ogni giorno per diventare il più forte, per proteggere tutto e tutti.
    Per non fare gli stessi errori.

    Il sole era già alto nel cielo quando Kairi arrivò dinanzi la presunta casa del Custode dell’Alba, e sospirò, bussando.
    La porta era mezza aperta, ma nessuno la venne ad accogliere. Si accarezzò ancora con delicatezza le braccia, e poi entrò, lentamente, guardandosi intorno.
    Sentii dei rumori, come se qualcuno stesse lavorando con il martello. Guardò ancora con attenzione, e finalmente notò un ragazzo, anzi, un uomo, in ginocchio a imputare dei colpi di martello su un’asta di ferro. Grondava di sudore, e si teneva solamente una mutanda a coprire le parti intime, per non soffrire il caldo. Di tanto in tanto prendeva una brocca d’acqua lanciandosela sul viso, per rinfrescarsi, e ogni tanto la beveva, riempiendola di tanto in tanto.
    Tutto a un tratto si alzò, girandosi di colpo.
    E la vide.
    Kairi.

    -Cosa ci fai qui?- domandò, mettendosi a fare altre cose. Kairi lo raggiunse e lo fermò, mettendogli una mano sulla spalla. L’argenteo si voltò, guardandola dritta negli occhi.
    -Sono venuta per portarti indietro- disse, schietta. Riku strinse i denti, scuotendo il capo.
    -No.. è colpa mia se Sora è in coma.. solo colpa mia- concluse, ma Kairi lo fermò ancora una volta.
    -Non dire idiozie, tu non hai fatto nulla!-
    -Ha succhiato il mio sangue infettato per salvarmi!-
    -Perché è un vero amico! Ha preferito salvare te che vederti morire!- cercò di farlo ragionare, ma fu tutto inutile.
    -Non sono capace a fare nulla, non sono riuscito a uccidere io Drake!- esclamò, estraendo il Keyblade. Sferrò un tremendo fendente all’asta di ferro, procurandogli un grosso graffio sopra.
    Kairi strinse i denti.
    -Drake era forte, ma siete riusciti a fargli male, e poi lui l’ha finito!- esclamò ancora, ma Riku socchiuse gli occhi, colpendo con un pugno una parete.
    -Io devo ucciderlo-
    -Finché non si presenterà, non dovrai fare nulla!-
    -Smettila! Tu non hai mai fatto nulla di concreto, e adesso parli a me di queste cose!?- esclamò, e strinse i pugni.
    Kairi chinò il capo.
    -Fai come vuoi, ma non dire che non ti avevo avvertito!- urlò, facendo per andarsene. L’argenteo la guardò, stringendo i denti e i pugni. Guardò il Keyblade, e poi lo lanciò contro la parete di legno, e l’arma si conficcò dentro.
    Kairi guardò il palmo della propria mano, scuotendo il capo.
    -Da quando quell’arma è comparsa nelle nostre vite.. ci ha sconvolto!- esclamò, avvicinandosi alla parete. Estrasse il Keyblade, e la guardò con odio.
    -Se vuoi sfogarti- iniziò Kairi, evocando la propria arma. La fece roteare, e la puntò verso l’argenteo.

    Riku scattò in avanti, tentando un fendente ai danni della rossa, che parò il colpo abilmente. Lo respinse, cercando un colpo con il manico dell’arma. Riku, però, fu svolto, e la colpì con un pugno all’addome.
    Kairi cadde in ginocchio, sputacchiando del sangue, e l’argenteo spalancò gli occhi. Aveva appena fatto del male alla sua amica.
    Gli si avvicinò, accarezzandole i capelli, e, in men che non si dica, Kairi lo respinse con un fendente. Balzò all’indietro sorridendo, mentre la rossa, con la manica della giacca, si pulì il poco sangue fuoriuscito.
    Riku scattò in avanti, e la rossa si abbassò leggermente e collocò il gomito in avanti, e l’argenteo evitò il colpo, per poi rispondere con uno schiaffo. Kairi fece spallucce, saltando in aria.
    La seguì con lo sguardo, e poi, tutto a un tratto, la Custode lo colpì con il calcio dell’arma alla nuca. Cadde in ginocchio, tossendo leggermente.
    Kairi scosse il capo, e poi si sentii senza forze.
    Riku l’aveva colpita con una magia, sottraendogli tutte le forze. Sorrise quando Kairi crollò a terra, respirando con fatica.
    Gli si avvicinò mettendosi alla sua altezza, e gli poggiò una mano sulla fronte, restituendogli le forze.
    La rossa si alzò.

    -Tornerai?- domandò Kairi, sorseggiando la tazza di tè.
    Riku si girò, guardandola dritta negli occhi. Poggiò la bevanda sul tavolino, e la incitò a fare lo stesso. Kairi annuì, poi l’argenteo le prese le mani.
    -Non posso, non potrei guardarlo in faccia- terminò, sospirando. Kairi chinò il capo.
    Era finita, non aveva più speranze, portarlo indietro era impossibile. Chinò la testa e sorrise leggermente, uscendo dall’abitazione e dirigendosi verso il cancello per l’uscita. Guardò la parete con uno squarcio molto grande, provocato dal Via per l’Alba dell’argenteo, e sospirò.
    Riku la guardò con le braccia incrociate, poi la rossa si girò un ultima volta.
    Non lo salutò nemmeno, e sparì nel bosco.

    Nell’alba sei finito,
    Nell’alba sei cresciuto,
    Nell’alba domini,
    Nell’ombra, morirai.

     
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  14. Rei;
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    Meno male che ho controllato, sennò mi saltavo un capitolo. ^^"

    Veniamo a noi.
    Le uniche frasi che mi sembrano un po' enigmatiche sono le ultime quattro: Nell'alba sei finito, nell'alba sei cresciuto, nell'alba domini, nell'ombra, morirai.
    Per il resto, mi sembra solo narrazione, e anche molto carina. L'unica cosa su cui mi hai un po' deluso, shadow-kun, è che non hai messo una descrizione di Riku. *non gliene frega niente di Kairi* XD
    Comunque ci sono un po' di errori, ma sono sempre i soliti! "gli" al posto di "le" e il passato remoto alla prima persona al posto della terza. Per il primo, come hai detto, viene spontaneo sbagliarlo o farlo giusto, a seconda delle abitudini, ma il secondo lo commetti già da un po'.

    Perciò, alla luce di tutto questo.. un complimenti te lo meriti comunque. ^^
     
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    La descrizione di Riku non c'è stata volontariamente, perché quell'episodio, come è per Aqua, capita qualche mese prima della storia vera.
    Comunque, grazie mille ^^"

    Aspettiamo gli altri per le frasi enigmatiche e il loro significato :ahguru:
     
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181 replies since 28/9/2010, 21:27   2508 views
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