Dusk

Terzo atto di MOK

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  1. JT.
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    Eccomi qui con un nuovo capitolo, finito da poco! Ci ho messo tanto, ma ho avuto alcuni problemi e in più stavo studiando bene ancora alcune piccole cose per la fiction, e avevo le idee tranquilli, non sono a corto già dal prologo! ;D
    Spero che questo capitolo vi piaccia, penso di essere migliorato.
    Ah! Un avvertimento, è incentrato tutto su Aqua, quindi godetevi quella porca, anche se di porco non fa nulla ;D


    1. La Sacerdotessa

    L’avevano messa in contatto, ed era quello che aspettava da una vita, da quando erano passati tre anni dopo l’inferno.
    Erano andati a vivere a Midgar, con Kairi, Sora e Riku, e quest’ultimo l’aveva abbandonata qualche mese prima, per andare a vivere fuori città, verso le montagne. Ogni tanto aiutava l’altra Custode del Keyblade nelle cure di Sora, ma quel giorno non poteva, doveva dirigersi verso Meltokio, dopo le montagne di Midgar. Non era mai stata in quel posto, ma quando la signora delle Sacerdotesse l’aveva messa in contatto, aveva l’occasione di visitarla.
    Non aveva detto a nessuno della sua assenza, non voleva metterli in pensiero, ma solo Kairi sapeva della sua dedizione alle pratiche dei Sacerdoti, e aveva promesso di non dirlo a nessuno.
    Era uscita dall’abitazione ancora prima dell’alba, rendendosi conto dell’assenza di Ventus. Lavorava di notte, e sapevano tutti ciò che faceva per portare due soldi a casa, anche se alcune spese erano pagate dalla ShinRa sotto richiesta del capo dei SOLDIER, Zack Fair.
    Indossò una mantella blu, con un cappuccio in grado di coprire anche il capo dal freddo mattiniero, e, al posto della gonna blu, dei lunghi pantaloni di color ciano.
    Arrivò in pochi minuti all’uscita di Midgar, notando già vari carri dei mercanti e dei turisti entrare nella città dopo i controlli delle guardie, e in pochi secondi ne uscì, ritrovandosi nella fauna. Era facile trovarsi nel mirino dei briganti per quelle strade, ma non c’era neanche un pizzico di paura in lei.
    Passò in fretta il bosco, arrivando alla fine, all’entrata delle lunghe montagne. In mezzo ad esse si trovava anche uno strapiombo, molto profondo e soprattutto ripido. Deglutì, per poi scuotere il capo prendendo coraggio.
    Si tenne alla parete, e camminò lentamente cercando di non guardare giù, poi alcuni sassolini caddero, creando una piccola crepa sul muro.
    La guardò, e in men che non si dica saltò dall’altra parte, quando il pezzo cadde nello strapiombo. Sospirò, arrivando, dopo pochi minuti, alla fine.
    Continuò per le montagne, impavida, fino ad arrivare alla fine. Ora doveva solo percorrere un pezzo di strada paesana e sarebbe giunta finalmente a Meltokio.

    -Quindi sarà lei, la nuova Sacerdotessa della Luce- accennò una donna seduta su una sedia a fissare l’orizzonte da una finestra, e un'altra, probabilmente di un rango più basso, si limitò ad annuire.
    -Non mi dispiace avere una compagna allo stesso livello, ma vorrei sapere perché il suo rango più alto del vostro- domandò la donna, accavallando le gambe.
    -Ha qualcosa di speciale-
    L’altra, dai capelli mori fino alla nuca, si alzò in piedi, mostrando il proprio mantello bianco, e si voltò verso la propria campagna.
    -E’ una Custode del Keyblade- spiegò, e la donna capì tutto in pochi secondi.
    -Raccomandata, eh?- scherzò ridacchiando, e l’altra negò con un gesto del capo.
    -Penso che sappia cosa fare nei pericoli- continuò –Dovremmo fidarci di lei, Yuna- consigliò, e la donna, infine, si arrese, facendo spallucce.
    -Parteciperemo al suo Rito, Sakura-

    Meltokio. La città splendente per la sua felicità e il suo ricco commercio, ma ad Aqua, in quel momento, non interessava. Era concentrata al suo intento, quella di diventare una Sacerdotessa della Luce.
    Si guardò intorno, notando vari negozi con all’interno poca gente, mentre, intorno, vari carretti di scorte e utensili vari.
    Alzò lo sguardo, notando finalmente il suo obiettivo: il Ritrovo dei Sacerdoti. Un palazzo di circa sette piani, dove, in cima, si tenevano i Riti per diventare sacerdoti.
    Aqua sospirò, facendosi ancora avanti. Tenne ancora il cappuccio sul volto, e la gente gli scambiò rapide occhiate, come se fosse un ladro.
    Cercò di divincolarsi dagli occhi della popolazione, e imboccò in un vicolo, ritrovandosi in decine di mendicanti, alcuni malati e alcuni intenti a rovistare cassonetti pieni di roba inutile e scarti di cibo. Si tappò il naso per la puzza, e uno dei mendicanti, senza un braccio e una gamba, gli lanciò un’occhiata.
    Si sentì triste, per la sua sofferenza.
    Uscì poi velocemente dal vicolo, avvicinandosi sempre di più al ritrovo, dove avrebbe espresso il proprio desiderio.

    Bussò alla porta, e si fece indietro aspettando risposta. Sentì delle voci bisbigliare qualcosa, e non riuscì a capire nulla. Sentii altri spostamenti, e, infine, la porta si aprì.
    -Ben arrivata-, disse una Sacerdotessa, facendo un piccolo inchino. Aqua ricambiò abbassando il cappuccio, e fu poi scortata al terzo piano.
    La Sacerdotessa si bloccò dinanzi una porta, e la aprì. Fece cenno con il braccio di entrare, e quando la bluastra vi ci entrò, chiuse l’ingresso alle sue spalle.
    Sussultò appena, cominciando a sudare freddo per la preoccupazione.
    -Salve, Custode- disse una voce.

    -Quindi lei sa tutto- accennò Aqua, chinando il capo. Yuna sorrise, avvicinandosi alla nuova arrivata e poggiandogli la mano sulla spalla.
    -Sono arrivata qui da cinque anni, e nessuna Sacerdotessa ha mai eguagliato il mio livello, son felice che tu sia la prima- commentò, e Aqua sorrise appena, riprendendo coraggio.
    Indicò poi con il dito una sedia, e fece cenno di sedersi.
    Aqua ubbidì, e accavallò le gambe guardandosi in giro. Era una bella stanza, con una finestra con davanti a una sedia, e, più in là una scrivania con varie pile di fogli sopra.
    -Sei pronta per l’incontro con la Signora?- domandò, e Aqua annuì appena. Yuna si toccò il mento, aprendo poi un armadietto della scrivania, tirando fuori da essa una bottiglia di vino rosato, uno speciale di Meltokio.
    La appoggiò su un tavolino, e prese altri due bicchierini. Tolse il tappo, e versò il liquido dentro i bicchieri, poi ne porse una alla bluastra, che ringraziò con un cenno.
    -Sei di poche parole, emozionata?- domandò.
    -Sì..-
    Yuna sorrise, sorseggiando il contenuto dentro il recipiente, e l’altra fece lo stesso.
    -A breve ci recheremo al settimo piano, dove farai conoscenza della Signora, e lì ci sarà il tuo Rito- spiegò, finendo il liquido. La Custode annuì.
    -In cosa consiste questo Rito?-
    -Dovrai porgere la tua arma, e il potere della nostra Luce entrerà in esso- iniziò, alzandosi in piedi e portando le mani dietro la schiena, tenendola una dentro l’altra –Infine, dovrai danzare, e dopo questa danza, sverrai-
    Aqua sussultò.
    -Non preoccuparti, non è niente di pericoloso. Sarai subito soccorsa, e riposerai per qualche ora, dopodiché, sarai una Sacerdotessa della Luce-.
    -Dovrò rimanere qui?- chiese ancora.
    -Quante domande- disse ridacchiando. –No, potrai tornare nella tua città, basta che tu stia in contatto con me, e dovrai venire qua quando ti chiameremmo-, accennò.
    Aqua sussultò ancora.
    -Ciò vuol dire che dovrò rifarmi il percorso molte volte?-
    Yuna negò con un cenno del capo.
    -No; ti sarà dato un dispositivo in grado di farti teletrasportare al secondo piano del Ritrovo, ma non dovrai perderlo per niente al mondo- commentò, sorridendo.
    Poi qualcuno bussò alla porta.
    L’ora era arrivata, Aqua stava per diventare una Sacerdotessa.

    Yuna e Aqua salirono le scale scortate da una Sacerdotessa con un velo a coprire il volto, e anche di poche parole. Yuna lanciò un sorriso alla bluastra, che continuò a seguire il gruppetto deglutendo per l’emozione di tanto in tanto.
    Qualche minuto dopo arrivarono davanti la porta che portava al tetto, e Aqua cominciò a respirare l’incenso. La Sacerdotessa si bloccò, chinando il capo e aprendo leggermente la porta.
    Yuna fece cenno alla bluastra di accomodarsi, e la Custode annuì, facendo il primo passo.
    Socchiuse gli occhi, e quando li riaprì, vide decine e decine di Sacerdotesse intorno a un focolare, e alcuni incensi che scatenavano un misto di profumi tropicali e aromatici, che Aqua inspirò dentro di sé con una faccia felice.
    Davanti al fuoco notò una Sacerdotessa più strana: aveva un velo bianco sul volto, che faceva intravedere soltanto gli occhi, il naso e la bocca. Una tunica bianca e con una sciarpa nera sul collo, e delle scarpe di pelle.
    Si guardò intorno, sempre più imbarazzata.
    -Collocati qui-, accennò la Sacerdotessa dinanzi a lei, e la bluastra deglutì, avvicinandosi lentamente.
    -Io sono Julia Yue- accennò, porgendo la mano.
    Aqua la guardò, stringendola di conseguenza. La Sacerdotessa accennò un sorriso attraverso il velo.
    -Sono la Sacerdotessa Suprema, comando questo posto- spiegò, guardandosi intorno. –Tra noi, però, non ci sono differenze-
    Aqua annuì.
    -Per diventare una di noi, dovrai danzare intorno al fuoco, ciò si chiama Rito di Unione-
    Aqua incrociò le braccia. Quindi doveva danzare, solamente quello.
    -Durante la danza dovrai poggiare la tua arma sul focolare, e riceverà nuovi poteri- continuò –Solo una cosa sarà pericolosa per la tua salute, però-
    -Cosa?- domandò deglutendo ancora una volta, e la donna le accarezzò il viso con un dito, sorridendole come una madre.
    -Dopo questo processo sverrai, e dovrai rimanere a riposo per un giorno, probabilmente-
    Aqua sospirò per il sollievo, e annuì di conseguenza, con uno sguardo deciso e pronto.
    -Ci sto-

    Si avvicinò al focolare, e inspirò ancora l’incenso nelle proprie narici. Evocò il Keyblade, lasciando di stucco le varie Sacerdotesse presenti al Rito, ancora ignote al potere della bluastra.
    Poggiò l’arma all’interno del fuoco caldo, e la vide riscaldarsi. Inarcò un sopracciglio, poi, quando Julia Yue batté con una stecca una campana, iniziò a danzare.
    Si sentì un tutt’uno con il cielo, la terra, l’acqua e il fuoco. Sentì tutto ardere dentro di sé, e poi vide, nella propria mente, la luce. La sentii parlare, gli diceva di avvicinarsi a lei.
    Danzò per altri cinque minuti, senza sosta, sotto gli sguardi delle Sacerdotesse, ma lei si sentiva bene, non si era accorta fosse passato tutto quel tempo.
    Infine un'altra goccia di luce.
    Poi svenne.

    Si sentì delle braccia intorno, e riuscì a vedere poche cose, ed aveva la vista completamente offuscata.
    Osservò una Sacerdotessa prenderla di scatto, e, con l’aiuto di altre due, accompagnarla a riposare. Julia Yue si avvicinò, ponendole una mano sulla fronte.
    -Il Rito è riuscito- assicurò, e lanciò un occhiata al focolare.
    Il Keyblade era sparito dopo aver inghiottito il potere dei Sacerdoti, era tornato dentro la propria Custode.
    Le Sacerdotesse portarono Aqua dentro un alloggio, poggiandola su un letto e posandogli un panno freddo sulla fronte. La coprirono con dei lenzuoli, e poi, la bluastra, si lasciò andare in un lungo sonno.

    -C’e l’ha fatta?- chiese Yuna avvicinandosi alla Sacerdotessa Suprema, che era rimasta sul tetto a riflettere.
    Annuì.
    Yuna sorrise leggermente.
    -Rimarrà qui?- continuò.
    -Non penso- accennò –E’ pur sempre una Custode del Keyblade, il suo compito è proteggere, non stare qui per l’eternità- commentò.
    Yuna annuì, aveva capito.
    -Vai a riposare, domani mattina andrai con lei a Midgar- disse, incrociando le braccia. Yuna scosse il capo, non avendo capito.
    Non aveva mai abbandonato il Ritrovo da quando era stata presa in custodia da una cittadella, attaccata dagli Heartless e distrutta completamente; era l’unica sopravvissuta, e trovata dalle Sacerdotesse, decise di unirsi.
    Aveva paura di quello che c’era fuori.
    -Non voglio che tu passi la tua vita qui dentro, come ho fatto io- commentò, girandosi. Di colpo la abbracciò, e dopo essersi staccata leggermente, alzò il velo, rivelando il proprio viso. Delicato, come quello di un angelo.
    Yuna sorrise, e Julia Yue si avvicinò, toccandole le labbra con le sue, e si lasciarono andare in un lungo bacio.
     
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