Dirge of Keyblade

L'Ultimo Atto della Trilogia!

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  1. _Holy
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    E Buddah? =/
     
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  2. Orfeo della Lira 2
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    Buddah era un antenato di Homer Simpson, ergo è un figo.
     
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  3. Mizu De Tsuki
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    CITAZIONE
    OT/ Mizu, ma tu continui a seguirci oppure hai scelto di lasciarci? Diccelo subito se non ci vuoi più seguire che facciamo a meno di mandarla avanti la fiction

    Holy semplicemente non mi sento ispirato a leggere il capitolo, visto che non ho obblighi xD, quando me la sentirò di commentarvi, vi commenterò °ò° Non mi mettete nella posizione di dovervi far smettere di scrivere la fiction: deve prima essere un prodotto del diletto degli autori, no? ^^

    CITAZIONE
    E Ienzo è un nome figo, invece, lo avrà mio figlio.

    Non mi stupirò se tuo figlio diverrà emo allora è_____é
     
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  4. xander.XVII
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    Bel capitolo, ben scritto, articolato , pochi eventi, del resto è l'inizio Oço.
    Nessun errore a mia vista(ma son le 2.38 quindi ), ottima la punteggiatura, finalmonte vedremo la fine della trilogia *ç*
    Ora ricupererò everything su Crepuscolar e l'altra per rientrare al passo,I promisse.
     
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  5. Mizu De Tsuki
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    A proposito!?à_à chi di voi ha detto che non conosce Yuuko e che è un pg inventato!?à_à
    Nyx non avrebbe abbastanza cervello per creare un personaggio praticamente "unico" come Yuuko v.v
    SPOILER (click to view)
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    Vi piace questa?*-* Ne ho il poster, me l'ha preso Nyx al ROmics <3

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    <3

    Come vedete Ansem se l'è scelta fin troppo bene, la mogliettina à___à
    E poi caratterialmente, nel manga/anime, è davvero una figura giusta: " Non esistono coincidenze, esiste solo l'inevitabile", " Per ottenere una cosa, ne devi dare un'altra in cambio dello stesso valore" <- queste sono le sue filosofie principali... E poi è adorabile quando si ubriaca col Mokona nero :°°D


    AH! Xander caro, quanto tempo!** <3
     
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    L'avevo chiesto io perché non sapevo chi fosse. Grazie Mizu XD
     
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  7. Mizu De Tsuki
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    Ah tu caro xD! figurati allora, dovere di un appassionato di manga/anime v.v''
    Se vuoi ti faccio leggere una fic in cui compare Yuuko *-* L'ho interpretata bene, potrebbe piacerti X3
     
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    Mhh sì dai, ho voglia di leggere <3
     
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  9. Nyxenhaal89
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    Mizu, non pubblicizzarti alle mie spalle, viscida serpe :addit:
    Ed eccoci qua con il secondo capitolo
    Innanzitutto:
    XAAANDYYYYYYY!!!! *lo fa abbracciare dal Pedobear* quanto mi è mancato il tuo commento e i tuoi gatti danzanti!
    Ora manca solo XDForever e Dreamer e saremo di nuovo tutti assieme come ai "vecchi" tempi (orsù, è passato solo un mese )
    Ad ogni modo: grazie a tutti voi per i vostri commenti e per essere tornati a seguirmi (nonostante fra poco vi ricominci la scuola ) :3 E MIZU CARO, l'avrei messa presto Yuuko, volevo attendere di postare il nuovo capitolo (per evitare il fl00d, dato che Vanille sembra aver iniziato la politica della tolleranza zero, e non la biasimo troppo) à__à ma grrrrrrazie per il tuo aiuto <3
    Piaciuto il poster, vero? <3
    Quando torno me lo porterò via
    Secondo capitolo, statico, ma con importantissime descrizioni sugli studi di Ansem, e con la presentazione della Vecchia Guardia (tanto ormai l'avete capito XD)! :riot:
    FIGHT THE GOOD BATTLE!
    Buona lettura :3

    p.s. ditemi che ne pensate delle teorie, se sono abbastanza chiare ^^

    2: Il Cammino della Scienza

    Al Mualim, il Maestro degli Assassini di Masyaf, accolse Ansem con tutti gli onori, come se fossero amici di vecchia data. All’interno del castello, lui, la moglie e i loro giovani compagni ottennero delle belle stanze profumate e protette dalla calura, mentre il Paladino Vargas e i Cavalieri avrebbero sostato nelle caserme, nei sotterranei della fortezza. Ansem li rassicurò ripetutamente su quella scelta, assicurando che non sarebbe successo nulla a nessuno di loro. Seppur con una notevole riluttanza, i soldati accettarono, potendo finalmente riposare le stanche membra dopo tre giorni ininterrotti di viaggio.
    La stanza da letto della coppia era bella e illuminata, sebbene desse le spalle al sole. Al suo interno vi era un letto a baldacchino coperto da fini zanzariere di seta, con lenzuola di lino sontuose e coperte rosse, dello stesso materiale dei mantelli da viaggio. Nella stanza c’erano diversi tappeti sul pavimento di pietra, mosaici sulle mura, e in una sezione separata una vasca da bagno scavata nel pavimento e accuratamente piastrellata.
    Grazie all’avanzamento tecnologico dei Dalmaschi, da sempre abituati al caldo devastante del loro deserto ogni fonte d’acqua era adeguatamente sfruttata. Nel castello, un complesso sistema di cisterne e tubature assicurava una moderata quantità d’acqua corrente ad ogni piano.
    Mentre Ansem spiegava a Yuuko i meccanismi di tale processo, una serva spuntò dalle tende semitrasparenti della sezione separata con alcuni sali su un vassoio d’argento. Si inchinò profondamente quando li vide, coperta da un abbozzato reggiseno e larghi pantaloni di seta arancione che stringevano sulle caviglie nude: un corto velo le copriva il viso sotto il naso, e un altro, sempre semitrasparente, nascondeva la lunga treccia nera. Tuttavia era ben visibile il segno di un’ustione: uno sfregio orribile sul viso per ammansire serve troppo indipendenti. Yuuko si sentì guardata quasi con invidia, lei che poteva camminare nel palazzo senza veli sul viso e con i lunghi capelli mossi sciolti e liberi. E le si strinse il cuore nel vedere tanta barbarie.
    - Quella serva ti ha preparato il bagno, Yuuko – disse Ansem notando la vasca che emanava dolci aromi esotici. – Lavati pure, stanotte resteremo qui. Io devo parlare di alcune faccende con Al Mualim –
    Lasciata (ancora una volta) da sola, la donna ripose il mantello su un appendiabiti, sotto al quale stava una larga scodella lucida e nera, probabilmente per raccogliere la sabbia: evidentemente era un modo per facilitarsi le pulizie. Rimasta con i suoi indumenti anacronistici, ossia un vestito unico scollato e dalla lunga gonna, scuro, e stivaletti di pelle ai piedi, decise di mettersi a suo agio, prima di iniziare a lavarsi: si sedette sul letto, osservò la stanza, si godette l’aria fresca che penetrava dalla finestra.
    Quanto sarebbe stato bello poter condividere quell’estasi momentanea con l’uomo che aveva sposato. Ma ormai anche i loro dialoghi in intimità si tenevano sulla tecnologia e sulla scienza. Già da quando si erano congedati da Al Mualim, Ansem parlava del progresso dell’epoca. Più che a lei, sembrava che ripassasse con se stesso.
    Si alzò e cercando di non pensarci iniziò a spogliarsi degli indumenti per fare il bagno, lentamente, assaporando quel momento come se fosse qualcun altro a spogliarla. Da qualche tempo l’immaginazione era la sua unica amica e compagna.
    - Vogliate perdonarmi – irruppe qualcuno facendola sobbalzare; trattenne la parte superiore dell’abito, spaventata. Dato il modo in cui trattavano le donne, poco ci sarebbe stato da stupirsi se l’avessero stuprata. Vide che era lo stesso Assassino giovane che li aveva accolti nel deserto.
    - Sarebbe gentile bussare - rimproverò lei.
    - Ma a quale porta, mi chiedo? – rispose lui per le rime, con un accennato sorriso, affascinante e involontariamente tale. Yuuko notò con costernazione che la stanza non aveva porte. – Sarà faticoso abituarvici, ma dopo la visita dell’ultimo ambasciatore di Nabradia, che tentò di far salire un drappello di sicari nel castello da questa stanza, abbiamo preferito evitare di usare troppa discrezione –
    - Sì, comprendo – disse lei ancora contrariata, per l’intrusione e per aver scoperto di essere praticamente uno spettacolo gratuito per tutti. – Cosa volete? –
    - Ah, sì – disse l’Assassino. – Volevo informarvi, signora, che il vostro seguito è stato sistemato nelle camere ai lati della vostra. Sono sorvegliati da due dei miei uomini migliori per ciascuna stanza –
    Lei annuì vagamente, in tutta onestà non poteva importargliene di meno, eccezion fatta per i tre bambini.
    - Ma forse più che a voi, avrei dovuto dirlo a vostro marito – aggiunse come se l’avesse letta nel pensiero. – Il vostro viso vi tradisce, signora. Siete scontenta e tutti se ne sono accorti. Mostratevi attaccata a vostro marito, non tutti hanno il senno di presentarsi quando sono alle vostre spalle –
    Lei prese l’avvertimento con una certa riluttanza, dovendo poi ammettere a se stessa che purtroppo aveva ragione. Dal loro arrivo si sentiva ancora più stanca e indisponente di quanto non fosse quand’erano partiti.
    - Siete molto gentile ad avvisarmi - rispose lei. – Non mi aspettavo tanta cortesia da chi sfregia le proprie serve in cambio di fedeltà assoluta –
    - Non sono io a farlo, infatti – precisò l’Assassino. – Sono sempre stato in contrasto col mio signore sul trattamento alle donne. Il fatto che noi Assassini ci riproduciamo unicamente per dovere non implica la mancanza di rispetto –
    La risposta secca e pronta dell’uomo la prese totalmente in contropiede: si sarebbe aspettata risposte del tipo “Zitta donna, cosa puoi saperne tu di come si comanda?” o peggio, e invece aveva davanti un Assassino femminista. Le cose prendevano una piega decisamente inaspettata.
    Aveva sentito parlare del fatto che gli Assassini non amassero le proprie famiglie, o comunque che i figli non ricevessero molto amore: sin da piccoli dovevano essere abituati alla durezza della vita e alla lotta, alla freddezza, al distacco e alla possibilità di morire in un attimo. Una volta adulti, sceglievano una compagna e procreavano al solo scopo di mandare avanti la stirpe. C’erano le eccezioni –ovviamente- ma tale era la regola.
    - E tu rispetti la tua donna? – chiese lei.
    - La rispetto e l’amo, signora – replicò lui prontamente. – Così come amo mio figlio. Spero possiate vederlo prima di andare: mia moglie vi somiglia moltissimo –
    - Davvero? E’ un’occidentale? – rispose lei.
    - Sì, la catturarono durante un’incursione di Nabradia – raccontò l’Assassino restando ancora in piedi lì dov’era. – La trovai al mercato degli schiavi. Non possiamo interferire con gli affari degli schiavisti, ma la comprai – Yuuko inorridì alla parola “comprare” riferita ad un essere umano – e ci innamorammo, la sposai e adesso abbiamo un bambino. Ha fatto cinque anni proprio ieri –
    - Oh, auguri allora! – sorrise Yuuko. – Spero che cresca forte e con i princìpi di suo padre. Questa famiglia è fortunata ad averti… –
    Lui la guardò un attimo negli occhi, poi le sorrise chinando il capo.
    - Vostro marito è altrettanto fortunato, ma temo che non se ne renda conto. A volte, noi uomini diamo le nostre mogli per scontate, ignorando la loro sofferenza –
    - Ammetto che anche noi mogli siamo esasperanti, a volte! – rise limpidamente la donna, assieme all’Assassino.
    - Dimenticavo. Io sono Altair Ibn-La-Ahad, signora Yuuko. Felice di far la vostra conoscenza –

    - Quindi, mi state dicendo che siete venuto da noi Assassini apposta per le vostre ricerche? –
    Al Mualim camminava nel grande cortile dietro il castello, protetto dal canyon in fondo al quale scorreva l’unico fiume di Dalmasca (un “ponte naturale” permetteva l’avanzata di truppe da una sponda all’altra). Rabanastre, a molti giorni di viaggio, era visibile come una luccicante stella di mezzogiorno a miglia di distanza. La tempesta di sabbia che il giorno prima sembrava sul punto di ucciderli era già un ricordo lontano. Ansem e il ragazzo dalla pelle scura camminavano al fianco dell’anziano Assassino che scrutava i loro volti con il suo occhio buono in cerca di risposte.
    - Sì, Al Mualim, è corretto – rispose Ansem, ancora avvolto nel manto rosso. – Ah, lasciate che vi presenti il mio apprendista migliore – aggiunse indicando il ragazzo. –Il suo nome è Xehanort –
    Xehanort fece un inchino, e Al Mualim annuì di rimando.
    - E come potrebbero aiutarvi, voi che potete persino viaggiare nel tempo, un manipolo di antiquati beduini del deserto? – proseguì rivolgendosi ad Ansem.
    - In realtà è un concetto assai semplice – spiegò questi. – Voi Assassini avete capacità di analisi fuori dal comune. Voi prevedete le cose. Riuscite a vederle pochi istanti prima che accadano. L’invincibilità degli Assassini è leggendaria –
    - Ma non reale – rise il vecchio. – Solo nell’ultimo anno ne abbiamo persi oltre un centinaio. Le battaglie con Nabradia si sono intensificate –
    - Tuttavia, la vostra sensibilità è sorprendente lo stesso – intervenne Xehanort sbucando dalla figura di Ansem. – Gli Assassini riescono a “leggere” nel tempo e nello spazio. Le vostre capacità sono innate –
    Al Mualim si affilò le barba tra le dita, ponderando sulle loro parole.
    - Ciò che vogliamo, Al Mualim, sono un paio di Assassini dotati che ci permettano di stabilire quanto a fondo penetriamo nel tessuto dimensionale – propose Ansem.
    - Detto in parole semplici e comprensibili anche ad un vecchio guercio? –
    Xehanort afferrò un calice di cristallo da una colonna, e lo mostrò ad Al Mualim.
    - Questo – disse – è il Tempo. Come penso sappiate, il tempo scorre in un’unica direzione, come un fiume. Tuttavia, nel nostro tempo sono nate molte teorie sui cosidetti “Mondi Possibili”, ossia quei mondi dove è accaduto qualcosa di diverso rispetto ad un altro, dove un evento che si doveva verificare non l’ha fatto, e così via –
    - Tempo fa i Nabradiani attaccarono Dalmasca, giusto? – aggiunse Ansem. – Ecco. Esiste, possibilmente, un mondo dove Nabradia si riuscita a conquistarla -
    - Ma questo cosa c’entra con un calice di cristallo? – annuì l’Assassino alzando le sopracciglia.
    - Osservate – esortò Xehanort; scagliò con forza il bicchiere sul pavimento, ed esso, come prevedibile, si frantumò in mille pezzi. Ansem usò lo sguardo più diplomatico che poté per evitare che Xehanort tornasse a casa in altrettante parti. – Quando accade qualcosa di così significativo, di così abnorme da far tremare il flusso del tempo, esso può scindersi in più parti, come un fiume di fronte ad un ostacolo insormontabile, costretto quindi a sdoppiarsi –
    - Per lungo tempo abbiamo ipotizzato da cosa scaturissero queste separazioni e se vi fosse un modo per raggiungerle. E siamo infine giunti ad una conclusione sbalorditiva; questi eventi sono condizionati dal Potere del Cuore – continuò Ansem. – Immagini il Cuore come un sasso gettato in acqua. Da solo non fa granchè; ma se altri se ne aggiungono, fino a diventare una moltitudine, l’acqua si increspa, e magari anche la conformazione del fondale può cambiare –
    - Quindi, se molti Cuori all’unisono sono riuniti in un evento importante, il tempo si “increspa” e può anche scindersi? – sintetizzò Al Mualim, sotto gli sguardi soddisfatti dei due studiosi. – E dove entriamo in scena noi Assassini? –
    - I vostri Cuori sono abituati al controllo – disse Xehanort. – Per tale motivo siete abili nel riconoscere le variazioni del tessuto del tempo –
    - A dir la verità, al momento gli studi sono in una fase di stallo – negò Ansem. – Non sappiamo come si creino, per quale motivo e se questi mondi abbiano una vita lunga: se ne formano milioni, ma molti si spengono rapidamente, condizionati magari da un elemento insignificante, magari ce ne sarà uno in cui io e lei non abbiamo fatto questa conversazione, e una volta terminato il momento, tale mondo si dissolverà –
    - Quindi sopravvivono solo quelli dove grandi eventi hanno cambiato il destino dei popoli… - realizzò l’Assassino. – Solo un’ultima domanda… Da dove nasce un potere così grande da cambiare persino lo spazio e il tempo? –
    - Probabilmente da un Cuore così grande da poter condizionare tutti gli altri… - disse Ansem solenne. – Da noi chiamato scientificamente “Oggetto XRF-2342”, o come hanno preferito chiamarlo gli apprendisti, Kingdom Hearts -

    E fu così che le richieste di Ansem furono esaudite.
    Al Mualim quella sera stessa disse che avrebbe dato cinque dei suoi migliori Assassini al seguito, e che essi l’avrebbero accompagnato lungo tutta la sua ricerca. Soddisfatto dalla risposta affermativa, lo studioso annunciò che sarebbero partiti la mattina dopo.
    Yuuko mangiò a sazietà le vivande portatele in camera dall’ancella sfregiata, invitandola a mangiare qualcosa a sua volta: lei però negò vivamente, scappando dalla camera.
    Un po’ delusa, Yuuko uscì dalla camera finito di mangiare. I due ragazzini l’affiancarono subito, ridendo allegramente con lei mentre raccontavano di uno scherzo fatto a uno dei novizi quel pomeriggio. Arrivata alla finestra che dava sul villaggio, vide molte lanterne accese, guardie che parlottavano…
    E poco più in là, in uno spiazzo riparato, riconobbe la voce dell’Assassino di quella mattina.
    Era assieme ad un bambino, e in mano avevano due lunghi bastoni sottili, che emanavano un forte rumore simile ad uno schiocco ogni volta che si scontravano.
    Non riusciva a capire cosa dicessero, ma a giudicare dalle risate dei due, sembrava proprio che si divertissero. Abbassò lo sguardo, intristita, ancora una volta incolpandosi dell’isolamente volontario del marito nel laboratorio.
    - Isa! Lea! -echeggiò una voce. Yuuko si girò e vide la figura scarna del collega del marito.
    - Sono con me, Even – sibilò lei. – Lasciali in pace –
    - Devono pulire la carrozza. Ienzo è già andato lì – ringhiò Even, vestito come un perfetto scienziato ad una conferenza, in barba all’anacronismo.
    - Cosa ti da il diritto di far sgobbare dei bambini a quest’ora di notte, imbecille? – sbottò Yuuko inferocita dall’aridità di quei personaggi di cui il marito si circondava con tanto orgoglio.
    - Non fa nulla, signora Yuuko – sorrise Lea, il ragazzino coi capelli rossi – Meglio ascoltare il vecchio rompiscatole – e detto questo, Isa, il ragazzino silenzioso coi capelli color zaffiro, lo seguì a ruota.
    - Filate – sibilò Even. – Quanto a te - aggiunse a Yuuko – Sorvolerò sull’offesa, per questa volta...Ma ti conviene ricordare il tuo posto, stupida donna - disse con un indice accusatore.
    Lei non era mai andata d’accordo con Even, quindi si rassegnò. Era misogino, paranoico e offuscava la sua brillante intelligenza con pregiudizi e frasi fatte. La sua vita era la ricerca, come del resto essa era anche la vita di Ansem. Mentre lo vedeva andare via, sentì la solita sensazione di gelo secco che la investiva quando parlavano.
    Quanto odiava quell’uomo.
    Si voltò verso lo spiazzo, ma vide che Altair e suo figlio se n’erano ormai andati.
    Con un sospiro, seguì il loro esempio e andò a dormire, non avvertendo granchè il momento in cui Ansem venne a coricarsi; l’uno dava le spalle all’altra.

    Fu l’alba quando Ansem la svegliò: il sole si era appena fatto vedere in una pallida luce, illuminando di rosato le mura del castello. Si stiracchiò, mettendo a fuoco il marito che già si vestiva di tutto punto, pronto a partire.
    - Progressi, deduco? – mormorò mentre si scuoteva dal torpore.
    - Enormi, mia cara – disse lui. – Gli Assassini ci aiuteranno. Porteremo con noi cinque di loro –
    - Funzionerà? – chiese lei.
    - E’ troppo presto per saperlo – sbottò lui con impazienza. – Non essere sempre così frettolosa –
    Lei sospirò iniziando a vestirsi a sua volta. Non ci mise molto; rimise il mantello sopra l’abito e si diresse con lui verso l’atrio esterno del castello, dove già gli apprendisti, Vargas e i Cavalieri li attendevano, svegli e pronti, tranne i più piccoli che, avendo pulito la carrozza tutta la notte, dormivano in essa, escluso Ienzo che era accoccolato tra le braccia del giovane alto e silenzioso.
    - Aeleus – richiamò Yuuko accarezzando i capelli bluastri del ragazzino – Portalo nella carrozza, è inutile affaticarti – Aeleus si limitò a sorriderle, senza però spostarsi di un millimetro, fissando Even con sdegno assoluto.
    - Amici miei! – salutò Al Mualim, nella sua solita veste nera, scendendo la rampa curva che portava al cortile dove tutti si erano riuniti. Era accompagnato da quattro Assassini in grigio, incappucciati e bene armati. Altair arrivò al portone della cinta interna, salutando tutti. – Ecco il mio regalo per voi –
    I cinque Assassini, Altair compreso, si schierarono di fronte agli apprendisti.
    - Giuriamo di proteggervi e accompagnarvi finché voi lo riterrete opportuno – disse Altair. - Giuriamo! - dissero tutti e cinque in coro.
    Ansem annuì con un ampio sorriso.
    - Grazie per la vostra generosità, Al Mualim – ringraziò. – Faremo buon uso del vostro dono –
    Yuuko sapeva che quello era il momento di tacere: e dovette inghiottire in silenzio la visione, sul portone interno, di una donna e un bambino che piangevano silenziosamente. Lei, le somigliava così tanto…
    Entrò rapidamente nella carrozza, il manto che si gonfiò, veleggiando nel vento che si stava alzando.
    - Addio, allora – salutò il vecchio Assassino.
    - Addio, Maestro – disse Altair. – Addio… - aggiunse alla moglie, che baciò appassionatamente. – Cercherò di tornare, ve lo prometto –
    - Vargas, concentrate il Lyrium rimasto. Torniamo a casa – ordinò Ansem mentre tutti si accomodavano nella carrozza: il viaggio non avrebbe permesso infatti di stare seduti all’esterno del piccolo scafo.
    Yuuko vide col cuore straziato la piccola famiglia dividersi, e Altair che alzava la mano con un sorriso tremante, trattenendo le proprie contrastanti emozioni; la donna e il bambino ricambiarono, questi che cercò di essere forte come suo padre, ma invano in quanto scoppiò rapidamente in lacrime.
    Fu sollevata quando il portello si chiuse totalmente, sigillandosi. Gli oblò si oscurarono e Vargas trafficò con alcuni comandi, e la carrozza si circondò di un alone blu.
    - Vi amo – sussurrò Altair chiudendo gli occhi.
    La carrozza prese il volo, e in un lampo blu sparì nel cielo di Masyaf.

    Passarono pochi secondi, come un viaggio eterno lungo un battito di palpebre. L’aria sembrava essersi solidificata, il metallo della carrozza divenne gelido, e Altair dovette lasciarlo. Gli altri Assassini si guardarono attorno circospetti restando seduti ai loro posti, fissando il loro superiore preoccupati e incerti.
    Ci fu uno scossone che fece svegliare i tre ragazzini, i quali si rizzarono subito a sedere; poi avvertirono una sorta di vuoto, come se il paesaggio intorno fosse scomparso lasciando il nulla. Gli oblò erano tutti chiusi e non potevano vedere. Altair iniziò ad accusare claustrofobia, senza però farlo notare ai suoi uomini.
    - Reggetevi, le condizioni di Archades sono disgustose – avvisò Vargas.
    Il metallo divenne improvvisamente caldissimo per pochi secondi, raffreddandosi nuovamente; avvertì dei rumori provenienti dal retro, che però non impensierivano nessuno. Poi il rumore di una fiammata e un’improvvisa accelerazione, gli oblò si aprirono e Vargas iniziò a parlare.
    - Qui è il trasporto civile 9-9-4-6-9 Oscar, mi ricevete, controllo di volo? – Una voce crepitò davanti al Paladino . – Affermativo, inizio a scendere! – Una brusca manovra, e si fecero nitidi i grigi contorni di una città. –Benvenuti ad Archades, signori Assassini –
     
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  10. Mizu De Tsuki
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    Bla bla bla, già betato e letto v,v *si è riletto solo a volo i dialoghi tra Altair e Yuko <3 <3*
    Mi piace più questo capitolo che l'altro, onestamente xD
    Anche se sono rimasto un po' confuso al finale, su dove caspiterina fossero arrivati i nostri prodi viaggiatori à.à
    Non ho rilevato errori in questo capitolo, segno che stai migliorando ancora di più °-°''
    *ormai non c'è più paragone tra loro due xD*
    Ah...
    Altair, anche io ti amo ç///ç *si impossessa del corpo della moglie per dirglielo un attimo xD*

    @ Neme: quando torno sul pc mio, te lo mando x mp x3 ora devo studiare x_x

    <3
     
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  11.     +1   -1
     
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    Twilight Player

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    Veramente bel capitolo, mi sta veramente piacendo la figura di Yuuko, ed Even è un vero stronzo! Però ora che ci penso, Altair parte lasciando la moglie e il figlio, e questo figlio è Terra. Mi intristisce ricordare che è morto ç____ç.
    Even era stronzo di suo e stronzo rimane, mentre Lea sembrava tanto bravo a_a XD
     
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  12. xander.XVII
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    Bel capitolo, sempre ben scritto, buona punteggiatura, perfetta sintesi e abilità descrittiva.
    Sehr gut Ich habe zu sagen!
     
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  13. Mizu De Tsuki
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    Wa vero Neme!O_O quel bimbo era Terra, me l'ero dimenticato, geniaccio xD
     
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  14. _Holy
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    Bello e BASTA! :qwe:

    lol, non so cosa dire, se non che la figura di Altair mi è sempre piaciuta fin dall'inizio, che Even è uno sfruttatore e che Yuuko una esibizionista.

    Ah, e che mi piacciono sempre i discorsi scientifici misti a teorie antiscientificheU_U
     
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  15. Orfeo della Lira 2
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    Lo stavi aspettando, ergo...
    * Alza pollice all'insù *
    Davvero un bel capitolo, e mi hai fatto accentuare il mio odio per il vecchiaccio(sia Even che Ansem).

    CITAZIONE
    Non mi stupirò se tuo figlio diverrà emo allora è_____é

    Meglio emo che truzzo.
     
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280 replies since 1/9/2010, 11:01   6181 views
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