«Smile ~

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ~ S u n n y «
     
    .

    User deleted


    «Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.» Charlie Chaplin
    Con questa citazione introduco una nuova raccolta, che non so quanto durerà. Tema principale? Il sorriso. Tratterò di questo gesto che spesso compiamo e non ce ne accorgiamo, oppure che ci è difficile fare in certe situazioni complesse.
    Non so ancora bene il numero dei capitoli, nè il genere di ognuno. Se siete curiosi, seguitemi e lo scoprirete insieme a me. xD
    Sorridi!

    « First ~
    Denti bianchissimi, perfetti. Le labbra rosee piegate leggermente, poco alla volta, preservando quel tesoro prezioso che pochi, sul suo viso, avevano l'opportunità di conoscere.
    Spesso si chiedeva perché Roxas non sorridesse più spesso. Lui era carino, bello, e lo era ancora di più quando compiva quel gesto così dolce, per divertimento, come ringraziamento oppure con semplice affetto.
    Una volta Axel, succube di quel viso così dolce e della sua manipolazione innocente, gliel'aveva chiesto.
    «Perché non provi a sorridere più spesso?»
    Roxas aveva sbarrato gli occhi blu, poi li aveva chiusi e dopo un tenero bacio a fior di labbra, con le guance rosse aveva sorriso. «Sai Axel, io ho sempre creduto che un sorriso che dura poco sia più bello da ricordare.»
    Allora lo guardava, come se avesse una memoria fotografica studiava ogni singolo particolare di quel sorriso breve, dagli angoli della bocca fino alle labbra, ai denti immacolati. Ne vedeva tutto, le piccole screpolature, i muscoli contrarsi e quando poi ci ripensava, attestava che se Roxas avesse avuto l'abitudine di sorridere troppo spesso, quel gesto semplice non sarebbe stato così speciale.

    Un sorriso non dura che un istante, ma nel ricordo può essere eterno.
    Friedrich von Schiller *





    *E' la frase dalla quale ho preso spunto per questa prima flash-fic. ^^
    Angolo dell'autrice: Beh, che dire? Spero che mi seguirete in numerosi. Non so quando aggiornerò, spero presto. xD Ciao! ^^
    Sorridi!
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Twilight Player

    Group
    Member
    Posts
    65,055

    Status
    Anonymous
    Allora, a me non piace lo yaoi, e mai mi piacerà. Però, ormai sono abituato a leggere di AkuRoku (si chiama così?), e più che altro mi piace il tuo stile di scrittura.
    Quindi sì, ti sei guadagnata il tuo primo lettore. ;D
     
    Top
    .
  3. ~ S u n n y «
     
    .

    User deleted


    Grazie. ; )
     
    Top
    .
  4. Nami~chan
     
    .

    User deleted


    Molto molto carina ;) Ti seguirò!
     
    Top
    .
  5. ~ S u n n y «
     
    .

    User deleted


    Grazie Nami. Entro stasera o domani dovrei postare il secondo capitolo. =D Spero vi piacerà.
     
    Top
    .
  6. ~ S u n n y «
     
    .

    User deleted


    « Second ~
    «Smettila di fare quella smorfia che dovrebbe essere un sorriso, guercio!»
    La voce forte e profonda di Xaldin raggiunse le orecchie appuntite del numero II rimbombando in tutta la camera dalle pareti immacolate. La risposta, non poco scortese, di lui portò il Feroce Lanciere a osservare la figura dell'altro, accucciato ai piedi del letto con le ginocchia incrociate e una rivista, all'apparenza un normalissimo giornale, tra le mani guantate di nero.
    Socchiuse gli occhi blu e portò le mani ai fianchi, mentre sul viso sfregiato e corrugato di Xigbar si manifestava un altro sorriso. Strano.
    Grugnì e sbuffò con il naso, mentre a passi veloci e pesanti si dirigeva verso il numero II e con abile velocità si apprestò ad alzare il braccio per strappare via al vecchio il giornaletto.
    «Guardi porno, eh?»
    Ma Xigbar fu più veloce di lui; abilmente fece una capriola all'indietro, ritrovandosi con la suola degli stivali sulle lenzuola bianche, le ginocchia flesse leggermente.
    «Che c'è Xaldin? Ti da fastidio che io possa permettermeli?»
    Il moro scosse la testa. «Piuttosto dovresti vergognarti di doverti accontentare di cose del genere invece di una vera donna.» Grugnì ancora, poi saltò sul letto afferrando la rivista per due angoli, quelli che non erano stretti dalle dita affusolate del Tiratore Libero. «E poi, maleducato, non ti hanno insegnato a condividere?!»
    «Lascia! E poi neanche tu hai una donna, con quelle basette che ti ritrovi!»
    Il numero III, ignorandolo, si chiese come fosse possibile che l'altro avesse tanta forza da fronteggiarlo nel 'tiro alla fune' con quel giornaletto.
    Infine, con uno scatto improvviso, il guercio riuscì a portarsi più indietro, finendo però per sbilanciarsi e trascinare dietro di sé il corpo gigantesco di Xaldin che fece in tempo a poggiarsi sui gomiti , una smorfia amaramente innervosita sul volto.
    Xigbar sorrise, o meglio, ci provò e il moro non poté fare a meno d osservare con cura quel ghigno estremamente spaventoso. Ingialliti erano i denti e se si guardava bene tutta la forma in sé, c'era qualche buco vuoto. Un sorriso sdentato da vero vecchio. Oh, ma che schifo.
    Il Tiratore Libero fissò i suoi occhi blu con quello suo unico giallo, un po' spaventato (per quanto potesse esserlo un Nessuno) dal fatto che il peso da macigno potesse schiacciarlo. «Non dirmi che sei dell'altra sponda, Xaldin. Lo so che sono irresistibile ma, insomma, un po' di contegno.»
    Il fitto ventaglio di ciglia che andavano a ridurre l'iride color del mare al minimo e le labbra scure che si allargavano mostrando i denti stretti non tranquillizzarono il povero animo preoccupato del cecchino. Fu solo un tonfo alla porta a salvarlo. O almeno così credeva.
    «Vecchio, Xemnas ha detto che dev_»
    E lo spiraglio di salvezza di Xigbar sfumò in una folta nube d'imbarazzo.
    Demyx, che come solito non aveva l'abitudine di aspettare il permesso per entrare, se ne stava sul ciglio della porta a fissare con espressione apparentemente tranquilla i due superiori. Poi sul suo viso si stirò un sorrisino innocente e gli occhi acquamarina si allargarono improvvisamente. «Non importa, vecchio. Divertiti!»
    Merda.



    Secondo le regole dovrebbe essere una one-shot (511 parole), ma io la considero una flash-fic. Flash-fic, tra l'altro, in cui lo XalXig non si vede affatto. Vabbè, quei due sono alcuni dei miei personaggi preferiti, non potevo ignorarli. xD Beh, a presto con il prossimo aggiornamento! ^^
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Twilight Player

    Group
    Member
    Posts
    65,055

    Status
    Anonymous
    Bel capitolo. Xigbar guarda i porno, vecchia volpe! E Xaldin che vuole condividere il porno? Che sporcaccioni!
    Seriamente, il capitolo è ben fatto, ben scritto. Ho trovato un solo piccolo errore, hai scritto "d osservare". Ti sei scordata l'apostrofo? XD
     
    Top
    .
  8. ~ S u n n y «
     
    .

    User deleted


    Sì, in effetti l'ho notato solo ora dato che dopo che ho scritto una cosa se la rileggo subito la so a memoria e gli errori mi sfuggono. xD
    Grazie del commento! ^^
     
    Top
    .
  9. xander.XVII
     
    .

    User deleted


    Belle ambedue, sebbene non ami lo yaoi.Le prime 4 righe della prima sono stupende,davvero.
     
    Top
    .
  10. ~ S u n n y «
     
    .

    User deleted


    Grazie xander. =)
     
    Top
    .
  11. ~ S u n n y «
     
    .

    User deleted


    « Third ~
    Non aveva provato nulla nel vederlo semplicemente perché non poteva. Se avesse potuto, Roxas ne sarebbe rimasto traumatizzato.
    Era stata l'unica volta in cui l'aveva visto sorridere: denti bianchi nella penombra del cappuccio, gli occhi ambrati che, plasmandosi alla smorfia, luccicavano appena. Aveva abbassato lo sguardo ceruleo dopo appena tre secondi, ma sapeva che stava ancora ghignando. Lui era il suo burattino, la sua chiave. Serviva solo ad uno scopo. Xemnas sorrideva solo per una vicina vittoria. A lui, senza cuore, certezze e ricordi, non avrebbe sorriso mai più. Il suo falso sorriso da burattinaio soddisfatto non lo voleva.


    Quella di oggi è una Drabble. ^ò^ Scritta di getto appena l'idea ha lambito la mia mente bacata. ^ò^ Spero vi piaccia! Lasciate un commentino! ;D
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Twilight Player

    Group
    Member
    Posts
    65,055

    Status
    Anonymous
    Corta, ma va bene così. Come sempre è scritto in ottima maniera, senza nessun errore di battitura o di distrazione ^^"
    Xemnas è il burattinaio cattivo u.u"
     
    Top
    .
  13. Chrystal~
     
    .

    User deleted


    Complimenti sono davvero belle e ben scritte!! =)
    Ti seguirò anch'io!
     
    Top
    .
  14. ~ S u n n y «
     
    .

    User deleted


    Nemesis, è corta appunto perché è una Drabble (fic che va dalle 90 alle 110 parole, perfetta se sono 100). =) Grazie, comunque! ^^

    Grazie anche a te, Dreamer! ^^
     
    Top
    .
  15. ~ S u n n y «
     
    .

    User deleted


    « Fourth ~
    Gli si aggrappò alle spalle con un sorriso innocente sul volto e, a mo di scimmia, si arrampicò fino a trattenersi al collo. Riku era troppo alto.
    Gli stampò un bacio sulla guancia, scostandogli i capelli argentei, continuando a sorridere.
    Il più grande scostò di poco la testa per vederlo e, stando ben attento a non farlo cadere, si incamminò verso la spiaggia, trasportandolo sulle spalle come se fosse un bambino.
    «Sai, Riku, ieri dalla finestra della mia camera ho visto una stella cometa.» Esultò raggiante il moretto, abbandonando la testa contro la sua nuca. «Ho espresso un desiderio.»
    E impaziente aspettò che l'altro gli facesse quella fatidica domanda. Deluso, mise su il broncio quando dopo troppo tempo il silenzio continuò perenne. «Non vuoi sapere cosa ho espresso?»
    La voce gelida ripeté un suono meccanico. «Di stare per sempre insieme a me e a Kairi.»
    E la delusione portò il suo tenero broncio a sporgersi ancora di più verso il basso. Socchiuse gli occhi e abbassò lo sguardo, aspettando di arrivare a destinazione e di essere messo giù. Rimase silenzioso e ciò insospettì Riku che, però, dopo qualche secondo non ci fece più caso.
    Sora sospirò. Si aspettava un ringraziamento, una frase del tipo 'io avrei desiderato la stessa cosa', un sorriso. Poi si rese conto che tale richiesta era ridicola. Riku non sorrideva. Riku non sorrideva mai. A nulla.
    Neanche quando per la prima volta gli aveva detto che l'amava, aveva sorriso, mentre Sora faceva fatica a trattenere le urla dalla gioia. E lui proprio non riusciva a capire perché, ma era sicuro che le labbra di Riku non avessero mai conosciuto un gesto del genere.
    Quando, affondati i piedi sulla sabbia morbida, il più grande si fermo, graziosamente Sora saltò giù dalla sua schiena e sulle sue gambe si diresse di più sulla riva. Come un cagnolino, con viso apatico, il custode dell'alba lo seguì.
    «Dove vai?» Gli chiese, raggiungendolo e ,fissandolo in volto, poté vedere il broncio che, ci avrebbe scommesso tutto quello che aveva, di sicuro c'era. Era sempre così, se Sora stava zitto voleva dire che era imbronciato, nulla di più.
    Gli prese la mano e solo così riuscì a fermarlo. Il moretto smise di fissare la sabbia e incontrò il suo sguardo, lasciando finalmente che la triste espressione fosse sostituita da una curiosa. «Che c'è?»
    «Nulla. Non posso prenderti per mano?»
    Quando un lieve sorriso si stirò sul volto abbronzato e le labbra color pesca del più piccolo, si era già dimenticato della causa della sua tristezza.
    Lo trascinò fino alla riva e dopo essersi privato delle scarpe cominciò a far schizzare i piedi in acqua, giocando spensieratamente come avrebbe fatto un bambino, i capelli scompigliati dalla brezza marina e gli occhi chiusi.
    Riku lo guardò. Portò una mano al fianco, l'altra che penzolava lungo di esso e sorrise.
    Quando Sora si voltò per invitarlo spalancò gli occhi blu, fermandosi. Riku stava sorridendo. Riku stava sorridendo. Riku stava sorridendo. Questa era la fine del mondo!
    Emise un gridolio degno di una ragazzina tredicenne e poi con i piedi bagnati gli saltò addosso, abbracciandolo fino a stritolarlo. Con gli occhi acquamarina nascosti sotto la frangia albina, l'altro continuò a sorridere, stringendolo forte e accarezzandogli i capelli.
    «Mi dici perché hai gridato?» Chiese, anche se ne sapeva benissimo il motivo.
    «Perché hai sorriso, Riku, hai sorriso.» E gridò di nuovo, per poi donargli un tenero bacio a fior di labbra.
    L'argenteo chiuse gli occhi, cercando di percepire al meglio quel casto contatto e, quando sentì le labbra premute sulle sue piegarsi verso l'alto, fece lo stesso, invitando il più piccolo a non smettere più.

     
    Top
    .
19 replies since 22/6/2010, 18:55   207 views
  Share  
.
Top