IL SOGNO PIù BELLO

-Ero circondata da una frotta di Shadows e un ragazzo con una Kayblade li eliminava uno ad uno per liberarmi. Poi s'inginocchiò e mi tese la mano: "Tutto a posto?"-

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  1. Aledragon
     
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    Ragazzi, grazie per le correzioni. XD Non è facile ricontrollare tutte queste pagine e far caso agli errori! Tra l'altro non sapevo che Moguri fosse un pluralia tantum ... *_* Adesso lo so. Quando finirò di pubblicare tutto, ricorreggerò per la 3^ volta, grazie ai vostri suggerimenti. :)

    Siete pronti per il prossimo capitolo??

    VIA! XD




    ALEXIASS
    - Capitolo 11° -





    Riku continuò a lottare contro l’Anti-Sora, difendendosi con la propria arma, cercando di non colpirlo.
    Io rimasi con le spalle al suolo, incapace di reagire e di pensare. La mia avversaria premeva la Scintilla del Cuore contro il mio petto. Sorrise beffarda:
    <che ti succede, eroina, non riesci più a rialzarti?>. Rise isterica.
    <chi cavolo sei!?>, chiese debolmente Kairi, appoggiata ad una parete.
    <non lo vedi? Sono Alessia!>, rispose la ragazza con un sorriso malizioso.
    “Che sta succedendo?”.
    Mi sembrò che il tempo fosse rallentato. Sentivo le tempie pulsare e una fredda sensazione di disagio s'impadronì del mio cuore.
    Sapevo bene chi era quella ragazza. Anzi, cosa era.
    Lentamente, quella aprì la mano sinistra; mentre la richiudeva, senza staccarmi gli occhi di dosso, l’Ombra del Cuore vi si materializzò con un tintinnio metallico.
    Riku e Sora continuavano a combattere, spargendo macerie e tesori per tutta la Sala.
    <cosa vuoi da me?>, chiesi al mio Nessuno.
    Lei si fece scura in volto:
    <voglio farti cambiare idea>.
    Non avevo idea di cosa parlasse. Mentre la guardavo negli occhi –in quegli occhi, che erano lo specchio dei miei- richiamai la KeyBlade, che ricomparve nella mia destra.
    La Nobody si ritrasse e lasciò che mi rimettessi in piedi.
    <e su che cosa? Spiegati!>.
    Kairi si era lentamente avvicinata, sostenendosi lungo la parete.
    Riku fu gettato a terra dall’ombra di Sora, che si preparava a dargli il colpo di grazia. Improvvisamente, il corpo dell’ombra cominciò ad emanare un'aura nera e a mutare: Sora stava tornando normale.
    Il Nessuno si voltò a guardare verso di loro, poi tornò su di me.
    <cosa vuoi veramente?>, mi chiese.
    Osservai la ragazza, l’altra metà del mio cuore, della mia anima.
    Il Nessuno era perfettamente uguale a me. L’unica differenza erano la voce, i capelli e gli occhi, più scuri dei miei. Indossava un completino identico al mio, tranne che per i colori: prevalevano il rosso e il nero, così com’era nera la sua Ombra del Cuore.
    <senti… Alessia,…>, cominciai.
    <no!>, m’interruppe. <aspetta. Non chiamarmi in quel modo>, aggiunse scandendo ogni parola. <io non sono te>.
    <e come vuoi che ti chiami?>, ribattei spazientita.
    <alexiass>, rispose portando le mani ai fianchi -un gesto che facevo spesso anch’io.
    Mio malgrado, mi venne da ridere.
    <… d’accordo, Alexiass. Non ho capito il motivo della tua ostilità verso di me. Gradirei che tu parlassi chiaro e la smettessi usare inutili giri di parole>.
    Nel frattempo Sora si era ripreso e aiutava Riku ad alzarsi da terra, scusandosi perché lo aveva attaccato.
    Alexiass rise di me:
    <…E tu piantala di parlare come un libro stampato!>.
    Arrossii e la fulminai con lo sguardo.
    <d’accordo, visto che non ci vuoi arrivare da sola, ti do un aiutino>.
    Alle sue spalle, Riku era in piedi accanto a Sora, che reggeva Kairi cingendole il fianco con il braccio sinistro.
    Alexiass si spostò di lato e con un gesto teatrale mi mostrò gli amici, che assistevano alla scena accigliati e confusi.
    La Nobady trafisse il suolo con la KeyBlade:
    <cosa hai intenzione di fare quando avrai finito di giocare all’eroina in questa Dimensione?>.
    Capii. Misi i tasselli mancanti al loro posto nella mia mente.

    Come aveva predetto Merlino, presto mi sarei ritrovata a un bivio: avrei dovuto scegliere se restare nelle Isole del Destino o tornare a casa sulla Terra e risvegliare il mio corpo morente.
    <perché me lo chiedi?>.
    Alexiass estrasse l’Ombra del Cuore e incrociò le braccia al petto:
    <perché voglio che tu faccia la scelta giusta, che dovrà coincidere inevitabilmente con la mia.
    E non posso permetterti di manipolarmi>.
    <ma che dici!? Tu sei me, e non puoi pensare diversamente da me!>
    <ti sbagli di grosso!>, sciolse le braccia e strinse i pugni. <tu non comandi proprio nessuno, io non farò qualcosa contro la mia volontà!>, sbottò.
    La guardai, sgomenta. Non mi aspettavo una simile resistenza.
    Kairi mi guardava allarmata.
    <datti una calmata. Non sai nemmeno quello che voglio io!>, replicai.
    <e cosa vorresti? Sentiamo>. Sorrise feroce.
    Rimasi in silenzio. Sora e gli altri, alle spalle di Alexiass, mi guardavano tesi.
    E adesso!?
    Aprii la bocca, ma non riuscii a risponderle.
    <come immaginavo …>.
    Il mio Nobody scosse la testa con gli occhi chiusi. <sappiamo tutt’e due quello che vuoi veramente. Ma tu ti ostini a non ascoltare il tuo cuore>.
    La guardai implorante: <perché mi fai questo!? E’ già tutto complicato senza che tu mi faccia pressione!>. Sentivo che i miei occhi divenivano lucidi.
    Sora, Kairi e Riku si erano mossi dalla mia parte e spostavano lo sguardo da me e al mio Nessuno.
    <patetico…>, commentò sprezzante Alexiass. <non mi unirò mai a una che non sa neanche quello che vuole>.
    <cosa!? Tu devi unirti a me! Non sarai mai completa senza…>. Le parole mi morirono in bocca.
    <già>, sorrise trionfante il mio Nessuno. <e neanche tu sarai mai completa senza di me!>.

    Rimasi pietrificata.
    “Testarda di una Nobody!”
    Serrai la mascella impotente e chiusi gli occhi per calmarmi.
    <smettila!>, urlò Kairi improvvisamente. Tutti ci girammo a guardarla: si reggeva ancora a Sora, debole per l’attacco degli Heartless di prima.
    Alexiass la squadrò con aria superiore.
    <piantala! Sta facendo il possibile per salvare il nostro Universo e tornare sulla Terra>. Si schiarì la voce flebile e riprese con meno vigore:
    <tu non vuoi la sua felicità? Non vuoi ritornare ad essere completa?>.
    Alexiass s'incupì e abbassò lo sguardo per un secondo; guardò prima Sora, poi Riku. Corrugò le sopracciglia e scosse rapidamente la testa:
    <…Certo che voglio essere felice e completa. Ma non lo sarò mai se…>, la sua voce s’incrinò. <…non sarò mai felice sulla Terra>. Diede un’altra rapida occhiata ai due ragazzi, poi aggiunse: <non posso più esserlo>.
    Riku e Sora si guardarono a vicenda senza capire.
    Io, invece, comprendevo il senso di quello che aveva detto.
    Dovetti ammettere che io non avevo voglia di lasciare l’isola dei miei tre amici una volta completata la missione. Non volevo abbandonare Sora e Kairi, e Riku.
    Riku…
    Ebbi una stretta al cuore.
    Era lui il mio freno. Lui la vera e unica ragione per cui non volevo risolvermi ad andarmene per sempre.
    Istintivamente, lo guardai; anche lui mi stava guardando: per un istante, nelle sue iridi limpide passò un’ombra scura.
    Tornai a fissare la mia avversaria, immobile davanti a me.
    M'indicai con il pollice: <io non posso restare, Alessia>.
    Un lampo di ira balenò nel suo sguardo.
    <non appartengo a questo Universo>. La mia voce era calma, mentre nel mio cuore si agitava una tempesta. Sperai che il tremore delle mie mani, una aperta sul mio petto, l’altra che stringeva la Scintilla, non fosse così evidente da tradire le mie emozioni.
    Il Nessuno mi puntò minacciosa l’Ombra del Cuore contro il seno:
    <allora una delle due scomparirà: non c’è posto per tutt’e due in questa vita>.
    Lentamente, Alexiass fu avvolta da una coltre nera di nebbia. Si dissolse guardandomi adirata, con la mascella contratta.

    Mi sforzai di non impazzire.
    La Sala del Tesoro, devastata, ricoperta di macerie e oro, era silenziosa e fredda come la pietra.
    Sentii la mano di Kairi sulla spalla, le parole sussurrate dei miei amici, poi due braccia trascinarmi dolcemente verso l’uscita.
    Lottavo contro le lacrime. Non avrei pianto. Non ancora.
    Presto mi ritrovai seduta su un sedile della GummyShip.
    Sora e Riku presero i comandi della navicella parlando sottovoce. Kairi si sedette accanto a me, abbandonata sullo schienale.
    Mi concentrai sulle stelle dello spazio, guardando fuori dal finestrone freddo come il ghiaccio. Non avevo voglia di parlare; volevo solo distrarmi un po’. Non mi andava neanche di ascoltare.
    Mi accovacciai sul sedile e chiusi gli occhi per addormentarmi.

    I miei sogni furono agitati.
    Sognai l’Ospedale, mia madre che piangeva, la strada di fronte alla palazzina bagnata e ricoperta dalla nebbia. Vidi gli occhi tristi di Riku, il volto adirato di Alexiass, il mare azzurro delle Isole del Destino.
    Mi svegliai lentamente, prendendo coscienza di quello che accadeva intorno a me poco alla volta. Kairi stava parlando con Sora quando mi misi a sedere.
    Mi schiarii la voce e cercai di aprire bene gli occhi assonnati:
    <dove siamo?>, chiesi debolmente.
    I tre interruppero di colpo la conversazione.
    Kairi mi sorrise mesta: <siamo quasi arrivati alla Città di Halloween. Scusa, ti abbiamo svegliata…>.
    <tranquilla, mi sono destata da sola. Vado a prepararmi>, aggiunsi sforzandomi di sorridere.
    Lasciai il sedile e mi diressi in bagno cercando di non barcollare (mi girava la testa).
    Il bagno della GummyShip era piccolo ma efficiente: oltre al water e alla piccola vasca da bagno, c’era un lavello di acciaio colorato e un grandissimo specchio illuminato da due neon bianchi laterali, tutto tenuto perfettamente in ordine da Cip e Ciop.
    Trasalii quando vidi il mio riflesso sullo specchio: il viso, pallido, era solcato da due occhiaie scure. Persino un fantasma avrebbe avuto paura di me...
    Mi lavai la faccia con acqua gelida e mi riavviai i capelli. Decisi di legarli in una coda di cavallo. Diedi un ultimo sguardo allo specchio, contenta di assomigliare di meno ad Alexiass, e misi la mano sulla maniglia della porticina del bagno.
    Prima di uscire, tesi l’orecchio per ascoltare i tre amici, che nel posto di comando stavano parlando tra loro a bassa voce, quasi bisbigliando.
    Approfittai di un momento di silenzio ed uscii, chiudendo la porta il più rumorosamente possibile.
    <pronta!>, esclamai con entusiasmo.

    ________________________________________

    Pochi minuti dopo eravamo atterrati nel Cimitero con le Bare della Città di Halloween.
    Sebbene sapessi che quello era un cimitero “finto”, allestito da Jack Skeleton per rendere più cupa l’atmosfera della festa di Halloween, non potei evitare di avvertire una certa inquietudine...
    I nostri abiti si adeguarono magicamente all’occasione: Sora, con il solito vestito nero, le ali da pipistrello, le zanne affilate e la zucca in testa; l’abitino scollato di Kairi divenne rosso-sangue, intonato con i suoi capelli raccolti in una coda disordinata e laterale, che, insieme al trucco pesante, la faceva sembrare una vera vampira. Riku era il più inquietante di tutti: indossava un completo attillato nero, che metteva in risalto i pettorali, e un mantello scuro che gli arrivava fino a metà gamba; i pantaloni erano infilati in un paio di stivaloni di pelle decorati con borchie di acciaio, che richiamavano il cinturone che gli avvolgeva i fianchi; un filo di matita nera sottolineava e incupiva lo sguardo del ragazzo, sempre velato dal ciuffo argenteo.
    Probabilmente rimasi imbambolata ad osservarlo, perché Riku agitò la mano davanti a me e ridendo chiese: <ehi? Tutto a posto?>.
    Cercai di riprendermi e risi nervosa:
    <sì, sì! Tutto ok … sei proprio…>
    “... mmm mmm ...”.
    <…spaventoso!>, aggiunsi senza fiato.
    <anche tu sei… molto spaventosa>. Rise, anche lui un po' imbarazzato.
    Sorrisi alle mie scarpe, incapace di sostenere il suo sguardo.
    Notai che indossavo stivali lucidi scuri e stretti che arrivavano fin sotto il ginocchio, calze a rete e minigonna. I capelli erano sciolti sulle spalle.
    <andiamo a cercare la KeyHole?>, esortò Sora interrompendo il corso dei miei pensieri. Sembrava divertito.
    <andiamo!>, esclamò Kairi entusiasta.
    Ci avviammo tutti verso l’entrata della Città notturna.



     
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86 replies since 9/6/2010, 14:10   1320 views
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