Kingdom hearts 3: Light's tears

Gen: Azione, Drammatico; Rat: Verde-Giallo.

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    Io odio i prologhi =ç=
    Vorresti infilarci duemila informazioni, ma non puoi perché nel resto della fic non avresti più nulla da dire, così come non puoi infilarcene troppo poche perché il lettore non ne resterebbe intrigato...
    Alla fin fine, quindi, tra millemila complessi vari, è uscito un capitolo del quale sono ben poco soddisfatto, ma per ora, sorvoliamo.

    Che dire? Ah sì, qualche appunto sula fic...
    come facilmente intuibile dal titolo, si tratta di un ipotetico Kh 3, ambientato, ovviamente, subito dopo le vicende del secondo capitolo della serie.
    Tuttavia, vorrei fare un appunto. Io ho anche un'altra fic, al momento interrotta, trattante di un ipotetico BBS; ebbene, questo Kh 3 avrà alcuni collegamenti con la fic vecchia, che per questa, rappresenta una sorta di prepreprequel ( :look: ?). La comprensione della storia, sarà tuttavia accessibilissima anche a chi non ha mai letto la vecchia fic (dato che, tra l'altro, quest'ultima non è nemmeno terminata x°D), ma credo che i vecchi lettori sapranno apprezzarla di più, se riusciranno ad intuire i vari collegamenti.
    In ogni caso, qui, chiunque, (più possibilmente armato di una critica costruttiva :look: ) è più che benvenuto! °ç°

    La fic, anche se la decisione non è ancora definitiva, apparterrà ad una trilogia, al termine della quale, probabilmente, mi darò alla revisione e alla conclusione del BBS.
    Un progetto piuttosto ambizioso, lo so, ma ci voglio provare. °ç°

    Ah, naturalmente, ringrazio di cuore il buon compare §iegmund per le sue sempre presenti correzioni. Tivvubbì caVo

    Avevo un sacco di altre cose da dire, in realtà, ma dato che alcune me le son scordate e altre non mi va di scriverle, chiudo qua e vi lascio a sto benedetto prologo. :sese:

    Enjoy it! u.U



    Prologue: Memories of the rain


    Pioveva, quella sera; non che si aspettasse altrimenti; in fondo, era da quando si era recata lì la prima volta, una settimana fa, che non faceva altro che piovere. Almeno stavolta si era portata un mantello. Forse non gli avrebbe impedito di infradiciarsi di nuovo da capo a piedi, ma se non altro gli avrebbe evitato di prendersi una polmonite. Con un rapido gesto della mano, chiuse il varco oscuro che l’aveva portata lì e volse lo sguardo al buio e deserto vicolo nel quale era sbucata. Non ci aveva mai fatto caso fino ad ora, eppure non era una piccolezza: una settimana che pioveva, e le strade non si erano allagate, né i tombini si erano intasati. Evidentemente anche la pioggia, così come tutto ormai in quel mondo dimenticato da Dio, non esisteva.
    “Però i vestiti li bagna.” sbottò la ragazza tra sé e sé, mettendo su il cappuccio e avviandosi per lo stretto vicolo.
    Ormai la strada la sapeva a memoria. La prima volta non era stato per nulla facile trovare il luogo che cercava, tanto era intricata e buia la serie di vicoli che caratterizzavano quella parte del mondo, ma ora, dopo una settimana che compiva ogni sera lo stesso tragitto, riusciva a muoversi con sicurezza.
    Arrivata al termine del primo vicolo, svoltò a sinistra e gettò un’occhiata nel buio. Niente heartless. In effetti, non ne aveva mai visti, in quella settimana. Probabilmente se ne erano tutti andati dopo la caduta della fortezza e dei Tredici. Non avendo più un punto di riferimento concreto, non sentendo più l’inebriante energia del Kingdom Hearts ormai andato distrutto, dovevano aver abbandonato il mondo che non esiste, portando in altri luoghi la loro insaziabile fame di cuori.
    Appurato che non ci fosse alcun pericolo, la figura proseguì nella sua ormai usuale camminata serale.
    In un paio di minuti, arrivò in vista del grattacielo della memoria; o perlomeno, di quello che ne rimaneva. In seguito alla sconfitta di Xemnas, infatti, l’imponente castello bianco, un tempo imponente e gloriosa sede dell’Organizzazione XIII, ormai privo di uno scopo, aveva smesso di fluttuare, e si era schiantato al suolo, riducendo se stesso e la gran parte degli edifici del mondo in un desolante cumulo di macerie. Lo stesso grattacielo della memoria, malgrado la sua imponenza, era ora ridotto all’ombra di se stesso: crepe di ogni dimensione percorrevano tutta la sua struttura, i vetri erano pressoché tutti infranti, e le luci al neon che un tempo lo ricoprivano da capo a piedi erano spente, così come qualsiasi fonte d’illuminazione del mondo. Eppure, malgrado le nubi che oscuravano la volta stellata, nel mondo che non esiste ci si vedeva ancora perfettamente. Un altro degli innumerevoli enigmi di quel luogo senza memoria.
    Qualche altro minuto di cammino, e sboccò nella piazza ai piedi del grattacielo. Così come la struttura che la dominava, anche la piazza era ridotta in rovina: in più punti l’asfalto si era spaccato, e dove non vi erano voragini, vi erano macerie delle più svariate dimensioni,appartenenti sia si più comuni edifici, sia all’ex quartier generale dei nessuno; solo in pochissimi punti si poteva camminare agevolmente.
    Stando bene attenta a dove metteva ai piedi, la ragazza si portò ai piedi del grattacielo, e dopodiché, come suo solito, rivolse lo sguardo oltre la sua vetta, là dove un tempo si ergeva orgogliosa la fortezza dei tredici. Non sapeva nemmeno perché lo facesse, a dire il vero. La prima volta era venuta lì perché se ne sentiva quasi in bisogno: dopo tutti quegli anni passati a tentare di dimenticare il passato, si sentiva quasi come se i disastrosi avvenimenti che avevano colpito l’universo negli ultimi due anni, le avessero imposto di rivangare quei ricordi proibiti e dannati che così tanto accuratamente aveva tentato di sotterrare; e il mondo che non esiste, per quello che aveva rappresentato, gli era indubbiamente sembrato il posto più adatto, per riflettere.
    E così ci era andata. Era andata a piangere la scomparsa di quella persona che mai avrebbe voluto veder tornare alla vita.
    Ma ancora rimaneva un quesito, al quale rispondere:
    Perché continuava a venire ogni sera? Perché non fermarsi dopo la prima visita, durante la quale, sebbene le avesse fatto male, aveva rivangato ogni possibile ricordo e senso di colpa del suo travagliato passato?
    Sorrise. Che idiota che era. La risposta ce l’aveva già a portata di mano; solo che non era disposta ad accettarla. Istintivamente, la mano corse alla tasca dei jeans, traendone fuori un oggetto color blu del mare, a forma di stella a cinque punte.
    Fluidi e incontrollati, nuovi ricordi riaffiorarono alla mente della ragazza:
    < C’è un mondo, lontano da qui, dove ci sono degli alberi che producono frutti a forma di stella. Se delle persone dividono quel frutto, esso rappresenta una promessa che rende i loro destini uniti per sempre.>
    Sorrise di nuovo, stringendo il portafortuna fino a farsi male. Il flusso di ricordi, intanto, continuava.
    < E si dice che se delle persone si scambiano dei portafortuna fatti con le bucce di quel frutto, non importa quanto esse saranno lontane, perché un giorno, quei portafortuna, gli permetteranno di ritrovarsi.
    Ecco, uno per ciascuno! Così resteremo uniti!>

    Una sola, gelida lacrima rigò lentamente il bel volto dell’incappucciata.
    Era quello. Era proprio quello il ricordo che la teneva ancora legata a quel posto. Forse, inconsciamente, lei ci credeva ancora, a quella promessa. Forse ci credeva ancora, che un giorno loro tre si sarebbero rincontrati.
    “No.” Si disse dopo un po’, facendo per asciugarsi la lacrima che però era già andata a confondersi con le altre gocce di pioggia che le percorrevano il viso. “Ormai è finita. Questa volta per davvero.” E rivolto un ultimo sguardo all’oggetto che teneva in mano, lo lanciò via il più lontano che poté, con violenza.
    -Stupido coso!- sbottò, non troppo convinta, rivolta all’oscurità del vicolo nel quale il portafortuna era sparito.
    Ecco fatto. Ora poteva tornare alla vita che aveva tenuto in quei precedenti dieci anni. L’universo stava andando avanti; così avrebbe fatto anche lei.
    Fece per voltarsi e tornare sui suoi passi, ma dopo appena qualche metro, si fermò, rivolgendo nuovamente il capo al luogo dove, un tempo, si ergeva la dimora di Xemnas.
    -Addio, Terra.- disse, in un sospiro.
    -Cos’è? Venuta anche tu a dare l’estremo saluto?-
    La ragazza sussultò. Una voce maschile affilata come una lama di coltello, aveva trafitto l’aria.
    “No …” si disse, mentre un’irrefrenabile sensazione di panico si faceva strada tra le sue viscere. “Non può essere lui!”
    -È maleducato volgere le spalle al proprio interlocutore, sai custode?- riprese dopo breve la voce, notando che la ragazza non accennava a fare nulla.
    L’incappucciata, sebbene fosse piombata nello shock più totale, si decise a voltarsi.
    Le bastò una sola, prima occhiata al possessore della voce, per ottenere la tragica conferma: l’uomo in piedi davanti a lei, era proprio Vanitas, il discepolo di Master Xehanort.

    SPOILER (click to view)
    bhe? che ne dite?
     
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  2. Ouelletism
     
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    Bella, mi piace. A parte qualche piccolo errore e qualche ripetizione, è scritta in modo molto scorrevole. Penso di aver capito chi è la ragazza (è stato abbastanza facile capirlo xD). Continuerò a leggere questa fiction ^^
     
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    CITAZIONE (Ouelletism @ 6/1/2010, 20:28)
    Penso di aver capito chi è la ragazza (è stato abbastanza facile capirlo xD).

    Non è che abbia cercato neanche più di tanto di nasconderlo, a dire il vero :asd:

    Comunque grazie del commento, mi fa piacere ti sia piaciuta^^
     
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  4. Hybrid Roxas
     
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    A me piace, credo che tu possa tranre una bella opera. Continua così.
     
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  5. Skull.Joke
     
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    Era davvero tanto che non leggevo una fic! -precisando: che non leggevo una fic decente-
    sono nuova del forum e ho deciso di fare una visitina alla mia sezione preferita (ovvero questa). Tra tutte quelle che c'erano non so perchè mi ha attirato proprio questa ff (forse perchè tutte le altre erano già al 12esimo capitolo ._.)
    Comunque sì, mi piace questa storia. Mi piace come hai descritto l'ambiente, inoltre è scorrevole e quindi invoglia a continuare la lettura (:
    sai mi è tornata la voglia di scrivere, chissà se in questi giorni non posterò un qualcosa di mio?
    spero che aggiornerai presto *O*
     
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    CITAZIONE
    A me piace, credo che tu possa tranre una bella opera. Continua così.

    Grazie^^

    CITAZIONE
    Era davvero tanto che non leggevo una fic! -precisando: che non leggevo una fic decente-
    sono nuova del forum e ho deciso di fare una visitina alla mia sezione preferita (ovvero questa). Tra tutte quelle che c'erano non so perchè mi ha attirato proprio questa ff (forse perchè tutte le altre erano già al 12esimo capitolo ._.)
    Comunque sì, mi piace questa storia. Mi piace come hai descritto l'ambiente, inoltre è scorrevole e quindi invoglia a continuare la lettura (:
    sai mi è tornata la voglia di scrivere, chissà se in questi giorni non posterò un qualcosa di mio?
    spero che aggiornerai presto *O*

    Molte grazie anche a te, felice questo prologo stia piacendo così tanto. (a me, ad esempio, non fa né caldo né freddo °ç°)
    Comunque, in teoria, il primo capitolo è pressoché ultimato, mancano le ultime righe e le revisioni. Tuttavia, vorrei aspettare un altro po', prima di pubblicare, nella speranza che arrivi anche qualche altro lettore^^
     
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    ~Bridges Burned

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    MmmmH…
    *pondera
    Beh… un buon inizio senza alcuna ombra di dubbio (devo mettermi di impegno e convincerti a spoilerarmi qualcosa!).
    Probabilmente è meglio se mi rileggo il riassunto della precedente fic… :sisi:
    Oh beh, non si può dire molto: un buonissimo prologo anche se direi che conversare con me su msn ti farà presto retrocedere all’età mentale di un bimbominkia e ovviamente la colpa sarà solo mia… fidati, faccio quest’effetto :asd:
    Oh avanti! Bravissimo eri, bravissimo sei, puccio patato quando vuoi, buonanotte ai suonatori e arrivederci a me!
    Non sono più capace di fare un commento intelligente, solo cacchiate… la mia maledizione ;______;
    Niente commento tecnico valà, mi perdo via!
    Piuttosto vedi di scrivere un capitolo come me lo intendo io: se manca giuro sulla mia testa (che se si stacca dal collo tanto meglio) che mi impegno anima e corpo per romperti le balle, cosa che tanto mi riesce facile!
    *muhahameggia*
    Ok basta ho sclerato a sufficienza! -.-
    Uccidi kairi, squartala, mutilala, fai quel che vuoi, scrivi un capitolo a rating rosso e piantala una volta per tutte di dire baggianate… sono io quella che ha carenze di autostima non tu!
    Porta pazienza, stavolta è andata così, mi rifarò al prossimo commento!

    SPOILER (click to view)
    oltre che dire castronerie, mi riuscisse così facile anche scrivere i capitoli T____T

     
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    CITAZIONE (KingMickey @ 7/1/2010, 21:08)
    MmmmH…
    *pondera
    Beh… un buon inizio senza alcuna ombra di dubbio (devo mettermi di impegno e convincerti a spoilerarmi qualcosa!).
    Probabilmente è meglio se mi rileggo il riassunto della precedente fic… :sisi:
    Oh beh, non si può dire molto: un buonissimo prologo anche se direi che conversare con me su msn ti farà presto retrocedere all’età mentale di un bimbominkia e ovviamente la colpa sarà solo mia… fidati, faccio quest’effetto :asd:
    Oh avanti! Bravissimo eri, bravissimo sei, puccio patato quando vuoi, buonanotte ai suonatori e arrivederci a me!
    Non sono più capace di fare un commento intelligente, solo cacchiate… la mia maledizione ;______;
    Niente commento tecnico valà, mi perdo via!
    Piuttosto vedi di scrivere un capitolo come me lo intendo io: se manca giuro sulla mia testa (che se si stacca dal collo tanto meglio) che mi impegno anima e corpo per romperti le balle, cosa che tanto mi riesce facile!
    *muhahameggia*
    Ok basta ho sclerato a sufficienza! -.-
    Uccidi kairi, squartala, mutilala, fai quel che vuoi, scrivi un capitolo a rating rosso e piantala una volta per tutte di dire baggianate… sono io quella che ha carenze di autostima non tu!
    Porta pazienza, stavolta è andata così, mi rifarò al prossimo commento!

    SPOILER (click to view)
    oltre che dire castronerie, mi riuscisse così facile anche scrivere i capitoli T____T

    Ma scherzi? Cosa si può chiedere di meglio da un commento? Quasi cadevo dalla sedia, leggendo! :asd:

    BTW, grazie infinite dear, contento ti sia piaciuto^^
    Tuttavia, mi ha lasciato perplesso che tu abbia soltanto invocato la morte di Kairi e non l'arrivo del tuo amato Sora.
    Vedrò cosa posso fare per esaudire questa tua richiesta comunque, ma non credo potrò esaudirla, o, almeno, non prima degli ultimi capitoli dell'ultimo episodio. Purtroppo l'oca mi serve, per la storia. :asd:

    SPOILER (click to view)
    badate, non è uno spoiler, eh, si sta solo scherzando. :asd:


    E comunque, la carenza di autostima è un bene comune dell'umanità, nulla ti da il diritto di ownarla unicamente tu.

    Ah, ancora grazie!
    SPOILER (click to view)
    mi sono innamorato della faccina coi fiori °ç°


     
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    ~Bridges Burned

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    CITAZIONE (Frenz; @ 7/1/2010, 21:20)
    SPOILER (click to view)
    badate, non è uno spoiler, eh, si sta solo scherzando. :asd:

    Ma come io ci speravo sul serio! :sobad:


    CITAZIONE
    SPOILER (click to view)
    mi sono innamorato della faccina coi fiori °ç°

    Vedi di innamorarti del rating rosso :qwe:
     
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  10. Skull.Joke
     
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    Uccidi kairi, squartala, mutilala, fai quel che vuoi,

    scusate se mi rintrometto ma ho trovato l'occasione giusta per chiederlo:
    Perchè odiate tanto kairi? A me sta simpatica! (e forse sono l'unica ragazza a pensarlo ù.ù) e se non fosse mai esistita Sora avrebbe avuto tendenze omosessuali sencondo me °_°
    insomma, penso che sia meglio una SORAXKAIRI che un SORAXRIKU no?
    almeno questo vale per me, non essendo amante del yaoi ._.
    CITAZIONE
    CITAZIONE
    E comunque, la carenza di autostima è un bene comune dell'umanità, nulla ti da il diritto di ownarla unicamente tu.

    Giusto, meglio avere carenze di autostima che averne in abbondanza... Non montarsi la testa è la via giusta per la libertà (?)
     
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    CITAZIONE (Skull.Joke @ 7/1/2010, 21:50)
    scusate se mi rintrometto ma ho trovato l'occasione giusta per chiederlo:
    Perchè odiate tanto kairi? A me sta simpatica! (e forse sono l'unica ragazza a pensarlo ù.ù) e se non fosse mai esistita Sora avrebbe avuto tendenze omosessuali sencondo me °_°
    insomma, penso che sia meglio una SORAXKAIRI che un SORAXRIKU no?

    Guarda, più che altro è Mickey, ad odiarla; io, ormai, con tutto il tempo che passo insieme a lei, mi ritrovo a provare per Kairi un senso di antipatia quasi incosciente, che sicuramente mi ha trasmesso Mickey nei suoi interminabili progetti di morte e torture varie. :asd:

    CITAZIONE
    almeno questo vale per me, non essendo amante del yaoi ._.

    Oh cristo Santo, un ragazza che non sbava dietro ai rating rosso di Axel e Roxas in un foro di Kh è a dir poco anomalo. °__°
    Comincio a stimarti, sai? :asd:
     
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  12. Skull.Joke
     
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    CITAZIONE (Frenz; @ 7/1/2010, 22:00)
    Oh cristo Santo, un ragazza che non sbava dietro ai rating rosso di Axel e Roxas in un foro di Kh è a dir poco anomalo. °__°
    Comincio a stimarti, sai? :asd:

    Non solo non sbavo ma addirittura mi irritano un pò :sese: vabbè poi è questione di gusti u_u se tu stimi me io stimo te xD

    Comunque Frenz, (ormai mi prendo di confidenza ù.ù) a posto di conservare quel capitolo per tempi peggiori (so che hai in mente, se improvvisamente c'e una crisi economica mondiale tu venderai la tua fanfic e sarai il più ricco.) perchè non lo posti e mi distrai un pò dalla giornata di domani? Sai mi aspetta interrogazione di filosofia, rallegrami ç___ç
     
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  13. axel36
     
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    allora...è da tanto che non commento qualche fic, quindi mi troverai un po' arrugginito frenz ma ti devo far notare qualche erroruccio, soprattutto riguardante la punteggiatura.

    i punti e virgola all' inizio del capitolo non hanno senso: avrei visto meglio un punto al posto del primo e i due punti al posto del secondo. Ricordati che dopo la e congiunzione non si mette mai la virgola.

    Lo scritto è molto scorrevole e l'unica ripetizione che hai fatto penso tu l'abbia usata per dare maggior peso al concetto.

    Aspetto il prossimo!
     
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    Grazie per il commento, Ax, e grazie anche per avermi fatto notare gli errori.^^

    Ah, Skull, scusa se non ho postato il primo cap, ieri, ma non avevo nemmeno notato il tuo messaggio, purtroppo. E. anche in caso l'avessi notato, non avrei comunque potuto postarlo, dato che il cap non è ancora passato per le manacce di Sieg. ^^"

    Comunque non temete, un altro giorno al massimo e poi posto^^
     
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    Scusate il ritardo, so che avevo promesso di postare qualche giorno fa, ma tra un inconveniente e l'altro, ho potuto postare solo ora, purtroppo =/

    Bhe, che dire sul cap? Diciamo che, forse, potrà risultare lievemente noioso, dato che parte di esso è tratto dal finale di Kh2, ma comunque, a voi il giudizio^^

    Ah, questo cap non è passato per le manaccie di Sieg per la correzione, quindi leggete a vostro rischio e pericolo :pwn:

    CITAZIONE
    Enjoy it u.U

    Chapter 1: As old times?



    Quella mattina il sole splendeva gioioso, alle isole del destino. Certo, in estate era sempre così, nel minuscolo mondo-arcipelago, ma Sora non poteva comunque fare a meno di stupirsene ed esserne felice, data l’eccitazione del momento.
    Impaziente come non mai di portare a termine qualcosa, il ragazzo dette le ultime due remate e smontò dalla piccola imbarcazione con un balzo.
    Finalmente era arrivato. Era di nuovo sulla sua amata isola.
    Stando ben attento a non infradiciarsi i calzoni, che fortunatamente gli arrivavano solo fino agli stinchi, il ragazzo spinse la piccola nave di legno al sicuro sulla spiaggia, almeno a una ventina di metri dal bagnasciuga, lì dove la marea, almeno fino al tramontare del sole, non sarebbe potuta arrivare.
    Ripuliti alla bene e meglio i piedi scalzi dalla sabbia, recuperò le scarpe all’interno dell’imbarcazione e le infilò, la mente che già correva a pregustare la giornata a venire.
    Dire che fosse eccitato è dire poco.
    L’ultima volta che aveva messo piede sull’isola, esattamente una settimana prima, era stata in occasione del ritorno dall’ultimo viaggio, culminato con la sconfitta di Xemnas, leader dell’organizzazione XIII. Quella volta, però, lui, Riku e Kairi, dopo aver salutato gli amici in partenza per il castello Disney e festeggiato per la recente, importante vittoria, si erano subito diretti alla loro isola madre, dove sicuramente li attendevano dei preoccupatissimi genitori. Così, tra le punizioni dei parenti per Sora e Riku, e dei tutori per Kairi, i tre custodi, in quella settimana, non erano riusciti a vedersi nemmeno per un fugace saluto. Il giorno precedente, però, quando castighi vari erano terminati per tutti, i tre, sotto proposta di Kairi, si erano organizzati, per l’indomani, per ritrovarsi di nuovo sull’isola, come ai vecchi tempi.
    Istintivamente, il castano andò a cercare con lo sguardo le imbarcazioni degli amici. Ne individuò quasi subito una, identica alla sua, assicurata con una corda all’unico, piccolo molo dell’isola. La riconobbe subito; era quella di Riku.
    Sempre più eccitato, il ragazzo rivolse lo sguardo là dove era più che sicuro che avrebbe trovato l’amico.
    E, infatti, l’albino era lì, seduto sull’albero di Papou, il loro solito posto, i profondi occhi acquamarina rivolti lontano, al di là dell’orizzonte.
    Chissà se viaggiare per i mondi gli mancava? Se l’era chiesto spesso, Sora, in quella settimana. In fondo, Riku era colui che più, tra loro, era intenzionato ad andarsene dalle isole del destino ed esplorare l’universo, quando la loro avventura cominciò; e ora, dopo tutti i suoi sforzi, si ritrovava di nuovo al punto di partenza. Certo, Riku ne aveva viste di cose, e ne aveva vissute di esperienze, negative o positive che fossero, ma Sora non poteva fare a meno di non domandarsi se all’amico, le avventure vissute e i viaggi compiuti, alla fin fine, non fossero bastati.
    Scacciò quei pensieri con un vago gesto della mano, ricordandosi e ripetendosi, nella sua mente, le ferme parole che Kairi aveva detto a entrambi il giorno precedente, quando i tre si erano messi d’accordo per la giornata da passare sull’isola: <mi raccomando ragazzi, domani niente discorsi su Keyblade, mondi, Heartless o Nessuno. Domani voglio che sia tutto esattamente come ai vecchi tempi: nient’altro che noi, la spiaggia, e il rumore delle onde.>
    Sorrise, ripensando a quanto Riku, dopo che la rossa se ne era andata, aveva detto lui: <magari un’intera giornata di soli “noi, spiaggia e rumore delle onde” sarà un po’ pesante da sopportare, tu che dici? Allora ascolta la mia proposta: mettiti gli abiti da battaglia, domani, e tieniti pronto. Chissà che non ci scappi il tempo per fare un duello veloce, come ai vecchi tempi.> Detto questo, l’albino aveva ghignato. <e, ovviamente, l’espressione “vecchi tempi” sottintende che tu, proprio come allora, subirai l’ennesima umiliante sconfitta.>
    “Questa è da vedere.” Ghignò Sora, cominciando ad avviarsi verso la postazione dell’amico, il sorriso stampato sul volto.

    Sebbene Sora fosse convinto che l’albino l’avesse sentito avvicinarsi, Riku, per qualche ragione, non solo non l’aveva salutato, ma non l’aveva nemmeno minimamente considerato.
    Rimproverandosi il fatto che dopo tutto quel tempo sarebbe dovuto essere abituato a simili comportamenti da parte dell’amico, Sora balzò a scavalcare il tronco piegato dell’albero di Papou, e vi si appoggiò, le mani incrociate dietro la testa come suo solito.
    Incredibilmente, fu il più grande il primo a rompere il ghiaccio.
    -Non è cambiato Nulla, eh?- Disse, con un tono a metà tra l’ironico e il rassegnato.
    -No. E niente cambierà mai. - Rispose subito Sora, spontaneo, puntando anche lui lo sguardo verso l’orizzonte.
    -Com’è piccolo il mondo.-
    -Ma … una parte di esso è molto più grande.-
    -Già.-
    Seguirono alcuni secondi di imbarazzante silenzio, rotto stavolta da Sora:
    -Ehi Riku,- Disse, con quel suo tono innocente che tanto gli apparteneva. -cosa pensi che fosse … la porta sulla luce?-
    Riku sorrise, e scese dall’albero con un balzo.
    -Questo.- Disse, dolce, indicando con l’indice un punto all’altezza del cuore di Sora.
    -Questo?- Chiese il castano, stupito, portando le mani al punto indicato dall’amico.
    -Già. E’ sempre più vicino di quanto pensi.-
    Sora, sebbene non avesse appreso appieno il significato delle parole dell’amico, sorrise.
    -Sora! Riku!-
    I due, sentendosi chiamare, si voltarono verso l’origine della voce. Era Kairi. Stava correndo verso di loro, e teneva in mano quella che sembrava a tutti gli effetti una bottiglia di vetro.
    -Ehi, che succede?- Chiese Sora, curioso come non mai, non appena l’amica le arrivò sufficientemente vicino.
    -Guardate!- Disse Kairi, la voce rotta dal fiatone, mostrando ai due la bottiglia che portava in mano.
    Sora, non appena vide il contenuto dell’apparentemente insignificante oggetto in vetro, perse un colpo. C’era una lettera, arrotolata all’interno della bottiglia, recante un simbolo a dir poco inconfondibile.
    -Da parte del re?- Esclamò il castano, afferrando l’oggetto dalle mani dell’amica e rimuovendone velocemente il contenuto.
    Attese qualche secondo che i due amici gli si affiancassero, dopodiché, con il battito cardiaco che era già schizzato ai livelli massimi, srotolò e iniziò a leggere.



    Sora, Riku, Kairi.
    Non immaginate nemmeno quanto sia difficile, per me, scrivere questa lettera.
    Sebbene mi addolori profondamente,però, sono costretto ad interrompere il vostro meritato periodo di riposo.
    So che mi odierete per questo, ma fare finta che sia tutto a posto, in questa situazione, sarebbe come mentirvi.
    E preferisco essere considerato un guastafeste, che un bugiardo.
    In ogni caso, il problema è questo: ho percepito una potente energia oscura, proveniente dal mondo che non esiste; e quello che è ancor più sconcertante, è che non è la prima volta che la sento, in vita mia.
    Ma ora non dilunghiamoci in particolari al momento inutili.
    Quello che in questo momento vi chiedo, custodi, è di andare a controllare cosa sta succedendo laggiù.
    Non so dirvi con esattezza cosa o chi troverete, quindi la valutazione della situazione sarà unicamente affidata al vostro personale giudizio.
    Quello di cui mi raccomando è di partire il prima possibile, e soprattutto di portare attenzione. Se l’energia che ho percepito è davvero della persona che sospetto, allora la missione potrebbe rivelarsi davvero pericolosa.
    Non vorrei allarmarvi, ma è possibile che il vostro viaggio possa non limitarsi alla missione a questa escursione al Mondo che non esiste.

    Ripeto ancora che sono infinitamente dispiaciuto di dover interrompere il vostro meritato riposo così presto, a solo una settimana dalla fine dell’ultimo viaggio, ma come custodi, non possiamo purtroppo rimanere indifferenti a certi avvenimenti.
    Per quanto riguarda il mezzo di trasporto …
    Mi spiace Sora, ma non ho potuto mandare Paperino e Pippo a prendervi.
    In questo momento, sono occupati in delle indagini per mio conto. Quindi, come avrete intuito, non viaggerete con la gummiship.
    Così, vi ho fornito un mezzo di trasporto alternativo.
    Questa lettera che state leggendo ora, è una sorta di portale. Consente, a colui che la tocca e immagina fortemente il suo luogo di destinazione, di spostarsi istantaneamente dalle Isole del destino al Mondo che non esiste e viceversa.
    E’ stata creata da Yen Sid in persona, ed è unica al mondo. Capite bene che quindi, sebbene il suo raggio di azione sia unicamente limitato a due mondi, sarebbe meglio essa non cadesse nelle mani sbagliate.

    In un modo o nell’altro mi farò risentire presto, non preoccupatevi; intanto, pensate alla vostra missione.
    Ah, ovviamente buona fortuna, amici miei.


    Topolino, sovrano del castello Disney.




    Sora non riuscì nemmeno a finire di leggere, che subito si vide strappare il foglio di carta dalle mani.
    Kairi, che si era appropriata della lettera e la stava ora rileggendo, sembrava alquanto sconvolta: i suoi occhi erano divenuti tetri pozzi d’angoscia, e i lineamenti del suo viso si erano increspati in una maschera di profonda preoccupazione.
    Dopo aver riletto l’apparentemente insignificante foglietto tra sé e sé, come a voler essere sicura di aver davvero capito bene, la rossa abbandonò inerti le braccia lungo i fianchi, quasi in segno di rassegnazione , e rialzò il capo.
    -Allora?- disse, la voce tremula e insicura, rivolta ai due amici in piedi vicino a lei. -Ora che si fa?-
    Sora , con la mente ancora totalmente in subbuglio a causa dell’improvviso mutamento del corso degli eventi, era caduto come in una sorta di trance, in più totale balia di innumerevoli emozioni contrastanti, e non riuscì a rispondere. Così, speranzoso, rivolse lo sguardo all’amico alla sua destra, sperando di trovare, nell’albino, un qualsiasi tipo di conferma, di presa d’iniziativa, di punto di riferimento.
    Riku, però, non sembrava nelle condizioni psicologiche di fare nulla di quanto sperato da Sora; così come l’amico, infatti, l’albino sembrava ancora piuttosto scioccato, tanto che nemmeno si era accorto delle occhiate quasi supplicanti che gli stava lanciando il castano.
    Forse era solo una sua impressione, ma Sora, nel continuare a scrutare il volto dell’amico, avrebbe giurato che, oltre alla più che comprensibile espressione traumatizzata, tra i lineamenti di Riku si fosse fatto strada un, sebbene timido ed indecifrabile, abbozzo di sorriso.
    Appurato in maniera definitiva che nessuno avrebbe preso la parola se non l’avesse fatto lui, il custode della Catena Regale si decise a prendere coraggio e riassestare la mente, in modo da rispondere alla domanda della rossa.
    -Mi pare ovvio:- Esordì, dopo aver preso un bel respiro con il tono più convinto che riuscì a tirare fuori. -Io e Riku dobbiamo partire all’istante per il Mondo che non esiste, non c’è altra scelta.-
    -Come scusami?- Proruppe Kairi, la voce totalmente depurata della preoccupazione e angoscia precedenti e ora piena unicamente di una più che palese stizza. -Avete ancora intenzione di lasciarmi da parte? A non fare nulla mentre rischiate la vita per salvare l’universo o chissà cosa? Eh no cari miei, Topolino nella lettera si riferiva chiaramente ai “custodi”, non a Sora e a Riku.- Si interruppe un attimo, mentre un sornione sorriso di vittoria, si faceva teatralmente spazio sul suo viso. -E se non ricordo male, io ho ricevuto un Keyblade, al Mondo che non esiste, o sbaglio? Questo, dunque, fa di me un custode a tutti gli effetti!-
    Sora sospirò.
    Il ragionamento della rossa non faceva una piega, ma doveva comunque provare ad attaccarlo: stando a quanto detto da Topolino, la missione si sarebbe potuta rivelare molto complicata, e Sora non poteva permettere che Kairi corresse qualche pericolo.
    -Bhe … - Iniziò ad accampare, impacciato. -Hai sentito, no? La missione potrebbe essere davvero pericolosa, e tu non ti sei mai allenata all’utilizzo del Keyblade … -
    -Tu ti eri forse allenato al suo utilizzo quando cominciasti il tuo viaggio?- Lo interruppe Kairi, velenosa.
    Sora cominciava a sudare a freddo.
    -No ma… la cosa è differente. Sì, insomma tu sei…-
    Kairi, al sentire quelle parole, incrociò le braccia al petto e assunse la tipica espressione corrispondente al: “Se hai il coraggio di dirlo ti uccido.”
    -Bhe sei una … sì, insomma, sei una ragazza!-
    Il colorito della pelle di Kairi passò istantaneamente dal rosa pallido al rosso peperone.
    -Ah, è così?- Disse, acida e indispettita. -Allora sai che ti dico?-
    Bloccò la frase a metà. Riku, che sembrava improvvisamente essersi risvegliato, aveva intimato con un cenno secco di fare silenzio. L’espressione sul suo viso era estremamente seria, e i due più giovani si dimenticarono all’istante del litigio, facendo di nuovo spazio nella loro mente all’angoscia e confusione precedenti.
    -Cosa c’è, Riku?- Disse Sora, lievemente spaventato dal comportamento dell’amico.
    Riku non rispose. Si stava guardando intorno con un’aria estremamente seria, e ogni suo singolo muscolo sembrava teso, pronto a scattare.
    Una nuova richiesta di spiegazione di Sora morì in gola al suo proprietario, quando un’aura bluastra circondante la mano dell’amico preannunciava l’avvento della Via per l’alba, il Keyblade di Riku.
    -Estraete le vostre armi.- Intimò l’albino, glaciale. -Non siamo soli.-

    Edited by Frenz; - 13/1/2010, 17:47
     
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