Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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    暗いロクサス92

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    E rieccomi con il nuovo capitolo!
    Come avete potuto vedere, in questi giorni ho lavorato alle opening per questa fan fiction (lo so, sono semplici spezzoni messi assieme sui quali ho messo una canzone, ma le mie conoscenze mi permettono di fare solo questo...). Faccio presente che la seconda contiene pesanti spoiler su BBS (anche se credo che ormai non siano più da considerare tali... Boh XD)
    Oltre a questo, al momento sono in leggera crisi, perciò non so quando sarà pronto il prossimo capitolo, anche se ovviamente spero presto.
    Detto ciò, passiamo alle recensioni!
    @ Armitrael: Sinceramente ero tentato di fare un Sora obeso... ma non sono riuscito a immaginarmelo XD
    @ francix94: Mi fa piacere che lo scontro ti sia piaciuto. E lo stesso vale per l'opening. Spero che anche il nuovo capitolo e la nuova opening XD
     
    E ora... buona lettura!

    Capitolo 44: Envy - Torna all'indice dei capitoli



    Riku si fermò, vedendo l’oscurità sparire come se niente fosse.
    “Dunque Kairi alla fine è riuscita a vincere…” disse sorridendo, per poi riprendere la discesa.
    Ma pochi metri dopo fu costretto a fermarsi.
    Di fronte a lui si trovava Sora, che indossava l’armatura di Vanitas.
    I suoi capelli erano ancora a punta, ma completamente neri, mentre i suoi occhi erano color oro.
    “Sora?” chiese titubante il custode.
    “Ora che il mio corpo sta per morire…” disse Sora. “Tu e io ci dovremo fondere! Il X-Blade sarà forgiato!”
    Riku evocò il Keyblade. “Di cosa stai parlando, Sora?” chiese, mentre il corpo dell’amico veniva avvolto dall’oscurità, da cui sbucarono fuori una serie di mostri.
    Ma con grande sorpresa del custode, essi gli passarono attraverso.
    A quel punto si voltò, vedendo che dietro di lui si trovava Ven, con la sua armatura ma privo di elmo. E così vide che il suo volto era realmente identico a quello di Roxas.
    Le creature lo avvolsero completamente, impedendogli di muoversi.
    “Gli Unbirths… Sei tu a generarli?” chiese Ventus a Sora.
    A sentire ciò il custode sorrise.
    “È successo quando ci siamo separati. L’energia negativa si è incarnata in questi mostri.” Rispose, mentre da dietro di lui apparivano altri mostri, tutti diversi.
    “Loro sono le mie sensazioni: un’orda di emozioni che sottostà al mio comando. Li ho scatenati in ogni mondo possibile… sperando di farti allontanare da casa e isolarti dal tuo Maestro.” Continuò, avvicinandosi a Ventus.
    “Avevamo bisogno di renderti più forte. Gli Unbirths erano gli avversari perfetti. E sai, non importa quante volte li sconfiggi… la loro negatività torna sempre in me.”
    Riku vide che le creature stavano sparendo nell’oscurità, come risucchiate dal corpo di Sora.
    “Non potevi sconfiggerci, Ventus.”
    Detto ciò, Sora si avvicinò ulteriormente a Ventus, e nel momento in cui i due avrebbero dovuto scontrarsi, una luce li avvolse, facendoli sparire nel nulla.
    Riku si guardò attorno, senza però riuscire a vedere nessuno dei due.
    “Cos’è successo?” si chiese infine. “Sembrava quasi che non mi vedessero… E che fine hanno fatto?”
    “Quello che hai visto era solo un ricordo…” disse una voce, che riecheggiò nel vuoto. “I ricordi di Vanitas hanno cominciato ad entrare dentro il cuore di Sora… Il procedimento è quasi alla fine…”
    “Chi sei?!” urlò Riku, evocando il Keyblade.
    “Lo scoprirai presto. Ti aspetto nella prossima sala… Riku…”
    Non appena finì la frase, il silenzio tornò a regnare attorno al custode, che fece sparire il Keyblade.
    “Maledizione… Se diceva la verità, allora siamo veramente alle strette!” disse, per poi riprendere a correre.
     
    Pochi minuti dopo vide di fronte a se l’entrata della sala successiva, che attraversò senza indugi.
    Si dovette fermare per la sorpresa.
    Quella sala era completamente bianca, priva di qualsiasi colore.
    “Ma che razza di posto è questo?” si chiese il custode, guardandosi attorno.
    “Il posto perfetto… per il tuo riposo eterno!” disse la stessa voce di prima, mentre di fronte al custode appariva dal nulla un’altra copia di Sora.
    “Quale peccato sei?” chiese subito Riku.
    “Non vuoi proprio perdere più tempo, eh? Come vuoi. Il mio nome è Envy, e rappresento la gelosia, l’invidia… come preferisci chiamarla… un peccato a te ben noto, no?”
    “Non so a cosa tu ti riferisca, ma se ci tieni alla tua esistenza, fatti da parte!”
    “Hai già dimenticato quindi che la tua brama di potere, la tua invidia verso Sora, ti hanno fatto cadere prigioniero dell’oscurità?”
    “Stai raccontando fatti passati, che ormai non considero nemmeno più. Ho abbandonato l’oscurità che c’era dentro di me!”
    “Sì, hai ragione. Ora non ‘puzzi’ più d’oscurità. Ma ciò non significa che il tuo cuore ne è privo. Come hai visto, neppure Sora può vantare di un cuore privo d’oscurità, mentre la tua amica ha rischiato di venire cancellata dall’oscurità che non poteva ospitare.”
    “Cosa?”
    Envy sorrise.
    “Come, non lo avevi capito? C’è mancato un pelo che Kairi rimanesse nel mondo delle tenebre, mentre il suo corpo veniva usato dalla sua oscurità. Come ben sai, nel suo cuore non possono convivere assieme luce e tenebre. Ciò che non sapevi era che non dev’esserci per forza la luce!”
    Riku evocò il Keyblade.
    “Ma a quanto pare Kairi si è rivelata più forte di quanto pensaste, vero?”
    “Sì, in effetti è così… Ma non c’è di che preoccuparsi. La vostra corsa finisce qui.”
    “Non credo proprio. E poi sbaglio, o ci sono ancora Terra e Ventus avanti? E credo che loro siano abbastanza forti da fermare tutti voi.”
    “A loro ci sta pensando Light. E nella sala successiva, e in questo momento sta combattendo contro di loro.”
    “Cosa? Ma Light ha detto di aver perso già una volta contro Terra… Come spera di poterli sconfiggere entrambi?”
    “Non aveva usato tutto il suo potere… E poi, come avrebbe potuto sconfiggere uno spirito?”
    “Uno spirito? Cosa vuoi dire?”
    “Lo potresti scoprire tra poco… ti basterà eliminarmi per saperlo.”
    “Come vuoi!” disse il custode, partendo all’attacco.
    Ma un raggio bianco lo trafisse alla testa.
    Envy abbassò il Keyblade.
    “Prima dovrai vincere la tua invidia…” disse piano, per poi sedersi a terra, osservando il custode, che era rimasto come paralizzato.
     
     
    Riku riaprì gli occhi pochi minuti dopo.
    Ma ciò che vide lo costrinse ad alzarsi di colpo.
    “Dove sono?” si chiese, guardandosi attorno, ma non riuscendo a riconoscere il luogo.
    Era di fronte ad un castello ormai in rovina.
    Al pavimento su cui si trovava mancava un intero pezzo di terra, mentre il cielo era completamente nero.
    Ma non il nero della notte: un nero privo di qualsiasi luce, coperto da nuvole nere, proprio come quando…
    “Proprio come quando le isole sono state distrutte…” disse Riku a bassa voce, chiudendo le mani a pugno.
    “ENVY!” urlò più forte che poteva. “Dove mi hai mandato?!”
    “Riku, sei proprio tu?” chiese una voce alle sue spalle.
    Il custode si girò immediatamente, per trovarsi di fronte ad un’armatura blu, che impugnava un Keyblade dello stesso colore.
    “Chi sei?” chiese, evocando anche lui il Keyblade e preparandosi a combattere.
    “Ma come, non mi riconosci?” chiese l’armatura, mentre si portava le mani sull’elmo, per poi toglierselo. "Sono io, Kairi”
    Riku spalancò gli occhi nel riconoscere l’amica.
    “Kairi? Ma com’è possibile? Eri rimasta indietro…”
    “Di cosa stai parlando? Tu piuttosto, come fai ad essere qui? Credevo che Vanitas ti avesse eliminato!”
    Riku la guardò sorpreso.
    “Eliminato da Vanitas? Cosa vuoi dire? E dove siamo?”
    “Sicuro di stare bene Riku? Mi sembri piuttosto confuso…”
    “Togli il piuttosto. Fino a pochi minuti fa mi trovano nel cuore di Sora per evitare che diventasse Vanitas. Dove siamo finiti ora?”
    Kairi abbassò lo sguardo.
    “Riku, ma hai perso la memoria? Quello è successo anni fa, e abbiamo fallito… Vanitas è riuscito a prendere il controllo su Sora.”
    “Cosa?” disse il custode, facendo qualche passo indietro. “Dimmi che stai scherzando, ti prego…”
    Kairi lo guardò, cominciando a piangere.
    “Secondo te mentirei veramente su una cosa del genere? Tu avrai dimenticato, ma io no! Non ho dimenticato di come Sora abbia eliminato sotto i nostri occhi Terra e Ventus. Di come ha usato Kingdom Hearts per diffondere il caos nell’universo intero. Della battaglia nel Cimitero dei Keyblade! Di come ho visto Sora eliminare uno dietro l’altro tutti i nostri amici. E credevo che anche tu fossi caduto sotto i suoi attacchi. Avrei giurato di averti visto venire trafitto e poi fatto esplodere!”
    Riku ascoltava senza riuscire a credere a ciò che sentiva.
    “Sono riuscita a recuperare l’armatura e il Keyblade di Aqua. È così che sono riuscita a far riapparire questo mondo. L’unico mondo sul quale siamo ancora al sicuro…”
    “L’armatura di Aqua? Vuoi dire che sei riuscita a incontrarla?”
    “È stato nel cuore di Sora. Per una serie di circostanza finii nel mondo dell’oscurità, dove incontrai Aqua. Fu lei a raccontarmi la verità su Xehanort e Vanitas, e mi raccontò che per salvare Terra lasciò il suo Keyblade e la sua armatura a Radiant Garden. Le avevo promesso che l’avrei salvata, ma non ho fatto in tempo. Vanitas ha attaccato tutti i mondi con cui è entrato in contato, compreso quello dell’oscurità. Non è possibile sconfiggerlo…”
    “No!” urlò Riku. “Mi rifiuto di crederlo! Sora non può essersi arreso a Vanitas… mi rifiuto di crederlo…”
    “Eppure è così… Anch’io ho fatto fatica ad accettarlo…”
    “E Dark e gli altri? Che fine hanno fatto?”
    Kairi fece una risatina amara.
    “Sono diventati i bracci destri di Vanitas, mi pare ovvio. Come potere si equivalgono, quindi sarebbe stato impossibile avere la meglio uno sull’altro. Perciò hanno deciso di unire le forze, come volevano fare fin dall’inizio.”
    Riku chiuse le mani a pugno.
    “Envy… Si può sapere dove mi hai mandato?” sibilò a voce bassa.
    “Cos’hai detto?”
    “Niente.” Rispose il custode, per poi cominciare ad allontanarsi.
    “Come faccio a lasciare questo mondo?”
    “Lasciarlo? E perché?”
    “Mi sembra ovvio. Voglio affrontare Vanitas. Non m’importa quanto possa essere forte, ci devo almeno provare.”
    “Parole coraggiose, custode.” Disse una voce sopra di loro.
    Riku si girò verso l’alto, per vedere Vanitas uscire da un varco oscuro.
    Aveva lo stesso identico aspetto che Riku aveva visto nella visione, tranne che per i capelli, che erano lisci.
    E in mano impugnava un X-Blade composto da due Catena Regale.
    “Peccato che siano prive di significato”
    Riku evocò il Keyblade.
    “Dunque sei tu Vanitas. Restituisci il corpo a Sora!”
    “Restituirlo? Idiota, non potrei neanche volendo. Sora è stato cancellato. Il suo cuore non esiste più!”
    L’albino gli puntò contro il Keyblade.
    “Non posso credere a ciò! Sono sicuro che Sora è ancora lì da qualche parte, anche se incapace di agire. Sono stato impossessato anch’io dall’oscurità, perciò parlo per esperienza personale!”
    Ma si dovette fermare quando sentì alle sue spalle il rumore di un Keyblade che veniva evocato, e la cui punta gli sfiorava il collo.
    “Basta così, Riku.” Disse Kairi, senza abbassare l’arma. “È inutile che poni resistenza, contro di lui non puoi nulla.”
    Il custode deglutì.
    “Kairi… Cosa accidenti stai facendo?!”
    “Si vede che non hai nessun ricordo di ciò che è successo… Prima ti ho mentito: non è stato Vanitas colui che ti ha sconfitto… Sono stata io.”
    Vanitas scoppiò a ridere.
    “Mi sembra di vivere un déjà-vu! Anche l’altra volta Riku non riusciva a crederci” disse, per poi aprire un varco. “Occupatene pure tu.” Concluse, sparendo nell’oscurità.
    “Allora, le tue ultime parole quali sono?” chiese Kairi, preparandosi a colpire.
    “Le mie ultime parole?” ripeté Riku calmo. “Che mi hai deluso Kairi. Non pensavo che potessi arrivare a tanto… E ti chiedo scusa…”
    “E per che cosa?” chiese ridendo la custode.
    “Per questo!” rispose l’albino, creando in una mano una sfera di ghiaccio che scaglio contro l’ex amica, costringendola ad arretrare.
    Senza perdere un secondo evocò il Keyblade e partì all’attacco, ma Kairi rispose all’attacco, difendendosi con il Keyblade.
    “Quindi hai deciso di combattermi? Mi sorprendi Riku”
    “Farò ciò che devo. Se hai deciso di batterti per le tenebre ti eliminerò, come eliminerò anche Vanitas.”
    “Provaci allora, povero stolto. Sono più forte di quello che credi!” disse la custode, circondandosi di sfere di fuoco, che partirono in contemporanea contro Riku, che non riuscì a difendersi e venne scagliato a terra.
    “Ugh…” fece lui, rialzandosi e lanciandosi addosso un curaga. “È vero… sei più forte di quel che credessi… Ma non mi arrenderò per questo!”
    Detto ciò partì nuovamente all’attacco, saltando in alto per poi scendere in picchiata verso la rossa, che cominciò a lanciarli contro una serie di magie, che l’albino evitava sfruttando la discesa libera che stava facendo, e preparandosi a colpire con il Keyblade.
    Fu questione di secondi.
    Il sangue schizzò sul volto di Riku nel preciso istante in cui portò a termine l’attacco.
    Kairi continuava a fissarlo con gli occhi aperti, ma spenti.
    Riku l’aveva colpita in pieno petto, proprio dove si trovava il cuore.
    Il custode fece subito sparire il Keyblade, per poi prendere al volo il corpo dell’amica, che gli cade addosso.
    “K-Kairi…” disse lui, tremando. “Kairi, rispondimi!”
    Ma la rossa non accennava al minimo movimento.
    “Cos’ho fatto… KAIRI!!!” urlò, riempiendo il vuoto che alleggiava in quel mondo.
     
     
    Elvy osservò Riku cadere finalmente a terra, dopo diversi minuti che era rimasto immobile.
    Il Keyblade del custode cade a terra assieme al padrone, che continuava a fissare il vuoto.
    “Sembra che la tua invidia abbia avuto la meglio…” fece la copia di Sora. “Chissà come se la caverà Kairi…”
     
     
    Kairi continuava a scendere per le scale.
    “Resistete… Sto arrivando…” disse, per poi fermarsi.
    Di fronte a lei c’era Aqua, svenuta per terra.
    “Aqua!” disse la custode, cercando di soccorrerla.
    Ma con sua grande sorpresa le passo attraverso.
    “Cosa? Come mai non riesco a toccarla?” chiese sorpresa, riprovando nuovamente.
    Ma proprio in quel momento vide arrivare un’altra figura.
    Una figura che conosceva bene.
    Re Topolino si avvicinò a Aqua, che aprì gli occhi poco dopo.
    “Ehi, sono contento che stai bene!” disse il Re.
    Aqua si alzò in piedi.
    “Ven!” urlò, guardandosi attorno.
    Kairi vide apparire poco lontano da lì un’altra figura.
    Aveva addosso un’armatura, e in mano impugnava due Catena Regale unite, e tra le quali si era formata una lama dorata.
    “Roxas?” disse sorpresa Kairi, riconoscendo l’aspetto del ragazzo, che aveva lo sguardo puntato verso il basso.
    “Oh, grazie al cielo, Ven!” disse Aqua, correndogli incontro. “Stai bene!”
    Ven non disse niente.
    Re Topolino si fermò poco lontano, fissando il X-Blade.
    Ma prima che potesse fare qualcosa, Ven alzò la testa, rivelando due occhi dorati e un sorriso malvagio stampato in volto.
    Alzò subito il X-Blade contro Aqua, che era rimasta sorpresa.
    Ma per fortuna della custode, il Re si mise in mezzo, parando il colpo con il suo Keyblade.
    “Che Keyblade è quello?” chiese Kairi, notando che l’arma di Topolino non era la Catena Nobile.
    “Ven?” disse sorpresa Aqua.
    “Quello non è Ven!” rispose il Re, senza far sparire il Keyblade e preparandosi a combattere.
    “Esatto. Non sono Ventus.” Disse il ragazzo, la cui voce era doppia, e a Kairi venne in mente quella di Sora oltre a quella di Roxas, mentre l’armatura spariva per essere sostituita da un'altra. La stessa di Vanitas.
    “Il suo cuore è ora parte del mio.” Continuò Vanitas, puntando il X-Blade verso l’alto.
    Kairi spostò lo sguardo, e vide una luna a forma di cuore.
    “Il X-Blade aprirà una porta che conduce a tutti i mondi! I possessori di Keyblade giungeranno qui da ognuno di quei mondi per combattere, per la luce di Kingdom Hearts!” disse Vanitas. “Come narra la leggenda, la Guerra dei Keyblade avrà inizio!”
    Aqua si mise affianco al Re, pronta a combattere.
    “Zitto!” disse. “Basta con queste sciocchezze! Restituisci a Ven il suo cuore!”
    Poi, come se niente fosse, la scena sparì nel nulla, lasciando Kairi da sola.
    “Cos’è successo?” si chiese. “Questo… Questo era un ricordo di Aqua!”
    “Non è esatto…” disse una voce. “Quello era un ricordo di Vanitas. Il processo è quasi ultimato, e ora i suoi ricordi si stanno fondendo con quelli di Sora. Presto avrà la meglio.”
    “Chi sei?” chiese Kairi.
    “Sono colui che ha sconfitto Riku… E che presto sconfiggerà te… Ti aspetto, principessa della luce…”
    “Colui che ha sconfitto Riku?” ripeté sorpresa la custode, per poi ricominciare a correre, più veloce che poteva.
     
    Quando finalmente Kairi entrò nella sala bianca, la prima cosa che vide fu Riku, che giaceva a terra, senza muoversi.
    “RIKU!” urlò, raggiungendolo immediatamente e sollevandolo da terra.
    I suoi occhi continuavano a fissare il vuoto, incapaci di vedere l’amica.
    “No… Non è possibile… Non anche tu…” disse la custode.
    “Non preoccuparti, non è morto.” Disse Envy, apparendo dietro di lei. “È solo prigioniero della sua invidia.”
    Kairi si girò verso di lui. “Cosa intendi dire?”
    “Quello che ho detto. Non è riuscito ad avere la meglio sui suoi sentimenti, e quello è il risultato. Non è morto, ma è come se lo fosse. Non sarà mai in grado di risvegliarsi.”
    “Tu… Cosa gli hai fatto?” chiese la custode, evocando il Keyblade.
    “Ciò che ora subirai anche tu!” rispose Envy, puntandoli contro il Keyblade e colpendola alla testa con un raggio bianco.
     
     
    “Ehi, Kairi, svegliati.” Disse una voce.
    Kairi riaprì gli occhi.
    Dovete sbatterli più volte prima di rendersi conto che aveva la testa appoggiata ad un tavolo.
    “Su, la lezione è finita, puoi anche svegliarti ora.” Disse la stessa voce di prima, che concluse la frase con una piccola risata divertita.
    A quel punto Kairi alzò la testa dal tavolo e si girò verso la fonte della voce.
    Spalancò subito gli occhi e fece un salto all’indietro… o meglio, cercò di farlo, ma andò a sbattere contro un altro tavolo, finendo così a terra.
    Immediatamente sentì diverse risate attorno a lei.
    “Ehi, che cosa combini? Sembra quasi che tu abbia visto un fantasma” disse il ragazzo di fronte a lei. Aveva i capelli marrone scuro, gli occhi di un azzurro accesso ed era vestito di nero.
    “D-Dark! Che cosa ci fai qui?” chiese Kairi, cercando di indietreggiare senza successo.
    “Dark? Di chi stai parlando?” chiese il ragazzo, guardandola un po’ male. “E poi dove dovrei essere a fine lezioni? Al mare?”
    “L-Lezioni?” ripeté la custode, guardandosi attorno.
    Vide una serie di banchi, e attorno a lei c’erano diversi ragazzi e ragazze, che la guardavano ridendo.
    “Si può sapere cos’hai sognato per sconvolgerti così?” chiese il ragazzo.
    “D-Dove sono?” chiese Kairi, senza riuscire a capire cosa fosse successo.
    “Certo che sei un bel po’ svanita, eh Kairi?” disse un altro ragazzo, avvicinandosi.
    “Rexenet?”
    “Rexenet? Temo tu stia sbagliando un po’ di nomi. Però la cosa è preoccupante: se nei suoi sogni abbiamo simili nomi, non voglio sapere cosa siamo” continuò il ragazzo, mettendosi a ridere.
    A quel punto Kairi si alzò in piedi e pose la mano davanti a se, pronta a evocare il Keyblade. Ma con suo stupore, esso non apparve.
    Sentì le risate aumentare, mentre i suoi occhi non volevano credere a ciò che vedevano.
    La sua mano continuava ad essere vuota, senza la benché minima traccia di luce.
    A quel punto il primo ragazzo si fece serio. “Sei sicura di stare bene Kairi?”
    “P-Perché?” disse lei, ignorando la domanda. “Perché non riesco ad evocarlo? Dov’è il Keyblade?!”
    “Keyblade?” intervenne un terzo ragazzo, uguale a Light. “E che cosa sarebbe questa ‘spada chiave’, scusa?”
    “Light? Ma cosa sta succedendo qui?”
    “Anche tu sei finito nei suoi sogni a quanto pare” disse Rexenet ridendo, per poi prendere uno zaino. “Credo sia meglio che domani stai a casa a riposarti. Dubito che ora come ora tu sia in grado di intendere e di volere.”
    Ma prima che potesse fare un passo, Kairi lo prese per la maglietta.
    “Di cosa stai parlando? Dove sono? E soprattutto, cosa ne avete fatto di Sora?! E Riku?!”
    “Sora? Riku?” ripeté Dark. “E chi sarebbero?”
    “Non mi prendere in giro Dark!” fece lei, lasciando Rexenet e girandosi verso di lui. “Sono quelli che voi tre avete eliminato!”
    “Eliminato? Guarda, il massimo che abbiamo eliminato è stato un insetto.” Rispose Light. “Io comincio ad andare a casa, ci vediamo dopo.” Disse rivolto a Dark.
    “Ok, ti raggiungo tra poco.” Rispose lui, per poi prendere anche lui lo zaino, mentre anche tutti gli altri cominciavano ad allontanarsi.
    “Bah, io invece vado vedere se è uscito qualche videogioco nuovo… Ci vediamo domani.” Disse Rexenet. “E cerca di far tornare la memoria giusta a quella lì, o avrà seri problemi.” Continuò, per poi andarsene.
    “Farle tornare la memoria… Manco fossi un psicologo…” rispose Dark, per poi girarsi verso Kairi, che continuava a fissarlo con odio.
    “Si può sapere che ti prende? Non sei mai stata molto sveglia a scuola, ma addirittura confondere un sogno con la realtà… Direi che è ora di finirla con questa farsa, Kairi. E smettila di guardarmi in quel modo, sei quasi inquietante…”
    “E come dovrei guadarti?” rispose lei. “Non posso dimenticare ciò che hai fatto. Avrai anche creato quest’illusione con lo Sharingan, ma i miei ricordi sono ancora vivi. Per colpa tua mia sorella è morta, Riku non può più svegliarsi, e Sora rischia di svanire nel nulla… Pensi davvero che questa stupida illusione possa farmi dimenticare tutto ciò?!” urlò.
    Dark la guardò sorpresa.
    “Io sarei il responsabile della morte di tua sorella?” ripeté sorpreso. “E questa sarebbe un’illusione? Ma ti sei per caso fatta di qualcosa?”
    “Fatta… di qualcosa?” ripeté Kairi, non capendo di cosa stesse parlando. “Che cosa intendi?”
    Dark sospirò. “Temo di si… E doveva essere anche bello forte per farti un simile effetto… Bah, contenta tu… Sei almeno in grado di tornare a casa oppure no?”
    “Tornare… a casa? Ma se non so nemmeno dove sono! E per giunta sono senza Gummyship!”
    “Ho capito… Meglio se chiamo i tuoi. Non preoccuparti, gli dirò solo che non stai troppo bene… Poi te la vedrai tu…” disse Dark, tirando fuori dalla tasca un telefonino.
    Kairi rimase ad osservarlo mentre componeva un numero e cominciava a parlare con qualcuno.
    ‘Si può sapere cosa sta succedendo?’ si chiese. ‘Non riesco ad evocare il Keyblade… Dark e gli altri sembrano veramente non avere idea di cosa stia parlando… E per giunta sono diversi da quelli che conosco io…’
    In quel momento a Kairi tornarono in mente le parole di Envy: “È solo prigioniero della sua invidia. Non è riuscito ad avere la meglio sui suoi sentimenti, e quello è il risultato.”
    “Ma certo, Envy!” disse Kairi ad alta voce, facendo sobbalzare Dark.
    “Envy?” ripeté lui.
    “Si, questa dev’essere opera di Envy. È stato lui a spedirmi qui!”
    “Temo tu abbia visto troppe puntate di FullMetal Alchemist… Non credo proprio che esista uno che abbia veramente come nome Envy… Tantomeno Dark, Rexenet o Light… No, forse quest’ultimo in Giappone viene usato…” disse il ragazzo, per poi prendere lo zaino e avviarsi all’uscita della classe. “Tra poco i tuoi saranno qui, ci vediamo quando starai meglio.” Continuò, prima di uscire.
    Kairi aspettò di non sentire più i suoi passi, dopodiché usci anche lei dall’aula, cercando subito l’uscita dalla scuola.
     
     
    Envy osservo Kairi cadere a terra affianco a Riku, con il suo stesso sguardo.
    “Peccato… Sembra che nessuno di voi sia riuscito ad avere la meglio sulla proprio invidia…” disse, dirigendosi verso l’uscita.
    Ma fu lì che incontrò un ostacolo.
    Di fronte a lui c’era un ragazzo in armatura, che impugnava un Keyblade all’indietro.
    “Ma quale onore, Ventus. Come mai sei tornato indietro?” chiese Envy, mentre il custode lo superava, raggiungendo i due ragazzi.
    “Li hai rinchiusi nel loro cuore…” disse lui, togliendosi l’elmo. “Ma se non ti dispiace, non ho intenzione di lasciarli dove sono.”
    “Credi davvero di poter rompere la mia illusione?” rispose Envy, per poi scoppiare a ridere. “Provaci pure, ma quell’illusione non s’infrangerà nemmeno se dovessi venire eliminato. L’unica possibilità per loro è quella di riuscire a superare i loro pensieri, cosa che non sono stati in grado di fare.”
    L’armatura di Ven s’illuminò, per poi sparire, lasciando posto a dei vestiti che ricordavano vagamenti quelli di Roxas.
    “In questo caso… Entrerò io stesso nella loro illusione.” Disse, prima di diventare luce e sparire nel nulla.
    Envy rimase in silenzio, per poi sorridere.
    “Interessante… Pare che il fatto di essere stato in questo posto così a lungo ti permetta alcuni privilegi… Ma vedremo se riuscirai nel tuo intendo.”
     
     
    Riku depositò a terra il corpo dell’amica, per poi allontanarsi.
    “Vanitas…” disse a denti stretti. “Non so come faccio ad essere finito qua, ma ti giuro che ti eliminerò. Sora, perdonami, ma temo sarà necessario…”
    “Ti arrendi così facilmente, custode?” disse una voce alle sue spalle. Una voce che aveva già avuto modo di sentire diverse volte.
    Riku si girò, trovandosi di fronte ad un ragazzo dai capelli dorati e dagli occhi azzurri.
    “Roxas? Com’è possibile?” chiese sorpreso.
    Il ragazzo sorrise.
    “Spiacente, non sono Roxas. Il mio nome è Ventus, ma credo che tu non mi abbia riconosciuto per il semplice fatto che non mi avevi ancora incontrato personalmente.”
    “Ventus? Ma com’è possibile? Kairi aveva detto che Sora ti aveva eliminato!”
    Ventus gli venne incontro.
    “Quella che hai incontrato non era la vera Kairi. In questo momento ti trovi dentro un’illusione creata da Envy. E nel tuo stesso stato c’è anche Kairi, anche se intrappolata in un’altra…”
    “Cosa? Quindi tutto questo è falso…” disse Riku, sorridendo.
    Ma pochi secondi dopo il sorriso si spense nuovamente.
    “Se le cose stanno così… Come faccio a essere sicuro che tu sei reale? Non potresti essere anche tu parte di quest’illusione?”
    Ventus evocò il Keyblade.
    “Se il problema è questo, allora affrontami, Riku. Ma sappi che non mi tratterò. So come combatti, ho visto tutto grazie a Sora.”
    “Cosa vuoi dire?”
    “Per dieci anni sono stato suo ospite. Quando affrontai Vanitas, il mio cuore si ruppe. Fu Sora ad accogliermi nel suo, come tempo prima mi aveva aiutato a ricostruire la parte mancante che Xehanort mi sottrasse per creare Vanitas. E anche per questo che Envy ha potuto creare quest’illusione. Questo posto è stato il luogo dove io, Terra e Aqua ci siamo allenati. Il posto dove il mio corpo ha riposato per dieci lunghi anni. Lo stesso posto che ti ha permesso di uscire dal mondo delle tenebre. Lo stesso posto di cui Xehanort ha cercato a lungo di scoprire la stanza dove riposavo, probabilmente nella speranza di ricreare nuovamente il X-Blade.”
    “Aspetta… Hai detto che questo è lo stesso luogo che mi ha permesso di uscire dalle tenebre? Questo significa…”
    “L’aspetto reale di questo mondo è diverso da come lo vedi qui. Xehanort lo distrusse dopo aver eliminato Master Eraqus, il nostro maestro. Ma a quanto pare non ha finito bene l’opera. È stata Aqua a chiudere la serratura, e con essa il vero aspetto del mondo, creandone uno fittizio. Uno che non avrebbe permesso all’oscurità di entrare in possesso dei suoi segreti: oggi è conosciuto come Castello dell’Oblio.”
    “Il Castello dell’Oblio?” ripete sorpreso Riku.
    “C’è un motivo preciso per cui il potere di Naminé aveva effetto solo su Sora e solo in questo posto: E questo è perché era qui che riposavo. Avendo condiviso con me il suo cuore, Sora era influenzato da questo posto, e questo ha permesso all’Organizzazione di manipolarlo.”
    “Ma tu come fai a sapere tutto questo?”
    “Il mio cuore è tornato nel suo corpo originale quando Sora si trafisse con il Keyblade dei sette cuori. Ma non riuscii subito ad uscire dal castello. Aqua ha fatto le cose per bene, ha fatto in modo che solo un Maestro del Keyblade potesse accedere a quella stanza. Perciò sono rimasto rinchiuso lì dentro. Solo dopo che Sora chiuse nuovamente la serratura riuscii finalmente ad uscire. E fu in quel occasione che ti vidi combattere contro quell’essere… Lo chiamavi Ansem, giusto?”
    “In realtà era l’Heartless di Xehanort. Ma questo lo scoprii solo dopo aver conosciuto il vero Ansem.”
    “Capisco… Quindi alla fine Terra non c’è la fatta…”
    “Che centra Terra?”
    “Capirai tutto a tempo debito. Ma se non ti dispiace, ora dobbiamo sbrigarci. Terra in questo momento sta combattendo da solo, ma non è in grado di combattere al pieno delle sue potenzialità. Ci serve anche il vostro aiuto.”
    “Il nostro aiuto? Ma cosa possiamo fare? Non siamo stati in grado di salvare Sora, Hikari… Come possiamo esservi utili?”
    “Tu e Kairi rappresentate i successori di Terra e Aqua. Ad essere più precisi, solo tu sei stato scelto da loro. Terra non mi ha spiegato bene, non appena abbiamo percepito qualcosa di strano vi abbiamo raggiunto e superato, nella speranza di riuscire ad arrivare in tempo da Sora. Ma a quanto pare non siamo nemmeno stati gli unici ad essere entrati dopo di voi…”
    “Cosa? Chi altri è entrato?”
    “Non ne abbiamo idea, ma abbiamo un sospetto. Se così fosse, dobbiamo muoverci. Riku, devi pensare con tutte le tue forze di tornare alla realtà. È l’unica possibilità che hai per uscire da questo incubo. Poi ti condurrò da Kairi.”
    Riku lo fissò per qualche secondo, per poi chiudere gli occhi.
    Quando gli riaprì si trovo sdraiato a terra, affianco a Kairi, nuovamente nella stanza bianca.
    “Vedo che ci sei riuscito, Ventus…” fece Envy, osservando l’albino riprendere i sensi, mentre al suo fianco riappariva Ven.
    “Kairi!” urlò Riku, vedendo l’amica a terra.
    “Su, sbrighiamoci” disse Ven, per poi toccare una spalla di Riku e sparire assieme a lui.
    “Umph. Credo sia meglio intervenire personalmente…” fece Envy.
     
     
    Finalmente Kairi riuscì a trovare l’uscita.
    “Accidenti… è un vero e proprio labirinto questo posto…” disse, allontanandosi dall’edificio.
    “Sapevo che avrei fatto bene a verificare che non te ne andassi prima che arrivassero i tuoi.” Disse una voce dietro di lei, che la costrinse a voltarsi.
    “Non so nemmeno di chi tu stia parlando, Dark.” Rispose la custode.
    “Ancora con questa storia? Come te lo devo dire che questo Dark che continui a nominare non esiste?”
    “Basta così, Dark! Non so come tu e Envy siate riusciti a impedirmi di evocare il Keyblade, ma se necessario ti colpirò anche a mani nude!”
    Il ragazzo si mise una mano dietro la testa.
    “Bah, se lo dici t-” ma si dovete interrompere per evitare un pugno della rossa.
    “E ora che cosa ti prende?” chiese, evitando un calcio.
    “Faccio quello che ho detto! Su, cosa aspetti ad evocare il tuo X-Blade e a farmi fuori, come il tuo gemello ha fatto con mia sorella?!”
    “Gemello? X-Blade? Ma si può sapere di cosa stai parlando?” chiese Dark, indietreggiando.
    “BASTA!” urlò Kairi, portando la mano di fronte a se, e riuscendo finalmente ad evocare il Keyblade.
    “E quello cos’è?” chiese Dark, spaventato per l’apparizione dell’arma, mentre anche Kairi la fissava contenta.
    “Finalmente ci sono riuscita. Mi sembrava strano.” Disse, per poi puntare il Keyblade contro Dark.
    “Su, muoviti. Non mi va di eliminarti mentre sei indifeso.”
    “Eliminarmi?” ripeté spaventato Dark. “Si può sapere chi sei?” disse infine. “Tu non puoi essere Kairi. Lei di solito la parola eliminare la usa solo in matematica, e di certo non è in grado di far apparire dal nulla chiavi giganti…”
    “Continui ancora con questa farsa? E va bene, non ha importanza. Ti costringerò a combattere!” rispose la rossa, creando una sfera di fuoco che lanciò contro il ragazzo, che la schivò buttandosi a terra.
    “Una sfera di fuoco?” disse sorpreso Dark, rialzandosi e guardando l’albero colpito dalla magia bruciare.
    “Se preferisci il ghiaccio basta dirlo!”. La custode stavolta creò una sfera di ghiaccio, che colpì in pieno Dark, facendolo volare indietro di qualche metro e facendogli sputare un po’ di sangue.
    “Ugh… Ma com’è possibile…?” disse lui, rialzandosi a fatica.
    “E se vuoi ci sono anche questi!” rispose la custode, alzando la mano libera in cielo, per poi abbassarla di colpo.
    In quello stesso instante attorno a Dark caddero una serie di fulmini, che lo evitarono per pochi centimetri.
    Il ragazzo fissò la custode, che sembrava veramente intenzionata ad eliminarlo.
    “Accidenti… Ma dove l’ha trovato un simile potere…”
    “Lo desideri anche tu?” disse una voce.
    “Chi sei?” rispose Dark.
    “Un amico… Vuoi che dia anche a te quel potere?”
    Dark fece per rispondere, ma dovete buttarsi a lato per evitare un affondo da parte della custode.
    “Se puoi farlo fallo, altrimenti rischio di lasciarci le penne!” disse infine.
    Non appena finì la frase, nella sua mano apparve dal nulla una chiave gigante argentata, con la quale parò un nuovo colpo di Kairi.
    “Finalmente ti sei deciso, eh Dark?”
    Ma il ragazzo sembrava non ascoltarla, intendo ad ammirare l’arma nella sua mano.
    “Incredibile…” disse infine. “Questa chiave… sembra quasi che mi sia dando più forza di quanta ne abbia…”
    “Vuoi finirla con questa farsa Dark?!” urlò Kairi, lanciandosi contro di lui, pronta a colpirlo.
    Il ragazzo tornò immediatamente alla realtà e mise davanti a se il Keyblade, parando così l’attacco.
    “Fermati Kairi! Non ho intenzione di combattere contro di te!”
    “Si, certo, come no?” rispose lei, per poi puntargli contro il Keyblade, la cui punta si era illuminata, formando di fronte a se una sfera di pura luce.
    “Sparisci, Dark!” urlò la custode, lanciando la sfera.
    Ma una lama che lei conosceva bene si mise in mezzo, deviando l’attacco, che svanì nel cielo.
    “Calmati Kairi. Questo ragazzo non è Dark.” Disse Riku, facendo scomparire il Keyblade.
    “Riku?! Ma allora sei vivo!”
    “Già, tutto grazie a Ven.” rispose l’albino, indicando il custode dietro di lui.
    “Ven? Cosa ci fai qui?” chiese Kairi.
    “Uh? Sbaglio, o non ti meraviglia il mio aspetto?”
    Kairi scosse la testa, facendo scomparire anche lei l’arma.
    “No, ho visto un ricordo di Aqua, che corrispondeva a quanto mi aveva detto, per questo non mi sono sorpresa nel vederti con lo stesso aspetto di Roxas.”
    Ventus spalancò gli occhi.
    “Hai incontrato Aqua? Sta bene? Sai dov’è?” chiese.
    Kairi abbassò lo sguardo.
    “Sta bene, ma si trova nel mondo dell’oscurità…”
    “E tu come fai a saperlo?” chiese Riku.
    “È successo nello scontro contro Gluttony. Ho perso il mio corpo, e mi sono ritrovata in quel mondo. È così che ho conosciuto Aqua. Mi ha raccontato ciò che è successo dieci anni fa…”
    Ven annui.
    “Almeno è viva. Questa è già una bella cosa. Io e Terra non siamo riusciti a ritrovarla da nessuna parte…”
    “Scusate…” disse il ragazzo, interrompendoli. “Ma si può sapere chi siete?”
    “È difficile da spiegare…” rispose Riku. “Ma non preoccuparti, ce ne andiamo subito.”
    “Oh, non credo proprio…” disse una voce.
    Prima che i custodi riuscissero ad individuare la fonte della voce, attorno a Dark apparve un’aurea nera, che lo ricoprì completamente.
    Pochi secondi dopo, dall’oscurità uscì Envy, con in mano il Keyblade.
    “Sarete riusciti a eludere le mie illusioni grazie a Ventus, ma non crediate di poter uscire vivi da qui. Sarò io stesso a eliminarvi!”
    Detto ciò, l’incarnazione della gelosia puntò verso di loro il Keyblade, dal quale cominciarono a partire una serie di raggi neri, tutti diretti verso i custodi, che furono costretti a evitare i colpi saltando di lato.
    “Maledizione… E chi l’avrebbe detto che sarebbe entrato nella sua stessa illusione?” disse Riku, per poi partire all’attacco, impugnando il Keyblade e pronto ad affondarlo nell’avversario.
    Ma prima che ciò potesse avvenire, Envy sparì nel nulla.
    “Cosa?” fece l’albino, guardandosi attorno.
    “Riku! Sotto di te!” urlò Kairi, notando che sotto il custode si stava creando una macchia scura.
    Anticipando Riku, Ven corse verso di lui, spingendolo a lato e puntando il Keyblade verso la macchia.
    “Mi dispiace, ma questa storia finisce qui!” disse, facendo partire dall’arma un raggio di luce che colpì in pieno la macchia, e avvolgendo tutto quando.
     
    Quando i custodi riaprirono gli occhi, si ritrovarono nella sala bianca.
    Di fronte a loro c’era Envy, che aveva il petto trapassato di netto, tanto che si riusciva a vedere oltre esso.
    “M-Maledizione… Per quanto i nostri poteri siano grandi… Non siamo molto forti… Tutta colpa di quel moccioso… Lui e la sua bontà…” disse, per poi cominciare a svanire.
    “Ma non ha importanza… Ormai è tardi… Custodi! Vi rimangono solo due ore per sconfiggere i miei fratelli rimasti e i tre custodi... Dopodiché… potrete dire addio a Sora!” concluse, sparendo definitivamente, e lasciando cadere a terra tre cristalli bianchi.
    “Uh?” disse Riku, recuperando i tre gioielli. “Perché stavolta sono tre?”
    “Credo che uno sia quello che aveva tenuto Hikari…” rispose Kairi, incupendosi al ripensare alla sorella. “L’altro invece potrebbe essere quello di Gluttony. Non l’ho visto quando sono uscita dalla tenebre. Forse Envy aveva già recuperato entrambi i cristalli e li aveva tenuti per se…”
    “Si, direi che è la cosa più probabile.” Rispose Ventus. “Ma ora, se non vi dispiace, dobbiamo sbrigarci. Terra e forte, ma da solo difficilmente riuscirà a battere tutti quei nemici.”
    “Giusto. E dopotutto, siamo in debito con te, te lo dobbiamo!” disse Riku, per poi correre assieme agli altri verso l’uscita.

    Edited by darkroxas92 - 28/11/2010, 13:48
     
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  2. francix94
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    bel capitolo :) non c'è che dire =D

    ps: ma quei cristalli sono i sentimenti che stanno sconfiggiendo riku,kairi e ven vero?
    fai presto con il prossimo capitolo!!!
     
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    beeeeeeeeelleeeeeee le opening, stuuuuuuupeeeeeeeeeeeendo il capitolo, ormai vivo completamente per seguire questa fic, mi ha sorpreso kairi alleata con vanitas e sempre kairi amica di scuola di rexenet, light e dark troppo figherrimo

    P.s.=voglio nuove opening con le canzoni di fma però U_U

    Edited by Armitrael - 26/11/2010, 18:59
     
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    Finalmente ci sono anch'io darkuccio!!!! *-*
    Capitoli fantastici!!! *-* Kairi che perde il senno e lascia a piede libero la sua ira è stata la cosa su cui ho goduto di più! Muahahahahahah!!!!! Ehm... *si ricompone* E Riku che la uccide nella sua illusione è stato il top! Anche se non era lei e il mio amore si disperava per niente... vabbè, poi fa un'entrata da vero figo quale è nell'illusione di Kairi! *ç* E a proposito, ti è venuta molto bene l'illusione di Kairi, complimenti u.u Hai fatto una bella ambientazione u.u
    Sai già cosa penso delle opening u.u
    Bravissimo dark ^^
     
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    Ed ecco qui il nuovo capitolo!
    Ormai sembra che il tempo stringa sempre di più. E mentre io ho finito bbs in modalità critica con tutti i personaggi, Riku, Kairi e gli altri corrono contro il tempo.
    Con questo capitolo, la corsa giunge verso la fine. Presto si saprà se i custodi riusciranno a raggiungere in tempo Sora o se Dark riuscirà a portare a termine il suo piano.
    Ma non voglio anticiparvi di più, perciò passiamo alle recensioni:
    @ francix94: Sì, quei cristalli sono la testimonianza che i peccati sono stati sconfitti.
    @ Armitrael: Mi fa piacere che ti siano piaciute le opening. Per la prossima, devo ancora decidere la canzone, perciò al momento non so XD. Cmq ancora non so come mi siano potute venire in mente certe idee XD
    @ Liberty89: Bentornata a recensire! Ero sicuro che le scene contro Kairi ti sarebbero piaciute XD. E sono contento di aver reso bene le ambientazioni.
     
    Beh, ora non mi resta che augurarvi buona lettura.

    Capitolo 45: Light - Torna all'indice dei capitoli
    Non appena i tre custodi arrivarono nella nuova sala vennero immediatamente investiti da un'onda d’urto che minacciò di rimandarli indietro.
    “Ugh… Ma cosa succede?” chiese Kairi, cercando di rimanere al proprio posto.
    Di fronte a loro c’era Terra, sempre in armatura, impegnato nello scontro contro Light.
    “Sembra che siano arrivati i tuoi rinforzi” disse Light, creando una sfera di fuoco che lanciò contro l’avversario, che rispose con una sfera gemella, provocando così un’altra onda d’urto.
    Terra non aspettò che Light facesse la sua prossima mossa: lanciò in aria il Keyblade, per poi seguirlo.
    Il Keyblade venne avvolto dalla luce, che inglobò anche il custode.
    Quando finalmente i custodi riuscirono a guardare meglio, videro che Terra era sopra ad una specie di navicella, la quale puntava contro un Light sorpreso.
    “Ma cos’è successo?” chiese Riku.
    “Ha trasformato il suo Keyblade in un mezzo di trasporto.” Rispose Ven, che era l’unico a non essersi sorpreso.
    “È possibile una cosa del genere?” disse Kairi.
    “Beh, a dir la verità non lo sapevo nemmeno io finché non ho visto farlo a Terra. Ma è un mezzo molto comodo per viaggiare tra i mondi.”
    “No, aspetta.” Lo interruppe Riku. “Vuoi dire che voi viaggiate per i mondi… usando i vostri Keyblade?!”
    “Beh, fino a poco fa credevo che fosse l’unico modo per farlo oltre ai varchi oscuri. Ma a quanto pare, la tecnologia è cresciuta in questi dieci anni…”
    Nel frattempo, Terra cominciò a sparare dei raggi laser dal suo mezzo, tutti diretti verso Light, che si vide costretto a scansarsi lateralmente per evitarli.
    “Maledizione… a quanto pare ti eri trattenuto l’altra volta. Ma non sperare di vincere!” urlò lui, per poi creare una sfera di luce che scagliò contro il custode, che colto alla sprovvista, venne colpito in pieno e scaraventato giù dal mezzo, che sparì nel nulla.
    Quando Terra colpì il terreno, l’elmo saltò via, per poi rotolare fino ai piedi di Riku.
    L’albino guardò un attimo l’elmo, per poi voltare lo sguardo verso il suo proprietario.
    Ciò che vide gli fece spalancare gli occhi.
    Di fronte a lui c’era un ragazzo che somigliava incredibilmente all’Heartless di Xehanort. L’unica differenza era il colore dei capelli e degli occhi, che erano rispettivamente marroni e azzurri.
    Riku a quel punto perse il controllo.
    Prima che Ven e Kairi se ne accorgessero, evocò il Keyblade e partì all’attacco.
    “XEHANORT!!!” urlò, preparandosi a colpire Terra.
    Il custode si girò verso di lui, per poi parare il colpo rievocando il Keyblade.
    “Come fai ad essere ancora vivo, Xehanort?” chiese Riku, senza mollare la presa.
    “Fermo Riku!” urlò Kairi. “Quello non è Xehanort!”
    “Kairi, possibile che tu non l’abbia riconosciuto? Guardalo, è uguale a lui!”
    “Questo perché…” cominciò la custode, per poi venire interrotta da Terra.
    “Riku, eh? Certo che sei cresciuto parecchio dall’ultima volta che ti ho visto. Alla fine sei riuscito a lasciare il tuo mondo…”
    “Certo, e l’ho distrutto perché mi sono lasciato corrompere da te! Te lo sei forse dimenticato?”
    Terra abbassò lo sguardo.
    “Non ero io. O meglio… Non ero io che parlavo, che mi muovevo, che agivo, che combattevo…”
    “E ti aspetti che ti creda?”
    “Riku, sta dicendo la verità!” urlò Kairi.
    A quel punto, l'argenteo allentò leggermente la presa.
    “Cosa stai dicendo, Kairi?”
    “Non ho avuto il tempo di dirtelo… Me l'ha detto Aqua… Xehanort si era impossessato del corpo di Terra, ecco perché aveva il suo stesso aspetto!”
    “Aqua? Vuoi dire che l’hai vista?” chiese Terra.
    “Sembra proprio di sì. Si trova nel mondo dell’oscurità. Sta bene, ma non è in grado di tornare indietro.” Rispose Ventus al posto della custode.
    “Senti senti…” li interruppe Light. “E così, anche Aqua è ancora in gioco… credevo che dopo tutto quel tempo nell’oscurità fosse stata divorata da essa.”
    “Si vede che tu non conosci Aqua!” esclamò Ventus, evocando il Keyblade. “Aqua non si arrende di certo facilmente. Come nemmeno noi!”
    Riku nel frattempo fece sparire il Keyblade, per poi cadere seduto a terra.
    “Quindi… ti ho attaccato per niente?” chiese infine al custode in armatura.
    “Beh, era comprensibile. Anch’io al tuo posto avrei reagito allo stesso modo, ma se non ti dispiace, parleremo dopo. Se non sbaglio, il tuo amico è in difficoltà, e se perdiamo tempo in chiacchiere, per lui sarà la fine.”
    “Sì, è vero.” rispose l’albino, rialzandosi ed evocando nuovamente la sua arma.
    “Interessante… quattro contro uno…” fece Light, per poi cominciare a volare sopra di loro.
    “Sembra… che non mi rimanga altra scelta… Mi dispiace Dark, dovrai continuare da solo!” urlò, per poi far sparire il Keyblade.
    “Ti arrendi?” chiese Ventus, senza però far sparire l’arma.
    “No… Semplicemente, farò ciò che un custode non dovrebbe mai fare… nemmeno per salvare l’universo stesso...”
    “Di cosa stai parlando?” chiese Riku.
    “Aspetta, non vorrai mica…” disse Terra, per poi spalancare gli occhi. “FERMO! NON FARLO!”
    “Cosa vuole fare Terra?” chiese Ven.
    “Libererò tutto il mio potere… e per voi sarà la fine!”
    “Idiota! Vuoi danneggiare l’equilibrio dell’universo?!” urlò spaventato il custode in armatura.
    “Tsk. C’è Dark. Lui è in grado di ripristinare i danni di questa mia mossa. Certo, ciò non significa che non succederà niente… Ma alla fine, è un piccolo prezzo per la vostra sconfitta!” replicò Light, per poi cominciare ad illuminarsi.
    “Maledizione… Ventus, proteggi Riku e la ragazza!” disse Terra, per poi partire all’attacco contro il custode.
    Tuttavia prima di poterlo raggiungere, venne scaraventato indietro da una forza invisibile, che lo spedì contro il muro.
    “Terra!” urlò Ventus, per poi voltarsi verso il custode della luce, che stava venendo completamente inglobato dalla luce stessa.
    “Accidenti… Riku, Kairi, dovete aiutarmi. La mia magia da sola non basterà. Dobbiamo raggiungere Terra e creare una barriera.”
    “Siamo già in grado di creare una barriera da soli.” Disse Kairi.
    “Quella non è sufficiente. Se ho visto bene, quella luce prestò distruggerà qualsiasi cosa toccherà!” rispose Ven, per poi andare verso Terra, che si stava rialzando a fatica.
    I due custodi lo seguirono a ruota, per poi cominciare a lanciare la magia per la loro difesa.
    Ven e Terra non persero tempo e li imitarono, creando attorno a tutti e quattro una barriera che sembrava avere più strati.
    Pochi secondi dopo, la luce creata da Light esplose letteralmente. Quando raggiunse la barriera, i custodi vennero colpiti dall’onda d’urto dell’impatto.
    “Argh! Ma che cosa sta succedendo?” chiese Kairi, cercando di mantenere attiva la magia.
    “Ha liberato la sua essenza di custode! Ha violato il tabù di ogni custode!” rispose Terra.
    “Tabù?” ripeté Riku.
    “Ci sono cose che un custode non dovrebbe nemmeno sapere, Riku. E questa è una di quelle. Mi chiedo come faccia quel ragazzo a conoscerla…”
    “Se qualche custode dell’equilibrio ne era a conoscenza, automaticamente anche Dark lo è. E dubito che non lo avrebbe rivelato a suo fratello, visto che a quanto pare vanno decisamente più d’accordo di quel che credevamo…” rispose Kairi, per poi notare un particolare sul suo Keyblade.
    La chiave leggendaria, l’arma indistruttibile, aveva una crepa a lato.
    “Cos-… Il mio Keyblade si è danneggiato!” disse sorpresa.
    “Cosa?!” chiesero assieme gli altri.
    “Accidenti… questo significa che quell’attacco è decisamente più potente di quel che credevo… Ci vuole una potenza a dir poco inimmaginabile per poter anche solo graffiare un Keyblade… figuriamoci per romperlo! Kairi, fallo sparire subito, o rischierai di perderlo per sempre!”
    “Ma se lo faccio… La barriera rischierà di cedere! E perché solo il mio ha questo problema?”
    “Temo… che la colpa sia mia…” rispose Riku. “Quel Keyblade te l’ho dato per poter combattere contro gli Heartless e i Nessuno nel mondo che non esiste… Ma non è il tuo vero Keyblade…”
    Kairi spalancò gli occhi.
    Se lo era dimenticato che era stato in quel modo che era riuscita ad entrare in possesso del Keyblade… Non era riuscita ad evocarlo da sola.
    “Non preoccuparti Kairi.” La rassicurò Terra. “Il Keyblade dovrebbe rigenerarsi automaticamente non appena scompare. Sarà questione di secondi e potrai rievocarlo intero e usare nuovamente la magia. Non siamo così deboli da non poter resistere qualche secondo!”
    La ragazza guardò i compagni, che annuirono.
    A quel punto sospirò, facendo sparire il Keyblade, per poi rievocarlo subito.
    Come aveva detto Terra, la crepa era sparita.
    Kairi non perse tempo e lanciò nuovamente la barriera.
    Ma pochi secondi dopo, la luce cominciò a tornare indietro.
    “E ora cosa succede?” chiese Riku.
    La risposta apparve di fronte a loro.
    Non appena la luce sparì, di fronte a loro riemerse Light. O meglio, quello che doveva essere Light.
    Perché di fronte ai custodi ora c’era solo luce, una luce che aveva la forma di un essere umano. Un essere umano privo di bocca, occhi, naso… privo di qualsiasi cosa che potesse in qualche modo distinguerlo.
    “C-Chi è quello?” chiese Kairi, mentre la loro barriera svaniva.
    “Allora, che ne pensate della mia vera forma?” chiese la luce, mentre dalla sua mano si creava un Keyblade, anch’esso fatto di pura luce.
    “Tu…” cominciò Terra. “Tu… Come hai potuto fare una cosa del genere?”
    “Come vedi, l’ho fatto. Ho acquisito un potere immenso, un potere con cui potrei distruggere mezzo universo se solo lo volessi! Per voi è finita!”
    “Che cosa ti è successo, Light?” chiese Riku.
    “Ho usato la luce, il mio elemento, per crearmi un nuovo corpo. Un corpo che è in grado di contenere qualsiasi potere. Anche se purtroppo, per un tempo limitato. Questo corpo durerà solo dieci minuti, non uno di più, non uno di meno.”
    “Perché ci stai dicendo tutto questo?” chiese Ventus.
    “Perché…” rispose Light, per poi sparire.
    “…A me servirà decisamente meno tempo per eliminarvi tutti!” continuò, riapparendo alle spalle di Kairi, che si girò giusto in tempo per vedere un raggio di luce colpirla in pieno.
    La custode venne letteralmente scaraventata in aria dalla potenza dell’attacco, tanto che andò a sbattere contro il soffitto, per poi cadere a terra in pochi secondi.
    “KAIRI!” urlò Riku, facendo per raggiungerla.
    Ma venne anticipato dal custode di luce.
    “Lei era una principessa del cuore, e non aveva tenebre. E come hai visto, il mio attacco l’ha ridotta ad uno straccio. Cosa succederà contro uno che si è lasciato controllare dall’oscurità?” chiese con un tono divertito Light, per poi creare una sfera di luce di fronte a sé.
    “Riku, spostati!” urlò Terra, spingendo a lato l’albino e puntando il Keyblade contro l’avversario. In pochi secondi l’arma cambio forma, diventando una specie di cannone.
    Nello stesso instante in cui Light lanciò la sfera, Terra fece partire un colpo, facendo così scontrare i due attacchi, che si annullarono a vicenda.
    “Terra!” urlò Ventus, per poi raggiungere l’amico e lanciare il Keyblade contro la luce.
    Ma con sua grande sorpresa, il Keyblade gli passò attraverso.
    “Cosa?!” fece sorpreso il custode, facendo riapparire la chiave.
    “Sorpreso? Strano, dovresti sapere che è impossibile colpire la luce!” disse Light, per poi cominciare a creare altri Keyblade di luce attorno a lui.
    “E ora cosa sta facendo…?” domandò Riku, osservando aumentare il numero di chiavi.
    “Se non possiamo colpirlo… significa che qualsiasi nostro attacco sarà inutile…” asserì Kairi, rialzandosi a fatica.
    Terra continuava a fissare l’avversario, deglutendo.
    “Questa non ci voleva… Per noi potrebbe essere davvero la fine… sono pronto a scommettere che non potremmo nemmeno respingere quei Keyblade…”
    Kairi evocò nuovamente la sua arma, per poi fermarsi a fissarla.
    “Forse…” disse a bassa voce, per poi voltare lo sguardo verso Light.
    “Per voi è finita, custodi. Ma non preoccupatevi. Diventerete parte di Vanitas, e con lui getterete nel caos l’universo intero!” disse Light.
    Ma prima che riuscisse a lanciare l’attacco, qualcuno lo prese alle spalle, bloccandogli qualsiasi movimento.
    “Ma cos-?” fece lui, cercando di girare un po’ la testa.
    “Non dovresti abbassare la guardia, sai?” rispose la principessa, sorridendo.
    “Kairi!” urlò Riku.
    “Come hai fatto? Dovrei essere immateriale per tutti e per tutto!”
    “Beh, temo che tu non abbia considerato la mia origine. Anch’io, come te, sono di pura luce. Per questo posso toccarti senza problemi. Ed è per questo, che solo io posso eliminarti.”
    “Idiota! Tu potrai anche toccarmi, ma le armi no!”
    “Ed è qui che ti sbagli. Un’arma c’è!”
    “Di cosa stai parlando?”
    “Il mio Keyblade. O meglio, il Keyblade che uso. Proprio per questo motivo, non appartiene né alla luce né alle tenebre. E di conseguenza, può ferirti.”
    “E credi forse che io me ne starò qui con le mani in tasca?”
    “Secondo te perché ti sto bloccando io stessa?”
    Riku spalancò gli occhi.
    “No Kairi, non farlo!” urlò, intuendo cosa volesse fare l’amica.
    “Hai intenzione di sacrificarti solo per potermi sconfiggere? Sei proprio idiota, eh?”
    “Non preoccuparti, non ho alcuna intenzione di sacrificarmi… Ti sconfiggerò e raggiungerò Sora. Fosse l’ultima cosa che faccio!”
    Detto ciò, di fronte a loro apparve il Keyblade di Kairi.
    “No, ferma! Non posso venire sconfitto così!”
    “Mi dispiace, Light, ma è finita. VAI!” urlò la custode.
    Non appena ebbe finito la frase, il Keyblade partì verso di loro.
    E pochi instanti dopo riemerse dalla schiena di Kairi.
    Prima Light e lei immediatamente dopo erano stati trapassati in pieno stomaco.
    Gli altri custodi lo verificarono a loro malgrado riuscendo a vedere attraverso la ferita.
    “S-Sei dunque impazzita, Kairi? Hai preferito morire pur di sconfiggermi?”
    “N-Non morirò. Tu ora sei come pura luce, giusto?” chiese Kairi, per poi infilare la mano nella ferita dell’avversario. “Perciò userò la tua stessa luce per rigenerarmi!”
    Detto ciò, come se la luce avesse ascoltato, cominciò a svanire dal corpo di Light, per fluire dentro quello della custode.
    Sotto gli occhi sorpresi di tutti, la sua ferita cominciò a rimarginarsi, fino a chiudersi completamente.
    Pochi secondi dopo, entrambi i custodi caddero a terra, privi di sensi.
    Light riprese il suo aspetto originario, ma la ferita non sparì, anzi, del sangue comincio a uscirne lento e inesorabile.
    “Kairi!” urlò Riku, raggiungendo l’amica.
    “Non preoccuparti, è solo svenuta. Quello che ha fatto è stato piuttosto azzardato. È normale che sia rimasta senza energie.”
    “Capisco…” disse l’albino, per poi prendere la rossa e caricarsela sulle spalle.
    “E di lui cosa ne facciamo?”
    Ven si avvicino a Light, per poi prenderlo e spostarlo verso il muro, appoggiandolo come se si fosse seduto.
    “Lasciamolo qui. La ferita è grave, non avrà comunque possibilità di salvarsi.”
    Detto ciò, i custodi si allontanarono, lasciando Light da solo.
    Dopo qualche secondo, sul volto del custode sconfitto apparve un ghigno.
    “Stupidi… La loro pietà prima o poi li potrebbe costare cara…” disse, prima di sparire in un vortice di luci.
     
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    Figata Figata Figata !!! Troppo bello, ora vorrei vedere la forma di dark uguale, solo bianco e nera. Riguardo al capitolo non posso dire niente, ottimo come sempre. Complimenti ;)
     
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    Nooooo... sta fic... guarda, hai tutto il mio rispetto. Tu non hai fatto una fan fic su KH3, tu hai praticamente CREATO KH3, te lo dico sul serio! Io provo a scrivere fan fic decenti, ma pochi le leggono :sobad: potresti dare un'occhiata alla mia fic "Kingdom Dragon Hearts", così mi potresti dare qualche consiglio per i prossimi capitoli. E per il prossimo capitolo, mi raccomando, io voglio il SSSSSSANGUEEEEEEEE :asdfagg:
     
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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Eccomi qua u.u
    Sai già cosa penso di questo chap, ma te lo ripeto volentieri... Kairi comincia a farmi paura <.< Quell'oca giuliva sta diventando troppo potente e... malvagia °° Confessa che alla fine si ribellerà contro i suoi compagni come nell'illusione di Riku e quindi saranno finalmente costretti a farla fuori =D Ovviamente sto sognando ad occhi aperti, lo sai che ci spero sempre nella sua dipartita per tanti motivi u.u *si perde nel magico mondo ben conosciuto e comincia a sbavare*

    ...

    *si ricompone* Ehm... dicevo, ottimo capitolo! XD Ora sono curiosa di vedere cosa combinerà il resto della truppa dei cattivi u.u *si ricorda che sono solamente in due e che l'aggettivo risulta eccessivo* Ossia, Dark e Rexenet XD Ma Dark sarà triste e vorrà vendicarsi per la sconfitta e conseguente morte del fratello? Quanti misteri °O°
    Aggiorna presto nè u.u
     
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    E sorprendemente, ecco qui il nuovo capitolo a tempo di record!
    Prima di tutto ringrazio Liberty89 per avermi fatto da betareader.
    Con questo capitolo, la fine di questa saga si avvicina. Nel prossimo, tutti i misteri verrano finalmente chiariti (e io finiro al manicomio inseguito da Nomura XD).
    A questo proposito, faccio presente che alcune parti di questo capitolo potrebbero ricordarvi un passo di Harry Potter, ma credetemi, non c'entra niente.
    Detto ciò, passiamo alle recensioni:
    @ Armitrael: Mi spiace, al momento non è prevista XD
    @ thegreatsaiyaman28: Beh, ti ringrazio. Spero solo di non ritrovarmi Nomura sotto casa per questo XD. Per il sangue... al momento non saprei... XD
    @ Liberty89: Emh... se sei caduta nel mondo in cui penso io, tranquilla che non succederà ciò che pensi XD. Beh, i cattivi non sono mai stati in grande numero... ma la reazione di Dark potrebbe ancora sorprendere. Una cosa è certa: le sorprese, non sono ancora finite.
     
    Bene, sembra non ci sia nessun'altro, perciò vi lascio al capitolo.
    Come diceva un noto scienziato pazzo di Digimon Savers, "E ora... Ladies and Gentlemen, it's Showtime!"

    Capitolo 46: Gli ultimi peccati! Siamo arrivati troppo tardi? - Torna all'indice dei capitoli
    “Light è stato sconfitto.” Disse Rexenet, come se niente fosse.
    Dark annuì la testa.
    “Sì, l’ho sentito anch’io.”
    “E sono già riusciti a sconfiggere ben quattro peccati. A questo punto, credo che nemmeno mandare Balance serva a qualcosa, vero?”
    “Umph!” disse una voce dietro di lui. “Basto io. Per mia fortuna, i miei fratelli hanno fallito, così quei custodi saranno tutti per me!” continuò, per poi mettersi a ridere.
    “Bah, se proprio vuoi, occupatene tu.” Disse un’altra voce, uguale a quella precedente.
    “Come se uno di voi fosse in grado di batterli… quello posso farlo solo io!” disse una terza voce gemella.
    “No… Mi spiace Pride, ma tu da solo non puoi batterli. Nemmeno Sloth e Greed da soli possono riuscirci. Sono diventati più forti per arrivare fino a questo punto…” spiegò Dark, girandosi verso i tre peccati rimanenti. “Kairi ha cominciato ad usare il suo vero potere, mentre Terra e Ventus, ora che hanno scoperto che Aqua è ancora viva, sono più determinati di prima ad impedire che Vanitas si risvegli.”
    “Cosa facciamo? Se arrivano qui prima del risveglio di Vanitas, sarà stato tutto inutile. Sarà sufficiente che lo risveglino un secondo prima per nullificare il processo.”
    Dark si portò un pugno sotto il mento, intento a pensare.
    “Non c’è altra soluzione. Sebbene Hikari sia stata sconfitta, nemmeno loro sono da sottovalutare. Greed! Sloth! Pride! Occupatevene assieme. Non ammetterò litigi da parte vostra!” esclamò, fulminando con lo sguardo Greed.
    “Ok, ok, come vuoi. Dobbiamo solo trattenerli ancora per un po’, vero?” chiese lui.
    “Venti minuti. Secondo la nostra ultima stima, sono questi i minuti che mancano al risveglio di Vanitas.”
    “Non credo che vi costi tanto riuscire a resistere venti miseri minuti.” Aggiunse Dark, per poi girarsi verso la bolla dove si trovava Sora, ormai con i capelli completamente neri, che avevano raggiunto metà schiena. I suoi vestiti erano chiaramente diventati troppo corti, con il risultato che ora sembrava un bambino troppo cresciuto per stare nei suoi abiti preferiti.
    “Ormai siamo vicini alla fine.” mormorò Dark, mentre i tre peccati sparivano.
    “Già… Quei sette sono stati un’ottima trovata per perdere tempo. Senza di loro, avremmo faticato non poco a trattenerli il tempo sufficiente.”
    “Lui sta arrivando, no?” chiese il custode dell’equilibrio, senza girarsi.
    Rexenet creò una sfera nera, dentro la quale si poteva scorgere una figura non distinta camminare tranquillamente.
    “Sì. È dietro i custodi, che non possono accorgersi della sua presenza per via dell’oscurità di Vanitas. Probabilmente si presenterà solo al risveglio di quest’ultimo…”
    “Perfetto. Speravo proprio che si presentasse. Se riusciamo a farlo diventare un nostro alleato, per l’universo sarà la fine.”
     
     
    I custodi continuavano a correre.
    Avevano fatto solo una piccola pausa quando Kairi aveva ripreso i sensi, ma erano ripartiti dopo pochi minuti.
    Furono però costretti a fermarsi nuovamente quando una folata d’oscurità li investì in pieno.
    “Urgh! Cosa succede?” chiese Riku, prima di cominciare a sentire le scale tremare.
    “Brutto segno!” rispose Ven, per poi guardare dietro di loro.
    Le scale stavano cominciando a cadere giù.
    “Maledizione! Correte!” urlò Terra.
    I custodi accelerarono il passo, cercando di ignorare il tremore sotto i loro piedi.
    “Ma cosa significa?” chiese Kairi.
    “Vorrei dirti di non saperlo, ma questo significa che il tempo è quasi scaduto. Non ci rimane più di qualche minuto. Il cuore di Sora sta cominciando a collassare su se stesso e l’oscurità di Vanitas sta cominciando a riempire lo spazio vuoto che si sta creando.” Rispose Ventus.
    “Cosa? Vuoi dire che ormai è finita?” chiese Kairi.
    “NO!” urlò l’albino. “Abbiamo promesso che l’avremmo salvato e lo faremmo ad ogni costo!”
    “Ben detto Riku!” annuì Terra, mentre cominciavano a scorgere l’entrata della nuova sala.
    A differenza delle volte precedenti, non si fermarono al suo ingresso, ma continuarono a correre, direttamente verso l’uscita.
    “Come mai non c’è nessuno ad aspettarci?” chiese Riku sorpreso.
    “Non ne ho la più pallida idea… ma meglio così. Non fermiamoci!”
    I custodi cominciarono subito a scendere le nuove scale.
    Queste però erano diverse dalle altre.
    Erano a chiocciola, e il loro colore era nero e bianco.
    “Credo che queste siano le ultime scale… Alla fine di queste è probabile che troveremo Dark ad aspettarci…” disse Kairi.
    “Già… Ma non abbiamo tempo per pensare se sarà così o no.” Disse Terra, per poi buttarsi giù dalle scale. “Sbrighiamoci, o non faremmo in tempo!”
    Gli altri custodi lo seguirono immediatamente, senza perdere un secondo.
    Durante la loro caduta, attorno ai custodi apparvero come dei fili, che salivano verso l’alto.
    Kairi notò in uno di essi lei che parlava a Sora, dandogli in mano un piccolo oggetto giallo.
    “Questi sono…”
    “Questi sono i ricordi di Sora. Siamo arrivati nel nucleo del suo cuore!” concluse Ventus, mentre sotto di loro appariva una sfera di luce, che fu attraversata dai custodi come se niente fosse.
    Una volta dentro, i custodi videro che sul pavimento c’era disegnato Roxas.
    In corrispondenza della sua testa c’era una porta.
    “Presto!” urlò Kairi, dirigendosi verso la porta.
    Ma prima che riuscisse a raggiungerla, di fronte a lei si aprirono tre varchi oscuri.
    La custode si fermò e saltò all’indietro, evocando il Keyblade.
    Di fronte a lei erano apparsi altri tre peccati capitali, e tutti loro impugnavano il Keyblade.
    “Siete stati veloci” disse il primo di loro, sorridendo.
    “Ma purtroppo per voi, è la vostra fine. Sarà un piacere dimostrare chi è il più forte.”
    “Ci è stato ordinato di trattenervi per altri cinque minuti. Non dobbiamo fare altro.”
    Gli altri tre custodi si fermarono dietro la ragazza, per poi guardarsi a vicenda ed annuire.
    “Kairi… vai avanti.” Disse Riku.
    La custode si voltò verso di lui. “Come?”
    “Ci pensiamo noi a loro. Tu corri a salvare Sora. Sbrigati!” urlò Ven.
    Kairi li guardò per qualche secondo, per poi annuire.
    “Va bene. Vi aspetteremo di là!” disse, per poi ricominciare a correre verso la porta.
    “Dove credi di andare?” chiese Pride, facendo per attaccarla, ma venendo fermato da Terra.
    “Non così in fretta! Dovrete prima occuparvi di noi!”
    Kairi non si girò verso di lui e continuò a correre.
    Sentì che anche Riku e Ventus fecero lo stesso con Sloth e Greed, ma non si preoccupò.
    “Ragazzi… fate presto!”
    La custode corse più veloce che poté, fino a raggiungere la fine del corridoio.
    Si ritrovò in una sala completamente bianca, al centro della quale prendeva posto una bolla d’aria, al cui interno si trovava Sora.
     
     
    “Prendi questo!” urlò Riku, scagliando contro Greed una sfera di fuoco, che venne tagliata a metà con il Keyblade.
    “Tutto qui?” chiese lui deluso. “E io che speravo in un po’ più di forza!” Detto ciò, creò di fronte a se una sfera di ghiaccio, dalla quale partì una raffica di schegge, che colpirono in pieno l’albino, facendolo arretrare.
    “Maledizione…” disse il custode, per poi far avvolgere il proprio Keyblade dalle fiamme. “L’ho detto e lo ripeto. Salveremo Sora a qualsiasi costo! Dovessi bruciare il mio stesso corpo, farò in modo che Vanitas non si risvegli!” concluse, partendo all’attacco.
     
    Ventus avvolse il suo corpo con una barriera di vento, che assomigliava molto a un ciclone.
    “Cosa vuoi fare?” chiese Sloth, senza mostrare il minimo timore.
    “Ti insegnerò cosa significa provare paura!” rispose il custode, per poi lanciare il ciclone contro l’avversario, che si preparò a parare il colpo.
     
    Terra respinse un fendente di Pride, per poi trasformare il proprio Keyblade in un cannone, con il quale sparò subito, colpendo il peccato, che però ne uscì indenne.
    “Tsk. Non sei forte come credevo.”
    “Non dovresti abbassare la guardia, sai?” rispose il custode, ritrasformando il Keyblade e lanciandolo contro l’avversario.
     
    Ma prima che i colpi arrivassero a destinazione, l’aria attorno a loro pulsò, come se ci fosse stata un’onda d’urto.
    “Cosa succede?” chiese Riku, per poi osservare i tre peccati, che nel frattempo si stavano riunendo.
    “Succede che è finita.” Disse Pride, sorridendo.
     
     
    Kairi si avvicinò alla sfera.
    “S-Sora…” disse, facendo fatica a riconoscere l’amico, ormai decisamente diverso dall’ultima volta che lo aveva incontrato.
    Tuttavia, prima che potesse fare qualcosa, una luce la avvolse improvvisamente, assieme al bozzolo dove si trovava il custode.
    Quando riaprì gli occhi, si trovava in uno spazio completamente bianco e vuoto, del quale non riusciva a vedere né l’inizio né la fine.
    “Dove sono?” si chiese, guardandosi attorno.
    “In uno spazio vuoto, se così possiamo definire questo posto ancora da riempire.” Disse una voce ben nota alla ragazza.
    La custode si girò subito, trovandosi di fronte a Sora, uguale all’ultima volta che l’aveva visto, che le stava sorridendo.
    “S-Sora?” disse sorpresa. “Ma allora stai bene!”
    Il custode annuì, per poi fare qualche passo verso di lei.
    “Vieni, andiamo verso la spiaggia.”
    Kairi non disse niente e si limitò a seguirlo.
    Come se quel luogo obbedisse al custode, vicino a loro apparve una spiaggia, molto simile a quella delle Isole del Destino.
    Sora si butto a terra, sdraiandosi sulla spiaggia, come se fosse la cosa più normale del mondo.
    “Sai, era molto che non mi rilassavo così… Libero da ogni preoccupazione…” disse, mentre una brezza proveniente dal nulla li investiva.
    “È stato su una spiaggia come questa che mi hai chiesto di non cambiare mai, ricordi?” chiese il custode.
    Kairi rimase in silenzio, tornando con la mente a quella sera di parecchio tempo prima.
    Se lo ricordava bene quel momento.
    “Si, me lo ricordo.” Rispose infine.
    A quel punto il volto di Sora si fece cupo.
    “Mi spiace di non esserci riuscito. Nonostante i miei sforzi, il destino alla fine è riuscito ad avere la meglio.”
    Kairi lo guardò sorpresa.
    “Non devi preoccuparti di questo. In fondo, è impossibile rimanere sempre gli stessi. Anch’io sono cambiata da allora, e lo stesso vale anche per Riku. È normale, dopotutto siamo cresciuti.”
    Il custode abbozzò ad un sorriso.
    “Come al solito, riesci sempre a trovare una soluzione ad ogni mio pensiero negativo. Si vede che sei una principessa della luce, Kairi.”
    “Sora…” disse lei, senza sapere cos’altro dire.
    Ma prima che potesse rendersene conto, si ritrovò abbracciata da Sora, che si era alzato di colpo.
    “Mi dispiace…” disse lui, cominciando a piangere. “Mi dispiace per quel che ho fatto e sto per fare…”
    Kairi rimase in silenzio.
    Dopo qualche secondo decise di ricambiare l’abbraccio.
    “Sora… Non preoccuparti, so che non è stata una tua scelta… Vedrai, riusciremo a sistemare Dark e Rexenet…”
    “È inutile… è troppo tardi… Questo posto ne è la prova. Vanitas ormai ha preso quasi completamente possesso del mio corpo… Anche se…” disse lui, senza però finire la frase.
    “Anche se?”
    “C’è ancora una speranza per sottomettere Vanitas… Ma ora ascoltami bene Kairi. Qualunque cosa succederà dal momento in cui uscirai da questo posto, qualunque cosa io dirò o farò, sappi che sarà Vanitas a parlare, non io. Ma non è ancora finita. Combatterò fino alla fine per avere la meglio… e per far sì che lui sia eliminato per sempre…”
    “Sora, con lui intendi Dark?”
    Il custode la guardò per qualche secondo serio, per poi rivolgerle uno dei suoi sorrisi.
    “Se tutto andrà secondo i piani…” disse, mentre lui e tutto quel posto cominciavano a sparire “…presto capirai a chi mi riferisco. A presto, Kairi…”
     
     
    Sul bozzolo attorno a Sora apparve una crepa.
    Kairi ritornò in sé immediatamente, ridestata da quel rumore.
    Il liquido che circondava Sora cominciò a uscire fuori dalla sfera dov’era rimasto contenuto finora.
    Poi, come un fulmine a ciel sereno, il bozzolo esplose, riempiendo la sala di fumo.
     
     
    Davanti agli occhi stupiti dei custodi, le ultime tre incarnazioni dei peccati cominciarono a scomparire nel nulla, lasciando al loro posto tre cristalli.
    Come attirati da una forza misteriosa, anche quelli che contenuti nella tasca di Riku volarono fuori, riunendosi ai loro gemelli, per poi volare attraverso la porta che li separava da Kairi.
    “Accidenti…” disse l'argenteo, per poi corrergli dietro, seguito da Terra e Ventus.
     
     
    Kairi vide sette luci volare verso di lei.
    Ma quando la raggiunsero, si limitarono a superarla, per finire nel punto dove si trovava Sora.
    “Perfetto…” disse una voce proveniente dal nucleo del fumo.
    Una voce malvagia, ma che la custode conosceva bene.
    “No…” sussurrò, mentre la nebbia cominciava a sparire.
    La prima cosa che vide fu la punta della Catena Regale, subito seguita da un’altra, e al centro delle due spuntava fuori una terza lama, rivelando così il X-Blade.
    “Finalmente sono completamente in possesso di questo corpo…” disse la voce, mentre dietro alla custode arrivavano di corsa Riku, Terra e Ven, che rimasero allibiti dallo spettacolo.
    Il fumo finalmente sparì, lasciando così vedere chiaramente Vanitas, con in mano il X-Blade completo.
    “Ora la seconda guerra del Keyblade può finalmente avere inizio!” esclamò, fissando i custodi con i suoi occhi color oro.
     
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    Rieccomi. Sora secondo me è spacciato, Kairi pensaci tu!!! XD Hai detto che ci sarebbe stato un pezzo identico ad uno di Harry Potter, ma io non l'ho trovato! O ti sei confuso riguardo ad esso, o mi sta venendo l'Alzhaimer (non so come si scrive ç.ç). Vabbè, salutoni e alla prossima!
     
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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Ooh darky u.u Anche di questo sai già cosa penso, ma fa niente u.u

    Una volta tanto che i cattivi potrebbero servire a qualcosa non ci sono <.< Kairi è lì, sola e con occhi e mente rivolti a Sora dentro la bolla, e quelli che potrebbero finalmente liberarci di lei spariscono senza nemmeno salutare! O.O Va mica bene così u.u
    Ovviamente scherzo XD O forse no...? XD
    Io te l'ho chiesto per conferma, però la scena uguale a quella di Harry Potter l'ho trovata u.u Non è identica, ne hai tratto spunto e devo dire che è la parte meglio riuscita :3
    Bravissimo darky ^^


    SPOILER (click to view)
    Ora Vanitas farà impazzire Kairi che morirà di dolore!!!! Muahahahahah!!!!!!! *in pieno delirio anti-Kairi*
     
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    Adesso finalmente riuscirò a vedere uno scontro degno del nome di questa fic, riguardo al combattimento dei peccati, non mi è piaciuto molto il modo in cui si sono congedati da riku ven e terra, potevi almeno far dire loro qualche frase d'effetto ma fa niente. Adesso mi voglio concentrare sul prossimo scontro, voglio vedere (come liberty) l'orrore sul volto di kairi !
     
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  13. francix94
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    OMG mi sono assentato x 2-3 gg e subito mi fai 12345432123424435657532 capitoli Q_Q
    va beh... ora voglio capire che farà kairi da sola contro vanitas :uhm:
    SPOILER (click to view)
    spero che se la cavi, io ho ancora un cuore x i personaggi quasi inutili ù_ù

    PS: il mio istinto di (quasi) investigatore mi dice che questi saranno gli ultimi capitoli che scriverai su questa fic.
     
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    暗いロクサス92

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    Anno nuovo, capitolo nuovo!
    Scusatemi per il ritardo, ma questo capitolo è stato veramente difficile da scrivere.
    Sinceramente, mi chiedo come ho fatto anche solo a pensare a ciò che state per leggere, perciò non sono responsabile di ciò che farete al vostro computer, psp, ps3, televisore, telefonino o altro che usate per leggere XD
    Idiozie a parte, spero di non essere caduto nel banale, e soprattutto, spero che non ve la prenderete troppo contro codesto povero autore con la giustizia dalla sua parte *mostra Light Yagami imbavagliato e a testa in giù dietro di lui*
    Perciò passiamo alle penultime recensioni di questa saga della ff, che tranquilli, e ancora (spero) lontana dalla fine! (più la scrivo, più penso che sarebbe adatta per fare un manga XD)
    @ thegreatsaiyaman28: Il pezzo che intendevo era quello di quando Harry si ritrova in quello spazio vuoto con Silente. Cmq per Kairi... chissà...
    @ Liberty89: Capisco il tuo odio verso Kairi, motivo per il quale provederò a mettermi al sicuro al più presto XD. Comunque, le sorprese non sono ancora finite
    @ Armitrael: purtroppo sono negato per le frasi ad effeto, Ogni volta che ci provo, mi vengono male XD.  Per quanto riguarda lo scontro... non so, lascio a voi lettori il compito di giudicare
    @ francix94: spiacente, come ho detto, questa non è nient'altro che la fine di una saga, ma non della ff. Dovrai soppotare la mia pazzia ancora per un po' XD (sempre se mi lascerete le dita intere per scrivere...)
     
    Ok, detto questo, vado a rifuggiarmi nel bunker anti-atomico e vi lascio alla lettura

    Capitolo 47: L’inizio della seconda guerra del Keyblade - Torna all'indice dei capitoli
    I custodi evocarono subito i loro Keyblade, ad esclusione di Kairi, che si limitò a cadere con le ginocchia per terra.
    “Sora…” disse, mentre delle lacrime cominciavano a uscire dagli occhi.
    “Sembra che non ci siate riusciti per pochi secondi. Un vero peccato.” Disse la voce di Rexenet, mentre quest’ultimo appariva accanto a Vanitas, seguito da Dark.
    “Dark… Bastardo!” urlò Riku, lanciandosi contro il custode, ma venendo letteralmente scagliato in aria prima ancora di potersi avvicinare.
    “È inutile, non potete nulla contro di noi. Rassegnatevi, è finita. Il X-Blade originale è stato nuovamente forgiato. E stavolta non può essere distrutto.” Rispose Dark.
    Ventus e Terra continuavano a fissare il loro antico nemico, che ricambiò il loro sguardo.
    “Ventus… è da tanto che non ci si vede… Da quando mi hai eliminato distruggendo il tuo stesso cuore a essere più precisi…”
    “Vanitas… Vedo che non ti è passata l’abitudine di usare corpi a te estranei…”
    “Però devi ammettere che questo corpo è incredibilmente simile al mio. Forse proprio perché il cuore di questo ragazzo ti ha salvato la vita non appena è stato creato.”
    “Quali sono le tue intenzioni?” chiese Kairi, senza alzare lo sguardo.
    Vanitas la guardò sorridendo.
    “L’ho già detto. Ora che il X-Blade è stato forgiato definitivamente, darò il via alla seconda guerra del Keyblade. Tutti i custodi dispersi per l’universo verranno richiamati a combattere per poter ottenere la luce di Kingdom Hearts. Ma a differenza della precedente guerra, questa volta il loro obbiettivo è già in mio possesso. Non dovranno combattere per ottenere il X-Blade, ma dovranno soccombere sotto di esso!”
    “E credi che te lo permetteremo?” chiese Riku, rialzandosi ed evocando nuovamente il Keyblade. “Ti costringeremo a restituire il corpo e il cuore a Sora, e stavolta ci assicureremo che la tua esistenza venga eliminata definitivamente!”
    “Se ne sei così sicuro…” rispose Vanitas, puntandogli contro il Keyblade. “Fatti sotto.”
    “Non ce lo facciamo ripetere due volte!” urlò Terra, lanciandosi all’attacco.
    Vanitas parò il colpo con facilità, per poi contrattaccare, costringendo il custode ad arretrare.
    “VANITAS!!!”
    Riku creò in mano una sfera di fuoco, che scagliò contro l’avversario, il quale rimasse immobile e venne colpito in pieno.
    “Colpito!” fece Riku.
    “Sicuro?” chiese Vanitas, apparendo alle sue spalle completamente incolume, con in mano una sfera oscura. “Stupidi, vi state trattenendo per la paura di fare del male a Sora. Ma volete capire…” continuò, colpendo in pieno Riku con la sfera, facendolo volare contro la parete, distruggendola, “…che Sora ormai non esiste più?”
    Alle sue spalle comparve ventus, pronto a colpirlo con il Keyblade.
    Ma prima di riuscirci, Vanitas scomparve in una macchia d’oscurità sotto di lui.
    In pochi secondi, l’intero pavimento diventò completamente nero.
    “E ora cosa succede?” chiese l’albino, guardandosi attorno.
    “È un’abilità di Vanitas, fate attenzione! Potrebbe sbucare fuori da qualunque parte…”
    “Proprio così!” disse la voce del custode oscuro, mentre dal pavimento partirono una serie di raggi neri, che colpirono in pieno Terra, Ventus e Riku, trafiggendoli agli arti e costringendoli a inginocchiarsi.
    Di fronte ai loro occhi, dal pavimento uscì lentamente Vanitas, con un ghigno stampato sul volto.
    “E ora… vediamo di eliminarvi definitivamente!” disse, per poi alzare il X-Blade, preparandosi a colpirli.
    “Fermo.” Disse Kairi, rialzandosi.
    “Uh? A quanto pare, la principessa della luce si è decisa. Che cosa vuoi fare allora? Ti unirai a me, o rimarrai a struggerti nel dolore?”
    “Kairi…” disse Riku a fatica, ricordandosi l’illusione di Envy.
    “Io… Non farò nessuna delle due cose.” Rispose la custode, senza alzare lo sguardo.
    “Che cosa farai allora? Riesco a percepire i tuoi sentimenti. Non potresti mai attaccarmi finché ho questo corpo, e lo sappiamo tutti quanti!”
    “È vero… Ma forse ti stai sopravalutando…”
    “Cosa?”
    “La luce… la sento ancora… la luce di Sora è ancora dentro di te, e sta continuando a combattere!”
    Per un momento, Vanitas rimase in silenzio, per poi sorridere.
    “Divertente… veramente divertente… Così, dici che Sora è ancora dentro di me?” ripeté, per poi creare una sfera trasparente, che scagliò contro gli altri custodi, chiudendoli in una barriera.
    “Cosa significa?” chiese Riku, cercando di attraversare la barriera, ma senza riuscirci.
    “Ti dimostrerò che Sora non esiste più… e lo farò eliminandoti con il suo stesso corpo!”
    Kairi alzò la testa.
    Vanitas fece un’espressione sorpresa, come anche gli altri.
    Gli occhi di Kairi non erano più azzurri, ma bensì di un bianco accesso, e sembravano emanare pura luce.
    “In questo caso… Ti estrarrò personalmente dal suo corpo, e mi assicurerò che tu non faccia più male a nessuno!” disse la custode, evocando il suo Keyblade.
    Il Keyblade rimasse nella sua mano per qualche secondo, ma poi si disintegrò sotto gli occhi di tutti.
    “Uh? Questo non era previsto…” disse Rexenet, per niente preoccupato, rivolgendosi a Dark, che però rimase impassibile.
    “Capisco…” continuò in custode delle tenebre. “A quanto pare, avevi previsto anche quest’eventualità…”
    “Nell’arrivare qui, è stata Kairi quella che si è mostrata più determinata. Hikari aveva tentato di arrivare fin qui solo per farmela pagare. Riku solo per ricambiare Sora di ciò che aveva fatto per lui in passato. Terra e Ventus solo per chiudere la partita con un loro vecchio nemico. L’unica che è venuta qui solo per salvare Sora è stata Kairi, perciò era ovvio che avrebbe risvegliato i suoi veri poteri. Ma se non farà attenzione, finirà come Light…” rispose il custode dell’equilibrio.
    “Cosa? I suoi veri poteri?” chiese Terra. “Cosa intendi dire?”
    “Non lo sai? Kairi non è una vera custode. Il suo Keyblade gliel’ha donato Riku per poter combattere. Per questo nello scontro contro Light è stato l’unico a danneggiarsi. Ed è per questo che ora si è distrutto.” Replicò Dark, sorridendo. “Ora probabilmente sta per ottenere il suo vero Keyblade…”
    Prima che qualcun altro potesse fare domande, Kairi mise di fronte a se le mani, dalle quali cominciarono ad uscire due piccole sfere di luce, che gradualmente le ricoprirono completamente.
    La custode avvicinò le due sfere, che non appena entrarono in contatto si fusero, formandone una più grande.
    Poi, senza fare nessun rumore, la sfera esplose, rivelando una nuova arma, che la custode impugnava senza difficoltà.
    “Ma quello è…” fece Ventus sorpreso.
    “Il X-Blade della luce…” concluse a posto suo Rexenet, ammirando i due Keyblade, entrambi bianchi, sui quali erano disegnati a testa tre cerchi, all’interno dei quali si potevano vedere le altre sei principesse della luce.
    Sulla spada centrale invece c’era come disegno Kairi stessa, con in mano l’ X-Blade.
    “Vanitas… Preparati alla sconfitta!” urlò la custode, per poi svanire nella luce.
    “Cosa?” fece sorpreso il custode, guardandosi attorno.
    “Dietro di te!” disse la voce della rossa, prima di colpire alle spalle Vanitas con un taglio, per poi lanciargli contro una sfera di luce, facendolo volare verso Dark e Rexenet, che lo schivarono senza troppi problemi.
    “Q-Quella è veramente Kairi?” chiese Riku, facendo fatica a riconoscere l’amica.
    Infatti i suoi occhi non erano solo diversi come colore, ma non emanavano nessun tipo di emozione.
    Ma prima che potesse dire altro, le macerie creatosi dall’impatto di Vanitas esplosero, rivelando il custode avvolto da un’aurea nera.
    “Umph…” fece lui, sputando del sangue a terra. “Non male… Non avrei pensato di dover usare subito tutti i miei poteri…”
    La custode non si scompose.
    “Provaci.” Si limitò a dire, mettendo il X-Blade di fronte a se.
    “Con piacere!” urlò Vanitas, volando verso di lei, con il X-Blade pronto ad affondare.
    Kairi non si scompose, e partì anche lei alla carica, imitandolo anche nella posizione d’attacco.
     
    “Quei due… Sono forse impazziti?” chiese Terra.
    “Non lo so… uh?” fece Riku, girando di colpo la testa.
    “Che succede?”
    “Non lo so… Per un momento… no, niente…” rispose lui, scuotendo la testa.
    ‘Com’è possibile… Per un momento… ero sicuro di aver avvertito la sua presenza, ma non è possibile…’ pensò preoccupato l’albino.
     
    Quando i due custodi si scontrarono, attorno a loro apparve rispettivamente un’aurea bianca e una nera, che come risultato portarono ad una sfera che si divideva perfettamente a metà.
    “Sora, so che mi senti!” urlò Kairi. “Cerca di tornare in te, so che Vanitas non può aver vinto così facilmente!”
    “È inutile, Kairi… È tutto inutile.” Rispose il custode.
    A sentire ciò, Kairi spalancò gli occhi, deconcentratosi.
    Il risultato fu che la sfera la colpì in pieno, spedendola contro in muro e infliggendoli parecchie ferite e tagli su tutto il corpo.
    “O-Ora capisco tutto… era veramente tutto inutile…” disse, prima di cadere a terra priva di forze.
    “KAIRI!” urlò Riku, cercando di superare la barriera, ma senza successo.
    “Lasciaci andare Vanitas! L’hai battuta, cos’altro vuoi?”
    Il custode del caos si avvicinò alla custode, per poi prenderla per il collo e sollevarla.
    “Se una delle sette principesse dovesse venire eliminata… Il caos non avrebbe più nessun ostacolo. È stata furba, o fortunata, nel fatto che le altre principesse, probabilmente avendo capito che c’era qualcosa che non andava, gli hanno donato la loro forza, permettendogli di forgiare questo X-Blade di luce… Peccato che questa custode non fosse pronta per un tale passo. Il X-Blade non è un comune Keyblade, ci vuole molta più forza per poterlo usare. È la punizione per la sua arroganza… Sarà la vita!”
    Detto ciò, lanciò in aria la custode, per poi scagliarle contro una sfera nera, che la colpì in pieno.
    Non fece nessun danno, ma la custode cadde a terra, senza dare segni di vita.
    Il X-Blade che era rimasto a terra svanì immediatamente in una scia di luce.
    “Ottimo lavoro, Vanitas. Efficiente come sempre.” Disse una voce, proveniente dall’ingresso della sala.
    Terra e Ventus spalancarono gli occhi, girandosi verso la sua fonte.
    Anche Dark e Rexenet si girarono verso l’uomo anziano che sorrideva con un ghigno malvagio stampato sul volto.
    Teneva le mani dietro la schiena, e avanzava lentamente.
    “Master… Xehanort…” disse a fatica Ventus, cominciando a tremare.
    Nel rivedere quella figura, la sua mente fu invasa dei ricordi che lo riguardavano, e una rabbia lo invase.
    “Com’è possibile?!” urlò Terra. “Tu dovresti essere morto!”
    “Quello… sarebbe Xehanort?” chiese Riku, distogliendo lo sguardo dal corpo di Kairi.
    “Terra, Ventus, Riku… è un piacere rivedervi.” Disse lui, senza smettere di sorridere.
    “Master Xehanort, ben tornato.” Fece Vanitas, avvicinandosi a lui e mettendosi dietro di lui, come una guardia del corpo.
    “Vanitas, vedo che non hai perso l’abitudine di infierire sui tuoi avversari. Mi fa piacere sapere che sei tornato nel pieno delle tue capacità.”
    “La ringrazio, ma se sono potuto tornare, lo devo solo al nuovo custode dell’Equilibrio e al custode delle tenebre che lo accompagna.”
    Xehanort si girò verso i due.
    “Come mai l’erede dell’equilibrio ha deciso di collaborare a far piombare l’universo nel caos, il suo nemico naturale?”
    “Questo universo ormai è marcio.” Rispose Dark. “L’equilibrio è solo un sogno irrealizzabile. E da un certo punto di vista, anche il caos può diventare equilibrio.”
    “Capisco… A quanto pare, neppure voi siete in grado di resistere all’oscurità… Beh, una cosa in più che entra nelle mie conoscenza. Ti sono debitore, grazie a te, ora potrò finalmente vedere e studiare la luce derivante dalla guerra del Keyblade. Come ha detto Vanitas, presto vecchi e nuovi custodi dispersi nell’universo saranno chiamati a combattere tra di loro, tutto per poter ottenere la luce suprema, la luce di Kingdom Hearts. La stessa luce che ha diviso il mondo originale ora li riunirà tutti, facendo collassare l’universo stesso!”
    “Già. Il mondo originale tornerebbe in poco tempo al suo aspetto originario…” fece Rexenet. “…se non fosse per un particolare…”
    Xehanort si girò verso di lui.
    “Cosa intendi, custode delle tenebre?” chiese.
    “Intende dire…” disse una voce, pochi instanti prima che dal petto di Xehanort spuntasse fuori la punta di un Keyblade. “…che non permetteremo che ciò accada!”
    Dietro Xehanort c’era Hikari, completamente incolume, anche se il sangue di Xehanort stava colando sulla mano che impugnava la chiave.
    “ORA!” urlò Dark, creando una sfera bianca e nera in mano, imitato subito da Rexenet con una solo nera.
    “Non dimenticatevi di me!” disse Kairi, rialzandosi e creando anche lei una sfera di luce in mano.
    “Accidenti… Certo che non si può riposare nemmeno un secondo…” fece una seconda voce, mentre dall’ingresso appariva Light, con in mano un’altra sfera bianca.
    “Già… Ma almeno questa recita è finita!” disse Vanitas, creando una sfera nera che lanciò in contemporanea agli altri custodi contro Xehanort.
    L’esplosione gli investì completamente, costringendoli ad arretrare.
    “Ma cosa…?” chiese Terra, mentre la barriera svaniva.
    “Su, cosa aspettate?” chiese Hikari. “Credete forse che sia bastato così poco per eliminarlo?”
    “H-Hikari? Light? Ma com’è possibile?!” chiese Riku, per poi girarsi verso Kairi. “E come mai tu sei perfettamente a posto? Credevo che quel colpo ti avesse…”
    “Era una magia curativa.” Rispose Vanitas, mentre il colore dei suoi capelli tornava marrone, mentre gli occhi azzurri. “E allo stesso tempo mi ha permesso di passare informazioni direttamente a Kairi, senza dover parlare.”
    “S-Sora? Ma allora…” fece Ventus, girandosi verso Dark.
    “Era tutto un piano… Un piano ideato diversi anni fa, ma che solo ora sta vedendo la sua conclusione… Il piano per eliminare definitivamente Master Xehanort.” Rispose lui, continuando a guardare la nuvola di fumo creatosi dopo l’esplosione.
    “Cosa?!”
    “Però potevate almeno farcelo capire in maniera più… come si può dire… delicata?” chiese Kairi, massaggiandosi la pancia. “Sarà stata anche una sfera curativa, ma l’impatto ha comunque fatto male…”
    “Scusa Kairi, ma era l’unico modo per calmarti. Forse ho fatto male a non informati subito di tutto quanto…” rispose Sora, mettendosi una mano dietro la testa.
    “Dovevamo fare attenzione. Un minimo errore, e Xehanort si sarebbe accorto della nostra messinscena.” Continuò Light.
    “Nel momento stesso in cui Dark ha visto una stella spegnersi, ormai mesi fa, abbiamo dato subito inizio a questo piano. Ci siamo sempre allenati separatamente, proprio per evitare che qualcuno potesse scoprirci. Abbiamo anche finto di non andare per niente d’accordo o addirittura di non conoscerci neppure. Siamo stati costretti a parlare come se tutto ciò che stava accadendo fosse qualcosa di nuovo per noi. Poi, come previsto, Rexenet ha fatto la sua apparizione, sotto le spoglie di un comunissimo studente impiccione in cerca di gloria. In questo modo, ha attirato l’attenzione di Malefica.”
    “Quella stupida strega era convinta che fossi un pupazzo facile da manovrare, e non si è mai accorta che invece era proprio il contrario. Sono riuscito a manipolare i suoi ricordi e quelli di Pietro, facendogli credere di essere stati loro a rivelarmi il passato di Dark, mentre in realtà sapevo già tutto. Ho attaccato i vari mondi usando il mio potere delle tenebre per controllare gli Heartless e i Nessuno, ma mi sono sempre assicurato che non si avvicinassero troppo alla serratura. Poi, non appena ho trovato il Castello dell’Oblio, ho dato il via alla seconda parte del piano.”
    “Dovevamo far sì che anche voi entraste a conoscenza del mio passato, in modo tale da non venire presi alla sprovvista. E il modo migliore era quello di farvelo vedere. All’epoca ignoravamo ancora che Hikari fosse sopravvissuta, perciò non ci siamo preoccupati di ciò che stava accadendo nei vari mondi. Perciò, dopo aver messo su quella battaglia, dove ho distrutto la copia del castello e aver fatto credere a tutti della fine di Rexenet. Quando sono tornato sulla Terra, mi sono confrontato con le illusioni create da Light, che era rimasto ad aspettare. Come previsto, tutti hanno creduto che fosse veramente l’Organizzazione XIII. Anche grazie a Rexenet, che ha finto di sconfiggerli per ricreare il cristallo che conteneva l’essenza di Vanitas, che invece aveva trovato sul luogo che aveva visto la sua sconfitta.”
    “E qui sono arrivata io, ignara di tutto questo. Ho eliminato la copia di Xemnas facendo attenzione a non farmi notare, ma probabilmente per il fatto che avrei dovuto dare spiegazioni sul perché ero ancora viva. Tuttavia, sapevo che ciò era inevitabile, perciò ho cominciato a seguirvi e a radunare persone da vari mondi, dando vita al torneo.”
    “Nel frattempo, mentre Dark era impegnato nel torneo e Rexenet a convincere Malefica di essere tornato come Nessuno, io ho cercato di trovare informazioni su Hikari. Così scoprii chi era in realtà e avvertii Dark. Poi, come previsto, Rexenet raggiunse i custodi, impiantando dentro Sora la parte oscura di Vanitas.”
    “Era un passo necessario, non potevamo evitarlo. Sora quella volta perse realmente il controllo, lasciando piazza pulita a Vanitas. Ma grazie all’intervento di Dark, la sua volontà venne eliminata, e la sua forza sigillata dentro il cuore di Sora.”
    “È stato allora che è apparso il secondo imprevisto: Lan. Il suo arrivo non era previsto, e tuttora non sappiamo ancora il perché sia tornato dal futuro ad aiutare Dark, tantomeno perché avesse i suoi stessi poteri. Come vi abbiamo già detto, il mio compito era quello di recuperare Dark dal mondo delle tenebre dov’era finito. Quando però vidi che dal suo corpo era uscito anche il cuore di Hikari, capii che c’era qualcosa che non quadrava.”
    “Ma Lan recuperò il mio cuore, permettendomi così di recuperare le forze. Ma per fare ciò, perse temporaneamente la memoria, finendo poi con il mischiarla alla mia. Ma alla fine, sono riuscito a riprendere il controllo, e Lan è tornato al suo tempo originario. A questo punto, con Light che era entrato in campo, si poteva dare inizio alla terza parte.”
    “Non ci rimaneva che testare la forza di Sora, così con un stratagemma, convinsi Malefica ad attaccarvi. Sora si è dimostrato più forte del previsto, ed è riuscito a costringerla ad usare tutte le sue forze. A quel punto per Light è stato facile eliminarla, facendo credere a tutti che io avrei preso il suo posto.”
    “È stato solo allora che Dark mi disse tutto quanto. Per la parte finale del loro piano, serviva la mia collaborazione, volontaria o meno. Con lo stesso trucco che ho usato prima verso Kairi, Dark durante un allenamento mi mise a conoscenza di tutto quanto. E così, arriviamo qui al Castello dell’Oblio.”
    “Per permettere a Sora di controllare il potere di Vanitas ed usare così il X-Blade, dovevamo farlo crescere. Nel vero e proprio senso della parola. Per questo, dopo aver estratto l’oscurità del suo cuore, e aver dato vita ai suoi sette peccati capitali, abbiamo rinchiuso Sora in una sfera temporale, dove il tempo per lui è passato decisamente più velocemente.”
    “Ci eravamo accorti che da dopo il torneo, Xehanort non avesse smesso di seguirci, così ho fatto in modo che alcuni particolari di Sora cambiassero, in modo tale da fargli credere che fosse realmente Vanitas. Ma ora restava Hikari di cui occuparsi. Così, grazie all’aiuto di Balance, che è stato un puro colpo di fortuna, abbiamo fatto credere a tutti che fosse stata eliminata, mentre in realtà l’abbiamo solo nascosta dentro il cuore di Sora, mettendola al corrente di tutto.”
    “Il terzo imprevisto è stato l’arrivo di Terra e Ventus, come anche il fatto che Aqua si trovasse nel mondo dell’oscurità, dove ha incontrato Kairi. Per loro, occuparsi di quei deboli peccati non era niente di difficile, perciò siamo stati costretti a mandare Light a trattenervi.”
    “E in questo modo abbiamo potuto testare anche la vostra forza. Certo, devo ammettere che è stata Kairi quella che è diventata più forte.”
    “E infine arriviamo qui. Dovete sapere che in realtà non c’era un vero e proprio conto alla rovescia. Ero io che dovevo decidere quando risvegliarmi, e avevamo concordato che ciò sarebbe dovuto avvenire solo quando Kairi fosse riuscita ad arrivare qui. Ma per convincere definitivamente Xehanort di essere realmente diventato Vanitas, ho fatto sì che Kairi credesse veramente che io ero rinchiuso da qualche parte nel mio cuore.”
    “E ora…” disse Dark, evocando il Keyblade “È arrivato il momento di mettere la parola fine a questa storia! Xehanort, per te è giunta la fine!”
    Dalla nube non ci fu nessuna risposta.
    “Un bel piano, custode dell’equilibrio. Un ottimo piano, i miei più sinceri complimenti. Soprattutto considerando il fatto che quando lo avete deciso dovevate essere tutti e tre poco più che bambini.” Disse la voce del maestro decaduto, proveniente dall’ingresso. “Ma temo che voi, nonostante tutto, mi abbiate sottovalutato. È vero, ci sono cascato in pieno. Non pensavo che sareste riusciti realmente ad eliminare Vanitas, passando tutti i poteri a Sora… Ma non sono un tipo che da tutto per scontato… E tu, mio caro Dark, non sei di certo l’unico che sa fare proprie le tecniche altrui.”
    Continuò Xehanort, mentre attorno ai custodi apparvero decine di sue copie.
    “Cosa? E questo cosa significa?” domandò Riku, evocando il Keyblade.
    “Significa che vi siete dati da soli il colpo di grazia. Perché ora…” disse il custode anziano, apparendo alla spalle di Sora. “…sarò io stesso ad iniziare la seconda guerra del Keyblade!”
    Detto ciò, scagliò contro Sora una sfera di fuoco oscuro, cogliendolo di sorpresa e facendogli cadere di mano il’X-Blade.
    La leggendaria arma rimase per terra, mentre il suo proprietario finì contro il muro.
    “Finalmente…”disse Xehanort, raccogliendo il X-Blade. “Ora sarò io stesso a dettare le leggi! Per prima cosa, direi di tornare alla realtà, e di sciogliere il sigillo che quello stupido di Eraqus ha fatto applicare!”
    Non appena concluse la frase, alzò la spada verso l’alto.
    Immediatamente cominciò ad emanare pura luce, che presto investì completamente tutti i custodi, offuscandogli la vista.
    Quando finalmente essa tornò, i custodi erano tutti distesi sopra un prato.
    “Cosa…” fece Dark, alzandosi.
    Ma non appena fu in piedi, spalancò gli occhi.
    “Non è possibile…” disse Ventus, mettendosi in piedi anche lui. “Credevo non avrei più visto questo posto…”
    “Questa è… la Terra di Partenza, il nostro mondo di origine!” concluse Terra, mentre nella sua mente tornava il ricordo di lui che affrontava il suo Maestro, e di ciò che fece Xehanort.
    Ma i suoi pensieri furono interrotti dalla risata di quest’ultimo.
    “Incredibile… Eraqus ha fatto un’ottima scelta di eleggere Aqua Master. Ma purtroppo per lui, non aveva messo in conto la sua stupidità. Così ora le forze della luce hanno un solo Master, che però si rifiuta di usare nuovamente il Keyblade.” Disse, per poi alzare nuovamente il X-Blade.
    “Osservate, custodi! Questo è l’inizio di un nuovo universo! Presto tutto ciò che voi conoscete avrà fine! Il mondo originale verrà ricreato, e per impedire che ciò avvenga, tutti i custodi dell’universo tenteranno di fermarmi, fallendo miseramente!”
    Mentre diceva ciò, il corpo di Xehanort cominciò a cambiare.
    A poco a poco, le rughe che lo riempivano scomparirono.
    La sua schiena ricurva tornò nuovamente dritta, mentre i suoi capelli cominciavano a ricrescere.
    “Il potere del X-Blade va oltre ogni immaginazione! Grazie a lui, finalmente posso usare il mio vero potere, grazie al mio vero corpo!” disse, mentre anche la sua voce cambiava, diventando uguale a quella del suo Heartless.
    “Non è possibile… è ringiovanito!” disse Hikari.
    Ma prima che potesse aggiungere altro, dal X-Blade partì un raggio di luce, che colpì il cielo, creando una sfera luminosa.
    Da essa, partirono centinaia, o forse migliaia se non di più, di raggi, che si dispersero nel cielo.
    “Cos’hai fatto, Xehanort?” urlò Dark.
    Il custode nemico sorrise.
    “Ho dato il via al procedimento di riunione dei mondi. Da questo momento in poi, i mondi smetteranno di allontanarsi, e torneranno a riunirsi, ricreando il mondo originale! Hai fallito, custode dell’equilibrio! Ora tutto l’universo è condannato! Mi basterà sviluppare nuova oscurità nei vari mondi perché essi piombino definitivamente in essa, riunendosi così a Kingdom Hearts!”
    “Credi davvero che noi ce ne staremo con le mani in tasca? Ti fermeremmo, Xehanort!” urlò Sora, evocando la Catena Regale.
    “Oh, non lo dubito…” rispose sorridendo Xehanort, prima di sparire in un varco oscuro.

    Edited by darkroxas92 - 15/1/2011, 23:40
     
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    P.s.= ho l'impressione che tornerà Aqua, non è così ?
     
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