Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Non puoi e ripeto, non puoi interromperlo così!!! >.<
    Ottimissimo capitolo che ha chiarito alcuni dei numerosi misteri, ma ora chi sarà mai questo pazzoide che vuole far del male a Sora? (non che mi importi, basta che Riku rimane intero u.u) interessante anche la trasformazione di Dark (quanti ricordi mi riporta alla mente ç.ç e meno male che non ho pubblicato quella fic, altrimenti mi sa che il tuo povero Dark non sarebbe mai nato XD)
    Comunque complimentissimi e non farci aspettare troppo per il prossimo! Altrimenti ti vengo a cercare °°
     
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  2. K a i r i ;
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    IO DETESTO I FINALI BASTARDI T____T
    Comunque bel capitolo *o* io sospettavo già qualcosa su Hikari...
    Diciamo che avevo già pensato che poteva essere la bambina o.o
     
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    Morning Player

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    O_O scontro senza pari, lo aspettavo da tempo, la sorella di kairi ? bella trovata, grande scontro, aspetto il seguito con impazienza
     
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  4. francix94
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    ho sempre pensato che kaxihiri fosse la sorella maggiore di kairi ormai la tua fic sta diventando come dragon ball dark diventa sempre più forte ma c'è sempre qualcuno più forte di lui poi bel colpo di scena ^^
     
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    暗いロクサス92

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    Ed ecco qui il tanto atteso capitolo che segna la fine del torneo (come vedete dal titolo). Questo è il capitolo più lungo che io ho mai scritto. spero solo risulti di vostro gradimento. Ho notato che alla fine tutti, chi più, chi meno, avevate già dei sospetti su Kaxihri. Ma le sorprese, non sono ancora finite.
    Detto questo, non posso dirvi altro che buona lettura

    Capitolo 28: Il ritorno di un vecchio nemico: tutti insieme per la fine del torneo! - Torna all'indice dei capitoli
    Sora cade all’indietro in seguito al colpo.
    Stranamente però il colpo, nonostante lo avesse trapassato, non aveva lasciato nessun segno.
    “SORA!” urlò Kairi, andando a soccorrerlo.
    “Chi è stato?” chiese Dark, guardando in alto.
    “Ma come? Non mi hai riconosciuto?” chiese la voce, mentre davanti a Dark e Kaxihri si apriva un varco oscuro.
    Dark spalancò gli occhi.
    “No… Non è possibile…” disse, mentre dal varco usciva il nuovo custode delle tenebre, con in mano la spada.
    “Ehilà Dark. È da un po’ che non ci vediamo” lo salutò, senza cancellare quel ghigno in volto.
    “Inaudito!” urlò Riku. “Abbiamo visto tutti il Castello dell’Oblio venire spazzato via come se niente fosse. E tu non potevi usare nessun varco per scappare!”
    “Già…” rispose il custode. “Infatti non sono riuscito a salvarmi… Ma come per lei, anche per me la morte non è stata la fine!” continuò, indicando Kaxihri.
    “Vuoi dire…” disse Dark. “Che sei diventato un Nessuno?”
    “Proprio così, mio caro custode” disse un’altra voce, femminile, mentre accanto al custode delle tenebre si apriva un altro varco, dal quale uscì Malefica, seguita da Pietro.
    “Malefica!” urlò Riku, riconoscendo colei che in passato era riuscita a corromperlo.
    “Ma allora non stavate scherzando, quando avete detto che avevate affrontato Malefica!” disse Marco.
    “Non pensavo potesse esistere anche lei… E c’è anche Gambadilegno…” disse Henry, arretrando.
    “Ottimo lavoro, Rexenet” disse Malefica.
    “Rexenet? E questo sarebbe il tuo nome da nessuno? Potevi avere un po’ più di fantasia nel trovare un acronimo di tenebre, sai?” disse Dark, impugnando i Keyblade.
    “Io non riderei se fossi in te. È vero, il mio nuovo nome sarà anche banale, ma rappresenta in pieno quello che sono”
    “Che presunzione…” disse Kaxihri, impugnando anche lei il Keyblade. “Ti credi in grado di controllare pienamente le tenebre? Sei uno stupido! Hai interrotto il nostro incontro, poi hai ferito Sora… E ora speri di riuscire a sconfiggerci? Nemmeno Malefica ti sarà d’aiuto!”
    “Oh, ma io so benissimo che al momento non sono in grado di battervi…” disse Rexenet. “Per questo mi sono permesso di riportare qui una tua vecchia conoscenza, custode dell’equilibrio!”
    “Una mia vecchia conoscenza? Di chi stai parlando?”
    Rexenet si limitò ad indicare Sora, che in quel momento stava venendo soccorso da Sakura e da Paperino.
    “Non ti sei mai chiesto che cos’erano quei raggi che partivano dai membri dell’Organizzazione che sconfiggevi? Non ti sei chiesto perché oltre a Roxas e Xion, tu non hai incontrato nessun’altro membro oltre quelli che hai eliminato? Ma soprattutto… non ti sei chiesto il perché ti affrontavano?”
    “Non era perché erano in debito verso di te?” chiese il Re.
    “Questo è quello che credevano… Ma in realtà mi serviva la loro sconfitta per incanalarli qui dentro” disse, mostrando una pietra nera.
    “Una… pietra nera…” disse Kaxihri. “OH NO!”
    “Proprio così, mia cara figlia di Ansem… Tu sai che cos’è, vero?”
    Dark fissò Kaxihri, che era rimasta come paralizzata.
    “Tu… Hai eliminato tu i membri mancanti, vero?” chiese lei.
    “Proprio così. Avendo capito che se avessi aspettato che tu o Dark li eliminaste tutti, ci sarebbe voluto troppo tempo…”
    “Che cos’è quella pietra?”
    “Quella…” spiegò Kaxihri. “È una pietra di sigillo. I custodi la usavano solo contro avversari che non era possibile battere…”
    “Questo significa… Che lì dentro c’è un avversario che altri custodi non sono riusciti a battere?”
    “Risposta sbagliata, Dark” disse Rexenet, sorridendo. “Qui C’ERA un avversario…”
    “Questo significa che…” disse Kaxihri, voltandosi subito verso Sakura, che stava tentando di far riprendere Sora, usando una specie di Energiga, in seguito al tentativo di Paperino che era andato a vuoto.
    “ALLONTANATEVI SUBITO DA Lì!!!”urlò
    “Uh, e perché dovremmo farlo?” chiese Ed. “Che pericolo può mai ess-”
    Ed venne interrotto di netto da un Keyblade.
    Un Keyblade nero tenuto in mano da Sora, che li aveva trapassato il petto alle spalle.
    “fratellone!” urlò Al, vedendo suo fratello che cadeva a terra, senza dar segnali di vita.
    Tutti si girarono verso il proprietario del Keyblade, che in quel momento stava sorridendo.
    Ma non con uno dei soliti sorrisi di Sora.
    Era un sorriso malvagio.
    “Sora…” disse Kairi, indietreggiando spaventata.
    Sora non disse niente, ma venne immediatamente avvolto dall’oscurità.
     
    “Noi vi lasciamo” disse Rexenet, apprendo un varco dietro di lui, che fu attraversato subito da Pietro che scappava a gambe levate.
    “Sono sicuro che ti divertirai, Dark” continuò, per poi attraversare il varco assieme a Malefica.
    “Maledetto…” rispose il custode dell’equilibrio, per voi voltarsi nuovamente a guardare la nuvola oscura che aveva avvolto Sora.
    In quel momento sia la terra che l’aria cominciarono a tremare, come se fossero stati investiti da un’enorme energia.
    Dark mise le ali davanti a se per diminuire la forza d’urto, ma non bastò nemmeno quello a proteggerlo dal contraccolpo dovuto all’esplosione della nuvola, che lo fece allontanare di diversi metri, come tutti gli altri.
    Quando vide nuovamente Sora spalancò gli occhi.
    Al posto di Sora, c’era una personaggio ricoperto da un armatura nero, con un elmo nero sulla testa. Sul petto c’era disegnato uno strano disegno rosso. E anche lui ricordava Riku quando era sotto il controllo dell’Heartless di Xehanort.
    A quella visione, la mente di Dark sembrò scoppiare.
    “Non è possibile!”
    “Non ci credo!”
    “Possibile che nessuno lo abbia sconfitto?”
    “Che cos’ha fatto al ragazzo?”
    Per poi confluire in unica parola che Dark disse d’istinto:
    “Vanitas”
     
    “Maledetto!” urlò Winry, lanciandosi contro il guerriero con una chiave inglese.
    Vanitas non fece niente, ma Winry venne scaraventata in aria, per poi cadere a terra, proprio come Ed.
    “Winry!” urlò Al, andando a soccorrerla.
    “Sora! Che ti prende?” chiese Riku.
    “Sora? Quindi era così che si chiamava il proprietario di questo corpo” disse il guerriero, usando la voce di Sora. “Mi dispiace, ma ormai non esiste più”
    Quella frase fu un fulmine a ciel sereno.
    Vanitas guardò in alto, verso Dark.
    “Così sei ancora vivo, custode dell’equilibrio, Dark! Anche se non sei più lo stesso…”
    Dark sembrava paralizzato.
    Non riusciva a capacitarsene.
    Fu Kaxihri a prendere l’iniziativa e a partire all’attacco.
    “VANITAS!!!” urlò, per poi attaccarlo con il Keyblade, che venne però parato da quello avversario.
    “Oh, ci sei anche tu?” chiese Vanitas. “Credevo saresti rimasta in quella scuola per l’eternità”
    “Tu…”
    “Fammi indovinare… Mi porti ancora rancore per quella storia, vero? Non mi perdoni per aver eliminato Dark, giusto?”
    “Tu… Tu… NON POSSO PERDONARTI!” urlò Kaxihri, mettendoci ancora più forza nell’attacco.
     
    “Cosa intende dire? In che senso ha eliminato Dark?” chiese Marco. “Dark è la sopra! Come può essere vivo se è stato eliminato?”
    “O è anche lui un Nessuno?” chiese Rika.
    “Umph! Il custode dell’equilibrio ha ben altre possibilità per non morire, invece che diventare un Nessuno” rispose Vanitas, respingendo Kaxihri.
    “Ma voi non saprete mai quali sono!” disse, mentre si preparava a colpire il terreno con il Keyblade.
    “Fermo!” urlò Hercules, intervenendo per la prima volta e fermando la mano di Vanitas.
    “Osi interrompermi?” chiese Vanitas, per poi scaraventare in aria anche lui.
    “Dite le vostre preghiere. E sentitevi onorati di essere le prime vittime dopo il mio ritorno!”continuò, colpendo il terreno con la Keyblade.
    Dal quel punto partirono una serie di raggi neri, che coprirono tutto, impedendo a Dark di vedere cosa stesse accadendo.
     
     
    Quando Dark si sveglio, si trovava in un posto dove non era mai stato prima.
    Di fronte a lui c’erano due persone, di cui una gli assomigliava in modo incredibile.
    Anzi, avrebbe giurato che fosse lui, se non fosse per i vestiti.
    Infatti indossava un’armatura, che si divideva come per i capelli a metà tra bianco e nero.
    L’altra persona invece era la copia sputata di Roxas, tranne anche lui per i vestiti.
    “Allora, hai intenzione di affrontarlo?” chiese Ven.
    “Ormai non posso più ignorare questa situazione. È mio compito annientarlo definitivamente”
    “E se fallirai?”
    Il clone di Dark abbassò la testa.
    “Per questo devo partire prima. Devo riuscire a prendere le misure di sicurezza necessarie per questa eventualità”
    “Ma Dark, in quel caso…”
    “Non preoccuparti. E poi, dobbiamo ancora finire il nostro scontro. Non me ne andrò prima di aver determinato chi di noi due è il più forte”
    Ven sorrise.
    “Sei sempre lo stesso… E lei? Hikari non la prenderà bene…”
    “Al momento è in missione. Molto probabilmente, quando tornerà sarà già troppo tardi. Digli che mi dispiace”
    “Come vuoi. Allora buona fortuna!”
    “Grazie, ne avrò bisogno” disse Dark, avviandosi.
     
    “Si, me lo aveva raccontato Ventus” disse Kaxihri, apparendo a fianco di Dark.
    “Kaxihri! Che ci fai qua?”
    “Non ne ho idea. Mi sono ritrovata qui. Dalla tua reazione, immagino che questi siano i tuoi ricordi, non è vero?”
    “No, non credo…” rispose Dark. “Io non ho mai visto quest’episodio prima d’ora… E come avrei fatto a conoscerti da bambino, se qui ero già grande?”
    “Non ne ho idea…” rispose lei, mentre attorno a loro il paesaggio si frantumava, venendo sostituito da un altro, questa volta un parco.
    “Ma questo è…” disse Dark, riconoscendo il parco dove aveva conosciuto Kaxihri anni prima.
    E infatti vide se stesso da bambino.
    Solo che sembrava leggermente più piccolo rispetto al suo incontro con Kaxihri.
    “Che significa?” si chiese, osservando il bambino che si recava in una zona abbastanza isolata.
    In quel momento, davanti a lui, si aprì un varco, uguale a quelli che usava Dark.
    E infatti da lì uscì il suo clone.
    Kaxihri ebbe un sussulto nel vederlo.
    Il bambino si avvicino subito al nuovo arrivato, che sembrò sorpreso dalla sua presenza.
    “Ciao! Chi sei?” chiese.
    “Mi dispiace piccolo, ma non posso dirtelo”
    “Perché? E forse per via che sei apparso dal nulla?”
    “E tu come-” chiese lui, sorpreso.
    “Ti ho visto uscire fuori da una specie di buco bianco e nero in mezzo al nulla. Mi spieghi come hai fatto?”
    Il clone sembrò in difficoltà.
    “Beh, purtroppo non è una cosa che possono fare tutti. Bisogno avere un oggetto particolare…”
    “Come questo?” chiese il bambino, evocando una Catena Regale.
    Il clone quasi cade all’indietro per la sorpresa.
    “C-Come hai fatto?”
    “Per quello che mi ricordo, l’ho sempre potuto fare. Ora che ti mostrato questo, puoi spiegarmi come hai fatto ad apparire dal nulla?” chiese ancora il bambino, facendo sparire il Keyblade.
    Il clone si riprese.
    “Ne sei sicuro? Non è facile come credi…”
    “Non importa! Almeno eviterò un po’ di fatica in più.”
    “E va bene allora… In teoria non potrei, avendo già un apprendista, ma credo che farò un eccezione. Ti andrebbe di imparare anche qualche altra tecnica oltre a quella del varco? Sappi che ti saranno molto utili”
    “Va bene, Maestro!”
    “Chiamami pure Dark”
    “Come vuole, Maestro Dark” rispose il bambino, sorridendo
     
    “Com’è possibile?” chiese Kaxihri. “Era un tipo così rigido alle regole… Non le avrebbe mai violate così facilmente…”
    “Sai…” disse Dark, nuovamente con una voce diversa dalla sua. “Quanto sai che sta per giungere il tuo momento, non ti fai troppi problemi”
    Kaxihri sembrò guadarlo stupita, mentre attorno a loro tutto comincio ad andare avanti nel tempo velocemente, fino ad arrivare ad una notte.
    La prima cosa che videro fu Dark che si allenava con il clone, usando sia i Keyblade che le magie, che venivano annullate come se niente dal maestro.
    “Tutto qui quello che sai fare? E dire che sono diversi giorni che ti sto allenando” disse lui.
    “Non ho ancora finito!” rispose il bambino, lanciando il Keyblade contro l’avversario, che lo deviò. Per farlo non si accorse della sfera di fuoco che il piccolo Dark aveva formato e lanciato contro, e che infatti lo colpì in pieno.
    “Ugh… Bravo, sei riuscito a colpirmi… Allora forse è il momento…”
    “Il momento per cosa?”
    “Ecco, devi sapere che non è solo per simpatia o perché hai quella chiave che ho deciso di allenarti. Vedi, in realtà tu…” ma venne interrotto da un rumore, mentre poco lontano si apriva un varco, questa volta completamente nero.
    “Presto, nasconditi! E non farti scoprire a nessun costo! Anche se dovessi venire ferito, resta nascosto!” disse il maestro, impugnando i Keyblade, mentre Dark obbediva.
     
    “Che storia è questa?” chiese Kaxihri. “Sembra quasi che se lo aspettava…”
    “Certo che me lo aspettavo” rispose Dark. “Era il motivo per cui ho abbandonato la scuola”
    “A-Aspetta… Quindi tu sei…”
    “Prima di finire la frase, continua a guardare. Fai finta di trovarti al cinema” disse Dark, accennando ad un sorriso.
     
    Dal varco uscì fuori lo stesso essere che aveva preso il posto di Sora.
    “Vanitas…” disse Dark. “Mi stavo appunto chiedendo quando ti saresti presentato… In teoria, avresti dovuto farmi da supporto a questa missione fin dall’inizio…”
    “Baldo alle ciance, Dark. Sai benissimo che non sono venuto qua per una chiacchierata” rispose lui, evocando il Keyblade.
    “Come vuoi… Vanitas! Dopotutto è così… l’equilibrio deve vincere sul caos… E così sarà!” concluse Dark, partendo all’attacco.
    Quando i due Keyblade si scontrarono, crearono una corrente d’aria sufficientemente forte da sradicare gli alberi più vicini.
    Tra i due custodi cominciò un veloce e continuo scambio di colpi, che sembravano non avere la meglio su quegli avversari.
    Ad un tratto, Vanitas, grazie ad una veloce manovra, riuscì a colpire Dark, lasciandoli una profonda ferita sul petto, che lo costrinse ad arretrare.
    “Beh, che ti prende, custode dell’equilibrio? Non riesci a rimediare al caos?” chiese Vanitas.
    “Sta zitto! Non ho ancora perso!” rispose Dark, rialzandosi
    “Allora rimediamo subito” continuò l’avversario, preparandosi a colpire Dark in pieno petto, questa volta con un affondo
    “Se sei così sicuro di eliminarmi facilmente, accomodati!” rispose il custode dell’equilibrio. “Ma sappi che ci sarà sempre qualcun altro che ti eliminerà. Se non sarò io, sarà un altro!”
    “Ti riferisci alla tua apprendista? Oh, non preoccuparti. Ti raggiungerà molto presto. Di sicuro cederà alla tentazione di venirti a cercare, e lì ci penserà un altro custode delle tenebre ad eliminarla”
    “Tu…”
    “Ma ora, Equilibrio, per te è arrivato il momento di andartene. Addio.” Concluse Vanitas, per poi infilzare in pieno petto Dark.
    Quando Vanitas fece sparire il Keyblade, il custode cadde a terra, mentre il sangue cominciava ad uscire fuori.
    “Sei stato una delusione. E io che speravo potessi divertirmi di più… E va beh. Ti lascerò qui ad agonizzare. Ti ho trapassato il cuore, perciò non ti resta molto tempo. E nemmeno l’energia per tornare ad avvertire la scuola.” Concluse, per poi sparire avvolto dalle tenebre.
     
    Kaxihri cade in ginocchio.
    “Quindi è così che è andata…” disse.
     
    Il piccolo Dark uscì da un cespuglio, dal quale aveva osservato tutta la scena.
    “Maestro… Tutto bene?” chiese, avvicinandosi.
    “Ugh…” disse lui, cercando di rialzarsi senza successo. “Grazie… Mi hai evitato un sacco di problemi… Ma ora ti devo chiedere scusa…”
    “Per che cosa maestro?”
    “Il mio tempo ormai sta per giungere al termine… Tra poco me ne dovrò andare…”
    “No, non andartene! Continua ad addestrarmi!”
    “Eh eh eh… Vedi, tu non avrai più bisogno del mio addestramento…”
    “Cosa?”
    “Io diventerò parte di te”
    Il bambino rimase un attimo in silenzio.
    “Come sarebbe a dire?! Perché?”
    “Non c’è altro modo, mi dispiace”
    “No! Mi rifiuto di accettarlo! Non se questo significa…”
    “Lo so. Anch’io ho dovuto affrontare la stessa scelta in passato. È questo il nostro destino”
    “Il nostro destino?”
    “Ascoltami attentamente: le persone in grado di evocare il Keyblade, la chiave che usiamo per combattere, si chiamano custodi. Solitamente si dividono in due gruppi: quelli della luce e quelli delle tenebre. Ma ci sono altre due categorie. Ed esse prevalgono sulle altre: quella dell’Equilibrio, e quella del Caos. Io appartengo alla prima, mentre il custode che mi ha sconfitto alla seconda. Ora: devi sapere che non possono esistere due custodi dell’equilibrio in contemporanea. Quello vecchio… deve sempre passare il testimone a quello nuovo.”
    “Vuoi dire che sono io? Perché non può essere un altro?”
    “Mi dispiace… Ma sei tu il prescelto per questo ruolo. Ti ho allenato negli ultimi giorni per verificare ciò. Nonostante tu non ti fossi mai allenato prima, sei riuscito a tenermi testa. E questo poteva farlo solo il mio successore. Teoricamente, il passaggio di testimone avviene dopo uno scontro all’ultimo sangue tra maestro e allievo. Ma come vedi… Di sangue non me ne rimane molto…”
    “Maestro…”
    “Ma non voglio obbligarti… Se non te la senti, puoi rifiutare…”
    “Maestro…” disse il bambino, facendosi serio. “Non posso dire di essere completamente convinto di ciò… Ma tu sei il mio maestro, e non dica che lo è stato solo per pochi giorni. Se lei ha deciso così, va bene. Mi dica cosa devo fare”
    Dark guardò sorpreso il bambino, per poi accennare un sorriso.
    “Grazie mille. Mi dispiace lasciarti un simile fardello… Ma non preoccuparti. Per un po’ di anni non ti ricorderai nemmeno di quello che è successo in questi giorni…”
    “Cosa? E tutto il tempo passato ad allenarmi?”
    “Vedi… Tutte le mie tecniche… Capacità… Ricordi… Diventeranno tutti tuoi” disse, cominciando a svanire.
    “M-Maestro!” disse il bambino, mentre il suo Keyblade comparve da solo, cominciando a cambiare gradualmente aspetto.
    “Quando il tuo Keyblade finirà di cambiare… Il processo sarà ultimato. Con il tempo, potresti anche imparare ad usarne un secondo. Ma c’è tempo per questo… Allora arrivederci… Piccolo Dark…” concluse, per poi sparire nel nulla, mentre la Catena Regale diventava definitivamente il Lontano Ricordo.
     
    Kaxihri si voltò verso Dark.
    “Allora adesso hai capito come sono andate le cose?” chiese Dark, questa volta con una voce doppia, mentre attorno a loro tutto si frantumava, rivelando il pavimento con Dark di sfondo.
    “Ma questo è… Il tuffo nel cuore!” disse Kaxihri, riconoscendo il luogo.
    Ma cosa che la sorprese ancor di più fu che ora davanti a lei c’erano due Dark: uno, che era quello contro cui aveva combattuto pochi minuti prima, mentre l’altro era quello della visione appena vista.
    “Maestro!” disse lei. “Ma com’è possibile?”
    “Vedi Kaxihri…” cominciò Dark. “Il mio predecessore non è svanito nel nulla come tutti credevano.”
    “È vero, sono sparito dai radar che potevano ritracciarmi, perché effettivamente ero morto… Ma il mio spirito ha continuato a vivere dentro il mio successore”
    “È come lui, anche noi” disse un'altra voce, mentre alle spalle dei due Dark appariva un altro clone.
    E poco alla volta ne apparvero molti altri.
    “Questo è il nostro destino” disse un clone. “Continuare a vivere nel cuore del nostro successore, e trasferirci in quello dopo assieme a tutti coloro che ci hanno predetto”
    “Se pensò che ho detto a Ling che essere immortali è la peggiore delle maledizioni… E noi siamo colpiti proprio da essa…” disse Dark.
    “Quindi…” disse Kaxihri. “Per i custodi dell’equilibrio è impossibile venire eliminati?”
    “No” rispose il suo ex maestro. “Come hai visto, io sono stato sconfitto. Molto probabilmente, anche se non avessi trovato un successore, il mio potere sarebbe finito comunque da Dark, in un modo o nell’altro. Ma poteva anche rimanere disperso per anni prima di ciò.”
    “Già. Ma avendo incontrato personalmente il mio predecessore, per me non è stata una completa sorpresa. Anche il nome… Quando ci siamo incontrati la prima volta, ti dissi che era per una tradizione che mi facevo chiamare Dark…”
    “E infatti finora tutti noi ci siamo sempre dati questo sopranome” continuò un altro clone. “Per poterci distinguere dagli altri custodi, e per ingannare il nemico”
    “Quando tu hai passato involontariamente a Dark il mio vecchio ciondolo” continuò l’ex maestro. “I veri poteri del custode dell’equilibrio sono finiti in qualche modo imprigionati dentro esso. Solo con lo scontro al castello dell’oblio, quando Dark ha risvegliato questi poteri su mio consiglio, il ciondolo li ha restituiti al legittimo proprietario”
    “Solo che per contenerli, il mio corpo non aveva sufficiente forza. Per questo sono stato costretto a trasformarmi. E anche prima, quando ho usato la seconda trasformazione, l’ho fatto per poter usare ancora maggiore potere”
    “E come fai ad usare lo Sharingan? Il Byaugan? L’alchimia? Questi non sono i poteri di un custode, e tu non sei di nessuno dei loro mondi!” disse Kaxihri.
    Dark sospirò.
    “Questo è uno dei nostri segreti. Siamo in grado di copiare alcune tecniche di altri mondi. E le abilità che apprendiamo vengono passate di custode in custode. Ma solitamente preferiamo non farlo.” rispose un clone.
    “Ma in questo caso, ci siamo visti costretti. Lo Byaugan lo avevo prelevato io in uno dei miei viaggi in previsione delle scontro contro Vanitas. Ma si è rivelato inutile…”
    “Io invece ho raccolto lo Sharingan e l’alchimia. In questo modo potevo essere pronto ad ogni evenienza.” Rispose Dark.
    “Ma ora, nostro ultimo successore” cominciò il clone più lontano, che però riuscì a far riecheggiare la voce per tutto lo spazio attorno a loro.
    “Abbiamo fatto il modo che Kaxihri potesse sapere tutta la verità. È la prima, oltre a noi, ad entrare in questo luogo. Ora però devi decidere: il custode della luce è caduto vittima del caos, diventando il suo nuovo emissario. Volendo hai tutta la forza per eliminarlo-”
    “No” rispose Dark. “Sora ha troppi legami con altre persone. E in fondo, è più importante di me. Se siete d’accordo, userò quella tecnica”
    “Quale tecnica?” chiese Kaxihri.
    “Ne sei sicuro?” chiese l’ex maestro. “Sai cosa ti succederà, vero?”
    “Lo so, ma non ha importanza”
    “Come vuoi… Allora è arrivato il momento della battaglia finale di questo torneo” disse il primo clone, per poi svanire nel nulla assieme a tutto il resto.
     
     
    Quando Dark riaprì gli occhi si ritrovò sospeso nel vuoto.
    “Dark! Finalmente ti sei svegliato!” disse Riku, anche lui sospeso in aria.
    “Co… Cos’è successo?” chiese, per poi guadarsi in giro.
    Però non riuscì a vedere niente.
    Nero.
    C’era solo nero attorno a loro.
    “Cos’è successo?” ripeté Dark, girandosi verso Riku, che abbassò lo sguardo.
    “Vanitas… Quel suo attacco… Non è rimasto niente…”
    Dark spalancò gli occhi.
    “Vuoi dire che…”
    “Solo noi custodi siamo rimasti illesi” disse Kairi, arrivando anche lei, seguita da Kaxihri e dal Re.
    “Già… Tutti gli altri purtroppo…” disse il Re, indicando tutte le altre persone che erano presenti all’arena, che galleggiavano nel vuoto senza dare segni di vita.
    “No… Non è possibile…” disse Dark. “E il Monte Olimpo?”
    “Sparito! Disintegrato!” disse una voce alle loro spalle, mentre dall’oscurità usciva fuori Vanitas.
    “E i cuori di tutti loro… Ora fanno parte di me!”
    I cinque custodi rimanenti fissarono Vanitas con odio.
    “Non posso perdonarti…” disse Kaxihri. “Hai ucciso il mio maestro. Hai condannato la mia scuola con il tuo tradimento… Hai ucciso tutte quelle persone… Sarò anche un Nessuno, ma non posso rimanere a guardare!”
    “Avrai anche preso il corpo di Sora… Ma non per questo non posso colpirti. Sono sicura che anche lui sarebbe d’accordo!”
    “Concordo con Kairi. Sora, so che puoi sentirci! Non ti lasceremmo nelle sue grinfie!” aggiunse Riku.
    “Ci siamo già confrontati in passato. Hai sempre portato disordini nei mondi. Credevo fossi stato sconfitto, ma non è così. È ora di farla finita una volta per tutte!” disse il Re
    Dark fu l’ultimo a parlare.
    “Vanitas! Sono passati diversi anni dall’ultima volta che ci siamo affrontati. Ma oggi finirà diversamente da allora. Non sarà il custode dell’equilibrio a cadere!”
    “E come credi di fare?” chiese il custode del caos. “Ho già sconfitto il tuo predecessore. E lui non può aver fatto in tempo ad addestrarti!”
    “Ne sei sicuro?” chiese la voce del clone.
    “Cosa?”
    “Sorpreso, vero?” disse il clone, apparendo come un ologramma accanto a Dark.
    “E quello chi è?” chiese Riku.
    “Il maestro mio e di Dark. Il precedente custode dell’equilibrio” spiegò Kaxihri.
    “Te lo avevo detto che non mi avresti eliminato così facilmente” disse l’ex custode.
    “Come hai fatto? So che per trasmettere i tuoi poteri devi essere a contato con il tuo successore, ma nello stato in cui ti avevo lasciato, non puoi averlo fatto!”
    “Purtroppo per te…” intervenne Dark. “Io ero lì presente, e ho assistito a tutta la scena. Ed è stato dopo che te ne sei andato, che mi ha passato i poteri”
    “Capisco… Questo comunque non cambia le cose! Ho eliminato il tuo predecessore, credi che non possa farlo con te?”
    “Vedi…” disse il clone. “Tu sei convinto di avermi battuto mentre ero al pieno delle mie energie. Ma in realtà, non ho usato tutto il mio potere. Tu mi hai interrotto mentre allenavo Dark. Se non fossi arrivato tu, lo avrei sottoposto all’esame. Tu hai solo rovinato quest’ultimo, costringendomi a cambiare i piani”
    “E che cosa vorresti farmi ora che sei tornato? Lo sai benissimo: per distruggermi, dovresti usare tutto il tuo potere, ma questo comporterebbe la cancellazione dei tuoi amici, non è così?”
    “Credi che non lo sappia? Ma ho trovato una soluzione perfetta per te”
    “Cosa?”
    “Sulla Terra alcune persone dicono che c’è una punizione giusta per ogni cosa. Per te ho trovato quella perfetta” disse Dark. “Non ti farò perdere il tuo potere, ma farò in modo che non sia tu ad usarlo!”
    Vanitas si mise a ridere.
    “E come credi di fare? Non puoi eliminarmi lasciando in vita il mio potere!”
    “Infatti sarà Sora che lo userà d’ora in poi”
    Vanitas rimase per qualche secondo in silenzio.
    “Forse non ti è chiaro un concetto… Sora, come tutti gli altri presenti oltre a voi custodi, è stato assorbito da me! Non esiste più!”
    “Non consideri il fatto che Sora è l’unico che è riuscito a mantenere la sua volontà anche sotto l’aspetto di un Heartless. Il suo cuore non può essere stato oscurato completamente.”
    “Ma non puoi fare nulla!”
    “Invece può” disse il clone.
    “Posso usare il mio vero Keyblade!” disse, evocando il Lontano Ricordo e il Porta Fortuna, che cominciarono a lievitare da soli davanti a lui.
    “Cosa? Il tuo vero Keyblade?” chiese sorpreso Riku.
    Dark non rispose, e si limitò a creare tra le mani due sfere: una di luce e una di oscurità, che poi avvicinò ai Keyblade, che venendo assorbiti, sparirono nel nulla.
    Poi Dark unì le due sfere, creando un’esplosione di luce e di oscurità che lo investì.
    Pochi secondi dopo, la sfera formatasi attorno a Dark sparì, rivelandolo il custode che impugnava un nuovo Keyblade.
    Apparentemente era uguale al Lontano Ricordo, ma il colore era diverso: infatti ora era metà bianco e metà nero, con il ciondolo di Dark che penzolava dall’impugnatura.
    “Cosa?” gridò Vanitas, sorpreso, mentre il custode dell’equilibrio li puntava contro il Keyblade.
    “Voi…” disse rivolto agli altri custodi. “Volete ancora aiutarmi?”
    “Certo” rispose Riku. “Non staremo di certo fermi a guardare!”
    “Ben detto! Sora è nostro amico, non lo abbandoneremo” aggiunse Kairi.
    “E di certo non ti lasceremmo tutta la gloria a te” concluse Kaxihri.
    Dark sorrise.
    “Bene…” disse aprendo un varco. “Attraversate quel varco”
    “Dove conduce?” chiese il Re.
    “Dentro il cuore di Sora. In questo momento, grazie al mio nuovo Keyblade, sono riuscito a creare un collegamento. Ma non durerà che pochi secondi, quindi sbrigatevi!”
    “Cosa?” chiese Vanitas. “Com’è possibile? Non ti sei nemmeno mosso!”
    “Le apparenze ingannano, Vanitas. Il fatto che il Keyblade non abbia dato nessun segno, non significa che non abbia fatto niente” disse, mentre guardava gli altri custodi attraversa il varco.
    “E ora, scusami, ma devo salvare un custode” concluse, entrando anche lui nel varco, che si richiuse di colpo subito dopo.
     
     
    Quando Dark uscì dal varco, si ritrovo nuovamente in una specie di spazio vuoto.
    “Ehi, ma quelli sono…” disse una voce alle loro spalle.
    “Già, è proprio Dark, assieme agli altri custodi!” disse Ed, raggiungendoli da dietro.
    “Ed? E tutti voi…” disse Kairi, vedendo tutti gli altri che erano presenti al torneo. “Siete ancora vivi?”
    “Vanitas non li ha uccisi” spiegò Dark. “Si è limitato a rubare e acquisire il loro cuore”
    “In un certo senso siamo come fantasmi?” disse Marco.
    “Dark, guarda!” disse Kaxihri, indicando una persona che non si muoveva.
    “Ma quello è… SORA!” urlò Kairi, andando a soccorrere l’amico, che però non dava segni di vita.
    “Non siamo riusciti a svegliarlo…” disse Sakura. “Appena lo abbiamo visto, abbiamo capito che quello che ci ha colpiti non era lui. Ma se non facciamo qualcosa, Sora…”
    “Ed è proprio quello che succederà!” disse Vanitas, apparendo dal nulla.
    Tutti si allontanarono immediatamente, tranne Dark.
    “Ottima mossa quella di entrare nel cuore di questo ragazzo… Ma come vedete, completamente inutile! Il cuore di Sora ormai è stato corrotto dalle tenebre, e più tempo passa, più io mi rafforzo”
    Dark non rispose.
    “Tutti voi…” disse. “Siete pronti a combattere?”
    “E come facciamo? Le nostre armi si sono rivelate inutili!” disse Al.
    Per tutta risposta, Dark si limitò ad alzare le mani.
    “Vanitas!” urlò. “Questa sarà l’ultima volta che un custode dell’Equilibrio si confronterà con uno del Caos!” e detto questo, dietro di lui appairono dal nulla centinaia di Keyblade, uno diverso dall’altro.
    “Non è possibile!” disse Vanitas, sorpreso a quella vista.
    Nello stesso instante, attorno a Dark apparvero tanti cloni quanti i Keyblade apparsi.
    “Vanitas… Oggi, tutti noi custodi dell’equilibrio… Metteremo la parola fine alla tua esistenza!” disse l’ex maestro, mentre tutti gli altri annuivano.
    “Pazzi! Non crederete di potermi fermare solo grazie a qualche ologramma, vero?”
    “Ragazzi…” disse Dark. “Ognuno di voi prenda un Keyblade e attacchi!”
    “Va bene… Facciamolo!” disse Naruto, prendendo un Keyblade e colpendo il pieno Vanitas.
    “Non sopporto l’idea di venire sconfitto come si niente fosse… Prendi questo!” urlò Sasuke.
    “Non mi sono allenata per morire qui e ora!” lo imitò Sakura.
    “Hai interrotto il miglior torneo che avessi mai visto finora… Non posso tollerarlo!” disse Fil.
    “E hai distrutto il nostro mondo!” aggiunse Hercules.
    “Per colpa tua, non credo che uno psichiatra mi sarà più sufficiente!” fu il commento di Marco.
    “Sempre a fare lo stupido, eh Marco? Ma stavolta ti devo dare ragione. Non posso sopportare di essere stata sconfitta senza nemmeno aver reagito!” urlò Rachel.
    “Ehi, e non è finita qui!” aggiunse Jake, per poi venire seguito anche da Tobias, Cassie e Ax, che lo colpirono tutti assieme.
    “Mi hai colpito a tradimento… E hai anche colpito Winry… Prendi questo!” urlò Ed.
    “Anch’io non posso perdonarti per ciò che hai fatto ad Ed!” urlò Winry, colpendolo.
    “Io e mio fratello abbiamo passato troppe cose per morire ora!” fu il commento di Al.
    “Anche noi abbiamo passato momenti peggiori nel nostro mondo…” dissero Takato e Guilmon assieme. “Non possiamo continuare a lasciarti fare!”
    “Se non ti eliminiamo ora, userai la nostra forza per eliminare altri mondi… Dobbiamo fermarti!” aggiunsero Henry e Terriermon.
    “E se c’è una cosa che non sopporto, è di venire usata! Vero, Renamon?” concluse Rika, per poi colpire ancora Vanitas.
    “E nemmeno io ho intenzione di arrendermi solo per questo!” urlò Takuya, per poi venire seguito anche da Koji e Koichi.
    “Sarò anche piccolo… Ma so capire quando arriva il momento di farla finita!”
    “Ben detto Tommy!” disse Zoe, colpendo Vanitas assieme all’amico.
    “E io non posso essere da meno!” disse JP.
    “Io ho una persona che mi sta aspettando… Non posso morire ora!” aggiunse Squall.
    “Lo stesso vale per me…” disse Cloud.
    “E io non sarei un Soldier se perdessi ora!” concluse Zack.
    “Ho combattuto tante di quelle volte contro Sora… Non posso permetterti di impossessarti del suo corpo! So cosa sta provando in questo momento, e anche se l’unica soluzione fosse quella di eliminare anche lui, so che sarebbe d’accordo!” disse Riku, prendendo un secondo Keyblade e attaccandolo.
    “Sono d’accordo con Riku. Sora mi ha già salvato in passato. Ora tocca a me ricambiare il favore. Sora, cerca di resistere: presto il tuo incubo finirà!” disse Kairi.
    “Noi abbiamo promesso di aiutare il possessore della chiave. E lo faremo fino in fondo!” aggiunse Paperino.
    “E poi Sora è nostro amico. Non possiamo lasciarlo nelle tue mani!” confermò Pippo.
    “Già in passato Sora ha perso il suo cuore, ma è riuscito a ritrovarlo. Anche stavolta ce la farà! Ne sono sicuro!” commentò il Re.
    “Tu hai già condannato molti altri custodi, facendoli sparire nelle tenebre. Io, in quanto figlia di Ansem e ultima allieva della scuola, ti eliminerò!” urlò Kaxihri, colpendola.
    Infine, fu la volta di Dark.
    In contemporanea, tutti i suoi cloni presero ognuno un Keyblade, mentre Dark si limitò ad impugnare meglio il suo.
    “Per te è la fine, Vanitas!” urlò, attaccandolo assieme a tutti i suoi cloni.
    Vanitas cade all’indietro, ma non sembrò ancora sconfitto.
    “P-Pazzo! Non è ancora finita!”
    “Invece si!” disse Dark. “Ora! Attacchiamolo tutti insieme!” disse, correndo verso di lui, imitato da tutti gli altri.
    “NO! STATE INDIETRO!” urlò Vanitas, pochi secondi prima di venire colpito da tutti e mille i Keyblade in contemporanea.
    “NOOOO!!!!!!!” urlò Vanitas, sparendo nella luce che investì tutti.
     
     
    Kaxihri riaprì gli occhi pochi secondi dopo, accorgendosi che i suoi piedi erano appoggiati a qualcosa di solito.
    Con sua grande sorpresa, vide che tutti quanti si trovavano di nuovo sul Ring.
    “Com’è possibile?” chiese Ed. “Credevo che questo mondo fosse stato distrutto!”
    “E non è l’unica cosa strana!” aggiunse Winry. “Tutti noi siamo ritornati nei nostri corpi!”
    “È vero!” disse Naruto. “Questo significa che c’è l’abbiamo fatta!”
    “Aspettate… Dove sono Sora e Dark?” chiese Kairi, guardandosi intorno.
    “Lassù!” urlò Rachel, vedendo Dark in volo di fronte a Vanitas.
    “No, non è possibile! È ancora vivo?” chiese stupito Riku.
    Ma come risposta, l’armatura di Vanitas si frantumò, rivelando Sora, che cade a terra privo di sensi.
    “Sora!” urlò Kairi, andando a soccorrere l’amico.
    “Dark… C’è l’hai fat-!” disse Kaxihri, interrompendosi vedendo Dark.
    Infatti dark stava perdendo gradualmente colore.
    “Kaxihri…” disse. “Lascio tutto nelle tue mani… Trova Rexenet, ed annientalo da parte mia…” disse, per poi vedere le proprie ali scomparire nel nulla, mentre i capelli e gli occhi tornavano com’erano in origine.
    Dal suo corpo uscì una sfera di luce, che si diresse verso Kaxihri, venendo inglobata.
    “DARK!” urlarono tutti, vedendo che il suo colore continuava a sparire.
    Poi, come se niente fosse, il corpo di Dark si frantumò in migliaia di pezzi, che sparirono nel nulla, senza lasciare traccia.

    Edited by darkroxas92 - 28/10/2010, 18:05
     
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    O.O ... .... O.O ... .... *senza parole*
    *esplode* Che figata!!!! *-* Troppo bello come capitolo! Darkuccio, hai fatto un lavoro splendido!!! Ma.. che tristezza... Dark.. ç.ç poverino!!!!!!!! Ti prego dimmi che torna in vita! La storia non può andare avanti senza il suo protagonista ç.ç
    Aspetto il seguito u.u
     
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  7. francix94
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    EPIC 0_0 ti sei strasuperato alla grande non riuscivo più a staccare gli occhi dallo schermo del pc davvero sensazionale continua prestoprestoprestopresto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
     
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  8. Salamence_95
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    è il capitolo + bello che io abbia letto in tutta la mia VITAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA xò è tristissimooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo dark non può dissolversi cosììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì
     
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    concordo con Salamence_95 *si asciuga le lacrime con un fazzoletto*
    bravo, una fic bella da morire, troppo fantastica, pretendo un seguito al più presto
     
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    暗いロクサス92

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    E finalmente ecco qui il nuovo capitolo.
    Vedo con piacere che l'ultimo capitolo vi ha sorpreso tutti.
    Ebbene si, Dark se ne è andato. Ora, molti di voi staranno pensando che questo potrebbe addirittura essere l'ultimo capitolo.
    Invece vi dico che non è così. Nonostante il protagonista non ci sia più, la ff andrà avanti. E la fine è sia vicina che lontana (ovvero che ancora nn so quando farla XD).
    Questo capitolo, lo premetto fin dall'inizio, è un intermezzo tra la seconda e la terza parte della ff, quindi non consideratelo troppo fondamentale per la trama XD
    Ma ora basta parlare, eccovi il nuovo capitolo
    PS:
    Chiedo a chiunque capirà l'ultima parte di non scriverlo nei commenti. Vorrei mantenerlo segreto fino al prossimo capitolo

    Capitolo 29: Il viaggio riprende - Torna all'indice dei capitoli
    (Ringrazio liberty89/fly89 per aver scritto una Flashfic sul precedente capitolo: https://kingdomhearts.forumcommunity.net/?t=36982107)
     
    Kaxihri rimase a guardare il punto in cui si trovava Dark, senza riuscire a credere a ciò che aveva visto.
    Dark era svanito nel nulla, disintegrandosi come polvere.
    Kaxihri si portò la mano al petto d’istinto, e fu allora che sentì che qualcosa non andava.
    Sentiva il battito di un cuore.
    Il suo cuore.
    “Dark…” disse, cominciando a piangere. “Perché lo hai fatto?”
    Lo sguardo di tutti era ancora fisso nel cielo, quando Sora cominciò a riprendere i sensi.
    “Sora!” disse Kairi. “Finalmente ti sei svegliato”
    “Kairi… Cos’è successo?” chiese, aprendo gli occhi.
    La prima cosa che notò oltre a Kairi fu lo sguardo di tutti.
    Uno sguardo triste.
    Poi vide Kaxihri che stava piangendo.
    “Cos’è successo?” richiese, per poi cercare con lo sguardo Dark. “Dov’è Dark?”
    Quando vide tutti abbassare lo sguardo, capì.
    “No…” disse. “Ditemi che non è così…”
    “Mi dispiace…” disse Riku. “Dark non c’è più…”
    “Dannazione!” urlò Naruto, sbattendo un pugno su un muro. “Perché lo ha fatto?”
    “Forse…” rispose Kaxihri. “Perché era l’unico modo per sconfiggere Vanitas senza eliminarlo…”
    “Kaxihri…” disse Kairi.
    “No.” Rispose lei. “Chiamatemi pure Hikari. Dark mi ha restituito il cuore… Non sono più un Nessuno…”
    “Dark ti ha… Com’è possibile?” chiese Squall.
    “Molto probabilmente, quando anni fa sono morta davanti a lui, il mio cuore deve essere rimasto in qualche modo chiuso dentro al suo corpo… E ora che ha usato tutte le sue forze, deve averlo liberato senza nemmeno accorgersene…”
    “Maledizione… Non immaginavo potesse finire così…” disse il Re, chiudendo le mani a pugno.
    Sora si guardò le mani, tremando.
    “Sono stato io, vero?” chiese infine. “Sono stato io a provocare la sua morte, vero?”
    “No” rispose Hikari. “Non è colpa tua, Sora. È tutta colpa di Rexenet…” continuò, chiudendo anche lei le mani a pugno. “Sarà lui a pagarla per questo…”
    “Ben detto!” disse Kairi. “Non possiamo permetterli di farla franca”
    “Deve pagare per ciò che ha fatto” disse Riku.
    “Grazie…” disse Hikari, per poi avvicinarsi al Re.
    “Sua maestà, le devo chiedere un grosso favore”
    “Dimmi pure”
    “Dovrebbe lasciarci la Gummyship, e tornare al suo mondo. E assieme a lei, anche Paperino e Pippo.”
    “Cosa? E perché dovremmo farlo?” chiese Paperino, per venire interrotto dal Re, che li mise una mano davanti.
    “Hikari… Capisco come tu ti senta… Mi piacerebbe dire che la vendetta non porta a nulla, ma so che sarebbe una frase inutile. Va bene, faremo come chiedi”
    “Ma Maestà!” disse Paperino, per venire nuovamente fermato, stavolta da Pippo.
    “Grazie” rispose Hikari, per poi aprire numero varchi oscuri, uno per ogni persona, esclusi i custodi.
    “Questi varchi vi riporteranno nei vostri mondi. Vi ringrazio per aver partecipato a questo torneo… E mi dispiace per com’è finito…”
    Tutti guardarono i custodi, senza però sapere che cosa dire, per cui attraversarono il varco in silenzio.
    “Allora andiamo anche noi” disse il Re. “Se avrete bisogno d’aiuto, non esitate a chiamarci” poi si rivolse a Sora, che ancora non riusciva a capacitarsi di ciò che aveva fatto.
    “Sora, cerca di riprenderti. Non è stata colpa tua” disse il Re, per poi attraversare il varco, seguito dal mago e dal cavaliere.
    A quel punto fu Fil a parlare.
    “Senti… Mi dispiace per come sono andate le cose… Non avrei mai pensato che questo torneo potesse finire in questo modo… Ma per quanto non lo voglia fare, devo comunque proclamarti vincitrice…”
    “No” rispose Hikari. “Il vincitore è Dark. Se non fosse stato per lui, nessuno di noi sarebbe qui” concluse, per poi allontanarsi verso la Gummyship, venendo seguita da Kairi e Riku, che aiutarono Sora ad arrivarci, dato che ancora non era in grado di muoversi.
     
     
    Fu Riku a mettersi alla guida della Gummyship, mentre Sora si ritirò nella sua stanza.
    Kairi e Hikari invece rimasero nella sala principale, in silenzio.
    Fu proprio Hikari a rompere il silenzio.
    “Non hai ancora detto niente, sul fatto che sono tua sorella”
    Kairi non rispose subito.
    “Ho perso la memoria anni fa. Non mi ricordavo nemmeno da dove venissi. I miei ricordi partono da quando mi ha trovata Sora sulla spiaggia…”
    “Deve essere stato nostro padre a spedirti su quell’isola. Tra le due, ha sempre avuto più attenzione per te. In fondo, tu sei una principessa della luce, e all’epoca non potevi evocare il Keyblade. Io invece, sono sempre stata una persona indipendente, e non ho perso l’occasione per andarmene di casa con una buona giustificazione…”
    “…Perché lo hai fatto?” chiese Kairi. “Potevi tornare. Potevi anche tentare di spiegarmi tutto!”
    Stavolta fu Hikari a non avere la risposta pronta.
    “Temevo mi avresti rifiutata come sorella. Devo dire che sono rimasta sorpresa di vederti in un gioco di quel mondo, ma quando poi ti ho rivista di persona, non ho avuto il coraggio di-”
    “Smettila di mentire!” disse Kairi. “Non avevi un cuore. Non potevi avere coraggio, è vero, ma nemmeno la codardia”
    “Hai ragione. Proprio perché non avevo un cuore, non mi sono mai presentata da te” rispose Hikari, allontanandosi.
     
    Sora era seduto sul letto, incapace di dormire o di rilassarsi.
    “Com’è potuto succedere?” si chiese. “Come ho potuto fare una cosa del genere…”
    Lentamente, nella sua memoria cominciavano a riaffiorare ciò che era successo in quei minuti.
    Vide se stesso trafiggere alle spalle Ed.
    Si vide mentre distruggeva il Monte Olimpo, acquisendo i cuori di tutti i presenti.
    A quei ricordi Sora diede un pugno al muro, tanto forte da far uscire del sangue dalla mano.
    “Maledetto Dark… Non ti sei mai fatto scrupoli finora… dovevi farteli proprio quando sapevi che c’era la tua vita in palio?”
    “Sai…” disse Hikari, entrando in quel momento nella stanza. “Dovresti abbassare il volume della voce, se non vuoi farti sentire”
    Sora non rispose.
    “Dark si è sacrificato per darti una seconda possibilità” continuò Hikari. “Gliel’ho sentito dire chiaramente: gli era stato proposto di eliminarti, ma lui ha rifiutato. Ha preferito lasciar vivere te. Ha detto testualmente “Sora ha troppi legami con altre persone. E in fondo, è più importante di me”. Non lo ha fatto perché tu cadessi in depressione. Ti abbiamo già detto che non è stata colpa tua, ma di Rexenet. E io ho intenzione di rispettare l’ultima volontà di Dark, con o senza il tuo aiuto, custode della luce” concluse, per poi lasciare Sora da solo.
     
    “Non sarai stata un po’ dura?” chiese Riku, vedendo Hikari avvicinarsi.
    “No. Ho solo detto quello che pensavo. E tu non dovresti origliare le conversazioni altrui grazie alle varie telecamere che sono installate, sai?”
    “Colto in fragrante… Comunque hai idee su come ritracciare Rexenet e Malefica?”
    “L’unica che mi viene in mente è quella di cercare mondi attaccati dagli Heartless. Rexenet ha ereditato la stessa presunzione dei suoi predecessori: di sicuro si aspettava che alcuni di noi sarebbero sopravissuti, e ci avrà di sicuro preparato qualche trappola. E noi ci limiteremmo a farle scattare”
    “E va bene… Allora partiamo subito alla ri-” ma Riku venne interrotto dagli strumenti di bordo, che cominciarono a suonare.
    “Sembra che dovremmo aspettare meno del previsto” disse Hikari, guardando il monitor del computer che indicava un mondo, che in quel momento stava venendo attaccato dagli Heartless.
    “Però… Cid ci ha dato proprio dentro con questa Gummyship…” commentò Riku, osservando anche lui il monitor.
    “Bene” continuò Hikari, aprendo un varco davanti a loro. “Allora non perdiamo tempo”
    “Aspettate, vengo anch’io!” disse Kairi, arrivando di corsa.
    “E Sora?” chiese Riku.
    “Ci sono anch’io”rispose il diretto interessato, arrivando in quell’istante.
    “D’accordo. Allora andiamo” disse Hikari, attraversando per prima il varco, per poi essere seguita dagli altri.
     
    Quando uscirono, la prima cosa che notarono fu di essere su una specie di isola, dato che attorno a loro c’era dell’acqua.
    “C’è qualcosa che non mi torna…” disse Riku, guardandosi attorno.
    Infatti, oltre l’acqua, si vedevano degli alberi, che erano decisamente più alti del normale.
    “Curioso…” rispose Hikari. “Non so come, ma uscendo dal varco, siamo diminuiti di dimensioni… Non credevo fosse possibile…”
    “Cioè, stai dicendo che siamo diventati più piccoli del normale?” chiese Kairi sorpresa.
    “Niente di strano. In passato, sono diventato anche più piccolo di ora” rispose il custode della luce, per poi girarsi, trovandosi di fronte ad un boccaporto gigante.
    “Un… boccaporto?” chiese sorpreso Sora?
    Subito dopo, dal un buco lì vicino che non avevano notato, uscirono fuori a tutta velocità quattro figure nere e bianche, che atterarono dietro di loro, costrigendoli a voltarsi.
    “Kowalski, opzioni!” disse un pinguino, che assieme agli altri quattro, era in posa da combattimento.
    “Dei… pinguini… parlanti?” disse stupita Kairi.
    “Umh…” disse uno di loro, tirando fuori dal nulla un quaderno e una penna. “Apparentemente sembrano umani decisamente piccoli… Potrebbero essere il risultato di una mutazione genetica apportata su pinguini!”
    “Emh… E perché non potrebbero essere dei semplici umani straordinariamente piccoli?” chiese un altro pinguino.
    “Suvvia Soldato, pensiamo solo a possibilità reali”
    “Hikari, temo che i computer si siano sbagliati. Io qui di Heartless non ne vedo, e ci sono solo questi quattro pinguini parlanti, che per di più parlano da pazzi” disse Riku.
    “Umh… Già, probabilmente, nemmeno i computer di Cid sono infallibili…”
    “Allora torniamo a bordo della Gummyship?” chiese Kairi.
    “Non credo proprio” disse il pinguino che aveva parlato per primo. “Rico, dinamite!”
    L’unico pinguino che ancora non aveva parlato, e che aveva una strana cicatrice sul becco, cominciò a ridere in maniere sadica, e come se niente fosse, sputò fuori un candelotto di dinamite accesso.
    “Ho paura di scoprire come ha fatto…” disse Riku.
    “Fuo-” fece per dire il pinguino, prima di ritrovarsi il Keyblade di Hikari puntato sul collo.
    “Skipper!” urlò Soldato.
    “Kowalski, suona l’allarme rosso immediatamente!” ordinò Skipper. “I danesi mi hanno trovato!”
    Kowalski ubbidì immediatamente, facendo apparire dal nulla un panello elettrico, con un pulsante rosso al centro, che premette.
    Immediatamente, tutto attorno risuono una sirena, e come se niente fosse, attorno a loro si alzarono dei panelli di metallo che chiusero al loro interno tutta l’aria circostante, creando una specie di gabbia gigante.
    “Ora provate a scappare, Danesi”
    “Danesi? Ma che stai dicendo?” chiese Kairi.
    “Credo che non vi sia chiara la situazione… Primo, dite al vostro amico di spegnere la dinamite, se ci tenete alla sua vita” disse Hikari, avvicinando ulteriormente il Keyblade alla gola di Skipper.
    “Rico… Obbedisci” disse lui, facendo così ingoiare il candelotto.
    “Ora… Si può sapere che vi prende?”
    “Queste informazioni sono Top Secret, non siamo autorizzati a rivelarvele” disse Skipper.
    “Già. Non possiamo di certo dire che in realtà li abbiamo visti uscire fuori da una specie di buco nero in mezzo al nulla proprio davanti al nostro boccaporto” disse Soldato.
    “Kowalski, pensaci tu”
    “Subito Skipper!” rispose lui, dando uno schiaffo sulla testa a Soldato.
    “Oh, insomma! Si può sapere con quale motivo osate interrompere il mio sonellino pomeridiano?” disse un altro animale, arrivando in quel momento. “Io sono il Re, e non ammetto interferenzeeeeeeeeeee” concluse, cadendo in un varco che si era aperto sotto di lui.
    “Tu ovviamente non c’entri niente, vero Hikari?” chiese Kairi alla sorella.
    “Direi che ci sono già troppi animali parlanti per i miei gusti… e poi l’ho solo spedito fuori da questa gabbia…”
    “Interessante… Pare che questo umano geneticamente modificato sia in grado di usare una specie di teletrasporto…” disse Kowalski.
    “Ma ora basta con gli scherzi. Rico, motosega boomerang!” ordinò Skipper.
    Rico sputò fuori una motosega che mise subito in funzione, per poi lanciare verso Hikari, che fu costretta a spostare il Keyblade per parare l’attacco.
    “Io comincerei a farmi venire dei dubbi su chi sia l’essere geneticamente modificato qui…” disse Riku.
    “Oh, ma allora è veeeeero quello che diceva quel tizio” disse un’altra voce, mentre attorno ai custodi e ai pinguini si aprivano decine di varchi oscuri, dai quali cominciarono ad uscire degli Heartless.
    “Kowalski, opzioni!”
    “Direi che si trattano anch’essi di esperimenti genetici. Oppure siamo in preda ad un allucinazione collettiva.”
    “Io avrei detto che sono esseri fatti di pura oscurità che sono venuti fin qua per prendere i nostri cuori”
    “Soldato, ti ho già detto di dire cose più sensate” rispose Skipper, senza accorgersi dell’Heartless che lo stava per attaccare alle spalle, che però venne prontamente eliminato da Riku, che aveva evocato il Keyblade, facendo così uscire come al solito il cuore dal nemico.
    “O forse no…” dovette ammettere Skipper. “Squadra, pronta al combattimento!” disse, per poi mettersi nuovamente in posa di combattimento assieme ai compagni.
    “Stavolta non vi serviranno le vostre tecniche, pinguiiiiini” disse la voce, mentre da un varco, uscì fuori un delfino, con un casco che copriva la parte destra della testa, e che si muoveva su una specie di monopatino.
    “Ci mancava pure il delfino…” disse Kairi, eliminando un altro Heartless.
    Sora era l’unico che non aveva ancora evocato il Keyblade, e sembrava continuare ad allontanarsi dal campo di battaglia.
    “Blowhole!” urlò Skipper. “Quindi questi mostri sono opera tua?”
    “No” rispose Hikari. “Molto probabilmente lui ha solo ricevuto il potere di controllarli. Ma gli Heartless esistono da un bel po’ di tempo”
    “Proprio come mi aveva detto quell’umaaaaaano… Però secondo lui ci sarebbe dovuto esseeeeeeere un ragazzo con delle ali…”
    “Rexenet!” urlò Hikari. “È stato un umano con questo nome a darti questo potere, vero?”
    “Non mi ha detto il nome… Mi ha giusto detto che grazie a queeeeeesto potere avrei potuto conquistare il mondo, e tanto mi basta. Ora, Heartless, attaaaaaaccate i pinguini!” ordinò il delfino, facendo lanciare tutti gli Heartless contro i quattro animali.
    “Soldato, caramelle!” disse Skipper, per poi prendere un sacchetto di caramelle da Soldato e facendole mangiare tutte assieme a Rico.
    Poi prese quest’ultimo come se stesse impugnando un bazuka, e abbassata l’ala, cominciò a sparare contro gli Heartless le caramelle, che però risultarono completamente inutili, senza nemmeno riuscire a rallentare l’avanzata nemica.
    “Kaboom?” chiese Rico, mentre Skipper lo rimetteva per terra.
    “Si Rico, kaboom” rispose lui, mentre Rico sputava fuori una bomba accesa che lanciò contro gli Heartless, vedendoli così saltare in aria.
    “Ottimo lavoro, Rico” disse il capo, per poi ritrovarsi circondato assieme ai tre compagni dagli Heartless.
    “Va bene…” continuò “Temevo non arrivasse mai questo giorno… Kowalski, disattiva il congegno che tiene sotto controllo il limite di pietà e pudore di Rico!”
    “Skipper, ne sei sicuro?”
    “È un ordine”
    “Ok…” rispose, prendendo un altro telecomando e premendo il bottone sopra.
    Subito dopo, Rico sputò fuori un lanciafiamme e la motosega, mentre i suoi occhi divennero gli stessi di un maniaco omicida, per poi accanirsi sugli Heartless.
    “Ugh… Questo spettacolo è rivoltante…” disse Soldato girandosi.
    “Concordo, ma dobbiamo essere forti…” rispose Skipper, per poi colpire un Heartless con una mossa di karate.
     
    Poco lontano, Sora era ormai al muro, ma non aveva ancora evocato il Keyblade.
    “Sora!” urlò Hikari, eliminando un altro Heartless “Cosa aspetti ad evocare il Keyblade?”
    “I-Io… Non posso… Non posso farlo…” rispose Sora.
    A quel punto Hikari cominciò ad eliminare gli Heartless che circondavano Sora, fino ad arrivare di fronte a lui.
    E gli diede un pugno in faccia, facendolo cadere di lato.
    “SORA!” urlò Kairi, venendo però fermata da Riku, che scosse la testa.
    Sora si rialzò, ma ricevette subito un altro pugno.
    “Però… Ci sa fare quella ragazza…” disse Skipper.
    “Già. Ottimo destro” confermò Soldato.
    “Sei un idiota, Sora!” disse semplicemente Hikari. “Cosa credi di ottenere non usando il Keyblade?”
    “M-Ma io…” disse Sora a fatica, ancora sorpreso per quel gesto.
    Ma non fece in tempo a finire la frase che venne tirato su per il coletto della maglietta.
    “Per cosa credi si sia sacrificato Dark? Per farti eliminare dagli Heartless?”
    “Tanto Dark tornerà… Proprio come avete fatto tu e Rexenet…”
    “Invece no…” rispose Hikari, abbassando lo sguardo. “Per diventare un Nessuno, bisogna perdere il proprio cuore, diventando un Heartless. Dark si è disintegrato, cuore compreso! Non potrà più tornare!”
     
    “Beh, non ho caaaaapito bene cosa stia succedendo… Ma questo è il momento perfetto! Heartleeeeees, attaccate!” ordinò Blowhole.
    Hikari però non sembrava voler venire interrotta e distrusse tutti gli Heartless con una raffica di sfere di fuoco.
    “Dark era convinto che tu l’avresti potuto sostituire! Ti ha lasciato tutti i poteri di Vanitas, in modo che tu potessi usarli. Non per farti distruggere dai sensi di colpa!”
    “Ah, quindi è proprio vero…” disse la voce di Rexenet, che apparve dietro di loro. “Dunque Dark si è realmente sacrificato per questa sottospecie di custode… Che idiota…”
    “REXENET!” urlò Hikari, che lasciato cadere a terra Sora, si lanciò contro di lui, venendo facilmente schivata.
    “E vedo che tu hai riottenuto il cuore… Che spreco… Potevi continuare a rimanere una Nessuno, in modo da non avere rimorsi nell’attaccare qualcuno…”
    Quelle parole colpirono in pieno la mente di Sora
    “Sta zitto! Proprio tu parli?” disse Sora, alzandosi in piedi, per poi pulirsi con la mano un rivolo di sangue che stava scendendo dalla bocca in seguito ai pugni di Hikari.
    “Ti ringrazio, Hikari…” continuò. “Mi hai aperto gli occhi… E ho capito un'altra cosa…”
    “Cioè?”
    “È vero che Dark ha chiesto a te ti eliminarlo… Ma ciò non significa che io non possa darti una mano…” concluse, evocando il Keyblade.
    Keyblade che però non era la Catena Regale, ma bensì lo stesso che usava Vanitas.
    “Cosa?” disse Rexenet, per poi riuscire ad evitare a malapena un fendente di Sora.
    “Hikari ha ragione… Se Dark mi ha lasciato questi poteri, è stato per poter sconfiggere gente come te!” continuò il custode, tentando di attaccare nuovamente Rexenet, che si spostò velocemente vicino a Blowhole.
    “Beh, mio caro dottore, sembra che quei pinguini siano riusciti a resisterle ancora…”
    “Maleeeeedizione! Dammi altri Heartless, e vedrai che li eliminerò di sicuuuuuro!”
    “Farò si meglio… Ti darò il potere di eliminarli personalmente!” disse Rexenet, per poi scagliare nel petto di Blowhole una sfera d’oscurità.
    “Cos’hai fatto?” chiese Skipper
    “Oh, niente di particolare…” rispose il custode delle tenebre, cominciando a sparire in un varco. “Semplicemente, temo che voi non siate più alla sua… altezza”
    Non appena sparì, tutti rivolsero lo sguardo verso il pinguino, che stava venendo avvolto dall’oscurità.
    “Siiiiiiii, sento il potere dentro di meeeeee” disse, cominciando a crescere di dimensioni.
    “Per tutti i tritoni fritti…” disse Skipper, spalancando il becco, osservando il suo avversario diventare sempre più grande.
    “Kowalski, opzioni!”
    “Beh, potremo darcela a gambe in preda al panico, usando Rico per sfondare la gabbia.”
    “Oppure?”
    “Oppure potremmo tentare di attaccarlo con ogni nostro mezzo, con il 99% di possibilità che sarà l’ultima cosa che faremo.”
    “Umh… La prima opzione mi sembra la più adatta… Ma vada per la seconda. Rico!”
    Al solo nome, Rico cominciò a sputare fuori diversi tipi di esplosivi e armi, che lanciò subito contro il delfino, senza però sorbire effetto.
    “Non so se essere più sorpresa per il delfino gigante o per quel pinguino/armeria ambulante…” disse Kairi, impugnando il Keyblade.
    “Per voooooi è finita!” disse Blowhole, cercando di schiacciare gli avversari con le pinne.
    “Kowalski, il sistema d’emergenza in caso di mostro gigante è operativo?”
    “Si, ma non è testato”
    “Poco importa, questo è il momento adatto per testarlo!”
    Immediatamente, dalla gabbia attorno a loro, spuntarono fuori una serie di raggi laser tutti diretti verso l’avversario.
    Purtroppo per loro, essi ribalzarono su di esso e tornarono indietro, distruggendo buona parte della gabbia.
    “Skipper, sembra invulnerabile ai laser” disse Soldato.
    “Ho visto Soldato, ho visto… Come ho visto che Rico è rimasto senza armi” aggiunse, vedendo l’amico che tentava di sputare qualcos’altro senza però riuscirci.
    “Cosa facciamo, Skipper?”
    “L’unica cosa che ci è possibile… Pinguini, è stato un onore lavorare con voi.” Disse Skipper, per poi lanciarsi all’attacco verso il delfino, seguito dai tre compagni, tentando di colpirlo con le pinne.
    Blowhole però rispose all’attacco semplicemente muovendosi, buttandoli all’aria, per poi farli precipitare per terra rovinosamente.
    “Ugh… È dannatamente forte…” disse Skipper, cercando di rialzarsi, senza però riuscirci.
    “Bene, pinguiiiiiini. Finalmente è arrivato il momento della resa dei contiiiii! Vi schiaccerò come mosceeeeerini!”
    “Non credo proprio!” disse Sora, saltandogli in faccia e colpendolo sulla maschera meccanica.
    “ARGH!!!” urlò lui.
    “Sembra che il suo punto debole sia proprio quella specie di casco” disse il custode, atterrando affianco agli altri.
    “Ma certo!” disse Skipper. “La vecchia ferita che gli ho provocato anni fa. Kowalski, perché non ci hai pensato?”
    “Scusami Skipper, stavo calcolando le possibilità di sconfitta certa”
    “Beh, non importa. Adesso che sappiamo il suo punto debole…” disse Hikari, alzandosi in volo. “Possiamo sconfiggerlo!”
    “S-Skipper, quell’umano sta volando…” disse Soldato.
    “Lo vedo Soldato… Kowalski, prepara il modulo per le missioni da classificare oltre il top secret”
    “Sarà meglio finire il prima possibile questo combattimento… o rischio di uscire fuori di testa” disse Riku, volando anche lui verso l’obbiettivo, seguito da Sora e Kairi.
    “Che cosa creeeeedete di fare, umani?” chiese il delfino, girandosi verso di loro.
    “Sconfiggerti!” disse Hikari, preparando una sfera di fuoco in mano.
    “Come desideri venire cucinato, pesce?” chiese Sora, preparandone una anche lui.
    “PESCE!!!” urlò Rico, sputando fuori una forchetta, un coltello e una pentola.
    “Sono un mammifero, non un pesce!” lo corresse il delfino.
    “Si, si… È uguale, sempre nell’acqua vivete.” Si affrettò a dire il custode, mentre Kairi e Riku preparavano anch’essi due sfere di fuoco.
    “ORA!” urlò Hikari, lanciando la sfera in contemporanea agli altri custodi, colpendo Blowhole in pieno volto.
    Subito dopo il suo urlo di dolore, il delfino cominciò a tornare alle sue dimensioni normali, cadendo in acqua.
    “Lo hanno sconfitto…” disse sorpreso Kowalski. “Ciò non era nelle opzioni”
    Pochi secondi dopo, dall’acqua uscì una bolla d’aria al cui interno si trovava il delfino, nuovamente sul suo monopattino e delle dimensioni normali.
    “Avete vinto anche stavolta, pinguiiiiiini. Ma sentirete ancora parlare del Dottor Blowhole!” disse, volando in aria sparendo alla vista di tutti.
    I custodi atterrarono di fianco ai pinguini, per poi guarirli subito con la magia.
    “Che razza di congegno avete usato?” chiese Kowalski, sorpreso dalla velocità di guarigione.
    “Semplice magia” rispose Kairi.
    “Stupidaggini! La magia non esiste!” disse Skipper.
    “Ma Skipper, si sono messi a volare, hanno creato dal nulla delle sfere di fuoco reali e poi ci hanno guarito” disse Soldato.
    “È vero anche questo… Per il momento ci limiteremmo a considerare che tutto ciò non sia mai successo. Voi non avete visto niente, chiaro?” rispose il capo.
    “Va beh, meglio lasciarli perdere” disse Riku. “Cerchiamo la serratura di questo mondo, così ce ne possiamo andare in fretta”
    “Serratura? Ma non avete una casa con delle porte voi?” chiese Kowalki.
    “Casa nostra di recente è solo la Gummyship” rispose Sora.
    “Gummyship?”
    “Inutile spiegare. Ci metteremo troppo tempo” disse Hikari, avviandosi.
    Ma alle sue spalle cominciò a brillare una luce.
    I custodi si girarono verso la fonte, vedendo che proveniva dalla bocca di Rico.
    “No, ditemi che non è quel che penso…” disse Riku, mentre osservava uscire dal becco di Rico un raggio di luce che colpì il cielo, creando una serratura.
    “Beh, di sicuro se la cercavamo non l’avremmo trovata” rispose Sora, evocando il Keyblade e puntandolo sulla serratura, chiudendola.
    “Ok… Un pinguino che oltre ad avere un intero arsenale di armi nel proprio stomaco era in possesso della serratura di questo mondo… Poi Marco si lamentava che doveva andare dallo psicologo. E noi dove dovremmo andare?” chiese Kairi, suscitando le risate dei custodi.
    “Kowalski, opzioni per ciò che è appena successo”
    “Mi dispiace Skipper, ciò non è assolutamente classificabile. Tutto ciò che riguarda Rico non è calcolabile sotto il punto di vista scientifico”
    “Beh, ora si che possiamo andare” disse contento Riku, aspettando che Hikari aprisse il varco.
    “Aspettate!” disse Soldato. “Grazie per l’aiuto! Senza di voi non saremmo riusciti a sconfiggere Blowhole”
    “Soldato, che cosa dici?” chiese Skipper. “Ci saremo riusciti lo stesso, in un modo o nell’altro. Siamo pur sempre pinguini!”
    “Hai ragione. Scusami Skipper”
    I custodi decisero di non girarsi nuovamente verso di loro, e attraversarono subito il varco che Hikari aveva aperto.
     
     
     
     
    “Uff… E anche per oggi abbiamo finito” disse un uomo, con addosso un camice bianco, mentre usciva da una casa, per poi accendersi una sigaretta.
    Improvvisamente alle sue spalle senti il tonfo di qualcosa che cadeva a terra.
    “Uh, che succede?” si chiese, girandosi.

    Edited by darkroxas92 - 28/10/2010, 18:06
     
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  11. ‚DrEaMeR
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    AAHHAHAH mondo di Madagascar....fantastico!
    Bellissimo il capitolo, pinguini IC al 100%

     
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  12. francix94
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    bel capitolo mondo strano ma bel capitolo
    ps: metterai one piece come mondo?
    SPOILER (click to view)
    credo di aver capito
     
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    chissà... al momento, sto ancora pensando ad un suo possibile inserimento, ma fate conto che mi sto leggendo tutti i capitoli assieme XD, dato che ho deciso di appronfondire l'argomento solo di recente
     
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    grande, ho potuto leggere il capitolo solo oggi per via di problemi tecnici, grande il mondo di madagascar
     
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    Troppo LOL X°°D I pinguini sono i migliori, li hai fatti benissimo!!!
    La serratura nella pancia di Rico poi è la ciliegina sulla torta XD Bravissimo!! Ancora non ho idee sull'ultima parte, ma se mi verrà in mente qualcosa sarai il primo a saperlo u.u
     
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