Equilibrio

la mia nuova fan fiction

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    暗いロクサス92

    Group
    Member
    Posts
    8,970
    Location
    Crepuscopoli

    Status
    Anonymous
    quello, ahime, è il mio tallone d'Achile.
    purtroppo con le descrizioni ho sempre fatto pena.
    ma cmq nn temere. + avanti avrai le risposte (che immagino) cerchi sul protagonista.

    e per quanto riquarda i misteri, se adesso vi sembra piena, aspettate di leggere i prossimi capitoli

    e a questo proposito, mi duole dirvi che il 4 è ancora in corso
    ma cercherò di farvelo avere al + presto

    e ovviamente grazie per i commenti

    SPOILER (click to view)
    so che la scelta di usare come mondo la saga di "Animorph" può sembrare strana, ma questo capitolo c'è l'avevo in mente da quando mi sn ricordato di quei libri XD, perciò mi è sembrato stupido non inserirlo. spero vi sia piaciuto
     
    Top
    .
  2. Hybrid Roxas 13
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Come al solito, l'ho postato nel mio forum, era tropppo bello. Ovviamente l'ho fatto a tuo nome
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    暗いロクサス92

    Group
    Member
    Posts
    8,970
    Location
    Crepuscopoli

    Status
    Anonymous
    ok, ti ringrazio. magari mandami per mp il link, così il prossimo capitolo lo posto direttamente io, ok?
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

    Group
    Member
    Posts
    8,279
    Location
    Il mio paesello marcondirondirondello

    Status
    Anonymous
    Molto interessante il finale che salva la pecca delle descrizioni un pò povere... Un altro difetto, facilmente risolvibile, sono le ripetizioni dei nomi propri. Se lo rileggi noterai che durante un dialogo li usi ogni volta che parla il personaggio.

    In ogni caso, il capitolo mi è piaciuto molto e anche la storia a cui ti sei ispirato per il mondo è molto curiosa. Sarebbe bello leggere quel libro...
    Bravo dark ^^
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    暗いロクサス92

    Group
    Member
    Posts
    8,970
    Location
    Crepuscopoli

    Status
    Anonymous
    a dir la verità sn + di 50 libri XD. e purtroppo ormai sn andati perduti, essendo finiti fuori produzione.
    cmq per i nomi cercherò di trovare una soluzione anche a quel problema.

    cmq mi fa piacere sapere che la scelta di quei libri come nuovo mondo di kh sia risultata gradita
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    暗いロクサス92

    Group
    Member
    Posts
    8,970
    Location
    Crepuscopoli

    Status
    Anonymous
    ed ecco qui il 4 capitolo.
    mi scuso subito se la seconda parte potrebbe risultare noiosa, ma nn sn riuscito a fare di meglio.
    in compenso credo che il prossimo capitolo, che sarà uno dei più importanti della fan fiction, vi soddisferà di più.
    Attenzione: in questo capitolo sn presenti diversi spoiler sul prossimo capitolo. Mi piacerebbe sapere le vostre impressioni e ipotesi.

    detto questo, vi lascio alla lettura

    Capitolo 04: La carta - Torna all'indice dei capitoli
    Dark non parlò nei giorni seguenti.
    Rimase in disparte tutto il tempo, a pensare.
    Come aveva fatto quel ragazzo a scoprire quella storia?
    E dire che nessuno doveva esserne a conoscenza.
    Sulla Terra era stato classificato come un normale caso di vandalismo, anche se in realtà non lo era.
    Dark mise di nuovo la mano in tasca, per tirare fuori l’oggetto. Non sapeva spiegarsi il perché guardarlo lo tranquillizzava, nonostante le circostanze in cui lo aveva ottenuto non erano proprie tranquille e pacifiche.
    Ed era un momento che non avrebbe mai dimenticato.
     
    Sangue. Un fiume di sangue che attraversa delle piccole mani.

    “No, non può essere. Non puoi andartene!” disse una voce.

     
    Dark si sveglio di colpo.
    Si trovava nella stanza che doveva condividere a forza con Sora e Riku, per cui si accertò immediatamente di non averli svegliati, dopodiché, senza far rumore, uscì per andare nella sala dei comandi, che in quel momento era deserta.
    ‘Fortuna che c’è il pilota automatico’ pensò Dark
    Andò a prendersi una bottiglia d’acqua dal frigorifero (quando lo aveva visto la prima volta fece un po’ di fatica a crederci: era convinto che la Gummyship ne fosse sprovvista. Ma se per questo credeva fosse anche più piccola, cosa che invece non era).
    “Ehi, tutto bene?” chiese Sora, arrivando anche lui in quel momento, e cogliendo Dark di sorpresa.
    “Si, tutto bene” disse Dark, cercando di rimanere il più tranquillo possibile.
    “Scusa se prima ho fatto finta di dormire, ma non volevo metterti a disagio. Ma mi sembri abbastanza sconvolto” continuò Sora.
    Dark lo guardò.
    “Cioè, ti sei svegliato così, di soprasalto. Immagino che hai fatto un incubo”
    Nella mente di Dark passarono di nuovo quelle immagini.
    Perché quel ragazzo aveva riportato a galla quella ferita?
    Perché?
    “Solo un semplice incubo. Niente di più” rispose Dark.
    “Aveva a che fare con quello che ha detto quel ragazzo, vero?” chiese Sora.
    Dark lo guardò sorpreso. “Allora sei più sveglio di quello che sembri. E non intendo dire perché ti sei alzato da poco”
    “Lo prenderò come un complimento” rispose Sora, sorridendo.
    Poi si fece di nuovo serio. “Senti, non vorrei infastidirti, ma cosa intendevi dire con ‘Io ho rinunciato a qualsiasi sentimento’?”
    Dark si sedette su una poltrona.
    “Quello che ho detto. Ho rinunciato ad avere sentimenti molto tempo fa. Fin da piccolo ho sempre capito che le emozioni, per quanto possano essere belle all’inizio, alla fine terminano tutte con il dolore”
    “Come fai a dirlo?”
    “In qualunque contesto analizziamo le nostre emozioni, tutte portano alla stessa conclusione. Odio, amore, solitudine, rabbia, felicità… alcune all’inizio ti possono anche rendere felice, ma come ho già detto, alla fine c’è solo dolore”
    “Ne sei davvero convinto?”
    “Si” rispose immediatamente Dark. “Ne sono sicuro al 100%. L’ho verificato sulla mia stessa pelle, più volte. Per questo ho deciso di rinunciare ai sentimenti. E credimi, se non fosse che per diventare nessuno dovrei rinunciare alla mia vita, lo farei. Ma buttare via la vita come se niente fosse, solo per esaudire un desiderio… no, non potrei accettarlo”
    “Però non sei riuscito ad eliminare tutti i sentimenti, vero?”
    “Credi forse che basti dire ‘Non voglio più avere sentimenti’ per perderli? Se fosse così sarei a posto. Ma è un lungo processo, e non è per niente indolore, credimi”
    “Io non riesco a capirti: i Nessuno desideravano ardentemente un cuore proprio per avere emozioni, tu invece desideri il contrario”
    “I Nessuno erano convinti che con un cuore avrebbero ottenuto qualcosa in più. Ma essendo privi di emozioni, non potevano capire cosa volesse realmente significare avere un cuore. Loro avevano solo il ricordo di com’era averlo”
    “Umh… ora che ci penso… Dark non è il tuo vero nome, vero?”chiese Sora, cambiando argomento.
    Dark abbassò lo sguardo.
    “Il ragazzo che risponde al mio vero nome è morto anni fa, e se proprio lo vuoi sapere, fu quando ottenni i Keyblade”
    “Sembra quasi che tu odi te stesso com’eri prima di diventare come sei adesso”
    “Infatti è così. Prima ero un debole, una persona legata dai sentimenti. Solo dopo ho compreso che per portare a termine la mia missione di custode dovevo privarmi di tutto ciò che potesse farmi influenzare sulle decisioni”
    “Ora spero di non riaprire vecchie ferite, ma chi non sei riuscito a difendere?”
    Dark non rispose.
    Si limitò ad alzarsi e ad andarsene.
    “Ehi, Dark…” disse Sora, capendo che aveva chiesto troppo.
     
    Due bambini combattevano tra di loro. Non sembrava avessero intenzioni ostili, ma di certo non si stavano trattenendo nei colpi.
    Ad un tratto una sfera di fuoco e una di ghiaccio si scontrarono, creando una fitta nebbia attorno ai due combattenti.
     
    Dark si svegliò nuovamente di colpo.
    Erano passati un paio di giorni dall’ultima volta che gli era successo.
    Quei ricordi continuavano a tormentarlo.
    Sebbene fosse ancora intontito per il brusco risveglio, si accorse che la porta della stanza si stava chiudendo.
    ‘Avrei preferito dei compagni di viaggio meno impiccioni…’ pensò.
    Si mise velocemente il suo impermeabile e uscì, raggiungendo gli altri.
    “Buongiorno Dark, dormito bene?” gli chiese Kairi.
    “Ho passato notti migliori, ma credo sia perché non sono abituato a dormire nello spazio” rispose lui secco.
    “Comunque il tuo tempismo è perfetto. Abbiamo appena avvistato un nuovo mondo, dove sembra ci siano un po’ di Heartless” disse Riku.
    “Bene. Effettivamente speravo di potermi sgranchire un po’”
    “Eh, lo so. Ma purtroppo la Gummyship non può sopportare allenamenti a bordo.” Rispose il Re.
    “Speriamo che tu possa darci ancora una mano nel muoverci in questo mondo” disse Sora “Non oso nemmeno immaginare che fine avremmo potuto fare in quello precedente, se tu non ci avessi aiutato”
    “Non potete contare sempre su di me. Potrebbe tranquillamente capitare un mondo di cui ignoro ogni cosa”
    “Fiducia in se stessi al massimo, eh?”
    “Solo i presuntuosi si affidano al 100% a se stessi. Non bisogna mai sottovalutare chi ti sta di fronte, amico o nemico che sia”
    Questo ragionamento, sebbene avesse la sua logica, spiazzò Sora, che non seppe cosa rispondere.
    “Comunque è possibile visualizzare sui monitor questo nuovo mondo?” chiese Dark a Paperino.
    “Certo! Ecco qui!” rispose lui, facendo apparire sul monitor ancora una volta un mondo uguale a quello di Dark.
    “Ma possibile che i mondi di forme strane siano capitati solo a noi?” sbuffò Sora, facendo scoppiare quasi tutti a ridere.
    Dark li guardò analizzandoli.
    Risate… Da quanto tempo era che non rideva più?
    Molto. Forse troppo.
    Si riprese da quei pensieri. Non doveva nemmeno pensare di tornare indietro.
    Ormai aveva intrapreso quella strada, e l’avrebbe seguita fino alla fine.
    “Yu, uuuu! Gummyship chiama Dark. Rispondi” lo chiamò Kairi.
    Pochi secondi dopo Kairi si ritrovò con una borsa del ghiaccio sulla testa, mentre Dark faceva scomparire il Keyblade.
    “Prova ancora a saltare fuori dal nulla con una battuta come quella, e la prossima volta userò tutti e due i Keyblade, chiaro?” chiese, ricevendo dalla rossa un assenso.
    “Ricordami di non farlo infuriare in nessun modo” bisbigliò Sora a Riku.
    “OH NO!” urlò Paperino.
    “Che succede?”
    “Gli Heartless hanno già cominciato ad attaccare”
    “Allora non dobbiamo perdere tempo. Paperino, riesci a velocizzare la discesa della Gummyship?” chiese Dark al pilota, che fece un sorriso che preoccupò gli altri.
    “Se è questo che vuoi… allora tenetevi forte”
    “Oh, no…” disse Pippo, sedendosi su un sedile e mettendosi la cintura di sicurezza, seguito a ruota da Sora e dal Re.
    “Emh… che succede?” chiese Kairi.
    “Se ci tieni a non avere un altro bernoccolo, ti consiglio vivamente di sederti anche tu e ti metterti la cintura! E lo stesso vale anche per voi due!” le rispose Sora.
    Riku decise di seguire il consiglio dell’amico.
    Se Sora era preoccupato, allora c’era veramente di che spaventarsi.
    Dark invece si limitò ad alzarsi in volo di pochi centimetri.
    Non passò nemmeno un minuto che la Gummyship cominciò a scendere ad una velocità che si avvicinò di molto a quella del suono.
    Tutti coloro che si erano seduti sentirono la pressione della discesa che li schiacciava sui sedili e anche Dark la subì in minima parte, più che altro perché dovette cominciare a evitare tutti gli oggetti vaganti che continuavano a volare verso di lui.
    Per fortuna di tutti i presenti, tutto ciò durò pochi minuti.
    La Gummyship frenò bruscamente sopra la zona infestata dagli Heartless.
    ‘Terrò a mente di non chiedere più a Paperino di aumentare la velocità’ disse tra se Dark, per poi aprire il portellone e saltare giù, seguito anche dagli altri custodi umani, mentre il Re, Paperino e Pippo rimasero a bordo, pronti ad intervenire se le cose si fossero complicate.
     
    Dark atterrò proprio in mezzo all’esercito di Heartless, seguito a ruota anche dagli altri.
    “Bene” disse Sora “Vediamo di fare presto”
    Ma prima che anche uno solo di loro potesse evocare i Keyblade, successe una cosa strana.
    Gli Heartless, invece di attaccarli, cominciarono a confluire in un unico punto.
    “Ma cosa…?”
    Sotto gli occhi increduli dei custodi, gli Heartless si stavano fondendo tra di loro.
    Anche Dark si sorprese.
    Non credeva che gli Heartless potessero fare una cosa del genere.
    “Ma quello è…”
    Sora fu quello che rimase più sconvolto.
    Davanti a loro si stava alzando in tutta la sua altezza un Darkside, il primo Heartless di grosse dimensioni che Sora aveva affrontato.
    “All’attaccò!” urlò.
    “Pirosfera!” disse una voce, e sopra di loro volò una sfera di fuoco, che colpì in pieno il Darkside, senza però arrecarli danno.
    “Voi, allontanatevi da qui!” disse un ragazzo, che stava correndo verso di loro, con dietro un essere tutto rosso e con delle orecchie tipo ali da pipistrello.
    “Un dinosauro?!” disse Kairi sorpresa. “Va bene tutto, ma non mi risulta che i dinosauri seguano gli esseri umani”
    “Ehi, bada a come parli!” disse il dinosauro, passando accanto a loro e facendo venire un colpo a tutti tranne che a Dark.
    “Io sono un Digi-Sauro, non un dinosauro qualunque. Pirosfera!” urlò, lanciando dalla bocca una sfera di fuoco, che purtroppo ottenne lo stesso risultato di quella precedente.
     
    Nel frattempo Kairi cercò di riprendersi.
    “Ricapitoliamo” disse “Davanti a noi c’è un Darkside nato dalla fusione di centinaia di Heartless, poi c’è un ragazzo più piccolo di noi con dietro una specie di dinosauro rosso che cammina su due zampe, parla e lancia sfere di fuoco?”
    “Sai” le rispose Dark. “In questo mondo è relativamente normale”
    “Ehi, voi!” disse il ragazzo. “Vi ho detto di allontanarvi. Può essere pericoloso per voi!”
    “Guarda che siete voi in pericolo!” gli rispose Riku.
    “Stavolta mi ritrovo a dare ragione a Takato” disse una voce femminine.
    I custodi si girarono verso la fonte, per trovarsi una ragazza che indossava dei jeans e una maglietta a maniche corte con un cuore spaccato a metà come disegno.
    E dietro di lei c’era una specie di volpe che stava su due zampe, di colore giallo.
    “Già. Per voi può diventare veramente un problema rimanere qui” disse una seconda voce, stavolta appartenente ad un altro ragazzo dai capelli blu, che aveva sulle spalle una specie di cane con delle orecchie esageratamente lunghe.
    Dark non poté trattenere un piccolo sorrisetto.
    Tra tutti i mondi in cui potevano capitare, erano finiti in uno di quegli che conosceva meglio.
    “I famosi Digimon Tamers” disse infine.
    “Ah, vedo che ci conosci già. Questo faciliterà le cose” disse la ragazza, cominciando a camminare verso il primo ragazzo che era arrivato.
    “Non intromettetevi” disse ai custodi, mentre gli passava accanto.
    “Ma chi si crede di essere quella?” chiese Kairi
    “Momentai” disse l’essere sopra le spalle del secondo ragazzo.
    “Rika è fatta così. Ma stavolta seguite il suo consiglio” continuò la creatura, prima che l’essere umano che lo trasportava raggiungesse i suoi amici.
    “Certo che qui sono un po’ suonati” disse Sora.
    “Suonati? Mai termine fu più sbagliato” gli rispose Dark. “Quei ragazzi hanno già salvato questo mondo”
     
    “Questo è un osso duro” disse Takato, vedendo i due amici raggiungerlo.
    “Ma che Digimon è? L’analizzatore non riesce a riconoscerlo”
    “Non ne ho idea. Ma direi che siamo tutti d’accordo che c’è una sola cosa da fare. Siete pronti?” chiese il ragazzo dai capelli blu.
    Tutti, compresi i Digimon, annuirono.
    I tre ragazzi tirarono fuori uno strano aggeggio, che poi puntarono verso l’alto.
    “BIO-DIGIEVOLUZIONE!” urlarono in contemporanea, per poi venire circondati da una fortissima luce.
     
    Sora, Riku e Kairi guardarono sorpresi la luce che diventava sempre più forte e più grande.
    “Cosa sta succedendo?” chiese Sora.
    Dark non rispose.
    Si limitò a guardare la scena.
    Quando finalmente la luce sparì, al posto dei tre ragazzi e dei mostri che gli accompagnavano, erano apparsi altri tre mostri, di aspetto ben diverso.
    Due di essi avevano una forma umanoide, sebbene uno fosse ricoperto da un armatura bianca, rossa e oro, impugnando in una mano una lancia e nell’altra uno scudo, mentre l’altro sembrava una donna anch’essa ricoperta di una specie d’armatura, anche se non completamente come l’altro, ma era di colore giallo e l’elmo era a forma di muso di volpe, e nella mano teneva uno strano bastone d’oro.
    Il terzo mostro invece era quello più vistoso. Come altezza raggiungeva il Darkside, solo che era di colore verde e dall’aspetto sembrava un enorme cane robotico capace di stare su due zampe.
    “E quelli COSA sono?” chiese un esterrefatta Kairi.
    “Quegli sono gli stessi ragazzi con i loro ‘mostri’ che abbiamo incontrato prima” rispose tranquillo Dark, al che tutti si girarono verso di lui.
    “COSA?!”
     
    Il più grande dei tre mostri cominciò subito l’offensiva.
    I custodi dovettero rettificare le loro impressioni.
    Non sembrava un enorme cane robotico.
    ERA un enorme cane robotico!
    Infatti da ogni parte del suo corpo partirono decine di missili, tutte diretti verso l’Heartless, che non riuscì ad evitarli, e intorno a lui il fumo dell’esplosione lo nascose alla vista.
    “Colpito e affondato!” disse l’enorme robot.
    Ma proprio nel momento in cui abbassò la guardia, un pugno nero proveniente dal fumo lo colpì in pieno, facendolo andare verso i custodi, che riuscirono a scappare pochi secondi prima di finire schiacciati come formiche.
    “MegaGargomon!” urlarono i due mostri rimasti, per poi rivolgere l’attenzione al Darkside, che ne era uscito indenne.
    “Ma che razza di Digimon è quello?” chiese il cavaliere, prima di vedere qualcosa sfrecciare veloce accanto a lui, diretto verso l’Heartless.
     
    “Dark, cosa dici di fare?” chiese Sora, senza però girarsi verso il compagno di viaggio.
    Nessuno rispose.
    “Ehi Dark, ci sei?” chiese di nuovo, girandosi.
    “Ah… no, non ci sei…”
    “Da quella parte Sora!” disse Riku, indicando Dark che volava veloce verso il Darkside, con i due Keyblade in mano.
     
    Dark sparì proprio a pochi centimetri dall’avversario, per poi riapparire alle sue spalle, e facendo subito sparire i Keyblade.
    “Ehi, tu! Ti avevamo detto di allontanarti!” lo rimproverò la donna con la maschera da volpe.
    “Scusatemi, ma mi era sembrato aveste bisogno di una mano”
    “In che senso, scusa?”
    “Guardatelo”
    I due lo fecero e sgranarono gli occhi.
    L’Heartless che aveva resistito al colpo più potente del loro alleato era stato tranciato in due, e stava svanendo nel nulla.
    “Ma quando…”
    “…è successo?” dissero completandosi a vicenda i due guerrieri.
    Dark però notò qualcosa di strano nel mostro.
    È vero che stava scomparendo, ma dal punto in cui si trovava si stava alzando una flebile colonna di luce.
    “Beh, meglio così. Non dovremmo impazzire per cercarla” disse Dark, evocando il Portafortuna e puntandolo verso la colonna, che rivelò la serratura.
    Il solito click echeggiò nelle orecchie di tutti.
     
    “C-Come hai fatto?” chiese Sora
    “A fare cosa?”
    “A tagliarlo in due senza neanche fermarti!”
    “Ah, ti riferisci a quell’Heartless? L’ho semplicemente colpito”
    “Si, certo. E io sono Ansem”
    “Umh… dalle mie parti girava questa voce…” disse Dark, ignorando Sora che cadeva all’indietro.
    “Ehi, voi tre” disse il cavaliere, indicando Kairi, Riku e Sora.
    “Che razza di Digimon è quello?” e indicò Dark.
    “Digi-che?” chiesero i tre custodi, prima che Dark li interrompesse.
    “Mi spiace deludervi, ma non sono un Digimon. Sono un ‘semplice’ essere umano”
    Il cavaliere, insieme ai due compagni, lo guardò per qualche secondo.
    Poi tutti e tre si illuminarono e diventarono più piccoli, fino a dividersi nelle loro forme originali.
    “Come fai a dire di essere un umano, quando hai fatto fuori come se niente fosse, e senza usare nulla, un essere che tre Digimon al livello mega non sono nemmeno riusciti a scalfire?” chiese il ragazzo che doveva risultare chiamarsi Takato.
    “Livello mega? Ma che accidenti stanno dicendo?” chiese Kairi.
    “Le apparenze ingannano. Tanto per cominciare, quello non era un Digimon, ecco perché non siete riusciti a danneggiarlo”
    “E allora che cos’era?” chiese la ragazza.
    “Mi dispiace Rika, ma questo non possiamo rivelarvelo”
    “Ehi, come fai a conoscere il mio nome?”
    “Potrei risponderti perché so che sei la Regina dei Digimon, ma so che come scusa non reggerebbe, quindi ti dico solo che so che vi chiamate Rika con Renamon, Takato con Guilmon e Henry con Terriermon. Punto”
    “Non ci fate caso, anche con noi è successa la stessa cosa” disse Sora ai tre ragazzi, che guardavano Dark come se avessero davanti un mostro.
    “Già. È sempre insopportabile quando ha questo atteggiamento da so-tutto-io” disse una voce alle loro spalle.
    “No, non ancora” disse Kairi, mentre appariva da un varco oscuro il nuovo apprendista di Malefica.
    “E quello che cos’è? Un nuovo mezzo di trasporto?” chiese Takato
    “È incredibile quante persone si incontrano delle quali tu sai tutto solo perché sono apparse in un anime o in un videogioco, vero Dark?”
    “Come sarebbe a dire un anime o un videogioco?” chiese Henry.
    Dark non rispose.
    “Ah, già. Scusate, mi ero dimenticato di come voi custodi facciate di tutto per tenere all’oscuro dell’esistenza di altri mondi paralleli eccetera”
    “Basta così! THUNDAGA!” urlò Paperino, saltando giù dalla Gummyship e lanciando la magia verso l’avversario, che la schivò facilmente.
    “Comincio ad avere le visioni. Mi è sembrato di vedere Paperino reale e che lanciava magie” disse una sconvolta Rika.
    “Yuk! Paperino, non dovevi scendere, lo sapevi” disse Pippo, raggiungendo l’amico, per poi essere seguito anche dal Re.
    “Umph! Credete forse di potermi contrastare solo perché siete in tanti?”
    “Come pensi di poter affrontare cinque custodi, un mago e un cavaliere da solo?” chiese Sora, evocando il Keyblade.
    “Per vostra fortuna, non sono qui per questo. Non ancora.”
    “E allora cosa vuoi?”
    “Consegnare a Dark questa” e lanciò una carta verso il destinatario, che la prese al volo.
    “Tieni! Sai già dove usarla, vero? Io ti aspetterò lì. Voglio vedere se riuscirai a raggiungermi per la vera e propria battaglia” fu la sua ultima frase, prima di sparire in un varco oscuro.
    “Una carta?” chiese sorpreso Sora.
    Dark però non rispose. Si limitò a metterla in tasca.
    “Beh, direi che qui abbiamo finito”
    “Aspettate, ci potete spiegare cosa sta succedendo?” chiese Takato.
    “Come vi ho già detto, non ci è possibile”
    Poi tutti i custodi più Paperino e Pippo tornarono sulla Gummyship, che partì subito.
     
    Dark tirò fuori la carta per osservarla meglio.
    C’erano disegnati sopra i suoi due Keyblade, e sullo sfondo si intravedevano due figure umane.

    Edited by darkroxas92 - 28/10/2010, 17:30
     
    Top
    .
  7. Hybrid Roxas 13
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Wow. Digimon. Non li vedo da una vita! Molto bello, ma ora mi hai incuriosito. E già ero al mio limite. Nel senso che più di così non potevo! Scritto bene, aspetto con impazienza. ^^
     
    Top
    .
  8. Egill1061
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Bravo. Anche io non vedo i digimon da tempo immemorabile! comunque ti confesso che in questo periodo tra lo studio e tutto il resto non ho molto da fare, e mi rilassa leggere fan fiction, tra cui la tua ^^
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

    Group
    Member
    Posts
    8,279
    Location
    Il mio paesello marcondirondirondello

    Status
    Anonymous
    Non è vero che l'ultima parte è noiosa dai! Ti è venuta bene!
    Comunque me l'aspettavo xD In una delle tue fic il mondo dei digimon non poteva mancare xD e meno male che questa è una di quelle serie di cui ho seguito qualcosa in più xD
    In ogni caso, bravo! Questo capitolo è fatto decisamente meglio rispetto agli altri!
    C'è solo una pecca: per quanto Kairi mi stia antipatica e tante altre cose... le ragazze non si toccano neanche con un fiore u.u al massimo chiamavi me che sono più che felice di romperle le dita una alla volta xD
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    暗いロクサス92

    Group
    Member
    Posts
    8,970
    Location
    Crepuscopoli

    Status
    Anonymous
    infatti ho solo usato un keyblade. chi ha mai parlato di fiori? XD.

    cmq mi fa piacere che sia venuto bene lo stesso, sebbene io stesso nn lo considerassi granchè.

    cmq penso per stasera o domani di postare di già il nuovo capitolo, che sarà leggermente lungo XD
     
    Top
    .
  11. francix94
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    vorrei tanto sapere cosa ha in tasca dark image
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    暗いロクサス92

    Group
    Member
    Posts
    8,970
    Location
    Crepuscopoli

    Status
    Anonymous
    questo e tutte le altre vostre domande troverrano presto risposta, non preoccupatevi
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    暗いロクサス92

    Group
    Member
    Posts
    8,970
    Location
    Crepuscopoli

    Status
    Anonymous
    ed ecco qui finalmente il 5 capitolo.
    come vi avevo già anticipato, questo capitolo si può definire il cuore della ff. tutte le vostre domande e i vostri dubbi troverano risposta.
    poi per rendere diciamo + gustosa la lettura, ho preparato per voi un paccheto di canzoni da ascoltare durante la lettura (ovviamente è facoltativo), troverete scritto tra parantesi quando e quale canzone ascoltare. il link per le canzoni è: www.megaupload.com/?d=XMX5QWUR.
    Vi ricordo che dovrete cancellarle entro 48 ore a me no che nn siate in possesso dei dischi originali.
    detto questo, vi lascio a questa interminabile lettura, e vi chiedo in anticipo scusa sia per la lunghezza del capitolo, sia per il contenuto.
    (per chi mi cercherà successivamente per vendetta e affini, sappia che sn introvabile XD)

    Capitolo 05: Passato - Torna all'indice dei capitoli
    Dark osservò ancora la carta che gli aveva consegnato il nuovo apprendista di Malefica.
    ‘Tieni! Sai già dove usarla, vero? Io ti aspetterò lì. Voglio vedere se riuscirai a raggiungermi per la vera e propria battaglia’
    Quelle parole ancora risuonavano nella sua testa.
    E Dark temeva di conoscere fin troppo bene il contenuto di quella carta.
    “Dark?” chiese Riku, apparendo come dal nulla alle sue spalle.
    “Si?” rispose Dark, distogliendosi dai suoi pensieri.
    “Non so se ti può interessare, ma io so dove potrebbe funzionare quella carta”
    “Ti ringrazio, ma lo so anch’io: al castello dell’oblio.”
    “Castello dell’oblio? Mai sentito” disse Sora.
    Dark guardò Riku e il Re.
    “Vedo che non glielo avete ancora detto”
    “Che cosa?” chiese Sora, rivolgendo lo sguardo ai due accusati, che si guardarono tra loro prima di annuire.
    “Vedi Sora… tu, Paperino e Pippo siete già stati al castello dell’oblio, come ci siamo stati anch’io e il Re”
    “Cosa? Noi non siamo mai stati in nessun castello chiamato dell’oblio. Ce lo ricorderemo, no?” disse Paperino.
    “E non vi siete mai chiesti perché avete dormito un anno intero? Oppure perché avete sconfitto solo otto membri dell’organizzazione XIII, includendo Roxas? E gli altri cinque che fine hanno fatto?” intervenne Dark.
    A queste domande Sora, Paperino e Pippo non seppero rispondere.
    Non ci avevano mai pensato seriamente.
    “Vedete, è stato in quel castello che sono stati sconfitti quei cinque membri dell’organizzazione. Due gli ho eliminati io, ma gli altri tre siete stati voi.” Gli disse Riku.
    “Ma com’è possibile? Non possiamo di certo essercene dimenticati!” disse Sora, quasi arrabbiato.
    “È stata Naminè” rispose il Re. “Aveva il potere di manipolare i tuoi ricordi e di tutti quelli che erano collegati a te. Infatti, anche se non se lo ricorda nessuna, esclusi noi due, Paperino e Pippo, tutti avevano dimenticato la tua esistenza”
    “Naminè?” chiese Kairi, stupita. “Io credevo fosse solo un Nessuno che non era d’accordo con le idee dell’Organizzazione”
    “No. In realtà era una schiava dell’organizzazione XIII. Era stata costretta dai cinque membri del castello dell’oblio a cancellare la memoria di Sora, lasciando solo i ricordi Riku, Paperino, Pippo e Naminè, che si era sostituita a Kairi.” rispose Dark.
    “Sora, una volta arrivato di fronte al membro che aveva il controllo del castello, Marluxia, il numero XI, hai rischiato che la tua esistenza venisse cancellata. Infatti per vincere, Marluxia ha chiesto a Naminè di cancellare completamente la tua memoria. Ma per tua fortuna si è rifiutata, e ha causato così la sconfitta di Marluxia”
    “Sai una cosa Dark? Un po’ mi da fastidio il fatto che tu sappia tutto di noi ma noi niente di te.” Disse Kairi.
    Dark la guardò. “Se è come penso, temo che fra poco il mio passato vi sarà chiaro a tutti” disse, più serio di quanto lo avessero mai visto.
    “Come sarebbe a dire?” chiese stupito Sora.
    “Il castello dell’oblio ha una caratteristica particolare: per salire di piano in piano devi usare una carta creata dai ricordi di qualcuno, e materializza in quel piano il ricordo, rendendolo reale” rispose Dark, mostrando la carta.
    “Sono pronto a scommettere che questa carta è stata creata in qualche modo dai miei ricordi. E temo di sapere anche quali”
    “Beh, meglio così, no? Almeno sai già cosa ti aspetta” disse Kairi, che si zittì sotto lo sguardo di Dark.
    “Voi non avete idea…” si limitò a dire, per poi andare in stanza, sotto lo sguardo sorpreso di tutti.
    Una volta dentro, tirò fuori sia la carta, sia il misterioso oggetto che teneva nella tasca.
    “Non so se sono pronto…” mormorò, come se stesse parlando a qualcuno.
    E una leggera luce uscì dall’oggetto, ma troppo debole perché potesse illuminare anche solo la mano del proprietario.

    Raggiunsero il castello dell’oblio in poche ore.
    Nonostante fosse stato abbandonato, non sembrava pericolante.
    Dark fu il primo ad avvicinarsi al portone.
    Ma non entrò subito e si girò verso gli altri.
    “Ascoltatemi tutti. Ciò che vedrete da adesso in poi potrebbe sconvolgervi. Non mi meraviglierei se decideste di non viaggiare più con me in futuro, e non potrei biasimarvi. Perciò ve lo chiedo chiaramente: siete disposti a entrare qui dentro dietro di me, sapendo che potrebbe essere pericoloso?”
    “Che cosa credi?” chiese Sora. “Pensi veramente che ti lasceremo combattere da solo contro di lui?”
    “Ti aiuteremmo per quanto ci sia possibile” aggiunse Riku.
    Dark abbassò lo sguardo.
    “D’accordo” disse infine, per poi varcare l’ingresso.

    Una volta arrivati davanti alla porta del primo piano, Dark alzò la carta, come aveva visto fare a Sora e Riku in Kingdom Hearts Chain of Memories.
    E proprio come nel gioco, la carta s’illuminò, facendo aprire la porta, che i custodi attraversarono uno alla volta.

    (Nota dell’autore: qui consiglio di ascoltare la canzone “Truth” di Final Fantasy VIII)
    “Ma cosa…?” chiese Kairi, guardandosi intorno.
    Si trovavano in un parco, dove c’erano diversi bambini che correvano da tutte le parti.
    ‘Come pensavo’ pensò Dark, guardandosi intorno, fino a trovare con lo sguardo una banchina, lontana dalle altre e dove c’era seduto sopra un bambino.
    Senza dire niente, Dark si avvicinò.
    Gli altri lo imitarono.
    Era un bambino piccolo, non avrà avuto più di sei anni.
    Ma a differenza degli altri stava da solo, a fissare la terra.
    In quel momento si avvicinò una bambina, che doveva avere più o meno la sua stessa età.

    Il Re vedendola sussultò.

    “Ciao” disse lei, allegra.
    “Ciao…” rispose malinconicamente il bambino, senza alzare lo sguardo.
    “Sei nuova? Non ti ho mai vista prima…” chiese poi.
    “Si, sono arrivata da poco. Non conosco ancora nessuno qui. Poi ho visto che tu eri qui da solo e ho deciso di venire a salutarti” disse lei, sempre con il sorriso sulle labbra. “Come mai sei qui da solo e non con gli altri bambini?”
    “Non mi diverto con loro. E loro non mi considerano nemmeno” rispose il bambino. “Perciò preferisco rimanere in disparte”
    La bambina lo guardò per qualche secondo.
    “Hai una ‘chiave’, vero?” chiese poi, facendosi un pochino seria.
    A sentire quella parola il bambino alzò subito lo sguardo, rivelando così i suoi due occhi azzurri.
    “Ho indovinato, vero?” chiese la bambina, tornando a sorridere.

    “Cosa? Quel bambino avrebbe un Keyblade?” chiese stupito Sora.
    “Non credevo che anche i bambini potessero averlo” aggiunse Riku. “Almeno, noi lo abbiamo ottenuto che eravamo più grandi…”

    “Non ti preoccupare. Te l’ho chiesto solo perché anch’io ne ho una” disse la bambina.
    “Come fai a saperlo? Non l’ho detto a nessuno. Credevo non fosse normale” disse il bambino.
    “Beh, per essere normale non lo è. Solo poche persone in tutto l’universo possono averla e usarla”
    “Poche persone in tutto l’universo? Ed io sarei una di queste? Ma com’è possibile?”
    “Sono le ‘chiavi’ a scegliere chi le deve possedere. E ogni volta indovinano” disse la bambina, allontanandosi di qualche metro.
    “Che ne dici? Facciamo una piccola sfida tra di noi, giusto per vedere come sappiamo usarle?” propose poi.
    “Una sfida? Non saprei… non sono molto bravo…”
    “Cosa ti costa provare. Forza, evocala al mio tre. Uno… Due… e tre!”
    In contemporanea, il bambino e la bambina evocarono due Keyblade.
    Il bambino aveva il Lontano ricordo, mente la bambina il Portafortuna.
    “Sei pronto?”
    “S-Si” rispose insicuro il bambino.
    “Allora via!” disse la bambina, partendo all’attacco verso l’avversario, che riuscì a parare il colpo con il Keyblade.
    Poi, sorprendendo la bambina, respinse l’attacco con un fendente, che superava le sue previsioni.

    Sora, Riku, Kairi, Paperino e Pippo avevano letteralmente gli occhi fuori dalle orbite.
    Come poteva essere che quei due bambini possedessero già un Keyblade a quell’età e sapessero usarlo così bene?”
    Gli unici che non sembravano troppo sorpresi erano Dark e il Re, che in quel momento erano immersi nei loro pensieri.
    ‘Com’è possibile? È vero, era stata data per dispersa… ma che ci faceva nei ricordi Dark? E soprattutto, perché sta combattendo contro un bambino…’ pensò il Re, per poi girarsi verso Dark, che continuava a guardare la scena, ma con occhi spenti.

    La bambina atterrò in piedi.
    “Te la cavi bene, per uno che dice di non essere bravo” disse.
    “A essere sincero, avevo paura a dire che la sapevo usare”
    “Beh, meglio così. Ci divertiremmo di più!” disse, per poi ripartire all’attacco.
    Spiccò un salto che normalmente non sarebbe possibile per un essere umano, per poi atterrare davanti al bambino, sorpreso per quel salto, e con un colpo deciso, colpì il suo Keyblade, facendoglielo scivolare via dalle mani.
    Nonostante questo però non si fermò e, facendo un salto all’indietro, riparti all’attacco, decisa a colpire in pieno il bambino.
    Ma proprio pochi secondi prima dell’impatto, il bambino fece anche lui un salto in alto, evitando così d'essere colpito.
    Poi mise la mano davanti e lanciò una sfera di fuoco.
    Aveva deciso di fare sul serio.
    La bambina si spaventò, ma reagì subito mettendo anche lei la mano davanti e lanciando però una sfera di ghiaccio, che si scontrò con quella di elemento opposto, creando così una nube di vapore, che in pochi secondi ricoprì l’intero parco.
    “Vedo che sai usare anche la magia” disse la bambina.
    “E non sono l’unico, a quanto pare” rispose il bambino, sorridendo per la prima volta ed evocando nuovamente il Keyblade.
    “Questo renderà la cosa ancora più interessante”
    E i due ripartirono in contemporanea all’attacco, facendo incontrare nuovamente i due Keyblade, con una forza tale da far scaturire scintille dal colpo e far alzare una folata di vento intorno ai due contendenti.

    “I-Incredibile!” commentò Sora, impressionato da quella dimostrazione di forza. “Avrei paura a incontrarli quei due. Non oso nemmeno immaginare quanto siano forti oggi”

    I due bambini si allontanarono di qualche metro.
    Fu la bambina a riprendere per prima l’attacco. Formò nuovamente davanti a se una sfera questa volta di elettricità, che lanciò verso l’avversario.
    Il bambino però non si fece cogliere impreparato.
    Fece sparire il Keyblade e mise tutte e due le mani davanti.
    E davanti a lui si formarono due sfere. Una di fuoco, e l’altra di ghiaccio.
    “Cosa?” disse la bambina, sorpresa.
    E il bambino lanciò le due magie verso la sfera che lo stava per colpire, creando una fortissima esplosione che sovrastò qualsiasi altro rumore.
    Quando la nube dell’esplosione scomparve, i due bambini avevano già ripreso a combattere, e ora i loro Keyblade si stavano scontrando di nuovo.
    “I miei complimenti” disse la bambina. “Non è da tutti usare due magie diverse in contemporanea”
    “Grazie. Ma se per questo non è nemmeno da tutti usare una chiave gigante così bene. Non credevo di trovare qualcun altro”
    “Che ne dici di fermarci? Altrimenti finiremmo col distruggere questo posto” propose la bambina.
    “Per me va bene, anche se sinceramente non me ne importa più di tanto di questo posto” rispose l’altro, indietreggiando e facendo sparire il Keyblade, per poi essere imitato anche dalla bambina.
    Poi i due sparirono lentamente, come anche lo spazio intorno a loro, lasciando solo una porta.

    “Dobbiamo proseguire” disse Dark, dirigendosi verso la porta.
    “Aspetta!” disse il Re.
    “Si?”
    “Quel bambino… eri tu, vero?”
    Tutti si girarono verso Dark, che annui.
    “Si, ero io, poco tempo dopo aver scoperto che ero in grado di evocare il Keyblade e di poter usare tutti e cinque elementi come magia”
    “COSA?” urlò Sora. “Tu da piccolo eri già in grado di combattere in quel modo?! Ricordami di non sfidarti per nessun motivo al mondo, voglio rimanere in vita!” disse quasi sconvolto, e ricevendo un pugno in testa da parte di Kairi.
    Dark però non si fermo ulteriormente, e attraversò la porta.

    (Nota dell’autore: consiglio di ascoltare la canzone “Suteki da ne - Orchestral Version” di Final Fantasy X)
    Questa volta il paesaggio era diverso.
    Si trovavano di notte, in una strada vuota.
    Videro la bambina, che stava appoggiata a un muro, come se stesse aspettando qualcuno.
    “Ciao!” sentirono dire dal bambino, che stava arrivando di corsa.
    “Finalmente. Cominciavo a pensare che non saresti più venuto”
    “Scusami, ma ho dovuto aspettare che i miei si addormentassero. Altrimenti non sarei potuto venire qui. Tu non hai avuto problemi con i tuoi genitori?”
    “I miei genitori…” ripeté la bambina. “Loro sono molto lontani da qui. Non ho questo problema al momento”
    “Da come parli, potrei pensare che si trovino su un altro pianeta”
    “Potrebbe essere…” rispose la bambina, lasciando sbigottito il bambino.
    “Sai qual è l’errore degli abitanti di questo mondo? Che non riescono a vedere oltre a loro, e reputano mostri chiunque sia anche solo leggermente diverso da loro. Anche tu la pensi così, vero?”
    “Non credo di aver capito tutto quello che hai detto… Ma penso che dovrebbero smettere di considerare dei mostri chi è in grado di fare qualcosa che non sia normale, come me e te. Per questo non ho detto a nessun altro cosa sono in grado di fare”
    “Per essere un bambino, sei più intelligente di quanto si possa pensare” disse la bambina
    “I-Io intelligente? No, non credo. Sotto quel punto di vista sono un bambino come tutti gli altri, credimi”
    La bambina lo guardò sorridendo.
    “Però credo che tu possa sapere la verità.”
    “Di cosa stai parlando?”
    “Vedi, io non sono di questo mondo”
    Il bambino rimase un attimo spiazzato.
    “Come sarebbe a dire che non sei di questo mondo?”
    “Devi sapere che a differenza di quanto dicono i vostri scienziati, ci sono un infinita di mondi abitati oltre a questo, e la maggior parte non sono altro che una versione alternativa di questo mondo”
    “Sto facendo fatica a seguirti, ma la cosa m’interessa, vai avanti”
    “Ok, cercherò di semplificartelo il più possibile: questo mondo, nonostante tutto, è particolare. Sembra infatti che sia influenzato dagli altri, e ciò si riflette in alcune persone, che convinte di avere avuto un’idea fantastica, la mettono in atto, creando nuove tecnologie o inventando nuove storie. Ah, se ti stai chiedendo come faccio a sapere tutte queste cose su questo mondo, mi sono documentata in una biblioteca”
    “Ah, ok. Anche se sinceramente continuo a fare fatica a seguirti, eh, eh” rispose il bambino imbarazzato, mettendosi una mano dietro la testa.
    “In realtà io sono venuta qui in missione. Il mio compito era di trovare un custode e di verificare le sue potenzialità”
    “E lo hai trovato?”
    La bambina sorrise.
    “Si, e ho avuto la conferma che ha ottime potenzialità. Potrebbe diventare un ottimo custode, se solo avesse l’opportunità di allenarsi”
    “E dove si trova?”
    “C’è l’ho proprio davanti ai miei occhi”
    Il bambino spalancò gli occhi.
    “Io?” chiese esterrefatto, indicandosi.
    “Proprio così. Ho capito subito che eri un custode, perché all’inizio abbiamo la tendenza a isolarci, anche se alla fine finiamo per lavorare in gruppo tra di noi”
    “Scusa, ma potresti spiegarmi cosa significa esattamente ‘custode’?”
    “Un custode è una persona in grado di evocare la chiave, anche chiamata ‘Keyblade’” disse, evocando il Keyblade.
    “Ah, allora c’è l’ha un nome” rispose il bambino, evocandolo anche lui.
    “Il compito di un custode è quello di difendere i vari mondi dalle forze dell’oscurità, conosciute come Heartless e Nessuno. Entrambi sono una specie di mostri senza cuore”
    “Senza cuore? Vuoi dire che non provano sentimenti?”
    “Non solo in quel senso. Intendo dire che sono proprio privi di un cuore fisico”
    “E allora come fanno a vivere?”
    “Sai che sei veramente un tipo curioso? Purtroppo per te, sono partita prima che spiegassero questa parte”
    “Ma perché, c’è una scuola fatta apposta per i custodi?”
    “Certo. E da lì che partono tutti i custodi per le loro missioni”
    “Wow… mi piacerebbe vederla”
    “Beh, il mio compito in effetti comprenderebbe anche di portarti nella mia scuola per ricevere un adeguata istruzione. Ma devi essere tu a volerlo. Sappi che dovresti abbandonare questo mondo per rivederlo solo tra molti anni”
    Il bambino non sembrò pensarci su troppo.
    “Beh, sinceramente credo che starei meglio in un posto dove mi accetterebbero per quello che sono… perciò accetto volentieri la tua offerta”
    “Non pensi ai tuoi genitori?”
    “Sono sicuro che capiranno, ma glielo dirò solo quando avrò finito questi studi. Se glielo dicessi adesso non mi crederebbero, e comunque non mi farebbero partire”
    “Capisco… forse sei proprio adatto a diventare un custode. Anche perché, essendo di questo mondo, forse hai una conoscenza in più rispetto agli altri”
    “Dici?”
    “Beh, per esempio oggi mi è capitato di vedere in un negozio un fumetto sopra il quale era disegnato un amico di mio padre… aspetta, come si chiamava… assomiglia a un enorme topo…”

    Tutti, compreso Dark si girarono verso Re Topolino.
    Dark si maledisse da solo.
    Aveva dimenticato quella frase, perché all’epoca non ci aveva fatto troppo caso, ma ora era tutto chiaro.
    Sotto gli sguardi sorpresi di tutti andò verso il Re e lo sollevo, tenendolo per il colletto della maglietta.
    “MAESTÀ!” urlarono Paperino e Pippo.
    “Tu lo sapevi allora?” chiese Dark, arrabbiato. “Tu l’hai riconosciuta fin dall’inizio, vero?”
    “S-Si…” rispose a fatica il Re, prima di venire scaraventato a terra.
    Dark ritorno a guardare il suo stesso ricordo, ma si mise il cappuccio per celare il suo volto.

    “Vuoi forse dire Topolino? E l’unico topo gigante che mi viene in mente in un fumetto…” rispose il bambino
    “Si, esatto! Viene spesso a far visita a mio padre, ma lo vedo solo quando entra ed esce. Per il resto si chiude nello studio con mio padre e restano a parlare tutto il tempo.
    “Faccio un po’ di fatica a crederci, scusa”
    “Non mi sorprende. Comunque credo che sia vero che questo mondo sia in grado di ricevere informazioni da tutti gli altri, anche se in modo alterato. Mi piacerebbe tornarci un giorno per poterlo studiare meglio”
    “Beh, puoi farlo tranquillamente. Potrei accompagnarti io stesso, quando avrò finito gli studi” propose il bambino.
    “Mi farebbe piacere”
    “Oh, ma tu guarda, Una coppia di stupidi neo custodi che fanno progetti sul futuro” disse una voce.
    I due bambini si guardarono intorno, alla ricerca della fonte della voce, che si materializzò dal nulla davanti a loro.
    La bambina evocò immediatamente il Keyblade, mentre il bambino semplicemente indietreggiò.
    “Un custode delle tenebre…” disse la bambina.
    “Oh, vedo che sai già da che parte sto… bene, questo faciliterà le cose… Oh, ma che bella sorpresa!” disse il misterioso individuo, che si fermò sotto la luce di un lampione, rivelandone l’aspetto.
    Era un uomo sui trent’anni, ed era vestito nello stesso modo del ragazzo che Dark continuava ad incontrare in ogni mondo e a Riku quando era sotto il potere delle tenebre.
    “Non ci credo. La figlia di Ansem il saggio si trova proprio qui davanti ai miei occhi! Non posso credere a una tale fortuna” continuò l’individuo.

    Quest’ultima frase sorprese tutti, tranne il Re.
    Anche Dark, da sotto il cappuccio, spalancò gli occhi.
    Come aveva fatto a dimenticare tutti quei particolari così importanti?
    Avrebbe potuto ottenere delle risposte alle sue domande fin da quando aveva incontrato il Re e gli altri, ma quei ricordi si erano perduti in mezzo agli altri…
    Oppure gli aveva deliberatamente rimossi?
    “L-La f-figlia di A-Ansem?” ripeté a fatica Sora.
    “Non mi aveva mai detto di avere una figlia, e che per di più era anche una custode”

    “Ansem il saggio? Chi è?” chiese il bambino.
    “È mio padre” rispose la bambina. “Ed è uno degli studiosi più famosi e importanti del mio mondo, tanto che è considerato da tutti il capo” continuò, fissando con odio il custode delle tenebre.
    “Umph. Ti saresti dovuta unire a noi insieme a tutti gli altri, invece di continuare a rimanere in quella scuola…”
    “TACI! Non parlo con i traditori!”
    “Traditori di cosa? Ah, si, parli dell’ordine dei custodi. Beh, ho una brutta notizia per te: quell’ordine, assieme alla scuola e al mondo che gli ospitava, sono appena stati distrutti dal nostro capo in persona!”
    La bambina spalancò gli occhi.
    “Cos’hai detto?”
    “Hai capito benissimo. E il tuo adorato padre è scomparso nel nulla. Molto probabilmente a quest’ora sarà già diventato un Heartless e un Nessuno” e si mise a ridere.
    La bambina chiuse la mano libera a pugno.
    “Master Xehanort… come ha potuto ordinare una cosa del genere?” si chiese ad alta voce.
    Poi, senza perdere un secondo in più, parti all’attacco, preparandosi ad affondare il Keyblade nell’avversario.
    Purtroppo per lei, anche lui evocò un Keyblade dall’aspetto piuttosto strano, tutto nero con diverse lame che lo ricoprivano, e con quello riuscì a parare l’attacco.
    “Che cosa sei venuto a fare qui?” chiese la bambina.
    “Master Xehanort ha avvertito una potentissima energia provenire da questo mondo. È convinto che qui si trovi un custode dalle capacità straordinarie, e ovviamente vuole far di lui un custode delle tenebre, rendendolo spietato. E credo di averlo già trovato” rispose l’avversario, indicando il bambino, che arretrò spaventato.
    “Non te lo permetterò! Voi avete già fatto fin troppi danni. Non vi posso permettere di corrompere altri custodi” ribatté la bambina
    “Immagino che tu non ti unirai a no nemmeno in cambio della tua vita, vero?”
    “Immagini bene” rispose lei, impugnando meglio il Keyblade.
    “In questo caso… MUORI!” urlò, lanciandosi all’attacco verso la bambina, che provò a parare il colpo con il Keyblade
    In pochi secondi però l’avversario riuscì a farglielo volare via, lasciandola indifesa.
    Sebbene avesse avanti solo una bambina, l’avversario non si trattene dal dargli un calcio in pieno stomaco, tanto potente da farla volare di diversi metri, e finire a poca distanza dal piccolo Dark, che guardava la scena terrorizzato.
    “Tutta qui la tua resistenza? Non c’è nemmeno gusto nel torturarti… tanto vale farti subito fuori” disse il custode delle tenebre, avvicinandosi alla bambina, pronto a colpirla in pieno petto.
    “F-fermo!” disse balbettando il bambino, mettendosi in mezzo.
    “N-Non osare f-farle del m-male”
    “Allontanati, moccioso!” disse lui, dandogli un calcio e facendolo cadere a terra.
    Sebbene il colpo fosse stato forte, il bambino non demorse e provò a trattenere l’uomo dai vestiti.
    A quel punto l’uomo perse la pazienza.
    Rifilò a Dark un altro calcio, che lo allontano di circa un metro, ma invece di proseguire contro la bambina, si girò verso di lui.
    “Sai, credo proprio che neanche tu ti unirai a noi, vero? In questo caso eliminerò per primo te!” e lanciò il Keyblade contro di lui, mirando al petto.

    (Nota dell’autore: consiglio di ascoltare la canzone “Why?” di Final Fantasy VII Crisis Core)
    “NOOOOOO!” urlò Dark.
    Dimenticandosi di trovarsi solo in un suo ricordo, corse verso se stesso da bambino, mettendosi in mezzo.
    Ma il Keyblade passo attraverso di lui, come se fosse un fantasma, continuando la sua corsa omicida.
    E sotto lo sguardo sorpreso e spaventato dei due Dark, la bambina si alzò e correndo più velocemente possibile, si mise in mezzo alla traiettoria dell’arma, ricevendo in pieno il Keyblade, che le spuntò dall’altra parte del corpo con la punta.
    Il Keyblade sporco di sangue sparì per riapparire nelle mani del proprietario, che stava ridendo.
    Il bambino spalancò gli occhi, mentre il sangue delle bambina cadeva a terra, insieme alla proprietaria, che fu presa al volo dal bambino.
    Sangue. Un fiume di sangue attraversò le sue piccole mani.
    “Che stupida. Ha scelto di farsi eliminare solo per prolungare di qualche secondo la vita di un moccioso, che non è nemmeno in grado di difendersi. Ben gli sta!”
    Dark non lo ascoltò e si limitò ad appoggiare delicatamente la bambina per terra.
    Poi si girò verso il proprietario del Keyblade, che arretrò.
    “Che diav…”
    Anche gli altri custodi, escluso Dark, rimasero sorpresi.
    Intorno al bambino lo spazio si stava come contorcendo.
    I colori sparivano per poi riapparire distorti, come tutto quello che lo circondava veniva compresso su se stesso, continuando a cambiare forma e dimensioni.
    “Tu…” disse il bambino, con una voce carica d’odio.
    “Tu… la pagherai CARA!” urlò, e l’asfalto sotto di lui si spaccò.
    Per la prima volta, il custode delle tenebre dimostrò paura.
    “C-Chi sei?”
    Il bambino lo guardò negli occhi.
    “Io sono colui che ti distruggerà, usando il tuo stesso potere. Il mio nome è Dark.” Rispose, cominciando ad avanzare verso l’avversario.
    L’avversario rimase sconvolto da quella frase, pronunciata da un bambino.
    Preso dal panico, cominciò a lanciare decine di sfere d’oscurità verso l’avversario, colpendolo in pieno.
    “Uff, uff… ce l’ho fatta” disse, smettendo di attaccare e riprendendo fiato.
    Intorno al punto in cui si trovava il bambino ora non c’era altro che una nube di fumo nero, che impediva di vedere al suo interno.
    “Non pensavo che un bambino mi avrebbe fatto preoccupare così tan… NO, NON È POSSIBILE!” urlò, mentre la nube si dissolveva, rivelando il bambino completamente incolume, senza nemmeno un graffio sui vestiti.
    “I-Io ti ho colpito in pieno, ne sono sicuro!”
    “È tutto inutile. Non puoi colpirmi. I tuoi attacchi su di me non hanno effetto”
    “ARGH!” urlò l’avversario, avventandosi su di lui con il Keyblade.
    Ma il bambino parò l’attacco come se niente fosse.
    “I-Impossibile”
    “Sai, stai diventando ripetitivo. Direi che è il momento di farla finita. Addio!”
    Detto questo, il bambino sparì per qualche secondo, per poi riapparire alle spalle del custode delle tenebre.

    Kairi dovette mettersi la mano davanti alla bocca di fronte a quella vista.
    Anche Sora, Riku e gli altri abbassarono lo sguardo, increduli.

    Il custode delle tenebre era stato letteralmente tagliato in due lungo tutto il corpo.
    Il sangue usciva fuori come un fiume in piena, ma spariva nell’oscurità prima di toccare terra.
    “Tu…” disse il custode delle tenebre, iniziando a sparire. “Master Xehanort aveva visto giusto sul tuo conto…”
    E nel giro di pochi secondi l’avversario scomparve nel nulla, come se non fosse mai esistito.
    A quel punto l’aurea intorno al bambino sparì, e lo spazio attorno a lui tornò normale.
    Anche il bambino sembrò ridestarsi come da un sonno, perché si guardò intorno con aria confusa.
    Poi vide la bambina, che era ancora a terra, e corse verso di lei.
    “Tutto bene?” chiese
    La bambina accennò a un sorriso.
    “Mi dispiace…” disse. “Non riuscirò a portarti nella mia scuola…”
    “Non ci pensare nemmeno! Sono sicuro che ti riprenderai!”
    “È inutile farsi illusioni. A quanto pare era questo il mio destino. Ma l’importante è che tu non ti sia unito a loro. Sono sicura che diventerai un ottimo custode.”
    “No, non dire così!”
    “Ascoltami bene. Presto gli Heartless e Nessuno arriveranno su questo mondo. Sono alla ricerca dei cuori dei custodi e non risparmieranno chi incontreranno prima. Ricordati che chi viene eliminato da loro diventa a loro volta un Heartless e un Nessuno e una volta fatto ciò, attaccano il cuore del mondo. È così che si distrugge un mondo.
    Tu devi fare di tutto per impedirgli di riuscirci. Arriverà un giorno dove riceverai la visita di altri custodi della luce. Quando succederà, dovrai lasciare questo mondo per seguirli.
    Quando capiterà, ti chiedo solo di cercare mio padre e di fargli sapere di me. Sono sicura che è ancora vivo…” disse, cominciando a illuminarsi.
    “No, non può essere. Non puoi andartene!”
    La bambina sorrise.
    “Grazie per l’incontro di oggi… è stato il più bello della mia vita…” e detto questo, smise di parlare.
    Il suo corpo s’illuminò completamente, per poi dissolversi in migliaia di sfere di luce, che volarono via.
    Una di esse però volo verso Dark, per poi essere inglobata nel suo petto.
    E nella mano del bambino apparve il Keyblade che veniva usato dalla bambina, mentre nell’altra il suo solito Keyblade.
    Il bambino guardò sorpreso i due Keyblade che teneva in mano.
    Quello era stato il regalo d’addio di quella bambina.
    Fu allora che sentì un rumore metallico, come di qualcosa che cadeva a terra.
    Al posto della bambina era rimasto solo un piccolo oggetto, di una forma strana.
    Assomigliava a un cuore, ma aveva cinque piccole punte che andavano verso l’alto.
    Dark raccolse l’oggetto, che s’illuminò non appena entrò in contatto con la sua mano.
    L’oggetto cambio subito colore.
    Dall’argento si divise in due colori: nero e bianco.
    Il bambino fece sparire i due Keyblade e si mise in tasca l’oggetto.
    Dalle guance del bambino cominciarono a cadere giù delle gocce d’acqua.
    “NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”
    Un urlo di dolore uscì dal bambino, un urlo che riempì il vuoto della notte.

    Tutto scomparve di nuovo, lasciando la stanza bianca e un’altra porta.
    Dark non si fermò a parlare e si diresse subito verso la porta, attraversandola.
    Nessuno notò la goccia d’acqua che cade giù dal cappuccio.

    (Nota dell’autore: consiglio di ascoltare la canzone “Why (CCFFVII Mix)” di Final Fantasy VII Crisis Core)
    Questa volta si ritrovarono in un campo all’aperto.
    La prima cosa che notarono fu il piccolo Dark, con addosso dei vestiti neri e un cappuccio che doveva essere stato preso da qualche altro vestito, preso ad allenarsi con i due Keyblade, facendo affondi nel vuoto, ma usando evidente forza.
    Doveva essere passato qualche anno dal precedente ricordo, perché questa volta Dark era più alto.
    Dark continuò per diversi minuti ad allenarsi in quel modo, fino a quando non lanciò in aria cinque sfere di fuoco, per poi farle scendere tutte insieme verso di lui.
    Fece sparire i Keyblade e si mise le braccia incrociate davanti al volto, mentre le cinque sfere si univano per crearne una sola che lo investì completamente, creando una colonna di fuoco.

    “Dark, ma veramente ti sottoponevi a simili torture per allenarti?” chiese Riku sorpreso.
    “Era necessario. Dovevo diventare più forte. Dovevo ignorare il dolore fisico”

    Il giovane Dark ne uscì vivo, ma non incolume.
    I suoi vestiti erano bruciati in diversi punti, e anche lui non era messo meglio.
    La pelle sul volto e sulle braccia praticamente non c’era più, e anche sulle gambe si notavano diverse bruciature.
    “Urgh…” disse il ragazzo, finendo per terra. “Forse stavolta ho esagerato…!” e lanciò una magia di energia, che guarì le ferite e fece riapparire la pelle nei punti dov’era bruciata.
    In pochi secondi Dark si ristabilì completamente.
    “Credo che per stanotte possa bastare” disse infine, guardandosi attorno.
    Il campo era stato danneggiato in molti punti, con bruciature, buche, zone congelate e molti alberi avevano i rami spezzati come se fossero stati investiti da una tromba d’aria.
    “Anche perché ormai questo posto è inutilizzabile. Dovrò trovare un altro posto per la prossima volta”
    Detto questo, Dark si alzò in volo e andò via.

    Lo scenario attorno ai custodi cambio velocemente.
    Questa volta si trovavano in un negozio.
    Dark, questa volta vestito in modo abbastanza normale, anche se sempre con colori scuri, era intendo ad osservare lo scaffale dei videogiochi assieme ad un altro ragazzo.
    “Allora Dark, ce n’è qualcuno che ti interessa?” chiese il ragazzo.
    “Umh… no, al momento non mi pare. Di Final Fantasy vedo che non ne è uscito nessuno nuovo…”
    “Final Fantasy dici? Beh, se ti può interessare, c’è questo nuovo gioco” disse il ragazzo, prendendo una confezione.
    “Non sarà un Final Fantasy originale, ma ci sono dentro i personaggi degli ultimi usciti, oltre che quegli della disney. Poi ci sono ovviamente anche altri personaggi, tipo il protagonista con quella specie di chiave gigante…”
    “Hai detto chiave gigante?” chiese Dark, strappandogli letteralmente la confezione dalle mani.
    “Vedo che la trama ti ha incuriosito, vero? Ehi Dark, che hai?” chiese, vedendo Dark che si appoggiava ad un muro continuando a respirare velocemente.
    “N-Niente. Solo un giramento di testa, non ti preoccupare. Comunque sai cosa ti dico? Lo provo questo gioco. Deve essere veramente interessante, questo Kingdom Hearts”

    “Fammi indovinare” chiese Sora. “Il protagonista con la chiave gigante sarei io, vero?”
    Dark annui.
    “Avevo capito subito che quel gioco era particolare. Dopotutto, quante possibilità ci sono di vedere in un gioco un arma che teoricamente dovrebbe essere ignota al novanta per cento della popolazione dell’universo?”
    “Direi le stesse che ci sono nell’incontrare i personaggi di tale gioco” concluse Riku.
    In quel momento le immagini attorno a loro svanirono, lasciando solo una porta aperta.
    “Finii quel gioco in più fretta possibile, bramoso di conoscere più particolari possibili sui custodi. Come mi era stato detto, a volte gli avvenimenti degli altri mondi finivano nel mio sottoforma di idee, e così deve essere stato anche per le vostre avventure. Anche se per qualche misterioso motivo, ne sono venuto a conoscenza prima ancora che questi accadessero. Da quel momento ho preso tutte le informazioni possibili su quel gioco. Passarono due anni, prima di scoprire dell’esistenza dell’Organizzazione XIII.
    E un altro ancora prima di scoprire che gli stessi miei Keyblade erano usati da Roxas.
    È stato allora che decisi di procurarmi diverse copie dei vestiti dell’Organizzazione per poter contrastare gli Heartless e i Nessuno senza venire riconosciuto, che nel frattempo continuavano ad apparire sempre più numerosi. Questo fino a quando non sono partito con voi.
    Desideravate conoscere il mio passato e il perché ho deciso di fare a meno delle emozioni. Ora lo sapete anche voi”
    Detto questo Dark si avviò verso la porta, seguito dagli altri.

    Edited by darkroxas92 - 28/10/2010, 17:31
     
    Top
    .
  14. Egill1061
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    commento prima di leggerla in attesa di scaricare l'audio: ti giuro che questa idea dell'audio mentre si legge l' avevo in mente anche io, sono contento di non essere l'unico.
     
    Top
    .
  15. Hybrid Roxas 13
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Simpatica l'idea della'duio, ci stava bene quella malinconica. Capitolo bellissimo, sono scioccato... Dark, ti faccio i complimenti. Hai scritto perfino meglio delle altre volte (e le altre volte non andavi male) e hai riempito di particolari tutte le scene, me le sono viste davanti agli occhi. Non so cosa dire, è veramente bello. Complimenti.
     
    Top
    .
364 replies since 17/10/2009, 20:00   6693 views
  Share  
.
Top