Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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  1. darkroxas92
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    暗いロクサス92

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    "This is the end…"
    Fine in molti sensi XD: Fine del doppio capitolo, fine della saga, fine del mondo secondo i maya e fine di… *alla River Song* Spoiler XD
    Dunque, ci siamo! Il momento clue di Equilibrio è giunto! In questo capitolo tutti i misteri saranno svelati, e la guerra aprirà le porte… dopo una breve saga d'intermezzo che ci porterà temporaneamente indietro nel tempo XD. Ma sono una serie di capitoli che volevo scrivere, e andranno ad aggiungere maggiori informazioni che vi torneranno utili per la guerra che attende i custodi.
    Come promesso, tra poche righe posterò l'immagine completa, mentre a fine capitolo troverete una terza immagine… che dovrete guardare SOLO a fine capitolo! Non rovinatevi la sorpresa prima XD.
    Ma direi che è il momento di rispondere alle recensioni e di lasciarvi a questo capitolo (che sarà l'ultimo del 2012).
    Ringrazio infinitivamente Liberty89 per avermi betato il capitolo a tempo di record e con poco preavviso, e ricordatevi che è lei che dovete ringraziare se riuscite ad avere capitoli quanto più possibili vicini alla perfezione XD.
    Detto questo… auguro a tutti voi lettori Buon Natale e felice anno nuovo!

    Liberty89: Lib-sensei! Eh, Paperinik fa sempre la sua dannatissima entrata fantastica, sì sì. Ed è proprio vero, la pantegana si è vista una sola volta nei panni di un supereroe, ma credo che avrebbe sconfitto i nemici per le troppe risate XD. E sì, questi due capitoli hanno il numero maggiore di personaggi, ed è il preludio di una battaglia ancora più grande ù.ù. E direi che ormai è giunto il momento di rivelare ciò che cambierà questa fan fiction dal prossimo capitolo in poi XD

    E ora… buon "This is the end"!


    Capitolo 80: Rivelazioni e riunioni! Il fallimento dell'ultima prova? - Torna all'indice dei capitoli
    Hikari gemette, portandosi una mano sopra la ferita, guardando truce chi l'aveva colpita.
    "Quel Keyblade…" fece Ran, compiendo un passo indietro. "Non è possibile…"
    "Ehilà… Ran." disse la figura che aveva attaccato, togliendosi il cappuccio, rivelando così il volto di Shinichi. "Mi stavo giusto chiedendo dove fossi finita."
    La ragazza sgranò gli occhi, incapace di accettare ciò che stava vedendo.
    Uno a uno, tutte le figure si tolsero i cappucci, rivelando così i volti degli altri custodi.
    Al centro di essi si trovava Sora, che guardò divertito Dark e Hikari, che nel frattempo si stava curando il braccio.
    "Ehilà, custodi e guardiani dell'Equilibrio!" disse, sorridendo.
    "Sora… che cosa significa tutto questo?!" urlò Shinji.
    "Chiedilo a Dark." Rispose divertita Asuka. "Anche se immagino che pure uno stupido come te lo abbia già capito!"
    Il pilota si girò verso l'incarnazione dell'Equilibrio, che in quel momento aveva la mano libera chiusa a pugno, mentre l'altra stringeva con molta forza il Keyblade.
    "Quindi era questa l'ultima prova che avevo creato…" disse con il volto teso in un'espressione buia. "Trasformare la luce in tenebre…"
    "Precisamente. E ora, grazie a questo nuovo potere, possiamo finalmente combattere al pieno delle nostre forze!" esclamò Sora, felice. "Con i nostri poteri possiamo dominare l'universo intero, distruggendo Xehanort e tuo padre!"
    "Idioti!" urlò Hikari. "Se Dark vi ha convertito a custodi dell'oscurità era solo perché voi dovevate dimostrare di poterla gestire… ma a quanto pare, tutti voi avete fallito!"
    "E chi se ne importa?" fece Natsu, lasciandosi avvolgere dalle sue fiamme. "Ora che abbiamo questo nuovo potere, chi ci può più fermare?!"
    "Già. Perciò, cara sorella…" continuò Kairi, creando con la mano libera una sfera oscura. "Ora voi quattro e questo mondo sparirete."
    Ma prima che potesse lanciare la magia, un braccio nero cercò di colpirla, mancandola di pochi centimetri.
    Tutti si girarono, vedendo Paperino in piedi, con il braccio dello scudo che tornava indietro.
    "Non vi permetterò di distruggere questo mondo… costi quel che costi!" urlò ansimando, ma serio come non era mai stato.
    "Paperino! Non devi sforzarti!" esclamò Paperinika, avvicinandosi preoccupata.
    "Tranquilla… Ci vuole molto di più per mettermi fuori gioco… Dopotutto, sono il guardiano della Terra, no? Anzi… sono il suo custode…"
    Mentre diceva ciò, cadde in ginocchio, ma fu preso al volo da Angus.
    "Che cosa…?" fece il papero sorpreso.
    "Parli tanto, ma poi non rispetti ciò che dici, mantello tarlato." Disse il giornalista, ghignando. "Non vorrai deludere i tuoi fan, vero?"
    Paperino sorrise, rialzandosi.
    "Si vede proprio che questa sarà la mia ultima battaglia su questo pianeta. Se tu mi aiuti, questo non può che significare che devo dare il mio meglio!" esclamò, evocando il Keyblade.
    Vedendo ciò, il re e il mago di corte spalancarono gli occhi.
    "Oh, quindi anche lui è un custode?" fece annoiato Riku. "Beh, peggio per lui. Vorrà dire che sarà annientato insieme a voi!"
    Dicendo ciò, lui e tutti gli altri custodi alzarono il Keyblade verso il cielo, che si oscurò nel giro di pochi secondi. Poco dopo, un'enorme sfera nera ne uscì, come una goccia che cola da una bolla d'acqua, dirigendosi verso la città.
    Dark spalancò gli occhi incredulo.
    "Hikari, presto!" urlò rivolgendosi alla compagna, puntando il Keyblade verso il cielo, creando un fascio di luce che colpì la sfera, senza però ottenere nulla.
    La ragazza annuì, aggiungendo subito un raggio gemello.
    Shinji e Ran si guardarono, per poi annuire e correre verso i due custodi, creando a loro volta un raggio di luce con le mani e lo indirizzarono contro la sfera.
    "Che cosa sta succedendo?" chiese Topolino, guardando con timore il proiettile oscuro in caduta libera.
    "Se quella sfera raggiunge la città, sarà letteralmente cancellata. Tutto e tutti saranno spazzati via, scomparendo in pochi istanti!" rispose Dark, mentre il terreno sotto di lui cominciava ad abbassarsi come se fosse esposto a una pressione troppo elevata.
    "Allora… anch'io darò una mano!" urlò Paperino, puntando il Keyblade nella stessa direzione.
    "Non dimenticatevi di me!" si aggiunse Xadhoom, aggiungendo un doppio raggio di energia.
    Ciononostante, la sfera nera continuò a dirigersi verso la città, senza dare l'intenzione di rallentare.
    "Quattordici sono troppi anche per noi… E non possiamo usare tutto il nostro potere senza danneggiare il mondo." fece Dark.
    "Ci siamo anche noi!" esclamò una voce.
    Subito dopo, attorno ai guerrieri comparvero otto varchi di luce, da cui uscirono sei figure coperte da un impermeabile bianco accompagnate dal Blue Ranger e da Happy.
    Ad eccezione di Happy, tutti evocarono un Keyblade, per puntarlo contro la minaccia incombente, lasciando uscire un raggio di luce che si unì a quelli degli altri. Happy invece creò tra le zampe una sfera luminosa, che scagliò verso la magia nemica, unendosi così alle altri luci.
    Tra i due elementi cominciò a crearsi un campo di forza, che generò dei fulmini che caddero attorno ai custodi.
    "Non demordete!" urlò Dark ai compagni.
    Nel frattempo, anche gli altri custodi sembrarono sorpresi per la resistenza che stavano incontrando.
    "C'erano così tanti altri custodi pronti a intervenire?" fece Edward, evidentemente seccato. "Questa sarà una rottura."
    Poi, senza alcun preavviso, le due magie esplosero, investendo completamente la città.
    La deflagrazione fu tale da illuminare a giorno l'intera atmosfera del pianeta, rendendosi visibile anche dallo spazio.
    Gli edifici della città furono distrutti nel giro di pochi istanti, lasciando al loro posto solo polvere.

    Angus si rialzò qualche minuto dopo.
    Attorno a lui non c'era più nulla se non macerie, mentre gli altri in quel momento erano quasi tutti svenuti.
    Poco lontano Dark e Hikari erano ancora in piedi, ansimando per la fatica, circondati dal resto dei custodi, che non erano riusciti a rimanere in piedi.
    "La città… La città non esiste più." disse incredulo il giornalista, mentre anche Camera 9 si rialzava. "Noi siamo-"
    "No…" soffiò Dark. "Siamo riusciti… a creare una barriera intorno a tutti gli abitanti… loro stanno bene…"
    Dicendo ciò, cadde in ginocchio seguito da Hikari.
    Di fronte a loro, l'unica cosa ancora in piedi era il grattacielo nero, dove i custodi erano perfettamente incolumi.
    "Che sforzo inutile." Costatò Ichigo. "Avete solo sprecato energie per limitare i danni."
    "L-Limitare i danni?" fece Amelia, rialzandosi a fatica. "Che cosa avevate intenzione di fare?"
    "L'abbiamo detto: cancellare questo mondo." Rispose Sora, per poi alzare una mano, facendo levitare Pietro Gambadilegno, privo di sensi.
    "E ora che cosa… vuoi fare?" chiese Ran, rialzandosi assieme agli altri.
    "Questo Pietro ha dentro di sé molta oscurità, dovuta al suo prolungato uso di Heartless. Il suo cuore ormai è corrotto."
    Dicendo ciò, un'aura oscura cominciò a coprire l'ex sottoposto di Malefica.
    "Lascialo stare!" urlò la sua controparte, cercando inutilmente di rialzarsi.
    "Umpf. Ormai è buono solo per diventare un Heartless. Che ironia, lui che ha cercato per tanto tempo di crearli usando gli esseri più importanti dei mondi, ora diventerà uno di loro."
    Il corpo di Gambadilegno scomparve nell'oscurità e cominciò a cambiare forma, aumentando di dimensioni.
    Lentamente, un'enorme sagoma oscura prese forma di fronte ai custodi, rivelandosi come un drago completamente nero, che emetteva dalla narici un denso fumo dello stesso colore.
    Il re, Paperino e Pippo guardarono increduli l'abitante del loro mondo ormai totalmente in balia dell'oscurità.
    "No… Non doveva finire così!" esclamò il custode della Catena Nobile, cercando di liberarsi, ma senza risultato.
    "Maestà, che cosa facciamo?" chiese il mago di corte.
    "Urgh…" fece una voce sotto di loro, mentre un altro Pippo si alzava da terra. "Che botta… Per fortuna che l'effetto della mia arachide è durato giusto fino a pochi instanti dopo l'esplosione…"
    Topolino si girò verso di lui, incredulo.
    "Pippo! Che cosa ci fai qui?!" chiese, avvicinandosi, mentre anche Paperinika, stesa a terra poco lontano da loro, riprendeva i sensi.
    "Yuk… ero di passaggio…" rispose lui, senza sforzarsi di risultare troppo convincente. "Dobbiamo liberarli." Aggiunse, guardando i tre prigionieri sopra di loro.
    "E come pensate di fare?" chiese una voce alle loro spalle.
    I tre si girarono, vedendo Marco sorridere divertito.
    "Siamo in tre contro uno, possiamo farcela!" replicò Paperinika.
    "Davvero? E il fatto che abbiamo appena distrutto la vostra città come se niente fosse non vi fa pensare nulla?"
    Mentre diceva ciò, Marco cominciò a crescere di dimensioni, mentre il suo volto si allungava, trasformandosi in una proboscide.
    "Vediamo fin dove riuscirete ad arrivare… miseri esseri comuni!" urlò loro telepaticamente.
    "S-Si è trasformato in un elefante!" fece incredulo Topolino.
    Pippo guardò serio il custode, per poi sospirare.
    "Maledizione… Non ho altra scelta." mormorò, prendendo il suo cappello e tirando fuori un'altra arachide.
    "Pippo, non credo che basterà quella a fermarlo." Disse Paperinika.
    "Oggi Paperinik è stato costretto a rivelare a tutti la propria identità segreta…" rispose il pippide, mettendo in bocca l'arachide. "E data la situazione, direi che ormai non c'è più tempo per i segreti! Il nostro pianeta è molto più importante!"
    Detto ciò, i suoi vestiti cambiarono di colpo, tornando a essere la calzamaglia di Superpippo, mentre i suoi muscoli aumentarono di tono.
    "Che cosa?!" esclamò sorpreso Topolino, guardando l'amico.
    "Mi spiace avertelo tenuto nascosto finora… Ma ora non c'è tempo per parlare!"
    "Ben detto!" disse Marco, caricando.
    Superpippo lo fermò con le mani, indietreggiando per la forza nemica di qualche centimetro.
    "M-Mi dispiace per te… ma in questo momento sono invincibile!" esclamò Pippo, sollevando di peso un sorpreso Marco e scagliandolo lontano.
    "Uff… è forte, senza ombra di dubbio." ansimò il supereroe.
    "Ehi, voi!" urlò il re, serio. "Avete davvero intenzione di combattere?"
    "Certo!" rispose Paperinika. "Non ce ne staremo con le mani in mano!"
    "Molto bene… forse voi siete gli unici a cui possiamo rivolgerci, allora. Pippo! Paperino! Evocate le vostre armi e lasciatele cadere!" ordinò, spostando la testa verso i due amici.
    "Ne è sicuro?"
    Come risposta di fronte al re apparve il suo Keyblade, che cadde subito a terra, proprio ai piedi di Topolino.
    "Prendilo! Usalo per combattere!" urlò alla sua controparte.
    Il mago e il cavaliere lo guardarono sorpresi, per poi annuire.
    Pippo evocò lo scudo, che cadde vicino a Superpippo, mentre Paperino lasciò cadere lo scettro davanti a Paperinika.
    "Siamo nelle vostre mani!" esclamò il re, osservando Topolino prendere il Keyblade in mano.
    "Non cantate vittoria troppo presto!" urlò Marco, tornato al suo aspetto originale, scagliando contro i tre a terra una sfera di fuoco.
    Superpippo afferrò lo scudo, mettendosi in mezzo e deviando l'attacco.
    "Non ho mai usato armi… Ma credo che questa volta farò un'eccezione!" esclamò, spostando di lato lo scudo, mentre anche Paperina prendeva lo scettro.
    "Combatteremo… e vinceremo!" disse Topolino, raggiungendo gli altri due.
    "Poveri idioti… non avete mai combattuto rischiando veramente la vita. Non avete alcuna speranza contro di me!" urlò Marco, evocando il Keyblade e lanciandosi contro gli avversari.
    Topolino alzò la Catena Nobile, parando l'attacco e spingendo indietro il custode.
    "Prima di parlare, verificalo di persona!" replicò, per poi creare una sfera di luce sulla punta del Keyblade, che scagliò contro Marco, colpendolo in pieno.
    L'Animorph rimase sorpreso per quel colpo, ma non fece in tempo a riprendersi che fu colpito da un fulmine.
    Paperinika abbassò lo scettro, guardandolo con rabbia.
    "La pagherete per aver distrutto la nostra città!" fece, per poi abbassarsi di colpo, permettendo allo scudo di Pippo di raggiungere in volo l'avversario, colpendolo per la terza volta consecutiva e facendolo cadere a terra.

    Paperinik si rialzò a fatica, mentre poco lontano anche Xadhoom si rialzava.
    "Quei tipi… Gli Evroniani in confronto non sono che nullità." commentò l'aliena.
    "Ovvio." Risposero Edward e Ichigo, apparendo di fronte a loro, con il Keyblade in mano. "Siamo molto più forti di quei paperi viola, come di chiunque altro."
    "Davvero?" chiese Xadhoom, avvolgendo nuovamente le mani con la sua energia.
    Per tutta risposta Ichigo si staccò dal suo corpo, mentre Edward batté i piedi per terra, creando alle spalle dei due un muro per impedirgli di scappare.
    "E questa che razza di diavoleria è?" chiese Paperino, guardando il nuovo muro.
    "Si chiama alchimia." Rispose Ed, alzando insieme a Ichigo il Keyblade contro di loro. "E ora lasciatevi eliminare!"
    Ma prima che potessero cominciare l'attacco, due figure in bianco volarono contro di loro, mostrando due ali verdi simili a quelle delle farfalle.
    I due evocarono un Keyblade rispettivamente verde e azzurro, con i quali respinsero i due avversari.
    "E voi chi siete?!" esclamò Ichigo. "E soprattutto, come avete fatto a vedermi?"
    "Spiacente…" rispose una voce femminile, mentre entrambi si toglievano il cappuccio. "Ma i nostri occhi non sono facili da ingannare!" completò Eureka, mentre lei e Renton alzavano nuovamente le due chiavi, avvolgendole con la luce.
    "Che cosa?!" esclamò Edward. "Com'è possibile? Dovrebbe esserci un solo custode per categoria a mondo, e per di più Renton non aveva le ali!"
    "Lucis ha deciso di concederci questo privilegio." Rispose il ragazzo. "Ed io non sono più un essere umano. Ora sono un Corallian, proprio come Eureka!"
    Dicendo ciò, i due custodi incrociarono i propri Keyblade, creando una forte sfera di luce e la scagliarono contro gli avversari, spedendoli contro il grattacielo oscuro.
    "Incredibile…" fece Paperinik, guardandoli sorpresi. "I custodi sono tutti così potenti?"
    "Solo i migliori." Rispose Renton, sorridendo. "Ma non bisogna essere per forza custodi per essere forti."
    "Ben detto!" esclamò una voce, mentre una macchina sportiva rossa lo raggiungeva, lasciando scendere Kay K e un'altra papera, che indossava un'armatura e aveva in mano uno strano fucile. "DD, potevi anche dircelo che nel tempo libero ti dilettavi a salvare nuovamente il mondo indossando una tuta e una maschera."
    "Il nostro eroe di fiducia è famoso per questo." Aggiunse l'altra papera, sorridendo. "Non per niente, nel futuro è considerato il vero eroe di questo pianeta."
    "Lyla?! Che cosa ci fai conciata così?!" le chiese Angus, guardando incredulo la collega, che puntò contro i custodi il suo fucile.
    "Spiacente, ma sono qui su preciso ordine dei miei superiori. Questo evento sta modificando il futuro, e il mio compito è quello di aiutare Paperinik… anzi, Paperino!"
    "Lo stesso ordine che ho ricevuto io dall'Agenzia." Fece Kay K. "Dare tutto il supporto possibile a DoubleDuck, senza preoccuparsi di farsi scoprire. Anche perché altrimenti l'Agenzia sparirebbe assieme a questo pianeta."
    Paperino sorrise.
    "Gli eroi e le spie hanno sempre dei segreti… anche se sembra che i miei siano appena stati spiattellati a tutti quanti."
    "Sei anche una spia?!" esclamò Angus incredulo.
    "Già, ed è la migliore." Rispose Kay K, per poi tirare fuori dalla macchina una specie di fucile a cannone, che puntò subito verso i due avversari. "Anche se non ama usare le armi pesanti come questa."
    "Sarà inutile contro di loro." Fece Xadhoom.
    "Questo lo vedremo." Replicò la papera, per poi fare fuoco assieme alla compagna.
    Tuttavia un muro si alzò dal nulla, distruggendosi all'impatto con il proiettile.
    "Poveri stolti… quelle misere armi non possono nulla contro l'alchimia!" esclamò Edward, per poi appoggiare la mano a terra.
    Sotto di loro il suolo cominciò a tremare, anticipando decine di spuntoni che li avrebbero colpiti in pieno, se solo non fossero scomparsi nel nulla.
    "Che cosa?" fece incredulo Ichigo, poco prima di essere colpito dal pugno di Pikappa.
    "Questa sì che è una sorpresa… Si tratta proprio della riunione finale, vero Razziatore?" fece l'eroe senza girarsi, mentre dietro di lui da un varco simile a un vortice usciva un grosso rapace antropomorfo, in parte cyborg, con l'occhio destro bionico, con un sorriso stampato sul volto.
    "Secondo te potevo perdermi la battaglia più epica di questo mondo? Il futuro stesso è in subbuglio, perché se tu perdi, il XXIII secolo sparirà in un lampo. Inoltre, se il mondo e l'universo vengono distrutti, non potrei rubare più niente."
    Paperinik sorrise.
    "Allora andiamo… verso la nostra ultima battaglia!" esclamò, partendo all'attacco assieme ai suoi amici.

    "Umpf! E così tu saresti il proprietario di quel misero deposito? Che delusione…" fece Tsuna, mentre sulla sua fronte la fiamma aumentava di dimensioni.
    "Tu… Voi… Come avete osato… il mio deposito!" farfugliò Paperone, stringendo con forza quel che rimaneva del suo fucile.
    "Non preoccuparti. Se sei tanto disperato, diventerai un ottimo Heartless!" commentò Natsu, creando una sfera di fuoco di fronte a lui, per poi scagliarla.
    Ma prima che potesse raggiungere l'obiettivo, Happy si mise in mezzo, riuscendo a deviarla con un calcio verso il cielo.
    "Happy? Che cosa diavolo stai facendo?" chiese il Dragon Slayer, leggermente sorpreso.
    "T-Ti impedisco di c-commettere una stupidaggine, aye!" rispose lui, deglutendo.
    "U-Un gatto parlante e volante?!" fece sorpreso Paperone.
    "È dolcissimo, vero?" chiese una delle figure in bianco, avvicinandosi e togliendosi il cappuccio, rivelando così il volto di Menma.
    "Tu?" fece sorpreso Natsu, riconoscendo la ragazza grazie alla descrizione fatta in passato da Ichigo. "Non credevo che ti saresti mai messa a combattere. E tantomeno che saresti diventata visibile a tutti!"
    "A dir la verità non lo pensavo nemmeno io… ma non posso permettere che Jintan e gli altri corrano pericoli per colpa della mia incapacità!" Rispose lei, facendosi seria ed evocando il Keyblade. "Perciò, anche se sono un fantasma, non mi resta che mettere da parte la mia spensieratezza e combattere!"
    "F-Fantasma?! Ci sono anche fantasmi?!" disse una voce poco lontana, mentre un aquilotto umano, seguito a ruota da Qui, Quo e Qua, li raggiungevano.
    "Che cosa ci fate voi qua?!" esclamò Paperone, preoccupato. "Dovete andarvene, è troppo pericoloso!"
    "Non se ne parla nemmeno!" rispose uno dei tre gemelli, mentre prendeva una pistola dallo zaino che Archimede aveva portato. "Con questi raggi paralizzanti possiamo dare una mano anche noi!"
    "In fondo, prima ero io a fornire le armi a Paperinik. E poi abbiamo anche un altro alleato, non è vero, Uno?"
    Sopra di loro arrivò una specie di piccolo disco volante, sopra il quale si poteva scorgere la testa dell'entità cibernetica, dalla quale uscivano due mani robotiche che impugnavano delle pistole laser.
    "Già. Per fortuna avevo fatto un mio backup fuori dalla città, così non sono stato cancellato definitivamente. Anche se purtroppo tutta la mia memoria principale è andata persa."
    "Poveri stupidi! Credete davvero che tutto questo vi salverà?!" urlò Natsu, creando una sfera di fuoco assieme a Tsuna, per poi unirle, creandone una più grande.
    "Happy!" urlò Menma, creando una sfera d'acqua sopra di lei.
    "Aye!" rispose il gatto, imitandola con una di luce, che avvicinò subito all'altra, fondendole e ottenendo così una sfera d'acqua con dei fulmini bianchi all'interno.
    "Non servirà a nulla!" dichiararono insieme i due custodi, scagliando la loro magia.
    "Lo vedremo!" risposero gli altri due, replicando con la sfera.
    Quando i due attacchi si scontrarono, i cinque paperi più Uno furono scagliati via dall'onda d'urto, mentre i quattro guerrieri rimasero al loro posto, cercando di non avere la peggio sugli avversari.
    "Non possiamo arrenderci così!" urlò Menma, poco prima di sentirsi una mano sulla spalla.
    "Hai perfettamente ragione." Fece Jintan, sorridendole, mentre il varco dietro di lui si chiudeva.
    La ragazza sorrise incredula.
    "Jintan! Ma come-"
    Il ragazzo rispose mostrandole il simbolo dell'Equilibrio sulla fronte.
    "A dopo le spiegazioni, ora vediamo di risolvere la questione." Disse, creando una sfera di luce che aggiunse a quella dell'amica, aumentandola così di dimensioni.
    "Maledizione… Anche lui?" fece Natsu, per poi cominciare ad aspirare aria, sputando altro fuoco pochi secondi dopo.
    "Che cosa?" fece Qui, rialzandosi. "Quel tipo può sputare fuoco come un drago?"
    "Quel tipo è un mezzo drago!" rispose Jintan. "Perciò è ovvio che possa riuscirci."
    "Allora aggiungiamoci anche noi un po' di fuoco!" urlò una voce sopra di loro.
    Tutti alzarono lo sguardo, vedendo ShineGreymon scendere in picchiata verso di loro, con Masaru in piedi sopra di lui, avvolto dalla Digisoul.
    "Forza, dimostra a tutti quanto vali!" urlò l'agente della DATS al suo compagno.
    "Subito Aniki!" rispose questi, alzando le mani e creando una sfera di fuoco, che scagliò contro i due custodi avversari.
    "Via!" urlò Menma, saltando indietro assieme agli altri un istante prima che le tre sfere si scontrassero, provocando un'esplosione che li investì in pieno.
    Menma, Happy e Jintan crearono subito una barriera attorno al loro gruppo, mentre Tsuna e Natsu vennero letteralmente inglobati dall'esplosione.
    "Ed ecco fatto!" esclamò Masaru, saltando a terra e osservando lo spettacolo.
    "Mi spiace deluderti, ma temo tu ti sia dimenticato di un piccolo particolare." fece Happy.
    "Che intendi dire, gatto volante?"
    "Natsu non teme il fuoco di un'esplosione, anzi!"
    Infatti mentre diceva ciò, le fiamme cominciarono a vorticare su se stesse, per poi sparire dentro la bocca del Dragon Slayer, che si lecco le labbra soddisfatto.
    "Ottimo spuntino, ti ringrazio Daimon."
    Il ragazzo rimase sorpreso per qualche secondo, per poi sorridere.
    "Capisco… in effetti avevo dimenticato questo tuo potere." disse, avvolgendosi nuovamente con la Digisoul. "ShineGreymon, resta indietro, a lui ci penso io a suon di pugni!"
    "Povero stolto. Credi davvero di battermi ora che ho tutti i miei poteri?!"
    "Ho sconfitto il dio del Mondo Digitale. Tu non sei di certo al suo livello!" rispose Masaru, partendo all'attacco e colpendolo in pieno volto con un pugno, facendolo volare diversi metri indietro.
    Tsuna si volse verso di lui, ritrovandosi però di fronte a Menma e Jintan.
    "Non così veloce!" fecero i due, creando due sfere di luce che gli scagliarono contro, costringendolo ad alzarsi in volo per evitarle.
    "Fai cheese!" esclamarono insieme Qui, Quo e Qua, facendo fuoco assieme ad Archimede e Uno.
    Tsuna spalancò gli occhi venendo raggiunto dai cinque raggi, che lo fecero precipitare nuovamente a terra.
    "Non ce ne staremo di certo fermi a guardare mentre nostro zio e i nostri amici combattono!" fece Quo, abbassando l'arma, mentre Tsuna si rialzava a fatica.
    "Ma… davvero? Vorrà dire che oggi mangerò paperi arrosto in più!" replicò lui, saltando verso l'alto usando le fiamme come propulsori.
    "Che cosa? I raggi non gli hanno fatto nulla?!"
    "Sono il decimo Vongola. I miei poteri sono ben superiori alle vostre misere armi!"

    "Quei tipi… che razza di magia usano?" commentò incredula Amelia, per poi voltare la testa verso l'Heartless di Gambadilegno, che però era rimasto al suo posto, senza muoversi.
    "Oh, una magia molto superiore alla tua, credimi strega." Rispose Pan, apparendo di fronte a lei accompagnata da Black Star. "E sarà questione di minuti prima che quell'Heartless cominci a distruggere tutto. A quanto pare, c'è ancora un frammento di coscienza dentro di lui."
    "Voi siete dei mostri!" fece la strega, cercando di prendere la bacchetta che teneva in tasca.
    "Mostri? Così mi offendi! Io sono una divinità! L'unico e inimitabile Black Star!"
    "Una divinità?" ripeté Amelia.
    "A dir la verità è solo una sua definizione, ma è decisamente forte. Certo, non quanto me o mio nonno. In fondo, la mia è la famiglia più forte dell'universo." Rispose Pan, creando una sfera d'energia tra le mani. "E ora, anche tu diventerai un Heartless."
    "Non così in fretta!" gridò una voce, anticipando un proiettile d'energia che sfiorò la Sayan.
    A pochi metri da loro, Homura gli puntava con uno dei suoi fucili.
    "Sarete passati anche solo temporaneamente dalla parte del nemico, ma se avete fallito questa prova, allora non potrò avere pietà verso di voi."
    "E tu da sola vorresti affrontare una Sayan?" chiese divertita Pan.
    Per tutta risposta, alle spalle della maga apparvero dal nulla decine di armi militari.
    "Lucis ha fatto in modo di purificare costantemente la mia Soul Gem, perciò non ho alcun limite nell'usare la mia magia!" Disse Homura, mentre tirava fuori dal suo scudo un altro fucile, questa volta più grosso, assieme a una bomba a mano.
    "Sei una strega anche tu?" domandò Amelia sorpresa, per poi vedere Homura sparire e riapparire dietro i due custodi.
    "Strega? No, spiacente, io sono una maga." Rispose, mentre le bombe che aveva lasciato cadere dietro di sé esplodevano, investendo in pieno i due custodi, che furono subito colpiti dalle armi da fuoco automatiche che la maga aveva lasciato dove si trovava prima.
    "Io di solito le elimino, le streghe. Anche se quelle di cui mi occupo io sono anche più spaventose di quell'Heartless."
    "Maledetta!" urlò Black Star, uscendo dal fumo e lanciandosi contro la maga con il Keyblade pronto a colpire.
    Ma prima che ci riuscisse, una piccola macchia arancione lo colpì allo stomaco, facendolo tornare indietro.
    "Chi…"
    "No, no." Rispose il Gatto con gli stivali, atterrando di fronte a Homura, puntando la sua spada contro il nemico. "Non ti lascerò alzare un dito contro una señorita in mia presenza!"
    "Tu…"
    "Banzai!" urlò un'altra voce, poco prima che l'assassino fosse colpito in pieno da un calcio, che tuttavia ebbe solo l'effetto di farlo arrabbiare ulteriormente.
    "L'unico ed inimitabile imperatore Kuzco è qui per aiutare!" disse il nuovo arrivato, raggiungendo Amelia e mettendosi in una ridicola posa di combattimento.
    "C'è anche il buffone, eh?" commentò aspra Pan.
    "E non è l'unico!" esclamò una voce dall'alto, anticipando una macchia argentata scendere a tutta velocità contro di lei, colpendola in pieno e creando un piccolo cratere.
    Pochi secondi dopo, dalla polvere si alzò in volo Haru, tornando subito a qualche metro di altezza.
    "Siamo tutti qui per aiutarvi!" disse. "Anche se questo significa dovervi sconfiggere!"
    Pan fece sparire la polvere trasformandosi in super Sayan.
    "Pagherete cara questa vostra intromissione!" esclamò, cominciando caricare l'onda energetica.
    Ma prima che potesse portarla a compimento, un doppio raggio laser la colpì alle spalle, costringendola a interrompersi.
    "Sembra proprio che sarà un osso duro da battere… E questa volta ha pure i poteri da custode!" fece la voce di Lan da dentro Megaman, che la fissava con il fucile alzato, mentre al suo fianco Giroro cambiava arma.
    La mora trattenne un ringhio, mentre anche Black Star guardava con odio i nuovi arrivati.
    "Sembra proprio che con loro non dovremo avere alcun bisogno di trattenerci, eh?" fece l'assassino, mentre le sue iridi cambiavano forma, trasformandosi in stelle.

    "Qui ci conviene squagliarcela il prima possibile." fece I-176, osservando i combattimenti che si stavano svolgendo attorno a loro, riempiendo l'aria di esplosioni.
    "Stai scherzando, vero?" esclamò un altro Bassotto. "Hai visto che cos'hanno fatto? Per colpa loro, il nostro colpo è saltato per sempre! Il deposito non esiste più!"
    "Sei così idiota?!" lo riprese Nonno Bassotto, afferrandolo per la maglietta. "Hai visto che cos'hanno fatto alla città? Ci sono supereroi e custodi che stanno faticando a tenergli testa e tu vorresti combattere contro di loro con un grimaldello?"
    "Detto così… Sì, direi che ci conviene sparire."
    "Allora lasciate che vi dia una mano." fece una voce dietro di loro.
    I ladri si girarono, ritrovandosi di fronte Conan.
    "Un bambino?" chiese uno di loro, guardandolo sorpreso.
    "Un detective, prego. Sapete, ho passato molti anni a dare la caccia a ladri e assassini."
    "Certo, come no. Senti moccioso, vattene finché sei in tempo, qui la situazione è-"
    Ma I-176 s'interruppe quando Conan tornò ad essere Shinichi, con il Keyblade in mano.
    "…pericolosa…" completò, deglutendo.
    "Già. Infatti dovevate essere più veloci. E ora, lasciate che vi faccia sparire da questo mondo!"
    Shinichi alzò il Keyblade, pronto a colpire la banda di ladri, ma una lama di luce interruppe il suo attacco.
    "N-Non te lo posso permettere…" fece Ran, cercando di respingere il fendente del ragazzo, che ghignò.
    "Così anche tu ti opponi a me, Ran?" domandò lui, arretrando.
    "Non posso farti commettere altri errori. Ti fermerò prima che il Kudo Shinichi che conosco io scompaia per sempre!"
    "Allora dovrai darti molto da fare." Replicò Asuka, raggiungendoli ed evocando il Keyblade. "Sei solo una misera guardiana, non puoi competere contro due custodi."
    "In questo caso, allora credo che sarò costretto a intervenire anch'io." Disse Shinji, cercando di colpire con un proiettile una gamba dell'amica, che tuttavia, lo deviò con facilità.
    "Oh, quindi anche la grande divinità Shinji Ikari ha deciso di combattere? La fine dell'universo è davvero vicina allora!" Lo prese in giro la rossa.
    "Divinità?" ripeté Nonno Bassotto, guardando il ragazzo, che annuì.
    "È una lunga storia." Rispose una voce, mentre una delle figure ammantate di bianco si avvicinava, evocando un Keyblade azzurro e una copia perfetta della lancia di Longinus. "Tuttavia, questa volta saranno due le divinità a combattere." Completò Rei Ayanami, togliendosi il cappuccio.
    "Ayanami!" esclamò sorpreso Shinji. "Ma come-"
    "A dopo le spiegazioni, Ikari. Ora pensiamo a far rinsavire Asuka."
    Ma mentre la nuova arrivata parlava, la rossa cominciò a guardarla con odio.
    "Di nuovo tu… Ci sei sempre e ovunque, eh, cocca del comandante?!"
    Tutti si girarono verso di lei sorpresi per quella reazione improvvisa.
    "E io che speravo di essermi liberata di te definitivamente, e che quei mocciosi stessero in qualche modo mentendo. E invece… sei ancora qui, a ostacolarmi, come sempre!"
    "Ostacolarti? Di che cosa stai parlando, Asuka?" le chiese Shinji, poco prima di venire colpito da una sfera di fuoco che lo spedì ai piedi dei Bassotti.
    "Tu sta zitto, Shinji Ikari!" replicò acida la custode, mentre il ragazzo si rialzava, rimarginando l'ustione sotto lo sguardo incredulo dei ladri. "Questa è una questione tra me è Ayanami."
    La turchina sorrise, alzando il Keyblade.
    "Sai Asuka… Da quando mi sono fusa con il nostro mondo assieme a Shinji, le cose mi sono diventate finalmente tutte chiare. L'ultima volta che ci siamo viste ero un essere incompleto. In fondo, non ero altro che una mera copia di Yui Ikari, il cui scopo era di fondersi con Adam, dando vita al Third Impact. Io, invece, scelsi di disobbedire ai desideri di Gendo. Ho scelto Shinji come mio compagno. E facendo ciò, l'ho condannato."
    "Rei-" cominciò il ragazzo, fermandosi quando la ragazza alzò una mano per zittirlo.
    "Dopo che tutta la popolazione del nostro mondo è entrata dentro di noi, Shinji si rifiutò di rimanere in quel piano di esistenza superiore, tornando ad essere un umano, sebbene conservando tutti i poteri ottenuti come divinità, oltre ad avere acquisito dentro di sé lo 01, la volontà di sua madre."
    "E con ciò?" chiese Asuka.
    "La verità ora mi è chiara." Rispose Rei. "Il tuo segreto maggiore… il segreto che hai cercato di tenere nascosto e allo stesso tempo che speravi fosse scoperto."
    "Non so di cosa tu stia parlando." replicò l'ex pilota, sorridendo nervosa, mentre Shinichi, Ran e Shinji la guardavo curiosi.
    "La verità è che tu sei innamorata di Shinji, e lo sai perfettamente!" gli urlò Rei, facendo spalancare gli occhi al diretto interessato.
    "C-Che cosa?" balbettò lui incredulo.
    Ma prima che potesse aggiungere altro, Asuka partì all'attacco, preda dell'ira, cercando di colpire Rei, che si difese con il Keyblade, provocando un'onda d'urto che investì tutti.
    "Non osare… mai più… dire simili assurdità!" urlò Asuka, con gli occhi lucidi, saltando all'indietro e cominciando a colpire l'altra con una serie di fendenti.
    "Tu-non-sai-nulla-di-me!" scandì furiosa, mentre la turchina cercava di respingerla, sorpresa per quella rabbia nascosta.
    "Sono stata in molti mondi diversi… Anche paralleli a quest'esistenza. E questo punto era fisso per tutti loro."
    "Asuka…" mormorò Ran, poco prima di intravedere una sagoma di fronte a sé, riuscendo ad evitare in tempo un colpo di Shinichi.
    "Ti credi davvero così forte da poterti dimenticare di un avversario?" chiese lui strafottente, puntandole contro il Keyblade.
    La castana lo guardò seria, alzando la sua spada di luce.
    "Questo farà più male a me che a te." disse a bassa voce, mentre nella mano libera si creava una spada nera, che la guardiana brandì con volto triste. "Ma se per salvarti è necessario sconfiggerti, allora non mi tirerò indietro. Ma in quel caso, verrò con te!" urlò, incrociando sopra di sé le due lame.
    "Davvero ne saresti capace?" chiese il custode, sorridendo.
    Come risposta, Ran partì all'attacco.

    "Quello… Quello sarebbe Gambadilegno?" fece incredulo Macchia Nera, togliendosi il cappuccio ormai semidistrutto, rivelando un volto quasi umano, con un grosso naso nero e due baffetti.
    "Un risultato incredibile, vero?" fece Inuyasha, apparendo alle sue spalle.
    "Un simile potere è qualcosa che va oltre la nostra immaginazione. È terribile!"
    "Già. Questo è il potere dell'oscurità. Questo è il potere che presto ricoprirà l'intero universo!"
    Macchia Nera spalancò gli occhi, portando lentamente una mano sotto l'impermeabile.
    "Quindi è questo il vostro obiettivo? Ridurre tutti gli abitanti dell'universo ad essere dei mostri?"
    "Solo i più meritevoli."
    "In questo caso… io non avrei nessun vantaggio!" urlò Macchia Nera, tirando fuori una pistola e puntandola contro il mezzo demone.
    Tuttavia, prima che potesse fare fuoco, una piccola sfera di ghiaccio gli colpì la mano, costringendolo a lasciar cadere a terra l'arma.
    "Davvero credi che una misera pistola possa farci qualcosa?" fece Saiko, abbassando il braccio. "Sei piuttosto stupido."
    "Ma voi chi o cosa siete realmente?" chiese il ladro, deglutendo e fissando la propria arma.
    "Siamo coloro che domineranno l'universo, ma non preoccuparti: tu non assisterai alla nostra conquista." Rispose il mangaka, creando una sfera di fuoco di fronte a lui.
    Ma prima che potesse continuare, una sagoma blu si mise in mezzo, prendendolo per il braccio e rovesciandolo a terra.
    "Che cosa? Ancora lui?!" esclamò Inuyasha, muovendosi per andare ad aiutare il compagno.
    "Uomini… fuoco!" urlò una voce alle loro spalle, anticipando decine di sfere d'energia che scoppiarono contro il mezzo demone.
    Macchia Nera si voltò, ritrovandosi a fissare quattro pinguini, accompagnati da due bambini, uno dei quali con in mano due cannoni, uno verde e uno rosa, e da due ragazzi, uno vestito di rosso e dai capelli neri e l'altro con una tuta nera e i capelli rossi.
    "Ma tu guarda un po' che situazione." fece Rinne, tenendo fermo il Keyblade che aveva in mano. "Quando li abbiamo visti erano decisamente diversi."
    "Già, considerando che non li avevamo mai visti nel loro vero aspetto." Confermò Ranma, abbassando il Keyblade.
    "Se è per questo io li ho visti quando si erano trasformati in ragazze." Disse Timmy, mentre i suoi cannoni tornavano ad essere Cosmo e Wanda.
    "Noi pinguini invece siamo sempre pronti a combattere!" esclamò Skipper, abbassando il fucile. "E nessun custode può tenerci testa!"
    "Chi diamine sono quelli?" chiese incredulo Macchia Nera.
    "Da quel che ho capito…" rispose una voce dietro di lui, mentre Tsukune e Moka uscivano da un varco. "Sono tutti coloro che i custodi hanno aiutato durante il loro viaggio." Concluse il ragazzo. "Anche se mai mi sarei aspettato dei pinguini parlanti e militari."
    "Suvvia Tsukune, vivi in una scuola di mostri e ti stupisci ancora?" fece ridendo Moka, per poi farsi seria, guardando Inuyasha che si stava rialzando, decisamente arrabbiato.
    "Ma bene… tante nuove vittime!" esclamò, mostrando i suoi artigli.
    Tsukune afferrò il rosario della compagna, strappandolo subito, permettendogli così di trasformarsi, imitandola subito dopo.
    "Non sottovalutarci, demone!" gli urlò contro Skipper. "Ora ti dimostreremo il vero potere del nostro battaglione! Rico!"
    All'ordine, il pinguino cominciò subito a sputare decine di armi, tra cui notevoli quantità di esplosivi, che i quattro impugnarono immediatamente.
    "Cosmo, Wanda, siete pronti?" chiese Kowalski ai due fantagenitori.
    "Un secondo e lo saremo!" rispose Cosmo, trasformandosi assieme a Wanda in un unico cannone, in cui i quattro pinguini e i due bambini misero tutto l'esplosivo raccolto.
    "Fuoco!" urlarono all'unisono.
    Inuyasha evocò il Keyblade.
    "Cicatrice del Vento!" replicò lui, rimandando indietro l'attacco.
    "Non così in fretta!" dissero insieme Ranma e Rinne, creando tra i loro Keyblade una rete fatta di luce, con la quale rilanciarono nuovamente gli esplosivi, che stavolta esplosero contro il mezzo demone.
    "Colpito e affondato!" esclamò Kowalski, battendo una pinna con Skipper.
    "Piccoli sudici bastardi…" fece la voce di Inuyasha da dentro la nube, congelando tutti i presenti. "Come avete osato prendervi gioco di me?!"
    Quando il fumo cominciò a dissiparsi, Inuyasha riemerse, ma con qualcosa di diverso. I suoi artigli erano diventati più lunghi, e i suoi tratti si erano fatti più fini, mentre i suoi occhi erano completamente rossi, esprimendo odio puro.
    "A quanto pare ha rilasciato il suo potere demoniaco." Fece Tsukune, per poi correre contro di lui assieme a Moka, assestandogli un doppio calcio in pieno volto, facendolo schiantare contro il grattacielo oscuro, che riportò alcune crepe.
    Poco lontano, Saiko si rialzò, guardando con rabbia il Blue Ranger.
    "Non so chi tu sia in realtà… ma se credi che mi lasci battere da te ti sbagli di grosso!" gridò, evocando il Keyblade e partendo all'attacco.
    Il ranger evocò il Keyblade di Justin, con il quale parò l'attacco.
    "Tutto qui?" chiese il mangaka, aprendo il palmo della mano libera, creando una sfera di fuoco con cui colpì in pieno volto l'avversario, facendolo volare a qualche metro di distanza.
    "Alzati, forza!" lo incitò subito dopo. "Lasciami sfogare tutto il mio odio!"
    Il Blue Ranger, quasi come per obbedire, si rialzò, incurante della crepa che ora ricopriva parte del suo casco.
    "Perfetto. Non sarebbe stato divertente se ti avessi sconfitto così facilmente!"
    Dicendo ciò, Saiko sparì dalla vista, riapparendo alle spalle dell'avversario, colpendolo con un calcio. Senza fermarsi gli corse dietro, superando e assestandogli un pugno in pieno petto.
    Ma facendo quel gesto Saiko spalancò gli occhi, per poi saltare all'indietro.
    "E questo che cosa significa?" fece guardando prima la propria mano ancora chiusa e poi l'avversario, il quale si stava rialzando. "Sarà stata una mia sensazione?"
    Il Blue Ranger lo fissò, continuando a tenere il Keyblade in mano.
    "Su, perché non mi attacchi?!" gli urlò Saiko, cercando inutilmente di provocarlo. "Rispondi, maledizione!" sbraitò poi, creando una serie di sfere di fuoco che presero in pieno il custode, nascondendolo in una fitta nube di fumo. Quando, però, esso scomparve, il Blue Ranger era ancora al suo posto, incolume, e con un secondo Keyblade, completamente nero, nell'altra mano.
    "Che cosa? Due Keyblade?" fece Saiko, sorpreso. "Uno è quello che usava Justin, che ha perso il proprio colore. Mentre l'altro è… Chi diamine sei realmente?"
    Il Ranger restò ancora in silenzio, alzando entrambi i Keyblade.
    Ma prima che potesse fare qualcosa, Saiko gli apparve di fronte, afferrando le sue armi e lanciandole via.
    "E ora…" disse, creando una nuova sfera di fuoco, più grande delle precedenti. "Vediamo di scoprire chi c'è sotto il casco!"
    Senza permettere all'avversario di difendersi, Saiko fece esplodere la sfera di fronte a lui, venendo così scagliato indietro dalla forza d'urto e riportando qualche leggera ustione.
    Pochi secondi dopo vide l'elmo pieno di crepe rotolare fuori dalla nuova nube di fumo, e un sorriso si stampò sul suo viso non appena questo si spaccò a metà.
    "Su, ora mostrami il tuo volto!"
    Ma il suo sorriso si gelò non appena il fumo si dissipò, lasciando intravedere dei lunghi capelli castani mossi dal vento.
    "Come vuoi… Saiko." Rispose una voce femminile.
    Il mangaka spalancò gli occhi incredulo, indietreggiando istintivamente, mentre la tuta del Blue Ranger scompariva, lasciando il posto a un impermeabile nero.
    "Vorrà dire che da adesso in poi combatterò sul serio contro di te, senza più nascondermi dietro la mia colpa." Fece Azuki, puntandogli contro i Keyblade.

    Dark e Hikari si misero davanti al Gambadilegno di quel mondo, che stava osservando incredulo il suo doppione.
    "Com'è possibile?" domandò.
    "Questo è ciò che succede ad abusare del potere dell'oscurità." Rispose Dark, per poi girarsi. "E voi dovreste saperlo." Continuò, rivolgendosi a Sora, Riku e Kairi, che apparvero alle loro spalle.
    "Oh, che paura." Fece la principessa. "E sentiamo, che cosa ci potrebbe succedere?"
    Come risposta, i due custodi dell'Equilibrio evocarono i loro Keyblade.
    "Non dimenticatevi che dovete combattere contro una delle tre entità portanti dell'universo e la sua diretta custode!" replicò Dark, mentre lui e Hikari guardavano seri il trio di fronte a loro.
    "E non solo loro!" esclamò una voce, anticipando un raggio d'energia che si diresse verso i tre, che lo deviarono usando i Keyblade.
    Pochi metri più in là Black Rock Shooter abbassò il suo braccio cannone, mentre dal suo occhio cominciava ad uscire il fuoco azzurro.
    "Dunque volete veramente affrontarci, eh?" fece Riku, evocando la Via per l'Alba. "In questo caso, preparatevi alla vostra disfatta."
    "Hikari." Disse Dark. "Pensaci tu a Riku. Rock, tu occupati di Kairi."
    "E quindi tu affronteresti me, esatto?" chiese ironico Sora. "Credi forse di potermi sconfiggere?"
    "Il custode della luce… e il custode dell'Equilibrio. Sono l'unico a poterti fermare."
    "Allora provaci!" urlò il castano, evocando la Catena Regale e correndo contro Dark, che lo respinse con una barriera.
    "Quanto tempo è passato?" chiese Sora, sorridendo e indicandosi la fronte. "Quanto tempo è passato da quando mi hai affrontato al torneo, lasciandomi questa cicatrice?"
    Dark rimase in silenzio, mentre creava di fronte a sé una sfera composta dai due elementi chiave.
    "Sora… Tu sei il prescelto di mia madre." Disse infine. "Perciò vedi di tornare in te!" urlò, lanciandogli la sfera, che il custode fermò con le mani.
    "Urgh… T-Tutto qui?" chiese, pochi istanti prima di essere scagliato via dalla forza della magia, che lo seguì, esplodendogli contro.
    Il vento provocato dall'esplosione raggiunse anche Kairi e Black Rock Shooter, le quali rimasero al loro posto, mentre i loro capelli si muovevano seguendo lo spostamento d'aria.
    "Quindi anche tu sei una custode, eh?" fece la principessa, guardando l'avversaria, che come risposta evocò un Keyblade dello stesso colore dei suoi capelli.
    "Avete fallito all'ultima prova… la cosa è ridicola, sapete? Vi siete lasciati travolgere dall'oscurità."
    "Non farci la predica, Rock." Rispose Kairi. "Ora riusciamo a vedere qual è il vero potere!"
    "Ma tu guarda." fece una voce sopra di loro, mentre alcune piume cadevano ai loro piedi. "È una frase molto simile a quella che dissi al mio maestro!"
    Kairi alzò lo sguardò giusto pochi secondi prima di venire scaraventata via da una forza invisibile, che la fece rotolare per qualche metro.
    Black Rock Shooter alzò lo sguardo, vedendo Apollo affiancato da Anakin Skywalker, tornato al suo vecchio aspetto.
    "Tu?!" esclamò Kairi, rialzandosi. "Ma com'è possibile? Dovresti essere dalla nostra parte!"
    "Spiacente." Rispose Anakin. "Sono tornato sulla retta via, e grazie a svariate cure, sono tornato ad essere il vero me."
    "E chi sarebbe in grado di compiere un simile miracolo?"
    "Diciamo che un po' di magia aiuta sempre." Fece una voce, anticipando una fiammata che investì Kairi, che riuscì a creare una barriera attorno a sé giusto in tempo.
    I presenti si coprirono il volto con il braccio quando Saphira sbatté le ali per atterrare, lasciando scendere Eragon.
    "Scusate per il ritardo." Fece il Cavaliere.
    "Finalmente siete arrivati. Cominciavo a credere che avrei dovuto risolvere da solo la questione." Replicò divertito Anakin.
    "Non cantate vittoria troppo presto!" urlò Kairi, facendosi avvolgere da un'aura nera. "Non dovete osare sottovalutarmi!"
    Riku sorrise guardando l'amica. "Sembra che tua sorella si sia lasciata trascinare dall'ira." Disse a Hikari, senza nemmeno guadarla.
    "La riporteremo sulla via della luce, come faremo anche con voi." Rispose la custode, guardando seria l'avversario.
    "Credi davvero di potercela fare contro di me?" chiese lui, girandosi.
    "Ti ricordo che posso usare il potere dell'Equilibrio allo stesso livello di Dark."
    "Sto tremando dalla paura."
    Ma non appena ebbe detto ciò, Riku spalancò gli occhi, vedendo Hikari volare contro di lui, mentre caricava sulla punta del Keyblade una sfera di luce.
    "Preparati!" urlò lei, colpendolo in pieno e spedendolo contro il grattacielo.
    "Urgh…" fece il custode, incurante della botta e delle nuove crepe apparse sull'edificio, mentre ai suoi piedi Topolino, Superpippo e Paperinika continuavano il loro scontro contro Marco.
    "Uh? Sembra proprio che siamo messi un po' male…" commentò l'Animorphs, guardando Riku e gli altri custodi.
    Sopra di loro, ancora prigionieri dell'edificio, il re, assieme al mago e al cavaliere guardavano increduli gli scontri.
    "Questo… Questo è un vero scontro tra custodi e guardiani?" fece re Topolino.
    "Esattamente, Maestà." rispose Sora, rialzandosi da terra, per poi creare una sfera oscura in mano. "E ora ammirate… il vero potere delle tenebre!"
    Non appena urlò quella frase, scagliò la sfera contro l'Heartless di Pietro, che si girò verso essa.
    Quando fu colpito, l'intera zona venne nuovamente investita da una terrificante esplosione, che stavolta colpì tutti i presenti, compresi i custodi delle tenebre.
    Il grattacielo tremò, riempiendosi ulteriormente di crepe, finché alla fine, la base cedette, facendolo collassare su se stesso, seppellendo vivi i tre abitanti del Castello Disney, mentre tutti gli altri venivano scaraventati via dall'onda d'urto.

    Dark fece sparire la barriera, cadendo in ginocchio.
    "M-Maledizione…" ansimò Skipper, cercando di rimettersi in piedi. "Che cos'è successo, Kowalski?"
    "Probabilmente hanno provocato un'esplosione usando oscurità pura, cosa che ha messo fuori combattimento la maggior parte di noi…"
    Sora, poco lontano, sorrise divertito, osservando tutti gli altri a terra, incapaci di rialzarsi.
    "Questo sì che è uno spettacolo meraviglioso!" esclamò, spalancando le braccia. "Distruzione pura… l'oscurità che tutto distrugge!"
    Shinji e Rei sciolsero anche loro la barriera, osservando Asuka, che aveva riportato diverse ustioni.
    "Vi credete così forti solo perché avete dei poteri superiori?!" esclamò la rossa, lasciandosi avvolgere da un'aura nera, mentre le sue ferite si rimarginavano, anche se non completamente.
    "Asuka, fermati! Non c'è bisogno di combattere!" gli urlò Shinji, senza ottenere alcun risultato.
    Infatti, la ragazza partì all'attacco, cominciando a tempestare Rei di una serie di fendenti furiosi, finché non riuscì a disarmarla, puntandole poi alla gola il proprio Keyblade.
    "Sei una divinità, esatto?" chiese. "Allora vediamo se sei immortale."
    "Basta così, Asuka!" urlò Shinji, mettendosi in mezzo con la lancia, mostrando due occhi rossi. "Stai esagerando!"
    "Fatti da parte, StupiShinji!"
    "No! Se vuoi eliminare Rei, dovrai prima passare sul mio cadavere!"
    Asuka si morse un labbro, lasciando che un rivolo di sangue le colasse sul mento.
    "Come desideri." Disse, alzando il Keyblade contro di lui.
    Shinji non si mosse, aspettando la mossa dell'avversaria.
    Mossa che, però, non arrivò, dato che Asuka rimase ferma, con il Keyblade in una mano tremante.
    "Su, che cosa aspetti?" la provocò l'ex pilota.
    Ma la rossa rimase al suo posto.
    "Io…" fece, mentre delle silenziose lacrime cominciavano a scendere dai suoi occhi. "Io non posso farlo… Non ci riesco."
    Dicendo ciò, lasciò cadere la sua chiave, che scomparve, mentre lei crollava in ginocchio.
    "Non posso farlo!" urlò infine. "È la mia debolezza… è più forte di me! Non posso farti male sul serio!"
    Ma Asuka si zittì quando Shinji la avvolse in un abbraccio.
    "E allora non farlo." Le disse semplicemente. "Perché devi per forza fingerti una dura quando non lo sei?"
    "Io… Io…" cominciò la ragazza, per poi lasciarsi andare in un pianto liberatorio, incapace di continuare la frase e lasciandosi consolare dal ragazzo.
    Rei si rialzò, guardando i due, mentre un sorriso triste appariva sul suo volto.
    "Ti è andata male, eh?" fece Shinichi dietro di lei.
    La ragazza si girò subito, pronta ad attaccare, ma si fermò quando vide che il ragazzo stava sorreggendo una Ran svenuta.
    "Sembra che l'amore sia più forte dell'oscurità…" fece lui, per poi perdere i sensi, cominciando a cadere a terra.
    Rei fece per andare a prenderlo, ma fu anticipata dal braccio allungabile di Paperinik, che afferrò il custode e la guardiana al volo.
    "Beh, almeno due si sono ravveduti…" ansimò lui, avvicinandosi e appoggiando a terra i ragazzi.
    "Però quel colpo era dannatamente potente." Fece Xadhoom, riemergendo dalle macerie tenendo in braccio Paperinika, la quale sembrava essere rimasta incolume grazie all'aliena, che le aveva fatto da scudo, riportando comunque delle ferite lievi. "Se non fossi stata di energia, probabilmente a quest'ora sarei messa davvero male… come te dopotutto."
    Paperinik si portò la mano guantata sopra il braccio sinistro, dal quale stava uscendo copiosamente del sangue.
    "Non è nulla… Gli altri come stanno?"
    "Da quel che riesco a vedere, nessuno è ferito troppo gravemente." Fece la voce di Uno dal suo scudo. "Anche se tutti ne siamo usciti danneggiati."
    "Non ci posso credere…" fece Paperino, avvicinandosi al suo doppione. "Non credevo che Sora potesse arrivare a tanto…"
    "Tu sei…" fece Paperinika, mentre Xadhoom la lasciava andare. "L'altro Paperino…"
    "Già…" rispose lui, evocando il suo scettro e avvolgendo i presenti con una magia curativa. "Scusa, ti ho fatto combattere al mio posto."
    "Non importa. Almeno non sono stata totalmente inutile."
    "Anche se devo dire che speravo in qualcosa di meno pericoloso." Disse Superpippo, raggiungendoli tenendo tra le braccia Topolino, mentre Pippo portava il re.
    Paperino si affrettò a curare anche loro.
    "Maestà, tutto bene?" chiese subito.
    "Sì… ti ringrazio Paperino." Rispose lui, per poi girarsi verso l'altro se stesso. "Mi dispiace avervi dovuto coinvolgere." Gli disse.
    "Non ti preoccupare. Saremmo intervenuti lo stesso, in qualche modo. Anche se è strano incontrare dopo tanto tempo un altro che mi somiglia. E che da quel che ho capito, sei anche tu un re."
    "Peccato che sarà solo per pochi secondi!" esclamò Sora, apparendo di fronte a loro, con una sfera oscura in mano.
    Ma prima che potesse fare qualcosa, Dark e Hikari lo raggiunsero, mettendosi in mezzo ai due gruppi.
    "Hai messo fuori gioco anche quasi tutti i tuo compagni…" fece il custode dell'Equilibrio, evocando il Keyblade. "Non ti sembra abbastanza?"
    "E perché dovrebbe essere abbastanza?" chiese una voce, mentre al fianco del castano si aprivano sette varchi oscuri.
    "In fondo… Ha noi come alleati." Completò Jyassmie, mentre lei, Gin, Vodka, Light, Homunculus, Crona, Reborn e Xadvid si facevano avanti.
    Tutti spalancarono gli occhi increduli.
    "Altri custodi?" fece Paperinik, evocando il Keyblade.
    "Loro non sono come quelli che avete affrontato finora." Rispose Dark. "Loro sono veri custodi oscuri."
    "Già. E a questo proposito… Vodka, Reborn." Fece Gin. "Occupatevi della traditrice."
    "Agli ordini capo!" rispose l'uomo in nero, mentre l'assassino si limitò ad annuire, per poi volare verso Saiko e Azuki.
    "Che cosa?" esclamò Hikari, accorgendosi solo in quel momento chi stava combattendo contro il mangaka.
    "A quanto pare, Justin deve averle fatto qualcosa…" fece Dark, senza scomporsi. "Sei contro due… un po' impari, no?"
    "Conta meglio!" disse Paperinik, avvicinandosi assieme a Xadhoom, Superpippo, Pippo, Paperino e re Topolino. "Siamo sette contro sei!"
    "Interessante…" fece Gin, per poi lanciarsi contro il re, che parò il suo fendente evocando il Keyblade.
    Allo stesso modo, Light andò contro Paperino, Homunculus contro Superpippo, Crona contro Pippo, Xadvid contro Paperinik e Xadhoom e infine Jyassmie contro Hikari.
    Sora e Dark rimasero fermi al loro posto.
    "Dunque ancora noi due, eh?" fece il castano, evocando il Keyblade. "Il terzo round."
    "Sora… Cerca di tornare in te!" gli urlò l'Equilibrio, per poi creare una sfera di luce che gli scagliò contro.
    L'avversario fu colpito in pieno, volando per diversi metri, fermandosi poi a mezz'aria.
    "Tutto qui?" rispose lui, partendo all'attacco, alzando la Catena Regale per colpirlo.
    Poco lontano il re parò un proiettile di Gin, senza però riuscire ad avvicinarsi a lui.
    "Tutto qui? E tu saresti un re che ha viaggiato per l'universo?"
    "Non mi sottovalutare!" replicò il custode della Catena Nobile, creando in pochi instanti una sfera di luce che scagliò contro l'avversario, cogliendolo alla sprovvista.
    Allo stesso modo, anche Paperino, Pippo e Superpippo stavano in qualche modo tenendo testa al proprio avversario.
    Hikari era l'unica che sembrava avere poche difficoltà a reggere il combattimento.
    Infine, Paperinik e Xadhoom si stavano confrontando con l'Animorph traditore, il quale si era trasformato in un dinosauro.
    "Un muta forma, eh?" fece l'aliena, evitando un colpo della sua coda. "Sempre avversari tranquilli, vedo."
    "Mi conosci, non sono contento se non finisco sufficientemente nei guai." Rispose ironico il papero, cercando di colpire con un pugno l'avversario, che però lo evitò, per poi mordere e distruggere il braccio artificiale.
    "E addio a una delle funzioni più utili dell'Extraformer…" commentò, facendo rientrare ciò che restava del braccio, staccandolo definitivamente e lasciando libero quello vero.
    "Poveri stupidi… Non potete vincere contro di me!" gli urlò telepaticamente Xadvid, per poi scagliarsi contro Xadhoom, passandogli però attraverso.
    "Riprova, sarai più fortunato." Fece lei, girandosi.
    Ma con sua sorpresa, il Nessuno era scomparso.
    "E ora dov'è finito?!" esclamò Paperinik, guardandosi attorno.
    "Non mi piace questo potere." disse l'aliena, guardandosi attorno.
    Poi all'improvviso vide un luccichio alle spalle del papero.
    "Spostati, Paperinik!" gli urlò, volando verso di lui.
    Pikappa si voltò, vedendo Xadvid volare contro di lui con il Keyblade in mano, pronto a colpire.
    Ma prima che potesse raggiungerlo, Xadhoom spinse via l'amico, facendolo cadere a terra e venendo colpita al suo posto. L'aliena urlò di dolore, per poi creare una sfera d'energia con cui colpì l'Animorph, facendolo volare via, mentre il suo Keyblade scompariva.
    L'aliena cadde in ginocchio, portandosi una mano sulla ferita.
    "Com'è possibile… Non dovrebbe esserci nessuna arma in grado di scalfirmi…"
    "Xadhoom!" urlò Paperinik, raggiungendola.
    "Tsk. Sembra che il mio nuovo tempo sia già finito…" disse lei, sorridendo amara. "Ma non importa… ho avuto il piacere… di combattere ancora al tuo fianco."
    "Non parlare così, vedrai che ti rimetteremo in sesto! L'altro Paperino… lui può guarirti!"
    "Non importa." Disse lei, mentre Paperinika raggiungeva preoccupata i due.
    Per un momento l'aliena divenne trasparente.
    "Però forse… posso farti un ultimo dono." continuò, creando una sfera d'energia, che porse al papero.
    "Questa… è tutta l'energia che mi resta. Usala per amplificare i tuoi poteri. Non so nulla sui custodi, ma sembra che chi è scelto per essere tale non sia proprio una nullità."
    "No, Xadhoom…" fece Paperinik, mentre l'aliena lo guardava seriamente con occhi determinati.
    "Prendila, Paperino." Gli disse Paperinika, chiudendo le mani a pugno. "Non c'è tempo per esitare."
    L'aliena sorrise, mentre la sfera veniva presa dalle mani di Paperinik.
    "Si vede che sei la sua ragazza." Disse, cominciando a scomparire definitivamente. "Vi auguro la fortuna che io e Xari non abbiamo avuto. Addio… e grazie."
    Xadhoom scomparve nel nulla, mentre Xadvid si riavvicinava ai due paperi.
    "E una in meno. Ora, chi di voi due vuole essere il prossimo?"
    Paperinik strinse con forza le mani attorno alla sfera.
    "Io…" cominciò. "Io solitamente sono pacifico. Cerco sempre la soluzione più pacifica, ma voi… voi avete distrutto la mia casa, la mia città… Avete ferito le persone a me care… e mi avete fatto assistere di nuovo a una scena che mai avrei voluto rivivere."
    Paperina lo guardò sorpresa e spaventata allo stesso tempo.
    "Xadhoom… Xadhoom non desiderava nient'altro che poter vivere! Vivere con chi amava!" urlò, guardando con odio puro Xadvid. "Ma gli evroniani non gliel'hanno permesso. Pur di salvare il suo popolo e colui che amava non ha esitato a diventare un nuovo sole che potesse guidarli. E ora che era ritornata… Ora che poteva avere una seconda possibilità…"
    La sfera che teneva tra le mani s'infranse, ricoprendo il papero di un'energia identica a quella dell'aliena.
    In pochi secondi i suoi occhi persero la pupilla, diventando completamente azzurri, mentre il suo Keyblade si trasformò, divenendo di pura energia.
    "Che cosa-" cominciò Xadvid, poco prima di ritrovarsi il pugno di Paperinik sul volto, che lo fece schiantare a terra, provocando una piccola voragine.
    "Ora basta fare il bravo ragazzo!" tuonò minaccioso il papero, abbassando ulteriormente la testa dell'avversario nel terreno.
    "Che cosa… significa questo?!" urlò Xadvid a fatica. "Dove hai trovato una simile forza?!"
    "Nella rabbia e nella voglia di vendetta!" rispose Paperinik, sollevandolo e scaraventandolo via, per poi colpirlo con due raggi di energia, che lo spedirono ancora più lontano.
    Per un istante l'eroe venne avvolto da un'aura nera, che il papero tuttavia ignorò completamente.
    "Rabbia e vendetta, eh?" fece l'Animorph, fermandosi a mezz'aria e pulendosi un rivolo di sangue che gli scendeva dalla bocca. "Questo è il primo passo per cadere preda dell'oscurità!"
    "Non m'importa che cosa dovrò usare contro di voi!" replicò Paperinik. "Dovessi usare anche l'intero universo, dare la mia stessa vita, io vi eliminerò! E se dovrò usare l'oscurità… Allora la userò fino all'ultimo!" urlò, convogliando la sua energia in un'altra sfera, che scagliò contro l'avversario, che incapace di fermarla, fu spazzato via, scomparendo nel cielo.
    Pikappa, però, non si calmò, e si girò verso gli altri custodi oscuri, che fermarono i loro combattimenti.
    "E quello chi è?" fece Angus, guardando incredulo il papero. "Non può essere Paperinik… Lui non agirebbe mai così!"
    "Chi ti credi di essere?" chiese Gin, poco prima di venire colpito da un raggio del papero.
    "Il mio nome ora non ha importanza." Rispose lui duro. "Sappiate solo che per la prima volta sarò io ad essere il creditore… E il prezzo da pagare saranno le vostre vite, custodi oscuri!"
    Paperina guardò incredula il suo ragazzo cominciare a colpire uno dietro l'altro tutti i nemici, preda della rabbia più totale.
    "P-Paperino…" fece, cadendo in ginocchio e cominciando a piangere.

    Saiko si rialzò, continuando ad osservare la ragazza di fronte a lui.
    "E questo che cosa significa?" chiese arrabbiato, rievocando il Keyblade.
    Azuki chiuse gli occhi, mostrandogli il morpher.
    "Devo ringraziare Justin. Prima di venire annientato, ha trasferito la sua essenza nel suo Keyblade."
    "La sua essenza?"
    "Justin aveva capito che non avrebbe avuto alcuna possibilità di vittoria. Il combattimento contro di me lo aveva stremato, e Homunculus non avrebbe avuto alcuna pietà. Tuttavia, non si è arreso. Usando le sue ultime energie, ha trasferito dentro questo Keyblade tutte le sue conoscenze e poteri!" spiegò Azuki, mostrandogli il Keyblade di Justin.
    "E con ciò? Non vorrai forse dirmi che si è impossessato di te, vero?"
    "Non si è limitato a qualcosa di così banale. Ha guidato il Keyblade da me, e lentamente, ha cominciato a irradiarmi di luce, facendomi nascere dubbi sulla mia convinzione di essere nel giusto. E infine…"

    # Flashback #

    "Perché…?" si chiese. "Perché continuò a rivedere quel momento… e il mio cuore ne è turbato?"
    Azuki abbassò lo sguardo, chiudendo gli occhi, incapace di continuare a fissare il lascito del Blue Ranger.
    "Perché sai di avere sbagliato." Rispose una voce.
    La custode spalancò gli occhi, ritrovandosi di colpo in uno spazio completamente nero.
    "Che cosa…?" fece, guardandosi attorno, ma senza vedere nulla.
    Poi un rumore improvviso la fece girare.
    Di fronte a lei c'era il Keyblade di Justin, incastonato nell'oscurità.
    "E questo che cosa vuol dire? Perché continua a perseguitarmi?!"
    "Continuerà finché tu non avrai saldato il debito che hai nei miei confronti." Rispose la voce, mentre davanti al Keyblade cominciava ad apparire una debole figura luminosa.
    Gradualmente prese i contorni di Justin, che rimase a fissare immobile un'incredula Azuki.
    "T-Tu?" esclamò lei, indietreggiando spaventata.
    "Io." Rispose il ragazzo. "Sorpresa di vedermi?"
    "C-Credevo fossi-"
    "Morto? Sì, è così. In questo momento potrei essere definito un fantasma." Spiegò Justin. "Ma non ha importanza. Sono qui per portare a termine il mio ultimo compito come custode della luce."
    Azuki evocò il Keyblade, per poi lanciarlo ai piedi del ragazzo.
    "Se è così, allora sbrigati a eliminarmi." Disse seria. "Non mi difenderò. Io… Io non so più che cosa mi succede! Non so più per chi combattere. Ho ferito Saiko… Ho contribuito alla tua morte… Non merito di rimanere in vita!"
    Il ragazzo si abbassò, prendendo tra le mani il Keyblade nero.
    "Quindi tu mi stai chiedendo di eliminare il tuo senso di colpa… assieme a te. È così?"
    "Sì!" rispose urlando Azuki, lasciandosi cadere in ginocchio di fronte allo spettro. "Ti prego, non esitare!"
    Justin osservò il Keyblade, per poi scagliarlo lontano.
    "Troppo comodo così." Disse, mentre la custode lo guardava con incredulità. "No, non ti ucciderò, Azuki. La tua punizione sarà ben peggiore."
    "D-Di cosa si tratta?"
    Justin porse le mani in avanti, mentre una sfera di luce prendeva forma di fronte a lui.
    In pochi secondi, il suo morpher si ricreò dal nulla, volando dritto tra i palmi di Azuki.
    "Tu prenderai il mio posto nella guerra." Sentenziò. "Combatterai come custode della luce. E d'ora in poi… sarai tu il Blue Turbo Ranger."
    Il morpher si mosse da solo verso il braccio della custode, allacciandosi attorno al suo polso.
    Immediatamente l'impermeabile nero fu sostituito da un blu acceso, che ricoprì completamente il corpo della custode, lasciando libera solo la testa.
    "Il tuo nuovo Keyblade si trova alle mie spalle." Continuò Justin, indicando con il pollice il suo Keyblade. "Risveglierà i suoi veri poteri quando sarà il momento. Fino ad allora… Tu aiuterai Saiko e gli altri."
    Dicendo ciò, il suo corpo cominciò a dissolversi.
    "Questo è tutto ciò che posso fare per aiutarti, Azuki." Continuò, per poi sorridere. "Saiko non mi avrebbe mai perdonato se non avessi fatto qualcosa per ricondurti sulla retta via. Ti ho trasferito la mia luce… i miei poteri… e la mia volontà. Affido tutto a te."
    Azuki osservò il ragazzo scomparire completamente, mentre l'oscurità attorno alla punta del Keyblade, incastrata nel pavimento, cominciava a rompersi i tanti pezzi di un vetro infranto che svanivano pian piano, lasciando intravedere un mosaico che rappresentava Saiko, e sullo sfondo, c'erano lei e il Blue Ranger, schiena contro schiena, entrambi con il Keyblade stretto tra le dita.
    "Capisco… Quindi è questa la mia punizione…" mormorò, alzandosi e dirigendosi verso la sua nuova arma, mentre la sua testa veniva avvolta dal casco, celando completamente la sua identità.
    Azuki afferrò il Keyblade, che scomparve tra le sue mani.
    "Allora farò di tutto per portare a termine il mio compito." Concluse, mentre tutto veniva ricoperto dalla luce.
    Ma a differenza delle altre volte, questa volta Azuki rimase sospesa in mezzo ad essa.
    "Allora sei disposta a prenderti carico di questo lascito?" chiese una voce, anticipando l'apparizione di Lucis, che camminò lentamente verso di lei.
    Azuki fece scomparire la tuta, per poi cadere in ginocchio di fronte alla donna, abbassando la testa in segno di sottomissione totale.
    "Vi prego… Permettetemi di aiutarvi!" urlò, liberando numerose lacrime. "Eliminate ciò che resta della mia oscurità e lasciatemi combattere al vostro fianco. Lasciami aiutare Saiko!"
    Lucis le accarezzò una guancia, sorprendendola.
    "Le tue lacrime sono sincere." Disse. "Sono intrise della tua tristezza, frustrazione… della tua rabbia verso te stessa… e del tuo amore."
    Azuki alzò lo sguardo, rimanendo a fissare gli occhi dell'entità di fronte a lei.
    "Ti donerò nuovi poteri." Continuò, avvolgendo la ragazza con un'aura bianca. "Ma ti avverto che il tuo compito non sarà affatto facile."
    La ragazza annuì. "Non desidero che lo sia." Sentenziò, mentre anche gli altri custodi di Lucis apparivano dietro di lei.

    # Fine flashback #

    "Da quel momento in poi, ho cominciato a fare la doppiogiochista." Continuò Azuki. "Mi sono ferita da sola per far credere di essere stata attaccata. E ho sempre vegliato su di voi. O meglio, su di te, Saiko."
    Il mangaka la guardava incredulo. "A-Allora…"
    Ma prima che potesse continuare, il rumore di uno sparo lo interruppe.
    Azuki si portò una mano sulla spalla, dalla quale cominciò a uscire un po' di sangue, mentre alla spalle di Saiko, si avvicinavano Vodka e Reborn.
    L'uomo in nero abbassò la pistola, sorridendo.
    "E così, ci hai tradito." Disse Vodka. "Dovevamo immaginarlo, eri troppo buona e onesta con gli avversari."
    "M-Maledizione…" fece la ragazza, guarendo la ferita. "Quindi immagino tu voglia eliminarmi, vero?"
    "Questi sono gli ordini."
    La custode sorrise. "Allora ho vinto io."
    "Che cosa? Non mi pare proprio rag-"
    Ma Vodka s'interruppe, sentendo il freddo della pistola di Reborn sulla tempia.
    "I giochi finisco qui." Disse il mafioso, per poi fare fuoco.
    Gin e gli altri custodi oscuri si girarono verso di loro, giusto in tempo per vedere Vodka cadere all'indietro, con il sangue gli usciva dalla testa, tracciando un arco scarlatto nell'aria.
    "Reborn!" urlò Jyassmie. "Che cosa significa questo?!"
    "Significa che ho finito di recitare." Rispose l'assassino, tranquillo. "Ed è ora che torni dalla parte giusta."
    "Recitare?" ripeté Tsuna, avvicinandosi assieme agli altri custodi, guardandolo sorpreso.
    "Reborn ha finto per tutto il tempo di essere sotto in controllo dell'oscurità." Spiegò Azuki. "Ed è stato lui ad aiutarmi a coprirmi mentre facevo il doppiogioco."
    "Quindi abbiamo di fronte ben due traditori, eh?" fece Gin, puntando contro di loro la sua pistola. "Allora vediamo come-"
    Ma non fece in tempo a finire la frase che fu colpito da Paperinik.
    "Non ti sarai dimenticato di me, vero?" chiese il papero. "La mia vendetta pretende di essere soddisfatta!"
    "Non ce ne sarà bisogno." Disse Azuki, alzando verso il cielo i suoi Keyblade. "Questa prova finisce qui, in questo momento!" urlò, mentre l'arma nera cambiava colore, diventando completamente bianca, assieme a quella di Justin, che riacquistò il colore perso.

    ADELE - Skyfall

    Poco lontano, Sora e Dark atterrarono a pochi metri di distanza dopo uno scambio di fendenti durato diversi minuti.
    "O io sono diventato decisamente più bravo…" disse ansimando Sora. "O sei tu a essere più debole."
    "Forse entrambi." Rispose l'incarnazione dell'Equilibrio, per poi voltare lo sguardo vedendo una colonna di luce che s'innalzava verso il cielo.
    "E quella che cos'è?!" esclamò Sora.
    "Quella… è la chiave per la fine di quest'esame. È il potere di mia madre." Rispose Dark, girandosi verso di lui.
    "E con questo?"
    "Sora… tu sei buono. La parte del cattivo ti sta stretta." Continuò il custode, guardandolo serio. "Ma non preoccuparti, tra poco tornerai come prima, esattamente come tutti gli altri. Ormai le prove da me impostivi sono terminate."
    Mentre diceva ciò, una sfera di luce scoppiò nel cielo, cominciando a ricoprire ogni cosa.
    "Io…" cominciò Sora, guardando la luce. "Io mi sono sempre considerato un debole…"

    E allora perché continui a esistere?"

    I due ragazzi spalancarono gli occhi, girandosi entrambi verso la fonte della voce.
    Prima che uno dei due potesse fare qualcosa, una lancia nera trafisse al petto il castano.
    "Sora!" urlò Dark, per poi essere investito da un'esplosione nera, che lo ricoprì interamente, come tutto il resto dei presenti.

    Kairi riemerse dalla macerie tossendo.
    "C-Che cos'è successo?" chiese, guardandosi attorno, senza vedere nessuno.
    "Pare… che ci siamo lasciati dominare dalle tenebre…" rispose Riku, arrivando alle sue spalle sorreggendosi con la Via per l'Alba.
    "Che cosa?!"
    "Già… purtroppo è proprio così. Cavoli, non posso credere di aver contribuito a questo disastro…" fece Edward.
    "Non preoccupatevi." Rispose Hikari, raggiungendoli insieme agli altri custodi, meno Dark e Sora. "Gli altri guardiani e custodi hanno approfittato dei nostri ultimi combattimenti per portare in salvo tutti quanti. Essendo così tanti, sono riusciti a portare via tutti in poco tempo."
    "Oh, ecco perché c'erano così pochi guerrieri." Fece Jyassmie, sospesa in aria poco lontana da loro. "Ed è un peccato vedere che siete tornati quasi tutti disgustosamente buoni."
    "Quasi?" chiese Azuki, alzandosi insieme a Saiko. "Come sarebbe a dire quasi?"
    "Sarebbe a dire, cara la mia traditrice…" cominciò a rispondere una voce, mentre l'ultima traccia di fumo scompariva, lasciando intravedere Dark tenuto per il collo da Sora. "Che avete vinto questa battaglia, ma perso la guerra." Concluse il custode, sorridendo gelido.
    "Sora!" gli urlò contro Riku sorpreso. "Che cosa significa?!"
    "Sora?" ripeté lui, portandosi la mano libera sotto il mento, come per riflettere. "Ah, giusto! Era il nome di questo insignificante custode!" esclamò, mentre Jyassmie, Gin, Light, Homunculus, Crona, e Xadvid s'inginocchiavano attorno a lui.
    "Maestro, bentornato." Fece Homunculus, senza riuscire a trattenere un sorriso.
    "Sora!" urlò Kairi, non riuscendo ad accettare quello che stava vedendo.
    "Chiunque tu sia, lascia andare immediatamente Dark!" replicò la custode dell'Equilibrio, evocando il Keyblade.
    "Chiunque io sia? Hai così poca memoria, Hikari?" chiese Sora. "Ti sei già dimenticata… di colui che ti ha tolto la vita?"
    I custodi spalancarono gli occhi.
    "C-Come sarebbe a dire?!" esclamò Ichigo, mentre Paperinik tornava al suo aspetto normale, e veniva sorretto da Paperinika.
    "Siete veramente così stupidi da rifiutare l'ovvio? Io non sono Sora. Io sono l'Oscurità! Io sono Nigrae!"
    Kairi cadde in ginocchio. "No… tu menti…"
    "Davvero, principessa?" chiese lui divertito, per poi evocare la Catena Regale.
    "E ora che cosa vuoi fare?" chiese Shinichi.
    "Semplice. Vi dimostrerò che Sora non tornerà più ad aiutarvi!"
    Dicendo ciò, si trafisse il petto con il Keyblade, che liberò tre luci. Due volarono verso gli altri custodi, prendendo lentamente la forma di due figure umane, finché ai piedi di Hikari e Kairi non apparvero Xion e Roxas, privi di sensi. Invece, di fronte a Negrae, la terza luce divenne una copia trasparente di Sora.
    "Ditegli bye bye." Fece l'Oscurità, per poi tagliarlo a metà con il Keyblade.
    Nessuna scia di luce, o qualsiasi altra cosa prese il posto del custode, che si dissolse e disperse come polvere al vento.
    "Il suo cuore… è distrutto per sempre!" Concluse Nigrae, prima di scoppiare a ridere, mentre gli altri custodi guardavano increduli la scena.
    "Sora…" mormorò Kairi, cominciando a tremare. "SORA!"
    "Lurido bastardo!" fece Inuyasha, evocando la sua chiave e partendo all'attacco.
    L'Oscurità alzò una barriera tra i due, ma con sua grande sorpresa il mezzo demone riuscì a superarla senza alcuna difficoltà.
    "Muori!" gli gridò contro l'argenteo, cercando di colpirlo con il Keyblade.
    Nigrae sbuffò, lanciandogli contro Dark e costringendolo così a interrompere l'attacco.
    "Ora che ho finalmente un nuovo corpo tutto mio, voi custodi non mi fate più alcuna paura. Per di più, Sora ha superato l'esame di mio figlio, proprio come voi, il che lo rende l'involucro perfetto per me! Senza contare che era il prescelto di Lucis!"
    Riku chiuse le mani a pugno, mentre Inuyasha portava a terra Dark, lasciandolo alle cure di Hikari.
    "Non lo perdonerò." disse a bassa voce Kairi, rialzandosi.
    Tutti si girarono verso di lei, che stava venendo avvolta dalla luce.
    "Nigrae… hai passato il segno!" urlò, evocando il Keyblade e puntandolo verso l'alto.
    "Che cosa credi di fare, mocciosa?" chiese Xadvid, divertito. "Nemmeno tutti insieme potete sconfiggerlo."
    "Ne sei sicuro?" replicò la custode, mentre i suoi occhi perdevano la pupilla, restando completamente bianchi.
    Pochi secondi dopo, dal cielo arrivarono sei raggi di luce, che circondarono la custode. Sotto gli occhi increduli di tutti, all'interno delle sei colonne apparvero le restanti principesse della luce.
    "Sembra che sia giunta anche per noi l'ora di intervenire." Fece Biancaneve, appoggiando una mano sul corpo della rossa, imitata subito dalle compagne.
    "Kairi, tu sei l'unica di noi che può combattere." Continuò Jasmine.
    "Fagliela pagare per Sora!" esclamò Alice.
    "Usa i nostri cuori." Disse Aurora.
    "La nostra forza." Aggiunse Belle.
    "La nostra speranza." Concluse Cenerentola.
    Poi tutte si trasformarono in sfere di luce, che volarono dentro il Keyblade della settima principessa.
    L'arma emise ancora più luce, per poi cominciare a cambiare forma, diventando il Keyblade del Cuore delle Persone, solo di colore bianco rispetto a quando lo aveva usato Xehanort nel corpo di Riku.
    Kairi abbassò la nuova arma, mentre i suoi occhi tornavano normali.
    "Nigrae…" fece, per poi scomparire e riapparire alle spalle dell'avversario. "Ora te la vedrai con il potere delle sette principesse della luce!" urlò, colpendolo in pieno e spedendolo a terra, provocando una voragine attorno a lui.
    "Che cosa?!" esclamò incredula Jyassmie, evocando il Keyblade e volando verso Kairi, che però la respinse limitandosi a muovere la mano.
    Nigrae si rialzò, sputando a terra un po' di sangue, mentre le sue ferite si rimarginavano.
    "Però! E io che credevo che non mi avresti attaccato finché sarei rimasto in questo corpo."
    "Hai distrutto Sora. Quello non è che un misero involucro!" replicò Kairi, gelida alzandosi in volo. "Il minimo che possa fare per lui è di impedirti di continuare ad usare il suo corpo!"
    Detto ciò, la rossa ripartì all'attacco, scendendo a tutta velocità, con il Keyblade pronto a colpire.
    "Povera stupida, cosa credi di-"
    Ma Nigrae s'interruppe quando si accorse di non potersi più muovere.
    Attorno a lui erano apparse delle catene di luce che lo tenevano fermo dove si trovava.
    Incredulo, volto la testa, vedendo Azuki e Saiko puntargli contro i loro Keyblade.
    Prima che potesse dire qualcosa, tutti i custodi si mossero per attaccare, tranne Hikari che stava cercando di far riprendere i sensi a Dark, il quale non dava ancora alcun segno di svegliarsi.
    "Com'è possibile?" esclamò Nigrae, digrignando i denti.
    "Sei sorpreso, non è vero?" fece Riku, alzando il Keyblade, creando una sfera di luce, imitato da tutti gli altri.
    "Questa è la nostra ira!" urlò Black Star.
    "E questa è la nostra vendetta!" aggiunse Kairi, creando anche lei una sfera, che cominciò subito ad attirare verso di sé le altre, fondendosi con esse.
    "Sparisci!" urlarono tutti insieme, mentre la principessa raggiungeva l'Oscurità.
    Ma questi spalancò gli occhi, avvolgendosi con il suo elemento, respingendo la magia avversaria e cancellandola.
    "Non sottovalutatemi, esseri inferiori!" esclamò, distruggendo le catene, scagliando indietro Saiko e Azuki. "Non ho ancora usato tutto il mio vero potere."
    "Maledizione… Così non va bene!" fece Hikari.
    "Non possono batterlo…" mormorò l'incarnazione dell'Equilibrio, riaprendo gli occhi.
    "Dark!" esclamò la ragazza, aiutandolo a mettersi seduto.
    "Mio padre ora ha un corpo come quello dei custodi… in più, Sora aveva superato il mio esame. Quindi solo il suo corpo, a differenza di prima, è allo stesso livello degli altri."
    Dark poi spostò lo sguardo verso Roxas e Xion, ancora privi di sensi.
    "Dobbiamo andarcene… Se rimaniamo qui, ora come ora non abbiamo molte possibilità. In più, siamo ancora stanchi per via degli scontri che abbiamo affrontato prima…"
    "Allora è meglio non perdere tempo." Disse una voce.
    Dark e Hikari alzarono lo sguardo verso il cielo, vedendo tre varchi aprirsi, lasciando uscire Terra, Aqua e Ventus, coperti dall'armatura e a cavallo dei loro mezzi.
    La Master e Ven andarono verso i due Nessuno, prendendone uno a testa, mentre Terra atterrò di fronte ai due custodi dell'Equilibrio.
    "Siete in grado di aprire un varco per portare via tutti?" chiese, liberandosi dell'armatura.
    Dark e Hikari annuirono, per poi evocare il Keyblade.

    Kairi atterrò al fianco di Riku, decisa a non arrendersi.
    Nigrae, invece, si girò verso di loro, mentre i suoi custodi lo raggiungevano.
    "Poveri stolti." Disse. "Nonostante la rabbia che vi muove, non potete nulla contro di me. Arrendetevi di fronte alla verità!"
    "Verità?!" sputò Edward. "Come potremmo arrenderci di fronte a essa? Tu hai ucciso un nostro amico! Non possiamo perdonarti per questo!"
    Ma prima che qualcun altro potesse parlare, dietro ciascuno di loro si aprì un varco.
    "Che cosa-?" esclamò Ichigo, mentre il passaggio lo avvolgeva, assieme agli altri.
    Nigrae rimase fermo ad osservarli sparire uno a uno, finché non spostò lo sguardo verso Dark e Hikari, e poi su Terra, Aqua e Ventus.
    "Quindi per stavolta scegli la ritirata?" chiese.
    "Non sono uno stupido." Replicò l'incarnazione dell'Equilibrio. "Ma sappi che mi assicurerò di fartela pagare molto cara. Sora non c'entrava nulla con noi due, non dovevi coinvolgerlo."
    Nigrae sorrise.
    "E va bene Dark! Allora ci sfideremo durante la guerra!"
    Il custode aprì un varco anche intorno a loro.
    "Contaci… e lì ti eliminerò con le mie mani." Dichiarò, scomparendo.
    L'Oscurità sorrise, per poi girarsi verso i suoi custodi.
    "Andiamo. Abbiamo un'ultima cosa da fare prima di dirigerci sulla Terra." Fece.

    Isa cadde a terra, incapace di rialzarsi.
    Xehanort fece un passo indietro, osservando tutta la sua organizzazione sconfitta.
    "Com'è possibile…" fece, osservando le figure di fronte a lui. "Come hai fatto, Sora?"
    "Sora?" ripeté Nigrae. "Sembra proprio che questa scena oggi si ripeta spesso…"
    Senza aggiungere altro, si alzò in volo, dirigendosi verso la poltrona più alta."
    "Io non sono Sora." Disse, sedendosi. "Mio caro Xehanort, io sono colui che tu hai stupidamente creduto per tanto tempo di poter dominare. Io sono l'Oscurità stessa. Io sono Nigrae."
    "L'Oscurità?" ripeté incredulo il Master. "Non è possibile! E perché hai l'aspetto di Sora?!"
    "Semplice, vecchio." Fece Jyassmie, accennando al precedente aspetto di Xehanort. "Perché quello è il corpo di Sora. Il nostro maestro se n'è impadronito, distruggendo il cuore del suo vecchio proprietario."
    "Jyassmie! Xadvid! Homunculus! Che cosa significa tutto questo?!"
    "Semplice: abbiamo deciso di stare dalla parte del più forte." Rispose il Nessuno.
    "E credete davvero che uno che si fa passare per una forza sia il più forte? Probabilmente Hakai lo avrebbe già annientato se fosse stato qui!"
    "Oh, non credo proprio." Replicò Nigrae, sorridendo e incrociando le gambe. "Ad ogni modo, Xehanort, d'ora in poi tu e la tua organizzazione starete sotto i miei comandi." Aggiunse, prima di riprendere come se si fosse ricordato qualcosa di importante. "Ah, dimenticavo: giusto per distruggere tutte le tue speranze, sappi che Hakai è mio figlio."



    Saga dell'esame dell'Equilibrio ~ Fine


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    Edited by darkroxas92 - 21/12/2012, 19:54
     
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