Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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  1. darkroxas92
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    暗いロクサス92

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    *Parte musica d'orchestra*
    Ed eccomi qui con il nuovo capitolo! Visto, stavolta non avete dovuto aspettare mesi XD.
    Allora, ci siamo! Il primo dei due capitoli finali di questa saga. L'ultima prova dell'esame ha dunque inizio! E per l'occasione, in questi due capitoli ci saranno diversi ospiti d'onori, a partire dal mondo stesso in cui sarà ambientato. Modestamente parlando, credo siano i capitolo prequel della guerra per eccelenza, tanto che in totale contano ben 45 pagine di word (motivo per cui l'ho diviso XD).
    Il tempo dei segreti e dei misteri è ormai giunto al termine, e prima che la fine del mondo giunga, essi saranno tutti rivelati (ah, se Xehanort dovesse apparire il 21 dicembre, io non ne ho alcuna colpa XD).
    Prima di passare alle recensioni, vi lascio la prima di due immagini... la seconda, ovvero la versione chiara, la posterò all'inizio del prossimo capitolo:

    Bene, allora ringrazio Liberty89 per avermi fatto da beater e passo subito a rispondere alle(a) recensioni(e)!

    Liberty89: Liberty89-sensei! Beh, se c'era il mondo di Kuzco, non potevo non mettere le due scene più epiche XD. E il mix che ho usato lo renderà unico nel suo genere XD *continua a sognare ad occhi aperti*, anche se più probabilmente verrà ricordato di più l'odio che hai avuto verso di me per aver scambiato le anime dei custodi, sopratutto due di loro XD. E Fudo... è Fudo ù.ù, non ci sono altri modi per descriverlo XD. E l'Aquarion Key apparirà nel prossimo Kingdom Hearts ù.ù (o capitolo di Bleach, visto che Tite continua a rubarmi le idee XD). E ora, facendo finta che tu non sai nulla, preparati all'inizio della fine! *cadono fulmini dietro di lui*

    Bene, e ora... che la fine abbia inizio!

    Capitolo 79: Supereroi, alieni e attacchi! L'ultima prova è infine giunta? - Torna all'indice dei capitoli

    "Ugh…" fece Shinji, aprendo gli occhi. "Dove siamo…?" chiese, alzandosi e guardandosi attorno.
    "Ben svegliati." Disse Dark, seduto a terra poco lontano assieme a Hikari, mentre quale metro più in là c'era Ran, anche lei sdraiata a terra.
    "Più che quello… vorrei tanto sapere dove sono finiti tutti gli altri." Fece Ran, alzandosi e cercandoli con lo sguardo.
    "Temo che questa volta dovranno agire per contro proprio." Rispose Dark. "Il colpo dell'Aquarion ci ha sbalzati via dal mondo di Kuzco, dividendoci. Ora però, ci conviene trovare un posto dove nasconderci."
    "Perché?" chiese l'ex pilota di Evangelion.
    "Perché a quanto pare, siamo finiti in un mondo dove gli umani non sono proprio gli esseri viventi più diffusi." spiegò Hikari, facendo cenno con la testa e indicando un gruppo di paperi e altri animali, tutti vestiti e in grado di camminare su due zampe, che li stavano guardando straniti.
    "Eh?! E questo che cosa significa?!" esclamò sorpresa Ran.
    "Significa che se non vogliamo ritrovarci gli abitanti di un intero mondo alle costole, dobbiamo scomparire in fretta. Siamo rimasti fermi anche troppo." rispose Dark, appoggiando una mano a terra e creando una coltre di fumo, che gli permise di aprire un varco e rifugiarsi poco lontano da lì, ma al riparo da sguardi indiscreti.
    "Okay… ora potete spiegarci che cos'erano quei cosi?!" esclamò Ran, guardando i due custodi.
    "Avete presente i precedenti compagni di viaggio di Sora, vero?" chiese Hikari ai due, che annuirono.
    "Beh, diciamo che sono della stessa specie, usando termini facili."
    "No, aspetta… vuoi dire che Sora ha salvato due volte l'universo con l'aiuto di paperi in grado di camminare?!"
    "Yuk, a dire la verità con l'aiuto di un papero, di un cane e di un topo, se proprio vogliamo essere precisi." Disse una voce alle loro spalle.
    Il gruppo si girò, ritrovandosi di fronte a re Topolino, Paperino e Pippo, che li salutarono.
    "Ehilà Dark. È da un po' che non ci si vede." Continuò Pippo, salutandoli con la mano.
    "Vostra Maestà! Questa sì che è una sorpresa!" esclamò Hikari.
    "Hikari? Sei davvero tu?" chiese Topolino, guardandola incredulo.
    "Sono successe un po' di cose dall'ultima volta che ci siamo visti…" disse Dark. "Ma come mai siete qui?"
    "Beh, avevamo deciso di raggiungere gli altri custodi, ma abbiamo visto che questo mondo era avvolto dall'oscurità, e abbiamo deciso di intervenire. Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che sembra di essere al Castello."
    "Ehm… scusate se v'interrompo…" fece Ran, indicando i tre. "Ma non ho ancora ben capito chi sono questi tre… animali?"
    "Ehi, cerca di dimostrare più rispetto per il re!" replicò arrabbiato Paperino, evocando il suo scettro.
    "Re? Vuoi dire che lui sarebbe il famoso re Topolino?" esclamò sorpreso Shinji. "Credevo fosse solo un nome strano, ma non che fosse proprio… un topo."
    "Eh… lo so che all'inizio può sembrare strano…" disse il re. "Però parleremo un'altra volta. Dark, come pensi di muoverti in questo mondo? Gli umani qui non sembrano nemmeno esistere."
    "Non ci resta che velarci…" replicò il custode, appoggiando le mani a terra e creando quattro impermeabili neri. "Sembreremo strani, ma dovremmo incutere sufficiente timore per non farci disturbare da nessuno."
    "Non vorrai davvero che indossiamo degli impermeabili praticamente uguali a quelli dell'Organizzazione, vero?" chiese sorpresa Ran.
    "Perché no?" replicò Hikari, prendendone uno. "Anche il re e Riku l'hanno indossato per molto tempo, sebbene fossero dalla parte dei buoni."
    "Poi se preferite che tutti vi seguano credendovi, a buon motivo, degli alieni, fate pure." Continuò Dark, indossandolo anche lui e coprendosi la testa con il cappuccio.
    "Cavoli… Proprio nero, eh? Se incontriamo Shinichi, ci attaccherà subito solo per questo." commentò Ran, per poi prendere anche lei l'impermeabile, imitata subito dall'ex pilota di Evangelion.

    "Maledizione… Ormai non sono più in grado di fare nulla…" si lamentò Gambadilegno, camminando per le strade. "Da quando Malefica è stata eliminata ed è arrivato Xehanort, gli Heartless non mi obbediscono nemmeno più a dovere, se non gli Shadow… Forse dovrei davvero pensare di smettere definitivamente di cercare di fare ancora qualcosa. In fondo, senza Malefica, non sono neppure più obbligato a fare nulla."
    Ma mentre era impegnato a borbottare, non si accorse di una persona che stava correndo nella sua direzione, con un grosso sacco sulle spalle e una pistola in mano, impegnato a guardare dietro.
    "Ahr, ahr, questa volta li ho seminati!" esclamò il ladro, mettendosi a sghignazzare, senza guardare avanti.
    Il risultato fu che Gambadilegno e il ladro si scontrarono in pieno, cadendo entrambi a terra e disperdendo un gran numero di banconote, che uscirono dal sacco.
    "Ahia…" fece l'ex seguace di Malefica, portandosi una mano sulla testa. "Ehi, tu! Cerca di guardare dove… E tu chi diavolo sei?!"
    Di fronte a lui c'era la sua copia sputata, a eccezione della tuta nera che indossava.
    "Questo dovrei chiederlo io! Un ladro ora non può nemmeno più-" cominciò l'altro, per poi paralizzarsi nel vederlo. "Okay… deve essere stata una botta piuttosto forte…"
    "Incredibile… sei uguale identico a me!" esclamò Gambadilegno. "Ma com'è possibile?!"
    "Questo dovrei dirlo io! Il grande Pietro Gambadilegno non può di certo avere un imitatore!"
    "Come osi?! Guarda che IO sono Pietro Gambadilegno!"
    "Mani in alto!" urlarono diverse voci, mentre i due venivano circondati da diversi poliziotti, che erano tutti cani antropomorfi.
    "Aspettate… Questo che cosa significa?" chiese quello che doveva essere il capo, guardando sorpreso i due Gambadilegno.
    "Maledizione, mi hanno raggiunto!" esclamò il ladro, mentre l'altro si limitò a ridere.
    "Beh, chiunque tu sia, vedo che anche tu sei nei guai. Quasi quasi ti do una mano." disse.
    "E come? Non hai nemmeno una pistola con te!"
    "E chi ne ha bisogno? Heartless, a me!" urlò, alzando una mano verso l'alto.
    Immediatamente, di fronte a loro apparvero una decina di Shadow, che costituirono una specie di barriera tra i due gruppi.
    "Che cosa?! E questi cosa sono?!" esclamarono diversi poliziotti, sgranando gli occhi.
    "E ora andiamocene!" disse Gambadilegno, aprendo dietro di sé un varco oscuro e trascinando con sé il suo clone, sparendo entrambi al suo interno.
    Subito dopo il varco si richiuse, mentre gli Heartless scomparvero di nuovo nelle tenebre.
    "C-Commissario, avete visto anche voi?" chiese un poliziotto accanto al capo, con un sigaro in bocca e vestito di verde.
    "Certo che ho visto, Manetta… Quello che mi sto chiedendo è se credere a ciò che ho visto e soprattutto sapere come farò a scriverlo nel rapporto."

    "Capisco… Dunque ora abbiamo dalla nostra parte anche questi nuovi guardiani dell'Equilibrio… beh, direi che è una buona notizia." Disse il re, dopo aver ascoltato ciò che era successo dopo l'esame.
    "E ora Sora e gli altri custodi stanno sostenendo questo nuovo esame per ottenere un potere ancora maggiore dei Master." continuò Paperino. "Certo che i custodi non hanno un momento di pausa."
    "Più che altro mi chiedo dove possano essere finiti. Non possono essere scomparsi nel nulla."
    "Se la caveranno. Sono sufficientemente potenti."
    "Però se avessero perso nuovamente i loro poteri o qualcosa di simile?" chiese Ran.
    "Se la sono cavata una volta, ce la faranno di nuovo."
    "Uh? Quell'edificio sì che è strano… sembra un salvadanaio." fece all'improvviso Shinji, fermandosi e indicando una piccola collina di fronte a loro, che sembrava corrispondere al centro della città.
    Sul colle sorgeva un edificio di forma cuboidale tinto blu sui bordi, mentre l'interno dei lati era di colore giallo, ad esclusione di quello centrale, che in un cerchio rosso, grande come tutta la parete, mostrava in giallo il simbolo del dollaro. Infine, il tetto era composto da una cupola rossa, dalla quale spuntava un'antenna gialla.
    Dark e Hikari si guardarono per qualche instante.
    "Possibile?" chiese la custode. "Ormai credevo che questo mondo fosse realmente completamente inventato."
    "Anch'io, ma a questo punto, mi chiedo che cosa comporterà la loro presenza qui."
    "Di che cosa state parlando?" chiese il re.
    "È complicato da spiegare… diciamo che abbiamo capito dove ci troviamo, ed è un bel problema."
    "Ti riferisci al fatto che siete gli unici umani?" fece Paperino.
    "No, il problema principale, al momento, siete proprio voi, Pap-"
    "Paolino Paperino!" esclamò una voce dietro di loro, che fece congelare sul posto il papero.
    "Quindi è così che svolgi la tua missione per lo zio? E come diamine ti sei conciato?" continuò la voce, mentre tutti si giravano.
    Di fronte a loro c'era Paperina, che però era vestita diversamente dal solito, limitandosi a vestiti semplici, e con in mano due sacchetti della spesa.
    "P-Paperina! C-Che cosa ci fai qui?!" fece sorpreso il mago di corte, mentre Ran e Shinji lo guardarono sorpresi.
    "La conosci?!" esclamarono insieme.
    "Yuk, direi di sì, visto che è la sua fidanzata." Rispose Pippo.
    "Però Paperino ha ragione." Intervenne il re. "Mi sembrava di essere stato chiaro sul fatto che nessuno doveva allontanarsi dal Castello. Ha disubbidito qualcun altro?"
    La papera lo guardò sorpresa per qualche secondo.
    "Di cosa stai parlando, Topolino? Quale castello?" chiese infine.
    Sentendo ciò, i tre abitanti del Castello Disney saltarono sul posto, sorpresi.
    "P-Paperina!" esclamò Paperino. "Come mai ti rivolgi al re in questo modo?!"
    Questa fu la volta della papera di sorprendersi.
    "Re? Da quando Topolino è diventato un re?"
    Mentre diceva ciò, Dark si avvicinò a Topolino, cominciando a bisbigliarli qualcosa all'orecchio.
    Il re sgranò gli occhi, per poi annuire.
    "Suvvia Paperino, direi che può bastare." Disse all'improvviso, attirando tutti gli sguardi su di sé. "Puoi anche smetterla di recitare. Ormai la sorpresa è saltata."
    "Sorpresa?" ripeté il mago, confuso. "Ma di cosa sta– AHIA!" urlò, mentre Hikari gli pestava un piede, facendo attenzione a non essere vista da Paperina.
    "Recita?" fece Paperina, guardando il gruppo, per poi sorridere. "Adesso capisco il perché di questi strani vestiti! Perdonatemi… Immagino volevate organizzare un ritrovo con questa scusa, non è vero? Tranquilli, farò finta di non avervi visto. Certo che è strano, credevo che Topolino non sarebbe mai andato in giro con qualcuno vestito di nero con tanto di cappuccio, viste le sue numerose esperienze con Macchia Nera."
    Detto ciò, la papera si voltò, salutandoli con la mano e allontanandosi.
    "Si può sapere per quale motivo mi hai pestato la zampa?!" esclamò furioso Paperino, evocando lo scettro e minacciando Hikari.
    "Ehm… Paperino, non so se ti conviene…" fece Pippo, per poi indicare Dark dietro al mago, che lo guardava con le braccia incrociate.
    Il papero si girò per pochi secondi, per poi ridere nervosamente, deglutire e far scomparire lo scettro immediatamente.
    "Ce ne dobbiamo andare." Disse il re, guardando il mago e il cavaliere.
    "Che cosa? Come mai, Vostra Maestà?" chiese Pippo.
    "Se rimaniamo qui, rischiamo di mandare a monte la missione di Dark e degli altri. A quanto pare, in questo mondo esistono delle nostre controparti. Abbiamo già visto poco fa cosa può succedere con la nostra presenza."
    "In effetti, attireremmo ancor di più l'attenzione." rifletté Ran. "E ve lo dice la figlia di un detective."
    "Dark, potresti aprirci un varco verso la nostra Gummiship?" chiese il re, rivolgendosi al custode, che annuì.
    "Certo, però non qui davanti a tutti. Cerchiamo un posto dove non ci possa vedere nessuno."
    Non dovettero andare lontano: trovarono una via deserta pochi minuti dopo.
    "Allora lasciamo tutto a voi." Disse il re, mentre Dark apriva il varco.
    "Tranquillo, Vostra Maestà. Ritroveremo presto gli altri e scopriremo in che cosa consiste questa prova. Ci vediamo sulla Terra." Rispose Hikari.
    I tre annuirono.
    "Allora… a presto!" Dissero insieme, per poi scomparire nel varco, che si richiuse subito dietro di loro.
    "E ora continuiamo con la nostra esplorazione." Fece il custode dell'Equilibrio, per poi allontanarsi con i compagni.
    Ma a loro insaputa, una piccola telecamera nascosta all'interno di un lampione aveva riportato tutto quanto a una persona, che aveva osservato la scena con sguardo sempre più sorpreso, assieme ad altri due individui.
    "Capo, che cosa facciamo?" chiese uno di loro, che si rivelò essere una papera piuttosto alta.
    Gli altri due, anch'essi sempre paperi, la guardarono dubbiosi.
    "Stabilite immediatamente un contatto con DD e verificate che stia svolgendo la sua missione."
    "Mi sono perso qualcosa?" chiese una voce, mentre la porta della stanza si apriva, lasciando entrare un papero che sembrava la fotocopia di Paperino, con la differenza che questi indossava un completo elegante.
    "Sono appena tornato e sento già il mio nome. Devo preoccuparmi, Head-H?" continuò, fermandosi di fronte ai tre.
    "DD, capiti al momento giusto. Non ci avevi mai detto di avere un fratello gemello."
    "Un fratello gemello?" ripeté lui, sorpreso. "Non capisco di cosa stiate parlando. Io ho solo una sorella, che per di più non vedo da molti anni."
    "Ma allora chi era?" chiese la papera.
    "Insomma, potrei sapere anch'io di che cosa state parlando, Kay K?!"
    "È presto detto, DD." Rispose Head-H, accendendo il televisore che si trovava alle sue spalle e mostrandogli il filmato registrato pochi minuti prima.
    "Okay…" disse il papero dopo averlo visto. "Cosa ci faceva un mio clone assieme a due miei amici e a quattro persone che potrebbero venire tranquillamente confuse con il cupo mietitore? E come hanno fatto a scomparire nel nulla?"
    "Speravamo potessi risponderci tu. Come puoi ben immaginare, non possiamo sottovalutare questa situazione. Se c'è qualcuno che va in giro con le tue sembianze, significa che ha qualcosa in mente. Sebbene non sembrava volersi nascondere, dato il suo bizzarro vestiario…"
    "Lasciatemi indovinare: devo ritracciare quei quattro che sono rimasti e ottenere più informazioni possibili, esatto?" chiese DD.
    "Proprio così. Agente DoubleDuck, so che sei appena tornato da una missione, ma al momento scoprire l'identità di costoro ha la priorità assoluta."
    "Va bene, ma vi chiedo il permesso di agire in maniera indipendente dall'Agenzia."
    A sentire ciò, i tre lo guardarono sorpresi.
    "Come mai tale richiesta?"
    "Quel qualcuno va in giro al mio posto. Voglio scoprire il perché a tutti i costi, ma per farlo, voglio chiedere aiuto a un… amico. E non posso di certo dirgli che anche l'Agenzia lo vuole sapere."
    "E chi sarebbe questo tuo… amico?"
    "Oh, credo lo conosciate molto bene." Rispose sorridendo DD. "Agisce in questa città da più tempo di voi, anche se solitamente solo di notte."

    "Ancora nessuna traccia di loro… Siamo sicuri che sono qui anche loro?" chiese Ran, mentre si fermavano qualche minuto per riposarsi.
    "Durante l'esame non è possibile cambiare mondo. Devono essere stati sbalzati qui per forza." Rispose Dark.
    "Io sono preoccupato per Asuka. Conoscendola, potrebbe perdere molto facilmente la pazienza."
    "Se fosse successo, lo avremmo già saputo, no? Non è di certo una che si limita a bruciare un foglio di carta, ma al momento sembra che questa città sia nella più totale calma."
    "Fin troppo calma, no?" fece una voce sopra di loro.
    Immediatamente, una piccola ombra comparve sopra di loro, anticipando un papero con addosso una calzamaglia nera, un paio di stivali gialli, un mantello da un lato rosso e dall'altro blu, una mascherina nera intorno agli occhi e un berretto blu con il bordo nero a completare la sua figura, che si fermò in piedi sopra un lampione.
    "O si tratta della famosa calma prima della tempesta?" continuò il tale.
    Ran e Shinji si prepararono subito alla battaglia, mentre Dark e Hikari rimasero al loro posto.
    "Tranquilli." Disse il custode ai due compagni. "Non è malvagio. Abbiamo di fronte a noi il famoso Paperinik."
    "Papechecosa?" chiese Ran, guardando il nuovo arrivato.
    "Non Papechecosa, Paperinik." La corresse lui, sorridendo. "Ma sarei io a dovervi fare qualche domanda… cominciando da chi siete."
    "Semplici turisti di passaggio." Rispose Dark.
    "Turisti? Scusate, vi avevo confusi con qualcun altro. In fondo, tutti i turisti vanno in giro vestiti come il triste mietitore. È facile che io mi confonda." Rispose ironico il papero.
    Ran fecce scrocchiare le dita.
    "Di' un po'… ci tieni così poco alle tue ossa?" chiese, facendo per togliersi il cappuccio, ma venendo fermata da Hikari.
    "No." Disse semplicemente.
    Ran rimase ferma per qualche secondo, per poi annuire.
    "Okay, non siamo turisti, ma siamo comunque di passaggio." Continuò Dark. "Ed è meglio per te e chiunque altro non avere troppo a che fare con noi."
    "Ma davvero? Allora ditemi… Che cosa ci faceva il mio amico Paperino con voi?"
    "Il tuo amico?" replicò il custode. "Spiacente, ma non era chi pensavi. Era solo uno che gli somigliava."
    "Che strano… Le mie fonti mi dicono che rispondeva proprio a quel nome. E sembra che sia scomparso nel nulla, assieme ad altre due mie conoscenze."
    Mentre diceva ciò, Paperinik porto una mano dietro la schiena, prendendo una specie di guanto gigante argentato dalla forma rettangolare, che lo rendeva simile a uno scudo, in cui poi inserì il braccio destro, muovendo la mano al suo interno. "Tuttavia, conosco Paperino sufficientemente bene per essere sicuro che non era davvero lui. Dunque vi chiedo… chi siete voi e chi erano quei tre che vi accompagnavano?" continuò, puntandogli contro il guanto.
    "Non sono affari di tua competenza." Rispose duro Dark, per poi spostare di colpo la mano, creando una folata di vento che lo investì in pieno. "E non ti conviene sfidarci, se ci tieni alle tue piume!"
    Il papero mascherato si avvolse con il mantello per proteggersi dalle raffiche che lo stavano colpendo.
    "Che cosa…?"
    "Questo è il minimo che posso fare. Ritirati finché sei in tempo."
    "Umpf. Non sarei stato nominato guardiano se mi arrendessi così facilmente!"
    "Un guardiano?!" esclamò sorpresa Ran, mentre anche gli altri tre guardavano sorpresi il papero.
    Il vento si calmò, scomparendo in pochi secondi.
    "Tu saresti un guardiano?" chiese Shinji.
    "Ehm… questa tuta secondo voi cosa indica? Okay, è molto simile a quella che avevo anche prima, però-"
    "Però non sembri avere il simbolo…" lo interruppe Hikari, guardando Dark.
    "Temo che sia un caso di omonimia. Probabilmente lui per guardiano non intende persone come voi due." Disse calmo, rivolgendosi a Ran e Shinji.
    "Come? Anche voi siete dei guardiani della Galassia?" esclamò sorpreso Paperinik.
    "Non proprio… siamo guardiani dell'Equilibrio." rispose la ragazza.
    "Che cosa?!" esclamò una voce proveniente dallo scudo.
    Il papero si girò verso l'oggetto, mentre una piccola sfera verde usciva da un proiettore, al cui interno era possibile vedere la testa di un papero, anch'essa di colore verde, che si rivolse ai quattro.
    "I miei circuiti hanno sentito male, o avete detto proprio guardiani dell'Equilibrio?!" esclamò quest'ultima.
    "Uno, si può sapere che ti prende? Credevo che ti fosse vietato mostrarti pubblicamente senza un buon motivo-"
    "Pikappa, se loro sono chi dicono di essere, c'è mancato veramente un soffio che tu commettessi un errore che ti sarebbe costato sicuramente più che qualche piuma!"
    "Pikappa?" chiese Shinji, confuso.
    "Un altro mio nome. Ad ogni modo, perché?"
    "Ci sono giunte alcune voci su di loro. Dicono che siano più forti di qualsiasi nostro guardiano, e che siano sotto la protezione di un'entità dai poteri nettamente superiori all'intero potere militare di Evron."
    "Entità, che tra parentesi, è qui ad ascoltare." fece Dark, togliendosi il cappuccio, imitato subito dai suoi compagni. "E dato che sapete già così tanto, è inutile che continuiamo a nasconderci."
    I due paperi li guardarono esterrefatti.
    "E voi… che cosa siete?!" esclamò Pikappa, guardandoli.
    "Umani." Rispose Hikari.
    "Che cosa volevi dire prima con 'entità che è qui ad ascoltare'?!" esclamò la sfera, volando di fronte a Dark.
    "Intendevo dire che sono io quell'entità. Perciò il tuo amico prima ha rischiato molto più di quanto possiate immaginare."
    "S-Stai dicendo che tu sei quello che distribuisce poteri a destra e a manca?!" esclamò il papero, ritrovandosi subito il pugno di Ran contro il becco.
    "Di' un po', secondo te noi siamo diventati guardiani senza un buon motivo?" chiese minacciosa.
    "N-No di certo…" replicò lui, deglutendo.
    "Ad ogni modo, solo loro due sono miei guardiani." Continuò Dark.
    "Io invece sono la custode dell'Equilibrio." Continuò Hikari.
    "Custode?" ripeté Uno. "Aspetta, vuoi dire uno di quei custodi di cui ha parlato Aqua?!"
    "Proprio così. Anzi, Hikari è una Master del Keyblade, che condivide i miei poteri." Spiegò Dark.
    "Della serie che c'è mancato poco perché dicessi realmente addio a questo mondo…" mormorò Paperinik diventando, se possibile, ancora più bianco.
    "Non c'è che dire, compagno. Sai sceglierti bene gli avversari."
    "Maledizione al momento in cui t'installarono anche il sarcasmo, Uno…" gli sbraitò contro il papero, per poi sospirare. "Questo però non spiega il perché dei cloni di Paperino, Pippo e Topolino girassero con voi…"
    "Possiamo spiegarvi tutto, ma preferiremmo farlo in un'altra sede."
    "Certamente. Pikappa, conducili pure da me." Disse Uno, per poi scomparire.
    "Che cosa?! E come ce li porto passando inosservato?!"
    "A questo… si può rimediare subito." Disse Dark, aprendo un varco al loro fianco.
    "E quello che cos'è?" chiese il papero.
    "Il nostro mezzo di trasporto. Ti basterà entrare qui dentro e pensare dove andare per condurci dal tuo amico."
    "In pratica un teletrasporto?"
    "Quasi." Rispose Hikari. "Solo, più pratico."
    Pikappa guardò sospettoso il varco, per poi sospirare.
    "Ormai ho perso la speranza di tornare a essere un papero comune…" commentò, entrando nel varco, seguito dai quattro.
    Poco lontano, otto figure avevano osservato in silenzio tutto ciò che era accaduto.
    "Rock… tu sapevi che l'ultima prova consisteva in questo?" chiese Homura, guardando la ragazza al suo fianco, la quale si limitò ad annuire.
    "Ma è terribile!" esclamò Menma. "Perché una simile prova?"
    "Se ci pensi bene, non è così strano." Rispose una figura con addosso un impermeabile bianco e il volto celato dal cappuccio, come quella al suo fianco. "In fondo, l'unico modo per diventare immuni a un veleno è quello di assumerlo."
    "E tu, che cos'hai intenzione di fare?" chiese Black Rock Shooter, girandosi e guardando il Blue Ranger, che rimase in silenzio.
    "Io non sono ancora convinta di potermi fidare, ma se Lucis ci ha garantito che è dalla nostra parte, non posso discutere." Fece Homura. "Ma sarà meglio per te che non ti venga in mente di tradirci, o non dimostrerò alcuna pietà nei tuoi confronti!"
    Il Ranger annuì senza proferire parola.

    Quando i custodi e i guardiani uscirono dal varco, si ritrovarono in un'enorme sala piena di computer e apparecchiature tecnologiche di ogni tipo, che davano su una finestra grande quanto il muro, da cui era possibile osservare l'intera città.
    "Incredibile… La dottoressa Akagi sarebbe impazzita di fronte a tanta tecnologia."
    "Credo che anche il dottor Agasa reagirebbe nello stesso modo." Commentò Ran, guardandosi attorno.
    "Quindi è questa la tua base?" chiese Hikari a Paperinik, il quale si stava dirigendo verso lo schermo più grande.
    "Esatto." Rispose. "Ma ora se non vi dispiace, vorrei parlare un attimo con il mio socio. Uno!"
    "Non c'è bisogno di urlare, sai che ti posso sentire perfettamente da qualunque punto della città." Rispose la voce della testa verde, mentre appariva all'interno dello schermo. "Ma ho dovuto subito fare rapporto al consiglio."
    "E?"
    "E ci hanno detto di non alzare un dito contro di loro. A meno che non vogliamo dichiarare apertamente guerra ai custodi della luce e con loro a circa metà dell'universo."
    "A quanto pare, siete piuttosto informati." Fece Dark, avvicinandosi. "Ma vorrei sapere come."
    "Da quello che mi hanno riferito, poco dopo il messaggio di Master Aqua, un'umana dai capelli neri si è introdotta senza alcuna difficoltà all'interno del consiglio dei guardiani. Dopo aver spiegato che non aveva intenzioni ostili, ha raccontato la storia dei custodi, dilungandosi sul custode dell'Equilibrio e i suoi guardiani, oltre che ovviamente al fatto che Luce, Oscurità ed Equilibrio sono entità realmente esistenti, come prova la tua presenza."
    "E quando pensavano di avvertire il loro miglior guardiano?" domandò Pikappa.
    "Quando li avresti incontrati di persona, cosa che è appena successa."
    "Però c'è ancora una cosa che non capisco…" continuò Uno, mentre una sua copia appariva al fianco di Shinji. "Tu che cosa sei? I miei strumenti vanno in tilt non appena cercano di analizzarti, proprio come con l'Equilibrio. Gli altri due riesco a registrare giusto qualche dato, ma con voi due nulla."
    "Temo sia per colpa del fatto che io… beh, potrei essere considerato a tutti gli effetti una divinità…" rispose l'ex pilota di Evangelion, imbarazzato.
    "Perfetto!" esclamò Pikappa. "Quindi, ricapitolando, abbiamo un'entità portante dell'universo, una divinità, una campionessa di karate o qualcosa di simile e una custode dell'Equilibrio. Qualcun altro o possiamo definire chiusa la riunione degli esseri più potenti esistenti?"
    "A dir la verità, da qualche parte su questo mondo dovrebbe esserci un gruppo di custodi. Li abbiamo persi di vista una volta giunti qui." Rispose Ran.
    "Ne siete sicuri?" chiese Uno.
    "Certo che ne siamo sicuri!" replicò la ragazza. "E sono quasi tutti umani come noi."
    "Mi preoccupa quel quasi." Fece Paperinik.
    "Ci sono giusto una Sayan, uno Shinigami, un mezzo drago, un demone, un'arma umana, un gatto parlante e volante e infine un ragazzo che può diventare bambino quando vuole." Elencò Dark, lasciando interdetto l'eroe in piume.
    "Dimentichi Marco." Disse Hikari.
    "Che se ci fosse, direbbe che ormai è pronto per il manicomio." Continuò ridacchiando Ran.
    "Sembra che questo Marco abbia il tuo stesso senso dell'umorismo." Fece Uno, rivolgendosi a Pikappa, che si limitò a sbuffare.
    "Parlando d'altro…" disse, mentre dietro di lui sbucava dal pavimento una poltrona, sulla quale si sedette. "Potete dirci chi erano quei tre cloni di Paperino, Pippo e Topolino che vi accompagnavano?"
    "Come fai a essere certo che non fossero quelli veri? Da quel che sappiamo, sono perfettamente identici." Chiese Ran.
    Paperinik rimase in silenzio.
    "Non preoccuparti." Fece Dark. "Io e Hikari siamo già a conoscenza della tua vera identità."
    Quella frase fece saltare i due abitanti del mondo.
    "Come-"
    "Sappiamo tutto su questo mondo." Continuò Hikari. "O quasi. Diciamo che non ci risultava quella testa cibernetica verde, ma sappiamo molte cose su Paperinik e Paperino."
    Pikappa si voltò verso Uno, che annuì.
    "E va bene…" disse, prendendosi la mascherina e levandosela. "Allora direi che è inutile tenere questo segreto."
    Mentre diceva ciò, la sua voce cambiò timbro, diventando uguale a quella del mago di corte.
    "Sono io il Paolino Paperino di questo mondo." Disse rivolto a Shinji e Ran. "Ecco perché sono sicuro che quello che era con voi non ero io."
    "Quindi siamo di nuovo di fronte a entità parallele?" chiese Shinji, rivolgendosi a Dark e Hikari, che annuirono.
    "Esatto."
    "Adesso però rispondetemi. Chi erano quei tre?"
    "Erano il re Topolino, il mago di corte Paolino Paperino e il cavaliere Pippo." Rispose Hikari. "Tutti e tre in passato hanno contribuito a salvare l'universo un paio di volte, e anche adesso continuano a fare il possibile."
    "Re? Mago di corte? Cavaliere? Come sarebbe a dire?"
    "Il Topolino che era al nostro fianco è il re di un mondo, il Castello Disney. E proprio come qui, i suoi migliori amici e persone di cui si fida di più sono Paperino e Pippo."
    "Però socio, sembra proprio che ovunque tu sia, lasci il segno."
    "E come mai erano qui?"
    "Per puro caso. Non appena abbiamo capito che qui c'erano dei loro doppioni, li abbiamo fatti tornare indietro."
    "Capisco… Beh, direi che è stata la scelta più ovvia." Disse Uno.
    "Io ora, però, vorrei sapere come spiegherò all'Agenzia questa storia. Mi butterebbero fuori subito." Fece Paperino.
    "Agenzia?" chiese Dark. "Hai un altro lavoro oltre a fare il supereroe e l'agente segreto di tuo zio?"
    Il papero lo guardò sorpreso.
    "Sapete anche di quello?"
    "Te l'abbiamo detto, sappiamo quasi tutto su di voi."
    "Beh, non dovete essere aggiornati, perché il papero qui presente, non soddisfatto di dover salvare il mondo sia come Paperino, sia come Paperinik e sia come Qu-Qu 7 della PIA, ha deciso di entrare a far parte dell'Agenzia, una… agenzia di spie."
    "Però, uno che non sa stare fermo, eh?" commentò Ran. "Di sicuro Shinichi ti ricoprirebbe di domande, visti tutti i tuoi lavori."
    "Shinichi?"
    "È un altro custode. A proposito…" cominciò Shinji, girandosi verso Uno. "Tu saresti in grado di trovarli?"
    "Vediamo… Sono un'entità cibernetica collegata a tutti i computer e dispositivi elettronici di questo pianeta. Faccio partire subito una ricerca simultanea su esseri simili a voi."
    Dark annuì in silenzio, per poi dirigersi verso la finestra, guardando il panorama.
    "Che succede?" chiese Hikari, raggiungendolo.
    "L'hai percepita anche tu, vero?"
    La custode rimase in silenzio, per poi annuire.
    "C'è una grande oscurità… Quasi come quella di tuo padre, oserei dire."
    Sentendo ciò, tutti i presenti si girarono verso di loro.
    "Che cosa? Chi può avere una simile oscurità?!" esclamò incredula Ran.
    "Non lo so." Rispose serio Dark, evocando il Keyblade puntandolo verso la finestra. "Ma chiunque sia, sarà nostro dovere eliminarlo."
    "E-Eliminarlo?" ripeté Pikappa. "Aspetta, ci stai dicendo che voi uc-"
    "Siamo in guerra. La pietà potrebbe costarci molto cara."
    Il papero rimase in silenzio.
    "Non è sempre così." Disse infine. "Una mia amica la pensava come te, ma se non avesse avuto pietà, probabilmente avrebbe distrutto con le sue mani le persone a lei care. È vero, forse sarebbe ancora qui, però… sono sicuro che non si sia pentita di ciò che ha fatto!"
    "Credo dipenda dai punti di vista." Rispose Shinji. "A me hanno risparmiato la vita, ma avrei preferito di no… il prezzo da pagare è stato troppo alto. Non credo tu possa capire come ci si sente a essere l'ultimo abitante del tuo mondo, e soprattutto, come ci si sente a essere tu in parte la causa di questa solitudine."
    Dicendo ciò, l'ex pilota strinse le mani a pugno.
    "Ogni custode ha alle sue spalle la propria storia. E spesso non è rose e fiori." Disse Dark. "Molti di noi hanno perso il proprio mondo. E se non vinciamo, tutti i mondi verranno cancellati, sovrascritti, come se non fossero mai esistiti."
    "Il che immagino vanificherebbe tutti i miei sforzi per estinguere i debiti, vero?" ironizzò il papero, rimettendosi la mascherina. "Comunque sia, finché ci saranno problemi sul mio pianeta, è mio dovere risolverli. Perciò se non vi spiace, mi unirò temporaneamente alla vostra squadra."
    Dark e gli altri annuirono.
    "Oh oh." Fece Uno, attirando l'attenzione su di sé.
    "Okay, che cos'altro è successo?" chiese Paperinik, tornando a usare la sua voce.
    "Tuo zio è nei guai. Il suo deposito è stato preso di mira."
    "Non è una novità, ma mi pare che se la sia sempre cavata. I bassotti non sono un problema per lui."
    "Solitamente sarei d'accordo con te, ma se aggiungessi Amelia?"
    "Beh, è già successo in passato…"
    "Aggiungi anche un attacco evroniano con centinaia di navi e un esercito di mostri neri e bianchi guidati da due Gambadilegno e da Macchia Nera. Se vuoi, posso vedere se c'è qualcun altro."
    Pikappa sbiancò vistosamente.
    "Due Gambadilegno?" ripeté Dark. "Questo significa che dev'essere arrivato anche lui qui e ha incontrato il suo doppione."
    "Non ditemi che anche il vostro Gambadilegno è un ladro patentato!"
    "Ladro? Certo che no, ha solo cercato di conquistare l'universo usando gli Heartless."
    "Ah… forse era meglio si limitava a fare il ladro…"
    "Non c'è tempo da perdere!" esclamò Uno, mentre quasi tutti i monitor si accendevano. "A quanto pare, mentre eravamo qui a parlare, qualcuno ha isolato la Terra, rendendoci impossibile comunicare con il consiglio."
    "E allora che cosa facciamo? Noi siamo in cinque, mentre loro sono leggermente di più!" replicò il papero.
    "Non preoccuparti, noi bastiamo per loro." Rispose Hikari.
    "Sarà anche così, ma ad ogni modo, sto già cercando di mettermi in contatto con gli altri eroi presenti sulla Terra."
    "Gli altri eroi?"
    Uno sorrise.
    "Certo. E sembra che fortunatamente, siano entrambi a Paperopoli."
    Paperinik lo guardò sorpreso.
    "Non starai pensando a…"
    Il papero non concluse la frase, attirando su di sé gli sguardi curiosi di Shinji e Ran, mentre Dark e Hikari sorridevano.
    "In effetti, il loro aiuto potrebbe tornarci utile." Convenne l'eroe. "Anche se preferirei evitare di chiedere aiuto a lei."

    "Yuk, sei convinto che siano proprio qui?" chiese Pippo a Topolino, mentre superavano con la macchina un cartello con su scritto Paperopoli.
    "Dalle testimonianze in nostro possesso, sembravano diretti qui." Rispose l'amico al volante. "Ma mi chiedo proprio che cosa abbiano inventato stavolta per creare un clone di Pietro, assieme a quell'esercito di creature misteriose…"
    "Forse c'è stata una svendita al supermercato, yuk!" fece Pippo, ridendo e facendo sospirare Topolino, a cui sfuggì comunque un sorriso.
    Ma il loro discorso fu interrotto dal cellulare del pippide, che rispose subito.
    "Yuk, qui Pippo. Chi parla?" esclamò allegro come sempre.
    Topolino lo guardò appena, facendo attenzione alla strada.
    Ma dopo qualche secondo si girò verso l'amico, incuriosito dal fatto che non aveva detto nient'altro, e si sorprese nel vedere Pippo con un'espressione seria dipinta in viso.
    "Capisco…" disse questi, deglutendo. "Non ti chiederò nulla per il momento, ma pretendo delle spiegazioni."
    Detto ciò, chiuse la chiamata.
    "Topolino, scusami, ma temo dovrò lasciarti da solo a inseguire Gamba. Mi ha chiamato un mio parente che vive qui, e sembra avere dei guai con un vecchio cimelio di un nostro prozio. Potresti farmi scendere?"
    Topolino lo guardò sorpreso, cercando di ricordarsi l'ultima volta che lo aveva visto così serio, se mai c'era stata.
    "D'accordo." Disse infine, accostando la macchina. "Sei vuoi posso venire ad aiutarti."
    "Tranquillo, non è nulla di così grave. Qualche ora e ti richiamerò per farmi venire a prendere."
    Topolino annuì, non troppo convinto, per poi ripartire.
    Pippo rimase fermo, guardandolo allontanarsi.
    "Perdonarmi per averti mentito. Spero solo di riuscire a resistere qualche ora." disse, alzando lo sguardo verso il cielo, per poi prendere il suo capello e infilandoci la mano dentro, tirando fuori un'arachide.

    Paperina appoggiò sul pavimento due enormi sacchetti della spesa, riprendendo fiato.
    "E pensare che dicono che le papere sono deboli… Vorrei vedere gli altri a sollevare la spesa come se niente fosse!" commentò, per poi riprendere in mano i sacchetti e dirigersi in cucina.
    Ma prima che riuscisse a raggiungerla, fu fermata dal telefono, che cominciò a squillare.
    "Uh? Chi sarà?" fece, lasciando a terra la spesa e dirigendosi verso l'apparecchio telefonico. "Magari Paperino per spiegarmi qualcosa in più sulla loro recita." Disse ridacchiando, sollevando il ricevitore.
    "Spiacente, ma non sono Paperino." Rispose una voce, mentre dietro di lei si accendeva da solo il televisore, rivelando nello schermo una sfera verde con all'interno la testa di un papero.
    "E tu chi o cosa sei?" chiese la Papera. "E soprattutto, come fai a parlarmi tramite la tv?"
    "Non ho tempo per mettermi a spiegarti tutto. Non subito almeno. Mi serve il tuo aiuto."
    "Il mio aiuto?"
    "A essere precisi, mi serve l'aiuto di Paperinika."
    Sentendo quel nome il volto di Paperina si fece serio.
    "E potrei sapere chi la vuole incontrare?"
    "Uno."
    "Grazie, un nome sarebbe possibile?"
    "Uhm… un senso dell'umorismo sempre migliore del suo… Ad ogni modo, mi chiamo proprio Uno, e sono il supervisore di questo pianeta. E mi serve il tuo aiuto per contrastare il pericolo forse maggiore che ha mai affrontato."
    Paperina si fece attenta.
    "Dimmi dove e quando."
    "Ducklair Tower, piano centocinquantuno." Rispose Uno.
    "Ducklair Tower? Ma ha solo centocinquanta piani e-"
    "Solo per chi voglio io. Ti aspettiamo."
    Detto ciò, il televisore si spense.
    Paperina rimase ferma per qualche secondo, per poi dirigersi verso le scale che davano al piano superiore.
    "Non ho idea di chi fosse, ma mi sembrava dannatamente serio. E se c'è bisogno di Paperinika…" disse, entrando in camera sua e aprendo un cassetto, togliendo velocemente i vestiti, rivelando uno scompartimento segreto e tirando fuori un costume. "Allora Paperinika non si tirerà indietro."

    "Quindi qui ci sono più supereroi, eh?" fece Ran, guardando nuovamente la città.
    "Già, anche se è raro che collaboriamo tra di noi. Uno, come procede?"
    "Ho disturbato il segnale delle macchine scavatrici dei Bassotti e provocato artificialmente una piccola tempesta di sabbia fuori dalla città per rallentare Amelia, ma per gli evroniani e i mostri non posso fare nulla, sebbene sembra che fortunatamente quest'ultimi procedano lentamente, fermandosi a saccheggiare i negozi sulla loro strada."
    "Capisco… Speriamo che gli altri facciano presto."
    "Ne sta arrivando uno." Disse Dark, senza voltarsi.
    E come da lui predetto, pochi secondi dopo un puntino rosso apparve in lontananza nel cielo, avvicinandosi sempre di più.
    In pochi instanti, davanti alla vetrata apparve un Pippo con addosso una calzamaglia rossa e un mantello blu, che rimase sospeso in aria in prossimità del loro piano, guardandosi attorno.
    "Uhm… la chiamata diceva chiaramente di fronte a questo edificio, al piano centocinquantuno. Eppure non vedo nessuna porta…"
    "Meglio se lo fai entrare Uno, o attirerà l'attenzione di tutti." Disse Pikappa, al ché la testa cibernetica annuì, facendo aprire la vetrata.
    "Oh, eccovi qui!" disse il pippide, entrando, lasciando richiudere i vetri alle sue spalle.
    "Pippo?!" fece sorpresa Ran, guardandolo. "Ma come ti sei conciato?"
    "Pippo?" ripeté lui. "No, ti sbagli, Pippo è un mio amico. Io sono Superpippo!"
    "Già. È da tanto che non ci si vede, eh?" disse Paperinik, salutandolo con la mano.
    "Anche tu qui?"
    "A dir la verità, io e lui siamo soci." Rispose Uno.
    "Oh, ecco perché avevo sentito che negli ultimi tempi eri diventato più attivo." Fece Superpippo, per poi voltarsi verso Uno. "Quindi solo tu sei a conoscenza della mia vera identità, vero?"
    La testa annuì.
    "Proprio così. Invece sembra sia appena arrivata l'ultima ospite. Certo che voi paperi avete scarsa fantasia, usate tutti la stessa scusa per entrare qui dentro." Disse rivolto al papero mascherato, che sbuffò.
    Pochi secondi dopo, da un muro dietro i monitor apparve una porta, da cui uscì una papera con addosso un costume simile a quello di Paperinik, solo decisamente più femminile.
    Paperinika entrò barcollando nella sala.
    "Q-Quell'ascensore dovrebbe essere fornito di freni…" biascicò, per poi scuotere la testa.
    "All'inizio è sempre traumatizzante." Commentò divertito Paperinik. "Non pensavo saresti venuta davvero."
    "Molto spiritoso, eroe dei miei stivali!" replicò lei, guardando i presenti e fermandosi su Dark, Hikari, Ran e Shinji, riconoscendoli per via dei vestiti.
    "E loro che cosa…" cominciò, interrompendosi e riprendendo da capo. "V-Voglio dire, e loro chi sono?"
    "Ottima domanda. Me lo stavo chiedendo anch'io."
    Dark li squadrò, per poi evocare il Keyblade, imitato da Hikari.
    "Noi due siamo custodi. A essere precisi, io sono Dark, l'Equilibrio stesso, una delle tre entità portanti dell'universo. Lei invece è Hikari, la mia custode. Loro invece sono Ran Mori e Shinji Ikari, due miei guardiani."
    "Custodi?!" ripeterono insieme Superpippo e Paperinika.
    "Già, proprio loro." Rispose Pikappa. "Ma non vi abbiamo chiamato solo per farveli incontrare. Immagino abbiate saputo degli attacchi evroniani alla Terra, vero?"
    "Sì, ne ho sentito qualcosa… Tipo quando hanno quasi distrutto la città. Odio ammetterlo, ma in quell'occasione sono stata totalmente impotente."
    "Io, invece, temo di essermeli persi…" rispose Superpippo.
    "Okay… fate conto che in questo momento l'intero esercito di Evron sta marciando contro il deposito di Paperone, affiancato da Amelia, Bassotti e un esercito di creature non definite."
    "Quelle creature sono Heartless e Nessuno." Charì Hikari. "Anche se non mi spiego come faccia Pietro a controllare entrambi."
    "Lo scopriremo una volta di fronte a loro. Noi ci occuperemo degli Heartless e Nessuno." Disse Dark. "Voi invece dovreste occuparvi degli altri ospiti indesiderati."
    "In pratica ci lasci l'intero esercito evroniano? Sarà facile come bere un bicchiere d'acqua." Fece ironico Pikappa.
    Dark sorrise, per poi battere le mani, creando dal nulla tre spade bianche, che rimasero sospese nel vuoto.
    "Non so ancora se uno di voi tre è destinato a diventare un custode, perciò non posso nominarvi miei guardiani, non ancora almeno. Tuttavia, posso fornirvi un'arma con cui contrastare il nemico."
    Mentre diceva ciò, le tre spade volarono verso i tre eroi, che le presero tra le mani.
    "Queste spade vi proteggeranno dall'Oscurità. Chiunque ci sia dietro questo attacco, ne è pieno…"
    "Oscurità?"
    "Mio padre." Continuò Dark. "Il cui obiettivo non è la semplice riconfigurazione dell'universo, ma la sua caduta totale nelle tenebre. Se doveste incontrare un avversario oltre la vostra portata, scappate, non pensate nemmeno di affrontarlo. Questa battaglia sarà molto diversa da quelle cui siete abituati. Voi non conoscete morte e dolore."
    Paperinika e Superpippo spalancarono gli occhi increduli.
    'Che cosa significa tutto questo?' si chiese la papera, squadrando i quattro. 'Queste sono senza dubbio le stesse persone che erano in compagna di Paperino, Pippo e Topolino, ma che cosa ci facevano con loro dei custodi?'
    "Dei nostri amici sono dispersi su questo mondo, ma probabilmente ci raggiungeranno a breve. In quel caso, la vittoria sarà veloce."
    "Okay, ora però io suggerirei di muoversi." Disse Uno, mostrando su un monitor un'immagine proveniente dallo spazio, dove si potevano vedere chiaramente decine di astronavi.
    Dark aprì un varco.
    "Allora andiamo."

    Topolino scese dalla macchina, osservando il deposito di fronte a sé.
    "Se conosco Pietro a sufficienza, questo sarà senza dubbio il suo obiettivo."
    "Sembra proprio che le notizie fossero vere." Disse una voce alle sua spalle, seguita da una risata divertita.
    Il topo si girò, ritrovandosi di fronte a un essere dalle sembianze di un papero con le piume scure e il lungo becco scheggiato, vestito con abiti eleganti coperti da un lungo impermeabile giallo, corredato da un cappello a falda larga.
    Dietro di lui c'era un papero più piccolo, che indossava una tuta bianca e un casco con telecamera integrata che gli copriva la testa.
    "Il famoso Topolino è venuto qui a Paperopoli a indagare sui recenti furti che hanno interessato l'intera contea!"
    "Con chi ho il piacere di parlare?" chiese questi, guardandolo serio.
    "Angus Fangus, giornalista di Canale 00. Allora, qualcosa da dire ai nostri spettatori? Ovviamente immagino tu stia già sospettando di Paperinik, vero?"
    Topolino inarcò un sopracciglio.
    "E perché mai dovrei sospettare di un eroe?"
    "Per il semplice fatto che non è un eroe, ma solo un buffone mascherato!"
    "Spiacente, ma ho già avuto a che fare con lui in passato, e so per certo che non è vero. Ora, se vuole scusarmi, devo proseguire con le mie indagini."
    Detto ciò si girò, ritrovandosi con un fucile a doppia canna puntato contro.
    "Ora dimmi esattamente per quale motivo sei venuto qui senza avvisare e portandoti dietro il giornalista più odioso di Paperopoli." Fece un papero vestito con una palandrana rossa, un paio di occhiali senza stanghette sul becco e un cilindro blu sulla testa, caricando il fucile.
    "S-Salve Paperone…" lo salutò Topolino, deglutendo. "Sono qui per indagare sui recenti furti, e ho vari motivi per sospettare che il tuo deposito sia il prossimo obiettivo."
    "Umpf! Tempo sprecato. Dovresti sapere che nessun ladro può farmela sotto il becco! Che si faccia pure sotto!"
    "Sfida accettata, vecchia tuba!" risuonò una voce, anticipando una scossa che percorse l'intera collina.
    "C-Che diamine…" fece Angus, cercando di rimanere in piedi, mentre poco lontano da loro un'enorme macchina simile a una talpa usciva dalla terra, lasciando uscire da essa cinque figure vagamente simili a grossi cani umanoidi, tutti con una tuta rossa sulla quale era inciso un numero di sei cifre.
    Tutti loro avevano una mascherina nera attorno agli occhi, mentre uno di loro aveva un capello da laureato e riportava a posto del numero la scritta I-176.
    Il quinto invece era il più anziano di tutti, con una vistosa barba bianca e una scritta che riportava GRAZIA.
    "La Banda Bassotti! Lo sapevo che eravate voi!" esclamò Paperone, facendo subito fuoco verso di loro.
    Ma con sua sorpresa, una piccola creatura nera si mise in mezzo, ricevendo in pieno il colpo, ma senza subire alcun danno.
    "Che cosa?!"
    "Spiacente Paperone." Disse il Bassotto più anziano. "Ma questa volta abbiamo potenti alleati dalla nostra parte!"
    "Ma davvero?" chiese una voce, poco prima che un lunghissimo braccio nero colpisse con un pugno la macchina scavatrice, facendola esplodere.
    I cinque ladri si girarono, ritrovandosi di fronte a Paperinik.
    "E da quando allearsi con delle creature che vogliono distruggere l'universo è utile per rubare?"
    "Paperinik!" urlarono insieme Angus e Topolino.
    "Lo sapevo che c'era lui dietro tutto ciò!" gridò il giornalista, girandosi verso il suo collega. "Mi raccomando Camera 9, riprendi ogni singola scena!"
    "Spiacente ma oggi nessuna ripresa!" urlò un'altra voce, mentre una papera vestita di nero, che stava volando sopra una scopa volante, si avvicinava a loro a tutta velocità, alzando una mano.
    "Anzi, direi che sia ora di fare qualche kiwi arrosto!" continuò, creando una sfera di fuoco che scagliò contro Angus.
    Ma prima che questi potesse spostarsi, una figura incappucciata si mise in mezzo, evocando dal nulla una lancia, con la quale infranse la magia senza alcuna difficoltà.
    "Che cosa?!" esclamò Amelia incredula.
    "Mi duole doverti dire che la tua magia è insufficiente contro di me." Disse Shinji, togliendosi il cappuccio ed evocando la sua pistola. "O almeno, il fatto che io sia una divinità mi aiuta parecchio."
    "Una divinità?!" ripeté Angus, fissandolo con occhi spalancati, poco prima che attorno a lui e a Camera 9 apparissero decine di Heartless e Nessuno.
    "E questi che cosa diavolo sono?!" sbraitò spaventato.
    "Sono creature oscure meglio note come Heartless." Rispose una voce, anticipando un Keyblade che tranciò a metà tutti i nemici, che scomparvero nel nulla. "E sono molto pericolosi." Concluse Hikari, recuperando la chiave.
    "Quello era… un Keyblade!" esclamò Topolino, poco prima che una forte folata di vento lo investisse, mostrando a tutti Superpippo, che si dirigeva verso il cielo, affiancato da Dark.
    "Ta-dah! Arriviamo!" urlò l'eroe in calzamaglia, per poi cominciare ad aspirare aria, mentre Dark creò una sfera di fuoco grande quanto lui.
    "Superpippo?" domandò Topolino. "E quello al suo fianco chi è?"
    "Si chiama Dark." Rispose Ran, mentre lo raggiungeva assieme a Paperinika. "Ed è uno dei tre esseri più potenti dell'universo."
    "Uno degli esseri più potenti dell'universo?!" ripeté entusiasta Angus, girandosi verso di loro. "Ed è proprio di fronte a me?! Camera, riprendi tutto, o ti assicurò che questo sarà il tuo ultimo servizio!"
    "Si può sapere che sta succedendo?! Che cos'è quest'invasione di proprietà privata?!" lo interruppe Paperone, puntando il fucile contro Ran.
    La ragazza non fece una piega, prendendo il fucile con le mani e piegandolo come se niente fosse.
    "Per il tuo bene, non puntarmi più contro un'arma." Disse tranquilla, restituendo il fucile a un Paperone incredulo.
    "I-Il mio spingardino di decima mano…"
    "Paperone!" urlò Paperinik, colpendo con un pugno un bassotto. "Ritirati subito nel deposito e chiuditi dentro! Questa è solo la prima manche! E anche voi altri!"
    "Figuriamoci! Qui c'è lo scoop del secolo! Anzi, del millennio!" esclamò Angus. "Tutti i buffoni mascherati e non riuniti per rapinare il papero più ricco del mondo! E quando mi capita più? Alla faccia di Lay!"
    "Idiota!" gli urlò Shinji, girandosi verso di lui. "Qui non stiamo cercando di sventare una semplice rapina! Il vostro mondo è in pericolo!"
    "Che cosa?" chiese Topolino. "Come sarebbe a dire?"
    "Parlando in maniera semplice, quelle creature nere e bianche che avete visto hanno come obiettivo quello di far cadere questo mondo nelle tenebre."
    "E ci riusciranno!" esclamò una voce, mentre un varco oscuro si apriva di fronte a loro, lasciando uscire due Gambadilegno, affiancati da una figura avvolta da un mantello nero.
    "Pietro! Allora ci sei veramente tu dietro tutto questo!" urlò Topolino.
    "Esatto topastro!" rispose uno dei due, mentre quello che conoscevano i custodi scoppiò a ridere.
    "Incredibile… non pensavo davvero di incontrare la copia del mio caro ex re!" fece, guardando divertito Topolino. "Ma almeno potrò prendermi la soddisfazione di eliminarti definitivamente!"
    "Re?" ripeté Paperinika. "Ma allora…"
    "Hikari!" urlò Dark. "Difendi Topolino! Lui non deve cadere sotto le tenebre!"
    La custode rievocò il Keyblade.
    "Lo so perfettamente."
    Solo in quel momento Gambadilegno si accorse di lei.
    "Tu?! Com'è possibile?!"
    "La conosci?" chiese Macchia Nera.
    "Certo che la conosco! È una delle responsabili dell'eliminazione di Malefica! E quello la sopra… è il custode dell'Equilibro! Uno dei custodi più forti esistenti."
    "Spiacente di doverti aggiornare, traditore." Replicò Hikari. "Ma ora sono io la custode dell'Equilibrio. Dark è a un livello superiore a tutti noi, dato che è l'Equilibrio stesso."
    Sentendo ciò, tutti i presenti si girarono verso di lei.
    "Equilibrio? Vuoi dire che quel ragazzo è qualcosa che nessuno può affrontare?" chiese Angus, mentre Amelia atterrava poco lontana da loro.
    "Entità superiore o no, a me basta prendere la Numero Uno!" esclamò, lanciando una magia verso i custodi, che lasciava dietro di sé solo ghiaccio.
    Fu nuovamente Shinji a intervenire, creando una barriera tra di loro, per poi alzare la pistola.
    "Ehi, fermo, che cosa vuoi-" cominciò Topolino, per poi vedere Shinji far fuoco.
    Il proiettile d'energia colpì in pieno la strega, spedendola contro un palazzo poco lontano.
    "…fare…" concluse incredulo Topolino, come anche Paperone e gli altri.
    "Ha… colpito Amelia…" fece uno dei Bassotti. "Ha veramente colpito con un proiettile uno di noi…"
    "Che cosa?!" esclamò Pietro incredulo. "Che cosa significa questo?! Voi custodi solitamente non colpite nessuno in questo modo!"
    Per tutta risposta Shinji puntò contro di lui la sua arma.
    "Spiacente, ma io non sono un custode. Sono un guardiano, e per di più sono anche una divinità."
    "Divinità?" ripeté Macchia Nera. "E poi dicono che sono io quello con le manie di grandezza."
    "Purtroppo per voi, non sta scherzando." Rispose Ran, avvolgendo le sue braccia con un'aura bianca. "Ma nessuno di noi è da considerarsi un essere normale."
    "Heartless, Nessuno! A noi!" urlò Pietro, alzando un braccio verso l'alto, facendo subito apparire le creature da lui chiamate.
    "E tu?" chiese Hikari. "Da quando puoi evocare i Nessuno?"
    Il tirapiedi di Malefica sorrise.
    "Da quando la mia controparte mi ha fatto incontrare il qui presente Macchia Nera. Attirato dalla possibilità di usare il potere dell'oscurità, mi ha chiesto di fargli esaminare i miei poteri. In cambio, se avesse ottenuto risultati, avrebbe aumentato i miei poteri, come infatti è successo."
    "E non è tutto." Continuò Macchia Nera. "Questi Heartless e Nessuno sono più potenti rispetto a quelli originali, e ubbidiranno solo a noi. Con questo esercito, conquistare il mondo non sarà per nulla difficile!"
    "Voi siete pazzi…" fece Topolino.
    Hikari alzò il Keyblade, pronta a combattere.
    "Se le cose stanno così… Allora non mi resta che eliminarvi."
    Con quella frase, la custode fece scendere il gelo sui presenti, ad esclusione dei guardiani.
    "A-Aspetta, non è una soluzione un po' drastica?" chiese Paperinika. "Basterà la prigione con loro, no?"
    "Pietro Gambadilegno è ricercato in molti mondi per il suo tentativo di farli piombare nelle tenebre. E la sua pena è una sola."
    Pietro deglutì, ma non si scompose.
    "Vediamo come ve la cavate allora!"
    Hikari non rispose, limitandosi a portare il braccio che impugnava il Keyblade dietro la schiena.
    Ma prima che potesse partire all'attacco, sopra di loro cominciò a scendere una pioggia di raggi laser. Dark e Superpippo cominciarono subito a deviarli, uno con il Keyblade e l'altro con un vento che generò dalla bocca.
    Ma nonostante ciò, molti di essi superarono i due, raggiungendo il gruppo a terra.
    "Maledizione!" urlò Hikari, alzando la mano libera e creando attorno a loro una barriera, che gli impedì di venire colpiti in pieno.
    "E ora cos'altro succede?" esclamò Angus, alzando lo sguardo, per poi lasciare cadere a terra il microfono.
    Nel cielo sopra di loro erano apparse decine e decine di astronavi giganti, affiancate da centinaia, se non migliaia, di paperi dalle piume viola, tutti in volo sopra delle specie di tavole da surf volanti.
    "Per Evron! Potere e potenza!" urlarono in coro questi, prendendo in mano dei fucili.
    "Per mille decini! Il mio deposito non era mai stato preso così tanto di mira!" esclamò Paperone, mentre Paperinik metteva fuori gioco l'ultimo bassotto e si avvicinava a Paperinika.
    "Uno, dimmi che sei riuscito a metterti in contatto con gli altri guardiani!" gridò rivolto al suo scudo.
    "Negativo. Ancora nessuna novità." Rispose questi.
    "Maledizione… Sembra sarà proprio una battaglia disperata." fece Paperinika, preparandosi a combattere con la spada datagli da Dark.
    "Già… Ma dobbiamo vincere, per il nostro pianeta!"
    "Voi volete davvero affrontare… tutti quegli esseri da soli?!" chiese incredulo Topolino, mentre Hikari, Shinji e Ran si mettevano di fronte ai due Gambadilegno e a Macchia Nera.
    "Abbiamo scelta?" chiese l'eroe mascherato, deglutendo. "Ed io che speravo di riuscire a vedermi la finale di campionato."
    "Voi paperi non pensate ad altro?" fece Paperinika, sorridendo nervosa. "Potrai sempre chiedere a Paperino di passarti la registrazione, no?"
    Paperinik sorrise triste.
    "Lo spero… Anzi, spero che Paperino ne esca incolume da questa battaglia… E con lui tutti gli altri."
    "Purtroppo non possiamo aprire un varco in questo momento. Potrebbero approfittarne per seguirvi." Rispose Ran. "Mi dispiace, ma non possiamo mettere in salvo nessuno di voi."
    "E chi se ne va?" chiese Angus, prendendo a forza la testa di Camera 9 e girandola verso l'esercito di Evron, mentre recuperava il microfono.
    "Camera, mettimi subito in collegamento con lo studio! E digli di far partire un'edizione straordinaria!" esclamò.
    Il papero annuì.
    "Basta con le ciance! All'attacco!" ordinò Gambadilegno, facendo partire gli Heartless e i Nessuno contro di loro.
    Hikari ne affettò subito uno, immediatamente imitata da Shinji e Ran, sebbene quest'ultima lo distrusse con un pugno.
    "Angus, sei in diretta!" fece Camera 9.
    Angus ghignò, per poi portarsi di fronte al compagno.
    "Gentili spettatori, qui è il vostro fidato Angus Fangus che vi parla! Come molti di voi avrete notato, il centro di Paperopoli è al momento sotto attacco, ma il vostro miglior reporter, fiutando la notizia, è giunto qui per testimoniarvi il tutto!"
    Nel frattempo, dietro di lui apparve un Neoshadow, che alzò gli artigli, pronto a colpirlo.
    Fu salvato da Dark, che scese in picchiata, distruggendolo all'istante e lasciando volare via il suo cuore.
    "Tempo fa…" continuò imperterrito Angus, che probabilmente non si era accorto di nulla. "…abbiamo ricevuto il misterioso messaggio di un essere che si chiamava Master Aqua, che ci presentava l'esistenza dei custodi e della possibile fine dell'Universo. Io all'epoca dissi che era una macchinazione di Paperinik. Beh, sono costretto a rettificare. Come potete vedere voi stessi, in questo momento, un piccolo gruppo di custodi, affiancati proprio da Paperinik, assieme a Paperinika e a Superpippo, sta affrontando un esercito di alieni e di mostri, dopo aver sventato una rapina ai danni di Paperon de Paperoni!"
    Mentre Angus continuava il suo servizio, Paperinik colpì con un pugno un evroniano, facendolo cadere a terra.
    "Stavolta temo proprio di non potercela fare…" ansimò, mettendosi schiena contro schiena con Paperinika, che era stanca quanto lui.
    "E ne abbiamo colpiti solo poche decine…" fece lei.
    "Se solo lei fosse ancora tra noi… era l'unica a non avere problemi con un simile esercito…"
    "Lei?" chiese l'eroina, leggermente stizzita. "Di chi stai parlando?"
    Paperinik fece una risatina amara.
    "Di un'aliena che ce l'aveva a morte con Evron, ma che ha scelto di sacrificarsi per il suo popolo."
    "E quindi vorresti il suo aiuto?" chiese una voce.
    Paperinik e Paperinika spalancarono gli occhi non appena si resero conto di non trovarsi più in mezzo alla battaglia, ma bensì tra decine di orologi giganti, tutti fermi e sospesi nel vuoto.
    "E ora che cosa sta succedendo?" chiese la papera, guardandosi attorno.
    "Dimmi, Paperinik… o Pikappa… o Paperino…" continuò la voce.
    "Paperino?!" esclamò Paperinika, spalancando gli occhi.
    "Due nomi su tre… un buon risultato, chiunque tu sia." Replicò il papero, deglutendo per essere stato smascherato.
    "Io sono tutto e niente… Io non esisto in quest'epoca." Fece la voce. "Tuttavia, non posso starmene a guardare."
    Di fronte ai due eroi apparve dal nulla una capsula di metallo, che rimase sospesa in aria.
    Paperinik spalancò gli occhi.
    "Quello è…"
    "Il lascito di Xadhoom. Esatto."
    "Xadhoom? E chi sarebbe?"
    "Xadhoom era una mia cara amica… Ed è stata l'unica a sconfiggere Evron."
    "Io posso riportarla indietro." Disse la voce. "La copierò dal passato, mettendola al corrente della situazione e materializzandola in questo tempo. Ma in cambio…"
    "In cambio?"
    La voce non rispose, ma la spada creata da Dark si illuminò, alzandosi in volo.
    Lentamente cominciò a cambiare aspetto, assumendo la forma di una chiave blu, che aveva come ciondolo il berretto di Paperinik.
    "Dovrai assumerti la responsabilità di diventare un custode di Lucis. Le ho chiesto io di forgiare questo Keyblade per te. Questo, tuttavia, significa che dovrai abbandonare il tuo mondo, i tuoi amici, i tuoi parenti. E potresti anche non fare più ritorno."
    Paperinik e Paperinika spalancarono gli occhi, increduli.
    "Dovrei… dire addio a tutti?" ripeté atono l'eroe, guardando il Keyblade di fronte a lui.
    "Paperinik… non vorrai accettare, vero?"
    Il papero rimase in silenzio, per poi portarsi una mano dietro la testa, sfilando la mascherina e lasciandola cadere a terra.
    "Non Paperinik." Disse, girandosi verso di lei. "Solo Paperino."
    Paperinika fece un passo indietro.
    "Non è possibile…"
    "Lo so, Paperinik è forte, coraggioso, mentre Paperino è un pigrone e un codardo… Che ironia, vero? Paperinika, devo chiederti il favore di riferire a Paperina e ai nipotini la mia scelta e-"
    "No!" Rispose la papera. "Non riferirò nulla!"
    Paperino la guardò incredulo.
    "Perché?"
    "Perché Paperina farà di tutto per far sì che sia tu a dirlo ai nipoti e allo zio." Rispose, togliendosi anche lei la maschera. "E soprattutto, Paperina non ti considera affatto in quel modo, Paperino. Forse un po' pasticcione, è vero, ma non avevo bisogno che tu indossassi una maschera per capire il tuo valore."
    Il papero rimase incredulo, per poi scoppiare a ridere.
    "Pazzesco… per tutto questo tempo, non abbiamo fatto altro che litigare nei panni di Paperinik e di Paperinika… mentre i nostri alter ego uscivano insieme!"
    Detto ciò, Paperino si girò verso il Keyblade.
    "E va bene voce! Accetto la tua offerta! Ma devi garantirmi che non sarà tutto vano!"
    "Non preoccuparti… Manterrò la mia parola." Rispose la voce, mentre Paperino afferrava il Keyblade, per poi scomparire assieme a Paperina avvolto dalla luce.

    La mascherina di Paperinik si spaccò a metà, cadendo a terra.
    La spada che teneva in mano cambiò subito forma, trasformandosi nel Keyblade.
    Infine, Paperino riaprì gli occhi.
    "Evron!" urlò, venendo avvolto dalla luce per qualche secondo e attirando l'attenzione su di sé.
    "Che cosa?! Paperino?!" esclamò incredulo Paperone, riconoscendo il nipote, come anche Topolino e Angus.
    "Il paperastro è Paperinik?!" disse, incurante di essere in diretta, e del fatto che in quel momento migliaia di persone avevano appena assistito allo smascheramento del loro eroe.
    Paperino alzò il Keyblade, che fu subito avvolto da un alone luminoso.
    "Credo che per voi sia arrivato il momento di affrontare il vostro incubo peggiore!"
    "Non avrei saputo usare parole migliori, Paperinik!" disse una voce poco lontana, anticipando l'esplosione di diverse navi evroniane.
    "O adesso posso chiamarti tranquillamente Paperino?" chiese un essere umanoide con addosso un'armatura femminile, avvolta da pura energia e con dei vistosi capelli biondi, atterrando al suo fianco.
    "Xadhoom!" esclamò il Papero. "Allora sei tornata davvero!"
    "Sembra che i miei cari debitori non ne abbiano ancora abbastanza." Rispose lei, sorridendo e caricando altre due sfere di energia.
    "Aspetta!" fece Dark, raggiungendola assieme a Superpippo. "Lascia che ti dia una mano anch'io. Tutti voi, allontanatevi e aggrappatevi a qualcosa!"
    Angus, Topolino, Camera 9 e gli altri privi di poteri annuirono, mettendosi dietro a Hikari e ai due guardiani.
    "Allora Paperino, credi di riuscire a usare la magia?" chiese l'incarnazione dell'Equilibrio al neo custode.
    "Immagino mi basti pensare di usarla, vero?" replicò lui, creando una sfera di luce.
    "Perfetto." Fece Dark, creando due sfere di energia sopra le mani. "Allora direi che è il momento di cancellare Evron dalla storia! Lasciarlo libero sarebbe solo un pericolo!"
    "Questa è musica per le mie orecchie!" esclamò Xadhoom sorridendo divertita, per poi lanciare la sua energia assieme a Dark e Paperino.
    Gli evroniani più vicini furono cancellati immediatamente, mentre il resto della flotta dovette attendere qualche secondo in più.
    L'esplosione che si verificò subito dopo fece diventare il cielo bianco, spazzò via tutte le nuvole presenti e infranse i vetri di tutta la città. Gli abitanti di Paperopoli caddero quasi tutti a terra per l'onda d'urto, mentre quelli più vicini all'epicentro volarono letteralmente via.
    Anche gli Heartless e i Nessuno scomparvero di fronte a quella luce, mentre i due Gambadilegno e Macchia Nera furono spazzati via assieme agli altri, incapaci di resistere a quella forza.
    Quando la luce scomparve, dell'esercito non era rimasta alcuna traccia.
    "S-Spettatori…" cominciò Angus, riprendendosi dalla scena cui aveva appena assistito. "Sono senza parole quanto voi. Paperinik, assieme a un custode e a un alieno, ha sbaragliato come se niente fosse l'intero esercito nemico…"
    "Paperino…" fece Paperinika, guardando incredula lo scenario, come anche Paperone e Topolino.
    "Dove ha trovato un simile potere?" si chiese il topo, guardando l'amico far scomparire il Keyblade, per poi cadere a terra privo di sensi.
    "Ha usato troppa energia." Li tranquillizzò Dark, sollevando di peso il papero e spostandolo poco lontano, per poi girarsi verso Xadhoom. "Tu chi sei? Sei molto potente, non è da tutti riuscire a usare pura energia in quel modo."
    "Sono solo una creditrice verso Evron." Rispose lei. "E ho appena riscosso il mio credito."
    "I-Incredibile…" fece Superpippo. "Non credevo che Paperino fosse in realtà Paperinik… e tantomeno credevo avesse amici così forti."
    "Quindi è finita?" chiese Angus, avvicinandosi ai due custodi.
    Dark però non rispose, appoggiando a terra una mano.
    "No…" disse infine. "Questo mondo è ancora circondato dall'oscurità…"
    "Che cosa?" fece Amelia, avvicinandosi a fatica per via delle varie ferite riportate in seguito al colpo di Shinji. "Di quale oscurità stai parlando?"
    "Quella degli Heartless. Credevo ne fossi a conoscenza, visto che hai partecipato all'attacco."
    "No. Io mi sono unita a loro solo per prendermi la Numero Uno, ma non mi hanno detto nulla di più."
    "Lo stesso vale per noi." fece il bassotto più anziano, riprendendo i sensi. "Anche se noi volevamo l'intero patrimonio di Paperone."
    "In questo caso…" disse Ran, avvicinandosi al Pietro Gambadilegno che era dalla parte di Malefica, sollevandolo per la maglietta. "Sarà lui a dirci tutto."
    "Urgh… Che cosa volete da me? Io ho solo usato i miei poteri per evocare gli Heartless e i Nessuno… Tutto qui."
    "Allora che cos'è quest'oscurità che avvolge il mondo?" chiese Dark.
    "Non ne ho idea, non è opera mia."
    "Ragazzi, mi ricevete?" esclamò la voce di Uno, poco prima che il suo ologramma si materializzasse dallo scudo di Paperinik.
    "Che cosa succede Uno?" chiese Paperinika, mentre Topolino, Paperone e Angus guardavano sorpresi la testa verde.
    "Gravi notizie. In tutto il mondo sembra essere scoppiato il caos totale." Rispose questi. "Eruzioni vulcaniche e terremoti praticamente ovunque. E tutti questi eventi si stanno spostando in una ben precisa direzione."
    "Lasciami indovinare: esattamente dove ci troviamo noi in questo momento, vero?" chiese Shinji.
    "Precisamente. E i miei bit non riescono a spiegarsi come sia possibile."
    Dark si portò una mano al mento.
    "Secondo te…" cominciò Hikari, per poi fermarsi di colpo.
    Sotto di loro il terreno aveva cominciato a tremare con una forza tale da far cadere la maggior parte di loro.
    "E ora che cosa succede?!" sbraitò Angus, cercando di rialzarsi.
    Ma la risposta gli arrivò sotto forma di enormi crepe che si aprirono lungo tutta la collina.
    Il deposito di Paperone cominciò a riempirsi anch'esso di fratture, che in pochi secondi lo spaccarono in decine di pezzi.
    "NO!" urlò il proprietario, incredulo, guardando milioni, forse miliardi, di monete volare nel cielo, cadendo a terra assieme a svariate tonnellate di diamanti, rubini e altri preziosi, oltre a altrettante banconote che volarono via, disperse dal vento.
    Ma quello era solo l'inizio.
    A posto del deposito apparve di colpo una nuova costruzione, completamente nera, che si alzò verso il cielo a una velocità incredibile, senza dare segni di volersi fermare. Dopo quelli che parvero ai presenti molti minuti, il tremore si fermò insieme alla crescita del grattacielo oscuro.
    Era completamente privo di qualsiasi finestra o porta.
    "E quello che cos'è?" chiese Macchia Nera, guardando incredulo come gli altri l'edificio.
    Poi, come se fosse stato liquido, verso i piedi della costruzione apparvero delle increspature, e lentamente, tra sagome uscirono fuori, restando appese per braccia e piedi.
    Dark, Hikari e tutti gli altri spalancarono gli occhi.
    "Maestà!" urlarono insieme i due custodi dell'Equilibrio, riconoscendo il re e i suoi due fidati amici.
    "Ma quello… sono io!" esclamò Topolino, guardando il suo doppione.
    "E c'è anche Paperino… e Pippo!" continuò Paperinika, voltandosi verso Paperinik, ancora privo di sensi.
    "Che cos'è successo?" chiese Shinji a Dark. "Perché sono lì?!"
    "Non so chi sia stato, ma devono averli intercettati mentre tornavano indietro, riportandoli qui come prigionieri…"
    In quel momento re Topolino riuscì ad aprire gli occhi, ritrovandosi così a guardare il gruppo di fronte a sé.
    "S-Scappate…" disse a fatica. "Dovete andarvene da qui…"
    "Che cosa sta dicendo, Maestà?" chiese Hikari.
    "Loro… L'ultima prova…" rispose il mago di corte, riaprendo anche lui gli occhi.
    Ma prima che potesse finire di parlare, sopra di loro apparve dal nulla un lungo balcone, sopra il quale si aprirono quattordici varchi oscuri.
    "Ancora altri mostri?" chiese Superpippo, preparandosi nuovamente a combattere.
    "No…" rispose Shinji, evocando la sua lancia. "Non questa volta."
    Dai varchi uscirono altrettante persone, tutte con un impermeabile nero a celare la loro identità.
    Dark chiuse le mani a pugno.
    "No… Non posso credere di essere stato così stupido!" esclamò, evocando Balance.
    Hikari si voltò verso di lui. "Non vorrai dire che-"
    Ma la custode fu interrotta da un raggio rosso, proveniente da una delle figure, che aveva evocato un Keyblade.
    La ragazza non se ne accorse in tempo, venendo trafitta a un braccio.
    "Hikari!" urlò Dark, creando subito una barriera tra l'edificio e il gruppo attorno a lui.

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