Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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  1. darkroxas92
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    暗いロクサス92

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    E dopo mesi, finalmente eccomi con il nuovo capitolo!
    Vi chiedo scusa per il ritardo, ma questo capitolo è stato assai difficile da scrivere... pensate solo al fatto che l'ho cominciato a febbraio XD.
    Sono cambiate un po' di cose dall'ultimo capitolo... Star Wars è diventato della Disney, quindi Topolino è diventato il nuovo signore dei Sith; è finito Tutor Hitman Reborn, c'è un asteroide che colpirà presto la Terra... insomma, le solite cose XD.
    Non ho molto da dire... ormai quest'assurda saga è giunta quasi alla fine (e tranquilli, i prossimi due capitoli sono già pronti XD), e presto... la guerra avrà inizio! Ma non prima di qualche altro capitolo speciale, per i quali devo ancora vedere se postarli come capitoli ufficiali o a parte XD.
    Prima di rispondere alle recensioni, devo chiedervi di usare questa lista per una corretta lettura del capitolo, dato che risulterà... assai confusionario. Lo dovrete aprire quando arriverete al punto giusto, e tranquilli, lo capirete quando non capirete più cosa sta succedendo XD.
    Come sempre ringrazio Liberty89 per avermi fatto da beta reader, e le chiedo ancora scusa per ciò che ha dovuto leggere in questo capitolo XD.
    Bene, e ora... passiamo alle recensioni!

    Liberty89: Spoiler che però chi non conosce può non vedere ù.ù. E per Saiko, anche lui doveva pur mostrare qualche potere particolare, no? E per darkroxas92... già, tutti ne sentivano la mancanza XD. E per il-tizio-che-non-è-Justin... ormai siamo vicini alla verità! Ancora due soli capitoli, e tutti i misteri saranno risolti!

    E ora... è il momento di lasciarvi all'ultimo capitolo confusionario di questa storia! Buona lettura a tutti!

    Capitolo 78: Quinta prova! Incontro del mito - Torna all'indice dei capitoli
    "Ah!" urlò un lama dal pelo nero e rosso, fuggendo a tutta velocità attraverso una foresta inseguito da un branco di pantere, che sembravano avere tutta l'intenzione di sbranarlo.
    Il lama si girò un istante per controllare la situazione alle sue spalle e così andò a sbattere con il lungo collo contro un ramo basso, su cui ruotò facendo un giro della morte completo, che in seguito lo catapultò direttamente sulla schiena di uno dei felini.
    L'animale urlò di nuovo dalla paura, attirando così l'attenzione degli inseguitori su di sé, che si fermarono di colpo compreso quello cavalcato, causando un altro volo al suo fantino che ruzzolò nella rigogliosa flora della giungla.
    Il lama capitolò per parecchi metri, fermandosi a pochi centimetri da un precipizio, che dava direttamente su un fiume a circa centro metri più in basso. Senza neanche avere il tempo di rialzarsi, le pantere piombarono di fronte all'animale, costringendolo a indietreggiare fino a fermarsi quando si rese conto che era al limite.
    "Buoni micioni… Buoni… Buonini…" mormorò terrorizzato, mentre alcune pietre cadevano nello strapiombo, sgretolandosi da sotto le sue zampe posteriori.
    Chiuse gli occhi, ormai pronto al peggio.
    Ma l'attenzione di tutti fu attirata da un altro grido, che riecheggiò tra gli alberi.
    Il lama si voltò, vedendo un uomo abbastanza robusto lanciarsi verso di lui, afferrato ad una liana.
    L'animale strinse gli occhi, per poi spalancarli e sorridere, guardando divertito le pantere. L'uomo cercò di colpire con i piedi i predatori, ma questi si limitarono ad abbassare la testa per evitarlo, facendogli così superare il burrone.
    Il lama guardò con orrore la sua salvezza allontanarsi, mentre le pantere tornarono a fissarlo inferocite.
    Ma prima che potessero fare qualcosa, l'uomo tornò indietro e afferrò il lama al volo, portandolo via con sé.
    "Tranquillo altezza, vi tengo stretto! Siete al sicuro!" disse l'uomo, girando la testa verso l'animale, perdendo la visuale di ciò che aveva innanzi.
    Prima che se ne rendessero conto, andarono a sbattere contro un ampio tronco che dava sul dirupo, e la liana si avvolse attorno a loro come una corda, legandoli su di esso uno dalla parte opposta all'altro.
    "Magari io non sono un esperto in sistemi di salvataggio, ma questo, secondo me, potrebbe essere considerato un passo indietro, non trovi?" fece notare il lama, sarcastico.
    "No, no, no, va… va tutto bene. A-Adesso rilassatevi, vedrete che riusciremo a cavarcela!"
    Non appena ebbe detto ciò, la base del tronco cominciò a staccarsi dalla parete rocciosa.
    "Ti odio." Affermò il lama, mentre il tronco si staccava definitivamente, precipitando verso il fondo del burrone.
    "Nooo!" urlarono all'unisono.
    Il tronco volò per diversi metri, per poi andare a sbattere contro diversi spuntoni di roccia, che per pura fortuna non toccarono i due 'prigionieri', dopodiché rotolò lungo un masso e finì dentro il fiume.
    I due riuscirono a trattenere il respiro finché il tronco non uscì dall'acqua, salvo finire subito nella piena corrente del fiume, che li sbatacchiò contro altre rocce, finché non caddero in un tratto tranquillo del fiume.
    "Non so te, smilzo… ma io mi sto divertendo anche troppo." Disse ironico il lama.
    "Oh, oh." Fece invece l'uomo, osservando ciò che li attendeva poco più avanti.
    "Non dirmelo. Stiamo andando verso un'altissima cascata."
    "Già."
    "Con massi appuntiti?"
    "È un classico."
    "E andiamo!"
    Ma prima di raggiungere il bordo della cascata, dal cielo caddero dodici raggi di luce, che colpirono l'acqua di fronte al lama.
    "Che è successo altezza?" chiese l'uomo.
    "Se te lo racconto, non mi credi."
    "Credo a quel che le è successo, che cosa può esserci di più incredibile?"
    "Dodici ragazzi e un gatto blu sono appena precipitati dal cielo e sono qui di fronte a me, incolumi e con alcuni di loro che stanno imprecando."
    "Capisco." Replicò l'altro, senza mostrare alcuna apparente emozione.
    "Che diamine è successo stavolta?!" urlò Pan, cercando di restare a galla.
    "Se metto le mani su quell'essere superiore, lo stendo con una delle mie mosse!" esclamò Tsubaki, mentre cercava di nuotare contro corrente.
    "Ehm… non per demoralizzarvi dopo quella caduta, ma stiamo andando dritti verso una cascata." Fece notare il lama, attirando l'attenzione dei custodi su di sé.
    "Un lama parlante?!" esclamò Happy.
    "Proprio tu parli?!" gli urlò contro Black Star.
    "Ah, Natsu, aiutami!" disse il gatto, volando sulla testa dell'amico.
    "Ehm… Happy, perché sei venuto da me?" chiese il mago del fuoco.
    "Ehi, ma che succede?! Come mai-" cominciò Tsuna, per poi rendersi conto che la corrente si era fatta più forte.
    "Spero vi piacciano i salti nel vuoto." Fece l'uomo legato al tronco.
    "Ma figuriamoci! Io li evito a priori questi salti!" replicò Shinji, per poi alzare la mano di fronte a sé, come per evocare qualcosa.
    Ma con sua sorpresa non apparve nulla.
    "Eh?! Che storia è questa?! Non dovremmo aver riottenuto i nostri Keyblade?!"
    "Ah, lascia perdere, devi aver preso una bella botta in testa." Disse Marco, alzandosi in volo e avvicinandosi al tronco, per poi sollevarlo.
    "C-Cavoli… che cosa mi succede? Sembra pesantissimo!"
    "Scusa Marco, ma perché stai cercando di sollevarlo da solo?" chiese Riku.
    "Marco?!" chiese lui, mentre anche tutti gli altri si alzavano in volo. "Ma che stai dicendo, io sono Pan!"
    "Infatti! Sono io Marco!" fece Black Star. "E vorrei sapere che cosa ci fa il mio corpo con in mano un tronco con legati un lama parlante e un contadino sovrappeso!"
    "Io ho l'impressione di essere finito in mezzo a una questione che non ci riguarda…" commentò l'uomo, sospirando.
    "Ehi, voi!" disse invece il lama. "Come osate rivolgervi così a me?"
    "E come dovremmo chiamarti? Signor Lama?" chiese Shinji.
    "Certo che no! Io sono l'imperatore Kuzco!"

    "Kuzco è ancora vivo?!" strillò una donna vestita di viola, dal volto pieno di rughe, mentre distruggeva il bicchiere di vetro che aveva in mano.
    "Non è morto morto come speravamo…" rispose un ragazzo decisamente grosso, facendo qualche passo indietro e gesticolando con le mani, evidentemente preoccupato.
    "Kronk…" disse spazientita lei, mentre il suo viso si tingeva di rosso per la rabbia che stava trattenendo.
    "Ho voluto avvertirti Yzma, nel caso in cui Kuzco dovesse rispuntare..:" fece l'altro, accennando un sorriso.
    "Non può rispuntare!" replicò lei, arrabbiandosi ancora di più.
    "Eh già! Sarebbe alquanto imbarazzante, specie dopo una cerimonia così sentita…"
    "Trovi?!" esclamò Yzma, per poi afferrare Kronk per la maglietta e guardandolo con occhi furiosi. "Oggi stesso partiremo alla sua ricerca! Se dovesse tornare saremmo rovinati! Muoviamoci!"
    "M-Ma ormai potrebbe essere ovunque… E mentre noi lo cerchiamo, lui potrebbe tornare qui…"
    La donna sembrò pensarci un attimo.
    "Per una volta hai ragione." Ammise, lasciandolo andare e calmandosi. "Però, per nostra fortuna, so come risolvere il problema."
    "Davvero?"
    "Per puro caso, ho sentito che in questi giorni in città è giunto un misterioso viaggiatore. Non ho informazioni precise su di lui, ma pare che la sua abilità con la spada sia senza eguali, ed è all'occorrenza ladro o assassino. Potremmo incaricarlo di precederci, e di finire l'opera nel caso dovesse trovare Kuzco prima di noi."
    "Uh, non sembra male come piano malvagio. Ma costerà un occhio della testa assoldarlo."
    "Pare che chieda pochissimo: un bicchiere di latte, un gomitolo di lana e tre fagioli in grado di diventare una pianta che raggiunge le nuvole."
    "Uh, cose facili da trovare…"
    "Infatti le ho già qui." Replicò Yzma, indicando gli oggetti appena nominati appoggiati su un tavolo poco lontano.
    "Señorita, abbiamo un accordo allora." Disse una voce dall'accento spagnolo, proveniente da un angolo indefinito della sala.
    "Chi ha parlato?!" esclamò la donna, guardandosi attorno.
    "Oh, vero. Perdonate la mia maleducazione, Vostra Altezza." Continuò la voce, poco prima che un rumore di tacchi cominciasse a rimbombare per la stanza.
    Di fronte a Yzma e Kronk apparve un piccolo gatto dal pelo rossiccio striato di bianco, in grado di camminare sulle zampe posteriori, coperte da un paio di stivali neri, che portava un cappello nero a tesa larga da cui spuntava una piuma gialla, mentre sulla schiena indossava un mantello sempre nero. Infine, appeso al fianco portava un lungo fioretto privo di fodero, trattenuto da una cintura.
    Giunto di fronte a Yzma, si fermò, inginocchiandosi.
    "Imperatrice, passavo di qua per puro caso quando ho sentito che parlavate di me. Piacere di conoscerla, io sono…" e qui si tolse il cappello. "El Gatto con gli stivali."
    "Un… Un gatto?" fece sorpresa la donna, fissandolo. "Tu saresti… il misterioso viaggiatore?"
    "Oh, ma che bel gattino! Vieni qui bello!" disse Kronk, poco prima di ritrovarsi la punta del fioretto sul collo.
    "Mai importunare il Gatto." Disse quest'ultimo, mettendo via l'arma.
    "Eccellente!" esclamò Yzma, ricredendosi all'istante. "Allora, avrai ciò che chiedi, più qualsiasi altra cosa tu voglia, se riuscirai a trovare e a uccidere un lama."
    "Un lama?" ripeté il gatto sorpreso.
    "Esatto. Un lama parlante. Avrai di certo saputo della tragica scomparsa del mio predecessore, l'Imperatore Kuzco."
    "Certo, in città è l'argomento più chiacchierato."
    "Ebbene, abbiamo scoperto che quel lama è il responsabile della sua prematura fine. È riuscito a scappare approfittando dell'incredibile fortuna di avere la stessa voce del nostro tanto rimpianto Imperatore, probabilmente ingannando un onesto pastore e facendogli credere di essere l'Imperatore stesso."
    "Che piano malvagio." commentò il gatto.
    "Già. Ora, come puoi ben immaginare, non posso di certo mandare contro un lama l'esercito imperiale, perciò pensavo di occuparmene personalmente, ma se tu dovessi riuscire a precedermi e a portare giustizia, andrebbe bene lo stesso. Senza dubbio sei più veloce di noi, no?"
    "Señorita, lo consideri fatto." Disse il Gatto, rimettendosi il cappello e girandosi. "Vi porterò la sua testa prima di quanto crediate."
    Ma il loro discorso fu interrotto da un servitore, che bussò timoroso alla porta.
    "V-Vostra Altezza…" cominciò balbettando. "C-Ci sono delle visite per voi…"
    "Manda via chiunque sia e ditegli che sono molto occupata!" rispose Yzma.
    "E-Ecco… Pare… siano dei custodi…"
    Sentendo quella parola, l'Imperatrice e il Gatto spalancarono gli occhi.
    "Custodi?" ripeté l'animale.
    "Quei custodi?!" esclamò Yzma, mentre Kronk si metteva a riflettere.
    "Dove li ho già sentiti nominare?" mormorò a bassa voce.
    "Presto, mettete il tappetto rosso e fateli entrare!" ordinò Yzma, per poi rivolgersi al gatto. "Perdonami, dovremmo rimandare di un po' la spiegazione dei dettagli."
    "Non si preoccupi, anch'io sono curioso di incontrare questi famosi custodi."
    Poi, senza alcun preavviso, Conan entrò nella sala, seguito da Dark, Hikari, Ran e Sora.
    "Un bambino?" fece Kronk. "Era da tempo che qui al palazzo non se ne vedeva uno."
    "Bambino a chi? Ho molti più anni di te, umano!" rispose Conan, per poi guardare Yzma. "Per lei non posso assicurarlo. È peggio della vecchia Kaede!"
    "Come osi, moccioso! Io sono l'Imperatrice Yzma!"
    "Perdonatelo." Intervenne Dark. "È cresciuto in maniera selvaggia, e solo di recente ha cominciato a calmarsi."
    "Mi ricorda Black Star… forse più tranquillo." Commentò Ran, sospirando.
    "Voi siete davvero una custode, señorita?" domandò il gatto con gli stivali, togliendosi nuovamente il cappello.
    "Un altro gatto parlante?" fece Sora, sbadigliando. "Come se non avessimo abbastanza guai…"
    "Prego?" chiese l'animale.
    "Niente, si riferisce al gatto di un nostro amico." Rispose Hikari. "Ad ogni modo, siamo quasi tutti custodi, tranne… Ran, che è una guardiana."
    "Guardiana? Master Aqua non ha menzionato nessun guardiano nel suo messaggio."
    "È un evento successivo al messaggio." Spiegò Dark. "Diciamo che… è un nuovo ordine creato per aiutare i custodi della luce."
    "Capisco… ma ditemi, desiderate qualcosa da bere o da mangiare? Non fate complimenti, è un onore per me avervi come ospiti!"
    "La ringraziamo, ma siamo venuti qui solo per delle informazioni."
    "Informazioni? Vi aiuterò volentieri."
    "Siamo arrivati poche ore fa, e disgraziatamente ci siamo separati dai nostri compagni una volta giunti su questo mondo. Pensiamo siano finiti in una valle poco lontana da qui, ma non conosciamo il posto, e volevamo sapere qualcosa di più."
    "Non sarà pericoloso per voi uscire dalla città con l'assassino dell'Imperatore ancora a piede libero?" chiese il Gatto.
    "Di cosa stai parlando?" chiese Sora.
    "Qualche giorno fa, il mio predecessore è stato ucciso. Solo poco fa ho scoperto l'identità dell'assassino, motivo per cui ho ingaggiato questo gatto."
    "Sono una spadaccino molto famoso, e per la giusta ricompensa, posso fare qualsiasi cosa. Tranne affrontare un cane. Quello no."
    "Immagino…" commentò Conan, sospirando.
    "Beh, dato che siamo diretti nella stessa direzione… potreste unirvi al mio gruppo di ricerca. Noi troveremo l'assassino, e voi i vostri amici. Direi che così saremo tutti felici e contenti, no?" fece melliflua l'Imperatrice, sorridendo.
    "Uhm… beh, l'unico rischio è che i nostri amici mettano fuori gioco questo tipo prima del nostro arrivo. E conoscendo gli elementi, non me ne stupirei troppo…" rifletté Hikari.
    "Che tipo è?" chiese Dark.
    "Beh, è molto particolare… Diciamo che non è umano, sebbene sia in grado di parlare. Si tratta di un lama."

    "Allora, fatemi capire bene…" cominciò Saiko. "…questo lama in realtà è un uomo, e non uno qualunque, ma un Imperatore, trasformato in questo animale da-"
    "Questo contadino!" lo interruppe Kuzco. "È sua la colpa di tutto questo!"
    "Sentite Altezza, come ve lo devo dire che io non c'entro nulla? Certo, il fatto che abbiate deciso di distruggere il mio villaggio per costruirvi la vostra piscina privata non mi ha riempito di gioia, ma vi ho appena salvato la vita!"
    "Se non fosse stato per questi ragazzi, a quest'ora ci saremmo sfracellati sulle rocce della cascata! Senza considerare la paura che ho avuto durante quella caduta!"
    "Sentite un po'…" tuonò Shinji, avvicinandosi ai due e guardandoli con ira. "Già questa situazione è a dir poco odiosa, motivo per cui sono abbastanza irascibile. Voi due adesso ve ne state buoni e cercate di non litigare, altrimenti vi prendo a pugni come non oserete nemmeno immaginare!"
    "Ehm… Asuka, io preferirei evitassi di prenderli a pugni… Il mio corpo non è così resistente…" fece Asuka.
    "Tu sta' zitto, StupiShinji! Già l'idea di ritrovarmi nel tuo corpo mi dà il voltastomaco, e se penso che tu sei nel mio magnifico corpo sto ancora peggio!"
    "Ecco, su questo punto… Gradirei una spiegazione." Fece il lama. "Io vi ringrazio per avermi salvato da una fine quasi certa, per averci riportato a terra, eccetera, però chi siete voi, e perché parlate come se non foste nei vostri corpi?"
    "Noi siamo quasi tutti dei custodi." Rispose Kairi. "Immagino che tu abbia sentito parlare di noi, no?"
    "Quei custodi?!" esclamò il contadino. "Credevo fosse un'allucinazione collettiva!"
    "Invece è la pura verità." Rispose Edward, evocando il suo Keyblade. "Solo… diciamo che anche noi siamo confusi."
    "Credo sia meglio che ognuno di noi dica il proprio nome, così anche loro sanno come chiamarci. Io sono Riku." Fece Kairi.
    "E io Kairi." Aggiunse Riku.
    "Pan." Sbuffò Marco.
    "Ichigo." Disse Saiko.
    "Shinji." Fece Asuka.
    "Io sono Sora." Aggiunse Ichigo.
    "Natsu!" esclamò Tsuna, spalancando la bocca, per poi abbassarla subito triste. "Mi sento perso senza le mie fiamme…"
    "Io sono Saiko." Si presentò Edward.
    "Io l'unico e inimitabile Black Star, colui che supererà le divinità!" urlò Pan.
    "Il mio nome è Ran, piacere di conoscerti." Fece Tsubaki.
    "Io invece sono Shinichi. O anche Conan se preferite." Aggiunse Inuyasha
    "Tsuna…" disse Natsu, sputando per sbaglio una sfera di fuoco, che finì nel fiume, sotto gli occhi increduli dei due abitanti del mondo.
    "Marco." Li salutò Black Star.
    "Umpf. E io sono Asuka, la miglior pilota di Evangelion, nonché custode numero uno!" disse infine Shinji.
    "Anche tu Imperatrice?" chiese il lama. "Ad ogni modo, come vi dicevo prima, io sono l'Imperatore Kuzco, e avrei preferito mostrarmi a voi con il mio vero e magnifico aspetto! Se solo quest'uomo ingrato non mi avesse trasformato in questo disgustoso lama parlante!"
    "Non sono stato io! Come devo farglielo capire, Altezza?" replicò l'uomo, sospirando. "Io sono Pacha, il capo di un villaggio qui vicino. È un onore per me conoscervi."
    "Su, meno formalismo." Fece Ichigo. "Ho viaggiato per così tanti mondi che ormai sono abituato a parlare con chiunque senza problemi."
    "Ma cosa vi è successo?" domandò Kuzco.
    "Sono sicura al novantanove per cento che c'entra un certo essere superiore…" rispose Shinji. "Credevo avesse passato il segno con la prima prova, ma questo… è mille volte peggio! E solo perché mi ritrovo in questo corpo!"
    "Grazie tante Asuka…" commentò Asuka.
    "Beh, direi che non ci resta che trovare gli altri. Devono essere finiti da qualche altra parte quando il varco si è aperto nel cielo."
    "Volete dire che ci sono altri custodi?"
    "Beh, non sono proprio tutti dei custodi, ma diciamo di sì…"
    "Sentite, perché non mi aiutate a tornare a palazzo?" fece Kuzco. "Lì c'è Yzma, che con il suo laboratorio segreto, potrebbe riuscire a inventarsi qualcosa per ripotarvi alla normalità, oltre che riportare me come prima ovviamente."
    "Un laboratorio molto segreto, direi… Visto che tu ne sei a conoscenza." Commentò Ichigo.
    "Ehi, io sono l'Imperatore, una star! Non c'è niente che io non possa sapere."
    "Beh, ad ogni modo, se le cose stanno così possiamo riportarti a palazzo prima ancora che tu possa pensarlo!" esclamò Pan, alzando la mano di fronte a sé e aprendo un varco.
    "E quello che cos'è?" chiese Pacha.
    "Il nostro mezzo di trasporto. Basta entrarci e ti porterà dove vuoi, a condizione che-"
    Ma Kairi fu interrotta da Kuzco, che si lanciò nel varco senza aspettare.
    Tutti girarono la testa verso la cascata, dove videro un varco aprirsi sopra essa, lasciando cadere giù l'Imperatore.
    "Mammaaaaaaaaaaa!" urlò, prima di sparire nell'acqua.
    I custodi rimasero in silenzio, incapaci di commentare.
    "È sempre così?" chiese infine Saiko a Pacha.
    "Anche peggio." Rispose lui, mentre Kuzco riemergeva dal fiume, sputando l'acqua e avvicinandosi alla riva.
    "Mai. Più!" scandì, per poi avere un brivido di freddo.
    "Uhm… vediamo se così funziona…" fece Natsu, cercando di evocare le fiamme.
    Il risultato fu una fiammata che evitò di pochi centimetri la testa dell'Imperatore.
    "Sentite, se volete farmi fuori, fatelo direttamente. Almeno soffro un po' di meno…" disse, deglutendo.
    "Eh eh… credevi che controllare la mia magia fosse così semplice?" chiese Tsuna, avvicinandosi a Natsu. "Ci ho messo anch'io i miei anni per apprenderla correttamente."
    "Magia?" chiese Kuzco. "State dicendo che voi sapete usare la magia?"
    "Certo, che cosa credevi? Che fosse tutta roba scientifica?"
    "Credo che se un certo alchimista fosse qua, avrebbe avuto qualcosa da ridire." Commentò Edward.
    "Aspetta…" cominciò Kairi. "Ormai è chiaro che ognuno di noi è in grado di usare i poteri del corpo dov'è finito… Oltre a poter usare le sue armi, come dimostra il fatto che il Keyblade che ho evocato è quello di Kairi. Questo significa che tu adesso dovresti poter usare l'alchimia, esatto Saiko?"
    Edward spalancò gli occhi.
    "Non ci avevo pensato… Solo che non ho la più pallida idea di come funziona. Da quel che ho capito, a Edward basta pensare di effettuare una trasmutazione."
    "Provaci. Che cosa ti costa?" chiese Asuka.
    "E va bene… Vediamo un po' che cosa potrei fare..."
    Dai piedi di Ed partì una serie di fulmini rossi, diretti verso il fiume.
    Pochi secondi dopo, il letto del fiume si alzò, creando una colonna di pietra che raggiunse la stessa altezza della cascata.
    "Per mille corone d'oro! Questa è stregoneria pura!" esclamò Kuzco.
    "No, semplice alchimia, come direbbe un nostro amico."
    "M-Ma come-?"
    "Ognuno di noi viene da un mondo diverso, con le sue regole e poteri." Spiegò Riku. "E non siamo tutti umani."
    "Aye! Nemmeno io sono un vero e proprio gatto, ma un Exceed!" esclamò Happy, per poi farsi spuntare le ali e atterrare sulla testa di Tsuna.
    "Allora, Altezza, adesso apriamo un altro varco e lei dovrà pensare a dove-" cominciò aspro Shinji.
    "Non se ne parla nemmeno! Io non entro più in uno di quei cosi! Andremo a piedi!"
    Tutti lo guardarono increduli.
    "Stai scherzando, vero?" fece Marco. "Non vi porteremo in volo fino a destinazione e-"
    "Che succede Pan?" gli chiese Inuyasha.
    "Sembra che sia ancora in grado di sentire le aure delle persone. E ne sento alcune deboli qui vicino."
    "Sarà qualche animale." Fece Pacha. "Dubito che qualcuno venga fin qui per una scampagnata. Soprattutto in piena notte."
    "Sarà… allora, da che parte dobbiamo andare?"
    "Vi farò io da guida. Conosco questi luoghi come le mie tasche. Salvo imprevisti, arriveremo a palazzo nel giro di qualche ora." Rispose il capo villaggio, cominciando a dirigersi verso un sentiero. "E forse voi custodi riuscirete a far capire a Kuzco che si sta sbagliando."
    "Io non ci conterei troppo, anche se devo ammettere che potrei mettere in discussione la mia Kuzcotopia…"
    Pacha sorrise.
    "Sapevo che anche in lei c'era del buono, Altezza. Grazie." Fece, allontanandosi seguito dai custodi, lasciando per ultimo il lama.
    "No… Grazie a te." Disse questi, sorridendo, per poi seguire il gruppo.
    Non appena tutti si furono allontanati, una piccola figura uscì dalla boscaglia.
    "Kero, kero, kero. È stata un'idea geniale quella di mimetizzarci per ascoltare i loro discorsi. Non trovi anche tu, sergente Kururu?" fece una rana verde antropomorfa, con una stella gialla incisa sulla pancia.
    "Kukuku, senza ombra di dubbio. Ed è molto interessante questo laboratorio segreto di cui parlano." Rispose una voce al suo fianco, anticipando un'altra rana, però di colore giallo con un vortice inciso sul petto e con un paio di occhiali da vista spessi, che aveva un ghigno inquietante stampato sul volto.
    "Forse il guasto della navicella non è stata una sfortuna. Se dovessimo riuscire a carpire il segreto dei custodi, conquistare Pekopon sarà uno scherzo, signorsì!"
    Un leggero colpo di vento fece sorridere la rana.
    "Che notizie ci porti, soldato scelto Dororo?" chiese senza girarsi rivolto a una terza rana, di colore azzurro, con una maschera che gli copriva il volto e uno shuriken inciso sul petto.
    "Questa foresta è principalmente abitata da animali, sebbene abbia intravisto un villaggio poco lontano. Confermo la presenza di umani anche su questo mondo, sebbene sembrano essere meno evoluti rispetto a quelli di Pekopon."
    "Perfetto! Allora vai ad avvertire il caporale Giroro e il soldato semplice Tamama di tenersi pronti all'invasione!"
    "Subito." Rispose la rana ninja, scomparendo nel nulla.
    "Allora vuoi conquistare questo mondo, Keroro?" chiese Kururu, ridacchiando di nuovo.
    "Mi sembra un ottimo avamposto per noi keroniani, signorsì! Inoltre, dovremo giusto aspettare che quei custodi se ne vadano e-"
    Ma la rana s'interruppe quando nel cielo apparve una scia luminosa, che cominciò a scendere a tutta velocità.
    "E quello che cos'è?" chiese, prendendo un binocolo che Kururu gli stava offrendo e guardando meglio la scia.
    "N-Non è possibile!" esclamò, spalancando gli occhi, mentre la scia cadeva nel fiume di fronte a loro, generando un'onda che li investì.
    Le due rane si coprirono gli occhi per proteggersi dall'acqua. Quando li riaprirono, di fronte a loro c'era un enorme robot bianco e rosso, con delle ali gialle che spuntavano dalla schiena.
    "Q-Questo è…" fece Keroro, con gli occhi che brillavano. "Un Mecha! Un Mecha vero e proprio! Ed è di fronte a me!"
    Prima che potessero dire altro, dalla testa del robot si udì un rumore, seguito da un ragazzo dai capelli castani, che indossava dei pantaloni grigi e una maglietta nera coperta da uno smanicato rosso, che uscì dal mecha.
    "Dove siamo finiti…?" fece, guardandosi attorno, mentre anche dalle gambe e dalla schiena si sentivano altri rumori.
    "Non ne ho la più pallida idea." Rispose una ragazza dai capelli verdi, che portava dei vestiti attillati.
    "Io mi ricordo solo una fortissima luce durante la fusione, e poi nulla." Aggiunse un'altra ragazza, dai capelli viola e vestita elegantemente, mentre entrambe raggiungevano il ragazzo.
    "I collegamenti sono tutti saltati. Non saremmo finiti su Altair, vero?" chiese la verde.
    "Non credo Zessica. Altrimenti tu e Mikono vi stareste già sentendo male. Inoltre… mi sembra molto più selvaggio."
    "Ma torneremo a casa, vero Amata?" chiese Mikono, ricevendo un assenso come risposta.
    "Certo. Basterà ripartire con l'Aquarion e-"
    "Kero, kero, kero! Non crederete di andarvene così, come se niente fosse, vero?" chiese Keroro, attirando su di sé l'attenzione. "Non dopo averci mostrato un simile gioiello!"
    "Una rana… parlante?" fece Zessica. "Da dove diamine salta fuori?"
    "Ehi, più rispetto! Io sono il sergente Keroro, incaricato di conquistare Pekopon! E voi umane non potete di certo essere peggiori di-"
    Ma prima che potesse finire la frase, una misteriosa energia lo colpì in pieno, spedendolo contro gli alberi, che caddero per la forza d'urto.
    "Una rana conquistatrice, eh? Spiacente, non abbiamo tempo anche per voi!" fece Zessica, abbassando le mani.
    "Umani in possesso di poteri paranormali? Non sarete anche voi dei custodi, vero?" chiese Kururu, senza far sparire il suo ghigno.
    "Custodi?" chiese Amata. "Che cosa sono?"

    "Ecco, ci siamo!" fece Pacha, indicando una montagna sulla cui cima si vedeva un palazzo d'oro.
    Di fronte ai custodi c'era un dirupo, attraversato da un ponte di legno abbastanza malmesso.
    "Ancora un'ora e saremo al palazzo."
    "Perfetto! E speriamo che questa Yzma possa aiutarci."
    "Sono sicuro di sì. Su, ora sbrighiamoci." Disse Kuzco, avviandosi verso il ponte.
    Ma prima che potesse mettere una zampa su esso, una macchia arancione cadde di fronte a lui.
    "Non così in fretta, señor." Fece una voce con accento spagnolo, mentre il Gatto con gli stivali si rimetteva in piedi, sguainando il suo fioretto e puntandolo contro il lama. "La vostra fuga finisce qui."
    "E quello chi è?" chiese Tsubaki.
    "Sei anche tu un Exceed?" fece Happy, volando di fronte a lui.
    "Per mille palle di pelo! Un gatto volante!" esclamò il nuovo arrivato.
    "Parlò il gatto con gli stivali e il fioretto…" commentò Shinji.
    "Beh, non m'importa che cosa vuole questo gatto, ma ci sta intralciando!" disse Edward, evocando il suo Keyblade.
    "Un Keyblade?!" esclamò il Gatto con gli stivali. "Voi non sarete forse gli amici del señor Dark e della señorita Hikari, vero?"
    Sentendo quei nomi, tutto il gruppo di custodi si fermò.
    "E tu come fai a conoscerli?" chiese Black Star.
    "Li ho incontrati nel palazzo dell'Imperatrice e-"
    "Imperatore, casomai." Lo interruppe Kuzco. "Io fino a prova contraria sarei un maschio."
    "Oh, l'Imperatrice è stata molto chiara. C'è un lama parlante che si spaccia per l'Imperatore, mentre in realtà l'ha ucciso."
    "Che?!" gli urlò contro Kuzco. "Questo è assurdo! Chi è stato a diffondere una simile voce?!"
    "L'Imperatrice Yzma ovviamente. E ora, señor, porterò a termine ciò per cui sono stato pagato!"
    Ma prima che potesse fare qualcosa, il gruppo di custodi si mise davanti a Kuzco.
    "Voi andate avanti, lo fermiamo noi." Esclamò Ichigo.
    Kuzco e Pacha annuirono, per poi correre lungo il ponte.
    Ma prima che riuscissero ad attraversarlo, alcune assi si ruppero facendo cadere Pacha, che riuscì ad aggrapparsi alle funi del ponte.
    "Maledizione, dobbiamo aiutarlo!" fece Marco, cercando di raggiungere il ponte.
    "Oh, non credo proprio." Disse una voce, mentre un varco oscuro si apriva poco lontano da loro attirando l'attenzione di tutti.
    "E quello che cos'è?!" domandò il gatto, girandosi, mentre dal varco usciva un uomo dai lunghi capelli rosa, con una falce in mano.
    "Vedo che ci siete quasi tutti. Perfetto!" fece Laruami, sorridendo divertito.
    "L'Organizzazione!" esclamò Kairi, evocando il Keyblade.
    In pochi secondi, tutti i custodi erano pronti a fronteggiare l'avversario, tranne Asuka e Shinji.
    "Ehi, e io come faccio?!" fece Shinji. "Non posso evocare il mio Keyblade così!"
    "Credo che tu possa usare le mie armi. Basta che ti concentri, proprio come il Keyblade!" gli rispose Asuka, per poi evocare la chiave leggendaria.
    "E costui chi sarebbe?" chiese il Gatto, puntando contro l'avversario la sua spada.
    "Uno dei veri cattivi!" rispose Edward. "È uno dei sottoposti di Xehanort!"
    "Xehanort? Dunque non possiamo lasciarlo andare via così facilmente, eh?" fece il gatto, andandogli incontro, ma venendo respinto da un colpo di vento.
    "Ridicolo. Non hai nessun potere o arma speciale. Contro di me non puoi nulla."
    "Lui no, ma noi sì!"
    "Davvero? Allora verifichiamo subito!" fece l'ex Nessuno, schioccando le dita.
    Attorno ai custodi apparvero subito decine di Heartless, che li circondarono subito.
    "Ancora non avete capito che contro di noi questi esseri non funzionano?" chiese Tsuna, tagliandone subito due con un colpo solo.
    "Però servono a farvi perdere tempo." Sorrise Laruami, per poi indicare il ponte, che si ruppe, facendo precipitare Pacha e Kuzco.
    "No!" urlò Saiko, per poi colpire un altro Heartless.
    L'ex Nessuno scoppiò a ridere.
    "Avete già fallito il vostro compito. Direi che-"
    Ma Laruami s'interruppe vedendo un'ombra avvicinarsi.
    Tutti i presenti spalancarono gli occhi increduli vedendo un pugno robotico gigante, con un braccio talmente lungo da non permettere a nessuno di vedere da dove proveniva, abbattersi contro l'essere oscuro, schiacciandolo sotto di esso e provocando una piccola scossa tellurica.
    "E-E quello che cos'è?" fece il Gatto con gli stivali, cercando di restare in piedi.
    "Un… Un Evangelion?" disse Asuka incredula, mentre un varco si apriva poco lontano, lasciando uscire un Laruami con diverse ferite.
    "Chi ha osato…" fece, per poi lasciarsi cadere in un altro varco, mentre il braccio robotico tornava indietro, per poi scorgere all'orizzonte un punto luminoso.
    Pochi secondi dopo, un robot umanoide alto diversi metri si avvicinò a tutta velocità.
    "È stato quello ad attaccare prima?! Ma com'è possibile?!" domandò Natsu, mentre Happy sgranava gli occhi.
    "Impossibile!" esclamò. "Non dovrebbe essere qui, o almeno, Lucis aveva detto che non era più utilizzabile!"
    "Lucis?!" urlarono tutti i custodi, girandosi verso il gatto, che deglutì.
    "E-Ecco…"
    "Happy devi dirci qualcosa?" gli chiese Tsuna.
    "I-Io… Come dire… Ho aiutato Lucis nel periodo in cui mi sono separato da voi… Inoltre, sono sempre stato io a chiamare in vostro aiuto quelle persone che vi hanno aiutato durante le prove, aye..."
    "Come sarebbe a dire?!"
    "Menma, Homura… Io mi sono unito al loro gruppo, per aiutarvi durante le prove." Spiegò il gatto volante. "Lucis mi ha dato il potere di viaggiare tra i mondi, in modo tale da poter contattare le persone più forti per aiutarvi."
    "Quindi conosci quella cosa?" chiese Pan.
    "Beh, a dir la verità ne ho solo visto il ricordo. Ho prelevato un ragazzo dal suo mondo, anche se mi ha detto subito che era stato richiamato dal passato da qualcuno. Mi disse che si era sacrificato assieme ad altre due persone per salvare il suo mondo, ed era al comando di un robot gigante."
    "Non è l'unico robot gigante esistente." Fece Shinji. "Io stessa le pilotavo uno, e ne abbiamo incontrati altri nel nostro viaggio."
    Ma il loro discorso fu interrotto dal robot, che atterrò di fronte a loro, schiacciando i restanti Heartless.
    "Sono proprio loro!" esclamò una voce femminile proveniente dall'interno della macchina.
    "Perché ho un brutto, bruttissimo presentimento?" fece Black Star, deglutendo, mentre il robot alzava un pugno verso l'alto, deciso a schiacciarli.
    "Perché ne hai tutti i motivi!" urlò Riku, correndo lontano, imitato subito dagli altri, riuscendo ad evitare per un soffio l'attacco.
    "Ma che cosa vuole da noi questo coso?!" fece Marco, alzandosi in volo e cercando di colpirlo.
    Ma con sua sorpresa, il robot saltò in alto, evitando.
    "Okay… che ci siamo persi?" chiese Kuzco, riemergendo dal burrone assieme a Pacha. "Spero nessun party o roba simile o-"
    Ma quando vide il robot, le parole gli morirono in bocca.
    "Per me stesso…" fece, spalancando la bocca, imitato da Pacha. "Che cos'è quel coso?!"
    "Ci sono un po' troppi animali parlanti per i miei gusti." Fece la voce dal robot. "Inoltre direi che ci sono troppe persone con i tuoi stessi poteri, Amata!"
    "Già, lo vedo anch'io. E mi chiedo come sia possibile." Rispose una voce maschile
    "Come sarebbe a dire?" esclamò Inuyasha. "Uno di voi è un custode?!"
    "Non abbiamo mai sentito parlare di questi custodi fino a poche ore fa! Ma sappiamo che siete i responsabili della possibile fine dell'universo! Ed è per questo che vi elimineremo!" urlò Amata, mentre il robot aumentava la distanza da terra, per poi portare indietro il braccio destro.
    "Mugen.. Punch!" urlarono tre voci in contemporanea.
    Il braccio cominciò ad allungarsi superando il gruppo di custodi e sparendo oltre le montagne.
    "Hanno sbagliato mira…" commentò Pan.
    "Non direi." Rispose una delle tre voci. "Sta solo facendo il giro del pianeta!"
    "Il giro del pianeta?!" esclamò Marco. "È impossibile! Non esiste nessun materiale in grado di allungarsi a tal punto!"
    "Nemmeno quel tipo di gomma poteva tanto!" aggiunse Pan.
    Ma prima che potessero dire altro, un'ombra apparve sopra di loro, anticipando il pugno del robot, che stava scendendo su di loro.
    "Maledizione…" fece Shinji, per poi spalancare gli occhi. "Forse…"
    Prima che qualcuno potesse capire cosa volesse fare, si alzò in volo, dirigendosi verso il pugno.
    Lentamente, comincio ad aumentare di dimensioni, diventando viola.
    Pochi secondi dopo, l'Evangelion 01 era in rotta di collisione con il pugno.
    "Che cosa?! Che cos'è quello?!" esclamò Zessica.
    "Prendete questo!" urlò la voce di Shinji, portando indietro il braccio, rispondendo con un altro pugno.
    La forza d'urto della collisione tra i due fu tale da far volare via i presenti.
    L'Eva fu scagliato contro una collina poco lontana, mentre il Mugen Punch tornò indietro dal proprietario, finendo anch'esso a terra, che subito dopo si divise in tre macchine volanti, che precipitarono a pochi metri l'una dall'altra.
    "Si è rotto…" fece Pan, mentre l'Eva 01 tornava ad essere Shinji. "Non doveva essere granché!"
    "M-Ma quel ragazzo… Si è trasformato in quella cosa?!" esclamò Kuzco, indicando Shinji che si rialzava.
    "Già. Ora però andiamo a vedere chi ci ha attaccato." Disse Saiko, avvicinandosi alle tre macchine.
    Ma prima che potessero raggiungerle, ne uscirono tre ragazzi, per poi scivolare a terra.
    "Chi pensava che anche loro avessero un Aquarion?" fece Zessica, sbuffando. "Solo mi chiedo da dove lo abbiano tirato fuori…"
    "E voi chi siete?!" esclamò Happy. "E come fatte ad avere l'Aquarion?!"
    Tutti si girarono verso di lui.
    "Aquarion?" chiese Tsuna. "Tu sai come si chiama quella cosa?"
    "Lo so perché corrisponde alla descrizione fatta da Apollo, aye!" rispose il gatto.
    "Apollo? Non starai parlando di quell'Apollo, vero?" s'intromise Amata. "E come fai a conoscere lui e l'Aquarion?"
    "Lo conosco perché l'ho incontrato di persona, ecco perché, aye!"
    "Di persona? Vuoi dire che tu hai dodicimila anni?" domandò Mikono.
    "Certo che no! L'ho visto nascere, e non sono passati nemmeno dieci anni da allora." Rispose Tsuna.
    "Ma non è possibile! Amata è la reincarnazione di Apollo dopo dodicimila anni da quando è scomparso! Non può averlo incontrato di persona!" esclamò Zessica.
    "Reincarnazione?" ripeté Kairi. "Come sarebbe a dire? Non esiste nulla del genere."
    "Certo, come no. Se non fosse che loro due hanno aspettato ventiquattromila anni per poter stare insieme, potrei anche darti ragione." Fece la verde.
    "Ventiquattromila anni? Bisogna dire che li portano decisamente bene!" esclamò Kuzco. "Altro che Yzma!"
    "Ora che cosa ci farete? Ci eliminerete come fate con tutti gli altri?"
    "Eliminarvi? In effetti, dopo il vostro attacco, potremmo anche considerarvi dei nemici, ma qualcosa mi dice che qui c'è un grosso equivoco." Replicò Edward. "Tanto per cominciare, come avete fatto a fraintendere il messaggio di Master Aqua?"
    "Messaggio? Non sappiamo di cosa state parlando."
    "Master Aqua, la custode che era prigioniera dell'oscurità, che ha contattato tutti i mondi avvertendoli dell'imminente guerra che potrebbe portare alla distruzione dell'universo. Vi dice niente?" fece aspro Shinji.
    "Assolutamente nulla." Rispose i tre.
    "Ma insomma! A momenti pure quelli degli universi paralleli lo sapevano!" sbottò Pan. "E poi non mi direte che non avete mai sentito del grande Black Star, no?"
    "Mai sentito. Come non abbiamo mai sentito parlare di custodi, di oscurità o affini."
    "Qui c'è qualcosa che non torna…" fece Ichigo, massaggiandosi la testa. "Tutti sanno dell'oscurità e della luce! Sono la base di tutti i mondi!"
    "Mondi? Da come parlate, sembra quasi che ce ne siano chissà quanti." Replicò Zessica, spostandosi i capelli. "Ma per quel che ne sappiamo noi, ci sono solo la Terra e Altair. Gli altri sono tutti pianeti privi di vita."
    "Oh, davvero? Scusate, devo essermi perso qualcosa, mentre visitavo tipo un centinaio di mondi diversi, tutti pieni di vita." Commentò Ichigo.
    "Come?" fece Amata.
    "Sveglia!" gli urlò Marco. "Siamo alle porte di una guerra di dimensioni universali! Noi veniamo praticamente tutti da un mondo diverso! E nemmeno voi mi sembrate di questo mondo, visto che gli abitanti dovrebbero essere come loro!" e indico Kuzco e Pacha, che salutarono con la mano.
    "Prima quelle rane parlanti, adesso un lama e due gatti parlanti… Perfetto! Dopo Mikage, direi che era proprio quel che ci voleva!" sbottò Zessica.
    "Mikage? Mai sentito…" rifletté Happy. "Apollo mi ha parlato di un certo Tom, o qualcosa del genere."
    "Toma?" fece Mikono.
    "Sì, lui! Però mi ha detto che alla fine lo aveva aiutato a salvare il suo mondo… Ah, non ci sto capendo più nulla, aye!"
    "Com'è possibile che questo gatto sia a conoscenza di argomenti che sono stati rivelati solo a noi?" si chiese Amata. "Nessuno dovrebbe esserne a conoscenza. A meno che…"
    Amata spalancò gli occhi.
    "In che anno siamo?" chiese subito.
    "Ecco… questa è una domanda un po' difficile a cui rispondere…" fece Edward. "Ognuno di noi viene da un mondo diverso, ognuno con il suo sistema di numerazione degli anni… Io per esempio vengo più o meno dal 2010…"
    "Amata, non starai pensando che-" cominciò Zessica.
    "Sarebbe assurdo, però non impossibile." Rispose il ragazzo. "Se fossimo stati sbalzati indietro nel tempo, poco dopo il mito?"
    "No!" esclamò Mikono, portandosi le mani sulla bocca.
    "Indietro nel tempo?" ripeté Riku. "Beh, potrebbe anche essere… Ma come?"
    "Anche a me in passato è capitato di viaggiare nel tempo, ma sempre per cause fortuite." Rifletté Black Star.
    "Beh, Lambo poteva far viaggiare nel futuro e viceversa di dieci anni." Fece Natsu. "Come vi ricordate, ha spedito Dark avanti nel tempo, sostituendolo con la sua versione futura."
    "Però mi pare di capire che questi tre vengano da un po' oltre dieci anni… Tipo qualche millennio in più, oltre al fatto che non possono essersi sostituiti ai loro stessi di questo tempo."
    "Ma l'Aquarion esiste in quest'epoca, no?" fece Asuka. "Almeno, se Happy l'ha riconosciuto, significa che questo Apollo diceva la verità."
    "Beh, ad ogni modo, non importa!" esclamò Zessica, portando le mani di fronte a sé. "Ci avrete sconfitti grazie a quel robot, ma non ci arrenderemo così facilmente!"
    "Ehi, aspetta, che cosa vuoi fare?" chiese Black Star, poco prima di venire schiacciato da una forza misteriosa, che gli procurò diversi tagli ai vestiti e sul volto, per poi farlo volare via.
    "Tsk! Voi saprete volare, ma non sapete fare altro!"
    "Ma davvero?" fece Tsuna, mentre sulla sua fronte appariva una fiamma. "Non potrò usare tutti i miei poteri del fuoco, ma per mia fortuna anche questo corpo può usare le fiamme!"
    "Che cosa? Siete anche voi degli Element?" esclamò Mikono, guardando sorpresa il fuoco.
    "Element? Questa è magia!" rispose Edward, creando una sfera d'acqua dal nulla, per poi alzarsi in volo. "È uno dei poteri di noi custodi. Sapete, ogni tanto, mentre salviamo un mondo qui e un mondo là, questi poteri ci tornano utili."
    "Salvare? Cos'è, ci prendete in giro?" chiese Zessica. "Da quel che ci hanno detto, voi custodi andate in giro a distruggere mondi!"
    Sentendo ciò, tutti la guardarono sopresi.
    "E chi vi avrebbe detto questa frottola? È vero, alcuni custodi lo fanno, ma sono appunto custodi oscuri."
    "Aspettate, temo di non aver capito bene… Avete detto che alcuni di voi custodi distruggono mondi? Così, a piacere?" fece Kuzco.
    "Dato che vogliono distruggere l'universo, sì. Anche se il nostro… possiamo dire capo, ha prima creato e poi distrutto un mondo." Replicò Marco.
    "Interessante… Dunque siete molto più forti di quel che sembrate." Fece una voce, mentre una piccola figura si avvicinava, con in mano qualcosa più grande di lui.
    "Skipper?" fece Black Star.
    "Non ho idea di chi tu stia parlando." Rispose la figura, rivelandosi.
    Era una rana rossa, sulla cui fronte era disegnato un teschio. L'occhio sinistro era attraversato da una cicatrice, e portava una cintura legata in vita.
    In mano teneva un fucile gigante, in quel momento puntato contro i custodi.
    "Tuttavia, vi consiglio di non fare un passo, altrimenti sarò costretto a fare fuoco!"

    Dark, Hikari, Sora, Ran e Shinichi si fermarono ai piedi di una palude.
    Dietro di loro Kronk, con un baldacchino sulle spalle, continuò per poi fermarsi pochi metri dopo e inginocchiandosi a terra.
    Subito dopo Yzma aprì le tende che ne celavano la figura, cominciando a scendere calpestando Kronk e finendo direttamente nella palude.
    "Senti un po' Dark… perché stiamo seguendo questi due idioti?" chiese Sora.
    "Nascondono qualcosa. Vogliamo scoprire che cosa." Rispose Hikari.
    "Io voglio solo scoprire che fine ha fatto il mio corpo." Fece Shinichi.
    "Dobbiamo solo aspettare." Disse Dark. "Sono sicuro che gli altri si sono incontrati proprio con quel lama, e hanno scoperto di sicuro qualcosa in più. Questo mondo non è abitato da animali parlanti, di conseguenza o viene da un altro mondo, come quel gatto, o gli è successo qualcosa."
    "E allora perché non apri un varco?"
    "Perché dobbiamo tenere questi due sotto controllo. Anche se credo ci servirà tutta la pazienza possibile…" fece l'incarnazione dell'Equilibrio, guardando Kronk parlare con uno scoiattolo.
    "Perché a me? Perché a me?!" esclamò Yzma, attirando l'attenzione dei custodi su di sé.
    "Non devi sempre sentirti al centro dell'attenzione. È lui che non è fortunato negli incontri." Rispose Kronk, guardando lo scoiattolo. "Dice che un lama parlante gli ha fatto passare un momentaccio…"
    Non appena ebbe detto quelle parole, l'Imperatrice si attaccò istantaneamente al braccio del suo sottoposto, guardando bramosa lo scoiattolo.
    "Hai detto un lama parlante?" chiese all'animale, sorridendo fintamente. "Su, racconta!"
    Lo scoiattolo disse qualcosa che però nessuno sembrò capire.
    "Ecco… non vuole rivolgerti la parole." Tradusse Kronk.
    "Allora chiediglielo tu, di grazia." Disse acida, facendo sospirare il sottoposto.
    "Odio stare in mezzo." Commentò, per poi cominciare a parlare con degli squittii.
    "Non sta parlando con uno scoiattolo, vero?" fece Sora, massaggiandosi gli occhi.
    "Giaguari? Ma davvero? Micidiale." Fece Kronk, continuando ad ascoltare l'animale, mentre Yzma si avvicinava desiderosa di sapere.
    Lo scoiattolo se ne accorse, fermandosi subito e mettendo il broncio.
    "Ehm… ti puoi allontanare, per favore?" chiese Kronk.
    "Oh, scusate." Rispose lei, facendo qualche passo indietro.
    Lo scoiattolo la guardò, per poi indicare con le braccia di allontanarsi ulteriormente.
    "Ancora un po', prego." Confermò Kronk.
    L'Imperatrice, decisamente stizzita, si allontanò ancora di più, raggiungendo i custodi.
    "Così va bene?!" urlò.
    "Sì, perfetto."
    "Adesso fatti dire da che parte è andato quel lama parlante!" gli ordinò, per poi rivolgersi ai custodi. "Mi chiedo perché tutti i miei sottoposti devono essere così."
    "Forse perché sono i più compatibili con lei." Rispose una voce.
    "Chi va là?!" urlò Shinichi, evocando il Keyblade.
    "Oh, un Keyblade. Era molto tempo che non ne vedevo uno." Continuò la voce. "Da quasi diecimila anni, secolo più, secolo meno."
    Dark e Hikari spalancarono gli occhi.
    "Chi sei?!" urlarono insieme, evocando Balance.
    "Due custodi dell'Equilibrio? Questa sì che è una sorpresa."
    Senza dire altro, un lieve colpo di vento investì i presenti, rivelando un uomo vestito con un completo nero a bordi bianchi, con dei corti capelli castano scuro e una cicatrice sull'occhio sinistro.
    "Come fai a sapere che siamo dei custodi dell'Equilibrio?" chiese Hikari.
    "Semplice: ho già aiutato un vostro predecessore tempo fa." Rispose lui. "Allora, chi di voi due è il nuovo Dark?"
    "Sono io, ma temo di doverti aggiornare. Io sono anche-"
    "L'Equilibrio stesso, una delle tre entità portanti dell'universo." Completò l'uomo, facendo spalancare la bocca a Yzma.
    "Come, scusa?!" esclamò questa, venendo zittita dagli altri tre ragazzi.
    "E questo qui come fa a sapere tutte queste cose?!" esclamò Shinichi.
    "Non sarà forse lui… il misterioso Blue Ranger, vero?"
    "Mi spiace deludervi, ma non ho nulla a che fare con lui. Sono qui perché una mia allieva ha avuto una visione."
    "Potresti rinfrescarci la memoria?" chiese Dark. "Non ho il tempo di chiedere a tutti i miei custodi chi sei."
    L'uomo sorrise, per poi far apparire tre frecce dal nulla, che strinse in una mano.
    "In quest'epoca il mio nome è Gen Fudo."
    Dark e Hikari spalancarono gli occhi, mentre i ricordi venivano recuperati dai loro predecessori.
    "Capisco…" fece l'incarnazione dell'Equilibrio. "Adesso ho collegato i miei ricordi. Dimmi, cosa ci fa un essere del tuo calibro su un mondo come questo?"
    "Eh? Vuoi dire che lo conosci?" chiese Sora.
    "I custodi dell'Equilibrio possono accedere ai ricordi di tutti i loro predecessori." Spiegò Hikari. "Non appena ci ha detto il suo nome, lo abbiamo collegato a un uomo che in passato ha incontrato un custode dell'Equilibrio."
    "Però sono passati dodicimila anni dall'ultima volta che si è fatto vedere."
    "Sapete com'è, sono stato un po' indaffarato. Ad ogni modo, per rispondere alla vostra domanda, sono qui perché due mie allieve hanno rilevato su questo mondo la presenza di un loro compagno, che credevamo scomparso qualche mese fa. Si chiama Apollo, lo avete mai sentito nominare?"
    "Apollo? Anche lui è qui?" fece Hikari.
    "Allora lo conoscete!" esclamò una voce femminile, anticipando una ragazza dai capelli biondi, con addosso una tuta rosa, che apparve in mezzo alle piante.
    "Sbaglio, o in questi tuoi esami spuntano strani personaggi da ogni angolo?" commentò Sora, rivolgendosi a Dark.
    "Abbiamo incontrato Apollo non molto tempo fa." Rispose Hikari. "È giunto in nostro aiuto, richiamato da Lucis. Da quel che ci ha detto, non doveva più esistere, ma combatterà nella guerra."
    "Lo sapevo! Quell'animale non può fare a meno di fare l'eroe!" esclamò la ragazza, sospirando. "Però almeno posso ancora rivederlo…"
    "Tu chi sei?" chiese Ran.
    "Il mio nome è Silvia de Alisia." Rispose la ragazza.
    "Mentre io sono Reika." Fece un'altra ragazza, dai capelli neri, che indossava la stessa tuta, raggiungendoli.
    "Io sono Dark. Lei è Hikari. Mentre loro sono…"
    "Edward Elric." Fece Sora.
    "Tsubaki." Disse Ran.
    "Inuyasha." Completò Shinichi.
    "Dove si trova Apollo in questo momento? Sappiamo che è su questo mondo, ma non riusciamo a trovarlo." Fece Reika.
    "Apollo dovrebbe essere su un altro mondo, per quel che ne sappiamo." Rispose Dark. "Cosa vi fa pensare che sia qui?"
    "Ho avuto una visione che mi diceva che era qui."
    "Come mai potete viaggiare tra i mondi?" s'intromise Sora.
    "Per chi crede, niente è impossibile!" esclamò Fudo, stringendo con forza le tre frecce. "Tre forze possono diventare una sola forza, come una sola forza può dividersi in tre forze."
    "Fantastico, un altro tipo strambo!" sbottò Shinichi.
    "Ad ogni modo, non credo sia qui. Almeno, non è ancora successo nulla di grave che potrebbe spiegare la sua presenza e-"
    Ma il custode s'interruppe quando il terreno tremò per qualche secondo, mentre il cielo s'illuminava a giorno.
    "E ora che cosa…?!" fece Shinichi, cercando di restare in piedi.
    "Questa forza… Non è possibile!" esclamò Reika.
    "Di cosa state parlando?" chiese Ran.
    "Dell'Aquarion." Rispose Silvia.
    "Aquarion?" s'intromise Yzma. "E sarebbe?"
    "L'Aquarion è il mezzo per la pace! È il mezzo per il futuro e per il passato!" rispose Fudo, per poi far scattare in avanti il braccio. "Trovate l'Aquarion, e troverete la risposta ai vostri dubbi!"
    "Beh, mi piacerebbe, ma io ho da trovare un lama parlante. Perciò se non vi dispiace, noi andiamo avanti." Fece l'Imperatrice, risalendo sul baldacchino. "Voi custodi che cosa fate?"
    "Mi spiace, ma credo che a questo punto seguiremo la cosa più importante."
    "Capisco. Beh, se incontraste quel lama, non fatevi ingannare da ciò che dirà ed eliminatelo subito! Kronk, parti!" ordinò al sottoposto, che cominciò subito a correre.
    "Quei due non combineranno nulla." Fece Sora, sospirando.
    "Allora, da che parte si trova l'Aquarion?"
    "A dir la verità, l'Aquarion dovrebbe essere sepolto nel nucleo del nostro mondo." Rispose Silvia. "Ma forse, si tratta di una delle sue copie."
    "Copie?"
    "Come quella con qui siamo venuti noi." Rispose la ragazza, mentre alle loro spalle si ergeva dagli alberi un enorme robot.
    "Questo è l'Aquarion Delta!" spiegò Reika.
    "Che diamine… Questo è decisamente più grande di quel Nirvash!" esclamò Shinichi, per poi girarsi verso Fudo. "Dove diavolo avete trovato quel- Eh?"
    L'uomo era scomparso come nel nulla.
    "Non fateci caso, è uno che scompare e ricompare spesso come se niente fosse." Fece Silvia. "Credete di riuscire a restare aggrappati all'Aquarion?"
    Come risposta i custodi si alzarono in volo.
    "Credo possiamo fare di meglio." Disse Hikari, ridendo di fronte alle facce sorprese delle due ragazze, che nel frattempo stavano salendo sul robot.

    "Okay… Allora sarebbe stata questa… rana, assieme ad altri suoi simili, a dirvi che eravamo dei distruttori?" chiese Ichigo, osservando Marco che teneva la rana a testa in giù.
    "Non credevo avrebbero respinto i miei proiettili con estrema facilità…" fece quest'ultima. "Ma lo avevo detto io a Keroro che quest'idea era assurda!"
    "Keroro?" chiese Kairi. "E chi sarebbe?"
    "Il mio superiore. Anche se a vedersi non si direbbe."
    "Intendi dire quella rana verde?" chiese Zessica.
    "Proprio lui. Mi ha ordinato di seguirvi, e di catturare i custodi, ma non pensavo certo di assistere a uno scontro tra due giganti. E tantomeno che uno di questi fosse in realtà un umano."
    "Devo ammettere che questo corpo, a dispetto del suo proprietario originale, ha qualche vantaggio." Fece Shinji.
    "Ecco… non mi è chiaro questo punto. Avete detto che vi siete scambiati di corpo, esatto?" s'intromise Mikono. "Ma non ho capito come può essere successo. È una maledizione di questo mondo?"
    "No, è solo opera di una stramaledettissima entità superiore. E io che speravo di non dover più vivere un'esperienza del genere…" replicò Marco.
    "Beh, di sicuro è meglio di quel che è successo a una nostra amica." Intervenne Amata. "Si è ritrovata su un mondo che l'ha trasformata in un rag-"
    "Non finire la frase!" urlò Shinji. "Sono già abbastanza furiosa per questa situazione, non voglio ricordare la prima prova!"
    I tre piloti lo guardarono increduli.
    "Aspettate… state dicendo che tutti voi vi siete trasformati…"
    "Sì, il che di sicuro ha esteso di qualche mese il tempo che dovrò passare da uno psicologo." Commentò Black Star. "Non che questa situazione sia tanto migliore ma-"
    "Come osi?!" esclamò Pan. "Ti trovi nel mio divino corpo! Come minimo dovresti prostrati ai miei piedi per un tale onore!"
    "Ma sta' zitto!" replicò Marco, dandogli un pugno in testa. "E prima che ti lamenti, ti ricordo che quello è il mio corpo!"
    "Beh, ad ogni modo, che cosa ne facciamo di lui?" chiese Ichigo, sollevando ancora la rana.
    "Mi chiamo Giroro!" esclamò questa. "E sono un caporale, cercate di portare maggior rispetto!"
    "Caporale?" ripeté Asuka. "Beh, devo dire che dopo aver visto quattro pinguini parlare e comportarsi come un plotone militare, non mi sorprendo per così poco."
    "Speriamo che non s'incontrino mai. Vi immaginate che cosa potrebbe succedere con quel pinguino sputa armi?"
    "Scusa… ho sentito male, o hai detto proprio pinguino sputa armi?" domandò Zessica.
    "Armi, dinamite, bombe, armature, pop corn… Quel pinguino dev'essere il prodotto di qualche mutazione genetica."
    "Peggio di Pen Pen." Concordò Asuka. "E io che mi ero sorpreso nel vederlo leggere un giornale."
    "In effetti ne abbiamo incontrati di personaggi assurdi nel nostro viaggio." Ammise Ichigo. "Animali parlanti, oggetti parlanti, fantasmi, Shinigami, mostri, demoni, vampiri, ragazzi che si trasformano in armi, divinità distruttrici, angeli…"
    "Wow… un curriculum di tutto rispetto…" disse sarcastico Amata, per poi girarsi verso le tre macchine. "Beh, allora direi di metterci alla ricerca di un modo per tornare nel nostro mondo. I Vector non mi sembrano troppo danneggiati."
    "Ecco, a proposito… Che cosa sono esattamente quei cosi?" chiese Shinji. "I nostri Eva erano dei robot giganti composti da un pezzo unico, ma non avevo mai sentito parlare di tre macchine che si uniscono."
    "Immagino tu non abbia mai visto i Super Sentai in azione, vero?" replicò Edward. "Altrimenti non saresti così sorpresa. Anzi, loro spesso ne uniscono da tre a sei insieme."
    "Non so che cosa siano i Super Sentai, ma questi si chiamano Vector, e hanno ben ventiquattromila anni. Sono stati costruiti da Apollonius, per poter affrontare gli Angeli delle Tenebre."
    "Anche voi contro degli angeli?" fece sorpresa Asuka. "Cavoli, certo che scelgono sempre nomi originali per chiamare i nemici."
    "Beh, non so da voi, ma questi Angeli si divertivano a distruggere gli umani e Apollonius era quello più malvagio di tutti. Ma si sa, basta poco per far cambiare idea." Fece Zessica, indicando poi con un dito Mikono. "Infatti si è innamorato di un'umana, e per lei non ha esitato a tradire la sua razza, alleandosi con gli umani e donandogli l'Aquarion."
    "Apollo me ne aveva accennato." Rifletté Happy. "Ma aveva detto che gli Angeli delle Tenebre erano stati sconfitti."
    "Infatti è così. Tuttavia-"
    "Ehm… scusate se v'interrompo…" s'intromise Kuzco. "Ma io avrei una certa fretta di tornare al mio palazzo."
    "Temo che non potremo più accompagnarvi. Questo fatto diciamo che è un po' più urgente."
    "Non vi preoccupate." Intervenne Pacha. "Porterò io Kuzco a palazzo. Ci vorrà un po' più di tempo senza il ponte, ma dopotutto, non c'è altra soluzione. E sembra che sia meglio non interferire con i vostri affari. Grazie ancora per il vostro aiuto."
    "Di niente. Ti auguro di riuscire a riottenere il tuo corpo, Kuzco." Fece Natsu.
    "Considerando che Yzma mi ha mandato contro un gatto assassino, non saprei…"
    "Noi però vorremo sapere dove siamo finiti…" mormorò Mikono.
    "Sentite…" cominciò Pacha. "Perché non venite al mio villaggio? Potrete riposarvi un po' e inoltre interrogare per bene quel… demone…" concluse, indicando Giroro.
    "Come sarebbe a dire demone?! Io sono un caporale, con il compito di conquistare Pekopon! I miei compagni verranno presto a salvarmi!"
    "Beh, se le cose stanno così…" fece Zessica, ignorando la rana. "Che ne dite di un passaggio? Cercheremo di non farvi cadere. Sapete, le cabine sono monoposto, perciò dovremmo portarvi sulla mano."
    "Oh, non ti preoccupare per noi. Siamo tutti in grado di volare." Disse Marco, alzandosi insieme agli altri. "Più che altro sono loro tre ad averne bisogno."
    "Beh, io ho scalato una pianta di fagioli gigante che arrivava al cielo. Non ho di certo paura delle altezze." Commentò il Gatto con gli Stivali.
    "Una pianta di fagioli gigante? E perché l'hai scalata?"
    "Ma per il tesoro ovviamente! E ora sto cercando di farla crescere di nuovo."
    "Okay… altra gente assurda…" mormorò Zessica, dirigendosi assieme agli altri due piloti verso i Vector.
    Pochi secondi dopo, le tre macchine si alzarono in volo, per poi cominciare a scomporsi, assemblando nuovamente l'Aquarion, che abbassò la mano di fronte a Kuzco, Pacha e il Gatto.
    "Forza, saltate su!" fece la voce di Zessica.
    "Se lo racconto a qualcuno, non mi crederanno mai!" esclamò Kuzco.
    "Voi siete pronti?" chiese Amata ai custodi, che annuirono.
    "Allora andiamo!" urlarono i tre piloti insieme, mentre dalla schiena dell'Aquarion per qualche secondo apparve un paio di ali, che scomparvero non appena il robot si alzò in volo, per poi partire a tutta velocità.
    "Cavoli, è decisamente veloce per le sue dimensioni." Commentò Edward, per poi partire al suo inseguimento, assieme agli altri.

    "Uhm…" rifletté un anziano, osservando la scacchiera di fronte a sé.
    "Eh eh, credo proprio di aver vinto io." Fece un altro anziano, sorridendo.
    "Non cantare ancora vittoria, io-per tutti i miei anni, che cos'è quell'affare?!" esclamò, sgranando gli occhi.
    "Pessima tattica per distrarmi." Ridacchiò l'amico.
    "No, dico sul serio, che cos'è quella cosa?" insisté il primo, alzandosi in piedi e indicando il cielo.
    L'altro si girò, per poi lasciare cadere a terra il pezzo che aveva in mano.
    L'Aquarion si avvicinò al villaggio, atterrando ai suoi piedi.
    Pochi secondi dopo i custodi lo raggiunsero, mentre il robot abbassava la mano, permettendo ai tre passeggeri di scendere.
    Kuzco si buttò subito a terra, mettendosi a baciarla.
    "Terra, terra cara! Non ho mai avuto così tanta mancanza di te!" esclamò, mentre anche Pacha e il Gatto faticavano a evitare di rimettere.
    "È bastato così poco per mettervi fuori gioco?" li prese in giro Zessica, uscendo dal suo Vector, imitata dai due compagni.
    "Sapete, non credo che chi non è abituato a volare riesca a resistere facilmente a quella velocità." Commentò Kairi.
    "Beh, adesso andiamo a casa mia." Fece Pacha, riprendendosi. "Mia moglie capirà la situazione."
    "Ehi Pacha!" lo chiamò uno dei due anziani. "Dove hai trovato quell'affare volante?"
    "È una lunga storia, credetemi." Rispose sospirando.
    "Beh, almeno sei arrivato in tempo per incontrare i tuoi parenti."
    Il capo villaggio lo guardò sorpreso.
    "I miei parenti?" ripeté confuso.
    "Li abbiamo indirizzati a casa tua."
    "E che aspetto avevano?" s'intromise il Gatto con gli stivali.
    "Uno era un armadio a due ante e l'altra era una donna, cioè una vecchia… Ecco, come la descriveresti?" chiese all'amico.
    "La nonna brutta di Dracula."
    "Proprio così!"
    Kuzco spalancò gli occhi.
    "Yzma e Kronk!" esclamò insieme al Gatto.
    "Questa donna è così brutta?!" fece sorpreso Black Star.
    "Credo ci siano buone possibilità che abbia incontrato di persona i dinosauri." Replicò l'Imperatore.
    "Secondo me, è anche più vecchia." Aggiunse il Gatto. "Non avevo mai visto señorita tanto brutta prima, e ho pure dovuto fare il gentilgatto perché credevo fosse l'Imperatrice."
    "E ora si trova a casa tua, esatto?" fece notare Amata a Pacha.
    "Presto!" urlò lui, correndo attraverso il villaggio seguito dal resto del gruppo.
    "Ovviamente la tua è la casa in cima alla collina, non è vero?" fece aspra Zessica.
    "È casa nostra da generazioni!" rispose lui, mentre raggiungevano la casa.
    "Mi preoccupa quel tipo grande come un armadio… dev'essere un tipo incredibilmente forte." Fece Asuka, mentre lui, Pacha, Kairi e Zessica si avvicinavano alla finestra.
    "Novantanove scimmie saltavano sul letto!" disse una bambina, che stava tenendo il capo di una corda assieme a quello che doveva essere suo fratello, mentre in mezzo ai due c'era Kronk, che stava saltando la corda a tempo con la canzoncina.
    "Una cadde in terra e si ruppe il cervelletto!" continuò quest'ultimo.
    "E anche incredibilmente stupido, oserei dire." Commentò Kairi, mentre Pacha si faceva notare dalla moglie, che in quel momento stava parlando con Yzma.
    Il capo villaggio di allontanò con Kuzco, mentre i custodi rimasero a tenere sotto controllo la casa facendo attenzione a non farsi vedere.
    "Okay… e ora cosa facciamo? Non possiamo di certo restare qui con quella donna." Fece Riku.
    "Se mi è permesso parlare…" cominciò Giroro, sempre tenuto da Ichigo. "Non converrebbe cercare un modo per trattenere quei due e intanto usare di nuovo quel robot per allontanarsi da qui?"
    "E come li tratteniamo senza fargli del male?"
    "Ci penseranno mia moglie e i miei figli." Rispose Pacha, riapparendo con Kuzco in braccio, che sembrava tramortito. "Però ci conviene dividerci. Io e Kuzco proseguiremo a piedi. Voi attirate l'attenzione di Yzma e Kronk con l'Aquarion!"
    "D'accordo, direi che come piano può and-" cominciò Marco, interrompendosi di colpo e girando la testa verso il cielo.
    "Sta arrivando qualcuno." Disse, evocando il Keyblade.
    "Non riesci a capire chi?" domandò Pan.
    "Sento un'energia potente… anzi, oserei dire… identica a quella dell'Aquarion."
    "Che cosa?! Ne sei sicuro?" esclamò Amata, per poi guardare gli altri due piloti, che annuirono.
    "Allora ci conviene tornare subito dentro l'Aquarion e prepararci a combattere. A quanto pare qualcuno non è ancora contento di com'è finita la nostra battaglia contro Mikage." Fece Zessica, correndo verso il robot assieme ai due compagni, entrando e attivandolo.
    Gli occhi dell'Aquarion brillarono, mentre questi si girava nella direzione indicata da Marco.
    "Aquarion… LOVE!" urlarono i tre piloti, per poi alzarsi in volo.
    "Aquarion… Love?" ripeté Black Star, grattandosi la testa. "E questo che significa? Prima non hanno detto niente del genere per attivarlo…"
    "Dev'essere il loro grido di battaglia… credo…" Fece Ichigo, mentre all'orizzonte appariva un punto luminoso.
    "Mugen Punch!" urlò Amata, facendo allungare il braccio del robot, pronto a colpire l'avversario in arrivo.
    Ma con loro sorpresa, il pugno si scontrò con un attacco gemello, provocando un'onda d'urto che investì tutti i presenti.
    "Che cosa?! C'è un altro robot con un attacco come quello?!" esclamò incredulo Inuyasha.
    "Apollo!" urlò una voce, che risuonò nel cielo.
    Sotto gli occhi sorpresi di tutti, all'orizzonte apparve un profilo umanoide, anticipando l'arrivo di una copia quasi perfetta dell'Aquarion, se non diverso per la testa e i colori.
    "Eh?! Che cosa?!" esclamò Zessica, osservando assieme ai due compagni l'Aquarion di fronte a loro, che ritirò il braccio.
    "Ehm… credo che per noi sia ora di andare… buona fortuna!" fece Pacha, sollevando di peso Kuzco e correndo via.
    "Chi siete?" chiese una voce proveniente dal mecha appena arrivato. "Come fate ad avere l'Aquarion?!"
    "Questo dovremmo esserlo noi a chiederlo!" rispose Zessica. "L'Aquarion è rimasto imprigionato per dodicimila anni! Come avete fatto a replicarlo?"
    "Non prendeteci in giro! Lo abbiamo visto sacrificarsi assieme ai nostri amici!" rispose Silvia. "E non vi permetterò di infangare la memoria di Apollo e di mio fratello!"
    "Apollo?" ripeté Mikono. "Aspettate… Tu non sarai forse Silvia, vero?" esclamò incredula.
    "No, impossibile!" rispose Amata, parlando solo alla compagna. "Non puoi incontrare te stessa! E poi, non ci risulta quell'Aquarion."
    "Come fate a sapere il mio nome?" domandò l'altra ragazza. "Chi siete?"
    "Ho l'impressione di aver perso qualche pezzo…" fece Black Star, grattandosi la testa.
    "In questo momento, ci sono due esseri che sono la stessa entità, ma di due tempi diversi." Rispose Dark, uscendo dal varco assieme a Hikari, Sora, Ran e Tsubaki.
    "Dark!" esclamarono tutti i custodi, girandosi verso di lui.
    "Bastardo, facci tornare nei nostri corpi!" urlò Pan.
    "Sapete che non posso farlo. Dovrete aspettare la fine della prova. Ma prima… sarà meglio fermare quei due robot."
    Detto questo, si alzò in volo, fermandosi in mezzo ai due mecha.
    "Cosa? E quello chi è?" fece Zessica.
    "Dark, che cosa stai facendo?" urlò Reika.
    "Avete preso un granchio." Rispose il custode dell'Equilibrio. "Quello non è l'Aquarion che state cercando, e Apollo non è lì dentro."
    "Ma loro lo conoscono! Significa che hanno avuto a che fare con lui!"
    "Sì, ma solo perché ne hanno sentito parlare."
    "Io continuo a sentire la sua presenza! Non posso arrendermi ora che l'ho trovato!" urlò Silvia.
    "Non è come pensi." Rispose Mikono, uscendo dall'Aquarion Love. "Apollo non è qui. Non come Apollo."
    "Mikono, no!" urlarono insieme Amata e Zessica, uscendo anche loro dal robot.
    "Apollo e il fratellone non sono più qui. Sono tornati con un nuovo aspetto… proprio come te. Abbiamo aspettato ventiquattromila anni per poter stare insieme."
    "No… Non vorrete forse dirmi che voi…" fece Reika, uscendo anche lei dall'Aquarion, seguita a ruota da Silvia.
    "Proprio così. Loro sono le vostre reincarnazioni." Rispose Hikari, raggiungendo Dark. "Ecco perché continuate a percepire la presenza di Apollo."
    "No…" mormorò Silvia, cadendo in ginocchio. "Volete dire che abbiamo affrontato questo viaggio… per niente?"
    "Niente affatto!" risuonò una voce.
    Dark e Hikari spalancarono gli occhi, mentre il cielo cominciava a scurirsi, facendosi buio più della notte.
    "Che cosa sta succedendo?" esclamò il Gatto con gli stivali, guardandosi attorno preoccupato.
    "Non sono ancora libero… però posso usare parte dei miei poteri!" continuò la voce.
    "Nigrae!" urlarono insieme i due custodi dell'Equilibrio, evocando il Keyblade.
    "Questa sensazione… l'ho già provata…" mormorò Zessica, tremando, mentre di fronte a loro l'aria cominciava a vorticare.
    Poi, apparve un enorme varco oscuro, molto più alto dei due Aquarion.
    "Per mille palle di pelo…" disse indietreggiando il Gatto con gli stivali, mentre dal varco usciva un terzo robot, grande come il passaggio.
    Questi era simile all'Aquarion Love come aspetto, ma era completamente nero.
    "Quello… Quello è l'Aquarion Ancient AQ!" urlò Amata, incredulo.
    "Ma com'è possibile? Non dovrebbe più esistere! Abbiamo debellato Toma definitivamente! Senza contare che l'Aquarion del mito è in nostro possesso!"
    "Poveri, stolti umani…" continuò la voce di Nigrae, mentre gli occhi dell'Aquarion oscuro brillarono. "Avete di fronte il frutto dell'Oscurità stessa! Niente per me è impossibile!"
    Poi il robot alzò le braccia, facendo partire due raggi neri che colpirono entrambi i robot, che si divisero nei loro pezzi originali, facendo precipitare a terra i piloti.
    "Mikono!" urlò Amata, facendosi spuntare ai piedi della ali e volando a prenderla, per poi voltarsi e raggiungere Zessica.
    Dark e Hikari invece raggiunsero Silvia e Reika, prendendole prima che si schiantassero a terra.
    "E come affrontiamo quella cosa?!" esclamò Edward. "Insomma… è più alta di una montagna!"
    "Dovete unire le forze!" rispose una voce.
    Tutti si girarono, ritrovandosi a guardare Fudo.
    "Fudo?!" esclamarono tutti e cinque i piloti, guardando l'uomo.
    "Alcuni Vector sono danneggiati." Continuò lui, facendo appare dal nulla le tre frecce. "Ma se unite i vostri poteri, allora risorgeranno, più potenti di prima. Combinate luce e oscurità. Passato e Futuro. E unite i mondi!"
    Dark lo guardò.
    "Capisco… la fusione proibita."
    "Non dovremmo fonderci di nuovo, vero?!" esclamarono insieme Kairi e Ichigo.
    "No. Voi no. Sarò io a fondermi, con Shinji e uno di loro." Rispose il custode, guardando i piloti degli Aquarion.
    "Cosa?!" urlarono tutti.
    "L'Aquarion è un robot che amplifica i propri poteri a seconda di chi lo comanda." Spiegò Dark. "Io sono l'Equilibrio, quindi la base per poter fondere Luce e Oscurità. Shinji è colui che possiede il potere dell'Evangelion, mentre loro sono già affini all'Aquarion. Unendo le nostre forze, potremmo sconfiggerlo."
    "E che ne è della prova?" chiese Marco.
    "Consideratela superata. E ora, chi di voi viene?"
    "Verrò io." Rispose Amata, avvicinandosi al custode.
    "Amata!" esclamò Mikono.
    "Non ti preoccupare, tornerò sicuramente indietro." Fece lui, sorridendole. "Non me ne andrò adesso che siamo finalmente insieme."
    "Lo sapevo… porto sempre sfortuna…" commentò Reika, sospirando.
    "Ehm… però al momento ci sono io nel corpo dello stupido… Come la mettiamo?" disse Shinji.
    "Dovrai usare tu i suoi poteri." Rispose schietta Hikari, lasciando a bocca aperta il pilota.
    "Forza, andiamo!" esclamò Dark, alzandosi in volo, mentre tre dei Vector si alzavano assieme a lui, fermandosi di fronte ai piloti prescelti.
    I tre scomparvero nel nulla, riapparendo all'interno delle tre macchine.
    "Questa è la prima volta che mi ritrovo a guidare un affare del genere." Commentò Dark, impugnando i comandi. "Amata, Asuka, siete pronti?"
    "Credo di sì… è decisamente diverso da un Evangelion."
    "Sì!" rispose sicuro Amata.
    Giroro si mise a ridere, attirando l'attenzione di tutti su di sé.
    "Che cos'hai da ridere?"
    "Sto pensando alla reazione di Keroro… è scappato, lasciandomi il compito di sottomettere voi custodi, e ora si sta perdendo un momento unico."
    "Unione leggendaria!" urlarono insieme Dark, Shinji e Amata.
    I tre Vector si illuminarono, per poi cominciare a diventare più grandi.
    Poi, seguendo uno schema preciso, cominciarono a scomporsi, avvicinandosi tra di loro e combinandosi.
    "Incredibile…" commentò Zessica, guardando con la bocca spalancata lo spettacolo.
    Di fronte a loro c'era un nuovo Aquarion, alto come quello nemico, ma completamente bianco, con testa e braccia nere, mentre gli occhi erano blu.
    "Aquarion… KEY!" urlarono le tre voci all'interno, mentre nelle mani del robot appariva un Keyblade gigante, identico a Balance come aspetto ma completamente dorato.
    "Inaudito!" esclamarono diversi custodi.
    Hikari sorrise.
    "Dovevamo aspettarcelo, dato che con loro c'è anche Dark."
    "Incredibile… non ho mai sentito una sensazione del genere!" disse Amata, guardandosi le mani. "Sento il potere scorrere dentro di me!"
    "È vero… è una sensazione fantastica!" esclamò Shinji.
    "Allora vediamo di sfruttare questo potere contro di lui!" urlò Dark, mentre il robot alzava il Keyblade.
    L'Aquarion oscuro non si mosse, limitandosi a far apparire dal nulla decine di Mugen Punch, che si diressero contro di loro.
    "Non sarà così facile!" urlarono i tre insieme, alzandosi in volo.
    Le braccia li inseguirono, ma il robot mosse velocemente il Keyblade, tagliandole tutte senza alcuna difficoltà.
    "E ora a noi!" urlarono le tre voci, lanciandosi contro l'avversario, mentre il Keyblade s'illuminava.
    Non appena si scontrarono, una forte luce avvolse ogni cosa.

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