Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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  1. darkroxas92
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    暗いロクサス92

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    ed eccomi qui con il nuovo capitolo
    ora che ho finito bbs finalmente mi è tornata sia l'ispirazione che la voglia di scrivere, cosa che dovrebbe durare fino a quando non verrò preso da FF13 ovviamente XD.
    A questo proposito, ne approfitto per chiedere un parere a tutti voi lettori, anche a quelli che finora non hanno mai recensito: come ho scritto poco fa, ho finito bbs, e ciò ha scatenato nella mia mente una serie di teorie per la ff. Il punto è questo: ho paura di spoilerarvi troppo. Percui vorrei sapere più o meno fino a che livello sareste disposti ad accettarli, tipo l'inserimento di alcuni nemici (boss finali ovviamente esclusi) o semplicemente se siete d'accordo oppure no. mi basta anche solo un si o un no, e in base alla maggioranza vedrò se inserirli oppure no.
    Ringrazio in anticipo tutti coloro che mi faranno sapere.
    Ma ora pensiamo alle recensioni:
    @ francix94: Non ti preoccupare: io stesso a volte mi chiedo se le mie teorie per questa ff non siano troppo attorcigliate tra di loro XD
    @ Liberty89:  Beh, come ti ho già risposto per msn, il capitolo purtroppo non sono riuscito a scriverlo meglio, e in effetti la mia idea originale era leggermente diversa... e poi non avevo ancora ricevuto il film in bluray, quindi non lo rivedevo dalla sua uscita al cinema XD. Per quanto riguarda le teorie... non posso dire se quelle che mi hai detto sono giuste oppure no. O almeno, non ora XD
     
    E ora, ecco qui il

    Capitolo 32: Incontro tra custodi - Torna all'indice dei capitoli
    (ATTENZIONE: leggere la nota a fine capitolo)
     
    Light si coprì gli occhi con la mano per evitare di venire colpito dalla sabbia.
    “Ugh… Certo che ce n’è di vento qui…” disse, cercando di guadarsi attorno.
    All’improvviso, alle sue spalle, sentì il rumore della sabbia che andava a sbattere contro qualcosa di metallico.
    Sorridendo, Light si girò.
    “Finalmente ti ho trovato” disse, evocando il Keyblade, all’armatura di fronte a lui, inginocchiata di fronte ad un Keyblade conficcato nella terra.
    “Chi sei?” chiese una voce proveniente dall’armatura.
    “Oh, nessuno in particolare. Un semplice custode che vuole misurare la propria forza”
    L’armatura rimase in silenzio.
    “Beh, che ti prende? Hai forse paura?”
    “Non sei tu… Non sei tu il mio avversario…”
    “Come vuoi… Vorrà dire che attaccherò per prima io!” urlò Light, partendo alla carica.
     
     
    Hikari si svegliò di colpo, facendo saltare dallo spavento la sorella, che le era seduta accanto.
    “AHHH!” urlò Kairi, tenendosi una mano sul cuore. “Ti sembra questo il modo di salutare tua sorella?”
    Hikari non rispose.
    “Che succede?” chiese Sora, arrivando subito dopo aver sentito l’urlo.
    “N-Niente. Solo uno spavento” rispose subito Kairi, agitando le mani. Poi si rivolse nuovamente alla sorella.
    “Che cos’è successo?”
    “Ho avuto una strana sensazione… Come se stesse per accadere qualcosa di terribile…” rispose lei.
    “Qualcosa di terribile? Che cosa intendi?” chiese Sora.
    “Non ne ho idea…” disse Hikari, per poi venire interrotta dall’allarme della Gummyship.
     
     
    Dark uscì fuori dal varco, ritrovandosi in una città, in piena notte.
    “Devo ancora capire bene come funzionano questi passaggi…” disse, guardandosi attorno.
    Di fronte a lui c’era un campanile, la cui cima sovrastava i palazzi attorno.
    E proprio in quel momento le campane cominciarono a suonare.
    Dark guardò verso esse istintivamente, per poi rimanere ad ascoltarne il suono.
    Ma questa pace venne interrotta da un gruppo di Heartless e Nessuno che apparvero attorno a lui.
    “Ancora questi esseri?” disse lui. “Sembra proprio che ovunque vada sia destinato ad affrontarvi”
    Stava per evocare il Keyblade, quando un ombra nera gli passò davanti, facendo sparire dietro di lei gli Heartless e i Nessuno, apparentemente senza nemmeno averli colpiti, e lasciando interdetto Dark.
    Di fronte a lui c’era una persona che indossava un cappotto nero senza maniche, lungo fino alle gambe e con un cappuccio che copriva il volto, e da sotto di esso si riusciva a sentire un minimo di musica.
    E in mano impugnava due Keyblade entrambi neri, ma mentre il primo aveva l'elsa blu a forma di cuore con un ciondolo a forma di luna crescente metà nero e metà argento, il secondo aveva una stella come pendente e una fiamma nera come elsa.
    ‘Quelle armi…’ pensò Dark. ‘Sono simili alla mia… e a quelle di quei ragazzi…’
    Il custode misterioso non disse una parola, ma rimase per qualche minuto ad osservare in silenzio Dark.
    Alla fine fu Dark ad interrompere il silenzio.
    “Chi sei?”
    Ma il custode non rispose.
    Disse qualcosa, ma con un tono di voce così basso che Dark non riuscì a distinguerlo bene.
    Poi, come se niente fosse, tutte i lampioni della strada e interne alle case si spensero, facendo ricoprire tutto dall’oscurità.
    “Cos-“ disse Dark sorpreso, perdendo di vista il custode.
    Pochi secondi dopo la luce ritornò, ma di lui non c’era più traccia.
    “Che cos’ha fatto…” si chiese Dark, per poi accorgersi di alcune finestre che si aprivano per scoprire la causa del black-out, e quindi volare via prima che qualcuno di accorgesse di lui.
    Ma poco lontano, da una finestra, due occhi erano riusciti ad osservare l’incontro tra i due custodi.
     
     
    “Ma solo a me capitavano mondi unici?” disse Sora, guardandosi attorno.
    “Che ci vuoi fare? L’universo è bello perché è vario” gli rispose Riku.
    “Più che vario… io definirei questo mondo una copia della Terra…” disse Hikari, leggendo alcuni cartelli. “Qui le città e i luoghi hanno gli stessi nomi…”
    “Strano... Teoricamente non dovrebbe essere così, giusto?” chiese Kairi.
    “Però non è impossibile. Per esempio: la Terra è il nome comune di molti mondi. Prendete quello di Jake: dubito fortemente che provenisse dalla Terra di Dark, tuttavia ne conosceva il nome”
    “È vero!” disse Sora battendo il pugno nel palmo dell’altra mano. “Non ci avevo fatto caso”
    “Non avevamo dubbi, Sora” gli rispose Riku, per poi scoppiare a ridere.
    “Grazie tante…” rispose l’amico, fingendosi offeso.
    “Ehi, venite a vedere” li interruppe Kairi, indicando un muro lì vicino, sul quale c’erano segni di bruciature.
    “Beh, che c’è di strano?” chiese Hikari. “Può trattarsi di un semplice atto vandalico… Sai, sono più diffusi di quanto di pensi…” concluse, per poi cominciare a camminare.
    “Dove vai?”
    “Ad esplorare il mondo, no? O avete intenzione di aspettare che gli Heartless o Nessuno vengano a bussarvi sulla porta della Gummyship?”
    “Quasi quasi la preferivo quando non faceva queste battute…” disse sottovoce Sora a Riku.
    “Guarda che ti sento benissimo” gli rispose Hikari, facendo spaventare Sora.
    “Chissà se anche Dark si trova qui…” disse infine, guardando in alto.
     
    “Beh, che ti prende?” chiese una voce nella testa di Dark, che si fermò immediatamente.
    “Chi ha parlato?” chiese, senza però vedere nessuno.
    “Sono sempre io” disse il ragazzo dai capelli neri e bianchi, che apparve di fronte a lui.
    “Cosa vuoi stavolta?”
    “Che modi. E dire che la volta scorsa ti ho pure aiutato a risvegliare un tuo potere…”
    “Umpf. Te ne approfitti solo perché sai chi sono realmente, mentre io no…”
    “Suvvia, ti posso assicurare che tra non molto ti sarà tutto chiaro” rispose il ragazzo. “Comunque credevo saresti partito subito alla ricerca di Rexenet…”
    “Non mi interessa. L’altra volta l’ho affrontato solo per ripagare in qualche modo il mio debito verso quegli indigeni… Finché non farà qualcosa contro questo mondo, ammesso che sia qui, non è affar mio”
    “Come vuoi…” rispose il ragazzo cominciando a svanire.
    “Ah, dimenticavo” continuò. “Quell’arma, come la chiami tu, si chiama Keyblade. Per la precisione, il tuo si chiama Balance” concluse, sparendo, lasciando Dark da solo.
    “Balance…” disse lui, evocando il Keyblade. “E così sia allora” concluse, facendo sparire la chiave per poi dirigersi verso una strada più grande.
     
    “Allora non ne hai proprio idea?” chiese una ragazza dai corti capelli neri ad una sua amica dai capelli castani, che scosse la testa.
    “No. Come ti ho già detto, non avevo mai visto nessun altro che lo possedeva oltre a me…”
    “E io che pensavo fosse un tuo amico segreto… Anche se effettivamente, per come vi siete incontrati, non si sarebbe potuto nemmeno pensare…”
    “Tu sei sempre alla finestra nella speranza di vedermi in azione, eh?” disse la castana, per poi mettersi a ridere.
    Ma le sue risate si fermarono di colpo, vedendo un ragazzo dai lunghi capelli neri che coprivano anche gli occhi passarli accanto. E come lei, anche l’amica smise di ridere.
    Dark si girò un attimo verso si loro, non avendo potuto fare a meno di vedere come avessero cambiato atteggiamento non appena lo avevano visto.
    “Ci conosciamo?” chiese poi. “Se si, dovete scusarmi, ma i miei ricordi risalgono solo a pochi giorni fa”
    “N-No. Semplicemente ci ricordavi una persona di nostra conoscenza… Scusaci” rispose la castana, per poi allontanarsi portandosi dietro l’amica.
    “Che strane…” disse Dark, per poi alzare le spalle e riprendere la camminata.
     
    “Uffa… Non c’è niente di niente in questo mondo…” si lamentò Sora.
    “Giuro che se in questo momento succede qualcosa di non normale, è la volta buona che ti uso per allenarmi con il Keyblade!” gli disse Riku, facendolo deglutire.
    “O-Ok, messaggio ricevuto”
    Poi, senza che nessuno se ne rese conto, una ragazza dai capelli castani andò a sbattere in pieno contro Riku.
    “Ahi” disse lui “Fai più attenzione a dove cammini”
    “Jessie, tutto bene?” chiese un'altra ragazza dai capelli neri, raggiungendola.
    “S-Sì Andrea, tutto ok… E mi scusi” rispose Jessie, rivolta a Riku.
    Una cosa che il custode non mancò di notare fu il fatto che la ragazza sembrava leggermente scossa.
    “Ehi, sicura che va tutto bene?” chiese
    “Sì, non si preoccupi…”
    “Questo rientra tra le cose non normali oppure no?” chiese Sora, per poi ricevere una gomitata nello stomaco da parte di Kairi.
    “Grazie Kairi…” disse Riku.
    “Uh, ma che bel quadretto” disse una voce sopra di loro.
    “Rexenet!” Urlò Hikari, evocando il Keyblade. “Fatti vedere!”
    “Pazienza, mia cara custode… Per vostra fortuna, non è ancora arrivato il momento della vostra cancellazione… Voglio che ci siano tutti e sei i custodi presenti su questo mondo prima di procedere”
    “Rexenet!” urlò nuovamente la custode, senza però ottenere risposta.
    “Sei custodi?” ripeté Sora. “Ma siamo solo quattro. Cinque nel caso Dark si trovasse veramente qui”
    “A me no che non ci sia anche Light…” disse Kairi.
    “M-Ma quello…” disse Jessie, indicando l’arma di Hikari. “Quello è un Keyblade!”
    A sentire quella parola i quattro ragazzi si ammutolirono.
    “Come… Come fai a sapere come si chiama?” chiese sorpresa Hikari.
    “Accidenti Jessie, ma vi siete dati appuntamento? È già la seconda persona che incontri in meno di un giorno che possiede un Keyblade.
    “La seconda?” chiese Riku. “Vuoi dire che hai visto un altro custode?”
    “Prima di rispondere a questa domanda… Potreste dirmi chi siete? A chi apparteneva quella voce?”
    Sora, Riku e Kairi si guardarono tra di loro, per poi annuire.
    Pochi secondi dopo tutti e tre evocarono il loro Keyblade.
    “Wow!” disse meravigliata Andrea. “E io che fino a ieri sera credevo esistessero solo quelli di Jessie”
    Jessie si limitò a sorridere.
    “Allora era vero che non ero l’unica custode” disse, evocando due Keyblade.
     
     
    Dark continuò a camminare finché non arrivò la notte.
    Era curioso di incontrare nuovamente quella persona, chiunque essa fosse.
    E sembrò che il suo desiderio si fosse realizzato.
    Di fronte a lui, in volo, c’era la stessa figura della notte precedente, con in mano i due Keyblade.
    “Dark, giusto?” chiese una voce femminile da sotto il cappuccio.
    “Così mi chiamano da qualche giorno, ma il mio vero nome non me lo ricordo. Come fai a saperlo?”
    “Mi sono arrivate delle voci. Per la precisione da quattro ragazzi”
    “Umpf. Dovevo immaginarlo che mi avrebbero seguito anche qui. E ora dove si trovano?”
    “Se ne sono andati. Gli ho detto di averti sistemato personalmente ieri notte”
    Dark rimase un attimo in silenzio, per poi scoppiare a ridere.
    “E tu gli avresti veramente raccontato una cosa del genere? Figuriamoci se se ne sarebbero andati così come se niente fosse. Mi stanno seguendo ovunque vada, e dubito che se qualcuno dovesse riuscire ad eliminarmi, loro farebbero finta di niente. La persona che gli ricordo deve essere molto importante per loro.”
    “Non te le bevi facilmente, eh?” disse lei, togliendosi il cappuccio, rivelando così una ragazza dai capelli castani e gli occhi marroni coperti da degli occhiali. “In tal caso, dovrò far diventare ciò realtà!”
    “hai intenzione di affrontarmi?” chiese Dark, evocando il Keyblade. “Allora buona fortuna”
    “Grazie. Anche a te”
    “Non ne avrò bisogno”
    “Come preferisci!” rispose Jessie, partendo all’attacco.
    I tre Keyblade si scontrarono tra di loro, creando un vortice d’aria che li circondò, senza però riuscire a smuoverli.
    “Ugh…” disse Dark, usando tutta la sua forza per rimanere al suo posto, e come lui anche la custode stava facendo lo stesso.
    “Beh, di certo sei decisamente più forte dei soliti Heartless e Nessuno che affronto… Ma non credere di spaventarmi”
    “E chi ne ha l’intenzione? Mi basterà sconfiggerti!”
    “Provaci”
    “Volentieri!” rispose Dark, creando con la mano libera una sfera di fuoco che scagliò contro la custode, colpendola in pieno e facendola arretrare di qualche metro.
    Ma stranamente lei non sembrò aver riportato danni evidenti.
    “Mi dispiace… Ma una fiammella del genere non può ferirmi…” disse lei, per poi preparare dalla punta dei due Keyblade un enorme sfera di fuoco.
    “Permettimi di mostrarti cosa sia il vero fuoco!” urlò, lanciandogliela contro Dark, che venne investito in pieno dalla fiammata, che poi esplose attorno a lui.
    Dark venne scaraventato in aria dal contraccolpo dell’esplosione, mentre i suoi vestiti erano bruciati in diverse parti e aveva riportato diverse bruciature sul corpo.
    Ma prima che Jessie potesse lanciargli un altro attacco, Dark rimase sospeso in aria, per poi venire avvolto da un’aurea verde, che rigenerò le ferite come se niente fosse.
    “Niente male come attacco…” ammise Dark. “Sei la prima persona che riesce a ferirmi senza colpirmi alle spalle”
    “Lo prenderò come un complimento”
    “Ma ora vediamo se riesci a resistere a questa magia” disse Dark, facendo sparire il Keyblade e creando una sfera di ghiaccio e una di tuono, che poi fuse in un unico globo.
    “Cosa?” disse stupita Jessie, per poi prepararsi a parare il colpo con i Keyblade.
    “Provaci!” urlò Dark, scagliando la sfera contro la custode.
    Non appena essa entrò a contatto con i due Keyblade, si generò un campo che avvolse completamente la custode, per poi esplodere lanciando tuoni e pezzi di ghiaccio tutt’attorno.
    Incredibilmente la custode era ancora nello stesso punto dove si trovava prima di venire colpita, sebbene con diversi tagli sui vestiti e sul volto.
    “Ugh… Non mi aspettavo una fusione di magie…” disse, appoggiandosi ad un Keyblade, mentre con l’altro si preparava ad attaccare nuovamente.
    Ma sopra di lei, Dark cominciò a creare una nuova sfera, questa volta usando oltre ai due elementi precedenti anche il fuoco.
    “Hai detto che la mia era solo una fiammella, giusto? Vediamo se penserai la stessa cosa ora!” disse, per poi lanciare nuovamente il globo.
    Ma prima che esso potesse raggiungere la custode, un Keyblade proveniente da poco lontano lo tagliò in due, facendolo esplodere a mezz’aria.
    “Basta così!” urlò Hikari, ponendosi in mezzo ai due custodi.
    “Mi dispiace… L’ho preso troppo alla leggera…” disse Jessie, rialzandosi.
    “Non ti preoccupare. Nemmeno noi pensavamo che fosse in grado di usare tutte le sue tecniche… O meglio, speravamo che non se le ricordasse ancora…”
    “Beh, ormai ha poca importanza” disse Sora, raggiungendo le due custodi accompagnato da Riku e Kairi. “Nemmeno questo trattamento è riuscito a fargli tornare la memoria. Scusa se ti abbiamo coinvolta, Jessie”
    “Non importa. Almeno ora so che c’è qualcuno in grado di tenermi testa… Anche se è vero che finora ho affrontato solo Heartless e Nessuno”
    “Quindi era tutto una messinscena?” chiese Dark.
    “Sì, ma solo perché vogliamo che tu recuperi la memoria.” disse Kairi.
    “Vi ho già detto che non sono la persona che credete!”
    “Allora dicci chi sei! Hai il Keyblade di Dark, non puoi essere nessun’altro!” disse Hikari.
    Dark si portò le mani sulla testa, cominciando a sentire un dolore lancinante provenire da dentro.
    “B…Basta… Per piacere… smettetela…”
    “Oh, povero Dark…” disse la voce di Rexenet, anticipando il custode oscuro. “Sembra proprio che i tuoi ricordi siano ben sepolti, eh?”
    “Tu…” disse Dark, girandosi verso di lui. “Che cosa vuoi da me?”
    “Una sola cosa: la tua cancellazione!” rispose lui, evocando la spada.
    “Beh, non credere che sia così facile arrivare a lui” disse Hikari, mettendosi tra i due. “Prima dovrai riuscire a sconfiggermi”
    “Già. Mi hanno detto quali sono le tue intenzioni: vuoi far cadere anche questo mondo nell’Oscurità, vero?” chiese Jessie.
    “Tutti i mondi cadranno nell’Oscurità, che voi custodi lo vogliate o meno!” disse il custode oscuro. “E tu” disse rivolgendosi a Jessie “Non hai paura che qualcuno ti scopra?”
    “Oh, non ti preoccupare, ho già pensato anche a questo”
     
    ‘Jessie, questa te la farò pagare!’ pensò Andrea.
    “Allora stanno veramente girando un film in quel quartiere?” chiese una signora.
    “Sì. Hanno anche deciso di sperimentare nuovi tipi di effetti speciali, che sembreranno più reali che mai”
     
    “Capisco…” disse Rexenet, per poi schioccare le dita, facendo così apparire dietro di lui un enorme varco oscuro.
    “In tal caso, permettetemi di rendere questi ‘effetti speciali’ ancora più realistici!” concluse, mentre alle sue spalle usciva dall’Oscurità un Darkside rosso, alto quanto il campanile lì vicino.
     
    “E quello cos’è?” chiesero ad Andrea, che era rimasta sorpresa quanto loro.
     
    I custodi guardarono sorpresi e leggermente spaventati il nuovo Heartless appena apparso.
    “REXENET!” urlò Hikari. “Ti rendi conto di ciò che hai appena fatto?”
    “Certo. Sono riuscito dove Xehanort ha fallito. Kingdom Hearts ora è in mio potere! E questo Heartless ne è la prova!”
    “Cosa?” chiese Sora, senza riuscire a crederci. “Sei riuscito a… impossessarti di Kingdom Hearts?”
    “Per la precisione solo ad una sua minima parte… Ma state tranquilli che presto sarà completamente mio!”
    “Non ho idea di cosa sia questo Kingdom Hearts…” disse Dark, preparandosi ad attaccare. “Ma non ti lascerò campo libero!” urlò, scagliandosi all’attacco.
    Purtroppo per lui il Darkside lo colpì in pieno, scaraventandolo su un palazzo, facendoglielo trapassare e cadere a pochi metri da Andrea, che era rimasta da sola dopo che gli altri abitanti erano scappati via, non più troppo sicuri della finzione del tutto.
    “Tutto bene?” chiese lei al custode, che però non sembrava in grado di riprendere conoscenza.
     
    “REXENET!!!” urlò Hikari, riuscendo a superare il Darkside e scagliandosi contro l’avversario, che parò il colpo con la spada.
    “Tutta qui la tua forza di vendetta? Mi deludi…”
    “SILENZIO!” rispose lei, lanciando una sfera di ghiaccio contro di lui, che sparì nell’oscurità prima di venire colpito.
    “Ora come ora non siete nemmeno in grado di raggiungere il mio livello” disse la sua voce, che risuonò nel buio della notte.
    “Maledetto…” disse la custode, per poi rivolgere l’attenzione all’Heartless.
    Sora e Riku stavano cercando di colpirlo alla testa, senza però riuscire ad ottenere risultati evidenti, mentre Kairi e Jessie tentavano di metterlo in difficoltà con la magia.
    Hikari volò subito verso di loro, preparandosi ad affondare il Keyblade nel corpo dell’Heartless, cosa che riuscì a fare.
    Ma con sua sorpresa, gli passò attraverso, senza riuscire a danneggiarlo.
    “COSA?” urlarono tutti gli altri custodi.
    “Dannazione… Ognuno lanci una magia diversa, SUBITO!” ordinò Hikari, lanciando una sfera di ghiaccio, mentre Jessie una di fuoco, Sora di tuono, Riku di terra e Kairi di aria.
    Purtroppo nemmeno quel mix di magie ebbe effetto.
    “Maledizione… Le nostre tecniche non sono efficaci contro di lui…” disse Kairi.
    Poi, senza che nessuno se ne rese conto, una scia bianca attraverso l’Heartless dalla testa fino ai piedi, tagliandolo così a metà.
    L’Heartless sembrò cercare di rimanere unito, ma scomparve nell’oscurità prima di riuscirci.
    E dove c’erano i suoi piedi, si trovava Dark, con in mano il Keyblade, mentre i capelli, che erano diventati bianchi e neri, cominciavano a tornare del loro colore originale.
    Poi senza nemmeno girarsi, aprì un varco, sparendo al suo interno.
     
     
    “Grazie per l’aiuto Jessie” disse Hikari, stringendo la mano alla custode.
    “Di niente, anzi, grazie a voi. Mi sarei trovata in seria difficoltà senza il vostro intervento”
    “Ma se perdevi, sapevi che te l’avrei fatta pagare cara…” disse Andrea.
    “Più caro di un mese di bar gratis? Ti ricordo che è questo il prezzo che hai richiesto per il tuo aiuto di ieri…” rispose la custode, ridendo.
    “A proposito, sei sicura di non voler venire con noi? Ci saresti d’aiuto…” chiese Riku.
    “Ti ringrazio per l’offerta e credimi, mi piacerebbe. Ma non posso. Preferisco rimanere e continuare ad affrontare gli Heartless qui. Poi ora che so della serratura, mi metterò alla sua ricerca”
    “Allora ti ringraziamo ancora. Ci risparmi del tempo”
    “Di niente. Voi pensate giusto a ritrovare il vostro amico e a fargli recuperare la memoria. Quella è la cosa più importante al momento”
    “Grazie, speriamo di riuscirci” disse Hikari, aprendo un varco, per poi sparire all’interno seguita dagli altri.
     
     
    Light venne scaraventato all’indietro, cadendo nuovamente nella sabbia.
    “Ugh… Sei decisamente più forte di quanto credesi…” disse rivolto all’armatura, che si stava rimettendo nelle stessa posa che aveva prima della battaglia.
    Light la guardò con rabbia, per poi aprire un varco e sparire al suo interno.
     
     
     
     
    Ringrazio Liberty89/Fly89 per avermi concesso per questo capitolo in prestito i personaggi di “Jessie” e “Andrea”, che appartengono alla sua storia “Sclero di una notte di mezza estate” e per avermi aiutato nella stesura.

    Edited by darkroxas92 - 28/10/2010, 18:11
     
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