Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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  1. darkroxas92
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    暗いロクサス92

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    e finalmente ecco qui il nuovo capitolo.
    ho deciso di applicare qualche taglio, e con questo chiudo questa parte di ff. nn preoccupatevi, avrete le risposte a molti quesiti nella prossima parte, sulla quale voglio lavorare il meglio possibile.
    ma ora basta parlare, vi lascio all'11 capitolo:

    Capitolo 11: Scontro tra custodi - Torna all'indice dei capitoli
    Non appena usciti dal varco, i custodi avvertirono una specie di colpo di vento che li investì da dietro.
    “Cos’è stato?”
    “Sembrava un colpo di vento” rispose Riku, guardandosi attorno. “Dopotutto, qui non c’è niente. Forse c’è stata una folata di vento mentre attraversavamo il varco e l’abbiamo involontariamente portata dietro. Tu che dici Dark?”
    “Sinceramente non ho mai verificato questo, ma non credo sia impossibile…” rispose Dark, non troppo convinto.
    “Ehi, finalmente siete arrivati!” disse Paperino, arrivando.
    “Ehila Paperino” lo salutò Sora. “Vedo che Cid ci ha messo meno tempo del previsto”.
    “Una settimana esatta” lo corresse Paperino.
    “Non è possibile. Noi siamo stati su quel mondo solo quattro giorni!”.
    “Ma può essere che nei mondi il tempo possa scorrere diversamente” rispose Dark. “Ma nessuno ha mai verificato questa possibilità, non essendo così diffusa la pratica dei viaggi attraverso più mondi”.
    “Comunque sia questa nuova Gummyship è gigantesca” disse Kairi.
    “A proposito, dovete farvi identificare” disse Paperino, premendo un bottone sul muro e facendo apparire una specie di buco a forma di mano.
    “Appoggiate la vostra mano qui sopra, in modo che possiate vedere la Gummyship anche quando è in modalità invisibile”.
    “Ne deduco che Cid non si è trattenuto dall’usare tutta la sua conoscenza” disse Sora ridendo e appoggiando la mano, seguito anche da tutti gli altri.
    “E questo è niente. Ora ognuno di noi ha la propria stanza. Cid ha addirittura pensato che visto che ultimamente abbiamo aumentato il numero della nostra squadra, di aggiungere una camera in più per sicurezza. Ah, Dark, ha pensato anche ai tuoi varchi”.
    “Ai miei varchi?” chiese Dark, prima di essere trascinato da Paperino in una stanza poco lontana.
    “Già. Ha predisposto questa stanza solo per i varchi. Dice che invece di apparire in un qualsiasi punto della Gummyship rischiando di far venire un mezzo infarto a eventuali presenti, sia meglio avere una stanza adibita solo a questo. Che ne pensi?”
    “Beh, come idea non è male”
    “E ha anche pensato a un passatempo per i viaggi più lunghi” continuò Paperino, indicandoli un’altra porta, al momento chiusa.
    “È una sala addestramento. È possibile allenarsi tra di noi o contro delle copie virtuali create da un perfetto miscuglio di tecnologia e magia”.
    “Quindi c’è anche lo zampino di Merlino”
    “Ha insistito. Ora dentro ci sono Sua maestà e Pippo, che stanno facendo un amichevole incontro”.
    Proprio mentre pronunciava queste parole, la porta si aprì e un fumante Pippo cadde fuori.
    “Amichevole?” chiese Sora preoccupato. “Se tu questo lo chiami amichevole, non voglio sapere cosa intendi con ‘all’ultimo sangue’”
    Paperino non seppe cosa rispondere.
    Nel frattempo il Re uscì fuori, andando a soccorrere il cavaliere.
    “Scusa Pippo, mi sono lasciato prendere la mano” si scusò, aiutando Pippo ad alzarsi
    “Non si preoccupi, non è nulla di grave… Ehi, siete arrivati!” rispose lui, notando i quattro custodi per poi svenire.
    “Terrò a mente di non sfidare il Re” disse Sora.
    “Che ne dite se vi faccio vedere le vostre stanze e poi ci ritiriamo a dormire?” chiese Paperino per cambiare discorso.
    “Beh, effettivamente ho un po’ di sonno…” disse Sora sbadigliando.
    “Non sei cambiato per niente” rispose ridendo Kairi.
     
    Dark si guardò attorno.
    Dovette ammettere che Cid aveva fatto proprio un bel lavoro per la nuova Gummyship.
    Ma prima che potesse fare altri commenti intorno a lui tutto divenne buio.
     
    “Mangiare una pietra filosofale… devo ammettere che neanche a me sarebbe venuto in mente… i miei complimenti” disse una voce, ridestando Dark.
    “D… Dove mi trovo?” chiese Dark.
    Poi osservò le immagini che c’erano sotto di lui.
    “Non è possibile…” disse, mentre si sollevava in volo per vedere meglio i disegni.
    Si trovava sopra un pavimento circolare, avvolto dall’oscurità.
    E sul pavimento si potevano distinguere chiaramente la sua immagine, circondata da tante altre, ognuna che rappresentava un personaggio o persona che conosceva.
    “Come mai sono qui?”
    “Credevo lo avessi già capito…” disse la voce
    “CHI SEI?” urlò Dark, evocando i Keyblade.
    Speri forse di potermi ferire con quei Keyblade? Mi spiace, ma nessuna arma può colpirmi, per il semplice fatto che non esisto”
    “Non esisti? In che senso?”
    “Non mi sembri sorpreso”
    “Dovrei esserlo? Con tutto quello che mi è capitato recentemente secondo te potrei veramente sorprendermi per così poco?”
    “Hai ragione. Sei sempre stato un tipo diffidente dopotutto. Mi ricordo ancora la prima volta che ci siamo incontrati”
    “Di cosa stai parlando? Non so nemmeno chi sei!”
    “Ne sei sicuro?”
    “Ma certo, so riconoscere la voce di una persona quando la sento!”
    “Vedo che ti stai alterando…”
    “E secondo te non dovrei? Sto parlando con una persona che non conosco e che non vedo. Secondo te dovrei fidarmi?”
    “Non ti chiedo tanto… so che non ti fidi nemmeno di te stesso”
    “Come fai a sapere tutte queste cose su di me?”
    “Ti osservo da tempo. Per la precisione fin dal primo momento che hai usato il Keyblade”
    “Cosa? Non prendermi in giro, me ne sarei accorto! Sei per caso quel tipo che mi ha già aiutato due volte?”
    “Oh, no. Come ti ho già detto, non esisto. Non posso intervenire personalmente”
    “Basta parlare così! Mostrati se ne hai il coraggio!”
    “Vuoi un volto con cui parlare? Va bene, ti accontenterò”
    Davanti a Dark, dall’oscurità stessa cominciò a formarsi il profilo di una persona, che divenne solido in pochi secondi.
    “E questo che significa?” chiese Dark, ritrovandosi davanti ad un suo clone.
    “Semplice: io sono te, come quello prima di me era me.”
    “Tu sei me, e quello prima di te era te?” ripeté Dark, confuso da quella frase.
    “Proprio così. È sempre stato così. Anche l’ultima volta che ci siamo visti hai reagito nello stesso modo… anche se all’epoca non avevi ancora sviluppato i tuoi poteri”
    “Che cosa vuoi da me?”
    “Solo darti un consiglio: il tuo potere è solo all’inizio. Se lo desideri, posso mostrarti la via per aumentarlo” rispose il clone, porgendo la mano.
    Dark però la scaccio.
    “Non intendo farmi annebbiare la vista dal potere. Per il momento quello che ho è sufficiente! Ho già ricevuto in passato la stessa proposta, e l’ho rifiutata anche allora”
    “Ma sai che in futuro ne avrai bisogno, vero?”
    “Il futuro non è decifrabile. Ci rendiamo conto di ciò che avverrà solo quando sta accadendo. Non prima, non dopo”
    “Come desideri. Ma fatti dire solo questo: tu sei convinto che la pietra filosofale sia svanita perché hai usato tutto il suo potere. Ma ne sei convinto?”
    Detto questo, il clone sparì nella stessa oscurità dalla quale era venuto.
    “Cosa avrà voluto dire?” si chiese Dark, prima di venire investito da un enorme quantità di luce.
     
    Dark si svegliò di colpo.
    Era caduto per terra.
    ‘Che strano sogno… o non lo era?’ si chiese rialzandosi.
    “Accidenti… devo bere un po’ d’acqua…” disse uscendo, per poi dirigersi alla cucina che Paperino gli aveva mostrato prima di portarlo in stanza.
    Ma quando era in procinto di entrare, si accorse che la porta era socchiusa e la luce accesa.
    ‘Strano… qualcuno deve aver lasciato la porta aperta e non ha spento la luce’ pensò entrando.
    Pochi secondi dopo il Lontano ricordo volò attraverso la stanza per conficcarsi nel frigorifero, proprio sopra la testa di un ragazzo che lo aveva appena chiuso.
    “C-Calma! N-Non è il caso di allabbialsi” disse lui.
    “Sapevo che non poteva essere un semplice colpo di vento. Non ho voluto creare panico, ma avevo capito subito che era arrivato qualcun altro, e che era molto veloce. Sempre alla ricerca dell’immortalità, vero Ling?”
    “Oh, vedo che sai già chi sono… beh, questo lendelà tutto più semplice. Ola Lan Fan!”
    Dark si girò in tempo per parare con l’altro Keyblade una spada, impugnata da un guerriero mascherato.
    Dark lo colpì con una sfera di fuoco, spedendolo contro la parete.
    “LAN FAN!” urlò Ling, afferrando il Keyblade che Dark gli aveva lanciato prima, che però sparì non appena lo prese in mano.
    “Uh, è questa che diavolelia è?”
    “Mi spiace, ma questi li posso usare solo io” rispose Dark, evocando il Keyblade nella mano libera.
    “Che succede?” chiese il Re, entrando di corsa ed evocando il Keyblade.
    “Intrusi” rispose Dark
    “Eh? È come hanno fatto ad entrare?”
    “Sono passati dentro il varco che ho aperto prima senza che ce ne accorgessimo”
    “Un topo gigante parlante? Avevo visto che eli blavo con l’alchimia, ma non pensavo fino a questo punto”
    “Alchimia? E che roba è?” chiese il Re.
    “Un arte usata nell’ultimo mondo che abbiamo visitato, che permette di modificare ciò che ci circonda come preferiamo”
    Ma prima che potesse continuare a spiegare, Dark fu interrotto da Lan Fan, che lanciò un fumogeno in mezzo alla cucina.
    “Scappiamo Padlone!” urlò.
    Dark avvertì lo spostamento d’aria al passaggio dei due, ma non riuscì a fermarli.
    “Maestà, vada a svegliare gli altri. Tanto non possono lasciare la Gummyship”
    “Va bene”
    “Io intanto li corro dietro”
     
    “Accidenti, non pensavo fosse così folte” disse Ling, riposandosi un attimo.
    “Folse non è stata una buona idea entlale qui dentro”
    “No, ti sbagli! Se nel nostlo mondo non esiste un modo pel diventale velamente immoltali, questo non significa che non sia possibile in altli mondi”
    “Sei davvero convinto che la vita eterna porti felicità?” chiese Dark, raggiungendo i due intrusi.
    “E perché non dovlebbe?”
    “Prova a pensarci seriamente: tu riusciresti a sopportare di vedere morire tutti le persone attorno a te, anche persone a cui tieni, mentre tu continui a vivere come se niente fosse?”
    “È un plezzo da pagale per questa benedizione!” s’intromise Lan Fan.
    “Benedizione? Tu la chiami benedizione? Io la chiamo la peggiore delle maledizioni!” rispose Dark. “Preferisco vivere poco piuttosto che vivere per sempre. E sono sicuro che la maggior parte delle persone dell’universo la pensano come me”
    “Tu non hai paula della molte?”
    “Rispondi a questa domanda: come fa uno che a sei anni ha visto morire tra le sue braccia un’amica che ti aveva portato speranza ad avere paura della morte?”
    “Vuoi dile che tu salesti plonto a molile anche adesso?”
    “Se il destino vorrà questo, accadrà”
    “Destino… pfui. Tutte scuse che si usano”
    Dark agì d’istinto.
    Appoggiò le mani per terra e dal pavimento spuntò una lancia che si fermò a pochi centimetri dal collo di Ling.
    “PADLONE!” urlò Lan Fan.
    “A-Avevo capito che tu non potessi usale l’alchimia”
    Dark guardò sorpreso la lancia.
    “Infatti ne ero convinto anch’io”
    “Dark, tutto bene?” chiese Riku, raggiungendolo, seguito anche dagli altri.
    “Uh, sanno usare l’alchimia?” chiese Sora, guardando la lancia.
    “No… sono stato io…” rispose Dark.
    “Umh… potleste rispondele ad un domanda?” chiese Ling, avvicinandosi a dei macchinari alle sue spalle. “Dove ci troviamo adesso?”
    “Che domande” intervenne Paperino. “Ci troviamo nella cabina di… guida…” finì, realizzando.
    “Come supponevo” disse l’intruso, per poi cominciare a schiacciare tasti a caso e a muovere leve.
    “F-Fermo! Vuoi farci ammazzare tutti?” chiese Kairi.
    “No, so che vi basta aplire uno di quei varchi per salvalvi”
    In quel momento la Gummyship cominciò a perdere quota.
    “Proprio adesso che siamo sopra un mondo questo pazzo doveva danneggiare i comandi della Gummyship?” disse Riku.
    “Tenetevi forte, cercherò di rallentare la caduta” disse Paperino, correndo ai comandi e spingendo via Ling.
    Purtroppo per loro, la cosa non si rivelò tanto semplice.
    Nonostante Paperino tentasse di tutto per rallentare, la Gummyship era ormai entrata nell’atmosfera del mondo, ed acquistava velocità ogni secondo che passava.
    “Dannazione, è inutile! Temo dovremmo affidarci al sistema di emergenza di Cid!” disse Paperino.
    “E… sarebbe?”
    “Una frenata decisamente brusca pochi secondi prima dell’imbatto. Vi consiglio di aggrapparvi saldamente a qualcosa di fisso”
     
    Pochi minuti dopo, tutti si ritrovarono per terra, dopo essere stati sbalzati per la stanza durante la caduta.
    In sistema di emergenza di Cid non si era rivelato nient’altro che un semplice sistema di airbag giganti che uscivano fuori dalla Gummyship poco prima dell’impatto, impedendo così la sua distruzione.
    “Ohi, ohi… che botta…” disse Sora, massaggiandosi la testa-
    “Accidenti… quei due sono scappati” disse Riku, vedendo i due intrusi che si allontanavano.
    “Non dobbiamo perderli di vista, o non riusciremmo più a rispedirli nel loro mondo”
     
    “Uff… non pensavo salebbe successo tutto questo, plemendo quei bottoni…” disse Ling, per poi fermarsi dietro alcuni alberi, seguito da Lan Fan.
    “Padlone, cledo che stavolta abbiate esagelato”
    “Temo tu abbia lagione, Lan Fan. Ma togliti pule quella maschela, tanto ola non può vedelti nessuno, e anche se ti vedesse qualcuno, cosa cambielebbe? A quanto pale non siamo più sul nostlo pianeta, quindi non potlesti venile liconosciuta”
    “Come ordinate” disse Lan Fan, togliendosi la maschera e rivelando così il suo volto, quello di una ragazza dai capelli neri che li arrivavano fino al collo.
    “Secondo voi qui potlemo trovale la folmula dell’immoltalità?” chiese lei.
    “Non ne ho idea… ma spelo di si. Altlimenti avlemmo creato ploblemi a quei lagazzi per niente…”
    “C’è qualcosa che vi pleoccupa padlone?”
    “Stavo pensando a quel lagazzo che ci ha attaccati. Mi sembla di alerlo già visto molto tempo fa”
    “Cosa? Ne è siculo?”
    “Beh, potlei sbaglialmi, ma se non è così, quanto elo piccolo, avevo incontlato uno stlaniero… e aveva i suoi stessi occhi”
    “I suoi occhi?”
    “Non mi dile che non li hai notati. Elano uno bianco e uno nero. Sebbene li celasse sotto il cappuccio, sono difficili da nascondele”
    “Ma… è impossibile! Nessuno può avele occhi di quel colole!”
    “Lo so. Pel questo la plima volta che li ho visti non sono più liuscito a dimenticalli… ATTENTA LAN FAN!” urlò Ling, estraendo da dietro la sua schiena una spada e parando un’altra spada.
    Immediatamente Lan Fan tirò fuori un paio di kunai che lanciò contro il suo attentatore, che però gli schivò con facilità impressionante.
    “Chi sei?” chiese Ling
    “Questo lo dovrei chiedere io a voi. Anche se sinceramente m’interessa sapere da dove venite, per essere sbucati fuori da un oggetto caduto dal cielo” rispose un ragazzo, vestito di bianco e che impugnava una spada.
    “Scusaci, ma non abbiamo intenzione di diltelo” rispose Ling, impugnando la spada.
    “Padlone…”
    “Non pleoccupalti, Lan Fan. Sistemerò questo ragazzino in pochi secondi”
    “Tu vorresti combattere contro di me?”
    “Beh, hai paula?”
    “Io paura. Lascia che ti dimostri la potenza di Sasuke Uchiha”
    Ling lo guardò un attimo.
    “Lan Fan, allontanati da qui. Se ti è possibile, cerca quel lagazzo e poltalo qui. In fletta!”
    “Subito” disse Lan Fan, per poi sparire nel nulla.
    “È una ninja, vero?”
    “E con questo?”
    “Beh, m’interessava sapere contro che genere di avversario avrei combattuto dopo di te”
    “Sei così siculo di potelmi battele?”
    “Lascia che te lo dimostri” disse Sasuke, per poi far emettere dalla spada delle scintille.
    “Oh, vedo che sei un’alchimista…”
    “Non so di cosa tu stia parlando” rispose l’avversario, per poi chiudere un attimo gli occhi.
    Quando gli riaprì, fece venire un colpo a Ling. Dal nero che erano prima, erano diventati rossi, con 3 sfere che ruotavano attorno al centro, anch’esso nero.
    “Che lazza di occhi sono quelli?” chiese, per poi ricevere come risposta un colpo di spada, che riuscì a parare per puro caso.
    “C-Che velocità”
    Ma Sasuke non perse tempo, e senza esitare tagliò in due la spada di Ling e si preparò al colpo di grazia.
    Ma prima che potesse affondare la spada nel petto di Ling, qualcosa di azzurro tentò di colpirlo, costrigendolo ad arretrare di qualche metro.
    “Così ora hai cominciato ad attaccare anche i civili, Sasuke?” chiese un ragazzo, vestito di arancione e dai capelli biondi, con in mano una sfera blu che emanava pura energia, che si mise tra Sasuke e Ling.
    “Non intrometterti, Naruto!”
    “Non ti permetterò di continuare così! Questa volta la faremmo finita definitivamente!”
    “Così finalmente ti sei deciso?”
    “Ho capito che era inutile continuare a cercare una persona che ormai è morta, che non esiste più”
    “Molto bene” rispose Sasuke, mettendo via la spada e mettendo la mano davanti a se. In pochi secondi il suo intero braccio si ritrovò avvolto da energia elettrica.
    “Mille falchi!” urlò Sasuke cominciando a correre verso l’avversario, mentre anche Naruto partì all’attacco, portando avanti la sfera.
    “Rasengan!”
    Ma prima che i due colpi potessero scontrarsi, due Keyblade gli fermarono, e in mezzo ai due contendenti apparve Dark, che impugnava entrambi i Keyblade.
    “Cosa?” disse Naruto, indietreggiando, imitato anche da Sasuke.
    Ling sospirò per il sollievo.
    “Tu chi sei?” chiese Sasuke.
    “Solo un semplice essere umano”
    “Non prenderci in giro! Come hai fatto a fermare i nostri attacchi?” intervenne Naruto.
    “Vedo che sei sempre facile preda della rabbia, vero Naruto Uzumaki?”
    “Uh, gli conosci?” chiese Ling
    “Solo di fama, ma sufficientemente per sapere le loro tecniche e poterli così contrastare”
    “Umph!” disse Sasuke, per poi andare via, correndo tra gli alberi.
    “Sasuke, fermati!” urlò Naruto inutilmente.
    “Naruto, sei qui?” chiese una voce femminile.
    Pochi secondi dopo, arrivò una ragazza dai capelli rosa e vestita dello stesso colore.
    “Sei arrivata tardi, Sakura” disse Naruto. “Grazie a questo tipo, Sasuke è scappato prima che lo potessi sconfiggere”
    “Padlone, eccoci!” urlò Lan Fan, arrivata seguita dagli altri custodi e da Paperino, Pippo e il Re.
    “E quelli cosa sono?” chiese Naruto, indicando gli ultimi tre.
    “Quasi quasi preferisco quando ci riconoscono e semplicemente si sorprendono” disse Paperino.
    “Così finalmente vi abbiamo trovati” disse Riku, indicando Ling e Lan Fan. “Ci avete creato un bel problema, sapete?”
    “Eh, eh… scusateci, ma elavamo culiosi di visitale altri mondi…”
    “Ma come accidenti parla quel tipo?” chiese Sakura.
    “Sta zitta, lacchia” disse Ling. “Io pallo come mi pale”
    Naruto si allontanò immediatamente da Sakura.
    “S-Suvvia Sakura, c-cerca di controllarti…” disse balbettando, osservando la compagna.
    “Come… mi hai… chiamata, scusa?” chiese lei rivolta a Ling, chiudendo le mani a pugno.
    “Perché questa scena mi è famigliare?” si chiese Sora. “Ah, si, succede la stessa cosa quando chiamiamo quell’alchimista basso”
    “Lacchia ti ho chiamata, qualche ploblema?”chiese Ling, per poi ritrovarsi pochi secondi dopo scaraventato sulla cima dell’albero dietro di lui, mentre Sakura riapriva la mano destra, con la quale lo aveva appena colpito.
    “Meglio non indagare su dove abbia trovato quella forza…” disse Riku, per poi rivolgersi a Dark. “Allora adesso cosa facciamo?”
    “Prima di tutto mi occuperò di riportare i due intrusi sul loro mondo. Poi… partirò alla ricerca di quel misterioso individuo che ci ha aiutato”
    “Cosa, e perché?” chiese Sora.
    “Devo chiedergli un po’ di cose. Voi restate qui fino a quando non trovate la serratura e sigillatela”
    “Emh… scusate se v’interrompo… ma potreste spiegarci cosa sta succedendo? Chi sei tu, per essere riuscito a fermare come se niente fosse un Rasengan e un Mille Falchi?”
    “Cos’hai detto Naruto?” chiese Sakura
    “Hai capito bene! Quel ragazzo è riuscito a fermare i nostri attacchi usando quelle sue strane armi”
    “Mi dispiace, ma non rientra nelle nostre possibilità rivelarvi ciò” rispose Dark girandosi.
    “Non prendermi in giro!” disse Naruto, per poi partire alla carica verso Dark.
    Ma prima che Dark potesse rispondere, Sora si mise in mezzo, ricevendo in pieno petto un pugno, che lo fece volare contro un albero.
    “SORA!” urlarono tutti.
    Ma mentre si avvicinavano, accade qualcosa di strano.
    Il corpo di Sora cominciò a venire avvolto all’oscurità.
    “Naruto, cos’hai fatto?” chiese Sakura
    “I-Io niente. Ho solo dato un pugno”
    “State indietro!” urlò Dark. “Non avvicinatevi a lui!”
    “Cosa? E perché?”
    “Se lo toccate, rischiate di cancellarlo. Qualcosa si sta impadronendo del suo corpo, e se interferite rischiate di cancellare sia Sora sia chi sta cercando di prendere il suo corpo”
    “Prendere il suo corpo?” disse una voce, proveniente dal corpo di Sora. “Perché dovrei cercare di prendere una cosa già mia?” e detto questo, il corpo di Sora sparì all’interno di una sfera di oscurità.
    Dark riuscì a parare i due Keyblade che uscirono dalla sfere giusto in tempo.
    Si trattava di un Lontano Ricordo e di un Porta fortuna.
    “I miei complimenti, custode dell’equilibrio” disse la voce, mentre la sfera si dissipava, rivelando chi impugnava i due Keyblade.
    I vestiti erano gli stessi di Sora, ma la faccia era diversa.
    “ROXAS?” urlarono Riku e Kairi.
    “VEN?” urlarono il Re, Paperino e Pippo.
    I due gruppi si guardarono.
    “Scusate, come avete chiamato Roxas?” chiese Riku.
    “Q-Quello è l’aspetto del nessuno di Sora? Ne sei sicuro, Riku” chiese il Re.
    “Certo che ne sono sicuro! Dimentica che ho combattuto contro di lui”
    “Maestà, com’è possibile? Non possiamo esserci sbagliati. È uguale a lui!”
    Il Re guardò di nuovo Roxas.
    “Non ne ho idea…”
     
    “Allora, custode dell’equilibrio, sei sorpreso?”
    “Perché dovrei essere sorpreso?”
    Roxas fece un sorrisetto. “Nel rivedere un tuo vecchio amico dopo tanto tempo”
    “Di cosa stai parlando? Non ti ho mai visto di persona”
    “Capisco… allora ci deve essere riuscito alla fine…” disse Roxas, impugnando i Keyblade. “ Stando così le cose, dovrai essere tu, in veste di suo erede, a mettere fine a quel vecchio discorso”
    “Insomma, si può sapere di chi stai parlando?”
    “Perché non lo chiedi a quel topo che vi portate dietro? Lui saprà risponderti”
    Tutti si girarono verso il Re, tranne Paperino e Pippo.
    “Chi sei?” chiese lui.
    “Credevo lo sapesse, sono Roxas, il nessuno di Sora”
    “Si, niente male come copertura. Sarai anche nato quando Sora ha perso il cuore, ma allora spiegaci un particolare: come mai non hai il suo aspetto?”
    Roxas lo guardò. “Vedo che non hai perso la tua perspicacia, Topolino. Ma ora non è il momento di parlare di questo. Sono qui per sistemare un’altra questione”
    “Oh, insomma, si può sapere che sta succedendo? Non ci sto capendo più niente!” urlò Naruto.
    “Il colpo che hai dato prima a Sora ha risvegliato in qualche modo una sua parte che era chiusa nel suo cuore” spiegò Dark, impugnando anche lui i Keyblade. “E quella parte, per qualche motivo ci tiene a combattere contro di me”
    “Proprio non ricordi, eh? Allora ci penserò io a farti ritornare la memoria”
    “Provaci” rispose Dark, in tono di sfida.
    E un secondo dopo i quattro Keyblade si scontrarono, creando un’onda d’urto che spazzò via i presenti di qualche metro.
    Anche Ling, che era ancora sull’albero ne avverti la potenza.
    Giù i due contendenti tenevano i loro Keyblade contro quegli dell’avversario, senza demordere.
    Intorno a loro si generò una specie di barriera.
    “Dannazione, non riesco a starmene qui fermo! Rasengan!” urlò Naruto, generando una nuova sfera di energia e correndo verso Roxas.
    Ma non riuscì nemmeno ad avvicinarsi che venne respinto dalla barriera.
    “Ugh… ma cosa è successo?” chiese stordito, rivolto a Sakura.
    “Io… non lo so. Sei stato come colpito da qualcosa…”
    “È impossibile avvicinarsi a loro, per il momento” disse il Re.
    “Perché?” chiese Riku.
    “Già quando due Keyblade si scontrano si genera un campo di forza, sebbene minimo e infatti solitamente non percepibile. Ma ora stiamo parlando di ben quattro Keyblade. Dovranno vedersela da soli”
    “Non chiedo di meglio” disse Dark. “Ho sempre desiderato di potermi confrontare contro di lui di persona”
    “Allora cominci a ricordarti”
    “Non fraintendere. Ancora non ho capito a cosa ti stai riferendo. Quello che intendo io…” continuò, per poi far sparire i Keyblade e fare un salto all’indietro ponendo le mani davanti.
    “È che volevo combattere contro di te, numero XIII, Roxas, la chiave del destino!” disse, per poi formare davanti a lui una sfera di fuoco e una di ghiaccio, che lanciò contro il nessuno, che le parò con i Keyblade.
    Poi i due custodi sparirono dalla vista degli altri”
    “E ora dove sono finiti?” chiese Kairi, cercandoli con lo sguardo.
    “Emh… cledo siano qui sopla” disse Ling, indicando due punti nel cielo che si muovevano a velocità incredibile e che sembravano scontrarsi”
    “Sora nascondeva tutta questa forza dentro di lui?” chiese stupito Paperino.
    “No, non è Sora quello” disse il Re. “Non ho idea di chi sia realmente, ma sono sicuro che non è Sora”
     
    In alto i due avversari continuavano il loro scontro ad alta velocità.
    I loro Keyblade si scontravano ad ogni singolo movimento, ma nessuno dei due riusciva ad avere il soppravvento sull’altro.
    “Complimenti” disse Dark, parando l’ennesimo colpo. “Ma dove hai trovato tutta questa forza? Per quello che mi risultava eri forte, ma non fino a questo punto”
    “Semplicemente questo è uno scontro che aspettavo da molto tempo, e la cosa mi diverte”
    Dark stava per rispondere, quando notò una persona che gli osservava dalla cima di un albero.
    Era la stessa che lo aveva già salvato due volte, che in quel momento lo stava fissando.
     
    “Cerca di ricordare”
     
    Questa frase risuono nella testa di Dark e intorno alla sua mente tutto divenne buio.
     
    Il corpo di Dark emanò un’ondata di energia pura che investì Roxas, allontanandolo.
    Anche Ling ne fu investito e cade giù dall’albero.
    “Che cos’è successo?” chiese Riku
    “Il vostro amico… gli è successo qualcosa”
     
    “Scusa per l’attesa, Roxas” disse Dark. “Ho fatto un po’ di fatica ad impadronirmi di questo corpo”
    “Non ti preoccupare. Così ho anche avuto la conferma che ci sei riuscito”
    “Non ho avuto scelta. Ma ora direi che vuoi soddisfare il tuo desiderio prima che Sora riesca a riprendersi il suo corpo”
    “Mi dispiace, ma purtroppo sei arrivato tardi. Il mio tempo è finito… ma non dimenticare che la questione tra noi due è ancora aperta. Se non saremmo noi, saranno i nostri eredi a confrontarsi. Forse non avrò più i miei ricordi la prossima volta che uscirò, ma non importa. L’impronta che abbiamo lasciato è troppo forte per venire cancellata”
    “Hai ragione… probabilmente sarà lo stesso anche per me… ma ti avverto, lo allenerò nel limite delle mie possibilità”
    “E io farò lo stesso”
    Detto questo, entrambi i custodi persero conoscenza.
    Il volto di Roxas sparì lasciando quello di Sora.
    Poi entrambi caddero giù.
     
    Dark riaprì gli occhi.
    Si trovava di nuovo in quel posto.
    “Ben svegliato” disse il suo clone, apparendo alle sue spalle.
    “Cos’è successo?”
    “Ho preso momentaneamente il tuo posto. Ma sfortunatamente non sono riuscito a mantenere quella forma a lungo”
    “Deduco che era con te che Roxas si voleva confrontare”
    “Già, ma quello con cui hai combattuto non era il vero Roxas”
    “Era per caso quel Ven che ha nominato il Re?”
    “No, nemmeno lui. Era solo un’ombra del vero Roxas. Ma non è detto che prima o poi si risveglierà completamente. A quel punto dovrai essere pronto a combattere contro di lui usando tutta la tua forza”
    “Ti ricordo che usava il corpo di Sora. Non potevo ferirlo più del necessario”
    “È vero anche questo. Ma ricorda che potrebbe essere necessario anche un sacrificio per arrivare all’obbiettivo”
    “Non ucciderò gente che non c’entra niente. Non posso rinnegare ciò che sono, ma non per questo devo abusare del mio potere”
    “Ven avrebbe detto che i suoi amici sono la sua forza, ma in fondo il concetto è sempre quello: il potere non va usato per fare del male, ma solo per difendere” disse il clone, per poi sparire.
     
    Dark riaprì gli occhi.
    Si trovava per terra. Doveva aver fatto una bella caduta.
    “Finalmente si è svegliato” disse Kairi, accorgendosi che si era alzato.
    “Come sta Sora?” chiese Dark.
    “Sta bene. Stranamente non ha nemmeno un graffio”
    “Forse perché non era lui a combattere” disse il Re.
    Dark si voltò verso di lui. “Vostra Maestà, non dovreste darci qualche spiegazione?”
    Topolino girò lo sguardo. “Non posso farlo, mi dispiace”
    Dark scosse la testa.
    Avrebbe dovuto cercare da solo le informazioni che voleva.
    “Ah” disse, ricordandosi “Ho incontrato di nuovo quella persona incappucciata”
    Tutti si zittirono.
    “Vuoi dire che è venuta anche qui? A questo punto direi che è ovvio che ci sta seguendo” disse Sora.
    “Umh… credo voglia qualcosa da noi… ma il punto è cosa…”
    Dark ripensò a quella frase che aveva sentito prima di perdere conoscenza: “Cerca di ricordare”.
    Perché aveva l’impressione che quella frase fosse stata detta da quella persona?
    E cosa doveva ricordare?
    “Beh, ola cosa vuoi fale con noi?” chiese Ling.
    “Come ho detto prima, vi riporterò indietro e vi consegnerò a Ed di persona. Dopodiché tornerò sulla Gummyship”
    “Capisco… quindi non ci aiutelai nella licelca della pietla filosofale, velo?”
    “Indovinato. E comunque ribadisco quello che vi ho già detto: vivere in eterno non è così bello come sembra” disse, per poi accorgersi di un particolare.
    “Ehi, dove sono Naruto e Sakura?”
    “Boh, sono spariti nel nulla. E questo è un bel problema. Dovremmo trovare la serratura senza indizi” disse Riku.
    “Non è detto…” disse Dark, girandosi verso l’albero dove Sora era andato a sbattere dopo il colpo ricevuto da Naruto.
    Punto i Keyblade verso l’albero, che s’illuminò.
    “C-Come hai fatto ad individuarla così facilmente?” chiese Sora
    “Il colpo che hai ricevuto prima era carico di una energia particolare, che ha permesso il risveglio temporaneo di Roxas. Ma ha anche spostato la serratura, che molto probabilmente era dentro Naruto”
    “In che senso era dentro Naruto?”
    “Sapete che non posso rivelarvi tutto” disse Dark per poi chiudere la serratura.
    “E ora possiamo andare. Voi tornare pure sulla Gummyship” disse aprendo un varco “Io tornerò il prima possibile” aggiunse, per poi aprirne un altro, prendere a forza Ling e Lan Fan e buttarli dentro, per poi seguirli, mentre gli altri entrarono nell’altro varco.
     
    Quando il silenzio regnò nuovamente, Naruto e Sakura sbucarono fuori da dietro gli alberi.
    “Che razza di tecnica era quella?” chiese Naruto.
    “Non ne ho idea, ma quei ragazzi mi spaventano. Soprattutto quello vestito di nero… non ho mai visto tanta forza. Era pari alla tua quando ti trasformi” disse Sakura.
    “Naruto Uzumaki e Sakura Haruno, giusto?” chiese una voce alle loro spalle, facendo girare subito i due ninja.
    “E tu cosa sei?” chiese Naruto.
    “Scommetto che vi piacerebbe combattere contro quel tipo e contro Sasuke, vero? Allora seguitemi. Sasuke Uchiha ha già accettato”
    “Vuoi dire che Sasuke ha deciso spontaneamente di seguirti?”
    “Si. Lo attira il fatto di poter combattere contro quel tizio che avete incontrato, e anche contro di te”
    “Beh, se le cose stanno così, non possiamo di certo ritirarci”
     
    “Eccoci qui” disse Dark, uscendo dal varco che si era aperto proprio davanti all’abitazione di Winry. “Ora non resta che trovare i fratelli Elric”
    “Arrivate troppo tardi” disse una voce.
    Dark si girò, e si ritrovò a faccia con uno che doveva essere un pezzo grosso di qualche esercito, vestito di blu con tre stelle su ciascuna spalla.
    “Sono spariti da qualche giorno, subito dopo l’avvistamento di quella grossa nave nel cielo”
    “Cosa?”
    “Purtroppo non ci sono testimoni, ma i fratelli Elric e la signorina Winry sono spariti nel nulla da quel momento”
    “Cioè, sta dicendo che nessuno ha visto niente?” chiese Ling “E ora io come falò a tlovale la pietla filosofale senza di lolo?”
    Dark non lo sentì.
    “Devo andare.” disse, per poi aprire un varco e sparire al suo interno.
     
    “No, fermati! Non puoi farmi questo!” disse Vexen, cadendo all’indietro, con il suo scudo spaccato a metà.
    “Suvvia Vexen, non fare il difficile. È per una nobile causa” disse una voce.
    “No, non mi farò eliminare di nuovo così facilmente. E comunque nel peggiore dei casi, gli altri mi vendicheranno! Non l’avrai vinta!”
    “Ah, non ti ho detto una cosa… quegli che non avevano combattuto contro il custode dell’equilibrio gli ho già eliminati io stesso”
    “C-COSA?” urlò il numero IV, per poi venire trafitto in pieno petto e dissolversi.
    Anche da lui uscì un raggio, ma stavolta, invece di andare nel cielo, finì nella mano dell’avversario.
    “E con lui sono a quota dodici” disse sorridendo.

    Edited by darkroxas92 - 28/10/2010, 17:39
     
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