XII Piano

Another Story / Paperino e Pippo

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  1. CieL°
     
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    Questa fic potete leggerla tutti, alè!
    Comincio subito specificando ciò perché sarà uno spin-off alla mia trilogia (si, questa era la srpresina di cui dicevo nell'altr fic XD ).
    Naturalmente tutti potrete seguirla, in quanto spin-off e, soprattutto, one shot :asd:
    Ci saranno alcuni riferimenti alla trama della trilogia, giustamente, ma tutte cose che non impediranno al comprensione della lettura a chi non avesse letto la mia trilogia prima d'ora.
    Tipo, la storia avviene durante Chain of Memories ma gli eventi narrati faranno riferimento a un evento già citato nel gioco stesso.
    Ora, immagino le vostre faccie mentre avrete letto queste ultime righe, e penso sia qualcosa del genere ---> O_ò"
    Ma non disperate, leggendo avrete chiaro il quadro.

    CITAZIONE
    Titolo: XII Piano: Another Story/Paperino e Pippo
    Autore: ciel
    Fandom: Kingdom Hearts
    Rating: Green
    Pairing: Paperino e Pippo
    Trama: la storia riprende una parte della storia di Chain of Memories, ma vede come protagonisti Paperino e Pippo. Subito dopo il litigio con Sora all'undicesimo piano, le due telespalle si ritrovano senza carte per proseguire e senza sapere cosa fare con Sora.
    In loro soccorso arriverà DiZ, che darà loro una carta per aiutarli a raggiungere Sora.
    Note: qesta one shot è uno spin-off della mia trilogia sulle guerre del keyblade. La storia si ricollega (in parte) a una capitolo del terzo atto; inoltre è stata scritta quando Birth by Sleep e 358/2 Days dovevano ancora uscire.
    Wordcounter: 4'011

    XII PIANO
    Another Story / Paperino e Pippo



    Axel comparve da un portale oscuro nel tredicesimo piano del Castello dell'Oblio.
    “Dove ti sei cacciato dopo aver eliminato Vexen?” chiese Larxene con una smorfia di disappunto.
    “Ho dovuto sbrigare un lavoro...” mentì il rosso avvicinandosi alla sfera di cristallo al centro della stanza, poi chiese “Come procede?”
    “Meglio di quanto pensassimo!” rispose la bionda con lieve sadismo mentre osservava all'interno della sfera, dove veniva proiettata la figura di Sora che correva su per la lunga scalinata del palazzo.
    Solo rabbia scorreva nel cuore del Custode, che ormai non gli interessava più nulla di loro. Era talmente furioso che correva quasi come se stesse scappando da quei due, senza una meta.
    Invece il punto d'arrivo c'era, e lo poteva già intravedere.
    - Il dodicesimo piano del castello, eccolo lì! - pensò il keyblader intravedendo la porta d'accesso.
    Si fermò davanti all'entrata e la fissò qualche secondo, con lo sguardo pieno d'ira.
    Avrebbe trovato Naminé, non aveva altro in testa.
    Aveva ancora il fiatone quando prese la carta che Axel gli aveva dato, quella delle sue Isole.
    Dal suo cappuccio spuntò il Grillo Parlante, che saltò sulla spalla del ragazzo.
    “Sora...” disse “Non penso sia stato il giusto modo per...”
    “TIENITELO PER TE!” gli urlò il Custode con tutto il fiato che gli era rimasto.
    Il grillo scosse la testa, quasi incredulo. Cosa gli avevano fatto?
    Il keyblader prese la carta e l'alzò come se fosse un lasciapassare, e la porta, illuminandosi, si aprì...

    Paperino e Pippo stavano ancora fermi all'undicesimo piano, indecisi sul da farsi.
    Il mago di corte stava fermo a braccia conserte e a muso basso, vistosamente imbronciato. Il compagno invece camminava di fronte a lui, avanti e dietro, in attesa che parlasse. Ma dato che erano già diversi minuti che si ostinava a tacere, pensò bene di parlare lui per primo.
    “Gwarsh, non pensi che sia meglio correre dietro a Sora?”
    Il papero batté le sua sua zampa sinistra ripetutamente sul pavimento, irritato. Poi sbuffò e disse con la sua voce querula “Non m'importa. Ormai è meglio andare ognuno per conto suo, quindi noi cerchiamo il Re.”
    “Ma noi abbiamo promesso proprio al Re di seguire colui con la Chiave.”
    Finalmente Paperino alzò lo sguardo e, visibilmente preoccupato, chiese “Però... se Sora si perde lungo la strada, noi cosa dobbiamo fare?”
    Pippo si portò le dita alla testa, come era solito quando pensava. Poi sorrise e rispose “Yuk, in quel caso, basta aiutarlo a farlo tornare insieme sulla retta via!”
    Paperino abbassò nuovamente lo sguardo, stavolta fissando il suo scettro. Si ricordava ancora quando aveva colpito Sora, trasformato in Heartless, a... a...
    Beh, non lo ricordava più così bene. E poi era veramente stato lui a colpirlo, quella volta?
    “Paperino” lo chiamò ancora Pippo “Sei preoccupato anche tu per Sora, vero?”
    Il mago sbuffò, poi, senza più dire una parola, si incamminò per primo verso le scale che portavano al dodicesimo piano.
    “Non abbiamo altra scelta, immagino” pensò Paperino ad alta voce.
    “Paperino” lo chiamò il compagno.
    “Dovremo procedere per conto nostro e...”
    “Paperino...”
    “Attraversare il dodicesimo piano da soli.”
    “Paperino!”
    “CHE C'E'?!”
    “Come facciamo ad attraversare il dodicesimo piano? La carta per aprire la porta l'aveva Sora!”
    Il papero aprì il becco, già pronto a dare una risposta, ma rimase spalancato senza che ne uscisse una parola. Purtroppo era vero, le carte dei mondi le aveva sempre tenute Sora!
    “E adesso come facciamo?” chiese ancora il capitano delle guardie reali.
    “E CHE NE SO IO?”
    I due si ritrovarono punto a capo: fermi in piedi a scervellarsi senza trovare una qualsiasi soluzione.
    La situazione cominciava a degenerare e se non avessero trovato immediatamente un rimedio non sarebbe certo migliorata.
    Appena un minuto dopo di quella, nuovamente, irritante situazione, i due sentirono avvicinarsi lentamente dei passi. Sguainarono le loro armi, pronti al peggio.
    L'uomo che arrivò, seppure sembrava alquanto sospetto, di certo non sembrava un guerriero.
    Vestiva in maniera bizzarra, con una tunica nera che gli copriva le gambe, un mantello rosso e, sotto di esso, si poteva intravedere un corpetto blu scuro. Inoltre teneva coperto pure il viso con delle bende, anch'esse rosse, legate con un cinturino marrone.
    Erano rimasti degli spazi giusto per l'occhio destro, giallo come il miele, e la bocca.
    Senza dire una parola, il nuovo arrivato mise le mani guantate in una delle numerose tasche di pelle che teneva sotto il mantello e ne estrasse una carta.
    “Per voi” disse l'uomo lanciando la carta, presa al volo da Pippo.
    “Chi sei?” chiese Paperino scuotendo il suo scettro.
    “Potrei essere nessuno, o qualcuno” rispose enigmatico il tizio in rosso.
    Paperino rimase fisso a guardare lo sconosciuto, ponderando su cosa gli avesse detto, se avesse un senso e, soprattutto, se era lui a essere diventato scemo tutto in un colpo e se fosse lui a deriderlo.
    “MA CHE RAZZA DI RISPOSTA E'?” gridò il mago cominciando a smaniare.
    L'uomo sospirò, poi disse “Potete chiamarmi DiZ. Forse sarebbe stato meglio se non ve l'avessi detto, ma ormai è solo questione di tempo e ciò non avrà più importanza. Sarà come se non ci fossimo mai visti.”
    Paperino chiuse gli occhi a fessura, insoddisfatto della risposta, e chiese “Cosa vuoi?”
    “Sono solo venuto per fare una cortesia a un amico comune. Mi ha anche chiesto di dirvi che avreste capito di chi parlavo se vi avrei dato quella carta mondo.”
    Il mago cominciò a battere nuovamente la zampa sul pavimento quando Pippo lo chiamò incredulo bussandogli sulla spalla e gli mostrò la carta.
    Incorniciato nella carta azzurra, la figura del castello bianco era ben familiare.
    “IL CASTELLO REALE!?” chiese Paperino sbigottito.
    “Allora è il Re che...” cominciò Pippo girandosi verso DiZ, ma quest'ultimo era gia sparito...
    Ricomparve poco dopo al di fuori del Castello da un varco oscuro.
    Ad attenderlo c'era Topolino. Il Re stava all'erta con il suo keyblade in mano.
    “Heartless” annunciò il topo “Mi hanno attaccato poco fa.”
    DiZ si avvicinò al monarca e lo tirò su di peso.
    “Ehi, cosa stai facendo?” chiese il Re divincolandosi.
    “Capisco...” disse DiZ annusando nell'aria “Sei stato talmente tanto tempo nel Regno dell'Oscurità che il suo odore è penetrato in lei, sire.”
    “...l'odore dell'Oscurità?” chiese sorpreso il Re mentre l'uomo lo metteva giù.
    “Siete ancora intenzionato a raggiungere Riku e ad aiutarlo?”
    “Cos... sì, ma che centra?”
    “Quegli Heartless sono stati attratti qui dall'odore dell'Oscurità. Finché vi troverete nel Castello non ci saranno problemi, ma una volta usciti lei e Riku verrete attaccati costantemente.”
    “Accidenti, questo è un bel problema!”
    “Lo speciale tessuto impiegato per le divise dell'Organizzazione consente di coprire l'odore dell'Oscurità. Se le indossaste riuscirete a confondervi nel Crepuscolo, e persino a nascondervi dall'Organizzazione stessa... Cercherò di rimediarvene un paio.”
    Detto questo, DiZ si mise a fissare il devastato paesaggio roccioso che circondava il Castello dell'Oblio. Topolino alzò lo sguardo per osservare meglio l'uomo e disse “Prima hai mandato a Riku quella mia proiezione e poi hai dato la carta a Paperino e Pippo che ho creato dai miei ricordi. Non so chi tu sia, ma ti ringrazio!”
    “E' un onore per me aiutare un vecchio amico” ribatté DiZ estraendo dalla tasca dei gelati al sale marino confezionati “Vuole favorire, sire?”
    “ANSEM IL SAGGIO!?” chiese Topolino arretrando, quasi impaurito.
    “Si, sono io. Allora, lo vuole o no il ghiacciolo?”
    Il Re afferrò quasi incoscientemente il dolce, poi disse “Cosa vi è successo in tutto questo tempo?”
    Ansem abbassò lo sguardo e, malinconico, rispose “Sono... sono stato sigillato in un'altra dimensione. E un mio assistente ha usurpato del mio nome.”
    “Mi spiace tanto” ripeté Topolino. Ricordava il giorno in cui, nello studio del Saggio, incontrò anche uno dei suoi assistenti, l'assistente con quel nome: Xehanort. Ma qualcosa che non tornava...
    “Quindi è stato lui che Sora ha sconfitto” capì il Re. “Dovrò spiegargli tutto quanto prima.”
    “Il suo Heartless” rettificò Ansem. “E temo proprio che il capo dell'Organizzazione XIII sia il suo Nobody. Ho bisogno di altro tempo per prepararmi a come affrontare Xemnas nel modo migliore.”
    “Cosa intendi con prepararti ad affrontarlo?”
    DiZ sospirò, sapeva che il Re non sarebbe stato d'accordo con le sue intenzioni, quindi preferì tacere addentando il gelato. “Si scioglierà” disse il Saggio indicando all'amico il ghiacciolo.
    Il Re mise in bocca il gelato assaporandone il gusto dolce e salato contemporaneamente, poi disse “Non sono sicuro di poterti aiutare, amico mio. Eppure devo sdebitarmi per quello che hai fatto...”
    “Se il problema è solo questo, allora mi basta che non diciate a nessuno chi sono veramente. Mi farebbe guadagnare abbastanza tempo, e sarebbe già molto per me.”
    “Se per te basta questo... dirò che ti sto ancora cercando su di te per coprire delle indagini su Xemnas. Devo chiarire un'altra cosa ” rispose il sorcio assaporando ancora il suo gelato. Assieme al vecchio amico osservava il panorama desolato di quella zona, ridotto in malora da un'antica guerra...
    “Ansem, come siamo arrivati a questo punto? Mangiare tranquillamente un gelato mentre un conflitto è imminente? Ma soprattutto, come siamo arrivati a questa battaglia disperata?”
    “Non ne ho idea, amico mio...” rispose Ansem abbassando lo sguardo “So solo che se non ne approfittiamo ora, questa potrebbe essere l'ultima occasione per un tale momento di pace.”
    I due ridacchiarono insieme, ma la vastità di quel luogo rendeva quelle risate molto più fragorose, proprio come le risate di vecchi amici che si rincontrano, quasi per caso, dopo anni...

    Intanto, nel dodicesimo piano del Castello dell'Oblio, il Topolino creato dai ricordi nella carta stava in piedi davanti al trono. Sembrava infuriato, e davanti a lui, intimorito, c'era Pietro.
    Il sorcio batteva nervosamente la punta del piede sul pavimento in attesa che l'altro parlasse.
    “Sua maestà” esordì il gattone “Mi dispiace per aver combinato quel disastro al porto!”
    “Disastro?” ripeté il Re “Hai fatto saltare in aria ben sette navi della flotta reale!”
    “Ugh, cerchi di capire, sire. Se non avessi fatto quella manovra improvvisa con la quale ho accidentalmente colpito il carico dei fuochi d'artificio per l'anniversario della fondazione del castello, non avrei potuto vincere la gara fra vaporetti!”
    “Avresti almeno potuto avvertirli con la radio...” rispose Topolino scuotendo la testa. Poi, sorpreso, la rialzò di scatto e chiese indispettito “Pietro, quale gara fra vaporetti?”
    Il gattone indietreggiò un po' intimorito. Molto.
    “Pietro, mi sembrava d'essere stato chiaro con te.”
    “Sua maestà, sono stati i Bassotti a provocarmi! Io volevo solo difendere il mio orgo--”
    “Me ne frego del tuo orgoglio!” lo interruppe Topolino gridando a pieni polmoni “Da questo momento sei esiliato dal porto! Tu e il tuo vaporetto!”
    “Ma sire, non direte sul serio?!”
    “Sono serissimo e vedrò di farlo quanto prima! Adesso fuori dal salone!”
    Pietro rimase spiazzato da quella frase. Dopo un minuto di silenzio, il gattone uscì dalla stanza a testa bassa.
    - Stupido topastro da quattro soldi! - pensava Pietro mentre camminava a passo svelto nel corridoio – E pensare che se non lo avessi licenziato, non si sarebbe mai proposto come Re, quel mozzo! -
    Poi, mentre avanzava, una voce nell'aria bloccò il gattone. Una voce fredda e femminile.
    “Quindi mi pare di capire che vorresti qualcun'altro a regnare in questa dimora...”
    Pietro arretrò spaventato, “Chi va là?” chiese, osservando nel bel mezzo del corridoio uno squarcio formato da tanti filamenti oscuri.
    Da quel passaggio uscì solo un braccio coperto da una larga manica nera. La pelle della mano era pallida, le dita lunghe e smilze afferrarono il grasso mento del gattone, come per stuzzicarlo.
    Poi il passaggio si allargò e da quelle tenebre uscì una strega alta e vestita interamente di nero.
    Malefica poggiò il suo bastone magico sul petto di Pietro e gli propose: “Se tu mi aiuterai, poi io ti prometto il potere e la sicurezza che solo le sette streghe più potenti dell'Universo possono offrirti!”
    Dopo la paura iniziale, Pietro accettò. Avrebbe pareggiato l'umiliazione subita.
    La strega sorrise e diede al nuovo subordinato un amuleto di bronzo a forma di un cuore crepato.
    Un burattino nelle mani della Cerchia, pensò Malefica osservando Pietro mentre si allontanava. Nulla di più, solo un misero fantoccio che avrebbe facilmente controllato con l'Ombra...

    Paperino e Pippo nel frattempo si stavano dirigendo verso la sala del trono.
    Il capitano delle guardie reali si guardava intorno spaesato, non riusciva più a ricordarsi bene se il loro castello fosse effettivamente così.
    Paperino invece cercava con lo sguardo la porta d'ingresso per la sala reale, non ricordava nemmeno più dove fosse precisamente.
    Dopo aver vagato in lungo e in largo per il castello, finalmente i due trovarono l'immensa porta. Davanti a lei c'era un grosso gattone che stava spiando dalla sottilissima fessura fra un'anta e l'altra.
    Dopo essersi assicurato che la stanza fosse vuota, Pietro aprì lentamente la porta ed entrò.
    Paperino e Pippo si scambiarono un'occhiata. “Non penso che quel tizio sia affidabile...” commentò il primo inarcando un sopracciglio.
    “Yuk, penso proprio che dovremmo tenerlo d'occhio!” replicò l'altro.
    Entrarono anche loro nella sala e ritrovarono Pietro intento ad affacciarsi nel cunicolo nascosto dal trono del Re, per evitare di incontrare direttamente qualcuno.
    “Ehi, cosa stai facendo?” lo fermò Paperino puntandogli contro il suo scettro.
    Al gattone venne un colpo. Si girò e, quando vide i due sconosciuti, chiese “E voi chi sareste?”
    “Io sono il mago di corte Paolino Paperino!”
    “E io sono il capitano delle guardie reali, Pippo!”
    “Oh, davvero?” fece l'altro “E perché io, che vivo qui da anni, non ne saprei nulla?”
    Paperino si fece scappare un verso di stupore. Pippo gli si avvicinò nascondendo la testa dietro il suo scudo e sussurò “Questo non è il vero Castello Reale, ma solo una proiezione dei ricordi del Re. Probabilmente è il Castello dell'Oblio ad averci eliminato da quei ricordi.”
    “Ma certo” sbuffò il mago spingendo in avanti il suo cappello blu.
    Pietro scosse la testa sconsolato e disse: “Uff, ma che perdo a fare tempo con voi? ...beh, magari potrei testare le capacità dei miei nuovi alleati!”
    Poi mostrò ai due un amuleto bronzeo a forma di cuore. La crepa incisa nel mezzo si illuminò e da essa uscì una sottile scia oscura che galleggiò nell'aria fino al centro della stanza. Ferma a mezz'aria, quel filamento cominciò a gonfiarsi, poi presero forma quattro piccole ramificazioni e infine una testa a punta con due vispi occhi rossi.
    “Buon divertimento!” continuò Pietro mentre si dirigeva sghignazzante nella sala sottostante.
    “Fermo lì!” lo richiamo Paperino, ma il nemico si lanciò all'attacco con una tremenda testata. Il mago cadde a terra e l'avversario stava già per attaccarlo nuovamente con le sue mani acuminate verso il petto, ma lo scudo di Pippo si infilò prontamente in mezzo ai due.
    L'essere nero però rimbalzò sulla superficie metallica e rotolò via galleggiando in aria.
    Paperino si rialzò e, infuriato, lanciò contro l'avversario una magia Fire, che schivò facilmente; poi scagliò contro il nemico un incantesimo Thunder e il capitano delle guardie reali lanciò verso di lui il su scudo come un frisbee, ma il nemico lo evitò facilmente. Anzi, lo usò per riuscire a pararsi dal fulmine del papero.
    Pippo afferrò il suo scudo al volo e chiese al compagno: “Gwarsh, in questo modo non riusciremo mai a batterlo!”
    Il mago cominciò a scalciare, ancora infuriato per il colpo di prima. Intanto l'avversario continuava a fare capriole volanti, avvicinandosi sempre di più ai due guerrieri, che lo tenevano d'occhio, cercando di carpire il momento migliore per attaccarlo nei suoi movimenti.
    Poi l'avversario fece una capriola all'indietro e scattò verso Pippo.
    Paperino però riuscì ad alzare in altro lo scettro e a pronunciare “AERO!”
    Un piccolo turbine d'aria riuscì a deviare di poco il nemico.
    Il capitano delle guardie reali ne approfittò per lanciare verso il tornado in miniatura la sua arma, che venne scagliata nella stessa direzione dell'essere nero.
    Girando vorticosamente su se stesso, lo scudo raggiunse il No-Heart e riuscì ad affettarlo in due.
    “Yuk, bel lavoro di squadra!” commentò Pippo riafferrando il suo scudo al volo.
    Ma il compagno si era già affrettato verso la Sala della Prima Pietra. “MUOVITI!” lo chiamò.
    Quando i due arrivarono nella stanza sotterranea, il Re stava affrontando un altro No-Heart con una spada dall'impugnatura d'oro e il simbolo reale appena sotto la lama.
    Grazie alla sua agilità, il sorcio riuscì a saltare abbastanza in alto da raggiungere il nemico e trafiggerlo al viso, facendolo svanire nel nulla.
    Tornato con i piedi per terra, sentì chiamare ad alta voce il suo nome. Si girò e trovò i due guerrieri ad occhi sgranati, sembravano contenti di vederlo.
    “...e voi chi siete?” chiese Topolino alzando la spada “Siete voi i mandanti di quella creatura?”
    “COSA? Ma noi siamo Paperino e Pippo, vostra altezza!”
    “Mai sentiti nominare!” rispose l'altro con tono glaciale; stava per partire all'attacco quando una fragorosa risata che proveniva da un punto nascosto echeggiò nella stanza.
    Il sorcio riconobbe quasi subito quella voce: “Pietro?”
    Il gattone uscì dal suo nascondiglio che ancora rideva come un matto.
    “Non immaginavo che la situazione si sarebbe sviluppata in questo modo!”
    “Perché ti sei schierato con quei due criminali? Dov'è finito il tuo orgoglio?”
    Pietro riprese a sghignazzare, tanto da buttarsi al suolo e mettersi a rotolare. Poi si rialzò e rispose: “Ma sua maestà, è stato lei il primo a fregarsene del mio orgoglio!”
    Topolino si bloccò, come se qualcuno gli avesse rubato l'anima, a fissare incredulo e a bocca socchiusa l'ex-amico ridere come non mai.
    “Sua maestà!” lo richiamarono Pippo e Paperino “Noi siamo dalla vostra parte!”
    Il Re scostò lo sguardo verso i due guerrieri, scrutandoli in cagnesco.
    “E perché mai dovrei credervi?”
    Topolino alzò la sua spada, pronto al duello, ma l'eco di un'altra risata lo fermò nuovamente. Il verso si fece sempre più forte e vicino, fino a che si poté sentire nell'interno della stanza, dove Malefica comparve.
    La strega, con un ampio sorriso che le arrivava da un orecchio all'altro, avvicinò la mano alla sfera dietro di lei che emanava una calda Luce in tutta la sala, ma appena toccò la superficie vitrea una grossa scintilla le scoppiò sulle dita.
    “Era da tempo che desideravo incontrarla, Re Topolino” spiegò la donna squadrando il Re “Se mi permette, sono Malefica, una delle streghe più potenti dell'universo intero. E voglio impadronirmi di questo castello!”
    “Fuori dal mio castello e dei miei sudditi!” ribatté il sorcio, ma delle piccole fiamme verdi gli scoppiarono in viso, buttandolo a terra qualche metro più in là.
    La strega fece qualche passo appena verso l'avversario ma Paperino e Pippo gli si pararono in mezzo ad armi sguainate. Senza degnar loro di uno sguardo, con una semplice mossa della mano i due vennero scagliati via da una magia oscura.
    Quando Malefica giunse dinanzi al Re, che stava ancora dolorante al pavimento, alzò in aria il suo bastone e, come se fosse una lancia, lo puntò verso il nemico.
    Il Re riuscì ad alzare in aria la spada per difendersi, ma la strega riprese a ridere, poi annunciò: “Pensi davvero che basti a fermare il mio bastone magico? Non meriti altro che morire!”

    Un lampo di luce avvolse l'arma del Re, mutandone la forma.
    Ad aver parato il colpo fatale era stata una lama blu leggermente ricurva con delle stelle incise. All'elsa era legata una piccola catena adornata alla fine da un piccolo ciondolo a forma di mezzaluna, identico a quello più grande alla fine della lama.
    La strega la riconobbe indignata. “Quell'arma... l'hai rubata a Yen Sid?”
    Topolino fissava il Cercastelle, cosa diavolo era? Poi ripeté: “Yen... Sid?”
    “Pietro!” chiamò Malefica “Mostrami come padroneggi il potere che t'ho donato, occupati del Re.”
    “S-sì” rispose il gattone mentre estraeva dalla tasca l'amuleto bronzeo, ma la nuova arma del sorcio si mosse da sola comandando il braccio e puntò verso il talismano. Da essa partì un lungo raggio luminoso che andò a colpire l'amuleto proprio nella crepa incisa.
    Il piccolo medaglione cominciò a esser squarciato da tanti piccoli raggi di luce, a ingrossarsi e, infine, ad esplodere.
    Il fumo avvolse l'intera figura di Pietro, inghiottendo anche il suo urlo di paura. Quando poi la nube si dissolse, del gattone neanche più una traccia.
    La strega si lasciò scappare un sorrisetto, sorpresa e quasi compiaciuta, poi disse: “Non immaginavo sareste arrivato a tanto, vostra altezza... confinare in un'altra dimensione un suo sottoposto!”
    “COSA?” chiese il Re ad occhi sgranati.
    Malefica aprì un varco oscuro e, entrandovi, concluse: “Questo castello diverrà mio, un giorno.”
    Topolino cadde a terra in ginocchio con il Keyblade ancora fra le mani.
    Mentre osservava, atterrito la lama blu decorata di stelle, sentì sulle sue spalle appoggiarsi le mani degli altri due sconosciuti.
    “Voi due...” cominciò, pieno di rabbia “Fuori di qui prima che vi faccia decapitare.”
    Paperino si fece scappare il suo solito verso di stupore e indignazione, poi Pippo lo richiamò con un cenno del capo. I due si allontanarono in fretta verso le scale, ma prima di cominciare a salire il capitano delle guardie reali si bloccò e annunciò al Re: “Yen Sid, se lo ricordi! Lo cerchi!”
    Il mago di corte tornò indietro per riprendere il compagno, spingendolo verso l'uscita.
    “E' solo un ricordo” sussurrò “Muoviti!”
    Poco dopo, lentamente, il Re si rialzò da terra e poggiò la sua mano guantata sulla Prima Pietra.
    Una delicata vocetta femminile poi interruppe quel silenzio vellutato.
    “Possiamo uscire?” chiese la regina Minni sgattaiolando da dietro una colonna, assieme a Pluto.
    “Certo, cara...” rispose l'altro mentre osservava la Luce all'interno della sfera. Lui non l'avrebbe respinto. Infine Topolino allungò la mano a mezz'aria e il Cercastelle comparve di nuovo.
    Sarebbe partito alla ricerca di quel tale, Yen Sid, già... doveva saperne di più!

    Intanto Pippo e Paperino attraversavano di corsa la sala del trono, diretti al piccolo passaggio nel portone.
    Una volta passati però i due si ritrovarono in un altro castello, anch'essa dalle alte pareti bianche e i confusionari e lunghi corridoi.
    “Siamo tornati” comprese Pippo “E' il Castello dell'Obli... Oblo... Oblus...”
    “Dell'Oblio!” lo corresse il papero.
    “Yuk, già!” commentò l'altro col sorriso sulle labbra “Adesso dobbiamo trovare Sora!”
    “Speriamo anche di riuscire a trovare il Re...”
    Il capitano delle guardie reali si girò verso il compagno e, con aria stralunata, chiese: “Chi?”
    “Come chi?” domandò il mago di corte saltando in aria “Di sua Maestà, Re To... topo....”
    “Gwarsh, stiamo dimenticando più in fretta del previsto!”
    “Ma come può essere? Sono sicuro che ci abbiamo appena parlato...”
    Pippo si portò le dita alla nuca e, dopo aver ragionato un minuto, disse: “Tutti gli altri piani li abbiamo attraversati con Sora, ma questo era creato da un ricordo nostro, non suo. E così, adesso, ci siamo smarriti per la strada!”
    “Proprio come lui...” commentò l'altro. “Sai, cominciò a capire come si sentiva: anche noi ci siamo dimenticati chi stavamo cercando, e... se ripenso a quella persona provo come un sollievo, ma è brutto che una persona che è sempre stata nel tuo cuore scompaia completamente!”
    “Yuk, io però ricordo ancora una cosa: insieme, saremmo tornati sulla retta via!” rispose Pippo sorridendo. A quelle parole, anche Paperino sorrise e, infine, i due presero a cercare il Custode.
    - Appena in tempo! – pensarono dopo averlo salvato appena in tempo da Larxene... di nuovo uniti!


    SPOILER (click to view)
    Nota: il discorso iniziale e quello finale fra Paperino e Pippo sono ripresi entrambi dal manga. Le prime righe della scena con Axel e Larxene invece si lega perfettamente all'ultimo capitolo postato (il 12) dell'altra mia fic.
    Infine, il sottotitolo riprende in parte la dicitura di "Reverse / Rebirth" e del Deep Dive: "Another Side, Another Story".
    Sì, quando mi ci metto sono capace di fare tante scemenze :asd:


    Edited by ciel - 8/2/2011, 16:20
     
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    bellissimo,mi piace...xò mi sn accorto di 1 errore di grammatica,nn x essere pignolo

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    La situazione cominciava a degenerare e se non avrebbero trovato immediatamente un rimedio non sarebbe certo migliorata.

    lì è "avessero"
     
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    CITAZIONE (Xarcom @ 23/9/2009, 23:48)
    bellissimo,mi piace...xò mi sn accorto di 1 errore di grammatica,nn x essere pignolo

    CITAZIONE
    La situazione cominciava a degenerare e se non avrebbero trovato immediatamente un rimedio non sarebbe certo migliorata.

    lì è "avessero"

    Sviste, le odio =ç=
    Grazie mille =D
     
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    Twilight Player

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    possono capitare a tutti,cmq la storia è veramente :epilec: xD
     
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  5. Frex15
     
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    Ciao Ciel mi è piaciuta tantissimo questa one-shot, davvero molto bella!!
    ma ti vorrei chiedere una cosa
    SPOILER (click to view)
    ma Topolino non scopre verso la fine di kh2 che DiZ è Ansem il Saggio?
     
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  6. CieL°
     
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    CITAZIONE (Frex15 @ 24/9/2009, 14:38)
    Ciao Ciel mi è piaciuta tantissimo questa one-shot, davvero molto bella!!
    ma ti vorrei chiedere una cosa
    SPOILER (click to view)
    ma Topolino non scopre verso la fine di kh2 che DiZ è Ansem il Saggio?

    Thanks °ò°
    SPOILER (click to view)
    In teoria sì, ma infatti è lo stesso Ansem a dire a Topolino (nella fic, intendo) di non dirlo ancora a nessuno.
     
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  7. Frex15
     
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    ahhhhhhhhhhhhh hai ragione comunque bellissimo storia e vedi di postare al più presto il nuovo chappy
    SPOILER (click to view)
    skerzo
     
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  8. CieL°
     
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    CITAZIONE (Frex15 @ 24/9/2009, 18:48)
    ahhhhhhhhhhhhh hai ragione comunque bellissimo storia e vedi di postare al più presto il nuovo chappy
    SPOILER (click to view)
    skerzo

    Questa è una one shot, ovvero inizia e finisce con un capitolo :asd:
    Per l'altra fic invece avrete il nuovo capitolo massimo lunedì :ahsi:
     
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  9. Frex15
     
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    no, lo so cosa è una one-shot io intendevo di kh:all the rest
     
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  10. Gash95
     
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    bellixima qsta one shot complimenti ciel°
     
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  11. CieL°
     
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    Grazie Gash =)
     
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  12. il sommo sicario
     
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    bella, non c'è che dire ^_^
    ora dovrò darmi un'occhiata alla trilogia (proprio così: non l'ho ancora letta! XD).
    Che dire, mi piace molto il modo in cui scrivi, dalla tua vena comica (ricordo la celeberrima AKA vs. XIII) alla tua vena seria...

    Dai un'occhiata anche alla mia fic, quando - e soprattutto SE - ne hai voglia, mi piacerebbe avere anche una tua opinione nel modo il cui scrivo io..
     
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  13. CieL°
     
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    CITAZIONE (il sommo sicario @ 9/10/2009, 16:37)
    bella, non c'è che dire ^_^
    ora dovrò darmi un'occhiata alla trilogia (proprio così: non l'ho ancora letta! XD).
    Che dire, mi piace molto il modo in cui scrivi, dalla tua vena comica (ricordo la celeberrima AKA vs. XIII) alla tua vena seria...

    Dai un'occhiata anche alla mia fic, quando - e soprattutto SE - ne hai voglia, mi piacerebbe avere anche una tua opinione nel modo il cui scrivo io..

    Appena avrò un pò di tempo di butterò un'occhiata ;D
    Grazie mille ^ò^
     
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    Schwarz

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    Devo dire che mi è piaciuta.
    Ben strutturata, con una scorrevolezza neinte male, inoltre mi piace un sacco la descrizione dell'evento principale, la confinazione di Pietro.
    Descritta davvero bene, mi congratulo ;D
    Inoltre si distacca di un po' da "Le Avventure di Sora e co.", quindi porta novità che non fanno male. Ti sei giostrato bene con XII piano, sono ben lieto di dire che è un ottimo lavoro.
    Errori non ne vedo, mi piace anche per il fatto che è un elaborato pulito :sisi:
    Bravo Cielozzo :3

    Scusa se è un commento davvero breve, ma tutte le idee le ho per AtR, che commenterò tra 0,5 secondi xD
     
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  15. CieL°
     
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    CITAZIONE (Sanè @ 21/1/2010, 20:32)
    Devo dire che mi è piaciuta.
    Ben strutturata, con una scorrevolezza neinte male, inoltre mi piace un sacco la descrizione dell'evento principale, la confinazione di Pietro.
    Descritta davvero bene, mi congratulo ;D
    Inoltre si distacca di un po' da "Le Avventure di Sora e co.", quindi porta novità che non fanno male. Ti sei giostrato bene con XII piano, sono ben lieto di dire che è un ottimo lavoro.
    Errori non ne vedo, mi piace anche per il fatto che è un elaborato pulito :sisi:
    Bravo Cielozzo :3

    Scusa se è un commento davvero breve, ma tutte le idee le ho per AtR, che commenterò tra 0,5 secondi xD

    Figurati se mi aspettavo una recensione come quelle delle altre fic, questa è solo una one shot :asd:
    E poi mi andava già da un pò di scrivere qualcosa sulle due telespalle, in confronto dovrebbero essere loro due gli esperti e non Sora :zxc:
    Comunque, grazie xD
     
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16 replies since 23/9/2009, 22:35   1300 views
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