Ci sono cose che nemmeno il tempo può cancellare

one shot: triste

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  1. Frenz;
     
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    Shot scritta per un contest.
    A dire la verità non mi ispira per nulla, ma io ve la posto lo stesso :asd:

    la canzone annessa è my immortal, degli evanescense, se volete potete ascoltarcela sotto :sisi:





    Ci sono cose che nemmeno il tempo può cancellare




    My immortal - Evanescense
    La figura avanzava nel buio.
    La soffice erba della radura che le solleticava i piedi scalzi, divenuti ormai sporchi a causa del fango lasciato dalle recenti piogge.
    Era un’ora che camminava.
    Non sapeva perché si stesse dirigendo lì, era stato un richiamo irresistibile, inspiegabile, surreale.
    Forse stava diventando matta.
    L’aveva sospettato più di una volta dopo la sua partenza.
    Si bloccò di colpo.
    Era lì che i suoi piedi la stavano dirigendo senza che lei se ne fosse accorta?
    Al lago?
    I ricordi di quella sera la invasero spietati come il boia esegue il suo lavoro.
    Sentì il volto ceruleo rigarsi della prima lacrima, e accelerò il passo.
    Una prima goccia di pioggia bagnò il sottobosco.


    *Flashback*
    <<elen?>>
    <<hm?>>
    <<devo dirti una cosa…>>
    Il tono con cui il ragazzo aveva esordito non le era piaciuto affatto.
    Distolse lo sguardo dalla limpida acqua del lago, rivolgendolo al volto dell’amato, seduto accanto a lei.
    Non la guardava negli occhi.
    Li teneva bassi, fissi sulle ginocchia rannicchiate al petto.
    <<che cos’hai?>>chiese subito, apprensiva.
    Lui deglutì, come chi si appresta a togliersi un gran peso dalla coscienza.
    <<io…ecco…>>
    <<alan, ti prego, parla! che cos’hai?>>
    Il ragazzo deglutì nuovamente.



    Altre due lacrime gemelle rigarono il suo volto perfetto e candido.
    Anche il cielo ne pianse altre due.
    Affrettò ulteriormente il passo.
    Ormai il lago era vicino.
    La strada, così come tutto in quella sera maledetta dal maligno, le era rimasto impresso nella mente come un tatuaggio.
    C’era la luna, quella sera, quella sera in cui poteva dire di aver ancora un anima.


    *Flashback*
    <<mi hanno offerto il trasferimento a Boston>>
    Lei spalancò gli occhi smeraldini, attonita.
    Ora capiva il motivo della sua remissività quella sera.
    Si alzò di scatto, quasi istintivamente, ma non parlò.
    Avrebbe desiderato con tutto il suo cuore che fosse Alan a continuare il discorso, ma l'amato non sembrava averne la benché minima intenzione.
    Prese coraggio, conscia che quella domanda avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
    <<e tu…hai accettato?>>
    Per la prima volta da quando erano arrivati in vista del lago, Alan la guardò negli occhi.
    Le sue iridi color del mare erano vuote, tormentate.
    Elen aveva imparato a conoscerlo bene nei tre anni di fidanzamento.
    Sapeva già quale sarebbe stata la risposta.



    Ormai le lacrime erano irrefrenabili, scendevano copiose, instancabili.
    Aveva anche cominciato a piovere.
    Le pesanti gocce d’acqua le appesantivano il vestito, le appiccicavano i lunghi capelli castani alla fronte.
    Eppure continuava a correre.
    Doveva raggiungere il lago.


    *Flashback*
    <<ho accettato Elen, non potevo farmi sfuggire un’occasione del genere>>
    Quell’affermazione le fece più male di un pungo allo stomaco.
    Anche se si era preparata mentalmente a quella risposta, il sentir pronunciare quelle parole dall’amato era stato terribile.
    <<dobbiamo chiuderla qui>>


    Era arrivata sulla riva, nello stesso luogo in cui, quella sera, era tutto finito, tutta la sua vita era stata distrutta.
    Si inginocchiò.
    La pioggia continuava a infierire, implacabile, e le lacrime non accennavano a diminuire.
    Cercò il suo riflesso sulla superficie dell’acqua.
    Non lo trovò.
    La pioggia scrosciante aveva increspata troppo la superficie per permetterne la visione.
    Sorrise, malinconica.
    No, non poteva andare avanti così.
    L’avrebbe fatta finita.
    L’avrebbe fatta finita lì, nei pressi di quello stesso lago.
    Sorrise nuovamente.
    In fondo era già morta tre anni fa.
    Da quella sera non aveva mai ripreso a vivere sul serio.


    Perché ci sono cose che nemmeno il tempo può cancellare.

    Edited by Frenz; - 23/10/2009, 16:04
     
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