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  1. §iegmund
     
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    salve a tutti.
    questa è una mia nuova one shot drammatica.
    non aspettatevi il dramma della morte :nono:
    l'ho messo in risalto in un altro modo.
    propongo una canzone:


    “Solo, senza amici.
    Solo, senza parenti.
    Abbandonato da tutti, quasi sia invisibile, immateriale.
    Chi lo vede pensa: “Almeno ha avuto successo nella vita!”
    E invece no.
    Diventare scrittore? Inutile tentativo. Diventare pittore? Inutile tentativo. Diventare musicista? Inutile tentativo. Diventare tecnico informatico? Inutile tentativo.
    Piccolo aiutante in un negozio d’informatica.
    Non può neanche affermare di essere amico del proprietario, giacché quest’ultimo si mostra odioso ai suoi occhi.
    Nessun amore lo riempie.
    L’unico vero che ha mai provato l’ha tradito.
    Tante volte ha provato a suicidarsi, ma cerca di darsi forza. Non ne aveva il coraggio. Non aveva il coraggio di gettare la sua unica vita, nonostante sia insignificante.
    Qualcuno gli consiglierebbe di affidarsi a una religione, aggrapparsi a qualcosa nella vita.
    Ma come potrebbe? Si reputa brutto, è scontroso. Odia tutti.
    Cammina per le strette vie della città, mani in tasca, volto oscurato da un cappello.
    Lancia degli spiccioli ai mendicanti.
    Pensa alle sue illusioni giovanili:
    -Voglio fare lo scrittore!-
    E ora dice a se stesso: -Ero solo una grande testa di cazzo.-“

    “Nonno ma te la stai inventando questa storia?”
    “No, purtroppo, figliolo. È tutto vero.
    Ma lasciami raccontare.”

    “Continua a vivere sempre allo stesso modo.
    La gente lo disprezza sempre più.
    Girano voci su di lui, secondo cui egli entrerebbe nelle case di coloro che hanno rovinato la sua vita.
    In realtà sono del tutto infondate.
    Egli, però, cova un odio profondo.
    Una sola parola della canzone Ragnarok fa sfociare il suo rancore.
    “REVENGE”
    È notte. Impugna la sua lama medievale, il suo unico tesoro.
    Esce da casa.
    Arriva sotto la casa del suo amore.
    Riprende coscienza di sé.
    Lascia cadere a terra la lama.
    Si abbandona sul cemento che costituisce la strada.
    Piange. Piange per la morte di tutti i parenti. Piange per essere stato abbandonato da lei. Piange perché gli amici l’hanno abbandonato. Piange perché tutti i suoi sogni si sono dissolti. Piange perché non ha il coraggio di mettere fine a quello strazio. Piange, perché solo così è in grado di sfogarsi. Urla di dolore.
    “Perché vivo?”


     
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8 replies since 6/4/2009, 17:28   63 views
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