Kingdom hearts III: the Keyblades War

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  1. CieL°
     
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    Cazzo, mi pareva di avervi risposto ieri sera... vabbè, mi sarò sbagliato.

    Capitolo 6
    Olympus Coliseum


    Il gruppo di keybladers si stava riposando all’interno della gummiship che stava come al solito viaggiando fra le stelle lucenti.
    “Sora” corse da lui Cip “Preparati: il prossimo è un mondo che conosci bene.”
    “Davvero? Dove stiamo andando?” gli chiese.
    “Al Monte Olimpo”.
    Quando due ore più tardi la gummiship atterrò al Monte Olimpo, Sora, potè nuovamente ammirare l’enorme portone del colosseo.
    Entrarono e ad accoglierli trovarono una vecchia amica.
    “Chi si rivede… minifusto!”.
    “Ciao, Meg! …aspé, come mi hai chiamato?” chiese Sora, tutto rosso in viso.
    “Come ti ha chiamato?” chiese Kairi a Sora, un po’ contrariata.
    A Meg comparve un sorrisetto sulla faccia. “Chi è lei, la tua fidanzatina? Beh, non me la presenti?”
    “Non siamo fidanzati!” dissero Sora e Kairi, ancor più rossi in faccia.
    “MHMHMH... siete ancora bambini… Io mi chiamo Megara, per gli amici Meg” cominciò Meg a presentarsi.
    “Io sono Riku.” continuò lui.
    “Io sono Topolino, e sono il Re del mio mondo” disse poi Topolino.
    “Kairi, piacere” concluse lei, un po’ innervosita.
    “L’ho conosciuta durante il mio secondo viaggio fra i mondi” diceva Sora
    “E prima hai anche conosciuto me!” una voce baldanzosa familiare a Sora uscii da un angolo.
    “HERCULES!”
    “Salve a tutti! Scusate il ritardo, ma stavo combattendo contro alcuni heartless nell’arena…”
    “Ancora heartless…” notarono subito i keybladers
    “Già… ancora non se ne vogliono andare” disse lui; ma il loro discorso fu interrotto da un cavallo alato che irruppe nella stanza ad avvertire che il pranzo era pronto…

    Oltretomba dell’Olimpo, nella vecchia dimora di Ade… due mere figure parlavano fra sé su ciò che era intanto accaduto.
    “E cosi Zurg è stato sconfitto” diceva una, un po’ stizzita.
    “Si, mia signora” le rispose l’altra. “ Ma d’altro canto era solo un giocattolo”
    “E come se non bastasse dobbiamo accontentarci di questa topaia come dimora…”
    “Beh, il castello dei nobodies è crollato; eclissato assieme alla gran parte dell’oscurità che vi era nella galassia.”
    “HMF…” sbuffò la prima voce, che si calmò poi quando percepì qualcosa che attirò la sua attenzione…
    “Pietro sbaglio o questa sensazione… la riconosci anche tu?” chiese ancora la prima figura, comodamente seduta sul trono di Ade.
    “Ma certo, Malefica: è la fame!”
    “Imbecille! Non senti che è arrivato il keyblade su questo mondo?”
    “E’ vero… anzi, ne sento più di uno…”
    “Il moccioso, i suoi amici… e il quarto dovrebbe essere il re.”
    “Già. Allora sono stati proprio loro a sconfiggere Zurg” diceva Pietro, mentre cercava qualcosa da sgranocchiare in mensa.
    Malefica lo guardava sorpreso “Allora?”
    “Allora cosa?” gli chiese lui ingenuamente.
    “Vai da loro! Eliminali!”
    “E per quale motivo? Hanno già chiuso la porta oscura e aperto quella della luce, no? A cosa serve combatterli ancora?”
    “Ti sei bevuto il cervello? Se sono ancora in giro per i mondi, significa che il loro scopo non è finito.”
    Pietro ci pensò su un attimo. “Può darsi.” e riprese a rovistare nella mensa di Ade “BLEAH! Da quando Ade è caduto fra i suoi stessi morti, non c‘è più nulla da mangiare!”
    Malefica lo tuonò con una magia Thunder “COSA ASPETTI?!? MUOVITI!”

    Nel frattempo era arrivato anche Phil e tutti quanti stavano mangiando, discutendo un bel po’.
    “Dunque il vostro viaggio non è finito?” chiese Phil con la bocca piena.
    “No… oltre agli heartless e ai nobodies ora c’è una nuova minaccia.”
    “Una nuova minaccia?” chiese Herc.
    -Una nuova minaccia?- si chiese Pietro, che stava origliando la conversazione.
    “Già… ricordate l’organizzazione XIII? Beh… dopo averla sterminata, alcuni suoi agenti sono rinati come normali esseri umani.”
    “Un gruppo di esseri umani che comandano heartless e nobodies?”
    “A esser sinceri non sappiamo ancora bene cosa comandano” rispose calmo il Re, mentre mangiava del gorgonzola.
    “In che senso?”
    “Pare che oltre agli heartless e ai nobodies esistano una terza razza… i Dis-Soul. Sono la reincarnazione dei nobodies quando non possono più ricongiungersi ai rispettivi heartless.”
    -Dis-Soul?- richiedeva Pietro
    “E sono questi che controllano?”
    “Inoltre, in tutto questo sono invischiati anche dei certi Chaser.. ma purtroppo non sappiamo cosa siano, cosa vogliano o altro” concluse Sora mentre si ingozzava di tacchino arrosto.
    -Chaser…- continuava a pensare fra sé e sé -Inseguitori…?-
    “Crediamo di si, o per lo meno aspirano a questo. E poi abbiamo anche già incontrato uno di questi nuovi nemici, che si chiama Ludor… Ci ha fatto capire che questi Chaser hanno in qualche modo a che fare con il keyblade, quindi non penso che siano cattivi…” continuò Riku
    GROOOWL
    “Che diamine è stato?” chiese Kairi ai suoi compagni.
    -Lo stomacooo!- pensava fra sé Pietro –Ho talmente fame, che sentendo tutti questi odorini invitanti, il mio stomaco ha ceduto!-
    “Allora, chi c’è?” chiese Hercules, mentre cominciava a farsi avanti.
    -Poco male: ho già sentito abbastanza… posso anche entrare in scena.- e uscì fuori.

    “Salve, monellacci!”
    “PIETRO?!?” chiesero in coro i keybalders.
    “Tu non sei quello che hai aiutato Ade poco tempo fa a rapire Meg?” chiese Hercules, mentre si crocchiava le dita.
    “Certo… peccato però che non mi prenderete mai!” disse ghignando, e buttò per terra una delle sue tante strane sfere.
    Da questa uscì del fumo nero, che materializzò un enorme bestione con un solo occhio.
    “Un ciclope!” disse Hercules “Pegaso! Porta via Meg e Phil! In quanto a voi ragazzi… ho bisogno del vostro aiuto!”
    Hercules provò subito a far cadere l’avversario con una delle sue poderose rincorse, ma quando ci andò a sbattere cadde lui all’indietro.
    “Più duro del marmo!” commentò lui.
    Poi il gigante strappò a mani nude dei pezzi di muro e cominciò a tirarli contro i piccoli nemici.
    Topolino li disintegrava prima che toccassero terra con la sua abilità e velocità.
    E dopo qualche minuto di combattimento, il ciclope cominciò ad agitarsi come se qualcosa gli stesse dando fastidio intorno alla testa.
    Dovevano approfittarne.
    Quindi presero Kairi e la convinsero (obbligarono) ad arrivare in cima e danneggiarlo il più possibile all’occhio e capire anche cosa gli succedeva.
    Hercules la prese per tutto il corpo, e poi la lanciò in aria; ma quando era più meno a metà lancio vide venirsi contro un’enorme sfera bianca… l’occhio del ciclope!
    Kairi cadde a terra, Sora si gettò subito su di lei perché non si facesse male; Riku invece colpì ripetutamente con dei Fira Oscuri l’occhio in modo di deviare la traiettoria e non fare male a nessun’altro.
    Poi cadde a terra anche questo, tutto carbonizzato… sembrava essere stato strappato via con la forza.
    Infine, dalla testa cadde giù qualcos’altro.

    Era un cavaliere.
    Impugnava una massiccia arma a forma di chiave.
    Era molto simile ai keyblades di Sora, Riku, Kairi o Topolino, ma non era un keyblade… era molto più grosso, e inoltre non aveva il keyholder.
    Si girò verso il gruppo di keybladers che ancora erano a bocca aperta.
    “Chi è…?” si stavano chiedendo
    Lui quasi sembrava una statua.
    Intanto, il ciclope ancora si dimenava di dolore.
    Il cavaliere si rigirò verso di lui, e con un semplice gesto delle mani fece ingrandire la propria arma; poi la diede contro le ginocchia del ciclope che crollò sull’arena, esanime.
    L’arma del cavaliere torno di dimensioni normali. E lui non sembrava minimamente affaticato.
    Stava per andarsene, quando Sora lo fermò “Chi sei?”
    Questo si girò, quasi non curante.
    “Chi sei tu?”
    Questo si levò l’elmo che copriva interamente la sua faccia… e i keybalders rimasero colpiti: occhi azzurri e lungi capelli castani cadevano giù sui suoi lineamenti decisi come se fossero acqua di un fuscello; se non fosse stato per il colore degli occhi e dei capelli era identico a Xehanort!
    “Il mio nome è Terra” rispose lui malinconicamente.
    “Terra… sei un Chaser?” notò Kairi
    Ma lui restava muto.
    “RISPONDIMI!” gridò lei
    “Voi invece siete keymasters, eh… no, non potete esserlo; siete più di uno. Siete come ero io, semplici keybladers” rispose lui.
    “Cosa stai farneticando?”
    “Non potete proprio esserlo… siete ancora ignoranti” disse lui abbassando lo sguardo ai keyblade dei ragazzi, e poi indicando Sora e il suo keyblade “Ma sei sicuramente tu il keyblader portante”
    “Che stai dicendo?” gli chiese lui “Di che cosa stai parlando?”
    “Te l’ho detto: sei il keyblader portante… ergo è tuo compito chiudere la serratura dei mondi, o sbaglio?” concluse Terra indicando proprio la serratura del Monte Olimpo nuovamente aperta dietro di loro.
    E quando i keybladers si girarono nuovamente verso l’estraneo, questo era sparito.


    Uàh, commentate!

    Edited by CieL° - 21/8/2008, 15:45
     
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  3. CieL°
     
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    Terra °ç° il mio preferito fra lui, Aqua e Ven (certo, ci saanno anche loro).
    Questo è uno dei capitoli che desideravo scrivere.
    Peccato che Terra non lo rivedremo più fino alla fine... tranne in una certa serie di capitoli dove non srà la storia vera e propria.



     
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  4. CieL°
     
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    Credevate che oggi non avrei postato, eh?
    Illusi, anche stasera dovrete soffrire! :Zeo:

    Capitolo 7
    Conspiracies


    I keybladers stavano ancora fissando il punto vuoto dove un attimo il chaser si ergeva immobile davanti a loro.
    “Sora” lo chiamò Topolino “la serratura.”
    Ma questo lo ignorò apertamente, continuando a ignorare il vuoto.
    “Sora” lo chiamo anche Riku
    “Ho capito… ora vado…” e una volta di fronte la serratura la sigillò come aveva già fatto altre volte.

    Dopo aver salutato Fil, Herc, Meg e Peg (Dio quanti diminutivi), i keybladers salirono sulla gummiship.
    Il silenzio che li circondava mentre se ne stavano tutti e quattro comodamente seduti ai loro posti fu rotto proprio da Sora, rendendo pubblico ciò che nessuno di loro voleva chiedere “Ha detto… che noi siamo solo keybladers e non keymasters.”
    “Era pazzo” lo rassicurò Kairi
    “E ha anche detto che tu sei quello portante” continuò Riku
    “Ti ci metti anche tu, ora?” gli chiese Kairi
    “Si. Era senza dubbio uno dei chaser e non possiamo negarlo. Ha detto qualcosa a proposito dell’essere un solo keymaster e più keybladers (o qualcosa del genere), ha battuto quel ciclope in pochissimi minuti e ci ha anche detto che non siamo adatti al nostro ruolo perché ignoranti in materia ma non ha proferito parola sui Dis-Soul e sul Kingdom Hearts”
    “Ma il Kingdom Hearts l’avete chiuso”
    “E i Dis-Soul l’hanno riaperto” le fece notere Sora, con un tono come per ire ‘tanta fatica per nulla’
    “Ma… che significa?” chiese allora Kairi, dovendo accettare l’evidenza
    “E’ da quando siamo partiti che ce lo stiamo chiedendo, Kairi, è da quando siamo partiti”
    Lei sprofondò nel divanetto un po’ stizzita e sempre con più domande in testa, quando aprì nuovamente bocca “Sua Maestà, le cosa ne pensa?”
    Tutti guardarono il re per qualche secondo ma questo non rispose; infine le rispose più amaro del solito “Nulla, esattamente come voi cerco le risposte” E si rifugiò in camera sua.
    Riku lo raggiunse per capire cosa gli era preso
    “Sua Maestà…?”
    “Vi ho già detto che a tempo debito vi spiegherò tutto! Ora esci!”
    “Ma… sire, siamo anche noi guerrieri della luce, mi pare sensato che ci dia le risposte affinché possiamo affrontare meglio i nostri avversari.”
    “HO DETTO ESCI!”
    Riku lo guardò con tanto d’occhi, per poi fare come gli era stato detto.
    Sbattendo la porta.
    “In quelle condizioni non riusciranno mai a capire cosa c’è sotto…” disse Cip all’orecchio di Ciop
    “Dici che bisognerebbe portarli su un bel mondo dove possano scaricare la tensione?”
    Cip fece l’occhiolino al fratello, e dopo una piccola deviazione, questo andò dai tre keybladers “Ehi amici! Sapevate che per riappacificarvi con qualcuno non c’è niente di meglio che di un po’ di sana aria parigina?”

    Malefica stava arredando il suo nuovo appartamento con piante di rovi e spini quando comparve in una nube di fumo nero Pietro che, ancora ansante, prese a spiegare quanto aveva sentito…
    “Chaser, eh?”
    “Si, mia signora”
    “A quanto pare la faccenda è diventata più interessante del previsto…”
    “Ordini, signora?”
    “Pedina i mocciosi e cerca di farti nuovi alleati nei mondi che visiteranno per eliminarli”
    “Mi metto subito all’opera Malefica” e detto questo, Pietro scomparve in un vortice di fumo nero.
    “Interessante questa faccenda dei Dis-Soul, non trovi anche tu… Terra?”
    “Non devi toccare quei ragazzi” gli rispondeva acido lui, appena comparso
    “Non sai neanche i loro nomi e già ti stanno cosi a cuore?” chiese l’altra con molto interesse.
    “Ti ho detto che non devi toccarli e ti basta sapere questo” rispose l’altro in tono acido
    Malefica intanto sogghignava…
    “Spero che tu lo abbia capito” disse Terra con l’intenzione di andarsene.
    Ma Malefica ricominciò a parlare prima che questo potesse scomparire nuovamente “Non era il moccioso castano quello che tu avevi scelto come chiave portante, vero?”
    Terra si girò nuovamente verso la strega “Non sono cose che ti riguardano”
    “Forse…”
    Ad interrompere la loro brusca conversazione fu un corvo che si posò sulla spalla di Malefica
    “Scusami, ma Pietro mi ha già mandato un messaggio” disse lei con fare indifferente, ma dopo aver constatato cosa conteneva il biglietto legato alla zampa dell’uccello, questa scoppiò a ridere per poi girarsi verso il chaser ed esclamare “Da povere e ingenue mosche sono cadute dritte nella tela nel ragno!”
    Terra lanciò un’occhiataccia alla strega, e poi si incamminò verso l’uscita dell’Ade.

    Parigi; la gummiship sbarcò il gruppo di eroi a pochi metri dalla periferia parigina.
    Un gruppo di soldati stava interrogando una povera famiglia francese a pochi metri da lì se conoscevano un luogo chiamato Corte dei Miracoli.
    “No, sua eminenza, lo giuro” rispondeva il povero capo famiglia
    “Ah si? E questo come lo spieghi” chiese a sua volta il capo dei soldati mostrando al capo famiglia un amuleto zingaro “Era nella vostra proprietà”
    “Capita spesso che per arrotondare dia rifugio a mendicati in cambio di pochi spiccioli…”
    “HMPF… Contadino, se scoprirò che mi hai raccontato delle frottole, ti porterò sulla forca”
    E se ne andò. Poi, rivolto al capitano disse “Capitano Febo, dà fuoco a questa abitazione”
    “Come?” chiese un tizio biondo, con barbetta e armatura “Non credo sia il caso di uccidere innocenti”
    “Esegui l’ordine, capitano.”
    Febo prese una torcia e si girò verso la casa, ma poi spense il fuoco dentro un barile pieno d’acqua accanto a sé.
    “Capitano… lei sa che questo è tradimento, vero?”
    “Ne vado orgoglioso, signore.”
    “Allora non sa che la pena per chi tradisce è morte” rispondeva l’altro, mentre prendeva in sua mano sinistra un’altra torcia e diede fuoco al tetto di paglia della casa di contadini.
    “NO!” urlò impulsivamente Febo
    Sora e Riku, altrettanto impulsivamente, passarono dietro la casa ed entrarono da una delle finestre per poterli liberare dalle fiamme.
    Presero in braccio tutta la famiglia e poi sfondarono la porta; si stesero a terra a riprender fiato, ma si ritrovarono circondati da soldati a lance sguainate.
    “Ordini, signor Frollo?” chiese uno di loro al vecchio tizio a cavallo che aveva appena dato fuoco a cavallo.
    “Rinchiudeteli. Domani li processeremo assieme al ex-capitano”
    “Spiacente ma non credo” disse Re Topolino balzando furtivamente sulla scena e dando un forte colpo con il suo keyblade al soldato che teneva bloccato Febo.
    Sora e Riku approfittarono della distrazione dei soldati per darsela a gambe assieme al Re e a questo Febo.
    raggiunsero tutti e quattro Kairi che si trovava sulla soglia opposta a loro di un ponte per poter poi scappare verso la città; ma mentre stavano attraversando il ponte i soldati cominciarono a lanciare le frecce e colpirono Febo alla spalla.
    Questo cadde in acqua e Kairi si buttò per recuperarlo; gli altri tre keybladers intanto continuarono a correre per il ponte, e una volta superato si confusero con la folla del mercato.
    Intanto Kairi e Febo si erano nascosti fra le erbacce che circondavano il fiume.
    “Non li troviamo da nessuna parte, signor Frollo” disse uno dei soldati
    “DOVETE trovarli. Anche a forza di mettere a fuoco e fiamme la città. Trovateli, loro e quella dannata Corte dei Miracoli!”

    Kairi e Febo sentirono il dialogo e capirono che era il caso di allontanarsi
    “Conosci qualche posto più invitante di questo liquame dove nasconderci?” chiese Kairi
    “Certo” rispose a fatica Febo per via della freccia “Andiamo a Parigi e troviamo i tuoi amici”
    “Poi?”
    “Vi faccio strada io fino alla cattedrale… lì ho un paio di amici obbligati”
    “Mi fido di te” fece Kairi prendendolo sotto braccio.


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    Bel capitolo, ma che caspio ci faceva Terra con malefica? °°
     
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    Un paio di spiccioli potrebbero farmelo ricordare 8D

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    CITAZIONE (Dark Cocca @ 4/1/2008, 20:04)
    Coma mai piace a tanta gente il Gobbo di Notre dame?
    sta tornando di moda :hop:

    :asd:
    Mi sento citato
     
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    qui si sta viaggiando per tutti i mondi disney.
     
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    CITAZIONE (gabesora @ 4/1/2008, 23:01)
    qui si sta viaggiando per tutti i mondi disney.

    Ma dai XD Penso di sapere cosa succede visto che ho scritto io la fic XD
    piuttosto ditemi se è bello o brutto, che mi farebbe piacere (non dico a Cocca, ma a gabesore e a Raphael)
     
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    lo trovo interessante, di certo per la trama hai lavorato sicuro :sisi:
     
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    CITAZIONE (*[Raphael]* @ 5/1/2008, 09:26)
    lo trovo interessante, di certo per la trama hai lavorato sicuro :sisi:

    Concordo con Raph. :hop:
     
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  11. gabesora
     
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    CITAZIONE (Whiteye} @ 5/1/2008, 09:38)
    CITAZIONE (*[Raphael]* @ 5/1/2008, 09:26)
    lo trovo interessante, di certo per la trama hai lavorato sicuro :sisi:

    Concordo con Raph. :hop:

    mi tocca quotare, anzi straquotare
     
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  12. CieL°
     
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    :hop: Grazie caVi :hop:
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    CITAZIONE (*[Raphael]* @ 4/1/2008, 20:51)
    CITAZIONE (Dark Cocca @ 4/1/2008, 20:04)
    Coma mai piace a tanta gente il Gobbo di Notre dame?
    sta tornando di moda :hop:

    :asd:
    Mi sento citato

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    E dopo aver dato il mio contributo al Contest (votate per me, mi raccomando XD), posto il nuovo capitolo!

    Capitolo 8
    Notre Dame


    Lontano da Notre Dame, in un mondo ad un passo dall’essere eclissato nell’oscurità, ad un uomo i suoi fiammeggianti occhi gialli risplendevano in queste tenebre. I lunghi capelli grigi ricadevano sui suoi lineamenti decisi come se fossero acqua di un ruscello.
    Dietro di lui comparve da un corridoio oscuro un ragazzo molto giovane, dai lunghi capelli viola con un ciuffo che gli copriva la guancia sinistra e lasciava intravedere giusto il suo occhio.
    “Xehanort” disse quest’ultimo.
    “Ienzo” lo interruppe l’altro “Quante volte ti ho detto chi non voglio essere disturbato mentre mi trovo nel mio tempio?”
    Ienzo si guardò intorno: le massicce colonne bianche stonavano con tutto il resto dell’arredamento, completamente spoglio e nero; solo qualche candela di fronte a dove si trovava Xehanort illuminavano in parte la stanza.
    “Allora?” chiese ancora Xehanort “Per quale motivo sei venuto?”
    “Credo di aver trovato un Dis-Soul particolarmente interessante…” disse, mentre estraeva da una tasca una piccola boccetta con il simbolo di due cuori intrecciati.
    Quando la aprì da essa uscì del fumo e comparve un enorme bestione completamente grigio e nero, bloccato però alla boccetta da alcune catene, materializzate tramite il fumo anch’esse.
    “Lexaeus!” esclamò Xehanort.
    “O anche Aeleus, maestro; potete chiamarlo come volete” fece notare Ienzo.

    Kairi e Febo avevano appena raggiunto il mercato della città e si misero subito a cercare Topolino, Sora e Riku.
    Febo fu subito incuriosito da uno strano signore abbastanza basso e ricurvo su sé stesso, avvolto completamente in una mantella viola in modo che non si potesse vedere il suo volto, ma solo la sua pipa, la sua barba grigia e sotto la mantella i suoi QUATTRO piedi.
    Febò indicò l’individuo a Kairi, che riconobbe subito le scarpe di Sora e di Riku, mentre il Re che teneva in bocca la pipa se ne stava in spalla a quei due.
    Quando Poi Kairi li chiamò e quando il gruppo si ricompose, questi partirono verso la cattedrale di Notre Dame.

    Quando furono arrivati a fare guardia alla porta vi erano 2 soldati, e uno di questi puntò le armi verso i keybladers “Altolà, chi va… oh mio Dio, capitano Febo! Che le è successo? ” chiese questo, indicando la sua ferita alla spalla causata dalla freccia.
    “Nulla. Ora torna al tuo posto”
    Il soldato squadrò ulteriormente la ferita del capitano e poi lanciò un’occhiataccia ai keybladers, infine tornò a fare la guardia.
    “Come mai loro non sapevano del tuo tradimento?” chiese Sora mentre, assieme a Riku, teneva Febo sottobraccio.
    “Credo che non lo abbiano ancora saputo… Per nostra fortuna” rispose lui sospirando “Ora andate verso quelle scale; ci porteranno dritti alle torri”
    Salite le gradinate, i cinque si ritrovarono nel campanile della cattedrale.
    Qui vi erano altre due persone; una era una bella ragazza di carnagione scura, capelli scuri e occhi verdi, l’altro invece era un ragazzo completamente vestito di verde, capelli castani attinenti al rosso, una grossa gobba, un corpo tozzo e un molto brutto in viso; appena videro Febo in quelle condizioni, si precipitarono a soccorrerlo.
    “Siete stati voi?” chiese una bella ragazza
    “No. E’ stato attaccato dai soldati dopo che Frollo ne ha dato l’ordine perché dice che ha tradito la patria” rispose Riku
    “E lui l’ha fatto? Voglio dire, ci ha traditi tutti?”
    “No! Anzi, voleva solo salvare un povera famiglia di innocenti” rispose prontamente Topolino
    “Quel folle” continuò la ragazza
    “Non è un folle” la interruppe il ragazzo in verde “Lui mi ha salvato la vita”
    “Comunque sia” riprese a parlare la ragazza “Dobbiamo curarlo”
    Il ragazzo in verde lo tirò su e lo mise sdraiato su un piccolo lettuccio; la ragazza invece prese una borraccia d’alcol e lo versò sulla ferita, che tappò poi con della stoffa.

    “Io mi chiamo Quasimodo” disse il ragazzo in verde
    “E io Esmeralda”
    “Noi siamo Sora, Riku Kairi, mentre lui è il Re Topolino”
    “Piacere di conoscervi” disse Esmeralda
    “Per quale motivo Frollo ha dato del traditore a Febo?” chiese Quasimodo
    “Beh, stavano interrogando una famiglia di contadini alla periferia di Parigi, ma quando si sono resi conto che non sapevano niente ha voluta dar fuoco a casa loro; e Febo si è rifiutato” rispose Riku
    “E su che cosa stava interrogando quei contadini?” chiese Esmeralda, con l’espressione di una che conosce già la risposta
    “Mi pare fosse… la Corte dei Miracoli”
    “Immaginavo. Devo andare dai miei compagni ad avvertirli” disse Esmeralda
    “Avresti intenzione di uscire?” la bloccò Quasimodo
    “Si”
    “Ma sotto ci sono le guardie, e se esci la tua richiesta di asilo…”
    “Lo so già… però non posso fare altrimenti...”
    “Forse ho un’idea; vieni con me” le fece cenno di seguirla.
    Arrivarono al limitare di un balcone, e Quasimodo salì su questo “Aggrappi a me” disse
    Esmeralda, un po’ titubante dapprima si girò per chiedere ai ragazzi se potevano prendersi loro cura di Febo.
    “Stai tranquilla, con noi è in buone mani!” la rassicurò Kairi.
    Poi Esmeralda salì sul balcone anche lei, e dopo essersi aggrappata chiese a Quasimodo “L’hai già fatto altre volte?”
    “No!” rispose lui, e poi si buttò giù.

    Tra un salto e un appendersi a una guglia e l’altra, Quasimodo arrivò a toccare terra molto presto.
    “Grazie mille, Quasi. Ecco, questo è per te” disse, mentre si sfilava dal collo un ciondolo verde
    “Con esso avrai in mano l’intera città” disse, e poi se ne andò.
    Quasi risalì nel campanile giusto in tempo: stava tornando Frollo!
    “Signore, la zingara è fuggita!” lo avvertì un soldato
    “Cosa?”
    “E’ così signore, ci dispiace… non sappiamo come sia potuto accadere.”
    “METTETE A FUOCO E FIAMME L’INTERA CITTA’! TROVATE IL CAMPO DEI MIRACOLI, LI CI SARA’ ANCHE LA ZINGARA!”
    “Si, signore, subito!”
    “E in quanto al ‘come’ è fuggita… Penso di sapere la risposta” disse schivo, mentre fissava le sommità delle torri.
    Scese da cavallo e si diresse all’interno della cattedrale, verso il campanile.
    “Quasimodo” lo avvertì Riku “Sta tornando Frollo”
    “Dobbiamo nascondere Febo” gli rispose l’altro
    “Prendetelo e poi salite sulle travi” disse ancora Quasimodo mentre indicava il tetto delle torri, dove le travi sorreggevano le campane.
    Sora e Riku presero nuovamente a braccetto Febo, ergo salirono sulle travi con l’aiuto del Re e di Kairi.
    Poi arrivò Frollo.
    “Buongiorno signore” lo salutò molto cordialmente Quasimodo
    “Buongiorno Quasimodo. Volgiamo ripassare il tuo alfabeto, oggi?” chiese Frollo completamente indifferente
    “Certo signore, ne sarei felice”
    “Bene, cominciamo. A come…?”
    “Abominio” rispose Quasimodo
    “B come…?”
    “Bestemmia”
    “C come…?”
    “Caos”
    “D come…?” continuava Frollo
    “Delirio” continuava Quasimodo
    “E come…?”
    “Esmeralda”
    “COME?” urlò Frollo
    “ESTORSIONE! Volevo dire Estorsione!”
    “Menti! Pensi ancora a quella zingara”
    “Mi ha aiutato, è stata gentile con me”
    “TSK, gli zingari sono solo perfidi. Non né esiste uno diverso, rammentalo”
    “Si, padrone”
    “COFF”
    “Che è stato?” chiese Frollo, alzando lo sguardo
    Sopra di loro, Febo, ancora privo di energie, tossì; e alzando lo sguardo, Frollo poté vedere lui e tutti i keybalders nascosti.
    “Mi hai mentito ancora” disse, rivolto verso Quasimodo
    “No padrone, non capite”
    “Basta così. Scendete voi!” continuò, rivolto al gruppo di keybladers e a Febo
    “Non potete!” lo interruppe Quasimodo “Hanno fatto richiesta di asilo!”
    Frollo guardò male il campanaro, poi sbottò “Vorrà dire che mi accontenterò della zingara e di tutti i suoi compagni… in quanto a voi, non provate ad uscire, dato che aumenterò il numero di guardie all’esterno della cattedrale”
    E detto questo, se ne andò.

    I keybladers scesero dal loro nascondiglio
    “Scusa se ti abbiamo messo nei guai” si scusò Topolino
    “Non vi preoccupate” disse Quasimodo
    “Ehi Quasi… hai sentito anche tu cosa ha detto a proposito degli zingari?” gli chiese Febo, ppena rinvenuto
    “Già… è quello che mi preoccupa”
    “Credi che l’abbia trovata? La Corte dei Miracoli?”
    “Spero di no… ma non possiamo correre rischi: dobbiamo avvertire Esmeralda”
    “E come speri di trovarla?”
    “Beh… con questo” disse Quasimodo, estraendo il ciondolo che gli aveva dato poco prima Esmeralda
    “Mi ha detto lei stessa che con questo avrò la città in mano… credo sia una mappa!”
    “Quel sasso verde? Ma dai!”
    “Eppure è cosi, guarda: la croce al centro è la chiesa, questo è il fiume… e questo sassolino è la Corte.”
    “Farò bene a fidarmi di te che sono trent’anni che guardi la città dall’alto o sono impazzito io a reputare quel coso mappa?” disse Febo, mentre prendeva una mantella viola e se la metteva sulle spalle
    “Aspetta” li fermò Kairi “Noi che facciamo qui nel frattempo”
    “Se arriva qualcuno… picchiatelo!”

    Febo e Quasimodo attraversarono quindi l’intera città passando per i tetti, fino ad arrivare al punto segnato sul ciondolo.
    Aprirono il passaggio che si trovava dentro a una lapide, e poi scesero le scale, ma una volta dentro vennero fatti prigionieri dagli zingari stessi.
    “Guarda guarda chi abbiamo qui” diceva il capo degli zingari “delle spie mandate da Frollo?”
    “No, noi siamo…” ma né Febo né Quasimodo ebbero tempo di parlare dato che gli zingari li abbavagliarono.
    “E ora, miei fratelli… mandiamoli alla forca!”
    “NO!” lo interruppe una voce femminile
    “Esmeralda, perché mai non dovremmo ucciderli? Sono spie di Frollo”
    “Non sono spie, ma miei amici. Mi hanno aiutato a scappare dalla cattedrale”
    “E perchè non ce lo avete detto?” chiese il capo degli zingari mentre levava loro il bavaglio.
    “Perché non ce ne avete dato il tempo!” rispose acido Febo
    “Ascoltatemi, amici” cominciò a parlare Quasimodo “Non so come, ma Frollo ha scoperto dove vi nascondete.
    Dovete scappare, prima che sia troppo tardi…”
    “E’ già troppo tardi, caro il mio figliolo!” disse Frollo, irrompendo nella stanza accompagnato da decine di soldati armati.
    “Sapevo che sareste venuti subito qui ad avvertire i vostri compagni” cominciò lui a spiegare con tono nefasto “E seguirvi è stata cosa abbastanza semplice”
    “DANNATO!” gli si volle gettare contro il capo degli zingari, ma questo fu subito atterrato da un soldato.
    “Guardie” ordinò Frollo “Rinchiudete gli zingari e l’ex-capitano Febo nelle galere mobili qui fuori e lasciateceli fino all’indomani: voglio che assistano anche loro al falò che si terrà domani in piazza!”
    “E che ne facciamo del campanaro?”
    “Lui riportatelo nella cattedrale… ma fate in modo che non si possa più muovere di lì” disse, mentre sul suo viso il ghigno nefasto si allargava.

    Sul campanile, Sora, Riku, Kairi e Topolino stavano aspettando impazienti che Quasimodo e Febo tornassero…
    I minuti passavano inesorabili, quando finalmente sentirono rumori di passi echeggiare per le scale; ma dalla porta spuntò Frollo che teneva ammanettato Quasimodo.
    “Ed ora tocca a voi, lestofanti”
    Tutti e quattro fecero apparire il loro keyblade nelle proprie mani, ma Frollo fece segno di no col dito, indicando dietro di loro: decine di soldati armati di lance li circondavano da dietro.
    “Peccato tu ti sia scordato di dire ai tuoi nuovi amici che esistono due entrate per il campanile, non è vero, Quasimodo?”
    Sora guardò acerbo Frollo, ma alla fine dovette richiamare a sé il keyblade, cosi come i suoi compagni.
    Infine, Frollo schioccò le dita e un soldato portava avanti al suo capo numerose catene.


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    Bravo, bel capitolo.
     
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